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Economia e gestione delle imprese
I PROTAGONISTI NELLA VITA DELL’IMPRESA
7/03/2017
Francesca Cabiddu
Francesca Cabiddu - A.A. 2016-2017
Cosa impareremo oggi
Gli organi di governo dell’impresa:
Imprenditori e manager
La vostra attitudine imprenditoriale
Organi deliberanti, esecutivi e di controllo
Teoria dell’agenzia
Teoria degli stakeholder
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Imprenditore e manager
Quale è la differenza tra imprenditore e manager
Francesca Cabiddu - A.A. 2016-2017
Differenza tra imprenditore e manager
Imprenditore
Soggetto economico che decide di rischiare i propri capitali e di dedicare le sue capacità professionali alla produzione di beni e servizi da cedere a terzi
Manager
Soggetto che organizza e disciplina l’uso delle risorse aziendali dando attuazione alle decisioni imprenditoriali
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Qualità dell’imprenditore Capacità di previsione, razionalità
consapevole, intuito
Spirito d’iniziativa, forte volontà, libertà intellettuale
Autorevolezza e capacità di leadership nei confronti dei collaboratori
(Joseph Schumpeter, Teoria dello sviluppo economico, 1971)
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Il più giovane miliardario al mondo
Evan Thomas Spiegel è un informatico e imprenditore statunitense di 25 anni, conosciuto per essere il fondatore dell'applicazione di messaggistica istantanea Snapchat insieme a Reggie Brown e Bobby Murphy.
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Imprenditori italiani più ricchi (Forbes 2016)1 Maria Franca Fissolo Ferrero
& famigliaFerrero
2 Leonardo Del Vecchio Luxottica
3 Stefano Pessina Alliance Boots
4 Massimiliana Landini Aleotti Menarini
5 Silvio Berlusconi & famiglia Fininvest
6 Giorgio Armani Giorgio Armani S.p.A.
7 Augusto & Giorgio Perfetti Perfetti Van Melle
8 Giuseppe De' Longhi De' Longhi
9 Paolo e Gianfelice Mario Rocca
Techint, Istituto Clinico Humanitas e Assolombarda
10 Rosa Anna Magno Garavoglia & Famiglia
CampariFrancesca Cabiddu - A.A. 2016-2017
Imprenditori più ricchi del mondo
Bill Gates Warren Buffet
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E voi … Avete attitudini imprenditoriali?
?Francesca Cabiddu - A.A. 2016-2017
•L’imprenditorialità è l’attitudine ad assumere decisioni rischiose finalizzate all’innovazione dei comportamenti aziendali
• Accresce il valore dell’impresa•La managerialità è la capacità di sviluppare le decisioni imprenditoriali e di attuarle in modo razionale
• Evita le inefficienze (perdite)
Imprenditorialità e managerialità
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•Imprenditorialità ed efficaciaL’efficacia è il valore proprio dell’imprenditorialità, intesa quale intuizione decisionale di chi governa a livello più elevato il sistema aziendale•Managerialità ed efficienzaL’efficienza è il valore proprio della managerialità, intesa quale attitudine a realizzare il massimo rendimento nell’attuazione delle scelte aziendali
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Attività decisoria e organi dell’impresa
Organi deliberanti
Organi di controllo
Organi esecutivi
http://www.luxottica.com/it/governance/board_directors/
L’attività decisoria è posta in essere nell’azienda con il concorso di tutti i componenti dell’organismo personale
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Organi deliberanti Azionisti
Amministratori
Dirigenti
Partecipano congiuntamente all’attuazione del processo decisorio ma con competenze ed entro limiti diversi
Si collocano ai primi livelli della gerarchia organizzativa
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Luxottica
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Il Consiglio di Amministrazione
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Il profilo dei manager
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Il profilo dei manager
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Organi esecutivi e di controllo
Esercitano prevalentemente compiti esecutivi e di controllo
Hanno un potere discrezionale limitato
all’attuazione di specifici compiti
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Requisiti degli organi decisionali
Autorità
Abilità professionale
Disponibilità delle informazioni
Capacità di controllo
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Teoria degli stakeholder
L’impresa si pone al centro di una serie di rapporti con differenti gruppi sociali, rispetto ai quali attiva relazioni di scambio, di informazione, di rappresentanza.
Questi gruppi finiscono per costituire dei veri e propri interlocutori dell’impresa o portatori di interessi (detti anche stakeholder), che influenzano e sono influenzati dall’attività dell’impresa stessa.
