della 5°A Liceo Scientifico P.Gobetti´ - Torino€¦ · La nuova Costituzione del 1972 ha...

36
1 Marocco Percorso e memorandum per i viaggiatori della 5°A Liceo Scientifico “P.Gobetti” - Torino Via Bligny, 11 10122 Torino Italia Tel. +39.011.06.75.836 Fax +39.011.43.63.735 e-mail: [email protected] sito internet: www.ilnostropianeta.it

Transcript of della 5°A Liceo Scientifico P.Gobetti´ - Torino€¦ · La nuova Costituzione del 1972 ha...

Page 1: della 5°A Liceo Scientifico P.Gobetti´ - Torino€¦ · La nuova Costituzione del 1972 ha istituito un governo unicamerale. Mohammed VI è il 18° monarca della dinastia alaouita

1

Marocco

Percorso e memorandum per i viaggiatori della 5°A

Liceo Scientifico “P.Gobetti” - Torino

Via Bligny, 11 – 10122 Torino – Italia – Tel. +39.011.06.75.836 Fax +39.011.43.63.735

e-mail: [email protected] sito internet: www.ilnostropianeta.it

Page 2: della 5°A Liceo Scientifico P.Gobetti´ - Torino€¦ · La nuova Costituzione del 1972 ha istituito un governo unicamerale. Mohammed VI è il 18° monarca della dinastia alaouita

2

Sommario

Marocco ..................................................................................................................................... 3

Italia ........................................................................................................................................... 3

In-depth examination of Morocco............................................................................................ 4 Société et culture ...................................................................................................................... 6

CASABLANCA .......................................................................................................................... 8

RABAT ..................................................................................................................................... 12

VOLUBILIS .............................................................................................................................. 14 MEKNES ................................................................................................................................. 17

ISLAM ...................................................................................................................................... 22

Alcune note introduttive...................................................................................................... 22 Muhammad, il Corano, la Sunna....................................................................................... 23

La Legge religiosa .............................................................................................................. 24

Il culto ................................................................................................................................... 24

La fede ................................................................................................................................. 25 La comunità islamica .......................................................................................................... 26

Detti e proverbi ....................................................................................................................... 27

Letteratura (Mirella Cassarino) .............................................................................................. 28 La musica arabo-musulmana (Salvo Barbagallo) ............................................................... 29

Cibi e bevande marocchine ................................................................................................... 32

Parliamo in marocchino ......................................................................................................... 33

Indirizzi Utili ............................................................................................................................. 33 Lo zaino del viaggiatore ......................................................................................................... 34

Consigli utili ............................................................................................................................. 35

PROGRAMMA VIAGGIO MAROCCO 7/11 – 14/11 2009 ................................................. 36

Page 3: della 5°A Liceo Scientifico P.Gobetti´ - Torino€¦ · La nuova Costituzione del 1972 ha istituito un governo unicamerale. Mohammed VI è il 18° monarca della dinastia alaouita

3

Marocco

CAPITALE: Rabat

SUPERFICIE: 446.550 kmq

LUNGHEZZA DI COSTA: 1.835 km

ABITANTI: 34.859.364

DENSITA’ DI POPOLAZIONE: 60 ab./Kmq

DISTRIBUZIONE DELL’ETÀ:

0-14 anni: 30%; 15-64 anni: 64.7%; oltre i 65:

5.2%

PERCENTUALE DI NASCITE: 20.69 nascite su 1000

MORTALITA’ INFANTILE: 36.88 morti su 1000 abitanti

ASPETTATIVA DI VITA: 71.8 anni

PERCENTUALE DI FERTILITÀ: 2.51 bambini/donna

RELIGIONE: musulmana (99%), ebraica ed altre (1%)

FUSO ORARIO: L'ora del Marocco è quella del meridiano di Greenwich ovvero un'ora indietro rispetto all'Italia.

LINGUA: La lingua ufficiale è l'arabo. Assai diffuso il francese parlato negli uffici pubblici, alberghi, ristoranti banche e grandi negozi; conosciuto e parlato lo spagnolo ma spesso vi farete capire anche parlando in italiano.

Italia

CAPITALE: Roma

SUPERFICIE: 301.340 kmq

LUNGHEZZA DI COSTA:7.600 km

ABITANTI: 58.126.212

DENSITA’ DI POPOLAZIONE: 199 ab./Kmq

DISTRIBUZIONE DELL’ETÀ

0-14 anni: 13.5%; 15-64 anni:66.3%; oltre i

65: 20.2%

PERCENTUALE DI NASCITE: 8.18 nascite su 1000

MORTALITA’ INFANTILE: 5.51 morti su 1000 abitanti

ASPETTATIVA DI VITA: 80.2 anni

PERCENTUALE DI FERTILITÀ: 1.31 bambini/donna

RELIGIONE: cattolica (90%), cristiana protestante, ebraica, musulmana (10%)

FUSO ORARIO: UTC/GMT +1 ora.

