Comunicazione multimediale - DidatticaWEB

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ANNO ACCADEMICO 2018-19

Comunicazione multimediale

Prof. Giulio Latini

materiali didattici 1

Programma Mod. A

Il modulo è teso a ripercorrere i tratti salienti dello sviluppo del cinema d’animazione sperimentale dalle sue origini all’introduzione della tecnologia digitale attraverso l’analisi estetico-linguistica e tecnica di una significativa serie di opere prodotte da cineasti europei, americani ecc.

bibliografia d’esame

B. Génin, Il cinema d’animazione, Lindau, Torino, 2005 G. Alonge, A. Amaducci, Passo uno. L’immagine animata

dal cinema al digitale, Lindau, Torino, 2004

Gli studenti non frequentanti devono aggiungere ai testi sopra indicati:

A. Antonini, C. Tognolotti, Mondi possibili. Un viaggio nella storia del cinema d’animazione, Edizioni Il Principe Costante, Udine, 2008

Mick Jagger �Hard Woman (1985)

Glen Keane �Duet (2014)

La cinematografia d’animazione sperimentale

Paul Wells ha suddiviso l’animazione in due aree: da un lato quella «ortodossa», ovvero classica, realizzata all’interno degli studios prima e/o destinata alla televisione a partire dagli anni ’50 (un’animazione basata perlopiù su una narrazione);

dall’altro quella «non-ortodossa» o «sperimentale», associando a ciascuna delle due categorie una serie di caratteristiche contrapposte, quali:

configurazione/astrazione continuità/non continuità forma narrativa/forma interpretativa evoluzione del contesto/evoluzione della materialità unità stilistica/molteplicità stilistica assenza dell’artista/presenza dell’artista dinamica del dialogo/dinamica della musicalità

Paul Wells, Understanding Animation, Routledge, London-New York 1998

Il ruolo delle avanguardie in Europa (1919-1933)

Walter RuttmannOpus I (1919), Das Wunder (1922)

Hans RichterRhythmus 21 (1921), Rhythmus 23 (1923) Viking EggelingSymphonie Diagonale (1925)

László Moholy-Nagy 1930

Lotte Reiniger Le avventure del principe Achmed (1926) e la Silhouette Animation

Alexandre AlexeieffUne nuit sur le Mont Chauve (Una notte sul Monte Calvo, 1933) e lo Schermo a spilli

Il ruolo delle Avanguardie (1919-1933)

Walter RuttmannHans RichterViking EggelingOskar FischingerLászló Moholy-NagyLotte ReinigerAlexandre Alexeieff

Kazimir Malevitch�Quadrato nero (1915)

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La non-rappresentazione:

supremazia della pura sensibilità nelle arti figurative (sensibilità del ritmo)

quadrato che esprime il concetto di azzeramento del linguaggio, di riduzione a forma geometrica dell’universo figurativo e, al contempo, designa il primo tentativo di riflessione sul dispositivo pittorico (Il quadrato duplica il modulo della cornice entro cui è contenuto)

Immagine delle infinite possibilità della rappresentazione

Walter Ruttmann (1887-1941)�

Opus I (1919)

Opus IV (1925)

Der Sieger (1922)

Das Wunder (1922)

Spiel der wellen (1926)

Walter Ruttmann (1887-1941)

Dopo aver studiato architettura a Zurigo e pittura a Berlino, si appassiona alla musica. Nel 1918 dipinge il suo ultimo quadro e l’anno successivo realizza il suo primo film, Lichtspiel Opus I (probabilmente il primo film astratto storicamente documentato), il primo della serie degli Opus. Successivamente Ruttmann si dedica al cinema "dal vero", girando le sinfonie visive Berlin e Melodie der Welt.

Nel 1930 con Weekend realizza una sorta di film radiofonico (composto solo da suoni senza immagini). Nel 1934 viene assunto dall’Ufa per girare film culturali, industriali, pubblicitari e di propaganda (collaborando tra l’altro con Leni Riefentstahl per il Trionfo della volontà e Olympia).

Lichtspiel Opus 1 (1919), cui seguono nei primi anni venti gli opus II, III e IV, realizzati molto probabilmente su un tavolo di animazione «con disegni dipinti su lastre di vetro, deformati e fatti muovere per mezzo di specchi».

Il primo film della serie presenta forme più sinuose e ondulate e meno rigidamente geometriche che appaiono in modo ritmicamente costante sulla superficie. E’ interessante il contrasto che ad un certo punto contrappone tali morbide composizioni a una serie di elementi a punta che compaiono dai bordi dello schermo, creando una vera e propria drammaturgia astratta.

