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Capitolo VICapitolo VI
L’organo di governoL’organo di governo
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1. Il grado complessivo di risonanza e le condizioni
per la sua realizzazione
2. Il sottosistema organo di governo e le condizioni
di efficacia della sua azione
3. Ruolo, linee di azione, assetti strutturali e logiche
di comportamento dell’organo di governo
SommarioSommario
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4. La proprietà come sovrasistema di ordine L+1
l’impresa come institution l’impresa come nesso di contratti la residualità del profitto
5. Assetti strutturali, cultura e valori della proprietà l’impresa a controllo proprietario forte l’impresa a controllo proprietario debole
(sommario: segue)
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6. Pressioni della proprietà e struttura dell’organo di governo presenza dominante di una proprietà forte equilibrio tra proprietà e management l’organo di governo manageriale
l’organo di governo ampliato
7. Le relazioni tra l’organo di governo e la struttura operativa le relazioni nell’impresa moderna l’imprenditorialità interna verso l’impresa post-moderna
(sommario: segue)
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Le determinanti dell’efficacia dell’azione di governoLe determinanti dell’efficacia dell’azione di governo
PROPRIETA’
ORGANO DI GOVERNO
SOVRA-SISTEMI
SOTTO-SISTEMI
OPERATIVI
Processi decisionali
Efficacia dell’azione
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L’efficacia dei processi decisionali dell’ODG è condizionata dai rapporti tra tale organo e la proprietà, dalla sua composizione e dinamica interna, dalle attese, dalle pressioni e dall’influenza regolatrice dei sovra-sistemi, ed infine da particolari relazioni instaurate con la struttura operativa.
La dinamica e comportamento dell’ODG sono influenzate dalle pressioni esercitate anche da sovra-sistemi di ordine L+1 e sub-sistemi di ordine L-i.
Se il sistema impresa non riesce a soddisfare le esigenze espresse da questi, essi possono mettere in atto azioni regolatrici capaci di condizionare i processi decisionali dell’organo di governo.
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Assicurare che il sistema evolva unitariamente verso il vantaggio competitivo
La generazione di qualità differenziali attraverso la modulazione della varietà
Il coordinamento dei e con i subsistemi
Ceccanti: causalità naturale (secondo cui l’evoluzione dell’impresa è condizionata da vicende ambientali che sfuggono al dominio dell’organo di governo) e causalità creativa (la dinamica segue un disegno preciso predisposto dall’organo di governo, nonostante vi possa essere un elevato grado di complessità ambientale).
Ruolo e linee di azioneRuolo e linee di azione
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Necessità dell’organo di governo e delle sue capacità imprenditoriali
La capacità dell’organo di governo di dispiegare la propria creatività dipende dalle relazioni intra ed inter-sistemiche
L’azione di governo si configura come il complesso di decisioni volte a modificare la struttura operativa in senso evolutivo
(ruolo e linee di azione: segue)
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Il modello familiare o padronale: l’imprenditore assume una molteplicità di ruoli
L’impresa manageriale: la separazione tra proprietà e controllo ed il governo del management
L’imprenditorialità deve essere assicurata in ogni caso
Gli assetti strutturaliGli assetti strutturali
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La “lettura” dei sovrasistemi
L’interpretazione dei sistemi di consumo
L’apprestamento di sistemi di offerta
Le capacità di innovazione tecnologica
Le capacità di innovazione strategica
La “gestione evolutiva” della struttura
La capacità di affrontare il rischio
Le capacità imprenditorialiLe capacità imprenditoriali
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Soggettiva fa dipendere l’impresa da un soggetto di comando
Sistemica l’impresa è un’organizzazione fondata su sé stessa, è sottratta in sostanza al potere di soggetti esterni
L’organo di governo non deve perdere di vista il fine sistemico e deve contrastare il prevalere di scopi particolari
Le logiche dell’attività di governoLe logiche dell’attività di governo
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La proprietà come centro di interessi istituzionali: si colloca tra gli stakeholders ed in posizione esterna rispetto al sistema
La proprietà intesa sotto il profilo soggettivo: esercita un controllo forte sulla dinamica evolutiva del sistema ed eventualmente partecipa all’organo di governo
La proprietà come sovrasistema L+1 prioritarioLa proprietà come sovrasistema L+1 prioritario
