Cristina chiari cristina.chiari@nemo.unipr.it Psicodinamica dello sviluppo delle relazioni...

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cristina chiari cristina.chiari@nemo.unipr.it

Psicodinamica dello sviluppo delle relazioni famigliari

Cristina Chiari

cristina chiari cristina.chiari@nemo.unipr.it

Chi ha studiato la famiglia? Antropologi e storici: ampia variabilità delle strutture e delle

funzioni dei gruppi famigliari e dunque impossibilità di definire la famiglia a prescindere dal contesto spazio-temporale e culturale in cui è inserita

Sociologi e storici: ad ogni fase del passato corrisponde una certa organizzazione sociale, all’interno della quale viene sviluppata un certo tipo di famiglia

Psicologia sociale: all’interno di una stesso tempo e di una stessa cultura esistono forme famigliari diverse; dentro la stessa forma esistono differenti modelli di relazione

Psicologia della famiglia: ha fatto emergere la grande variabilità che caratterizza una famiglia lungo il corso della sua storia

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Come vivono le relazioni

morfostasi morfogenesi

Processo che garantisce continuità alla famiglia e la continuità nei confronti dei molteplici cambiamenti interni ed esterni al sistema

Processo che garantisce la trasformazio

ne del sistema

Possibilità per la famiglia di riconoscersi anche nelle

trasformazioni

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Livelli del cambiamento

Individuale: sollecitazioni derivanti dallo sviluppo emotivo, cognitivo, fisico e comportamentale dei singoli componenti

Interpersonale: non sono i singoli cambiano, ma cambiano anche le relazioni e questo ha un effetto su tutto il sistema (vicinanza, alleanze, comunicazione, valori) ad esempio in fase di dissoluzione di una matrimonio o con la crescita dei figli e questo comporta una trasformazione per tutto il sistema

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Livelli del cambiamento

Gruppale: mutamenti che avvengono nella composizione del gruppo, dalle entrate e le uscite delle persone della famiglia, una fam infatti si estende, si riduce e a volte si ricompone

Sociale: mutamenti che intervengono nell’ambiente con cui è in relazione la famiglia, disoccupazione, entrata nel mondo del lavoro dei figli e ristrutturazione della coppia per recuperare uan dimensione senza le preoccupazioni della genitorialità, emigrazioni,

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quindi

Un sistema famigliare cambia in funzioneDi eventi interni ed esterni: nascita di un

figlio, lavoro, matrimonio, pensionamentoPrevedibili e imprevedibili: malattia,

incidente, vincita al superenalotto, morte precoce, disastro naturale, sfratto…

L’imprevedibilità però non è una proprietà dell’evento ma una percezione della famiglia

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Crisi ed evolutività La crisi è sempre evolutiva: Rapport (1963) parla di

normalità delle crisi di transazione e quindi crisi, conflitto, disequilibrio sofferenza non sono necessariamente fattori negativi, ma ineliminabili condizioni dei processi trasformativi

L’evoluzione dei un gruppo famigliare è legata al modo in cui si fa fronte al disequilibrio

Una famiglia non reagisce a posteriori al disequilibrio ma è parte attiva nella determinazione dei suoi processi di adattamento, il coping e la sua capacità di attingere a riconoscere risorse per il superamento delle criticità

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Modelli dello sviluppo famigliare

per fasi: il cambiamento è una successione di fasi distinte l’una dall’altra da transizioni che comportano cambiamenti discontinui

per microtransizioni: il cambiamento è un processo continuo segnato da microtransizioni caratterizzate da oscillazioni fra vecchie e nuove modalità interattive e relazionali che sfociano in un nuovo assetto

per eventi critici: cambiamento come punteggiato da eventi critici che stimolano la famiglia a innescare processi trasformativi

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Sviluppo per fasi o ciclo di vita(Hill, 1977)

successione di momenti famigliari che scandiscono la vita dell’unità famigliare dalla formazione alla dissoluzione

La famiglia è chiamata di volta in volta a superare dei compiti di sviluppo per passare ad una fase successiva

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Quali sono i criteri di scansione delle tappe?