Il geometrismo aumenta negli opus successivi: il IV è strutturato sull’immagine centrale di una griglia luminosa variabile che ricorda le lamelle di una veneziana.

L’astrattismo cinematografico di Ruttmann, partito da un interesse fortemente pittorico, approda insomma a risultati luministico-percettivi. (B. Di Marino)

Hans Richter (1888-1976)

Rhythmus 21 (1921) Rhythmus 23 (1923) Filmstudie (1925)

Dreams That Money Can Buy (1947)

Pittore, cineasta, storico del cinema sperimentale, attraversò varie fasi artistiche dall’espressionismo, al cubismo al dadaismo. Iniziò a occuparsi di cinema insieme al pittore svedese Eggeling, dal quale si separò per continuare da solo le sue ricerche sull’astrazione. Il risultato furono i suoi Rhythmus (21, 23 e 25, quest’ultimo, colorato a mano andò perduto). Per tutti gli anni ’20 Richter realizza film in linea con il dadaismo e il surrealismo. Con l’avvento del nazismo lascia la Germania e nel 1941 si trasferisce negli Usa, dove negli anni ’40 porta a termine (insieme a Man Ray, Duchamp, Léger e altri) Dreams That Money can Buy, una sorta di "summa" del cinema delle avanguardie storiche.

Richter intuisce che lo scambio tra pittura e cinema non può che avvenire in termini fortemente strutturali. L’adozione di quadrati e rettangoli è dettata dalla somiglianza con la forma del fotogramma e/o dello schermo cinematografico.

Nei tre rhythmus le forme geometriche, attraverso l’animazione di sagome ritagliate (découpage), si ingrandiscono, si rimpiccioliscono o si sovrappongono tra loro, stampate in positivo o in negativo, con il risultato – come Richter afferma in svariate occasioni – di un ribaltamento dei valori spazio-temporali che lo conduce ad «orchestrare la forma e articolare il tempo». (B. Di Marino)

Viking Eggeling (1880-1925)

Symphonie Diagonale (1925)

Dal 1901 al 1907 frequentò l’Accademia di Brera a Milano. Successivamente insegnò disegno in Svizzera. Nel 1918 frequenta il gruppo dadaista di Zurigo e grazie a Tzara conosce Hans Richter, con il quale inizia a sperimentare la pittura su rotolo, in previsione di realizzare un film d’animazione. Nel 1921 in seguito alla rottura con Richter, Eggeling insieme a Erna Niemeyer tenta di realizzare quello che resta il suo unico film, Symphonie Diagonale, cui lavorerà fino alla morte, avvenuta il 3 maggio 1925.

il film è basato sull’animazione di forme «a pettine» e di altri grafemi bianchi su

fondo nero: una specie di alfabeto ritmico-diagrammatico ispirato alla tecnica musicale del «basso continuo» e fondata su coppie di elementi formali opposti (vuoto/pieno,

alto/basso, raccolto/esteso, orizzontale/verticale, aperto/chiuso, ecc.) che cercano un equilibrio e un’organizzazione armonica nella composizione. (B. Di Marino)

Oskar Fischinger (1900-1967)

Diplomatosi in ingegneria nel 1922, brevetta una macchina per creare immagini astratte che poi vende a Walter Ruttmann. Nel 1927 si reca a Berlino e lavora all’Ufa (collabora tra l’altro con Lang per Frau im Mond, 1929). Raggiunge ben presto la notorietà con i suoi film astratti, intitolati studien, basati su brani musicali. Si interessa anche al procedimento dei suoni sintetici e al colore (il suo primo film a colori è lo short pubblicitario Kreise dove utilizza il metodo Gaspacolor). Nel 1936 parte per Hollywood con la moglie Elfriede chiamato dalla Paramount, ma sul lavoro si imbatte in molte difficoltà (ritira la firma dalla sequenza realizzata per Fantasia a causa di contrasti con Disney). Negli anni successivi vive grazie a una borsa di studio della fondazione Guggenheim, girando film pubblicitari e continuando la sua attività di pittore. La sua influenza sull’ambiente avanguardistico americano è stata assolutamente determinante.

Lo stile delle sue brevi composizioni è piuttosto univoco. Le forme, solitamente bianche, prendono vita su un fondo nero che le rende particolarmente luminose. La loro evoluzione segue con molta precisione le note musicali: anche per questo Fischinger predilige brani che hanno continue variazioni ritmiche (dall’adagio all’allegro), in modo da rendere la struttura del film particolarmente articolata, con momenti di grande briosità.

