III dom. di Pasqua - B Lc 24,35-48 Mentre essi parlavano Gesù in persona apparve in mezzo a loro e...

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III dom. di Pasqua - BIII dom. di Pasqua - B

Lc 24,35-48Lc 24,35-48

Mentre essi parlavano

Gesù in

persona apparve

in mezzo a loro

e disse: “Pace a

voi”.

Mentre essi parlavano

Gesù in

persona apparve

in mezzo a loro

e disse: “Pace a

voi”.

Signore, noi ti cerchiamo e desideriamo incontrarti, come i primi testimoni della tua resurrezione.

Ti cerchiamo nelle Scritture che ci parlano di te:apri la nostra mente a comprendere la Parola che sola può dissipare i dubbi che ancora sorgono nel nostro cuore.

Quante volte anche noi, incapaci di riconoscerti, ti abbiamo rinnegato!Ti cerchiamo nei volti e nella storia di fratelli e sorelle:aiutaci a vedere le impronte della tua passione sui loro corpi e nei loro cuori sofferenti.

Non lasciarci esitanti e turbati: la tua presenza infonda in noi la pace; il tuo Spirito rischiari il nostro sguardo e ci renda gioiosi testimoni del tuo amore.

Signore, noi ti cerchiamo e desideriamo incontrarti, come i primi testimoni della tua resurrezione.

Ti cerchiamo nelle Scritture che ci parlano di te:apri la nostra mente a comprendere la Parola che sola può dissipare i dubbi che ancora sorgono nel nostro cuore.

Quante volte anche noi, incapaci di riconoscerti, ti abbiamo rinnegato!Ti cerchiamo nei volti e nella storia di fratelli e sorelle:aiutaci a vedere le impronte della tua passione sui loro corpi e nei loro cuori sofferenti.

Non lasciarci esitanti e turbati: la tua presenza infonda in noi la pace; il tuo Spirito rischiari il nostro sguardo e ci renda gioiosi testimoni del tuo amore.

Lc 24Lc 24, 35In quel tempo, (i due discepoli che erano ritornati da Emmaus) narravano (agli undici e a quelli che erano con loro) ciò che era accaduto lungo la via e come l'avevano riconosciuto nello spezzare il pane. 36Mentre essi parlavano di queste cose, Gesù in persona stette in mezzo a loro e disse: "Pace a voi!". 37Sconvolti e pieni di paura, credevano di vedere un fantasma. 38 Ma egli disse loro: "Perché siete turbati, e perché sorgono dubbi nel vostro cuore? 39Guardate le mie mani e i miei piedi: sono proprio io! Toccatemi e guardate; un fantasma non ha carne e ossa come vedete che io ho". 40Dicendo questo, mostrò loro le mani e i piedi. 41Ma poiché per la gioia non credevano ancora ed erano pieni di stupore, disse: "Avete qui qualche cosa da mangiare?". 42Gli offrirono una porzione di pesce arrostito; 43egli lo prese e lo mangiò davanti a loro. 44Poi disse: "Sono queste le parole che vi dissi quando ero ancora con voi: bisogna che si compiano tutte le cose scritte su di me nella Legge di Mosè, nei Profeti e nei Salmi". 45Allora aprì loro la mente per comprendere le Scritture 46e disse loro: "Così sta scritto: il Cristo patirà e risorgerà dai morti il terzo giorno, 47e nel suo nome saranno predicati a tutti i popoli la conversione e il perdono dei peccati, cominciando da Gerusalemme. 48Di questo voi siete testimoni".

