Corso di formazione alternanza scuola lavoro a.s. 2010-11 Il contesto in cui realizzare lalternanza...

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Corso di formazione alternanza scuola lavoro a.s. 2010-11

Il contesto in cui realizzare l’alternanza scuola lavoro

di Giuseppe Pedrielli

Forlì, 4 maggio 2011

per assicurare ai giovani, oltre alle conoscenze di base, l’acquisizione di competenze spendibili nel mercato del lavoro, “utilizzando l’azienda

come aula”

Cosa è l’Alternanzasecondo l’articolo 4?

(ex L. 53/2003)

OBIETTIVI SPECIFICI

a) attuare “modi di imparare” flessibili, che mettano insieme la formazione in

aula con l’esperienza pratica in azienda

ALTERNANZA SCUOLA - LAVOROALTERNANZA SCUOLA - LAVORO

Partendo dall’idea dell’azienda come “luogo di formazione” che, insieme alla

Scuola, può contribuire alla crescita umana e professionale dei giovani

OBIETTIVI SPECIFICI

b) arricchire la formazione acquisita nei

percorsi scolastici e formativi con l'acquisizione

di competenze spendibili anche nel mercato del

lavoro

c) favorire l'orientamento dei giovani per

valorizzarne le vocazioni personali, gli interessi

e gli stili di apprendimento individuali

ALTERNANZA SCUOLA - LAVOROALTERNANZA SCUOLA - LAVORO

d) realizzare un organico collegamento delle istituzioni scolastiche e formative con il

mondo del lavoro e la società civile

e) correlare l'offerta formativa allo sviluppo culturale, sociale ed economico del

territorio

ALTERNANZA SCUOLA - LAVOROALTERNANZA SCUOLA - LAVORO

OBIETTIVI SPECIFICI

I percorsi in alternanza sono progettati, attuati, verificati e valutati sotto la responsabilità

dell'istituzione scolastica o formativa, sulla base di apposite convenzioni con le imprese, o con le rispettive

associazioni di rappresentanza, o con le camere di commercio, industria, artigianato e agricoltura, o con

gli enti pubblici e privati, ivi inclusi quelli del terzo settore, disponibili ad accogliere gli studenti per periodi

di apprendimento in situazione lavorativa, che non costituiscono rapporto individuale di lavoro.

ALTERNANZA SCUOLA - LAVOROALTERNANZA SCUOLA - LAVORO

ORGANIZZAZIONE

Le istituzioni scolastiche e formative, nell'ambito degli ordinari stanziamenti di bilancio, destinano specifiche risorse alle attività di progettazione dei percorsi in

alternanza scuola-lavoro.

I percorsi in alternanza sono oggetto di verifica e valutazione da parte dell'istituzione scolastica

o formativa.

ALTERNANZA SCUOLA - LAVOROALTERNANZA SCUOLA - LAVORO

VALUTAZIONE

Le istituzioni scolastiche, a domanda degli interessati e d'intesa con le regioni, nell'ambito dell'alternanza scuola-lavoro, possono collegarsi con il sistema

dell'istruzione e della formazione professionale per la frequenza, negli istituti d'istruzione e formazione

professionale, di corsi integrati, attuativi di piani di studio, progettati d'intesa tra i due sistemi e realizzati con il concorso degli operatori di ambedue i sistemi.

ALTERNANZA SCUOLA - LAVOROALTERNANZA SCUOLA - LAVORO

PERCORSI INTEGRATI

Identità dell’istituto e sviluppo socio-

economico

Identità dell’istituto e sviluppo socio-

economico

“Credo che sia difficile sopravvalutare il ruolo dell’Aldini-Valeriani nella crescita industriale della

città: quasi tutti gli imprenditori innovativi di questi decenni provengono dall’Istituto. Si deve a questo nuovo capitale umano, dotato di forte dinamismo e

capace di imparare lavorando, la trasformazione industriale di Bologna.”

(Carlo Poni, 1994 per il 150^ anniversario degli Istituti “Aldini Valeriani”)

“Il sistema scolastico e formativo in più di un’occasione ha anticipato e/o accompagnato

lo sviluppo economico-sociale” (Giuliano Muzzioli)

LE RADICI COMUNI DELL’ISTRUZIONE TECNICA E PROFESSIONALE

Tra la fine dell’Ottocento e i primi del Novecento imprenditori, movimento operaio e cattolico premono per accorciare le distanze tra scuola e lavoro.  

Nascono le prime scuole tecniche, gestite dai Ministeri competenti per i diversi settori: agricoltura, industria, commercio. Per l’avvio ufficiale dell'istruzione tecnica e professionale, caratterizzate da radici comuni, bisognerà arrivare agli anni Trenta.

LEGGE 15 giugno 1931 n.889

Regio Decreto del 21 settembre 1938, n.2038, convertito nella LEGGE 2 giugno 1939, n.739

Nascono gli istituti tecnici, riorganizzati e ricondotti nella competenza del Ministero della pubblica istruzione.

