MESSAGGIO DELL’ARCIVESCOVO 2a dom. Quaresima (Mc 9,2 …

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FORANIA ORANIA DI DI P ALMANOVA ALMANOVA Collaborazione Pastorale tra le Parrocchie Collaborazione Pastorale tra le Parrocchie Palmanova Palmanova- Sottoselva e Jalmicco Sottoselva e Jalmicco Bagnaria Arsa e Sevegliano Bagnaria Arsa e Sevegliano- Privano Privano Trivignano Trivignano- Melarolo e Clauiano Melarolo e Clauiano- Merlana Merlana 25 febbraio 2018 Seconda domenica di Quaresima Pietro disse a Gesù: «Rabbì, è bello per noi essere qui; facciamo tre capanne, una per te, una per Mosè e una per Elia». Non sapeva infatti che cosa dire, perché erano spaventati. Venne una nube che li coprì con la sua ombra e dalla nube uscì una voce: «Questi è il Figlio mio, l’amato: ascoltatelo!». foglio settimanale n. 13/CP Cari Fratelli e Sorelle, vi scrivo questo messaggio nella speranza faccia nascere in ognuno di noi il desiderio di prendersi, nel tempo di Quaresima, un impegno concreto di conversione, di rinnovamento della propria condotta di vita. Ci può illuminare la promessa fatta da Dio attraverso il profeta Ezechiele: “Vi darò un cuore nuovo; metterò dentro di voi uno spirito nuovo” (Ezechiele 36,26). Il “nuovo” fa sempre piacere: indossare un vestito nuovo o prova- re un’auto nuova. Ma procura una gioia diversa e più profonda sentire in noi un cuore purificato e rinnovato. Dio promette di donarci un cuore nuovo. Il tempo che passa invecchia tutte le cose, anche la pelle del nostro corpo. Il cuore, pure, invecchia; non, però, a causa del passare del tempo. Sono, piuttosto, i compromessi con i vizi e con i peccati che rendono il cuore vecchio, meno sensibile e meno generoso verso Dio e verso le persone. Quante volte sono entrato in contatto con crisi familiari nelle quali i figli, spesso piccoli, si trovavano, quasi increduli, a soffrire a causa della poca sensibilità dei genitori verso di loro! In certi casi ho amara- mente constatato che il papà o la mamma, presi dai loro problemi e bisogni, avevano perso sensibilità verso il dolore anche dei figli. Il loro cuore si era come incrostato di egoismo. Gli antichi Padri del deserto parlano di una malattia dell’anima che chiamano “sclerocardia”. Cedendo ai vizi e ai pecca- ti il cuore diventa, un po’ alla volta, sclero- tico e invecchia. Perde la sensibilità di- ventando sempre più indifferente verso le persone che ha accanto e che aspettano attenzione e amore. La Parola di Dio offre, però, una grande speranza. Mentre un vestito e la pelle del corpo non possono tornare nuovi, il nostro cuore può rigenerarsi. Lo ha promesso Dio: “Vi darò un cuore nuovo”. Il cuore più bello e più giovane che mai ci sia stato tra gli uomini è il Cuore Immacolato di Maria. Rivolgiamo a lei lo sguardo e il pensiero nella Quaresima di questo anno che a lei abbiamo dedicato. Chiedia- mo allo Spirito Santo il desiderio e la grazia di assomigliare a Maria, nostra sorella e madre. Di avere un po’ del suo cuore obbediente alla volontà di Dio, delicato e attento alle necessità dei suoi figli, forte e paziente accanto a Gesù, suo Figlio, fin sotto la croce in comunione con la sua passione di amore. Guardando a Maria avviamoci nel cammino quaresimale con il desiderio e l’impegno di rendere nuovo il nostro cuore, rompendo le incrostazioni di cattive abitudini e di peccati che lo avvolgono. Gesù, che a Pasqua festeggeremo Risorto, ci doni anche quest’anno la gioia che prova un uomo quando sente in sé un cuore buono, un cuore nuovo. + Andrea Bruno Mazzocato MESSAGGIO DELL’ARCIVESCOVO MESSAGGIO DELL’ARCIVESCOVO 2a dom. Quaresima 2a dom. Quaresima (Mc 9,2 (Mc 9,2- 10) 10) UNA NA PRESENZA PRESENZA AVVOLGENTE AVVOLGENTE Sul monte Tabor una luce avvol- ge Gesù e i suoi discepoli che, in una frazione di tempo, comprendono la vera identità del Maestro e sentono una sensazione profonda di bellezza che vorrebbero fissare e trattenere: “È bello per noi stare qui...” è detto da Pietro, e interpreta sicuramente la sensazione di pace totale che coinvolge anche gli altri suoi due amici pre- senti con lui sul monte della trasfigurazione. Tutti veramente hanno bisogno di momenti come questi, di pace, di armonia con Dio e con la propria vita, perché sembrano essere di più le occasioni in cui si dice “È brutto stare qui...” quando si affrontano le difficoltà delle relazioni, quando si sente la fragilità del corpo, quando si è delusi nelle aspettative, quando si affronta- no lutti e distacchi dolorosi... Sono davvero tante le oc- casioni in cui si sente che “non è bello stare qui” anche nell’ambiente religioso, quando lo si sente lontano dalla vita, quando ci si scontra con testimonianze contraddit- torie e quando Dio viene testimoniato come “nemico” della libertà. Gesù porta sul monte i tre discepoli anche per i credenti d’oggi; Pietro, Giacomo e Giovanni hanno avuto bisogno ancora di un lungo cammino per capire quel che era successo… quel cammino è arrivato ai giorni nostri nel racconto del Vangelo e nella testimo- nianza dei primi discepoli. Bisognerebbe vivere la preghiera e, in particolare la Messa, andando oltre il rischio dell’automatismo sterile o solo per un obbligo che non arriva al cuore. Bisogne- rebbe sperimentare quella bellezza spirituale profonda che fa conoscere Gesù come l’amato che ama, che fa sentire ogni credente amato e chiamato ad amare chiun- que si ha accanto. Nel cammino della Quaresima, con l’invito a una preghiera più attenta e vera, ancora una volta si è provo- cati a non guardare a quello che si deve togliere e rinun- ciare, ma a quello che si può sperimentare di bello e guadagnare: l’amore avvolgente e luminoso di Dio per ciascuno e per il prossimo.

