Come l'attività fisica accompagna la nostra vita

Post on 01-Dec-2014

669 views 0 download

description

Testo di una studentesa del quarto anno del Liceo Classico sul movimento nelle diverse età della vita umana

Transcript of Come l'attività fisica accompagna la nostra vita

Come l attività fisica '

accompagna la nostra vita

●Lo sport per i più piccoli●Il periodo dell'adolescenza●L'attività fisica tra gli adulti●La salute per gli anziani●Il movimento

Il movimentoL'idea che abbiamo oggi di

attività fisica è legata allo stile di vita attuale. Per l'uomo primitivo l'attività fisica era una necessità legata alla sopravvivenza.

La stessa necessità è venuta meno con il passare del tempo e con lo sviluppo di nuove tecnologie, fino ad arrivare al giorno d'oggi. L'attività fisica è diventata un atto totalmente volontario, avente come scopi quelle che prima erano conseguenze: il benessere fisiologico e psicofisico.

Il raggiungimento del benessere psicofisico non è certo lo scopo che accomuna tutti coloro che praticano attività fisica. Gli scopi si evolvono con la psiche della persona.

LO SPORT PER I PIU' PICCOLI

Nell'infanzia l'attività fisica del bambino è fortemente influenzatadall'impronta educativa e dalla disponibilità dei genitori ad insegnare

i valori dello sport e mettere a disposizione le proprie risorse.Crescendo il bambino, a fianco alla

figura centrale dei genitori, farà subentrare quella degli amici, ed in

senso lato, la società.

Fino ai due anni il bambino non ancora piena coscienza di se, infatti si identifica principalmente con la figura della madre. Dopo i due anni il bambino comincia conoscere se stesso e il mondo circostante, ma i genitori, e più specificatamente la madre, rimangono comunque figure centrali per lui. In questa fase l'attività fisica si configura con il gioco e ha come obbiettivo lo sviluppo delle sensazioni.

Uno sport molto praticato e utile in questo campo è per esempio il nuoto, che può essere praticato fin dai bambini più piccoli e aiuta molto lo sviluppo.

L'adolescenzaI più tipici comportamenti adolescenziali, come per esempio il bisogno di autonomia e il distacco dalla figura genitoriale, si presenta già intorno ai 9/10 anni.In questa fase della crescita si consolida e si definisce la personalità dell'individuo che tende a dare molta più importanza alla società e alle amicizie rispetto all'ambito famigliare.

IL VALORE DELL'AMICIZIA

Comincia a delinearsi proprio nel periodo dell'adolescenza l'importanza dell'amicizia nello sport, il contatto umano. L'amicizia è molto importante e influenza tutte le fasce di età, a cominciare dai bambini fino agli anziani.

Diversi sono gli aspetti dello sport che hanno a che fare con l'amicizia.

1. inanzi tutto lo sport porta la gente a stare insieme, a comunicare e a incontrarsi davvero.Aspetto che non è da sottovalutare, specie nella società in cui viviamo, dove le relazioni diventano sempre più virtuali, come ad esempio su facebook.Secondo alcuni esperti questi social network stanno causando dei disturbi psichiatrici che ha come conseguenza, tra le altre, l'isolamento sociale.

2. lo sport da anche un valido contributo alla creazione di una società basata su fiducia e rispetto, proprio per i valori che trasmette.3. se si pensa alle olimpiadi lo sport è, ed è stato, uno strumento di riconciliazione.

LE DIVERSE SCELTE DELL'ASOLESCENZA

Tra gli adolescenti di oggi i fattori che possono portare verso un'attività sportiva possono essere di due tipi:

-la continuazione di una passione sportiva, che può diventare anche a livello agonistico

-attività fisica libera

L'agonismo

Nel caso in cui il bambino, già nell'infanzia, sia stato indirizzato a uno sport di tipo agonistico dai genitori, è facile che questo tipo di attività continui e si consolidi nel corso dell'adolescenza.

Per esempio, attività sportive come il nuoto, o lo sci nelle nostre zone è facile che vengano intraprese a livello agonistico. E ugualmente il calcio per i maschi e la danza per le ragazze vengono continuate anche nella fase dell'adolescenza.

Molte volte succede che i bambini, obbligati dai genitori, inizino a praticare sport a livello agonistico senza volerlo veramente. Dedicano molte ore all’allenamento, alla preparazione atletica, conducono una vita sana, trascorrono il week-end in giro per tornei o gare e sentono molto lo stress provocato dai genitori, desiderosi che il proprio figlio vinca a tutti i costi. In questo modo viene a crearsi un rapporto sbagliato tra giocatore e sport. Il ragazzo, infatti, non si diverte a giocare ma lo sente come un peso e, una volta cresciuto abbastanza per poter decidere, smette.

Probabilmente è più facile ritrovare la passione nei “giocatori liberi” , cioè coloro che amano lo sport per com’è e lo praticano per puro piacere, senza essere costretti. Coloro che praticano sport nel tempo libero per il piacere di stare con gli amici e per il proprio benessere.

Sport come divertimento

L'attività fisica tra gli adultiRaggiungendo l'età adulta, fisicamente e psicologicamente, se gli impegni quotidiani lo permettono, lo scopo principale dello sport diventa il mantenimento della forma fisica e l'attività sportiva diventa un alleato fondamentale per la salute.

Negli ultimi anni si sono diffusi corsi in palestra, adatti alle esigenze degli adulti. Per esempio il pilates, lo yoga, zumba, gag...E questi corsi si rivelano oltre che utili anche coinvolgenti, sia perché si forma un gruppo di persone, sia perché si lavora a ritmo di musica e con un insegnante che rende l'attività divertente e allo stesso tempo professionale.

Gli anzianiL'attività fisica si rivela importante anche per gli anziani, perdendo le finalità estetiche che invece caratterizzano la fascia adolescenziale/adulta, e assumendo come fini il benessere psicofisico e il mantenimento di un corpo in salute.

Soprattutto nelle case di riposo e negli ospizi si cerca di

coinvolgere gli anziani in attività motorie, naturalmente moderate, e possibilmente all'aria aperta, come passeggiate e esercizi

semplici per mantenere l'organismo sveglio e attivo.

Intervento di Giovanni Paolo II all'Italian Open di Tennis nel 1986 “ la vostra presenza qui, da molti Paesi, – affermò il Papa – è un simbolo eloquente del potere di unire che ha lo sport. Porta la gente insieme. La competizione tra gli atleti è un linguaggio universale che immediatamente va oltre le frontiere di nazione, razza o convinzione politica”