LINGUA: La lingua ufficiale è l’italiano. Il tedesco viene parlato prevalentemente in Trentino Alto Adige mentre alcune comunità valdostane parlano francese; lo sloveno, invece, viene parlato da alcune minoranze nell’area Trieste-Gorizia

Page 4: della 5°A Liceo Scientifico P.Gobetti´ - Torino€¦ · La nuova Costituzione del 1972 ha istituito un governo unicamerale. Mohammed VI è il 18° monarca della dinastia alaouita

4

COSTITUZIONE: Il Marocco è una monarchia costituzionale. La nuova Costituzione del 1972 ha istituito un governo unicamerale. Mohammed VI è il 18° monarca della dinastia alaouita che occupa il trono del Marocco dalla metà del sec. XVII, e il 36° discendente diretto del profeta Maometto. In quanto tale il re è anche il capo religioso del Paese.

MONETA: L'unità monetaria del Marocco è il dirham (1 euro = 11,5 DH)

PARITÀ DEL POTERE D’ACQUISTO (PPP): 136,6 Miliardi $

PERCENTUALE DI CRESCITA REALE: 5,4%

PPP PRO CAPITE: 4000 $

DEBITO ESTERO: 21,22 miliardi $ (dicembre 2008)

COSTITUZIONE: L'Italia è un esempio di repubblica parlamentare. Il Parlamento italiano è diviso in Camera dei deputati e Senato della Repubblica e viene eletto ogni cinque anni dai cittadini. Esso detiene il potere di nomina del Presidente della Repubblica e di concessione o revoca della fiducia al Governo.

Il Presidente della Repubblica viene eletto ogni sette anni dal Parlamento Il Governo è composto dal Presidente del Consiglio dei Ministri e dai vari ministri.

MONETA: L'euro (EUR o €) è la valuta comune ufficiale dell'Unione europea (nel suo insieme) e quella unica per sedici stati membri che attualmente aderiscono all'UEM (Unione economica e monetaria), ovvero Austria, Belgio, Cipro, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Irlanda, Italia, Lussemburgo, Malta, Paesi Bassi, Portogallo, Slovacchia, Slovenia e Spagna. (1 dirham = 0.09 Euro)

PARITÀ DEL POTERE D’ACQUISTO: 1823 Miliardi $

PERCENTUALE DI CRESCITA REALE: -1%

PPP PRO CAPITE: 31.300 $

DEBITO ESTERO: 2328 miliardi $ (dicembre 2008)

In-depth examination of Morocco

In 788, about a century after the Arab conquest of North Africa, successive Moorish dynasties began to rule in Morocco. In the 16th century, the Sa'adi monarchy, particularly under Ahmad AL-MANSUR (1578-1603), repelled foreign invaders and inaugurated a golden age. In 1860, Spain occupied northern Morocco and ushered in a half century of trade rivalry among European powers that saw Morocco's sovereignty steadily erode; in 1912, the French imposed a protectorate over the country. A protracted independence struggle with France ended successfully in 1956. The internationalized city of Tangier and most Spanish possessions were turned over to the new country that same year. Morocco virtually annexed Western Sahara during the late 1970s, but final resolution on the status of the territory remains unresolved. Gradual political reforms in the 1990s resulted in the establishment of a bicameral legislature, which first met in 1997. The country has made improvements in human rights under King MOHAMMED VI and its press is moderately free. Despite the continuing reforms, ultimate authority remains in the hands of the monarch.

Country name:

conventional long form: Kingdom of Morocco conventional short form: Morocco

local long form: Al Mamlakah al Maghribiyah local short form: Al Maghrib

Government type: constitutional monarchy

Capital: Rabat

geographic coordinates: 34 01 N, 6 49 W

time difference: UTC 0 (5 hours ahead of Washington, DC during Standard Time)

Page 5: della 5°A Liceo Scientifico P.Gobetti´ - Torino€¦ · La nuova Costituzione del 1972 ha istituito un governo unicamerale. Mohammed VI è il 18° monarca della dinastia alaouita