Lc 24Lc 24, 35In quel tempo, (i due discepoli che erano ritornati da Emmaus) narravano (agli undici e a quelli che erano con loro) ciò che era accaduto lungo la via e come l'avevano riconosciuto nello spezzare il pane. 36Mentre essi parlavano di queste cose, Gesù in persona stette in mezzo a loro e disse: "Pace a voi!". 37Sconvolti e pieni di paura, credevano di vedere un fantasma. 38 Ma egli disse loro: "Perché siete turbati, e perché sorgono dubbi nel vostro cuore? 39Guardate le mie mani e i miei piedi: sono proprio io! Toccatemi e guardate; un fantasma non ha carne e ossa come vedete che io ho". 40Dicendo questo, mostrò loro le mani e i piedi. 41Ma poiché per la gioia non credevano ancora ed erano pieni di stupore, disse: "Avete qui qualche cosa da mangiare?". 42Gli offrirono una porzione di pesce arrostito; 43egli lo prese e lo mangiò davanti a loro. 44Poi disse: "Sono queste le parole che vi dissi quando ero ancora con voi: bisogna che si compiano tutte le cose scritte su di me nella Legge di Mosè, nei Profeti e nei Salmi". 45Allora aprì loro la mente per comprendere le Scritture 46e disse loro: "Così sta scritto: il Cristo patirà e risorgerà dai morti il terzo giorno, 47e nel suo nome saranno predicati a tutti i popoli la conversione e il perdono dei peccati, cominciando da Gerusalemme. 48Di questo voi siete testimoni".

Dalla Domenica di Pasqua alla Domenica di

Pentecoste

PASSAGGIO (Pasqua) dalla Pasqua celebrata…

…alla Pasqua vissuta.

La Pasqua è il fondamento della fede cristiana.

Il tempo pasquale prolunga nel tempo dell’uomo la memoria di questo evento, attraverso i cinquanta giorni e in seguito, ogni domenica dell’anno.

Le letture liturgiche di questo “tempo di Pasqua” parlano di compimento, di pienezza. È assente l’Antico Testamento, poiché il tempo della profezia è superato dalla Pasqua di Gesù, mentre i testi del Nuovo Testamento sono presenti come il “fondamento” della nuova vita della comunità della Chiesa.

PASSAGGIO (Pasqua) dalla Pasqua celebrata…

…alla Pasqua vissuta.

La Pasqua è il fondamento della fede cristiana.

Il tempo pasquale prolunga nel tempo dell’uomo la memoria di questo evento, attraverso i cinquanta giorni e in seguito, ogni domenica dell’anno.

Le letture liturgiche di questo “tempo di Pasqua” parlano di compimento, di pienezza. È assente l’Antico Testamento, poiché il tempo della profezia è superato dalla Pasqua di Gesù, mentre i testi del Nuovo Testamento sono presenti come il “fondamento” della nuova vita della comunità della Chiesa.

I Vangeli ci presentano gli incontri dei discepoli con il Risorto, la prima lettura è una lettura continuata degli Atti degli Apostoli, e la seconda propone i valori legati alla fede nel Cristo risorto.

Gli incontri con il risorto e i primi passi della comunità cristiana segnano, soprattutto a partire dalla Pentecoste, la nascita e la missione della Chiesa. Essa sa di non essere lasciata sola, ma di essere sempre guidata e assistita dallo Spirito del Risorto, dalla sua presenza in “mysterio”, ossia attraverso i segni sacramentali.

I Vangeli ci presentano gli incontri dei discepoli con il Risorto, la prima lettura è una lettura continuata degli Atti degli Apostoli, e la seconda propone i valori legati alla fede nel Cristo risorto.

Gli incontri con il risorto e i primi passi della comunità cristiana segnano, soprattutto a partire dalla Pentecoste, la nascita e la missione della Chiesa. Essa sa di non essere lasciata sola, ma di essere sempre guidata e assistita dallo Spirito del Risorto, dalla sua presenza in “mysterio”, ossia attraverso i segni sacramentali.

In questo cammino – segnato dalla gioia dell’andare, ma anche dalla fatica – viene incontro il Signore.

