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Giornale di Treviglio - Venerdì 6 Febbraio 2009 22CRONACA DELLA GERA D’ADDA

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MASSIMA VALUTAZIONE

Fara d’Adda I cittadini che si affacciano sul corso d’acqua non vogliono che diventi uno stagno maleodorante

I residenti difendono il canalePetizione contro il progetto della società «Adda Energi»

FARA D’ADDA (ctm) Ilcanale scolmatore trasfor-mato in un acquitrino? I re-sidenti non ci stanno e pre-sentano una petizione. Mala Provincia ha già dato pa-rere favorevole.

Dopo la discesa in campodel «Comitato tutela am-biente», che la scorsa set-timana ha distribuito vo-lantini con i quali ha messoin guardia la cittadinanzasulle vere ragioni che spin-gerebbero la società «Addaenergi» a spostare la cen-trale idroelettrica all’altez-za di Sant’Anna (con con-seguente ridimensiona-mento del canale). Ragionidi opportunità: la costruzio-ne di una strada che con-durrà al complesso residen-ziale che si vuole realizzarenell’area dell’ex Linificio».Ora i residenti si unisconoalle voci contrarie del Co-mune e di gran parte delleforze politiche. Sotto accusala trasformazione ambien-tale che questo comporte-rebbe, gli abitanti della«Corte degli opifici» in viaLinificio 4. Con una peti-zione fatta pervenire al sin-daco, al presidente dellaProvincia, al presidente del«Parco Adda Nord», al coor-dinatore del «Plis», al «Co-mitato tutela ambiente» ealla nostra redazione, ventiresidenti del complesso re-sidenziale che si affaccia sulcanale hanno deciso di af-fermare con forza il loro dis-senso.

«Abbiamo deciso di ac-

quistare qui la nostra casa -si legge nella petizione - per-ché si trova in un ambientenaturale di grande pregiopaesaggistico che fa partedella storia di Fara. Su que-sto canale oltre al nostrocomplesso si affacciano al-tre abitazioni, ristoranti, ilocali pubblici del parco Ad-da Nord e la futura sala con-siliare. Inoltre questo trattoporta alla passerella pedo-nale tanto apprezzata, per laquale il Comune ha sempreprestato molta attenzioneperché non perdesse il suofascino e il valore storico eambientale, che verrebbe a

mancare a causa del for-marsi di uno stagno maleo-dorante. Vogliamo inoltreprecisare che tale area è unadei principali paesaggi cheil Plis si è impegnato a tu-telare, salvaguardare e va-lorizzare dal punto di vista

ambientale. Manifestiamopertanto il nostro assolutodissenso».

Il sindaco, Valerio Piaz-zalunga, intanto annunciabattaglia.

«Nell’ultimo incontrocon la società abbiamo ri-

badito la nostra contrarietàal progetto, ma la contro-parte fa della questione unpuro discorso economico.Faremo tutto il possibile permantenere la centrale elet-trica dov’è. “Adda Energi”ha però manifestato un’ap-

prezzabile disponibilità aldialogo, sebbene il nostroparere non sia vincolantecome quello della Provinciache è invece favorevole. Laragione di questo nulla ostasta nel vantaggio che avreb-be il fiume se l’acqua per

produrre energia elettricavenisse reinmessa nel corsoa monte invece che a valle.Ma in questo modo non so-no minimamente tenuti inconsiderazione i destini delcanale».

Monia Casarotti

ESPLODE LA POLEMICA IN CASA FORZISTA

Il consigliere azzurro Gianni Filotto diventa un «fan» del progetto e Forza Italia lo sconfessa

ORA SÌ

Il consigliereazzurro Gian-ni Filotto pri-ma contrarioe ora favore-voleal progettodi «AddaEnergi»

Il canale scolmatore che rischia di diventare poco più di una roggia

I PROGETTI DEL GRUPPO «MARZOTTO» E «ADDA ENERGI»

Un mega complesso residenzialeFARA D’ADDA (ctm) Due sono i pro-

getti sul tavolo: la costruzione di un com-plesso residenziale nell’area dell’ex «Li-nificio capanificio nazionale» e lo spo-stamento della centrale idroelettricaall’altezza della diga di Sant’Anna. E duesono i proponenti: il gruppo «Marzotto» ela società «Adda Energi». Tuttavia sonodavvero pochi coloro che credono che lasocietà che produce energia idroelettricanon sia controllata dal gruppo (che fino alsettembre 2008 ne era proprietario) e cheun’iniziativa non sia funzionale all’altro.Questi in sintesi i due progetti:

Complesso residenziale: la proposta èstata avanzata nel luglio 2007 dal gruppo«Marzotto» e presentava richiesta di rea-lizzazione di un complesso residenziale di89 mila 610 metri cubi, commerciale eterziario per 28 mila 380. In contropartita

era prevista un’area di 10 mila e 200 metriquadrati di verde più altri 15 mila e 200metri, a ridosso del canale scolmatore. Unmega progetto da oltre mille e 500 abitantiin più per il Comune.

Spostamento centrale idroelettrica e ri-dimensionamento del canale scolmatore:nel 2008 «Adda Energi» ha proposto l’ab-bandono delle centrale esistente e la suatrasformazione in museo (ma lo sarebbecomunque essendo archeologia industria-le); la realizzazione di una nuova centralein prossimità della diga di Sant’Anna; lachiusura pressochè totale del canale dialimentazione della centrale e utilizzo del-lo spazio ottenuto per la realizzazione diuna strada che termina nell’area ex Li-nificio; costruzione di un parco pubblicoattrezzato di circa 40 mila metri quadrati;realizzazione di una pista ciclopedonale.

LA PAROLA DEI CITTADINI

«Il business del mattone vuole distrugge un’oasi di pace»

FARA D’ADDA (ctm) Nella lotta per la difesadel canale scolmatore si chiama fuori a sorpresauna delle prime voci che si era alzata contro ilprogetto di «Adda Energi», il consigliere di FI-Gianni Filotto. Un cambio di posizione resonoto sul suo blog, che ha scatenato le ire delcoordinamento azzurro che lo ha sconfessato.

«Finora abbiamo espresso giudizi sulla pro-posta di “Adda Energi” senza conoscerne bene idettagli - si legge sul blog - Ora molti aspetti sonopiù chiari e quindi è possibile meglio definire laquestione, anche con l’aiuto di una comunica-zione inviata dal proponente: “Adda Energi” nonha nessun rapporto societario o commerciale conil Linificio, non vi è quindi alcun legame con unaeventuale intenzione di speculazione ediliziaall’interno dell’area industriale del Linificio. La

società propone la creazione di una zona a parcopubblico attrezzato (proposta nel progetto) me-diante l’uso del materiale di scavo della diga equello estratto dall’Adda, quindi nessun rischiodi discarica. Il canale non sarebbe trasformato inviabilità in quanto, oltre alla pista ciclopedonaleprevista, la nuova strada a fianco potrebbe man-tenere le dimensioni di quella attuale, o ad-dirittura sparire se ciò fosse richiesto dal co-mune; anche all’interno del Linificio non è pre-vista alcuna nuova strada, né intervento alcuno.Le rinnovate opere previste presso la diga eli-mineranno il pericolo delle piene. L’ecosistemagenerale delle zone a verde comprese tra la diga ela passerella in paese trarrebbe forte beneficio daun migliore ricambio e un maggiore flusso d'ac-qua, eliminando i periodi di secca finora molto

frequenti. Non verrebbe quindi messa a rischioma invece favorita la creazione di un percorsonaturalistico già previsto attuarsi in tale zona.Tutta la parte del canale dall'inizio nord delLinificio alla fine sud del paese non verrebbeassolutamente toccata, in particolar modo nonsubirebbe alcuna modifica morfologica o idrau-lica tutta la zona a ridosso della Passerella».

Parole che per il coordinatore locale di Fi,Gian Paolo Borellini sono state accolte come unvoltafaccia. «Vorrei sottolineare con forza che leopinioni di Filotto non rappresentano la po-sizione ufficiale di Forza Italia Fara, solo la suapersonale. Il blog non è quello ufficiale del Pdl chesi costituirà a marzo e il consigliere non è statoautorizzato a usare i simboli di Fi e An. Quindisconfesso apertamente le sue parole».

GIÙ LE MANI DAL CANALE

I cittadini sono in gran partecontrari alla riduzionedel canale scolmatoree alla costruzione di casenell’area dell’ex Linificio,ma altri sono rassegnatial business del mattone Samuele Brambilla, 31 anni

FARA D’ADDA (ctm) Un sondaggio tra residentie non, ha messo in luce un certo malessere per lapolitica del mattone a tutti i costi.