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FFORANIAORANIA DIDI PPALMANOVAALMANOVA

Collaborazione Pastorale tra le ParrocchieCollaborazione Pastorale tra le Parrocchie

PalmanovaPalmanova--Sottoselva e JalmiccoSottoselva e Jalmicco

Bagnaria Arsa e SeveglianoBagnaria Arsa e Sevegliano--PrivanoPrivano

TrivignanoTrivignano--Melarolo e ClauianoMelarolo e Clauiano--MerlanaMerlana

25 febbraio 2018

Seconda domenica di Quaresima

Pietro disse a Gesù: «Rabbì, è bello per noi essere qui; facciamo tre capanne,

una per te, una per Mosè e una per Elia». Non sapeva infatti che cosa dire,

perché erano spaventati. Venne una nube che li coprì con la sua ombra

e dalla nube uscì una voce: «Questi è il Figlio mio, l’amato: ascoltatelo!».

foglio settimanale n. 13/CP

Cari Fratelli e Sorelle, vi scrivo questo messaggio nella speranza faccia nascere in

ognuno di noi il desiderio di prendersi, nel tempo di Quaresima, un impegno concreto di conversione, di rinnovamento della propria condotta di vita. Ci può illuminare la promessa fatta da Dio attraverso il profeta Ezechiele: “Vi darò un cuore nuovo; metterò dentro di voi uno spirito nuovo” (Ezechiele 36,26).