È il giorno di Pasqua e Luca nel cap. 24 racconta varie esperienze/reazioni della comunità di fronte alla Resurrezione di Gesù. In questo brano, in particolare è raccontata la parte finale del giorno di Pasqua, che ha queste tappe:

24,1-12: Le donne e Pietro al sepolcro aperto.

24,13-35: I discepoli di Emmaus.

24,36-48: Apparizione agli undici e agli altri.

24,49-53: Promessa del dono dello Spirito e ascensione di Gesù.

In questo cammino – segnato dalla gioia dell’andare, ma anche dalla fatica – viene incontro il Signore.

È il giorno di Pasqua e Luca nel cap. 24 racconta varie esperienze/reazioni della comunità di fronte alla Resurrezione di Gesù. In questo brano, in particolare è raccontata la parte finale del giorno di Pasqua, che ha queste tappe:

24,1-12: Le donne e Pietro al sepolcro aperto.

24,13-35: I discepoli di Emmaus.

24,36-48: Apparizione agli undici e agli altri.

24,49-53: Promessa del dono dello Spirito e ascensione di Gesù.

Dopo il racconto di Giovanni della scorsa domenica, ascoltiamo oggi la narrazione con cui il Terzo evangelista presenta l’apparizione del risorto ai discepoli il giorno stesso di Pasqua (Lc 24,35-48).

La scena segue immediatamente l’episodio dei discepoli di Emmaus con cui si intreccia, al punto che la pericope liturgica è costretta a introdurre nel testo alcune precisazioni per renderne comprensibile la lettura.

I due di Emmaus, infatti, tornano velocemente a Gerusalemme con l’entusiasmo di chi ha fatto un grande incontro e vuole subito comunicarlo ad altri: ma trovano che anche i discepoli già sanno la grande notizia. Luca infatti al v. 34 mette sulle loro labbra un’antica formula di fede apostolica: “Davvero il Signore è risorto ed è apparso a Simone”.

Dopo il racconto di Giovanni della scorsa domenica, ascoltiamo oggi la narrazione con cui il Terzo evangelista presenta l’apparizione del risorto ai discepoli il giorno stesso di Pasqua (Lc 24,35-48).

La scena segue immediatamente l’episodio dei discepoli di Emmaus con cui si intreccia, al punto che la pericope liturgica è costretta a introdurre nel testo alcune precisazioni per renderne comprensibile la lettura.

I due di Emmaus, infatti, tornano velocemente a Gerusalemme con l’entusiasmo di chi ha fatto un grande incontro e vuole subito comunicarlo ad altri: ma trovano che anche i discepoli già sanno la grande notizia. Luca infatti al v. 34 mette sulle loro labbra un’antica formula di fede apostolica: “Davvero il Signore è risorto ed è apparso a Simone”.

* v. 35: In quel tempo, di ritorno da Emmaus, i due discepoli narravano ciò che era accaduto lungo la via e come l'avevano riconosciuto nello spezzare il pane.

L’evangelista sottolinea ancora una volta i temi del cammino e del riconoscimento, che tanto gli stanno a cuore e che ora riprende con questo nuovo racconto.Spezzare il pane (in greco klàsis tu’ àrtu; reso in latino fractio panis) è il temine tecnico più antico, adoperato dalla comunità cristiana per indicare la celebrazione eucaristica, e deriva dalla prassi giudaica di iniziare il pasto con tale gesto orante, riferito a Gesù, richiama il gesto simbolico da lui compiuto nell’ultima cena, alludendo alla propria vita “spezzata e data”.

* v. 35: In quel tempo, di ritorno da Emmaus, i due discepoli narravano ciò che era accaduto lungo la via e come l'avevano riconosciuto nello spezzare il pane.

