I nuovi Fondi Strutturali 2007-2013. 2 La torta 2007-2013 in miliardi di euro per Obiettivo (totale:...

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I nuovi Fondi Strutturali

2007-2013

2

La torta 2007-2013in miliardi di euro per Obiettivo

(totale: circa 308 miliardi di euro, inclusa l’assistenza tecnica)

38,7

177

12,5

58,3

10,3

Convergenza

Competitività regionalee Occupazione

Cooperazione territorialeeuropea

Regioni con un PIL < 75%

Regioni penalizzate dall’effettostatistico

Fondo di coesione

Programma speciale perle RUP: 3,2

Regioni non compresenell’Ob. Convergenza

Sostegno transitorioper le regioni dell’Ob.

1 nel 2000-2006

Cooperazionetransfrontaliera: 5,5

Cooperazionetransnazionale: 1,6

Programma PEACE: 0,2

Cooperazione interregionale: 0,4

3

Sviluppo sostenibile - competitività, coesione, crescita e occupazione

Conservazione e gestione delle risorse naturali

Cittadinanza, libertà, sicurezza e giustizia

Ruolo dell'UE nel mondo

Quattro priorità

4

Fondo Europeo di Sviluppo Regionale – FESR Investimenti produttivi; infrastrutture; servizi alle imprese; strumenti finanziari innovativi;

Fondo Sociale Europeo – FSE Investimenti in risorse umane; promozione imprenditorialità e innovazione; sviluppo servizi per l’impiego; lotta all’esclusione dal mercato del lavoro;

Fondo di Coesione

Tre fondi

5

1. Convergenza - accelerare la convergenza degli Stati membri e delle regioni in ritardo di sviluppo migliorando le condizioni di crescita e di occupazione;

1. Competitività regionale e occupazione - rafforzare la competitività e le attrattive delle regioni nonché l’occupazione anticipando i cambiamenti socioeconomici;

1. Cooperazione territoriale europea – proseguire l’integrazione armoniosa ed equilibrata del territorio dell’Unione;

Tre obiettivi

6

Concentrazione geograficaRegioni con PIL inferiore o prossimo alla soglia del 75%

< 75% nell’UE-25

Effetto statistico:< 75% nell’UE-15;> 75% nell’UE-25

Altre regioni

75% in virtù della crescitaregistrata

7

Obiettivo 1

Convergenza251 mld € (circa)

Aree incluse:

a. Regioni < 75% PIL/ab. media UE25 b. Regioni a effetto statistico: < 75% media

UE15 ma + del 75% media UE 25

8

Regioni italiane obiettivo 1

a. Calabria, Campania, Puglia e Sicilia

b. Basilicata in phasing out statistico

9

PRIORITA’ E PRINCIPALI SETTORI DI INTERVENTO (FESR) 

Ricerca e sviluppo tecnologico:innovazione e imprenditorialità --> attenzione alle PMI

Società dell’informazione: sviluppo di contenuti, servizi e applicazioni locali;

Turismo: promozione beni naturali e culturali, miglioramento dell’offerta mediante nuove prestazioni a più alto valore aggiunto;

Aiuti diretti alle PMI:Investimenti per la creazione e la salvaguardia di posti di lavoro

Energia e Trasporti: reti transeuropee e strategie integrate in ambito urbano;

Ambiente;

10

PRIORITA’ E PRINCIPALI SETTORI DI INTERVENTO (FSE)

formazione permanente per i lavoratori meno qualificati e più anziani

promozione dell’imprenditorialità e dell’innovazione

sviluppo di forme di organizzazione del lavoro innovative e più

produttive

miglioramento dell’accesso al mercato del lavoro e prolungamento

della vita lavorativa

potenziamento delle capacità nell’elaborazione di strategie e

programmi, anche attraverso un sostegno specifico alle parti sociali

e le ONG interessate.

11

Obiettivo 2

Competitività regionale e occupazione49 mld € (circa)

Aree incluse:• Tutte le regioni non rientranti nell’obiettivo 1

• Non è prevista una procedura di “zonizzazione”, anche se è richiesta la concentrazione degli interventi.

