Post on 02-May-2015
Il laboratorio del dottor Bit
giochiamo con le storie
“BERTO IL RANOCCHIO”i personaggi
BERTO ALBERTONE DORA MELVIN OSCAR
GIGI NORA KEVIN WILLY BIBO
i luoghi
BOSCOCEPPO CITTA’ PRATO STAGNO
CASA DI NORA MONTAGNA GROTTA MARE
stati d’animo
FELICE ARRABBIATO DISPETTOSO DISTRATTO TRISTE
SPAVENTATO STATO D’ANIMO
FURBO INNAMORATO GENTILE
?
situazioniPRIMAVERILE ESTIVO AUTUNNALE INVERNALE MAGICO
FESTOSO MISTERIOSO PAUROSO FANTASMOSO SITUAZIONE
?
La passeggiata in città
Storia ideata dalla classe II A
Un bel giorno di sole primaverile, Berto stava facendo una passeggiata in una grande città, piena di strade, macchine
e persone.Berto era andato in città perché era curioso e voleva conoscere
nuovi amici, ma ad un tratto Berto, distratto come al solito, si
accorge di essersi perduto.
La strega Nora, la più dispettosa di tutte le streghe, stava
volando in cielo sulla sua scopa volante, quando vide Berto il
ranocchio. Scese in picchiata e, dopo averlo legato, lo rapì.
La strega Nora portò Berto nella sua casa nel folto del bosco.
La strega voleva tagliarlo a pezzetti e metterlo in una
bottiglietta per fare una nuova pozione magica che facesse
diventare cattivi tutti gli animali di Boscoceppo.
Ma Berto era un ranocchio furbo e riuscì a scappare saltando dentro un buco scavato nella
terra.
Era stato Willy, il vermetto più gentile di tutto Boscoceppo, a
scavare quella buca per salvare Berto e farlo uscire dalla casa
della strega Nora.La strega, accortasi che Berto
era scappato, si arrabbiò tantissimo e cominciò ad urlare :”Dov’è finito quel
ranocchio?”.
Le sue urla arrivarono fino alla casa di Pipistrillo, un terribile mago pipistrello cattivissimo,
che aveva bisogno anche lui di ranocchi per le sue pozioni e
aveva messo una trappola per rane nello stagno di
Boscoceppo.
Berto, scappando, cadde nella trappola di Pipistrillo e finì
attaccato ad una corda a testa in giù.
Bibo il riccio accorse in aiuto di Berto e con le sue spine
appuntite riuscì a tagliare la corda e a liberare il ranocchio.
Pipistrillo e Nora erano furiosi e si misero a rincorrere Berto che
fuggiva nuovamente.Per fortuna Kevin , il cugino
dispettoso di Berto, volle fare uno sgambetto ai due maghi che
finirono dentro ad una buca e non riuscirono più ad uscire.
Così Berto si salvò e tutti gli animali del bosco erano felici e
contenti.
Fine
Il lupo Fuoco
Storia ideata dalla classe II B
Un bel pomeriggio d’inverno, a Boscoceppo, Gigi la talpa stava
facendo delle buche per terra per trovare le sue segretissime
provviste nascoste.Improvvisamente scavando,
scavando, arrivò ad una misteriosa grotta sotterranea che
nessuno aveva mai visto.
In questa grotta, segreta e misteriosa, c’erano 10 serpenti velenosi e lunghissimi, fino a 8
metri.Il loro veleno era tossico e
faceva morire gli altri animali.Gigi la talpa era molto
spaventato e non riusciva neanche a muoversi.
Un lupo, di nome Fuoco, scese nella buca scavata da Gigi e
arrivò fino alla grotta dei serpenti.
Quando i serpenti videro il lupo scapparono e Gigi di corsa tornò
nel bosco ad avvertire gli altri animali che c’era un terribile e
pauroso lupo mai visto a Boscoceppo.
Albertone l’uccello e Dora la tartaruga ascoltarono il racconto
di Gigi e alla fine decisero di andare a chiamare qualcuno che li potesse aiutare contro il lupo.
Andarono dal famoso Ratto pipistrello, un mago gentile che
faceva diventare ogni cosa minuscola e piccolissima.
A Berto il ranocchio venne in mente un’idea veramente furba
per salvarsi dal Lupo Fuoco: chiamare tutti gli altri animali
del bosco e farsi forza tutti insieme.
Così uniti, nessuno aveva troppa paura del lupo e riuscirono a
prenderlo dalla coda.
In questo modo il mago Ratto pipistrello riuscì a fare la sua magia e a salvare il bosco e i
suoi abitanti.Il lupo Fuoco divenne
piccolissimo e non riuscì più a far del male a nessuno.
Fine
RelazioneLe storie degli animali di Boscoceppo, racchiuse nel testo “Philbert il ranocchio, l’avventura della via”, sono servite per un intero anno scolastico come punto di partenza per entrare nel vissuto esperienziale dei bambini e da qui partire per parlar loro di argomenti di Religione Cattolica. Una volta acquisita familiarità con i personaggi, le loro caratteristiche e le loro avventure, ho proposto ai bambini di inventare una storia sul loro “amato” Berto e gli altri animali di Boscoceppo.
Ho realizzato le carte-inventastorie, le ho colorate coi bambini e ho pensato ad un canovaccio per una possibile storia con una certa successione tra carte personaggio, situazione, stati d’animo e luoghi. Dopo aver distribuito a caso le varie carte, ogni bambino interveniva nell’ordine suggerito dalla scaletta della storia apportando il suo personale contributo.
Alcuni bambini hanno mostrato più disinvoltura e creatività, altri avevano bisogno di domande stimolo che li portassero a dare maggior dettagli e permettessero alla storia di avere una certa logica. Ho trascritto al computer il lavoro dei bambini che con molto orgoglio hanno riascoltato la “loro” storia dell’amico Berto sentendosi autori delle sue avventure.