L’evangelista sottolinea ancora una volta i temi del cammino e del riconoscimento, che tanto gli stanno a cuore e che ora riprende con questo nuovo racconto.Spezzare il pane (in greco klàsis tu’ àrtu; reso in latino fractio panis) è il temine tecnico più antico, adoperato dalla comunità cristiana per indicare la celebrazione eucaristica, e deriva dalla prassi giudaica di iniziare il pasto con tale gesto orante, riferito a Gesù, richiama il gesto simbolico da lui compiuto nell’ultima cena, alludendo alla propria vita “spezzata e data”.

* v. 36: Mentre essi parlavano di queste cose, Gesù in persona stette in mezzo a loro e disse:

"Pace a voi!".

Come era capitato lungo la via per Emmaus (24,15), così ora si ripete nel cenacolo: mentre i discepoli stanno parlando delle loro esperienze, “egli stesso” (aùtos, senza il nome proprio) “stette in mezzo a loro”.

Come in Gv 20,19.26, anche Luca adopera un semplice verbo (éste) per indicare la presenza di Gesù , che in piedi si colloca al centro del gruppo: evita così ogni particolare di apparizione miracolosa. Ancora come in Gv 20,19.21.26, anche Luca riporta il saluto iniziale di Gesù nella forma di “Pace a voi”.

Pace (shalom) era il classico saluto giudaico, qui la “pace” rappresenta l’evento messianico stesso e ai discepoli viene comunicato l’effetto dell’opera compiuta dal Messia nella sua pasqua di morte e risurrezione.

* v. 36: Mentre essi parlavano di queste cose, Gesù in persona stette in mezzo a loro e disse:

"Pace a voi!".

Come era capitato lungo la via per Emmaus (24,15), così ora si ripete nel cenacolo: mentre i discepoli stanno parlando delle loro esperienze, “egli stesso” (aùtos, senza il nome proprio) “stette in mezzo a loro”.

Come in Gv 20,19.26, anche Luca adopera un semplice verbo (éste) per indicare la presenza di Gesù , che in piedi si colloca al centro del gruppo: evita così ogni particolare di apparizione miracolosa. Ancora come in Gv 20,19.21.26, anche Luca riporta il saluto iniziale di Gesù nella forma di “Pace a voi”.

Pace (shalom) era il classico saluto giudaico, qui la “pace” rappresenta l’evento messianico stesso e ai discepoli viene comunicato l’effetto dell’opera compiuta dal Messia nella sua pasqua di morte e risurrezione.

* v. 37: Sconvolti e pieni di paura, credevano di vedere un fantasma.

Aggiunta di Luca rispetto a Giovanni.

Fantasma/pneuma per indicare uno “spirito”.

Credevano di vedere una realtà incorporea. Si vuole insistere sula realtà fisica del corpo di Cristo risorto: si vuole affermare oltre ogni incertezza che la risurrezione di Gesù è avvenuta nel “suo vero corpo”.

* v. 37: Sconvolti e pieni di paura, credevano di vedere un fantasma.

Aggiunta di Luca rispetto a Giovanni.

Fantasma/pneuma per indicare uno “spirito”.

Credevano di vedere una realtà incorporea. Si vuole insistere sula realtà fisica del corpo di Cristo risorto: si vuole affermare oltre ogni incertezza che la risurrezione di Gesù è avvenuta nel “suo vero corpo”.

* vv. 38-39: Ma egli disse loro: "Perché siete turbati, e perché sorgono dubbi nel vostro cuore? Guardate le mie mani e i miei piedi: sono proprio io! Toccatemi e guardate; un fantasma non ha carne e ossa come vedete che io ho".

Le parole di Gesù chiariscono la reazione dei discepoli: il dubbio (dialoghismòs) evoca ragionamenti e scambi verbali, per dire che il tanto parlare di quell’evento avevano fatto non fosse sufficiente a comprenderlo ed accettarlo (24,17) .

Come in Gv 20,20, anche Luca sottolinea il riferimento alle mani e ai piedi del Risorto, esse sono le parti del corpo che recano i segni della condanna a morte e il suo superamento.  

