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a cura della Redazione, con contributi di Fabio Sanguine, Detlef Duee, Mario Bartolomei, Marco Malighetti, Silvia Pezzana, Andrea Guazzora, Luca Meneghetti, Alessandro Bordogna, Jürgen Diano
Le tecnologie e le innovazioni nella lavorazione dei materiali: nel nostro Dossier un
gruppo di esperti fa il punto della situazione relativamente ai processi in atto nell’ambito
degli apparecchi e dei sistemi, della tecnologia per le ottiche e per i riflettori, nei nuovi
materiali per i diffusori e nella tecnologia delle lampade e degli alimentatori
Nuove soluzioni per l’illuminazione
Dossier Materiali
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di macchine a iniezione personalizzate
per uso ottico sono solo alcune delle fa-
si nelle quali si articola il nostro modus
operandi. Da questo tipo di approccio
nascono i nuovi sistemi ottici per applica-
zioni Indoor e Outdoor (Nactus): i nuovi
sistemi sono sistemi modulari composti
da mini-ottiche differenti (figura 11), le
cui fotometrie vengono sviluppate da
noi in base alle richieste del cliente, per
innumerevoli tipologie di illuminazione,
in interni e esterni.
I materiali per i diffusori degli apparecchi e l’utilizzo dei polimeri diffondentiAlessandro BordognaProdotti Design – Responsabile ProgettazioneArtemide
L’avvento sul mercato dei polimeri diffon-
denti rappresenta una novità assoluta per
il settore illuminotecnico coinvolto in un
periodo di grandi stravolgimenti normati-
vi e tecnologici: da una parte c’è la diretti-
va EUP che - in nome del risparmio ener-
getico - ha messo al bando le tradizionali
lampade incandescenti e con esse il con-
cetto di opalescenza delle fonti luminose
a filamento; dall’altra l’affermazione dei
LED come nuovo modo di illuminare la
vita quotidiana, capaci di garantire non
solo il controllo dell’intensità della luce,
ma anche la sua temperatura di colore. In
questo panorama, i polimeri diffondenti
rappresentano di fatto una vera e propria
novità, in grado di rispondere al meglio
alle nuove esigenze del settore illumino-
tecnico, presentandosi come una valida
alternativa ai tradizionali polimeri opalini
(figura 12). Essi garantiscono una luce
omogenea sulla superficie, riducono il ca-
ratteristico problema degli hot spot delle
sorgenti puntiformi (alogene con bulbo
trasparente, moduli LED, ecc.), presen-
tano un’ottima resistenza ai raggi UV e
permettono contemporaneamente livelli
di efficienza luminosa di gran lunga supe-
Diffusori degli apparecchi e polimeri diffondenti
Quali sono le possibilità applicative e prestazio-
nali rese possibili dall’utilizzo dei polimeri diffondenti
per i diffusori degli apparecchi?
Risponde: Alessandro Bordogna (Prodotti Design – Responsa-
bile Progettazione – Artemide) “…Le possibilità applicative sono
molteplici: innanzitutto bisogna sottolineare che gli additivi
diffondenti possono essere aggiunti a tutti i polimeri trasparenti
utilizzati abitualmente nel settore illuminotecnico, metacrilato
e policarbonato su tutti, garantendo così un’ampia gamma di
soluzioni a problemi meccanici e termici di ogni tipo. Inoltre
dosando opportunamente la percentuale dell’additivo diffondente nel polimero di
base, si possono avere soluzioni diverse in funzione della potenza della fonte lumi-
nosa prevista. Le prestazioni possono raggiungere livelli sorprendenti, soprattutto
se paragonate ai tradizionali materiali opalini: è infatti possibile ottenere livelli di
illuminamento superiori di circa il 30%, aumentando l’efficienza degli apparecchi
luminosi, a tutto vantaggio del risparmio energetico. Per quanto riguarda il loro
processo di trasformazione, sia per lo stampaggio ad iniezione che per l’estrusione,
i polimeri diffondenti si comportano come i materiali opalini tradizionali: non ne-
cessitano di attrezzature dedicate e possono essere utilizzati in attività di retrofit”.
IL TESTIMONE AL LETTORE
Diffusori degli apparecchi
IL TESTIMONE AL LETTORE
Alessandro Bordogna
12. I nuovi polimeri diffondenti consentono ottimali prestazioni illuminotecniche nei diffusori (cortesia: Artemide)
13. Lampada Tolomeo LED con schermo in materiale
diffondente (cortesia: Artemide)
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riori ai materiali tradizionali (circa il 30%
in più rispetto agli opalini tradizionali).