Egli però non lavora mai sul contrappunto e preferisce visualizzare in modo un po’ troppo letterale i passaggi musicali, senza mai rischiare di essere prevedibile.

A compensare l’insistita equivalenza suono/segno concorre tuttavia la varietà di forme e di movimenti, oltre ad un’ineguagliata perfezione tecnica, caratteristica che è all’origine del grande successo di pubblico che gli studien ottennero e che li rendono forse gli unici esperimenti concepiti nell’ambito dell’avanguardia ad avere avuto una diffusione più ampia. (B. Di Marino)

Wax Experiments, 1921-1926

Raumlichtkunst (1926)

spazio-luce-musica

musiche di Alexander László (e Chopin, Rachmaninoff e Scriabin)

5 proiettori 35mm, filtri colorati e slides dipinte

Studie 5 (R-5. Ein spiel in linien)(1930)

Studie 8 (1931)

Kreise�(Cerchi, 1933)

An Optical Poem (1938)

forme di carta appese a fili e riprese pazientemente fotogramma per fotogramma

LEN LYE (1901-1980)Nasce nel 1901 a Christchurch in Nuova Zelanda. Nel 1921 emigra in Australia, successivamente si trasferisce a Londra, dove entra a far parte della celebre equipe di registi del British General Post Office fondata da Grierson, insieme a Cavalcanti, Reiniger, McLaren e altri.

Con A colour Box (1935), Rainbow Dance e Trade Tatoo si impone come uno dei massimi esponenti del cinema fatto "senza macchina da presa", ovvero disegnato direttamente su pellicola. Nel 1944 va a vivere a New York dove è attivo - sia come cineasta che come autore di sculture cinetiche - fino alla sua scomparsa, avvenuta il 5 maggio 1980 a Warwick (New York).

Fantasia (1940)�Disney

Toccata e Fuga in Re minore di Johann Sebastian Bach)

Mary Ellen Bute - Ted Nemeth �Synchromy No. 4: Escape (1938) �

Norman McLaren (1914-1987)Nato a Stirling (Scozia) nel 1914, morto in Canada nel 1987. Dal 1933 al 1936 frequenta la School of Art di Glasgow. In seguito viene chiamato da John Grierson a lavorare presso il G.P.O. Film Unit di Londra. Nel 1939 parte per New York dove lavora fino al 1941, anno in cui si trasferisce in Canada - paese dove risiederà stabilmente a parte soggiorni in Cina e negli Stati Uniti - per fondare il dipartimento di animazione all’interno del National Film Board.

McLaren è stato un grande sperimentatore di svariate tecniche (dal film dipinto a mano, alla "musica sintetica", incisa cioè direttamente su pellicola, dalla "pixillation", ovvero animazione con esseri umani, alla "slow-motion animation").

Norman McLaren �Begone dull care (1949)

La computer grafica�nasce astratta

John Whitney (1917-1995) �

Fu attraverso l’amore per l’astronomia che giunse al cinema. In seguito ha lavorato con il fratello James, realizzando, durante gli anni ‘40, una serie di studi astratti.

Brevetta una tecnica che gli permette di riprendere la trasformazione delle forme astratte in tempo reale, tracciandole su una superficie cosparsa di olio.

La svolta avviene negli anni ’60 quando, pionieristicamente, inizia a usare il computer realizzando Catalog (1961).

In seguito diventa consulente per la IBM che gli consente di proseguire le sue ricerche.

“Io sto usando il computer come se fosse un nuovo genere di pianoforte. Sto usando il computer con la mente per generare azione visiva periodica e rivelare armonici, contro inarmonici, fenomeni. Per creare tensioni e risoluzioni e formare strutture ritmiche di modelli ripetitivi ed in serie. Per creare armonie in movimento che l’occhio percepisca e con cui giochi”.

John Whitney - Permutation (1968)

Norman McLaren - Synchromy (1971)

il film è composto da 72 carte raffiguranti linee bianche e nere (colorate poi attraverso filtri) corrispondenti ad un’onda sonora e organizzate in modo da creare un tema di boogie-woogie;

esse vengono fotografate sia sullo spazio riservato alla colonna visiva, sia in quello riservato alla colonna del suono. In pratica lo schermo diventa una perfetta visualizzazione geometrica della partitura sonora. (B. Di Marino)

James Whitney – Lapis �(1965)

Stan van der Beek - Wade Shaw �Symmetricks (1972) �

Ed Catmull - Fred Parke�(1972)

La prima animazione in 3D

Futureworld (1976)�di Richard T. Heffron

John Whitney – Hard Woman�(1985)

per Mick Jagger