Jugoslavia. In una società gravemente disgregata come quella Jugoslava degli anni '90, in cui i...

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JugoslaviaUN DRAMMA NEL CUORE DELL’EUROPA

In una società gravemente disgregata

come quella Jugoslava degli anni '90,

in cui i nazionalismi e gli odi etnici ebbero la meglio sulla ragione e sulla solidarietà,

la guerra fu di tutti contro tutti e coinvolse sia

le etnieche le fedi religiose

• Sloveni • Croati

• Bosniaci • Serbi e Montenegrini

• Macedoni • Albanesi

• Musulmani • Cattolici • Ortodossi

LA SITUAZIONE

L’area geografica compresa tra i mari Adriatico, Nero ed Egeo

prende il nome di Balcani, una catena montuosa di modesta altezza.

La Penisola balcanica comprende gli Stati di:

Grecia Bulgaria Romania Albania

e gli Stati che sono sortidopo la disgregazione della Jugoslavia

Durante l’occupazione

tedesca,la grande

maggioranzadel Paese trovò un

puntodi amalgama nel

segretariodel partito comunista

Josip Broz,meglio conosciuto

come Tito.

La Jugoslavia fu l’unico paese europeo che si liberò dal giogo nazi-fascista

senza l’intervento diretto degli alleati.I morti furono circa 2,5 milioni, il 15%

della popolazione totale dell’epocaAlla fine della guerra

Tito si trovò alla guida di un Paeseche trasformò in

“Repubblica Popolare e Federale Jugoslava”

Le caratteristiche che improntarono il nuovo Stato

sorto nel 1945 furono due

Sopranazionalismo Indipendenza da Mosca

Il modello di sviluppo che la Jugoslavia aveva imboccato andava bene negli

anni ’60,e il Paese aveva fatto un balzo avanti

sia sul piano politico che sociale.Ma gli anni ’70 si aprirono sotto il

segno di due difficoltà:Crisi economica

Ripresa dei movimenti nazionalisti

Dopo la morte del maresciallo Tito (1980)

la coesione della federazione jugoslavacominciò ad incrinarsi

e il declino dei regimi comunistinel resto dell’Europa orientale favorì

le pressioni per una maggiore democrazia e autonomia.

una dopo l'altra,

Slovenia, Croazia,

Macedoniae Bosnia-

Erzegovina (1991-1992),che avevano sopportato

maleil predominio

serbo, si dichiararono indipendenti.

La PULIZIA ETNICAcaratterizza il decennio

1990-1999, nel corso del quale sia i serbi sia i

croatitentano di istituire territori

etnicamente omogenei con una guerra totale che coinvolse i

civili,rinchiudendoli in lager,

usando l'eliminazione fisica,l'espulsione dei membri di altre etnie

e lo stupro etnico.

dal giugno al dicembre del 1991scontri che accompagnano le

dichiarazioni diindipendenza di Slovenia e Croazia

dal febbraio del 1992 al dicembre dal 1995

fase legata alla dichiarazionedi indipendenza della Bosnia-

Erzegovina, che si conclude con gli accordi di

Dayton(i territori delle tre etnie: musulmana,

serba, croata)

dal 1998 al 1999tentativo del Kososvo di ottenere

l'indipendenzae quindi la nazione serba fermata

dall'intervento Nato

il primo paese ad ottenere l'indipendenza fu la Slovenia.

In seguito, Serbia e Montenegro si fondono nella

Repubblica di Serbia e Montenegro

che non viene riconosciuta dalla CEE e dagli Stati Uniti,

ma ritenuta responsabile della guerra scatenata in Bosnia.

Le istanze d'indipendenza che seguirono

diedero vita ad una serie di conflitti etnici

che sconvolsero la nazione per quasi un decennio.

La guerra assunse presto una forma di tutti contro tutti:

Serbia contro Croazia e Bosnia ma anche Bosnia contro Croazia.

La guerriglia era fatta casa per casa, villaggio per villaggio.

L’ esercito che prevaleva faceva pulizia etnica

bruciava o confiscava le abitazioni,cacciava o uccideva le persone di altra

etnia.

Il movente principale va ricercato nel

nazionalismo esasperato, coltivato non solo dai Serbi,

ma da tutte le parti in causa.

