Diapositiva 1Translate this page · Maria Cinque , Agire creativo – Teoria, formazione e prassi...

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“Ogni studente suona il suo strumento, non c’è niente da fare. La cosa difficile è

conoscere bene inostri musicisti e trovare

l’armonia. Una buona classe non è un reggimento

che marcia al passo, èun’orchestra che prova la stessa sinfonia”. (Pennac

D., 2008)

• cosa sappiamo di come funziona il nostro cervello?

Funzioni mentali ed emisferi• I due emisferi celebrali sono simmetrici ma non identici.

Allo stesso modo controllano i movimenti del corpo e i messaggi sensoriali, ricordando che sia i comandi muscolari, che i messaggi sensoriali vengono decodificati dall’emisfero opposto rispetto alla parte da cui provengono.

• Le differenze riguardano altre funzioni, come il linguaggio. I centri del linguaggio sono situati nell’emisfero sinistro, più voluminoso, mentre il destro controlla altre funzioni , come alcuni aspetti delle funzioni musicali, della percezione visiva

La sede delle attività creative e della fantasia

Sede delle attività di lettura, scrittura, calcolo.

Howard Gardner

La più “considerata” nel nostro sistema culturale

Abilità visuo-spaziali

Intelligenza interpersonale• Abilità di percepire e interpretare gli stati

d’animo, le motivazione e i sentimenti altrui. Questo include sia una sensibilità verso le espressioni del viso, dei gesti, della voce, sia abilità nel rispondere agli altri efficacemente e in modo pragmatico. Quando è molto sviluppata implica capacità a lavorare in gruppo in modo cooperativo, creando e mantenendo sinergia, predisposizione ad un ascolto profondo e una comprensione delle prospettive altrui

TEORIA TRIPARTITA DELL’INTELLIGENZA(STEMBERG 1985)

L'intelligenza si esprime attraverso tre modalitàfondamentali:

CRITICO-ANALITICA, CREATIVO-SINTETICA E PRATICO-CONTESTUALE.

TEST

L'intelligenza creativa, legata all'intuizione, si realizza nella capacità di inventare, di scoprire, di immaginare, ipotizzare.

L'intelligenza analitica comprende la capacità di analizzare suddividendo in parti e scendendo nei dettagli, di valutare, di esprimere giudizi, operare confronti tra elementi diversi. Essa permette buoni risultati nei compiti scolastici tradizionali.

L'intelligenza pratica comprende la capacità di utilizzare strumenti, applicare procedure e porre in atto progetti, saper organizzare e pianificare, documentare come si fa, ecc.

Maria Cinque , Agire creativo – Teoria, formazione e prassi dell’innovazione personale, Franco Angeli, Milano, 2010. afferma se questi tre fattori sono utilizzati separatamente non producono un risultato efficace: la capacità di sintesi produce nuove idee che però non sono state analizzate dal punto di vista della loro validità e della loro possibile applicazione; la capacità analitica produce il pensiero critico, ma non quello creativo; la capacità pratica trasmette idee che non sono innovative o applicabili.

Soltanto la combinazione dei tre fattori contribuisce alla cosiddetta “intelligenza di successo”: la capacità di raggiungere gli obiettivi attraverso l’azione dei punti di forza e la correzione delle debolezze e attraverso l’adattamento all’ambiente.

Sternberg giunge alla conclusione che non vi è una strategia migliore della altre, in quanto la scelta della strategia dipende dalle preferenze dell’insegnante e quelle degli studenti stessi, la strategia migliore risulta dalla sintesi di tutte e tre le strategie!!

<<La ragione è che le differenti situazioni richiedono differenti tipi di intelligenza. Inoltre se gli insegnanti a scuola considerano un solo tipo di intelligenza, saremo portati a sottostimare veramente molti studenti>>. (R. J. Sternberg, L. Spear-Swerling, Le tre

intelligenze, Edizioni Erickson, Trento 1996.)

• “Una persona può essere intelligente in tre modi differenti. Il nostro sistema scolastico, purtroppo, a volte tende a valutarne soltanto uno, nei test e in classe. Uno studente abile nel ricordare e analizzare le idee degli altri, può non essere altrettanto bravo nell’elaborare delle proprie idee..

• Se prendiamo in considerazione l’arte o la scrittura, una cosa è scrivere un bel saggio su un argomento imposto, o dipingere un quadro su un tema specificato, altra cosa è partorire un quadro o un saggio partendo da una propria idea.