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Stakeholder primari e secondari
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Individuazione e classificazione degli stakeholders
Stakeholder primari: destinati ad esercitare una pressione più diretta e immediata sulla gestione aziendale (es. lavoratori, fornitori ecc.)
Stakeholder secondari: in grado di influenzare i comportamenti di lungo termine, potendo incidere soprattutto sul clima sociale delle relazioni individuali (es. istituzioni, ambientalisti, le associazioni di consumatori)
Francesca Cabiddu - A.A. 2016-2017
Francesca Cabiddu - A.A. 2016-2017
Individuazione e classificazione degli stakeholders
Non in tutte le imprese la composizione e il ruolo degli stakeholders assumono identiche caratteristiche
In relazione alle caratteristiche dell’impresa alcuni interlocutori possono rivestire una maggiore o minore rilevanza
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Individuare gli stakeholder
Chi sono i gruppi di interesse con cui l’impresa deve misurarsi?
Quali sono gli interessi in gioco?
Quali opportunità o sfide questi portatori d’interesse creano per l’impresa?
Quali responsabilità l’impresa ha verso di essi?
Quali strategie e politiche adottare?
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Criteri individuazione
La forza: potere da essi detenuto in virtù del
ruolo ricoperto nella società
La legittimazione: riconoscimento della loro
funzione di rappresentanza di particolari
interessi
L’attualità dell’interesse difeso ovvero
l’urgenza della risposta da parte dell’impresaFrancesca Cabiddu - A.A. 2016-2017
Classificazione degli interlocutori aziendali
Stakeholdersamichevoli
Stakeholdersavversari
Stakeholdersnon orientati
Stakeholdersmarginali
CoinvolgimentoDifesa
Collaborazione Monitoraggio
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I rapporti strategici con gli stakeholders
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Stakeholder e ruolo della proprietà Coincidenza tra proprietà e governo
dell’impresa: la proprietà non figura tra gli stakeholder
Dissociazione tra proprietà e governo: la proprietà è ricompresa tra gli stakeholder
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Cosa impareremo oggi
Fini imprenditoriali
Teoria della massimizzazione del profitto
Teoria della sopravvivenza aziendale
Teoria del valore dell’impresa
Teoria dello sviluppo dimensionale
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Teorie classiche sui fini imprenditoriali Teoria della massimizzazione del profitto
Teoria della sopravvivenza aziendale
Teoria della creazione del valore dell’impresa
Teoria dello sviluppo dimensionale
Teoria del successo sociale
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Fini degli individui nell’impresa L’impresa non ha dei fini ma ha delle funzioni
da svolgere
Il problema dei fini investe gli individui che operano nell’impresa e soprattutto coloro che ne detengono la proprietà e il governo
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Come possiamo definire il profitto?
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Concezioni di profitto
1. Compenso che spetta all’imprenditore per l’organizzazione dei fattori produttivi
2. Quota destinata a ripagare il rischio corso nell’attività aziendale
3. Premio che spetta a colui che promuove l’innovazione
4. Risultato dell’acquisizione di posizioni monopolistiche
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Definizione di profitto
Il profitto è un’entità composita: compenso per il lavoro imprenditoriale, premio per il rischio, contropartita dell’innovazione e la rendita connessa con la posizione monopolistica
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Teoria della massimizzazione del profitto
I comportamenti del gruppo imprenditoriale sono motivati dal conseguimento del più ampio divario positivo tra i ricavi e i costi di gestione
La logica delle scelte degli organi di governo è quella di massimizzare il risultato reddituale ottenibile dall’attività d’impresa
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Teoria della massimizzazione del profitto
Alcuni limiti
Teoria convincente in senso astratto
Per conferire un valore alla teoria è necessario introdurre il fattore tempo e il fattore rischiosità
Profitti soddisfacenti e non massimi
Francesca Cabiddu - A.A. 2016-2017
Teoria della massimizzazione del profitto
Alcuni limiti
Quale profitto l’impresa vuole rendere massimo: quello di un esercizio, di due
esercizi, di una specifica operazione, di un complesso di operazioni?
Intende puntare al massimo profitto sostenendo altresì il rischio più elevato circa il
risultato dell’attività dell’impresa?