I materiali diffondenti sono microparticelle
riflettenti utilizzate come additivi nei poli-
meri trasparenti, caratterizzate dalla totale
mancanza di biossido di titanio, e quindi
in grado di creare polimeri più efficienti
dal punto di vista illuminotecnico e più
resistenti alla fotodegradazione.
Il biossido di titanio utilizzato per creare i
polimeri opalini tradizionali, viene infatti
usato per smorzare il fenomeno dell’ab-
bagliamento a discapito del passaggio
ottimale della luce assorbita dall’additi-
vo stesso, con la conseguente riduzione
dell’efficienza luminosa; fenomeno invece
che non avviene con gli additivi diffon-
denti che tendono a riflettere le radiazio-
ni luminose senza assorbimento alcuno.
Inoltre, proprio per l’intrinseca proprietà
del biossido di titanio di filtrare la compo-
nente UV, presente nella radiazione solare
e nelle lampadine fluorescenti, i materiali
opalini tradizionali sono particolarmente
soggetti al fenomeno dell’ingiallimento.
Le microparticelle riflettenti invece risul-
tano completamente inattaccabili dalle
radiazioni ultraviolette, garantendo al po-
limero additivato una maggiore resistenza
all’invecchiamento da fotodegradazione e
da foto-ossidazione.
L’impiego di polimeri diffondenti con-
sente quindi da una parte di diffondere
e disperdere la luce in modo omogeneo
senza quasi ridurre l’emissione luminosa,
a tutto vantaggio del risparmio energetico
e del confort visivo, dall’altra garantisce
una maggiore longevità dei componenti
stampati, allungando la vita del prodot-
to. I polimeri diffondenti sono facilmente
trasformabili attraverso le più utilizzate
tecnologie di stampaggio: possono infat-
ti essere trasformati tramite stampaggio
ad iniezione o estrusione, garantendo
l’utilizzo nelle più svariate tipologie di ap-
parecchi, con grande flessibilità d’utilizzo
(figura 13).
3. Nuovi materiali e soluzioni tecniche per le lampade“tradizionali” e gli alimentatoriJürgen Diano Responsabile tecnico di prodotto - Osram
Partendo dalla Direttiva ERP (Energy Re-
lated Products) e le sue derivazioni legi-
slative nazionali, il Risparmio di energia e
la Sostenibilità sono da tempo diventati
il leit-motif nella realizzazione di nuovi
edifici, confermando le direttrici di svi-
luppo che l’industria dell’illuminazione
persegue già da tempo, tra le quali ricor-
diamo l’incremento sia dell’efficienza sia
della durata dei sistemi di illuminazione,
elementi evidentemente legati a doppio
filo al tema della sostenibilità.
Nonostante “salti quantici” siano sta-
ti realizzati solo con la tecnologia LED,
grazie alla sua peculiare caratteristica
tecnologica, esiste ancora un significa-
tivo potenziale da sfruttare nel mondo
delle cosiddette sorgenti di luce “tra-
dizionali” (dove il termine di confronto
si contrappone alla tecnologia LED SSL
- Solid State Lighting - e comprende anche
sorgenti realizzate solo negli ultimi anni).
Nell’ambito della tecnologia fluorescente
assistiamo ad un sempre crescente utiliz-
zo di alimentatori elettronici: l’alimenta-
zione in alta frequenza permette infatti
un sensibile incremento dell’efficienza di
sistema insieme ad una maggiore durata
della sorgente, in particolare attraverso
un idoneo preriscaldo degli elettrodi, sta-
to dell’arte della tecnologia per quanto
riguarda l’innesco delle lampade.
Grazie a polveri fluorescenti sempre
più “robuste” è stata inoltre possibile
l’introduzione di sorgenti dalla durata
estremamente lunga (XT = XTreme life),
riducendo il TCO (Total Cost of Owner-
ship) in particolare in quelle applicazioni
in cui la manutenzione dell’impianto ri-
sulta particolarmente onerosa: sono già
diverse le tipologie di prodotto disponibi-
e soluzioni tecniche
Responsabile tecnico di prodotto - Osram - Solid State Lighting - e comprende anche
14. Una delle fasi dei test di controllo alle qua-li vengono sottoposte le lampade fluorescenti (cortesia: Osram) 15. Una delle
lampade ad alo-genuri metallici con
il nuovo tubo di sca-rica ceramico di forma
sferica (PW-HCI-TX 35W) (cortesia: Osram)
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