12

Regioni italiane obiettivo 2

• Tutte le regioni

ad eccezione di

Basilicata, Calabria,

Campania, Puglia e Sicilia,

perché incluse

nell’obiettivo “convergenza”

13

PRIORITA’ E PRINCIPALI SETTORI DI INTERVENTO (FESR)

Innovazione ed economia della conoscenza: sfruttamento economico di nuove idee

creazione di nuove aziende

nuovi strumenti finanziari per aziende ad alto contenuto di conoscenza

Ambiente e prevenzione dei rischi:  promozione dell’efficienza energetica e della produzione di energie rinnovabili

promozione di trasporti pubblici urbani puliti

 

Trasporti e telecomunicazioni di interesse economico generale: potenziamento delle reti di trasporto secondarie

promozione dell’accesso alle TIC e del loro utilizzo da parte delle PMI

14

PRIORITA’ E PRINCIPALI SETTORI DI INTERVENTO (FSE) 

formazione permanente per i lavoratori meno qualificati

e più anziani

promozione dell’imprenditorialità e dell’innovazione

sviluppo di forme di organizzazione del lavoro innovative

miglioramento dell’accesso al mercato del lavoro e prolungamento

della vita lavorativa

15

Obiettivo 3Cooperazione territoriale europea

7,7 miliardi di euro (circa)

PRIORITA’ E PRINCIPALI SETTORI DI INTERVENTO (FESR) 

• Sviluppo delle PMI;• Sviluppo del turismo; • Promozione della cultura; • Sviluppo del commercio transfrontaliero;

16

17

Riserva nazionale per imprevisti

 

In ciascuno Stato membro:

1% del contributo annuale per l’obiettivo “Convergenza”;

3% del contributo annuale per l’obiettivo “Competitività regionale e occupazione”

per far fronte a crisi impreviste, locali o settoriali, legate alla ristrutturazione economica e sociale o alle conseguenzedell’apertura degli scambi. Devono essere proposti programmi operativi specifici che coprano l’intero periodo.

18

SOVVENZIONI GLOBALI

 Lo Stato membro o l’autorità di gestione può delegare – previo accordo - la gestione e l’attuazione di una parte di un programma operativo a uno o più organismi intermedi che diano garanzie di          solvibilità         competenza in materia di gestione amministrativa e finanziaria.  Di norma, esso deve avere una sede o una rappresentanza nella regione/i coperta/e dal programma.

19

Tassi di intervento

 Massimali applicabili ai tassi di cofinanziamento (Italia):

a) 75% delle spese pubbliche cofinanziate dal FESR o dal FSE per i programmi operativi nelle regioni ammissibili obiettivo convergenza;

 b) 50% delle spese pubbliche cofinanziate dal FESR o dal FSE per i

programmi operativi nell’ambito obiettivo competitività; c) 75% delle spese pubbliche cofinanziate dal FESR per i programmi

operativi obiettivo cooperazione Per gli aiuti alle imprese vale il massimale in materia di aiuti di Stato.

20

Ammissibilità delle spese

Norme fissate a livello nazionale, fatte salve le eccezioni previste dai regolamenti specifici per ciascun Fondo. È ammissibile alla partecipazione dei Fondi ogni spesa

effettivamente sostenuta dal beneficiario per la realizzazione di un’operazione tra il 1° gennaio 2007 e il 31 dicembre 2015;

sostenuta per operazioni decise dall’autorità di gestione del programma operativo in questione o sotto la sua responsabilità 

21

IL METODO

22

L’APPROCCIO STRATEGICO ALLA COESIONE

Quadro Strategico Nazionale

Orientamenti strategici comunitariIndirizzi di massima di politica economica

Strategia Europea per l’Occupazione

Programmi Operativi (da approvarsi entro il 2006)

23

1) Fare dell’Europa e delle sue regioni un luogo più attraente per investire e lavorare;

1) Estendere e migliorare i trasporti (autostrade del mare);2) Valorizzare il patrimonio naturale e culturale;

2) Migliorare la conoscenza e l’innovazione al servizio della crescita;1) Facilitare l’innovazione e favorire lo spirito d’impresa;2) Promuovere la società dell’informazione per tutti;3) Migliorare l’accesso ai finanziamenti (soprattutto per alcuni gruppi target)

1) Più posti di lavoro e migliore qualità;1) Rinnovare i sistemi di protezione sociale;2) Migliorare l’adattabilità di lavoratori e imprese e la flessibilità del mercato

del lavoro;

2) Coesione territoriale e cooperazione1) Contributo delle città alla crescita e all’occupazione;– Approccio integrato del turismo, basato sulle dimensioni economica,

sociale ed ambientale e sullo sviluppo durevole.