«Questa è un’oasi di pace, vengono animalicome anatre, cormorani, martin pescatori, nu-trie… E’ un peccato modificare un ambiente così -ha detto Laura Squatrito, 45 anni, infermiera -Quando ho visto queste case mi sono innamorata,è un contesto particolare questo». Dello stessoparere Samuele Brambilla, 31 anni, impiegato:«Chi ha comprato casa accanto al canale lo ha fattoanche per il panorama, ma finirà per ritrovarsiacqua stagnante e puzzolente, con perdita di valoredell’immobile. A livello ambientale sarebbe undisastro, anche la passerella perderebbe di si-gnificato». «E’ un peccato distruggere un ambientedel genere soprattutto per fare altre case, visto che

ce ne sono di sfitte», ha dichiarato Silvia Ferri, 28anni, impiegata. «Io non sapevo della petizionealtrimenti l’avrei firmata - ha asserito FabioFerrandi, 35 anni, ferramentista - Sono un pe-scatore e sono assolutamente contrario a che siriduca l’acqua. Non si deve toccare l’habitat. Han-no costituito il parco Adda Nord e ora si vuoletrasformare il canale in uno stagno?». .

«Io non abito in zona ma hanno concesso per-messi di costruire ovunque, perché in questo casocreano problemi? Il comitato propone i pannellisolari, io non sono contrario, ma chi paga? Facileparlare sulla pelle degli altri», ha invece detto M.A., 56 anni, muratore. «Non ho seguito molto lavicenda ma se costruissero case non mi stupirei, èil business del mattone», ha chiosato Fabio Pozzi,40 anni, impiegato.

L’Atelier di via Longobartica aperto da Maria Giovanna Grassi

FARA D’ADDA n Maria Giovanan Grassi ha aperto in via Longobartica un locale per coloro che hanno passione per l’arte

Un «Atelier» per scoprire gli artisti sconosciutiFARA D’ADDA (glr) Il sorriso

aperto di chi è una squisita padronadi casa e lo sguardo acceso che ri-vela un’intensa carica interiore.Maria Giovanna Grassi è pronta adanimare il suo «Atelier nel borgo»nei locali di via Longobardica 2.Cresciuta a Milano dove ha semprevissuto e dove tutt’ora ha lasciatotre figli e nove nipoti, Giovannella,così ama farsi chiamare, vive a Fa-ra dal 2007 ed è conosciuta da tuttiper il suo carattere aperto.

«Appena trasferitami qui - haspiegato -hosubitocercatodi fare laconoscenza dei residenti del centrostorico che si sono subito dimo-strati molto cordiali con me. Abi-tuata alla vita milanese che offre sìmolti stimoli ma purtroppo rendedifficili i rapporti interpersonali, inquesto paese della provincia ber-gamasca mi sono trovata subito be-ne, riscoprendo il piacere di salu-tare ogni persona che incontro perstrada e di poter fare quattro chiac-

chere con le mie coetanee». E pro-prio la riscoperta di questo stile divita unito ad una passione per tutto

ciò che è tradizione, hanno fattonascere in Giovannella l’idea di cer-care un locale da poter adibire ad

atelier, ovvero un luogo che potesseessere punto di incontro per tutticoloro che nella realtà farese rap-presentano un «talento».

«Mi sono resa conto che in tantic’erano delle potenzialità e delle ric-chezze che andavano valorizzate.Ho quindi pensato ad un atelier chepotesse essere luogo d’incontro e uncantiere per diverse iniziative che ivari gruppi di lavoro possano svi-luppare». Differenti le abilità checiascuno mette a disposizione: dallafotografia al restauro, dalla stampaall’editoria, dal ricamo all’uncinet-to e al decoupage. Gli «artisti» po-tranno ritrovarsi in determinategiornate e confrontarsi su progetti einiziative da attuare. «La mia sod-disfazione più grande è veder par-tire questa iniziativa - ha conclusoGiovannella - Spero possa spronarei talenti locali affinché la memoriastorica del borgo che ormai sentomio a tutti gli effetti possa rivivere earricchirsi di nuovi elementi».