Il “nuovo” fa sempre piacere: indossare un vestito nuovo o prova-re un’auto nuova. Ma procura una gioia diversa e più profonda sentire in noi un cuore purificato e rinnovato. Dio promette di donarci un cuore nuovo. Il tempo che passa invecchia tutte le cose, anche la pelle del nostro corpo. Il cuore, pure, invecchia; non, però, a causa del passare del tempo. Sono, piuttosto, i compromessi con i vizi e con i peccati che rendono il cuore vecchio, meno sensibile e meno generoso verso Dio e verso le persone.

Quante volte sono entrato in contatto con crisi familiari nelle quali i figli, spesso piccoli, si trovavano, quasi increduli, a soffrire a causa della poca sensibilità dei genitori verso di loro! In certi casi ho amara-mente constatato che il papà o la mamma, presi dai loro problemi e bisogni, avevano perso sensibilità verso il dolore anche dei figli. Il loro cuore si era come incrostato di egoismo.

Gli antichi Padri del deserto parlano di una malattia dell’anima che chiamano “sclerocardia”. Cedendo ai vizi e ai pecca-ti il cuore diventa, un po’ alla volta, sclero-tico e invecchia. Perde la sensibilità di-ventando sempre più indifferente verso le persone che ha accanto e che aspettano attenzione e amore.

La Parola di Dio offre, però, una grande speranza. Mentre un vestito e la pelle del corpo non possono tornare nuovi, il nostro cuore può rigenerarsi. Lo ha promesso Dio: “Vi darò un cuore nuovo”. Il cuore più bello e più giovane che mai ci sia stato tra gli uomini è il Cuore Immacolato di Maria. Rivolgiamo a lei lo sguardo e il pensiero nella Quaresima di questo anno che a lei abbiamo dedicato. Chiedia-mo allo Spirito Santo il desiderio e la grazia di assomigliare a Maria, nostra sorella e madre. Di avere un po’ del suo cuore obbediente alla volontà di Dio, delicato e attento alle necessità dei suoi figli, forte e paziente accanto a Gesù, suo Figlio, fin sotto la croce in comunione con la sua passione di amore.

Guardando a Maria avviamoci nel cammino quaresimale con il desiderio e l’impegno di rendere nuovo il nostro cuore, rompendo le incrostazioni di cattive abitudini e di peccati che lo avvolgono. Gesù, che a Pasqua festeggeremo Risorto, ci doni anche quest’anno la gioia che prova un uomo quando sente in sé un cuore buono, un cuore nuovo.

+ Andrea Bruno Mazzocato

MESSAGGIO DELL’ARCIVESCOVOMESSAGGIO DELL’ARCIVESCOVO 2a dom. Quaresima 2a dom. Quaresima (Mc 9,2(Mc 9,2--10)10)

UUNANA PRESENZAPRESENZA AVVOLGENTEAVVOLGENTE

Sul monte Tabor una luce avvol-

ge Gesù e i suoi discepoli che, in una

frazione di tempo, comprendono la

vera identità del Maestro e sentono

una sensazione profonda di bellezza

che vorrebbero fissare e trattenere:

“È bello per noi stare qui...” è detto

da Pietro, e interpreta sicuramente la sensazione di pace

totale che coinvolge anche gli altri suoi due amici pre-

senti con lui sul monte della trasfigurazione.

Tutti veramente hanno bisogno di momenti come

questi, di pace, di armonia con Dio e con la propria vita,

perché sembrano essere di più le occasioni in cui si dice

“È brutto stare qui...” quando si affrontano le difficoltà

delle relazioni, quando si sente la fragilità del corpo,

quando si è delusi nelle aspettative, quando si affronta-

no lutti e distacchi dolorosi... Sono davvero tante le oc-

casioni in cui si sente che “non è bello stare qui” anche

nell’ambiente religioso, quando lo si sente lontano dalla

vita, quando ci si scontra con testimonianze contraddit-

torie e quando Dio viene testimoniato come “nemico”

della libertà. Gesù porta sul monte i tre discepoli anche

per i credenti d’oggi; Pietro, Giacomo e Giovanni hanno

avuto bisogno ancora di un lungo cammino per capire

quel che era successo… quel cammino è arrivato ai

giorni nostri nel racconto del Vangelo e nella testimo-

nianza dei primi discepoli.