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criteri

Entrata e uscita dei membri della famiglia L’età dei figli

In linea generale1. Formazione della coppia2. Famiglia con bambini3. Famiglia con adolescenti4. Uscita dei figli adulti5. Famiglia con anziani

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Diversi modelli

Intreccio fra lo sviluppo individuale e famigliare

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8 fasi di Hill, 1986

1. Formazione della coppia

2. Famiglia con bambini molto piccoli

3. Famiglia con bambini in età prescolare

4. Famiglia con bambini in età scolare

5. Famiglia con adolescenti

6. Uscita dei figli adulti

7. Fase del “nido vuoto”: dopo l’uscita dei figli e precedente alla vecchiaia dei genitori, in cui la coppia ricostruisce un equilibrio a due

8. Famiglia con anziani

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Carter e McGoldrick, 1989

1. Separazione del giovane adulto dalla famiglia d’origine

2. Formazione della coppia

•contesto nord-americano in cui è costume passare un po’ di tempo come single,•impostazione teorica centrata sulla individuazione

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5 fasi Scabini 1995

1. Formazione della coppia

2. Famiglia con bambini

3. Famiglia con adolescenti

4. Famiglia con giovani adulti: famiglia lunga per sottolineare la dilatazione del processo di autonomizzazione dei giovani

5. Famiglia con anziani

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Cosa comporta la trasformazione

Ridefinizione dei ruoli, delle regole, delle gerarchie

Dei modelli interattiviDella forma della famiglia (espansione,

riduzione)Trasformazioni a livello della coppia, della

relazione figli-genitori, dei rapporti con la famiglia d’origine

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Esempio: formazione della coppia

Due persone all’inizio della propria vita in comune sono impegnate nel costruire la propria identità di coppia e riequilibrare i rapporti con la famiglia d’origine; i genitori a loro volta devono poter includere il rispetto e la lealtà, la complicità, l’impegno che legano la nuova diade

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Esempio: La nascita dei figli

Comporta l’inclusione nella coppia della genitorialità e una negoziazione con la famiglia d’origine sui ruoli materno, paterno e dei nonni

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Esempio: l’adolescenza

Richiede alla famiglia una flessibilità per favorire l’autonomia dei figli senza far loro mancare la protezione

Esempio: figli adulti e nonni anziani

Richiede alla famiglia la necessità di garantire cura e protezione ai nonni

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Elementi di criticità dei modelli

Sono su tre generazioniSviluppo lineare delle generazioni e delle

fasi temporaliTappe scandite una a unaFamiglie avulse dal contesto socialeRischio di normatività e riduttività: rischio

di creare un ideale di funzionamento e quando le famiglie non lo seguono è più facile che siano disfunzionali

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Oggi sempre più

La coppia deve contemporaneamente crescere i figli e accudire i genitori (figli nati sempre più tardi negli anni)

Possono esserci famiglia con figli piccoli e figli adolescenti

Possono esserci famiglia in cui coniugalità viene dopo la genitorialità o in corrispondenza

Possono esserci lune di miele in piazza (famiglie ricomposte)

Possono esserci differenze in base a variabili sociali (es: alto o basso reddito)

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Diversi cicli di vita

Della famiglia nucleare di classe media, bassa

Della famiglia monoparentaleDella famiglia ricompostaDella famiglia con coppia omosessualeEcc…ecc...ecc…

Vantaggio di includere e ragionare per specificità,

svantaggio di omologare le famiglie dentro le loro specificità e moltiplicazione all’infinito di modelli

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Fattori che incidono sull’adattabilità

Il modo in cui una famiglia ha gestito i compiti evoluti precedentemente. Se gli obiettivi definiti dalla fase precedente sono stati solo in parte superati e risolti, allora essi rimangono congelati e rendono difficili il superamento delle fasi successive.

Spiegazioni smentite da Falicov (1988) fin dagli anni novanta

Nota 3 pag 131-132

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Modello per oscillazioni

Breulin, 1988

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Presupposto

Il cambiamento non avviene solo in funzione dell’età e in corrispondenza dell’entrata o dell’uscita dei membri della famiglia

Ma nel corso delle azioni e interazoni quotidiane connesse al processo di acquisizione di ulteriori competenze da parte dei singoli individui

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Gestione di piccoli e quotidiani momenti evolutivi: dal camminare a carponi al camminare in piedi, versarsi l’acqua nel bicchiere da soli, lavarsi da soli, usare i mezzi pubblici senza essere accompagnato, prendere la patente …

