Post on 16-Feb-2019
Di Maurice Quentin de La Tour (1704–1788)
Jean-Jacques Rousseau
Letterato, musicista e filosofo ginevrino (Ginevra, 1712 - Ermenonville, 1778).
Le opere I - Confessions e altri testi biografici II - La nouvelle Héloise; teatro, poesia, letteratura III - Contrat social e altri scritti politici IV - Émile, scritti etico-religiosi, scritti di botanica V - Essai sur l'origine des langues e scritti sulla musica
La redazione delle Confessioni iniziò nel 1764; Rousseau ne redasse i primi otto libri a Wootton, dopo la rottura dell'amicizia con David Hume e ne continuò la scrittura durante il suo rientro a Parigi. “Mi accingo ad un'impresa che non ebbe mai esempio e la cui esecuzione non avrà imitatori. Voglio mostrare ai miei simili un uomo in tutta la verità della natura; e quest'uomo sarò io. Io solo. Sento il mio cuore e conosco gli uomini. Non sono fatto come nessuno di quanti ho conosciuto; oso credere che non sono fatto come nessuno di quanti esistono. Se non valgo di più, almeno sono diverso. Si potrà giudicare se la natura abbia fatto bene o male a spezzare lo stampo nel quale mi ha foggiato soltanto dopo avermi letto.”
Ambientato a Vevey, in Svizzera,
l'intreccio si basa sull'amore di Giulia e
Saint-Preux, ostacolato dal padre di lei
per via dell'inferiorità sociale del
precettore. La devozione di Giulia per il
padre la spingerà ad accettare, una volta
allontanatosi l'amato Saint-Preux, il
matrimonio con de Wolmar.
Al ritorno del precettore, richiamato dal
marito di Giulia per l'educazione dei loro
figli, entrambi si renderanno conto che i
loro sentimenti non sono affatto cambiati.
Nonostante ciò, Giulia manterrà fede ai
propri doveri coniugali. La storia ha un
esito tragico: gettatasi in un lago per
salvare il figlio, la donna morirà poco
dopo.
Del 1754
anteprima
“ L'uomo è nato libero e ovunque si trova in catene. Anche chi si crede il padrone degli altri non è meno schiavo di loro. Come si è prodotto questo cambiamento? Lo ignoro. Cosa può renderlo legittimo? Credo di poter risolvere tale problema. Se non considerassi che la forza e l'effetto che ne deriva, direi: finché un Popolo è costretto a obbedire e obbedisce fa bene, appena può scuotere il giogo e lo scuote fa ancora meglio, giacché, recuperando la sua libertà per mezzo dello stesso diritto con cui gli è stata sottratta, o è autorizzato a riprendersela o nessuno lo era mai stato a togliergliela. D'altra parte l'ordine sociale è un diritto sacro, che serve da base a tutti gli altri. ”
Risorsa sul web
Anche Rousseau muove da una prospettiva
contrattualistica, come indica anche il titolo
della sua opera politica principale, Il contratto
sociale (1762), ma fin dalla finalità dell’opera
si delinea il diverso spirito che ne guida
l’analisi.
Rousseau inserisce nello schema
contrattualistico un elemento nuovo e
importante: il popolo. Il patto che istituisce il
potere politico presuppone una comunità in
grado di decidere e di scegliere, cioè una
realtà sociale costituitasi prima del patto
politico.
Rousseau distingue la "volontà generale" e la "volontà di
tutti". In una società esistono ceti e classi sociali
diversi, spesso contrapposti. Lo Stato deve
contemperare queste diverse esigenze, fungere da
arbitro e da momento di sintesi, in modo da evitare
conflitti. Questo è il piano individuato anche dal
liberalismo. Oltre a ciò, però, secondo Rousseau esiste
anche una volontà comune, che va al di là degli interessi
particolari, esistono valori e finalità condivise all’interno
di una nazione, per cui uno Stato non è solo il risultato di
un accordo, di un contratto, ma esprime una comune
identità storica e culturale, è cioè un popolo. In questo
senso Rousseau anticipa la riflessione romantica che
vede nell’unità politica anche un’unità spirituale, vede
nello Stato anche una Nazione, cioè l’espressione
politica di un popolo.
