Il Piccolo di Trieste (2016.01.15) · ambito chimico farmaceutico e biologico, la creazione di uno...

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È un periodo storico, quelloche stiamo vivendo, che portacon sé, tra le varie, crisi econo-mica e pressione migratoria.La tendenza a chiudersi a ric-cio e a denunciare l'Unione eu-ropea è istintiva e così alcuniesperti del settore hanno deci-so di approfondire tali aspetti.

Oggi alle 10 nell'Aula Magnadel Polo Universitario di Gori-zia, dopo i saluti di Sara Tono-lo, direttrice del dipartimentodi Scienze politiche e sociali,Fabio Spitaleri, docente di Di-ritto dell'Unione europea, apri-rà l'incontro "Il ruolo del Parla-mento europeo e degli Eurode-putati nell'Unione europea"con l'europarlamentare Pd Isa-bella De Monte, cui porrà unaserie di domande volte a faremergere il ruolo di tale istitu-zione e delle sue componentinei momenti più salienti.

Obiettivi della mattinataquindi, tentare di ricucire queldistacco dall'Unione europeae, di conseguenza, cercare dispazzare via i sentimenti euro-scettici e la sfiducia dilagante

nel concetto di Unione che, se-condo Spitaleri, «è una sfidu-cia immotivata».

E il Parlamento europeo,unica istituzione con legittima-zione democratica diretta, po-trebbe rappresentare la solu-zione a tale magma di diffiden-za. Questo anche grazie a unruolo più incisivo, che tale isti-

tuzione cerca di raggiungere eche «ha ottenuto in particolaregrazie alle modifiche del tratta-to di Lisbona» precisa Tonolo.Ci sono infatti «diverse materie- spiega Spitaleri - dove il Parla-mento ha ancora poteri limita-ti: ad esempio la materia eco-nomica, monetaria e della poli-tica estera, che sono parados-

salmente le materie dove an-che in questo momento c'è piùbisogno di decisioni che venga-no dal basso».

D'accordo su questo puntoanche De Monte, vice capode-legazione italiana nel gruppoSocialisti e Democratici e com-ponente della commissioneTrasporti e turismo. «Il Parla-mento europeo - affermaquest'ultima - deve riprendereun ruolo centrale». Permango-no comunque diverse lacune,che l'istituzione più democrati-ca dell'Unione presenta anco-ra, tanto che «purtroppo da piùparti viene accusata, e nonsempre a torto, di non riuscirea essere completamente incisi-va con la sua azione legislativanel quadro complessivo dellapolitica comunitaria, contri-buendo ad aumentare quelladistanza tra istituzioni Ue e cit-tadini che genera l'euroscettici-smo».

Problematiche queste, deri-vanti dalla composizione stes-sa dell'Assemblea e dai suoimeccanismi di funzionamen-

to, dal peso rilevante degli Statimembri. E ancora «dalla com-posizione dell'Aula - sottolineaDe Monte - che è frutto di leggielettorali diverse tra gli Statimembri, e dai gruppi politiciche riuniscono più partiti e,complessivamente, risultanomeno riconoscibili».

Argomento azzeccato quin-di per gli studenti di Scienze In-ternazionali e Diplomatiche,per i quali «c'è in progetto unnuovo corso di laurea magi-strale in Diplomazia e Coope-razione internazionale» an-nuncia Tonolo. La possibilitàdi «un contatto diretto conquelli che svolgono le funzioniche loro stessi un giorno po-tranno ricoprire», continua To-nolo, rappresenta un'occasio-ne importante.

Esempio diretto dell'attivitàdi europarlamentare è la vicen-da del Terrano, che De Monte,insieme ad altri colleghi, sta se-guendo personalmente per lacostituzione della prima Doptransfrontaliera in Europa.

Benedetta Moro

di Giulia Basso

La più celebre è Modefinance,start-up dell'Università di Tri-este nata in Area Science Park,che applica i big data alla fi-nanza e in breve tempo è dive-nuta una delle tre società ita-liane che possono operare co-me agenzia di rating. Ma di re-cente anche Bilimetrix, costo-la della Fondazione ItalianaFegato impegnata nello svi-luppo di prodotti a basso co-sto per la diagnosi e il tratta-mento dell'ittero neonatale, èbalzata agli onori delle crona-che perché una sua invenzio-ne, Bilistick, strumento che indue minuti e a partire da unagoccia di sangue misura la

concentrazio-ne plasmati-ca di bilirubi-na, verrà im-piegato in unprogetto in-ternazionaledi monitorag-gio ed educa-

zione sull’ittero neonatale neiPaesi in via di sviluppo dell'Africa e del Sud-est Asiatico.Modefinance e Bilimetrix so-no due delle venti aziende na-te come spin-off dell'Universi-tà di Trieste, che attraverso lostaff di Ilo (Industrial LiaisonOffice) si occupa di favorire esviluppare il processo di tra-sferimento tecnologicodall’ateneo al mondo delle im-prese, supportando docenti ericercatori nella realizzazionedi nuove iniziative imprendi-toriali, ma anche nella brevet-tazione, e promuovendo atti-vità di raccordo tra mondo im-prenditoriale e ricerca accade-mica.