• Chi ha abbondante intelligenza pratica e buon senso riesce a entrare in un ambiente, valutare ciò che bisogna fare per inserirsi bene. Nella scuola, così come nella vita in generale, bisogna avere un buon senso pratico per adattarsi all’ambiente. Questo serve in ambito scolastico per capire come avvicinarsi all’insegnante per chiedere aiuto, le dinamiche all’interno di una classe per

stabilire un rapporto con i compagni.” (Antonella De Pietro)

• L’approccio di Sternberg (1996) secondo il quale molte difficoltà degli studenti possono avere origine dalla discordanza tra il modo di insegnare, che di solito ogni società rende standard, e il modo di apprendere dell’alunno ha stimolato molte riflessione su come gli stili cognitivi e il materiale didattico fornito influenzano l’apprendimento

Processo di apprendimento=

CANALI SENSORIALIi canali attraverso cui arriva l'informazione.

+STILI DI APPRENDIMENTOil modo in cui l'informazione viene elaborata

Ricordiamo che

• ognuno di noi ha canali sensoriali preferiti!!

• Questo fa si che gli stimoli vengono registrati con maggiore o minore facilità a seconda delle modalità con cui vengono proposti.Il canale sensoriale è in relazione con il tipo di intelligenza

L’informazione viene recepita attraverso i canali sensoriali

3Visivo non verbalePreferenza per immagini, disegni, fotografie, simboli, mappe concettuali, grafici e diagrammi: tutto ciò che riguarda il “Visual learning”

4Visivo-verbale - Preferenzaper la letto-scrittura: si imparaleggendo

2Cinestetico – Predilige attività concrete, come fareesperienza diretta di un problema, per comprendere ciò di cui si sta parlando

1Uditivo – privilegia l’ascolto:

è favorito dall’assistere auna lezione, partecipare a discussionie dal lavoro con un compagno o a gruppi

Canale uditivo!

• Video della Treccani, con video lezioni.• Chiedere al prof di poter registrare le lezioni

gestendo il registratore.• Schooltoon channel.

1. Stile visivo-verbaleStrategie suggerite

• prendere appunti in classe e rileggerli acasa• riassumere per iscritto quanto si è letto• prendere nota delle istruzioni per i compiti ele lezioni• accompagnare grafici e diagrammi conspiegazioni scritte• elencare per iscritto ciò che si desideraricordare• avere istruzioni o spiegazioni scritte

Stile visivo non verbaleStrategie suggerite:

• usare disegni, mappe multimediali in cui inserireparole-chiave, immagini, grafici, ecc., per ricordare itermini e per riassumere il materiale da studiare• usare il colore nel testo per evidenziare le parolechiave e nelle mappe multimediali per differenziare idiversi contenuti e livelli gerarchici• sfruttare gli indici testuali prima di leggere il capitolodi un libro• creare immagini mentali di ciò che viene ascoltato oletto, utili poi per il recupero dei contenuti• (suggeriamone altre)

4. Stile cinesteticoStrategie suggerite:

• • fare prove nelle materie in cui è possibile• trasformare in pratica ciò che si deve studiare• • suddividere in maniera chiara i momenti distudio da quelli di pausa• • alternare momenti in cui si sta seduti a momenti in

cui ci si alza• • creare mappe, grafici, diagrammi di ciò che sistudia• …

3. Stile uditivoStrategie suggerite:

• prestare molta attenzione alle spiegazioni in classe• sfruttare il recupero e la verbalizzazione delleconoscenze pregresse su un dato argomento• richiedere spiegazioni orali agli insegnanti• registrare le lezioni a scuola, registrare anche lapropria voce mentre si ripete a voce alta una lezione• trasformare le pagine del libro in formato audio per poiascoltarle• usare la sintesi vocale per la lettura• utilizzare audiolibri per leggere i libri di narrativa• lavorare in coppia con un compagno

• Spesso gli alunni con caratteristiche specifiche di apprendimento incontrano maggiori difficoltà con il canale visivo verbale, mentre tendono a processare meglio le informazioni con

• -il canale visivo non verbale.

• -ad avere buone capacità uditive, l’ascolto va allenato con audiolibri, potenziamento di strategie di letture, uso attento di video attinenti ai contenuti da apprendere.