Bisognerebbe vivere la preghiera e, in particolare la

Messa, andando oltre il rischio dell’automatismo sterile

o solo per un obbligo che non arriva al cuore. Bisogne-

rebbe sperimentare quella bellezza spirituale profonda

che fa conoscere Gesù come l’amato che ama, che fa

sentire ogni credente amato e chiamato ad amare chiun-

que si ha accanto.

Nel cammino della Quaresima, con l’invito a una

preghiera più attenta e vera, ancora una volta si è provo-

cati a non guardare a quello che si deve togliere e rinun-

ciare, ma a quello che si può sperimentare di bello e

guadagnare: l’amore avvolgente e luminoso di Dio per

ciascuno e per il prossimo.

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Domenica 25 febbraio

SSECONDAECONDA DOMENICADOMENICA DIDI QQUARESIMAUARESIMA

10,30 a JJALMICCOALMICCO Santa Messa con celebrazione dei

Battesimi di Nicole ed Emma Zamparo.

11,00 a PPALMANOVAALMANOVA Santa Messa con la

partecipazione dei bambini e bambine

che si stanno preparando alla Prima

Riconciliazione (confessione).

Martedì 27 febbraio 10,00 a TTRIVIGNANORIVIGNANO in chiesa Adorazione Eucaristica

al Santissimo Sacramento.

Giovedì 1 marzo 20,30 a PPALMANOVAALMANOVA, in Oratorio, per il ciclo

“Genitori e Figli” primo incontro sul tema “I

bisogni dei figli”; conduce lo psicologo e

psicoterapeuta Ernesto Gianoli.

Venerdì 2 marzo 16,00 a PPALMANOVAALMANOVA Santa Messa presso la

residenza Ianus di viale San Marco.

20,00 a SSEVEGLIANOEVEGLIANO in chiesa Adorazione

Eucaristica al Santissimo Sacramento.

Sabato 3 marzo 10,00 a PPALMANOVAALMANOVA Santa Messa presso la Casa di

Riposo “A. Desio”.

Domenica 4 marzo

TTERZAERZA DOMENICADOMENICA DIDI QQUARESIMAUARESIMA

10,00 a SSEVEGLIANOEVEGLIANO “Santa Messa della Fa-

miglia” con i bambini del catechismo; a

seguire mercatino dei lavoretti pasquali a

favore di progetti benefici in Bolivia.

10,30 a Jalmicco Santa Messa celebrata da

mons. Lucio Soravito De Franceschi,

vescovo emerito di Adria-Rovigo.

CELEBRAZIONI E INIZIATIVE DA DOMENICA 25 FEBBRAIO A DOMENICA 4 MARZO 2018CELEBRAZIONI E INIZIATIVE DA DOMENICA 25 FEBBRAIO A DOMENICA 4 MARZO 2018

SANTE MESSE FERIALISANTE MESSE FERIALI Palmanova: ore 8,00 (da lunedì 26/2 a sabato 3/3) Palmanova: ore 18,00 (da lunedì 26/2 a giovedì 1/3) Bagnaria: ore 18,00 (lunedì 26/2) Sevegliano: ore 18,00 (martedì 27/2) Sottoselva: ore 18,00 (mercoledì 28/2) Trivignano: ore 18,00 (giovedì 1/3) Privano: ore 18,00 (venerdì 2/3)

CELEBRAZIONI FESTIVECELEBRAZIONI FESTIVE

Domenica 25 febbraio Genesi 22,1-2.9a.10-13.15-18 / Lettera ai Romani 8,31b-34 / Marco 9,2-10

Sante Messe 8,30: Palmanova 9,30: Melarolo e Sottoselva 10,00: Sevegliano 10,30: Jalmicco 11,00: Bagnaria, Clauiano e Palmanova 18,00: Palmanova Liturgie 9,30: Merlana e Privano 10,00: Trivignano

Sabato 3 marzo 18,00: Palmanova, Sevegliano e Trivignano

Domenica 4 marzo Esodo 20,1-17 / 1a lettera ai Corinzi 1,22-25 / Giovanni 2,13-25