GLI ORIENTAMENTI STRATEGICI COMUNITARI

        

24

La novità della programmazione italiana

La programmazione delle politiche di sviluppo ordinarie e aggiuntive

comunitaria, nazionale e regionale sarà

unificataunificata mediante la realizzazione di documenti unitari,

ferma restando la diversità dei tempi e degli strumenti di attuazione

(DPEF QSN FAS Fondi Strutturali)

25

LA DEFINIZIONE DEL QSN ITALIANO

26

Le proposte di Confcommercio per il QSN

1. Fare dell’Europa e delle sue regioni un luogo più attraente per investire e lavorare;1. implementazione infrastrutture aeroportuali e portuali;2. miglioramento catene logistiche e di trasporto nei punti di interscambio ;3. implementazione Autostrade del Mare e reti di collegamento (retroportualità); 4. diversificazione fonti energetiche e utilizzo del carbone pulito; 5. riduzione prelievo fiscale sull’energia (revisione carbon tax);6. potenziamento infrastrutture energetiche di rete;7. realizzazione infrastrutture di rigassificazione e duplicazione della dorsale Nord-Sud;

1. Migliorare la conoscenza e l’innovazione al servizio della crescita;1. Assistenza PMI per partecipazione all’e-procurement;2. nuovo regime comunitario di aiuti all’innovazione, agevolazioni ai centri, incubatori etc

1. Più posti di lavoro e migliore qualità;1. Revisione sistema degli ammortizzatori sociali2. avvio nodi regionali Borsa Nazionale del lavoro e convenzioni con associazioni datoriali;3. potenziamento scuola-apprendistato-lavoro e fondi interprofessionali formazione continua

1. Coesione territoriale e cooperazione1. Promozione reti informatiche finalizzate all’aggregazione tra imprese turistiche;2. Realizzazione opere per la mobilità urbana delle merci e dei passeggeri;

27

LE PRIORITA’ NELLA BOZZA DI QSN ITALIANO

1. Miglioramento e valorizzazione delle risorse umane;

2. Promozione, valorizzazione e diffusione Ricerca e Innovazione per la competitività;

3. Uso sostenibile ed efficiente delle risorse ambientali per lo sviluppo;

4. Valorizzazione delle risorse naturali e culturali per attrattività e sviluppo;

5. Inclusione sociale e servizi per la qualità della vita e attrattività territoriale;

6. Reti e collegamenti per la mobilità;

7. Competitività dei sistemi produttivi e occupazione;

8. Competitività e attrattività delle città e dei sistemi urbani;

9. Apertura internazionale e attrazione di investimenti, consumi e risorse;

10.Governance, capacità istituzionali e mercati concorrenziali ed efficaci.

28

LE NUOVE PRIORITA’ DEL QSN ITALIANO

1. Conoscenza e Università;

2. Qualità della vita;

3. Competitività (Filiere produttive e Servizi);

4. Internazionalizzazione.

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Cosa succede dopo l’approvazione del QSN?

QSN

PARTE STRATEGICA PARTE OPERATIVA

Cooperazione istituzionale: Intesa Istituzionale di Programma

Accordo di Programma Quadro

Strategia specifica: •Documenti unitari di programmazione della politica di coesione regionale (sviluppo del DSR) per le Regioni;

•Documento unitario di strategia specifica per le Amministrazioni Centrali (ove non siano già previsti programmi o piani di settore);

Programma OperativoNazionale o Regionale

Strumento di Attuazione Regionale o “misura”

30

I PROGRAMMI OPERATIVI

☛ Coprono il periodo 1° gennaio 2007 - 31 dicembre 2013;

☛ Possono riguardare solo uno dei tre obiettivi;

☛Sono redatti in stretta cooperazione con i partner;

☛ Beneficiano del finanziamento di un solo Fondo, salvo deroghe previste nei regolamenti specifici dei Fondi

“Ciascuna Amministrazione individuerà il numero, la denominazione e l’articolazione degli Assi che comporranno il PO, secondo le specifiche esigenze di programmazione” (osservazioni di Tecnostruttura alla bozza di QSN)

31

CONTENUTO DEI PROGRAMMI OPERATIVI

1. analisi dei punti di forza e debolezza e strategia conseguente;

1. giustificazione priorità adottate rispetto agli orientamenti strategici comunitari e al QSN;