Dalla nuova visione dello Stato, Rousseau deriva una
prospettiva democratica, basata su due presupposti
fondamentali: tutti i cittadini debbono poter partecipare in
prima persona alle decisioni comuni; lo Stato stabilisce
tra i cittadini un vincolo di solidarietà, per cui non deve
tendere solo a garantire i diritti di libertà (che sono
comunque importanti) ma anche la giustizia, cioè l’equa
ripartizione delle risorse, assicurando a tutti una vita
dignitosa.
Per il primo aspetto, Rousseau va al di là del suffragio
universale, che caratterizzerà in seguito le teorie
democratiche, sottolineando la necessità di una
partecipazione diretta dei cittadini alla vita politica.
Concepito nel 1755 pubblicato nel 1762
anteprima
Emile, libro terzo, 7 c.v.
«L’intelligenza umana ha i suoi limiti: non solo un uomo non può sapere tutto, ma
non può neppure sapere per intero quel poco che sanno gli altri uomini […] Occorre
dunque un criterio di scelta per le cose che si debbono insegnare e per il tempo più
adatto ad apprenderle […] Non importa affatto sapere tutto, ma solo ciò che è
utile sapere»
«Ricordate che colui che osa assumersi il compito di
formare un uomo, deve prima aver formato l’uomo in
se stesso, deve portare entro di sé il modello che
intende proporre all’allievo»
«Senza alcun dubbio, le nozioni che apprendiamo
così da noi stessi sono molto più chiare e più solide di
quelle tratte dall’insegnamento altrui; e non solo
evitiamo di abituare la nostra ragione a sottomettersi
servilmente all’autorità, ma diventiamo più ingegnosi
nello scoprire rapporti, nel collegare idee,
nell’inventare strumenti.
Quando invece accettiamo passivamente dagli altri
tutto ciò, lasciamo impigrire la nostra mente
nell’indolenza […]»
La crescita del ragazzo è divisa in tre sezioni: la prima
sino ai dodici anni circa, periodo in cui non è ancora
possibile il pensiero complesso e i bambini, secondo
Rousseau, vivono come animali; la seconda va dai
dieci o dodici anni sino ai quindici, periodo in cui
comincia a svilupparsi la ragione; la terza va dai
quindici in su, periodo in cui il ragazzo va facendosi
infine adulto. A questo punto Emilio incontra una
giovane donna con cui potrà completarsi.
Anteprima libro
Discorso sull'origine e i fondamenti della diseguaglianza tra gli uomini
Antropologia e critica sociale
Esiste un uomo naturale Esiste un uomo sociale
Su quali principi si fonda?
Con quali attributi? Con quali attributi?
Uguaglianza Libertà Spontaneità Distintività individuale Pienezza di vita Indipendenza
Diseguaglianza Dipendenza Artficiosità Conformismo Parzialità
Cosa fare ?
Occorre rinnovare la società.
Come?
Politica
Il contratto sociale
Su quali principi si fonda?
Perché rispettarlo?
Per ritornare alle condizioni di Uguaglianza -Libertà -Spontaneità -Distintività individuale -Pienezza di vita -Indipendenza
Condurre ad un regime repubblicano. Che favorisca la partecipazione diretta dell’intero corpo politico.
Con quale scopo?
Cosa stabilisce?
Le leggi (diritto positivo)
A chi si obbedisce?
A se stessi
Educazione negativa
Educazione nell’età dell’adolescenza
Educazione positiva
L’educazione naturale
Opposizione radicale tra natura e cultura
Sviluppo secondo natura
Il fine dell’educazione all’interno del soggetto “autosviluppo”
Su quali principi
si fonda? In quali fasi
si suddivide?
Durante prima e seconda infanzia
Quando?
Durante la terza infanzia
Quando?
Dopo la terza infanzia
Quando?
« Tout est bien sortant des mains de l'Auteur des choses, tout
dégénère entre les mains de l'homme. »
« Ogni cosa è buona mentre lascia le mani del Creatore delle
cose; ogni cosa degenera nelle mani dell'uomo.»
Emile
•Opposizione radicale tra natura e cultura
•Sviluppo secondo natura
•Il fine dell’educazione all’interno del soggetto “autosviluppo” cit.