5

Administrative divisions: 15 regions; Grand Casablanca, Chaouia-Ouardigha, Doukkala-Abda, Fes-Boulemane, Gharb-Chrarda-Beni Hssen, Guelmim-Es Smara, Laayoune-Boujdour-Sakia El Hamra, Marrakech-Tensift-Al Haouz, Meknes-Tafilalet, Oriental, Rabat-Sale-Zemmour-Zaer, Souss-Massa-Draa, Tadla-Azilal, Tanger-Tetouan, Taza-Al Hoceima-Taounate

note: Morocco claims the territory of Western Sahara, the political status of which is considered undetermined by the US Government; portions of the regions Guelmim-Es Smara and Laayoune-Boujdour-Sakia El Hamra as claimed by Morocco lie within Western Sahara; Morocco also claims Oued Eddahab-Lagouira, another region which falls entirely within Western Sahara

Independence: 2 March 1956 (from France)

National holiday: Throne Day (accession of King MOHAMMED VI to the throne), 30 July (1999)

Constitution: 10 March 1972; revised 4 September 1992, amended September 1996

Note: the amendment of September 1996 was to create a bicameral legislature

Legal system: based on Islamic law and French and Spanish civil law systems; judicial review of legislative acts in Constitutional Chamber of Supreme Court; has not accepted compulsory ICJ jurisdiction

Suffrage: 18 years of age; universal (as of January 2003)

Executive branch: chief of state: King MOHAMMED VI (since 30 July 1999)

Head of government: Prime Minister Abbas EL FASSI (since 19 September 2007)

Cabinet: Council of Ministers appointed by the monarch

Elections: the monarch is hereditary; prime minister appointed by the monarch following legislative elections

Moroccan economic policies brought macroeconomic stability to the country in the early 1990s but have not spurred growth sufficient to reduce unemployment - nearing 20% in urban areas - despite the Moroccan Government's ongoing efforts to diversify the economy. Morocco's GDP growth rose to 5.9% in 2008, with the economy recovering from a drought in 2007 that severely reduced agricultural output and necessitated wheat imports at rising world prices. Moroccan authorities understand that reducing poverty and providing jobs are key to domestic security and development. In 2005, Morocco launched the National Initiative for Human Development (INDH), a $2 billion social development plan to address poverty and unemployment and to improve the living conditions of the country's urban slums. Moroccan authorities are implementing reform efforts to open the economy to international investors. Despite structural adjustment programs supported by the IMF, the World Bank, and the Paris Club, the dirham is only fully convertible for current account transactions. In 2000, Morocco entered an Association Agreement with the EU and, in 2006, entered a Free Trade Agreement (FTA) with the US. Long-term challenges include improving education and job prospects for Morocco's youth, and closing the income gap between the rich and the poor, which the government hopes to achieve by increasing tourist arrivals and boosting competitiveness in textiles.

Imports - commodities: crude petroleum, textile fabric, telecommunications equipment, wheat, gas and electricity, transistors, plastics

Imports - partners: France 17%, Spain 14.2%, Italy 6.8%, Saudi Arabia 6.8%, China 6.3%, Germany 5.9%, US 4.1% (2008)

Exports - commodities: clothing and textiles, electric components, inorganic chemicals, transistors, crude minerals, fertilizers (including phosphates), petroleum products, citrus fruits, vegetables, fish

Exports - partners: Spain 18.7%, France 17.1%, Brazil 6.9%, US 4.4%, Belgium 4.3%, Italy 4.2% (2008)

Population below poverty line: 15% (2007 est.)

Disputes - international: claims and administers Western Sahara whose sovereignty remains unresolved - UN-administered cease-fire has remained in effect since September 1991, but

Page 6: della 5°A Liceo Scientifico P.Gobetti´ - Torino€¦ · La nuova Costituzione del 1972 ha istituito un governo unicamerale. Mohammed VI è il 18° monarca della dinastia alaouita

6

attempts to hold a referendum have failed and parties thus far have rejected all brokered proposals; Morocco protests Spain's control over the coastal enclaves of Ceuta, Melilla, and Penon de Velez de la Gomera, the islands of Penon de Alhucemas and Islas Chafarinas, and surrounding waters; discussions have not progressed on a comprehensive maritime delimitation, setting limits on resource exploration and refugee interdiction, since Morocco's 2002 rejection of Spain's unilateral designation of a median line from the Canary Islands; Morocco serves as one of the primary launching areas of illegal migration into Spain from North Africa

Illicit drugs: one of the world's largest producers of illicit hashish; shipments of hashish mostly directed to Western Europe; transit point for cocaine from South America destined for Western Europe; significant consumer of cannabis

Société et culture

Langues L'amazighe est la langue la plus ancienne du Maghreb. L'arrivée des Amazighs au Maroc remonte au néolithique. L'arabe classique, langue du Coran, est la langue officielle du pays. L'arabe dialectal et l'Amazighe sont les langues parlées au sein de la population.