Dialoghismòs: pensieri inquieti che nella tradizione monastica dei Padri del deserto rappresentano gli idoli più potenti contro i quali il credente è chiamato a condurre la propria lotta spirituale.

* vv. 38-39: Ma egli disse loro: "Perché siete turbati, e perché sorgono dubbi nel vostro cuore? Guardate le mie mani e i miei piedi: sono proprio io! Toccatemi e guardate; un fantasma non ha carne e ossa come vedete che io ho".

Le parole di Gesù chiariscono la reazione dei discepoli: il dubbio (dialoghismòs) evoca ragionamenti e scambi verbali, per dire che il tanto parlare di quell’evento avevano fatto non fosse sufficiente a comprenderlo ed accettarlo (24,17) .

Come in Gv 20,20, anche Luca sottolinea il riferimento alle mani e ai piedi del Risorto, esse sono le parti del corpo che recano i segni della condanna a morte e il suo superamento.  

Dialoghismòs: pensieri inquieti che nella tradizione monastica dei Padri del deserto rappresentano gli idoli più potenti contro i quali il credente è chiamato a condurre la propria lotta spirituale.

* vv. 40-41: Dicendo questo, mostrò loro le mani e i piedi. Ma poiché per la gioia non credevano ancora ed erano pieni di stupore, disse: "Avete qui qualche cosa da mangiare?".

FONDAMENTALE

è l’identità del crocifisso con il RISORTO:

la RISURREZIONE infatti non è altro

rispetto alla storica vicenda vissuta da Gesù,

bensì la sua ripresa trasfigurata dalla potenza divina.

* vv. 40-41: Dicendo questo, mostrò loro le mani e i piedi. Ma poiché per la gioia non credevano ancora ed erano pieni di stupore, disse: "Avete qui qualche cosa da mangiare?".

FONDAMENTALE

è l’identità del crocifisso con il RISORTO:

la RISURREZIONE infatti non è altro

rispetto alla storica vicenda vissuta da Gesù,

bensì la sua ripresa trasfigurata dalla potenza divina.

* vv. 42-43 Gli offrirono una porzione di pesce arrostito; egli lo prese e lo mangiò davanti a loro.

Il Risorto non è un fantasma /pneuma, ma ha “carne e ossa”, addirittura prende una porzione di pesce arrostito e lo mangia davanti a loro.

Non credevano perché erano troppo contenti, Luca vuole aiutare il lettore a superare i vari dubbi che l’annuncio della risurrezione poteva comportare, soprattutto in ambiente ellenista.

Egli stesso mangiò con loro (At 10,41): da questa condivisione della mensa con il Risorto nacque per la comunità cristiana la prassi eucaristica, come reale – anche se sacramentale – continuazione dell’originale “mangiare con il risorto”.

* vv. 42-43 Gli offrirono una porzione di pesce arrostito; egli lo prese e lo mangiò davanti a loro.

Il Risorto non è un fantasma /pneuma, ma ha “carne e ossa”, addirittura prende una porzione di pesce arrostito e lo mangia davanti a loro.

Non credevano perché erano troppo contenti, Luca vuole aiutare il lettore a superare i vari dubbi che l’annuncio della risurrezione poteva comportare, soprattutto in ambiente ellenista.

Egli stesso mangiò con loro (At 10,41): da questa condivisione della mensa con il Risorto nacque per la comunità cristiana la prassi eucaristica, come reale – anche se sacramentale – continuazione dell’originale “mangiare con il risorto”.

* v. 44 Poi disse: "Sono queste le parole che vi dissi quando ero ancora con voi: bisogna che si compiano tutte le cose scritte su di me nella Legge di Mosè, nei Profeti e nei Salmi".

Al vertice dell’incontro sta la Parola di Gesù che

spiega il senso di ciò che è avvenuto,

richiamando le parole (hoi lògoi) che aveva già

rivolto loro durante la vita terrena, ma che i

discepoli non avevano ancora accolto e capito.