Tra le venti imprese nate inseno all'ateneo giuliano ci so-no aziende ormai storiche, co-me Esteco, una potenza nellosviluppo di software per l'otti-mizzazione numerica nata al-la fine degli anni '90, ed espe-rienze più recenti, come le trespin-off nate nel 2014: Eco Fo-od Engineering, che si occupadella progettazione e realizza-zione di sistemi integrati perla trasformazione e il riutilizzodi rifiuti di natura alimentare;PicoSaTs srl, specializzata nel-lo sviluppo e progettazione dipicosatelliti per utilizzi scienti-fici e tecnologici; MaterialScan, che produce sensori peril monitoraggio dell'integritàstrutturale di edifici, infra-strutture e impianti industria-li. In alcuni casi, soprattutto inambito chimico farmaceutico

e biologico, la creazione diuno spin-off segue una nuovabrevettazione: è questo il casodell'ultima impresa nata circasei mesi fa all'interno dell'Uni-versità giuliana, BiopoLife.L'azienda, produttrice di bio-polimeri ad elevato valore tec-nologico e vincitrice dell’edi-zione 2015 del premio StartCup - Friuli Venezia Giulia, ènata infatti da un gruppo di ri-cercatori che ha sviluppato ecaratterizzato un biopolimero(polisaccaride) ad elevato va-lore tecnologico denominatoChitlac.

«La brevettazione è una del-le chiavi del trasferimento tec-nologico, un modo per incap-sulare una tecnologia risulta-to della ricerca accademica erenderla sfruttabile dall'indu-stria – spiega Cristiano Piani,responsabile dello staff di ILO-. Si brevettano invenzioni uti-li per il mercato: i brevetti de-gli ultimi anni (dal 2002 sono170 i titoli depositati nei variuffici brevettuali internaziona-li, di cui circa una quindicinasono stati oggetto di accordo

di sfruttamento con aziende)appartengono ai settori dellescienze della vita, della chimi-ca, della medicina, della far-maceutica e dell'ingegneria.Ogni anno ci vengono propo-ste dalle 10 alle 20 invenzioni ene brevettiamo circa il 50%:facciamo uno screening nellebanche dati per capire se ci so-no già brevetti di quel tipo, va-lutiamo le potenzialità di mer-cato dell'invenzione, il costo ela resa potenziale dell'investi-mento».

L'ufficio Ilo è stato negli ulti-mi anni oggetto di una ristrut-turazione con un incrementodel suo staff: «Quando ho ini-ziato a occuparmene – raccon-ta Giorgio Sulligoi, delegatodel rettore per le politiche ter-ritoriali e i rapporti con le atti-vità produttive – l'ufficio eracomposto da quattro persone.Oggi, con una decina di addet-ti più un'altra decina di docen-ti delegati ILO di tutti i diparti-menti dell'Università siamotra le top five università italia-ne per numero di addetti alleattività del trasferimento tec-

nologico. Se da un lato questaè una buona notizia, dall'altroracconta anche quanto l'im-portanza del trasferimentotecnologico sia sottovalutatain Italia».

Il Friuli Venezia Giulia suquesto tema invece, ce lo dico-no i dati, è all'avanguardia. Se-condo la più recente elabora-zione di Infocamere su datidel Ministero dello SviluppoEconomico in regione sono at-tive 132 start-up, di cui 56 so-no spin-off delle due universi-tà e di enti pubblici di ricercaregionali. Ma si può e si devemigliorare, dice Sulligoi.