Francesca Cabiddu - A.A. 2016-2017
Teoria della massimizzazione del profitto
Fattore tempo
L’imprenditore tende a massimizzare il risultato nel lungo termine
può decidere di realizzare nel breve periodo una politica di vendita a prezzi di costo o inferiori al costo per conquistare un’ampia
porzione di mercato e recuperare poi le quote di reddito sacrificate
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Teoria della massimizzazione del profitto
Fattore rischio
L’imprenditore tende a condizionare le sue aspirazioni reddituali ad un determinato grado
di rischiosità globale della gestione
L’espansione in altri settori produttivi o in mercati esterni potrebbe rispondere non tanto al fine di massimizzare il profitto
quanto piuttosto a quello di diversificare e compensare i rischi di gestione
Francesca Cabiddu - A.A. 2016-2017
Teoria della sopravvivenza dell’impresa
Il fine del gruppo imprenditoriale è quello di garantire la continuità dell’organismo aziendale
Puntare al profitto come mezzo per irrobustire la struttura patrimoniale dell’impresa e rifiutare attività con livelli di rischio che possano porre in pericolo la vita dell’organizzazione
Francesca Cabiddu - A.A. 2016-2017
Teoria della sopravvivenza dell’impresa
La sopravvivenza dell’impresa è legata (P. Drucker):
Posizione occupata nel mercato
Innovazioni
Risorse umane e finanziarie
Redditività
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Teoria del valore dell’impresa Risponde agli obiettivi di tutti i partecipanti
all’impresa e non solo a quelli dell’imprenditore proprietario e del manager
La finalità da assegnare alla gestione è quella di far crescere il valore economico dell’impresa
Ciò che conta non è il profitto ma le potenzialità di produrre risultati sempre migliori
Francesca Cabiddu - A.A. 2016-2017
Teoria del valore dell’impresa Il concetto di creazione del valore si sposa
con quello di diffusione del valore stesso al mercato
Massimizzare il valore del capitale azionario(pratica nordamericana)
Massimizzare il valore del mercato (stima del capitale economico)
Francesca Cabiddu - A.A. 2016-2017
Teoria dello sviluppo dimensionale
I manager sono interessati all’espansione dell’impresa
Lo sviluppo dimensionale infatti garantisce Un irrobustimento dell’organizzazione (garanzia di
sopravvivenza)
Assunzione di una maggiore forza nei confronti dei concorrenti (garanzia di redditività aziendale)
Incremento delle retribuzioni ai livelli più elevati di direzione
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Teoria dello sviluppo dimensionale
I comportamenti imprenditoriali sono tesi all’ampliamento del volume d’affari rispetto a quello dei profitti globali
Il profitto viene sostituito con il fatturatoquale obiettivo primario della conduzione aziendale
Le imprese mirano a realizzare il flusso di profitti che consente di finanziare il massimo sviluppo delle vendite nel lungo periodo (Baumol) Francesca Cabiddu - A.A. 2016-2017
Teoria dello sviluppo dimensionale
Nel lungo periodo non c’è contrapposizione tra la teoria della massimizzazione del profitto e la teoria dello sviluppo dimensionale
Nel corso della gestione si potranno perseguire obiettivi di breve e lungo periodo per cui sarà possibile riscontrare la preminenza dell’uno o dell’altro
Francesca Cabiddu - A.A. 2016-2017
Sviluppo dimensionale o sopravvivenza nel lungo termine: il caso HP
Posizionamento di Hewlett-Packard nel mercato non soddisfacente
Pressione di Dell nel segmento di prezzo basso del mercato dei PC
Concorrente debole di IBM nei segmenti alti del mercato e in quello della consulenza
Francesca Cabiddu - A.A. 2016-2017
Opinioni divergenti tra proprietà e manager
Creare attraverso la fusione con Compaq un gigante in grado di servire soprattutto grandi clienti con un ampio spettro di tecnologie (coalizione di Carly Fiorina)
Rafforzare la posizione di HP nel mercato senza realizzare fusioni (coalizione Hewlett)
Francesca Cabiddu - A.A. 2016-2017
Sviluppo dimensionale o sopravvivenza nel lungo termine: cosa è successo …
Francesca Cabiddu - A.A. 2016-2017
Teoria dei limiti sociali della massimizzazione del profitto
Ogni impresa rappresenta un’organizzazione cooperativa caratterizzata da situazioni di
conflitto di interessi
Conflitto con forze esterne all’impresa
Conflitto tra forze interne all’impresa