• -canale cinestetico: può essere utile allenare gli alunni a prendere appunti grafici, sfruttando gli indici testuali, utilizzando esempi per comprendere i contenuti

Stili cognitivi (Boscolo, 1981): Lo stile cognitivo si riferisce alla “modalità dielaborazione” dell’informazione che il soggetto adotta in modo prevalente, che permane nel tempo e si generalizza a compiti diversi”E’ importante non confonderli con i diversi livelli di intelligenza e di abilità

Stile di apprendimento:tendenza di una persona a

preferire un certo modo di apprendere(..)

riguarda la sua modalità di percepire e reagire a compiti legati all’apprendimento

attraverso la quale sceglie e mette in atto

comportamenti e strategie.

(Cadamuro, 2004)

I principali stili cognitivi secondo Cesare Cornoldi

PERCEZIONE (accesso alle informazioni) GLOBALE ANALITICA

MEMORIA VISUALE VERBALE

RAGIONAMENTO SISTEMATICO INTUITIVO IMPULSIVO RIFLESSIVO Attenzione (funzione trasversale)

Guardate l’immagine, cosa vedete ?

Una foresta/un’insieme di alberi

Lo studente l'intuitivoprocede per ipotesiche cerca di confermare o confutare.Il percorso dellostudente intuitivoappare più veloce, facile, difficilmentecomunicabile aparole

Lo studente Sistematico:

procede gradualmente prendendo in esame le variabili singolarmente,

Il percorso dello studente sistematico è più lento,

sembra essere più impegnativo e più consapevole.

Devi costruire qualcosa, dal lego alla cuccia del cane. Se sei per prima leggiamo le istruzioni sei un sistematico, se preferisci cominciare a costruirla

da solo sei un intuitivo.

Lo studente campo Indipendente a scuola, e forse anche nella vita, è più portato ad avere un suo puntodi vista, è più flessibilenell’affrontare le varie situazionistimolo. Si lascia poco influenzare dal contesto ed ha un atteggiamento più autonomo.

Il soggetto dallo stile dipendente

possiede una percezione poco differenziata e fortemente dominata

dall'organizzazione del Campo,

si basa maggiormente sui dati che gli vengono forniti, è più legato alla situazione stimolo!

dipendenza/indipendenza dal campo

Questo stile cognitivo è di grande interesse per gli insegnanti: molto spesso si chiede agli studenti di astrarre un’informazione, riorganizzarla per poterla poi usare anche in contesti e situazioni differenti.

Chi ha uno stile dipendente dal campo tende ad esaltare i collegamenti tra l’argomento ed il contesto in cui l’argomento è inserito, ma fa fatica ad applicare in contesti divers quanto appreso.

Chi adotta uno stile indipendente dal campo tende ad isolare i singoli argomenti dal resto: quando studia identifica in un testo i concetti fondamentali e li impara senza preoccuparsi di collegarli.

INOLTRE: i soggetti campo dipendenti preferiscono un tipo di apprendimento cooperativo, dove ci siano continue interazioni con i compagni,

mentre i campo indipendenti si trovano più a loro agio con l’attività di studio individuale.

CANALI SENSORIALI+ STILI COGNITIVI =APPRENDIMENTOTratto da “Come leggere la Dislessia e i DSA” Ed. Giunti

(De Beni, 2003, Sternberg, 1998, 2000)

Per Carnoldi (2007) gli apprendimenti fanno parte delle abilità intellettive e sono il risultato dell’interazione delle ABILITÀ DI BASE

con L’ESPERIENZA, LA MOTIVAZIONE, LA METACOGNIZIONE.

• A PROPOSITO DELLA METACOGNIZIONE COME AUTO.CONTROLLO

Chi ci ricorda?

RIASSUMENDO...E' IMPORTANTE rendere consapevoli gli studenti delle proprie caratteristiche metacognitive

✔Utilizzare quanto più possibile i diversi canali sensoriali nell’affrontare lo studio di un argomento

(es: video, testi scritti, mappe e immagini, spiegazioni e audiolibri) ✔ Cercare di comprendere il proprio stile di apprendimento e utilizzare a loro la modalità più idonea. ✔ Se ci si rende conto che quelle utilizzate non sono vantaggiose cercare di indirizzarsi verso strategie più appropriate

Di solito, ma non sempre

Cesare Carnoldi “imparare a studiare” pag 16

• “Varie sono le strategie, ma un soggetto che impara ad esercitare un controllo attivo sul suo processo di apprendimento impara meglio e di più di un soggetto passivo e che una maggiore rielaborazione produce generalmente una memorizzazione migliore”