Per la terza volta nel capitolo 24 torna la parola

“bisogna” (7.26.44), per sottolineare la necessità

teologica del “veramente necessario”.

* v. 44 Poi disse: "Sono queste le parole che vi dissi quando ero ancora con voi: bisogna che si compiano tutte le cose scritte su di me nella Legge di Mosè, nei Profeti e nei Salmi".

Al vertice dell’incontro sta la Parola di Gesù che

spiega il senso di ciò che è avvenuto,

richiamando le parole (hoi lògoi) che aveva già

rivolto loro durante la vita terrena, ma che i

discepoli non avevano ancora accolto e capito.

Per la terza volta nel capitolo 24 torna la parola

“bisogna” (7.26.44), per sottolineare la necessità

teologica del “veramente necessario”.

* v. 46 e disse loro: "Così sta scritto: il Cristo patirà e risorgerà dai morti il terzo giorno…

La Bibbia offre la via percorribile per comprendere il significato di ciò che è capitato al Messia Gesù.

Questa frase non si trova in nessun testo biblico, esprime la sintesi del messaggio teologico che si può ricavare dalla meditazione sull’Antico Testamento.

Luca si è formato all’interno delle prime comunità cristiane attraverso lo studio delle Scritture, rilette nella prospettiva dell’annuncio apostolico.

* v. 46 e disse loro: "Così sta scritto: il Cristo patirà e risorgerà dai morti il terzo giorno…

La Bibbia offre la via percorribile per comprendere il significato di ciò che è capitato al Messia Gesù.

Questa frase non si trova in nessun testo biblico, esprime la sintesi del messaggio teologico che si può ricavare dalla meditazione sull’Antico Testamento.

Luca si è formato all’interno delle prime comunità cristiane attraverso lo studio delle Scritture, rilette nella prospettiva dell’annuncio apostolico.

* v. 45 Allora aprì loro la mente per comprendere le Scritture.

Tra i due discorsi di Gesù, vv. 44 e 46, Luca

inserisce questa frase esplicativa per affermare che

solo la grazia e la potenza del risorto possono

“aprire” la mente umana e permettere di capire in

profondità la Bibbia, in quanto parola e progetto di

Dio: solo la presenza di Cristo in mezzo alla

assemblea eucaristica dei discepoli rivela loro

lungo i secoli il senso delle scritture rivelate,

attraverso di loro, a tutti gli uomini.

* v. 45 Allora aprì loro la mente per comprendere le Scritture.

Tra i due discorsi di Gesù, vv. 44 e 46, Luca

inserisce questa frase esplicativa per affermare che

solo la grazia e la potenza del risorto possono

“aprire” la mente umana e permettere di capire in

profondità la Bibbia, in quanto parola e progetto di

Dio: solo la presenza di Cristo in mezzo alla

assemblea eucaristica dei discepoli rivela loro

lungo i secoli il senso delle scritture rivelate,

attraverso di loro, a tutti gli uomini.

* vv. 47-48 e nel suo nome saranno predicati a tutti i popoli la conversione e il perdono dei peccati, cominciando da Gerusalemme. Di questo voi siete testimoni".

In forza di tale incontro e di tale comprensione, gli

apostoli diventano “testimoni” (màrtyres) di un

evento che parte da Gerusalemme, ma riguarda

tutta l’umanità, chiede cambiamento di mentalità

(metànoia) e offre il perdono dei peccati.

* vv. 47-48 e nel suo nome saranno predicati a tutti i popoli la conversione e il perdono dei peccati, cominciando da Gerusalemme. Di questo voi siete testimoni".

In forza di tale incontro e di tale comprensione, gli

apostoli diventano “testimoni” (màrtyres) di un

evento che parte da Gerusalemme, ma riguarda

tutta l’umanità, chiede cambiamento di mentalità

(metànoia) e offre il perdono dei peccati.