«Il selvaggio vive in se stesso; l’uomo socializzato sempre fuori
di sé, non sa che vivere l’opinione degli altri… »
Dell’origine dell’ineguaglianza tra gli uomini
« L'infanzia non è per nulla conosciuta:
basandosi sulle idee false che di essa si hanno,
quanto più si va innanzi tanto più ci si
smarrisce. I più sapienti si fissano su ciò che è
necessario che l'uomo sappia, senza tener
conto di quello che i fanciulli sono in grado di
imparare: nel fanciullo essi cercano sempre
l'uomo, senza pensare a quello che egli è prima
di essere uomo. » Emile
«La prima educazione deve essere dunque puramente
negativa. Non consiste affatto nell’insegnare la virtù o la verità,
ma nel tutelare il cuore dal vizio e la mente dall’errore»
«Se poteste non far nulla e nulla lasciar fare agli altri, se
poteste condurre il vostro allievo sano e robusto all’età di dodici
anni, senza che sappia distinguere la mano destra dalla
sinistra, fin dalle vostre prime lezioni gli occhi del suo intelletto
si schiuderebbero alla ragione; senza pregiudizi, senza
abitudini, nulla vi sarebbe in lui che possa contrastare l’effetto
della vostra opera. Ben presto diverrebbe tra le vostre mani il
più saggio degli uomini e così, cominciando col non far nulla,
avreste realizzato un miracolo di educazione»
«non vi affrettate ad esigere il bene prima del tempo, poiché
esso non è mai tale finché la ragione non lo rischiara»
«considerate ogni dilazione come vantaggiosa: […] lasciate che
nei fanciulli maturi la fanciullezza»
•Necessità di un equilibrio fra bisogni e forze
•Appello all’esperienza per giustificare l’equilibrio fra necessità
e forze
•Come utilizzare al meglio l’eccedenza di forze nella terza
infanzia?
•Un criterio di scelta naturale per formare l’uomo integrale la
curiosità ben diretta
•No al verbalismo, sì ad un uso autonomo della propria ragione
•No al verbalismo, no all’indolenza della mente
•Imparare facendo
•Metodo deduttivo e studio dei fenomeni naturali come fatti
Emilio alla fine della terza infanzia:
ha fatto i primi passi sulla via della scienza, ma il precettore
non gli ha permesso di andare troppo lontano;
costretto ad imparare da sé, fa uso della propria ragione e non
di quella degli altri, capisce “a che scopo” fa ciò che fa e
“perché” crede ciò che crede;
possiede poche cognizioni, ma quelle che ha sono veramente
sue e non c’è nulla che sappia a metà;
ha uno spirito universale per la facoltà di acquisire cognizioni,
aperto, intelligente, preparato a tutto, istruibile;
è un ragazzo laborioso, temperante, paziente, costante, pieno
di coraggio.
•Con l'adolescenza inizia la vera e propria educazione
•Non offrire ai giovani occasioni che portino all'eccitazione delle
passioni, quanto di mirare piuttosto a contenerle
•L’evoluzione naturale ha origine dal sentimento di amore, che
inizialmente si pone come amore di sé stesso (e che deve
essere guidato perché non diventi amor proprio, base della
vanità e dell'orgoglio).
•Per sviluppare il sentimento della pietà (che porta come
l'amore per se stessi all'amore per gli altri, anche se da un'altra
strada) Rousseau raccomanda di porre l'adolescente a
confronto con situazioni di sofferenza e dolore.
•Obiettivo educare al rispetto dei suoi simili.
•Anche in questa fase l'educazione formale non scompare, ma
ancora una volta non è affidata a verbalizzazioni astratte
quanto all'esperienza diretta del giovane che, spinto dalla
curiosità, sarà guidato a confrontarsi direttamente (nella pratica
o tramite ragionamento) con le nuove conoscenze.
1Il diritto positivo è l'insieme delle norme che formano l'ordinamento giuridico in uno
Stato. Diritto positivo (dal latino ius positivum che significa "posto" o "imposto".
Imposto dall'autorità). Quindi il diritto positivo è il diritto in vigore in uno Stato, cioè
quello effettivamente operante e imposto all'osservanza di ognuno.
2 Il termine “adolescente” fu coniato da Jean-Jacques Rousseau e segnava, alla fine
del settecento, il passaggio dall'infanzia all'età “buona per produrre”.