1. priorità e loro obiettivi specifici, quantificati mediante un numero ristretto di indicatori di attuazione, di risultato e di impatto;

1. ripartizione settori di intervento per categoria;

1. piano di finanziamento annuale e pluriennale; 1. composizione comitato di sorveglianza e strutture di gestione;

32

CONTENUTO DEI PROGRAMMI OPERATIVI (Specificità)

a) Per i programmi operativi obiettivo 2:

motivazione della concentrazione tematica, geografica e finanziaria

a) Per i programmi operativi finanziati dal FESR :

i. azioni per la cooperazione interregionale con almeno una regione di un altro Stato membro;

ii. informazioni relative al trattamento della questione urbana, con l’elenco delle città selezionate e le procedure per la delega alle autorità urbane;

iii. le azioni preventive per adattare le economie regionali ai mutamenti dell’ambiente economico

internazionale;

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Intesa Istituzionale di Programma (IIP)

 

Consente a ogni Regione, o Provincia autonoma, di concordare con il Governo centrale obiettivi, settori e aree dove effettuare gli interventi infrastrutturali.

Prevede, per ciascun settore d’intervento, la stipula di un Accordo di Accordo di Programma QuadroProgramma Quadro, rimandando a quest’ultimo la definizione puntuale delle opere e dei finanziamenti, nonché le procedure per il monitoraggio dell’attuazione degli investimenti.

34

STRUMENTI DI ATTUAZIONE

ACCORDO DI PROGRAMMA QUADRO (APQ)

definisce:

gli interventi da realizzare, specificandone i tempi e le modalità di attuazione;

i soggetti responsabili delle fasi di attuazione, monitoraggio e verifica dei singoli interventi;

la copertura finanziaria degli interventi, distinguendo tra le diverse fonti di finanziamento;

le procedure ed i responsabili per gli impegni di ciascun soggetto firmatario e gli eventuali poteri sostitutivi in caso di inerzie, ritardi o inadempienze;

35

STRUMENTI DI ATTUAZIONE

STRUMENTO DI ATTUAZIONE REGIONALE o misura

Il QSN lo definisce come

“il contenitore programmatico-attuativo

di carattere pluriennale”

per la realizzazione delle forme di intervento specifiche e delle diverse modalità di attuazione previste dai rispettivi

programmi generali e settoriali e coerenti con i regolamenti dei fondi strutturali e nazionali.

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Protocollo d’intesa tra

la Pubblica Amministrazione e

le Parti Economiche e Sociali

la proposta Ismeri

37

 

•istituire un Ufficio del Partenariato con funzione di coordinamento;

•ricevere dalle PES proposte e indicazioni per il successo degli interventi e fornire risposte motivate alle loro proposte;

•fornire un’agenda di lavoro sulla quale basare il lavoro comune;

•fornire informazioni aggiornate, esaurienti e tecnicamente comprensibili sull’avanzamento degli interventi e sui loro risultati;

•fornire informazioni “tecniche” in tempo utile per permettere pareri e suggerimenti motivati;

•ricercare soluzioni operative il più possibile condivise nel rispetto dei principi di efficienza ed efficacia dei fondi strutturali;

•garantire l’informazione pubblica di tutte le relazioni partenariali

Impegni della Pubblica Amministrazione

38

Impegni delle Parti Economiche e Sociali

•individuare risorse dedicate, assicurando una partecipazione continuativa e tecnicamente qualificata dei propri rappresentanti;

•favorire accordi e comportamenti organizzativi che possano migliorare il successo degli interventi nel territorio;

•presentare proposte scritte che facilitino la discussione, soprattutto per i documenti strategici (DSRN o DSR, PO, piani di settore, ecc..);

•diffondere tra gli associati le opportunità offerte dalla programmazione comunitaria;

•realizzare sondaggi o raccolte di informazioni presso i membri delle organizzazioni per assicurare ai tavoli partenariali conoscenze aggiornate e dettagliate;

•evitare comportamenti che possano sollevare eventuali conflitti di interessi.

39

UTENSILI DELLA PROGRAMMAZIONE

 

40

Impatto sull’Italia dei nuovi aiuti di stato

Cambiamenti rispetto alla situazione 2000-2006

L’Italia perde il 10% della copertura attuale, soprattutto per quanto riguarda le regioni del Centro-Nord, compensata in parte da una copertura transitoria, fino al 2008, del 5.6% della popolazione, con un’intensità d’aiuto pari al 10%.