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Teoria dei limiti sociali della massimizzazione del profitto
Conflitti interni
Generati dalle modalità di distribuzione dei ricavi fra le varie categorie sociali legate all’impresa e alle modalità di prestazione del lavoro
Conflitti esterni
Prezzo e modalità di vendita delle produzioni nei rapporti con i clienti
Politiche concorrenziali nei confronti di altri produttori
Prezzi e condizioni d’acquisto rispetto ai fornitori
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Teoria dei limiti sociali della massimizzazione del profitto
Conflitti interni
Le possibilità di manovra dell’imprenditore sono inferiori nonostante egli ha la possibilità di escludere l’opponente dall’organizzazione
Conflitti esterni
Sono risolvibili sulla base del rapporto di forza esistente tra l’impresa e le altre organizzazioni
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Teoria dei limiti sociali della massimizzazione del profitto
Aumentare i ricavi: aumentare il prezzo o la quantità venduta dei beni
Limitata dall’elasticità della domanda e dalla pressione concorrenziale
Ridurre i costi: abbassamento del costo unitario di produzione o impiego di una minore quantità di risorse
Opposizioni nei gruppi sociali dei lavoratori, dei finanziatori e dei distributori
Francesca Cabiddu - A.A. 2016-2017
In una situazione di sostanziale impossibilità di incremento del profitto senza suscitare conflitti pericolosi per la stessa sopravvivenza dell’impresa quali opportunità ha l’impresa per raggiungere la sua finalità?
Francesca Cabiddu - A.A. 2016-2017
Il ruolo dell’innovazione … Solo mediante l’innovazione l’imprenditore può
aspirare a migliorare o almeno difendere la propria posizione reddituale
Però
Le innovazioni richiedono il sostenimento di costi che sono solitamente tagliati in periodi di crisi aziendale
Francesca Cabiddu - A.A. 2016-2017
Massimo profitto condizionato L’equilibrio tra costi e ricavi aziendali è
difficilmente modificabile in assenza di innovazioni nella gestione
Il reddito non è mai liberamente determinabile dall’imprenditore
Il fine del massimo profitto diviene così il fine del massimo profitto condizionato
Francesca Cabiddu - A.A. 2016-2017
Teoria del successo sociale
L’imprenditore è mosso soltanto da interessi economici oppure, tende a
raggiungere altri traguardi appartenenti alla sfera sociale?
Come potrebbe giungere ad una combinazione ottimale tra questi due
ordini di finalità?
Francesca Cabiddu - A.A. 2016-2017
Teoria economica classica
Profitto
• Assicurare la sopravvivenza dell’impresa mediante l’equilibrio tra costi e ricavi
Potere
•Affermarsi nella classe sociale di appartenenza
Prestigio
•Assumere posizioni di preminenza nella collettività
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Teoria del successo sociale
Prestigio
• Assicurare la sopravvivenza dell’impresa mediante l’equilibrio tra costi e ricavi
Potere di mercato
•Affermarsi nella classe sociale di
appartenenza (leadership competitiva)
Profitto
•Assumere posizioni di preminenza nella collettività (leadership sociale)
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BRITA: esempio di successo sociale BRITA è un'esperta di fama mondiale nel
settore della filtrazione dell'acqua.
Questa azienda tedesca ha inventato oltre 40 anni fa la caraffa filtrante
Ha basato il suo successo su una comunicazione integrata su tutti i media che facesse conoscere le sue caratteristiche di compatibilità
Francesca Cabiddu - A.A. 2016-2017
Impegno sociale di Brita Vogliamo restituire una parte del nostro
successo economico e promuovere progetti culturali, formativi, sportivi e di sostegno allo sviluppo.
Crediamo che in futuro il successo di un‘azienda dipenderà dal suo rispetto per la tutela dell‘ambiente.
Francesca Cabiddu - A.A. 2016-2017
La visione sociale dell’impresa
La rilevanza sociale dell’impresa cresce in rapporto alle ricadute esercitate sul contesto in cui opera
L’impresa è un’istituzione sociale a finalità plurime
Francesca Cabiddu - A.A. 2016-2017
Cosa abbiamo imparato oggi
Teoria deglo stakeholder
Fini imprenditoriali
Teoria della massimizzazione del profitto
Teoria della sopravvivenza aziendale
Teoria del valore dell’impresa
Teoria dello sviluppo dimensionale
La visione sociale dell’impresaFrancesca Cabiddu - A.A. 2016-2017