Nel 1992 la Bosnia Erzegovina dichiarò la

sua indipendenzadall'ex Repubblica Socialista

Federale di Jugoslavia

La Bosnia era composta da tre

etnie, Bosniaci Musulmani

e Croati favorevoli all'indipendenza

e i Serbi Bosniaciguidati da Radovan Karadžic, sostenuti

dalla Serbia del primo ministro Slobodan Miloševic, contrari

alla formazione di una nuova nazione

bosniaca.

Il referendum in Bosnia del 1992 è un passaggio decisivo

nella storia del conflitto Jugoslavo. Ogni decisione doveva essere presa di

comune accordoe con l'avvallo dei grandi protettori,

Serbia e Croazia,pena lo scoppio della "guerra civile".

In realtà le decisioni sembra fossero

già state prese:

Croazia, Slovenia,

Macedonia indipenden

ti,Serbia persa

dietro al sogno della

Grande Serbia.

Che destino aveva la Bosnia?

Solo uno, già scritto da

Tudjiman (Presidente della

Croazia)e Milosevic

(Presidente della Serbia):

lo smembramentoa favore

dei due grandi nazionalismi.

Appena un mese dopo il referendum

la CEE riconosce ufficialmente la Bosnia.

I Musulmani, preoccupati, chiedono agli Europei

di proteggerli come Stato autonomo.

La CEE e l'ONU sembrano fornire le garanzie di protezione richieste dai

Bosniaci.

6 aprile 1992:la CEE riconosce la Bosnia e Sarajevo si

sveglia assediata.Aprile 1992

L’esercito serbo entra a Sarajevo ed inizia la resistenza.

Maggio 1992il bombardamento della città è ininterrotto.

CEE, CRI, ONU lasciano la città.Maggio 1992

la Bosnia-Erzegovina entra a far parte dell'ONU.

Maggio 1992l'ONU vota l'embargo a Serbia

e Montenegro ritenute responsabili della guerra in Bosnia .

La guerra nei Balcani fu la più sanguinosacombattuta sul suolo europeo

dopo la Seconda Guerra Mondiale

la guerra e le stragi proseguono

Vengono scoperti i primi lager,prime notizie di stupri e

atrocità.

Nel '93:i Croati si concentrano contro i

Musulmani. Vengono compiute

torture, esecuzioni e violenze sui Musulmani

che perdono tutto.

La guerra tra Serbi e Croati sembra fermarsi,

come se vi fosse un accordo tra Serbi e Croati

per eliminare i Musulmani e spartirsi la Bosnia-Erzegovina.

Dicembre 94 con la mediazione americana

Serbi e Bosniaci siglano una tregua di 4 mesi

nei quali il gruppo di contatto (Usa, Russia, Germania, Francia,

Inghilterra) dovrà studiare e proporre una soluzione

definitiva.

I primi di luglio del 1995 una forza al comando del generale

Mladicattacca Srebrenica

l’area di sicurezza che dovrebbe essere difesa

dai caschi blu olandesi.

Srebrenica rappresenta la pagina più nera della

storia europeadel secondo dopoguerra.

É conosciuta come luogo dove per la mancanza di intervento

dell'Europa e del mondo, sotto gli occhi di tutti i media,

è avvenuto un genocidio.

l'ONU non interviene

nel luglio 1995il massacro di Srebrenica

fu un genocidio e crimine di guerra,consistito nel massacro di migliaia di

musulmani bosniacida parte delle truppe serbo-bosniachenella zona protetta che si trovava al

momentosotto la tutela delle Nazioni Unite.

Questo disastro

umanitarioindusse il presidente

Clintonad assumere

una responsabilità

diretta

Gli americani decisero di reimpostare

tutta l’operazione di diplomazia

e d’accordo con gli alleati

di utilizzare la NATO ( North Atlantic

Treaty Organization)

nel giro di due settimanegli attacchi NATO

inflissero ai Serbi perdite così sostenute,

da piegare la resistenza di Milosevic

e avviare le trattative di pace

La guerra si concluse con la conferenza di pace di Dayton

in Ohio, dal 1° al 21 novembre 1995, fortemente voluta dal presidente

americano Bill Clinton. In base agli accordi siglati prima a

Dayton, poi a Parigila Bosnia Erzegovina fu divisa in due: la Federazione croato-musulmana,con il 51% del territorio bosniaco,

e la Repubblica Serba, con il 49% del territorio.

Cosa succedeva in Italia?