Per la Sardegna, la riduzione dell’intensità d’aiuto avverrà in due fasi: una riduzione di almeno il 10% a partire dall’ 1.1.2007 ed un’ulteriore riduzione al 15% a partire dall’1.1.2011.

   Per la Calabria, che avrà una riduzione del 20%, si prevede una prima tranche del 10% minimo a partire dall’1.1.2007 e la seconda a partire dall’1.1.2011.

41

Copertura totale della popolazione periodo 2000-2006 % Pop. Coperta

 Totale aree43.6%

Aree 87(3)(a) 33.6%

Aree 87(3)(c) 10.0%

Italia 2007 - 2013 Regioni % PIL pro capite

Intensità d’aiuto % Pop. coperta

Articolo 87(3)(a) CalabriaCampaniaSiciliaPuglia

67.9371.7871.9872.49

30% 30% 30% 30%

 

        29.2%

Effetto Statistico Basilicata 77.54 30%=>20% 1.0%

Sviluppo economico Sardegna   15% o 10% 2.9%

Articolo 87(3)(c) 15% o 10% 1.0%

Copertura totale della popolazione   34.1%

Copertura Transitoria aggiuntiva 2007-2008 Articolo 87(3)(c) 5.6%

42

NORME SUGLI APPALTI PUBBLICI DI SERVIZI

Appalti di importo superiore alla soglia comunitaria (Euro 200.000, al netto dell’IVA): decreto legislativo 17 marzo 1995, n. 157, come modificato dal decreto legislativo 25 febbraio 2000, n. 65.

Appalti sotto la soglia comunitaria: non c’è una normativa specifica, ma la Commissione Europea richiede l’applicazione dei principi fondamentali del d.lgs. 157/1995 e, in particolare, del principio della libera prestazione dei servizi (mercato interno e concorrenza).

N.B.: La direttiva 18/2004 – relativa al coordinamento delle procedure di appalto – sarà recepita nell’ordinamento italiano, con un d.lgs., entro novembre 2006, secondo quanto previsto dalla legge comunitaria 2004.

43

Procedura di pubblicazione di un bando di gara

  

 1. individuazione dei servizi o delle forniture da appaltare,e loro

caratteristiche, destinatari, budget disponibile, tempi di fornitura o realizzazione;

 1. predisposizione del bando e del capitolato d’oneri;  1. pubblicazione e informazione.

 N.B.: Il bando, in relazione al contenuto e all’ente appaltante, può avere

diverse forme di diffusione; l’attività minima richiesta è l’invio del bando all’ufficio delle pubblicazioni della UE e le azioni di pre-informazione e post-informazione previste dalla normativa comunitaria.

44

Elementi costitutivi di un bando-tipo

  

1. finalità del bando (conformi a obiettivi e contenuti del programma operativo);2. soggetti beneficiari;3. localizzazione degli interventi;4. tipologie di interventi ammissibili;5. quantificazione delle risorse disponibili; 6. forme ed entità del contributo pubblico;7. procedura e tempistica per la presentazione delle domande;8. tipologia di spese ammissibili a finanziamento;9. modalità di istruttoria formale di ammissibilità delle domande;10.modalità di valutazione dei progetti (criteri prioritari e parametri di

valutazione);11.disposizioni riguardanti la formazione e l’approvazione della graduatoria e la

liquidazione dei benefici;12.disposizioni relative ad eventuali variazioni progettuali, revoche o rinunce;13. informazioni relative al procedimento (tempistica e responsabile) ex l. 241/90 

45

ANALISI DEI PUNTI DI FORZA E DEBOLEZZA

 

S.W.O.T.

Strengths (=Forze) Weaknesses (=Debolezze) Opportunities (=Opportunità) Threats (=Minacce o rischi)

46

Significato delle componenti SWOT

PUNTI DI FORZA: caratteristiche del territorio regionale (risorse, infrastrutture) che possono essere valorizzate, attrarre risorse e migliorare le condizioni di vita dei cittadini;

PUNTI DI DEBOLEZZA: caratteristiche del territorio regionale (risorse, infrastrutture) carenti per quantità e/o qualità che ostacolano l’attrazione di risorse e incidono negativamente sulla qualità della vita dei cittadini;