Sante Messe 8,30: Palmanova 9,30: Merlana, Privano e Sottoselva 10,00: Sevegliano e Trivignano 10,30: Jalmicco 11,00: Bagnaria, Clauiano e Palmanova 18,00: Palmanova Liturgie 9,30: Melarolo

Vivono nel nostro ricordo LUIGIA NIEMIZ DI GASPERO (a Palmanova)

AMIRO AZZAN (a Jalmicco)

LOREDANA GROPAZZI MICHELAZZI (a Palmanova)

CESIDIO CEDRONE (a Palmanova)

Li salutiamo con un’accorata

preghiera di suffragio.

VIA CRUCIS VIA CRUCIS NEL TEMPO DI QUARESIMANEL TEMPO DI QUARESIMA

AALL GG IOVEDÌIOVEDÌ: : 17,30 a Trivignano (prima della S. Messa)

AALL VVENERDÌENERDÌ: : 16,30 a Sevegliano, 17,30 a Privano (prima della S. Messa), 18,00 a Palmanova (non c’è la S. Mes-sa) e a Jalmicco, alle 19,00 a Bagnaria Arsa.

QQUARESIMAUARESIMA DIDI CCARITÀARITÀ 20182018 AA FAVOREFAVORE DELDEL CCENTROENTRO DIDI AASCOLTOSCOLTO DELLADELLA CCARITASARITAS FFORANIALEORANIALE

In tutte le chiese è posto un cesto per la

raccolta di prodotti alimentari (a lunga

conservazione) per l’infanzia o per adulti,

materiali per l’igiene personale, per la

pulizia della casa o del vestiario, per uso scolastico,

ecc. I materiali offerti verranno donati a persone e famiglie

bisognose del nostro territorio.

Grazie per la consueta e solidale generosità.

I genitori che intendono battezzare il proprio figlio/figlia durante la Veglia Pasquale (sabato 31 marzo alle 21 in Duomo a Palmanova) sono pregati di voler indicare la loro volontà, entro domenica 4 marzo, in canonica a Palmanova, piazza Grande 17 (tel. 0432.928337).

La richiesta è necessaria al fine di programmare gli incontri di preparazione al sacramento del Battesimo.

LLAA DEVOZIONEDEVOZIONE DELLADELLA VVIAIA CCRUCISRUCIS

Alcuni studiosi fanno risalire la storia di devozione della Via Crucis alle visite di Maria, presso i luoghi della Passione a Gerusalemme, ma la maggior parte degli storici ne riconosce l’inizio a Francesco d’Assisi o alla tradizione francescana. Intorno al 1294, Rinaldo di Monte Cru-cis, frate domenicano, racconta la sua salita al Santo Sepolcro, per varie tap-pe, che chiama “stazioni”: il luogo della condanna a morte di Gesù, l’incontro con le pie donne, la consegna del-la croce a Simone di Cirene e gli altri episodi della Passione fino alla morte di Gesù sulla Croce. Ma per molti non era possibile un pellegrinaggio a Gerusalemme e, quindi, la rappresentazione delle stazioni nelle chiese costituì un modo di portare idealmente nella Città Santa ciascun credente. La pratica popolare della Via Crucis venne diffusa dai pellegrini di ritorno dalla Terrasanta e principalmente dai Minori Francescani che, dal 1342, avevano la custodia dei Luoghi Santi di Palestina. Papa Clemente XII, nel 1731, permise l’istituzione della Via Cru-cis in tutte le chiese mantenendo il privilegio della sua istituzione al solo ordine francescano. Uno dei maggiori ideatori e propagatori della Via Crucis fu san Leonardo da Porto Maurizio, frate minore francescano, che ne creò personalmente alcune centinaia. Al fine di limitare la diffusione incontrollata di tale pratica devozio-nale, papa Benedetto XIV ricorse poco dopo ai ripari stabilendo, nel 1741, che non vi potesse essere più di una Via Crucis per par-rocchia.