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Psicodinamica dello sviluppo delle relazioni

famigliari

Cristina Chiari Università di [email protected]

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Mappa concettuale di

Psicodinamica dello sviluppo delle relazioni

famigliari

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Il termine “famiglia”

• È un marcatore ideologico che evoca e costruisce un certo tipo di relazioni: quello della famiglia tradizionale, nucleare, eterosessuale, fondata su una divisione del lavoro che comporta disuguaglianze di potere fra i sessi

• E’ uno stereotipo prodotto e mantenuto dalle e nelle pratiche sociali con lo scopo di mantenere un certo ordine sociale (Wetherell, 1995)

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Obiettivo del corso

• Riconoscere il nostro steretipo di famiglia

• Conoscere griglie di lettura scientifiche e non ideologiche nell’approcciarsi allo studio della famiglia

• Evitare l’omologazione categoriale delle diverse forme famigliari

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Testi d’esame• Laura Fruggeri (1997), Famiglie,

Carocci, Roma• Materiale lasciato a lezioneA scelta:• John Byng-Hall (1998), Le trame della

famiglia, Raffaello Cortina Editore• Froma Walsh (2008). La resilienza

famgliare.Cortina Raffaello Editore.

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La prospettiva epistemologica

• Non ideologica e politica• Ma Sistemica e Psico-Sociale

Vederemo:

Dinamiche interattive

Proccessi simbolici

Rapporti sociali

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Lo stato di oggi

Nelle società contemporanee si parla molto della famiglia e delle sue trasformazioni.

Ci sono due approcci a questo tema:

Il primo legge la crisi che la famiglia e la genitorialità stanno attraversando come “patologia”; il secondo come “cambiamento”

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Primo approccio…

E’ sempre molto attuale l’idea ormai datata della “La morte della famiglia” di David Cooper (1925)

Si pensi ad esempio al testo “La fine della famiglia. La rivoluzione di cui non ci siamo accorti” di Roberto Volpi (2007)

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Secondo approccio

• Le trasformazioni delle famiglie sono un esito di un processo irreversibile,

• come professionisti non possiamo pensare di affrontare il disagio, la crisi, l’incertezza che da esse deriva con l’idea che si possa tornare ai modi di fare famiglia precedenti

• Non si tratta di fine della famiglia ma di cambiamenti della famiglia

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Un po’ di storia…

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Chi ha studiato la famiglia?

• Antropologi e storici: ampia variabilità delle strutture e delle funzioni dei gruppi famigliari e dunque impossibilità di definire la famiglia a prescindere dal contesto spazio-temporale e culturale in cui è inserita

• Sociologi e storici: ad ogni fase del passato corrisponde una certa organizzazione sociale, all’interno della quale viene sviluppata un certo tipo di famiglia

• Psicologia sociale: all’interno di una stesso tempo e di una stessa cultura esistono forme famigliari diversesi rompe la linearità del modello di spiegazione

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Presupposti da cui partiamo

• Molteplicità: riconoscimento della legittimità dei diversi modi di fare famiglia e della diversità di ognuno

• Complessità: considerare le famiglie come sistemi di relazioni che si originano, si mantengono, e cambiano attraverso processi al cui natura è al tempo stesso interpersonale e sociali

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La domanda si sposta da

“che cosa è la famiglia?” a

“che cosa sono le famiglie?”

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I contesti della ricerca psicologia sulla famiglia

psicoanalitica ambientalista

La famiglia è rilevante come istanza immaginativa

e non come realtà istituzionale, dal momento

in cui ciò che diventa significativo per l’individuo

in fase di sviluppo sono soprattutto i modi e

l’intensità di quanto delle relazioni famigliari viene

interiorizzato

Fondata sul presupposto di uno sviluppo di un bambino modellato e influenzato dal mondo degli adulti con al conseguente attenzione al

modello diadico madre-bambino, secondo il

modello lineare causale in cui il genitore influenza il

bambino

Famiglia come sfondo, contesto dello sviluppo dell’individuo

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Dagli anni 50…

• La sitematica osservazione delle dinamiche famigliari ad opera di alcuni pionieri verificano la stretta interdipendenza fra relazioni famigliari e contesti d’appartenenza.

• Questa prospettiva poi viene abbracciata dai neofreudiani, dalle teorie dei sistemi e della cibernetica, dalle nuove teorie dello sviluppo, così che oggi la famiglia è studiata a vari livelli d’analisi.