OPPORTUNITA’ : condizioni esterne, indipendenti dalle caratteristiche dell’area di riferimento, che possono facilitare la valorizzazione dei punti di forza e/o l’allentamento dei punti di debolezza; 

MINACCE: condizioni esterne, indipendenti dalle caratteristiche intrinseche della regione, che possono ostacolare la valorizzazione dei punti di forza e/o l’allentamento dei punti di debolezza;    

47

Esempi di componenti SWOT

PUNTI DI FORZA: presenza di ricercatori qualificati, esistenza di un parco naturale che offre opportunità di valorizzazione turistica, bassa presenza di criminalità organizzata

PUNTI DI DEBOLEZZA: problemi di dissesto idrogeologico che creano problemi di sicurezza ad imprese ed abitazioni, inquinamento marino che danneggia lo sviluppo turistico, alto livello di criminalità organizzata, bassa presenza di strutture per l’infanzia

OPPORTUNITA’: variazione dei flussi turistici internazionali verso l’area geografica di riferimento della regione interessata; 

MINACCE: concorrenza di aree limitrofe nell’attrazione di turisti ;    

48

Esempio di indicatori di attuazione, risultato e impatto

Misura: Aiuti alle PMI

Risorse: % di finanziamenti assegnati a progetti presentati da PMI

Attuazione (realizzazione): numero di imprese che ricevono un sostegno finanziario

Risultato: effetto moltiplicatore (spesa del settore privato generata dalprogramma)

Impatto: % tasso di sopravvivenza delle nuove imprese dopo18 / 36 mesioccupazione netta creata o mantenuta (occupazione equivalente atempo pieno nelle PMI e nelle PMI appartenenti a donne)

  

49

Esempi di indicatori per vari tipi di infrastrutture

        

Risorse Costo di sviluppo Costo di costruzione Costo del progetto

Attuazione Superficie attrezzata Chilometri costruiti Area risanata

Risultato Attrattività del sito Miglioramento Variazione del numero (e rispetto ai siti vicini dell'accessibilità del profilo

socioprofessionale) degli

abitanti nel raggio di 1 km

Impatto Superficie acquistata da Numero di veicoli che Percentuale di abitanti della aziende dopo un anno utilizzano la strada città desiderosi di rimanere

dopo un anno (contesto) Crescita occupazione in imprese partecipanti Percentuale delle

imprese regionali soddisfatte dell'accessibilità (contesto)

50

Settori d'intervento per categoria e sotto-categoria

16 Aiuti alle PMI e al settore dell'artigianato161 Investimenti materiali (impianti e attrezzature, cofinanziamento di aiuti di Stato)162 Tecnologie rispettose dell'ambiente, "pulite" e a ridotto consumo energetico163 Investimenti in capitale umano (informazioni, piani aziendali, consulenze, marketing, gestione, progettazione, internazionalizzazione, esportazioni, gestione ambientale,

acquisto di tecnologie)164 Servizi comuni per le imprese (parchi di attività, vivai di imprese, animazione, servizi promozionali, creazione di reti di imprese, conferenze, fiere commerciali)165 Ingegneria finanziaria166 Servizi a sostegno dell'economia sociale (assistenza a persone a carico, salute e s

sicurezza, attività culturali)167 Formazione professionale

17 Turismo171 Investimenti materiali (centri di informazione, strutture per l'alloggio e la ristorazione,impianti)172 Investimenti immateriali (ideazione e realizzazione di servizi turistici, attività sportive,culturali e ricreative)173 Servizi comuni alle imprese del settore turistico (comprese azioni promozionali,

creazione diretti di imprese, conferenze e fiere commerciali)174 Formazione professionale

51

Settori d'intervento UE per categoria e sotto-categoria

21 Politiche per il mercato del lavoro22 Integrazione sociale23 Potenziamento dell'istruzione e della formazione professionale 24 Flessibilità delle forze di lavoro, attività imprenditoriale, innovazione, informazione e tecnologie delle comunicazioni (persone, aziende)25 Azioni positive per le donne sul mercato del lavoro

32 Infrastrutture per le telecomunicazioni e società dell'informazione321 Infrastrutture di base322 Tecnologie dell'informazione e delle comunicazioni (incluse misure per la sicurezza delle

trasmissioni)323 Servizi ed applicazioni per il pubblico (sanità, pubblica amministrazione, istruzione)324 Servizi ed applicazioni per le PMI (commercio e transazioni elettronici, istruzione e formazione, creazione di reti)