«La grande sfida è incre-mentare queste cifre, aumen-tando il numero delle start up,diffondendo tra gli studenti lacultura imprenditoriale, incre-mentando le occasioni di col-laborazione tra università, im-presa e altri stakeholder delterritorio, anche in linea conla strategia regionale di specia-lizzazione intelligente (le co-siddette "S3"). Per farlo dob-biamo ottimizzare le risorse dicui disponiamo. Stiamo cer-

cando di fare massa critica tragli enti del territorio: con Area,Bic Incubatori FVG e l'ex Ezitabbiamo siglato l'anno scorsouna convenzione per fare si-stema e accompagnare unastart-up nei vari passi del suo

sviluppo, mentre in un proget-to del Miur per la condivisionedi alcuni servizi, che vede in-sieme le due università regio-nali e la SISSA, siamo i respon-sabili per le attività del trasferi-mento tecnologico».

Giovedì 21 gennaio, alle 17, alDipartimento di Scienze Giuri-diche, del Linguaggio, dell’In-terpretazione e della Traduzio-ne dell'Università di Trieste, invia Filzi 14, si terrà il terzo con-vegno “Convivere con Au-schwitz - I reticolati del nuovomillennio”, nell’ambito del cir-cuito nazionale della Settima-na della Memoria dell'Olocau-sto e della Deportazione.

Un’occasione per rifletteresull’accentuata importanza diun'annuale riflessione anchealla luce dei nuovi e incomben-ti conflitti, delle conseguentimigrazioni e problematiche

dell'accoglienza in bilico tra in-differenza, consenso e contra-rietà.

Nell’ambito delle celebra-zioni del Giorno della Memo-ria del 27 gennaio, data in cuinel 1945 vennero abbattuti icancelli di Auschwitz, rivelan-do al mondo l’abominiodell’Olocausto, l’Università diTrieste interviene con un ap-proccio multidisciplinare al te-ma.

L’ateneo vuole promuovereuna riflessione collettiva siasulle ragioni e motivazioni cheportarono durante la II guerramondiale alla Shoah e all’an-

nientamento nei lager nazistidi oppositori politici, disabili,Rom e omosessuali, sia sullarielaborazione attuale dellememorie di questi fatti nellasocietà odierna, posta di fron-te a rinnovate tragedie umani-tarie.

Il Novecento ha duramentesegnato la storia di Trieste: l’in-cendio del Balkan nel 1920,l’annuncio delle leggi razzialinel 1938 e durante l’occupazio-ne tedesca la presenza della Ri-siera di San Sabba, unico cam-po di concentramento nazistain Italia con un forno cremato-rio. Dal Silos della Stazione

Ferroviaria centrale di Trieste,dal 1943 al 1945, partì il mag-gior numero di convoglidall’Italia di deportate e depor-tati diretti ad Auschwitz e ver-so altri Lager.

Quest’anno, come già in pre-cedenza, l’ateneo si impegnanella divulgazione della cono-scenza del passato, anche del-le sue pagine più tragiche, con-sapevole che solo una riflessio-ne sulle responsabilità di ieripossa darci gli strumenti oggiper affrontare gli eventi chestanno interessando l’Europa,con le ondate di profughi in fu-ga da guerre e violenze e con

l’erezione di nuovi muri fattidi filo spinato.

L'incontro vuole essere unimpegno collettivo per ricorda-re anche altre tragedie, comeper esempio Srebrenica, maanche per saper guardareavanti, schierandosi control’indifferenza, da sempre gene-ratrice di mostri.

Giovedì alle 17, dopo il salu-to del prorettore Renato Gen-naro, si terrà l’introduzione diGianni Peteani, presidente delComitato permanente OndinaPeteani, e di Tullia Catalan, do-cente di Storia dell’Ebraismo.

Alle 17.15, il docente Rober-

to Scarciglia parlerà su "Dirit-to e scienza dopo Auschwitz".Diritto e Scienza: rapporto del-la scienza giuridica con l’euge-netica, partendo dalle espe-rienze normative e giudiziarieanteriori e successive alla leg-ge per la prevenzione delleprole con malattie ereditariedel 14 luglio 1933, varata se-condo le regole del nazismo hi-tleriano. Il criminale program-ma Aktion T4, che portò allamorte di circa 70.000 personefra il 1940/1941, ha lasciatouna traccia infamante del ruo-lo della “cattiva” scienza. Co-me giudici e legislatori si pon-gono oggi rispetto al tema del-la selezione eugenetica?

Alle 17.30 il docente Mauri-zio Prato parlerà su "Luci e om-bre nell'uso della chimica". Se-guiranno gli altri interventi. (l.str.)

Spin-off e brevetti figli dell’ateneo giulianoLa più nota è Modefinance, ma ormai sono parecchie le iniziative che vengono concepite da studenti e professori

Lo staff di Bilimetrix, azienda nata nell’Università di Trieste

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VENERDÌ 15 GENNAIO 2016 IL PICCOLO Università 29

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