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Diverse dimensioni diverse definizioni

DimensioniLivelli

Strutturale/interattivaRuoli confini comportamenti

SimbolicaSignificati, credenze

Individuale Comportamenti, ruoli dei singoli membri che si combinano e connettono nella costruzione dell’unità famigliare

Rappresentazioni e sistemi di credenze personali che si coordinano nelle interazioni famigliari

Interpersonale Processi interattivi, gerarchie, confini, stili comunicativi

Rappresentazioni e sistemi di credenze condivisi da tutti i componenti della famiglia

Sociale Condizione socio-economica, rapporti della famiglia con e nel contesto sociale

Rappresentazioni sociali, stereotipi, pregiudizi, ideologie

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Teorie implicite agli studiosi

La ricerca è influenzata da modelli impliciti di famiglia che fanno parte del contesto politico e ideologico e culturale del periodo in cui sono prodotti…

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Pregiudizi in ambito scientifico

Pregiudizio maschilista: presupposto di base che la donna era relegata al ruolo della dedizione del figlio e del marito. La posizione di minoranza della donna è stata per lungo tempo invisibile allo sguardo degli studiosi;così il marito è stato escluso dall’essere considerato parte delle dinamiche affettive

Pregiudizio della famiglia nucleare: ogni variazione da questa forma era considerata una deviazione dalla norma. Utilizzo di termini negativi per indicare i componenti (matrigna, patrigno, fratellastro) e anche le famiglie (famiglie monoparentali premature, incomplete, senza padre: famiglie post-separazione famiglie “disgregate”, la fine del matrimonio sancisce la dissoluzione della famiglia);

Pregiudizio etnico: ricerche che prendono in considerazione la famiglia “bianca”, proponendo modelli esplicativi non utili alla comprensione di forme famigliari “nere”,manuali che considerano la famiglia afro-americana “culturalmente deviante”;

Eterosessismo: dare per scontato l’eterosessualità delle relazioni e quindi non studiare la specificità delle coppie omosessuali.

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Criticità come elemento generativo

A partire da questi limiti gli studiosi hanno cercato di andare a cercare le macchie cieche della conoscenza, di studiare altri aspetti costruendo il passaggio dalla cultura della devianza alla cultura della differenza…

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Gli studiosi della famiglia

• Inizialmente famiglie differenti da quella eterosessuale, bianca con figli o non erano neanche viste. Se erano viste erano paragonate alla famiglia tradizionale che diventava la norma cui tendere

• Spesso la famiglia tradizionale veniva usata come gruppo di controllo per le forme famigliari inusuali. Sennonché gli studi venivano condotti all’interno di luoghi di malattia

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bias metodologico importante

Famiglia tradizionale

famiglia normale

Famiglie non tradizionale

famiglia patologica

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L’osservazione del gruppo di controllo

Ha fatto emergere la variabilità di forme famigliari nel benessere

La ricerca sulle famiglie è uscita dal mondo clinico

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Cultura della DEVIANZA

Le famiglie differenti da quella nucleare sono viste come deficitarie rispetto ad una qualche caratteristica.

CONSEGUENZA: interiorizzazione degli stereotipi da parte dei componenti di famiglie non tradizionali che ha influenza sulle dinamiche relazionali (esempio le coppie al secondo matrimonio e le famiglie post-separazione).

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Cultura della DIFFERENZA

Dai primi anni ‘9o ricerche tese a mostrare come famiglie diverse da quella nucleare fossero anch’essi contesti appropriati di crescita per le persone.

Famiglie post separazione (Malagoli, Togliatti, Ardone, 1992: Francescato, 2002)

Famiglie monoparentali (Battezzati et al., 1995)

Famiglie ricomposte (Ganong, Coleman, 1994)

Famiglie plurinucleari (Marciano, Sussman, 1991)

Famiglie con coppia omosessuale (Patterson, 1992, 1994)

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RisultatiLa diversità strutturale non è di per sé un

impedimento ad una organizzazione familiare funzionante, qualora tale

diversità, anziché essere negata, venga riconosciuta ed affrontata.

I processi famigliari sono più importanti della struttura o del tipo di famiglia

nell’influenzare gli esiti dello sviluppo dei figli (Lamb, 1999a; Walsh, 2003; Coleman,

Ganong, 2004).

DIVERSITA’ come OPPORTUNITA’

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Elementi di specificità positiva

Famiglie a struttura diversa come ambiti che possono

favorire lo sviluppo di particolari capacità

individuali, relazionali e sociali.

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Famiglie ricomposte

Gli individui sperimentano una molteplicità di relazioni affettivi e nel momento in cui tali relazioni non vengono vissute come alternative fra loro, compongono un contesto nel quale gli individui imparano a coniugare vicinanza e distanza, intimità e autonomia (Carter, McGoldrick, 1989)

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Famiglie monoparentali

i figli mostrano livelli di autonomia e maturità maggiore rispetto ai coetanei che crescono in famiglie con entrambi i genitori (Everri, 2003)

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Famiglie omosessuali

i figli sono educati alla tolleranza e alla accettazione di ciò che è diverso, al riconoscimento dell’uguaglianza nei rapporti, al rispetto per l’individualità di ogni persona e all’indipendenza dalle pressioni sociali e conformismo (Laird, 1993)

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Il Parere Scientifico…Il Parere Scientifico…

… lo sviluppo e il benessere del bambino è legato non tanto alla struttura familiare quanto alla presenza di forme relazionali che rappresentino un “contenitore affettivo stabile” che assicuri prevedibilità, protezione, reciprocità emotiva, comportamentale e partecipazione.