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Teorie a supporto della concezione della proprietà esterna rispetto al sistema impresa:
l’impresa come institution
l’impresa come nesso di contratti
la residualità del profitto
(la proprietà come sovrasistema L+1: segue)
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L’impresa è istituzione in quanto su di essa proiettano attese ed aspettative numerosi stakeholders ed in quanto espressione delle molteplici soggettività e culture che sono presenti al suo interno
E’ un concetto intrinsecamente legato alla realtà della grande impresa
L’impresa come institution L’impresa come institution
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L’impresa è intesa come luogo astratto in cui i diversi stakeholders scambiano risorse ponendo in essere una fitta trama di contratti
L’organo di governo si configura quale gestore del complesso di contratti
L’impresa come nesso di contrattiL’impresa come nesso di contratti
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Il concetto di residualità del profitto discende dalla natura intrinseca del contratto che i titolari del capitale di rischio sottoscrivono quando investono
Non hanno garanzia contrattuale né di remunerazione né di rimborso del capitale conferito
La residualità del profittoLa residualità del profitto
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Il ruolo creativo-imprenditoriale L’apporto del capitale di rischio L’attività di indirizzo e controllo
Gli interessi espressi e proiettati dalla proprietà dipendono: dal suo assetto strutturale
dalla sua cultura e dai suoi valori
Il ruolo della proprietàIl ruolo della proprietà
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PROPRIETÀ FORTE
Appartenenza della proprietà all’ODG
Tipica delle piccole imprese o grandi realtà industriali ma comunque a controllo familiare.
ODG formato interamente o per la stragrande maggioranza dalla proprietà.
Vi è un controllo ex-ante ed ex-post sull’ODG con una sovrapposizione dei ruoli imprenditoriale e proprietario, creando talvolta situazioni patologiche per la sopravvivenza dell’impresa.
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IMPRESA MANAGERIALE IMPERFETTA O DI NON APPARTENENZA DELLA PROPRIETÀ
ALL’ODG
ODG con poteri equilibrati tra proprietà e management; il caso più semplice a cui pensare è quello del numero dei proprietari paritario rispetto al numero dei manager.
Il controllo è sempre ex-post e talvolta ex-ante delineando l’aspetto della esternalità fittizia nel senso che la proprietà decide di non entrare a far parte dell’ODG ma chi per suo conto governa è fortemente condizionato dalle indicazioni della proprietà.
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PROPRIETÀ DEBOLEImpresa manageriale con presenza di investitori individuali
(anche questa è una forma di impresa manageriale imperfetta)
ODG interamente composto da manager, è il tipico caso delle grandi società per azioni a capitale fortemente polverizzato.
Vi è una forma di controllo derivante dalla minaccia del disinvestimento da parte degli investitori istituzionali, controllo dovuto al collegamento di capitale derivante da piccoli risparmiatori.
Si parla di internalità fittizia quando le pressioni esercitate da questi investitori sono significative pur non facendo parte direttamente dell’ODG.
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IMPRESA MANAGERIALE PERFETTA O PURA
ODG manageriale perfetto composto interamente da manager: è il tipico caso delle grandi società quotate.
Il controllo è praticamente inesistente e il soggetto economico è il management che riesce ad autoperpetuarsi attraverso il c.d. meccanismo di cooptazione (il management si autoperpetua reclutando, addestrando e promuovendo i propri successori).
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ODG AMPLIATO CON PRESENZA DI RISK-HOLDERS
Ha natura manageriale ma con la logica della partecipazione degli stakeholders al governo d’impresa.I possibili limiti di questa configurazione sono rappresentati dal consenso: •se le decisioni sono appoggiate da un consenso forte vi saranno sicuramente dei benefici in fase di implementazione delle idee strategiche; •a fronte della ricerca di un consenso diffuso, potrebbe accadere però la paralisi del sistema decisionale in quanto si potrebbe generare un conflitto di interessi tra loro contrastanti che non permetterebbero di raggiungere un punto di convergenza;•l’ODG si potrebbe trasformare in un organo politico in cui più che analizzare le diverse opzioni strategiche dell’impresa si cerca di mediare attraverso gli interessi degli stakeholders che vi partecipano, indebolendo il principio cardine del governo dell’impresa, ovvero l’unità di comando.