Berlusconi e Prodi nel 1996

Carlo Azeglio CiampiNino Andreatta

Fausto Bertinotti

Romano Prodi

Romano Prodiconferisce il ministero del tesoro

a Carlo Azeglio Ciampie il ministero della difesa

a Nino Andreatta

Commissione bicamerale

Le brecce nella coalizione guidata da Prodi

tendevano ad allargarsi per le minacce di frange

contrarie a l’utilizzo delle basi NATO da parte degli alleati

La presentazione della legge finanziaria

provocò la reazione di Bertinottiche annunciò il ritiro del suo sostegno

al governo.

Massimo D’Alema fu il primo esponente dell'ex PCI ad

assumere la caricadi presidente del Consiglio.

Sostenne l'intervento NATO nella guerra del Kosovo,

Attirandosi le critiche dell'ala pacifista della sua coalizione.

D'Alema rimase in carica dal 21 ottobre 1998 al 22 dicembre1999.

Il secondo esecutivo dal 22 dicembre 1999 al 25 aprile 2000.

Intanto la pace nella regione durò molto poco.

Nella primavera del 1998,nella Repubblica di Serbia e

Montenegrole prime tensioni tra gli abitanti della

provincia meridionaledel Kosovo e l'esercito serbo

minacciarono una nuova escalation.

16 Gennaio 1999rivelazione

della strage di Racak

Era ormai chiaro che Milosevicvoleva sfidare l’Occidente.

La guerra a questo punto era inevitabile

La Russia tentò fino all’ultimo una posizione di difesa dei Serbi,

opponendosi ad un ricorso alla forzae chiedendo una delibera più chiaradel consiglio di sicurezza dell’ONU

La richiestaanche se valida sotto il profilo del

diritto internazionaleera di fatto pretestuosa

La Cina come membro permanente del

Consiglio di sicurezza,avrebbe sicuramente posto il veto

ad una risoluzione che condannassele persecuzioni di minoranze etniche

Ciò avrebbe potuto costituire un precedente pericoloso.

La Cina adottava unapolitica repressiva nei confronti

del Tibet

E lo stesso faceva la Russia nei confronti dei Ceceni

Malgrado le proteste dei Russi la guerra stava per cominciare

L’idea generale era che Milosevicavrebbe ceduto immediatamente

Il piano di Milosevic prevedeva una duplice offensiva:

espellere dal Kosovo tutti gli abitanti di etnia Albanese

creare una crisi politica in Grecia e Italia

I due Paesi più esposti e meno determinati a sostenere

l’azione della NATO

Profughi bosniaci

Il 23 marzo 1999 la Nato dà avvio ai bombardamenti

che per 78 giorni martorieranno soprattutto le popolazioni civili

di Kosovo, Serbia e Montenegro

La guerra del Kosovo

Lo scacchiere strategico mondiale

Perché la Guerra?Si sarebbe potuto arrivare

ad una (inevitabile) separazionetra gli Stati anche pacificamentee nel rispetto dei diritti umani.

L'ONU, l’Unione Europea e la Russia

sapevano che questo obiettivo era raggiungibile

ma non hanno avuto la forzae soprattutto la volontà di

perseguirlo.

LA NATO IN JUGOSLAVIA. PERCHE'?

Nel 1992, la NATO aveva inviato in Bosnia-Erzegovina

un gruppo di circa 100 effettivicol compito di organizzare un

centro militarenon lontano da Sarajevo.

La missione ufficialeera appoggiare le forze ONU in

Bosnia.

Eppure si è assistito all'agoniae alla lunga crisi della Jugoslavia

che ha causato decine di migliaia di morti,

ha costretto due milioni di personea lasciare la propria casa

e ha sconvolto la regione balcanica.

Alcuni teorici riconducono il problema principale

in Jugoslavia all’ intervento straniero di potenze occidentali

negli affari interni del paese.Una volta esplose le guerre civili,

queste fornivano i migliori pretestiper intervenire apertamente.

Di fatto la guerra in Kosovo è stata vinta dalla NATO

Per alcuni questa guerra ha dimostrato che

l’alleanza tra europei e nordamericani può rappresentare uno strumento

efficaceper garantire la sicurezza contro le

nuove minacceche incombono sulla comunità

internazionale.

Altri come taluni influenti analisti americaniconsiderano la Jugoslavia importantenon solo per la posizione che occupa sulla carta geografica, ma anche per le regioni a cui consente l'accesso.

Un'area di interesse vitale per gli USA,quella del Mar Nero e del Caspio.

Questa potrebbe essere un’altra ragione

della presenza NATO in Jugoslavia.