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microtransizioni

Modalità interattive che in parte mantengono vecchie modalità in parte ne introducono delle nuove connesse con livelli di competenza superiore, in oscillazioni che alternano in copresenza tali modalità

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Esiti delle microtransizioni

Le sequenze interattive mantengono i comportamenti appropriati alla transazione precedente

Sequenze interattive possono regolare comportamenti ad un livello eccedente rispetto a ciò che è appropriato

Sequenze interattive possono regolare i comportamenti ad un livello appropriato di competenza secondo un processo graduale che alterna sostegno e autonomia

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Ciclo di vita e modello delle microtransizoni non sono alternativi

Le tappe del ciclo di vita sono momenti in cui la concentrazione delle microtransizioni è particolarmente alta

L’ambiente non sollecita il cambiamento dei modelli interattivi (come nel ciclo di vita) ma il cambiamento avviene nella trasformazione continua dei modelli interattivi

Tuttavia lascia delle zone d’ombra

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Le macchie cieche dei modelli

Non spiegano le trasformazioni cui una famiglia è chiamata ad assolvere in funzioni di eventi improvvisi e inaspettati

Non fornisce indicazioni sul fenomeno del PLING UP: accumulo di perturbazioni che sollecitano il sistema famigliare a modificarsi su diversi e a volte opposti fronti

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Sviluppo per eventi

Teoria dello stress famigliare: McCubbin, Sussman, Patterson, 1983.

Posto l’accento sull’evoluzione famigliare connessa ad accadimenti improvvisi, inattesi, dirompenti

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Evento critico

Avvenimenti di fronte ai quali le consolidate e abituali modalità di funzionamento famigliare risultano inadeguate e dunque richiedono l’attivazione di processi di adattamento

Prima fase: crisiSeconda fase: riorganizzazione o

disorganizzazione

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Punto di vista interno.

Un evento è critico se è percepito tale dalla famiglia e questo dipende dalla storia degli individui, dalla storia famigliare intergenerazionale e dalle credenze condivise a livello del contesto sociale

Individuazione degli eventi critici

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Individuazione degli eventi critici

Normativi: situazioni che si creano in relazione all’entrata e uscita di uno dei suoi componenti (matrimonio, nascita di figli, uscita di figli) o per crescita individuale (adolescenza, maturità, vecchiaia)

Non normativi: eventi imprevedibili legati alla coppia (divorzio, secondo matrimonio) o alla carriera professionale di uno dei due (cambio di lavoro, licenziamento) o a fattori casuali (trasferimento, incidenti, malattie) o con fenomeni sociali complessi (guerra, rivoluzione, emarginazione sociale, ghettizzazione)

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Eventi critici normativi

Legati al ciclo di vita, tuttavia nella teoria dello stress famigliare non si pone attenzione alle fasi ma alle resilienze in una particolare fase. In questo la teoria egli eventi critici e delle microtransioni sono simili, nel pensare al cambiamento come una trasformazione dei pattern interattivi ripetitivi e fra la famiglia e il contesto sociale anche se pongono attenzione a tipi di eventi diversi

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Dalle fasi alle transizioni

Dai tempi alle negoziazioni interattive

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Quali i fattori da cui dipende l’adattabilità famigliare?

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fattori

Dal modo in cui la famiglia percepisce e significa l’evento critico

Le capacità della famiglia di riconoscere e attivare, organizzare e utilizzare le risorse degli individui, della famiglia, nel contesto sociale

I rapporti con l’ambiente

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Definizione dell’evento critico

Individuale e famigliare, possono non coincidere

Definisce un evento come critico a partire dalle idee collettive e

condivise a livello sociale di che cosa sia un evento critico unite ai suoi miti e paradigmi famigliari

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Definizione culturale

Definizione famigliare

Possono coincidere o non coincidere

ad es. la sbornia di un figlio adolescente è vista benevolmente dalla società, ma

potrebbe essere vista come l’inizio di una carriera deviane se la famiglia ha

un’esperienza di alcolismo nella storia famigliare

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La definizione è già parte del coping, della risposta della

famiglia all’evento

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Paradigmi e coping

Non ci sono paradigmi più adeguati di altri o definizioni degli eventi critici più adeguate o strategie di coping migliori

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Famiglie aperte all’info, che percepisce l’ambiente come controllabile e sé stesa come gruppo unito tende a definire l’evento critico come governabile e un’evenienza che riguarda tutti, cercherà risorse collettive proiettandosi nel futuro