Istituzione di scuole di istruzione tecnica con ordinamento speciale: primo nucleo della futura istruzione professionale

Anni ’50

C.M. 27 febbraio 1959 n. 95

Scuole tecniche speciali denominate “ istituti professionali”, istituiti con singoli D.P.R.

Formalizzate per la prima volta le qualifiche e 100 profili professionali, ripartiti in 14 settori, sulla base delle classificazioni adottate dal Ministero del Lavoro.

LEGGE 27 ottobre 1969 n. 754

Istituzione dei corsi post-qualifica, per il conseguimento del diploma di maturità professionale.

DALLA SCUOLA AL LAVORO

Docenti prestati all’impresa

Il sistema scolastico non ha più il monopolio della

trasmissione del sapere

L’apprendimento

L’apprendimento avviene mediante una molteplicità di

agenzie e di soggetti

• Apprendimento formale: avviene in un contesto organizzato e strutturato (in un istituzione scolastica/formativa o sul lavoro

• Apprendimento non formale: è connesso ad attività pianificate ma non esplicitamente progettate come apprendimento (quello che non e’ erogato da una istituzione formativa)

• Apprendimento informale: le molteplici forme dell’apprendimento mediante l’esperienza risultante dalle attività della vita quotidiana legate al lavoro, alla famiglia, al tempo libero, non è organizzato o strutturato

Modalità di apprendimento

Pof-Piano Offerta formativa nuovi compiti della scuola

• Conoscere il territorio (nuove abitudini, immigrazione diffusione della droga)

• Rapporto con la PA locale

• Rapporto con le imprese

• Promuovere l’integrazione tra scuola e FP

• Divenendo meno rigida la separazione tra l’aula e il mondo esterno, gli insegnanti debbono, secondo il Rapporto dell’Unesco, cercare di prolungare il processo educativo al di fuori dell’aula

- fisicamente, attraverso esperienze pratiche di insegnamento in luoghi esterni alla scuola

- dal punto di vista dei contenuti, collegando le varie materie con la vita quotidiana

Aula e mondo esterno

La dimensione storica

L'aspetto euristico

La fiducia in se stessi

La formazione continua

Obiettivi educativi

Lettura

Scrittura

Calcolo

Uso del computer

Competenze di base

Relazione

Decisione

Diagnosi

Competenze trasversali

Apprendere ad apprendere

Lingue straniere

Cultura tecnologica

Spirito d’impresa

Senso sociale

Competenze chiave

• Di sviluppare nei giovani:

- capacità decisionali- capacità di analisi e di sintesi delle

situazioni - capacità di risolvere i problemi- capacità di adattarsi a nuove esperienze - capacità di comunicare chiaramente

Cosa chiedono le imprese alla scuola

• Di sviluppare nei giovani:

- conoscenze linguistiche e logico-matematiche

- padronanza dell'inglese e degli strumenti informatici

- capacità relazionali- capacita diagnostiche (reperire, trattare e

utilizzare dati)

Cosa chiedono le imprese alla scuola

FORMAZIONE CULTURALE E PROFESSIONALE

P. O. F.

BISOGNI FORMATIVI

DEGLI STUDENTI E

ATTESE DELLE

FAMIGLIE

CARATTERI ED ESIGENZE

SOCIO-ECONOMICHE

DEL TERRITORIO

scuola

università

La famiglia

Il territoriofamiglia

agenzie formative

ente locale e ist. terr.

imprese

Alternanza scuola lavoro• Soggetti coinvolti

genitori Tutor scolastico Ricaduta

didatticaLavoro in

equipe

Tutor aziendale

Funzionari Unione

Industriali

Progetti su tematiche di interesse comune

Sottoscrizione convenzione azienda-scuola

Alternanza scuola lavoro

LAVORO = comunità / territorio

AZIENDA

Formazione “aziendale”Crescita culturale interna

SCUOLA

Offrire una esperienza concreta Formazione attestata in situazione

ALTERNANZA SCUOLA - LAVOROALTERNANZA SCUOLA - LAVORO

COMITATO TECNICO-SCIENTIFICO

Le scuole “possono dotarsi, nell'esercizio della loro autonomia didattica e organizzativa, di un comitato

tecnico-scientifico, senza nuovi e maggiori oneri per la finanza pubblica, composto da docenti e da esperti del mondo del lavoro, delle professioni e

della ricercascientifica e tecnologica, con funzioni consultive e

di proposta per l'organizzazione delle aree di indirizzo e l'utilizzazione degli

spazi di autonomia e flessibilità; ai componenti del comitato non spettano compensi

ad alcun titolo”

CARATTERI E RUOLO DEL CTS

Strumento permanente di accompagnamento alle attività progettuali

Luogo di confronto e di definizione degli obiettivi

Flessibile nella composizione

Operativo nella stesura di accordi e convenzioni

INTEGRAZIONE FORMATIVA

Scuola :

• Cultura delle conoscenze

• Cultura delle competenze

Azienda :

• Cultura del lavoro

• Cultura della professione

Grazie dell’attenzione