“Come il vino non può conservarsi

in vasi di argento o di oro, ma solo

nel vile dei recipienti, quello di

argilla, così la parole della Torah

non sono conservate e custodite

da chi si ritiene un vaso d’oro e

d’argento, ma solo da colui che

stima se stesso come l’ultimo dei

recipienti”

(Sifrè Deutoronomio)

“Come il vino non può conservarsi

in vasi di argento o di oro, ma solo

nel vile dei recipienti, quello di

argilla, così la parole della Torah

non sono conservate e custodite

da chi si ritiene un vaso d’oro e

d’argento, ma solo da colui che

stima se stesso come l’ultimo dei

recipienti”

(Sifrè Deutoronomio)

La buona notizia non schiaccia,

non fa violenza; essa si propaga

ad onde, irradiandosi nella

comunità a partire da

testimonianze che richiedono

l’adesione del cuore ed il ricordo

delle scritture, prima che il

consenso della ragione.

La buona notizia non schiaccia,

non fa violenza; essa si propaga

ad onde, irradiandosi nella

comunità a partire da

testimonianze che richiedono

l’adesione del cuore ed il ricordo

delle scritture, prima che il

consenso della ragione.

Preghiamo con Lc 24,35-48Preghiamo con Lc 24,35-48

Signore, donaci la tenacia del camminare verso le vette della vita, alla luce dell'unica Parola che salva. Spesso preferisco fermarmi e restare accanto alla tomba di ogni morte interiore. Altre volte mi incammino come un viandante nei sentieri del non senso. Aiutami ad inoltrarmi più spesso nei sentieri dell'amicizia e dell'incontro. Aiutami a condividere la meraviglia dell'amore umano, la gioia delle persone meravigliose che mi vivono accanto. Aiutami a frequentare non la periferia della loro esistenza, ma i loro varchi segreti, lì dove il loro cuore

Signore, donaci la tenacia del camminare verso le vette della vita, alla luce dell'unica Parola che salva. Spesso preferisco fermarmi e restare accanto alla tomba di ogni morte interiore. Altre volte mi incammino come un viandante nei sentieri del non senso. Aiutami ad inoltrarmi più spesso nei sentieri dell'amicizia e dell'incontro. Aiutami a condividere la meraviglia dell'amore umano, la gioia delle persone meravigliose che mi vivono accanto. Aiutami a frequentare non la periferia della loro esistenza, ma i loro varchi segreti, lì dove il loro cuore

abbraccia e sperimenta la tua

tenerezza di Padre. Ti ringrazio, Signore!

Tu non smetti di donarmi il tuo volto

risorto. Grazie per la voglia di esplorare che

ancora metti nel mio cuore, a volte stanco e provato,

altre volte pieno di entusiasmo per Te e per la

sorte dei fratelli. La mia vita e quella della

nostra comunità possa essere sempre una piccola

fiamma accesa nel buio della ricerca umana,

un calore che si espande lì dove il gelido vento del

male distrugge e distoglie dagli orizzonti

della Bellezza, per narrare al mondo la stupenda

avventura dell'amore: quell'amore che sa spendersi

per incarnare il sorriso di Dio! Amen.

abbraccia e sperimenta la tua

tenerezza di Padre. Ti ringrazio, Signore!

Tu non smetti di donarmi il tuo volto

risorto. Grazie per la voglia di esplorare che

ancora metti nel mio cuore, a volte stanco e provato,

altre volte pieno di entusiasmo per Te e per la

sorte dei fratelli. La mia vita e quella della

nostra comunità possa essere sempre una piccola

fiamma accesa nel buio della ricerca umana,

un calore che si espande lì dove il gelido vento del

male distrugge e distoglie dagli orizzonti

della Bellezza, per narrare al mondo la stupenda

avventura dell'amore: quell'amore che sa spendersi

per incarnare il sorriso di Dio! Amen.