Corso di Filosofia teoretica, anno 2009-2010 Ultima lezione Venerdì 7 maggio John McDowell.

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Corso di Filosofia teoretica, anno 2009-2010

Ultima lezioneVenerdì 7 maggio

John McDowell

Quaderno di appunti Corso di Filosofia teoretica, anno 2009-2010

Appunti dal Corso di Filosofia teoretica

(si parva licet componere magnis)

in lingua volgare tratti dallo studente

di filosofia 

Lapo Piccionis

Mi hanno mille volte dettoche il pensiero è ben fondato,radicato nei percettiche son poi quel che c’è dato. Son rimasto un po’ stupito,quasi all’orlo del mutismo,quando ha detto “Credi, è un mito:l’ha coniato l’empirismo”

Che sia un mito lo compresiin virtù di un argomentoche si articola in tre tesi(dalla prima, ora, dissento) Nella prima questo è detto:che chi ha una sensazionene ha per questo già il concettoe immediata cognizione.

La seconda ha ripetutoche avvertir può sensazioneanche chi sia solo un bruto privo d’ogni cognizione. E la terza dice, sai, che i concetti veramentedal linguaggio tu li trai.Triade sì, ma incoerente.

Sono tre proposizioni,ma a una devi rinunciare:gli argomenti son padronida cui non si può scappare. Io per me ci ho anche pensato(mi piacevan tutte e tre);poi mi sono accontentato:seguo Sellars e dico che

se alla terza tu annuiscie se alla seconda credipoi la prima, lo capisci,è ben falsa – non lo vedi? Se però rifiuti il datocondannando l’empirismonella braccia sei gettatodel più vacuo coerentismo

che ripete chiaro e tondo(dimmi tu se ti par poco)che il discorrere del mondosia davvero solo un gioco in cui il vero non è niente,in cui il mondo è svaporato,in cui resta il coerentee ogni attrito è ahimè sfumato.

Là Cariddi, qui c’è Scilla:questa ha d’esser la penache il filosofo ahimè assillase non lascia l’altalena. Per dissolvere l’enigmache ho tentato di mostraree che lascia un chiaro stigmasu che cosa sia pensare

devi stringer con pazienzaciò che sa giustificarecon quello che l’esperienzasola a te può consegnare: l’immediata consistenzadegli oggetti e di quel mondosenza cui la conoscenzae il pensiero vanno a fondo.

Ma per stringere in un nodole ragioni e pur l’attritoio conosco un solo modo:il concetto e il percepito s’han da unire in esperienza.L’una è cieca, l’altro è vuoto:solo in due son conoscenza.E qui un nome – Kant – io annoto.

Se tu credi che il concettofunga già nell’esperienzanon per questo ti permettodi asserire, abbi pazienza, che decidere io possoche quel quid che percepiscopossa dirsi bianco o rossose così lo concepisco:

l’esperienza percettivati si dà come si dà. La coscienza qui è passiva:è la recettività. Che sia ancora concettualequesto fungere silentelo comprendi solamente per un nesso inferenziale.

Quello che tu senti e vediin un nesso razionalesi rapporto a ciò che credi:in sé ha dunque il concettuale. Solo ciò che ha in sé il concetto,e non già le sensazioni,può parlare all’intellettonello spazio di ragioni.

Questo credo l’ho capito:è la mente un tribunale,e l’ingresso è consentitosolo a ciò che è razionale. Solo se la sensazione è pervasa dal concettopuò valer per testimoneal tribunal dell’intelletto.

Quello che dopo fu detto nelle ultime lezionimi ha lasciato un po’ interdettoe gli appunti non son buoni. Sarà forse che ero stancoo che il tempo fosse poco;io però voglio esser franco:qui il mio lume si fa fioco

e gli appunti inconcludenti:qualche schizzo, due o tre schemi,poi due miseri argomentiche mi suonano un po’ scemi.  Per l’esame non so dire:mi hanno detto che è pignolo,che è noioso da morire.E se non rispondi al volo,

ti ripete la domanda: cambia solo due parolee poi a casa ti rimandase non sai quello che vuole. Io per me non me ne curo;non mi lascio spaventare:io c’ho un metodo sicuroche ti posso raccontare.

Tu di’ spesso “banalmente”,fendi l’aria con il dito,fai due pause, sii veemente,ed il trenta è garantito. Per la lode aggiungi questo:narra i tuoi dubbi più insani con un tono triste e mesto– i docenti sono strani.

Ma se in fondo non è questala questione principale,e se il tuo dilemma restail problema concettuale,

e se credi che gli esaminon sian trucchi, né capriccie gli studi tuoi li ami,molti auguri da Spinicci!