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Proprietà stabile, coesa e intenzionata a svolgere un ruolo significativo nel governo
La teoria del successo sociale (Sciarelli)
• Capitale di comando che è espressione di quella parte di capitale di rischio che detiene una quota dei diritti di voto in sede assembleare che gli consente di controllare l’impresa. Scopo principale è quello di veder crescere, nel
M/L periodo, il valore dell’investimento effettuato (profitto) e capitale controllato (è il capitale di minoranza, che solitamente appartiene a più soggetti. Più le imprese sono grandi e più tale capitale sarà frazionato. Lo scopo principale, in tal caso, è la distribuzione dei dividendi periodici).
L’impresa a controllo proprietario forteL’impresa a controllo proprietario forte
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La proprietà (capitale di comando) indirizza la dinamica evolutiva del sistema: entrando direttamente nell’organo di governo
nominando managers che la rappresentano nell’organo di governo (manageriale imperfetta)
Le pressioni esercitate dalla minoranza: capacità di aggregazione
appartenenza al sistema finanziario
Pressioni della proprietà e struttura Pressioni della proprietà e struttura dell’organo di governodell’organo di governo
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(pressioni della proprietà e struttura dell’organo di governo: segue)
PROPRIETA’ FORTE
PROPRIETA’ DEBOLE
Appartenenza all’organo di governo
Non appartenenza: impresa manageriale imperfetta. Esternalità fittizia
Manageriale perfetta o pura
Manageriale con significativa aggregazione tra azionisti (es. investitori
istituzionali). Internalità parziale
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Coincidenza tra ruolo imprenditoriale e proprietario
La presenza di altri organi direzionali
PMI e grandi realtà industriali
OdG con presenza dominante di una proprietà forteOdG con presenza dominante di una proprietà forte
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Impresa manageriale imperfetta: la proprietà partecipa all’organo di governo
Condivisione di responsabilità ed integrazione di capacità miglior approccio alle diverse problematiche decisionali
I benefici dell’equilibrio
OdG con equilibrio di poteri tra proprietà e mgmtOdG con equilibrio di poteri tra proprietà e mgmt
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L’impresa manageriale perfetta: la proprietà non controlla né ex ante né ex post
Il management tende a soddisfare i propri interessi particolari
2 filoni di studi: motivazioni del mgmt e influenza sui processi decisionali meccanismi correttivi al potere del mgmt
L’organo di governo manageriale perfettoL’organo di governo manageriale perfetto
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Rathenau e il capitalismo renano: il problema della distribuzione della ricchezza è collettivo.
I proprietari del capitale non sono gli unici riskholders
L’organo di governo si pone quale luogo di mediazione e regolazione di una molteplicità di interessi, anche in forte contrasto tra loro
Punti deboli
L’organo di governo manageriale ampliatoL’organo di governo manageriale ampliato
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Integrazione e coordinamento delle attività nell’impresa fordista: pianificazione standardizzazione autorità gerarchica
Separazione logica dei momenti
decisionale/operativo coincide esattamente con una separazione fisica dei subsistemi OdG/struttura operativa
Le relazioni tra l’OdG e la struttura operativa Le relazioni tra l’OdG e la struttura operativa nell’impresa modernanell’impresa moderna
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L’imprenditorialità interna e diffusaL’imprenditorialità interna e diffusa
Sub-sistema
Organo diGoverno
Sub-sistemaOperativo
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Presenza di un maggiore grado di vitalità nel subsistema operativo
Le unità organizzative come micro-imprese sistemi vitali e la logica cliente-fornitore
L’Odg governa un portafoglio di competenze distintive originate dalle unità organizzative
L’esternalizzazione e l’impresa virtuale
Verso l’impresa post-moderna o post-fordistaVerso l’impresa post-moderna o post-fordista