Elarivoluzione diventaunmust - Corriere.it

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IL COMMENTO

V ia gli short, su i cuissard. Quelle cheoseranno, quest’autunno, sono lestesse che hanno già osato

quest’estate. E, a giudicare da quanto chesi è visto in giro, saranno in tante.Allenate, allenatissime a mostrarel’immostrabile: la coscia. È li che icuissard, ibrido fra calze e stivali, vanno aparare. Il tacco è un optional, non è unascarpa per guardare il mondo dell’alto inbasso. Colore, materiale, foggia (congancetti stile giarrettiera, aderentissimicon lunga zip posteriore, in vernice conpunta squadrata e applicazioni inmetallo): tutto va in secondo piano. Icuissard si indossano per coprire lagamba fin sopra il ginocchio e scoprire lacoscia. I blog si sono già scatenati ed ètutto un rincorrersi di consigli: «Sono altasolo 1.60, ma entro nella 42. Possobuttarmi?». A sentire gli esperti, sì:slanciano anche le piccoline. Ma algirocoscia, nuovo parametro dellaperfezione autunno-inverno, non sisfugge. I centimetri non sono un’opinionee se la lampo non si chiude questa voltanon basterà trattenere il fiato. «Theseboots are made for walking», questi stivalisono fatti per camminare, cantava NancySinatra riferendosi a modelli piùsperimentati. Ora, dove andranno leragazze con i cuissard? «Le donne alpotere sono come gli uomini al potere»,diceva la psicanalista franceseRoudinesco ai tempi della sfidapresidenziale Sarkozy-Ségolène Royal.Forse i cuissard, alla faccia delle facilisuggestioni fetish (automatismi vecchi,l’aggressività non va più, se c’è una modaanche dei sentimenti il nuovo must è lagentilezza), esibiti con una giusta dose diironia possono portare un po' dileggerezza femminile persino nei consiglidi amministrazione.

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E la rivoluzionediventa un must

In cima al poterecon un po’ d’ironia

✹ di Paola Bulbarelli

TORNA UN SIMBOLO DEL ’68

✹ di Daniela Monti

I l trucco da uccello era diGil, l’acconciatura a foglierigide a mò di bosco di Pe-

tris. Già a quel punto erano sta-te violate tutte le regole. Per-chè arrivare alla prima dellaScala nel 1967 senza chignon ocapelli rigidamente laccati vo-leva dire uscire dagli schemi.Giovanna Bergonzoni, da oltrevent’anni fedelissima pierre diArmani, «era sempre la più mo-derna di tutte», diceva lo stili-sta. Ma la parte forte venivaguardandola dalla testa in giù:microshorts, blusa con coulis-se e alti stivaloni che arrivava-no a metà coscia. Tutto di piz-zo bianco, tutto firmato Unga-ro. Al suo passaggio anche lacontestazione si fermò, spiaz-zata da un abbigliamento cheriteneva, come lei, trasgressi-

vo, disubbidiente, non rispetto-so.Oggi, quegli alti stivaloni nonhanno più lo stesso significato:se allora erano sinonimo di rot-tura, ora rappresentano l’acces-sorio più cult, il pezzo da avereper essere di moda, l’oggettoche dice «sono una fashion vic-tim». Certo, come sostiene l’exmannequin Bergonzoni, «civuole la bella coscia dal ginoc-chio all’inguine, sennò meglioevitare». Ma come si fa a rinun-ciare a quei pezzi che fanno ladifferenza, che si lasciano guar-dare, che, psicologicamente,esaltano l’amor proprio? Vab-bè, se non c’è la coscia giusta,pazienza. È un diritto infilarsinei cuissard di Rodarte (unalunga fettuccia di pelle ches’inerpica su per la gamba) o diHussein Chalayan (pare unacalza con giarrettiera): e sei su-bito un po’ guerriera, un po’

amazzone, un po’ sgualdrina:la condizione ideale, insom-ma, per sentirsi protagonista.Non c’è dubbio che gli stivaliche volano sopra il ginocchioabbiano bisogno di fare il pen-dant con un carattere estrover-so e esibizionista: quella pelleche fa capolino, là dove finiscela gonna e inizia lo stivale, fa gi-rare la testa, che sia un bel ve-dere o un’immagine da dimen-ticare. Ma se si guarda alla mo-da come a una forma di compe-titività sociale e sessuale si su-pera anche il pericolo del ridi-colo.Chi ci crede che sia un casoche i cuissard firmati Roger Vi-vier si chiamino «Play or Pay»?«Gli stivali cuissard — dice Bru-no Frisoni, direttore creativodella maison — sono il veropezzo imprescindibile di que-sta stagione. Li vedo indossaticon una gonna corta o un maxi-pullover che lascia talmentescoperte le gambe che deve es-sere almeno lo stivale a coprir-le un po’!».Sexy, in pratica. Super sexy.Una foto di Ellen von Unverthscattata per il cinquantenariodel marchio Casadei, la dicelunga. E non c’è differenza se liindossa una Schiffer con il suofaccino angelico o una porno-star in pose sconce, una JuliaRoberts in «Pretty Woman» ouna Anne Hathaway (Chanel)in «Il diavolo veste Prada». Tan-to, negare l’evidenza potrebbeessere un altro gioco intrigantecosì come ci si può appellare al-l’alibi che è una delle ultimetendenze: «li indosso perchésono di moda». E sono di mo-da al punto che persino le cal-ze sembrano alti stival i e vice-versa. Basta vedere Jean PaulGaultier che presenta calze dipelle (o sono stivali ?) mentreGivency o Fendi, Marni, o Ca-valli, o Sportmax creano stivali«autoreggenti» (o sono calze?)con i tacchi a spillo. Ce n’è pertutte. Da quelli con le zeppe diVuitton, Dolce e Gabbana,Alaia, Galliano a quelli altissi-mi di Scervino, Pucci, SaintLaurent, Gucci, Hermes. Daquelli colorati di Gianvito Ros-si, Louboutin, Marc Jacobs aquelli che sembrano infilati inun sandalo o in una scarpa(Bally, McQueen, Lanvin).E si arriva persino allo stivaledi gomma, da pescatore, tal-mente abbondante in tutto cheper farlo star su ci vogliono deilunghi passanti da infilare inuna cintura in vita. Sono di Pra-da, ovviamente, e lì si va oltre.Oltre la moda, oltre l’immagi-nario. La contestazione è torna-ta.

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Prada

Stivalone da pescatore di cavallinoretto da corte bretelle.Una vera zampata della stilista

Louis Vuitton

Moltoroccoccògli stivalonidellabambolina diMarc Jacobs

Paciotti

Molto da«spadaccina»lo stivale inspazzolatonero più altodavanti

Santoni

I classici da«gigante dellesette leghe».Sportivi conseduzione

Lacoste CasualGucci Charme

Biagiotti Viaggiatrice Scervino RomanticaCostume In grigio

Pucci Eleganza Chalayan Sexy

Moda - Corriere della Sera - Martedì 22 Settembre 2009 - 17