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Definizione di Famiglia “sana” come

• gruppi famigliari che soddisfano la maggior parte dei propri bisogni in modo collettivo e congiunto, che mettono in grado i propri membri di perseguire bisogni e obiettivi individuali

• Cioè mantenere la coesione di gruppo promuovendo l’autonomia dei propri membri

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Come?

Assolvere a questo compito è legato a:• Non tanto all’assenza di conflitti ma al

modo in cui essi sono negoziati all’interno del gruppo (conflitto)

• Non tanto all’assenza di disagio ama al modo in cui la sofferenza viene affrontata (crisi)

• Non tanto a modelli prescritti ma alla capacità specifica di ogni famiglia di utilizzare la proprie risorse (molteplicità)

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1. Conflitto

Elemento fisiologico e spesso positivo delle relazioni, dal momento che manifesta e da voce all’impegno di alimentare, sostenere, migliorare la relazione (Hinde, 1995)

EVITAMENTO FRONTEGGIAMENTO

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Gestione del conflitto

• Modalità proattive: dialogo, scambio, legittimazione delle differenze

• Modalità involutive: svalutazione, aggressione, coercizione o dominio

Nella premessa che non si può non comunicare e non esistono buone o cattive comunicazioni né un catalogo su come sulla

comunicazione efficace. Il modo in cui comunichiamo dipende dai pattern

relazionali che abbiamo costruito e che possiamo a fatica, cambiare

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Affrontare il conflitto in generale è più salutare che evitarli

Ma

Piuttosto che utilizzare modalità che vanno verso l’escalation,

l’evitamento rappresenta comunque una strategia utile.

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• Ci sono gradi di conflittualità fisiologici e positivi.

• Il conflitto diventa negativo quando non risulta più utile al cambiamento ma ad esempio rappresenta la modalità per le parti di non trasformarsi (stabilità/cambiamento)

• Ma soprattutto quando è fonte di disagio per i partner o tale da creare complicanze per l’esercizio dei processi e/o funzioni famigliari (autonomia/coesione)

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2. Crisi

• Dal momento che sofferenza e disagio sono inevitabili

• E che il disequilibrio e il disordine sono stati considerati come fonti di una nuova organizzazione da fisici (Prigogine, Stenders, 1979) e biologi (Atlan, 1979) rilevante negli studi delle famiglie non è il disagio oin sé, ma i modi attraverso cui i gruppi familiari fanno fronte ad esso con successo (Olson, 1996)

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3. Molteplicità

• Evitare lo stereotipo della famiglia nucleare nell’analizzare tutti i tipi di

famiglie • Evitare una omologazione categoriale

che non rende conto delle specificità delle dinamiche di ogni famiglia

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Essere famiglia in questo contesto comporta quindi delle trasformazioni, sul piano strutturale, sia sul piano processuale, nella modalità di stare assieme e di fornirsi reciproca cura e sostegno.

Le società odierne sono definite come “complesse” in virtù della loro poliedricità e molteplicità di forme (Bocchi, Ceruti, 2004).

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Trasformazioni Delle Famiglie Contemporanee

A livello STRUTTURALE

pluralità di forme e complessità di relazioni

A livello PROCESSUALE

dinamiche dentro la famiglia e fra la

famiglia e il mondo esterno.

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Le forme famigliari variano da una cultura all’altra, lungo il corso del tempo, ma anche all’interno della stessa cultura e nello stesso tempo.

Si parla, pertanto, non più di famiglia al singolare, ma di famiglie al plurale (Berger e Berger, 1983)

1. TRASFORMAZIONI STRUTTURALI

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Molteplicità di forme per…

ORGANIZZAZIONE NUCLEARE: famiglie ricomposte, monoparentali, post-separazione

ORIENTAMENTO SESSUALE: famiglie omosessuali ed eterosessuali

APPARTENENZA ETNICA: famiglie miste

PROVENIENZA GEOGRAFICA: famiglie autoctone e immigrate

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DIFFERENZE PER

NUCLEARITA’

Famiglie Monogenitoriali

Famiglie Plurinuclear

i

Famiglie Nucleari

DIFFERENZE PER

APPARTENENZA ETNICA

DIFFERENZE PER

ORIENTAMENTO SESSUALE

Famiglie Monoetniche

Famiglie miste

Famiglie con coppia

eterosessuale

Famiglie immigrate

PLURALITA’ DI FORME E MODELLI FAMIGLIAR

I

Famiglie con coppia

omosessuale

DIFFERENZE PER

PROVENIENZA GEOGRAFICA

Famiglie autoctone

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2. TRASFORMAZION PROCESSUALI

Riguardano i differenti modi di realizzare l’integrazione, la stabilità, la crescita, cioè di

svolgere le funzioni famigliari.

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Cercheremo di conoscere

L’intreccio fra come è composta la famiglia (confini, gerarchie e ruoli, come è composta) con i suoi processi generativi (come si organizza e sviluppa)