Famiglie chiuse all’info, che percepiscono l’ambiente come ingovernabile e se stesse come aggregati di individui tenderà a definire l’evento come al di fuori della sua governabilità e rimarrà passiva e orientata al passato

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esempioDefinire una malattia come incontrollabile e il conseguente

affidarsi ai servizi può risultare una strategia di coping estremamente funzionale

Controllare e prevedere non necessariamente significa adottare strategia di coping migliori

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Per capire queste logiche bisogna fare un salto epistemologico che

prevede il passaggio da

Problemi soluzioni

Questioni

Risposte

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6 aprile

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RISORSE

Personali

Famigliari

Sociali

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risorse

Personali

dei singoli componenti come ad esempio le risorse finanziarie, il livello di istruzione, la salute, caratteristiche di personalità, l’età

Possono essere visibili o occulte

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risorse

FamigliariStile comunicativo chiaro, coesione

quando non sfocia nell’invischiamento,poiché facilitano il coordinamento degli sforzi e la negoziazione dei conflitti e il mantenimento della connessione emotiva, adattabilità al cambiamento

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Risorse individuali e famigliari sono interconnesse, nel senso

che le une o le altre prese indipendentemente non

garantiscono l’adattabilità della famiglia a trovare una

riorganizzazione nuova dopo la disorganizzazione

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risorse

Sociali

Sostegno cui le famiglie possono usufruire sempre nel corso della loro storia nell’ambito della comunità d’appartenenza attraverso due reti principali: formali e informali

AMPLIFICANO LE RISORSE GIA’ PRESENTI O COMPENSANO MANCANZE DI RISORSE

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Risorse informali

Amici, colleghi, parenti, famigliari.Aiuti strumentali cioè che aiutano a

risolvere concretamente il problemaAiuti emotivi cioè permette ai membri della

famiglia di sentirsi amati e assistiti, apprezzati e considerati, appartenenti ad una rete sociale su cui poter contare

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OGGETTIVE?

Le risorse non sono oggettive ma tutto dipende dalla loro connessione con le risorse della

famiglia e individuali dei membri della famiglia stessa

dal significato che esse assumono per la famiglia e per gli individui che la compongono

dalla percezione della famiglia e dal modo in cui la famiglia percepisce l’ambiente e se stessa cioè dai paradigmi: la fam non usa le risorse disponibili ma quelle percepite come tali

dalle retroazioni dell’ambiente

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Alcuni esempi

Ricerche sulla posizione lavorativa del capo famiglia, aiuti esterni e soddisfazione coniugale (Robertson, 1991)

sul ceto sociale basso o medio-basso, accesso ai servizi sociali (Di Nicola, 1992)

Residenza famiglie rurali o cittadine (Jurich, 1993). Nelle prime l’utilizzo delle risorse della rete informale è alto, ma in condizioni di benessere e non di tracollo finanziario che le “espropria” del senso di appartenenza alla comunità rurale legato a sua volta alla reciprocità

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coping Processo interattivo fra famiglia e ambiente Le risorse non sono lì a disposizione per essere

viste e prese ma… Risorse e famiglie insieme sono sistemi

complessi o sistemi sociali pesanti (Douglas, 1989) che attivamente contribuiscono e costruiscono i processi adattivi famigliari in un rapporto bidirezionale in cui famiglia e ambiente si coordinano nel processo interattivo che le vede protagonisti

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adattamento

esito interattivo fra le famiglie e le istanze contestuali formali e informali con cui esse sono

in rapporto

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Condizioni di stress permanente

Le situazioni di stress permanente o di stress ambientale sono stimolazioni di diverso tipo rispetto agli eventi critici normativi, non normativi o alle microtransizioni poiché i primi innescano meccanismi morfogenetici i secondi morfostatici cioè orientati al mantenimento dei livelli minimi di funzionamento

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Questo non vuol dire che non evolvono verso nuove organizzazioni ma che mentre lo fanno, costantemente devono far fronte allo stress permanente

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Esempi di stress permanente

Discriminazione socialeDeprivazione socio-economica-culturale

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Responsabilità collettive nei confronti dei processi evolutivi

delle famiglie

Dall’interrogarsi sul come le famiglie affrontano i problemi

di origine sociale