Artisanat

Synonyme de finesse et de richesse, l’artisanat marocain est l'expression, tout en finesse, d’une civilisation millénaire qui en a fait une référence mondiale. Le foisonnement des expressions artisanales typiquement marocaines reflète le génie et le savoir faire du Marocain, son attachement à sa culture mais aussi son ouverture sur les motifs et formes artistiques à même de conférer à ses œuvres d’art particulièrement locales une dimension universelle.

Sites et monuments

L'histoire du Maroc s'est enrichie des influences de plusieurs civilisations et cultures. La pluralité de ces civilisations a donné fruit à une diversification archéologique qui s'est traduite tout au long du territoire marocain en monuments, édifices et vestiges.

Musique

Réputé pour être l'art des peuples, le folklore est le vecteur par excellence de leur culture, leurs coutumes et leurs traditions. Un art à travers lequel d’aucuns peuvent découvrir les divers aspects de la civilisation de l'humanité ainsi que l’évolution de la vie des nations.

Coutumes et traditions

Traditionnellement riche et varié - diversité des étoffes, des formes et des couleurs exprimant un certain art du drapé - le costume marocain pour homme ou pour femme se décline selon les cultures locales de chaque région, voire de chaque groupe social.

Théâtre

Si l'art dramatique, dans sa forme moderne, n'a fait son apparition au Maroc qu'au début des années 20 du siècle dernier, avec la création des premières troupes par des nationalistes, à Tanger ( troupe de Mohamed Ben Zakour), à Fès (troupe de Mohamed Al Qorri) et à Rabat (troupe de Mohamed Al Yazidi) diverses formes d'expression théâtrale existaient bien auparavant dans la culture marocaine et constituaient l'essentiel de l'art du spectacle tel qu'il avait court séculièrement dans le pays.

Littérature

Deux traits principaux caractérisent la littérature marocaine contemporaine. D'une part, c'est une littérature bilingue, s'exprimant aussi bien en arabe qu'en français, et d'autre part, c'est une littérature qui, malgré son extrême jeunesse – à peine quelque 70 ans d'existence – a vécu les trois étapes primordiales inhérentes à toute évolution littéraire en tant que telle, à savoir la période de la naissance et de l'initiation, celle de l'institution proprement dite et enfin celle de la modernisation.

Page 7: della 5°A Liceo Scientifico P.Gobetti´ - Torino€¦ · La nuova Costituzione del 1972 ha istituito un governo unicamerale. Mohammed VI è il 18° monarca della dinastia alaouita

7

Cinéma Très peu de temps après l’introduction de la première caméra au Maroc en 1907 par Félix Mesguich, la machine du film colonial se met en branle pour donner lieu dès 1919 à la naissance du premier film de fiction de la veine coloniale au Maroc. « Mektoub » est signé par le tandem J. Pinchon et Daniel Quenton. Plusieurs dizaines de longs métrages verront le jour entre les deux guerres et pendant la période du Protectorat.

Gastronomie Universellement reconnue pour être l’une des rares cuisines qui a su préserver leur authenticité aux mets et recettes, vieux de plus de 2000 ans, la cuisine marocaine est un festival de composantes où la variété des plats oscille entre le sucré et le salé et où la cuisson part de trois bases principales: le Mkalli, le Mhammar et le méchoui.

Médias et communication L’importante avancée démocratique que connaît le Maroc ainsi que le processus de réformes économique et sociale entamés ces dernières années ont permis aux médias de jouer un rôle de plus en plus accru.

Festivals Terre de rencontres culturelles et artistiques, le Maroc offre son savoir faire à toutes sortes de création humaine qu’il célèbre régulièrement lors de la tenue de festivals dédiés aux différents modes d’expression.

Sport

L’histoire des sports au Maroc ne date pas de la période de l’Indépendance du pays. Elle remonte à l’époque coloniale (Protectorat français: 1912-1956), lorsqu’ une armada d’athlètes marocains de haut niveau, opérant en France faisaient les beaux jours des clubs hexagonaux, toutes disciplines confondues.

Page 8: della 5°A Liceo Scientifico P.Gobetti´ - Torino€¦ · La nuova Costituzione del 1972 ha istituito un governo unicamerale. Mohammed VI è il 18° monarca della dinastia alaouita

8

CASABLANCA

Fulcro industriale e commerciale del Marocco,Casablanca è una delle città più popolate ed importanti del Regno. Essa occupa una vasta superficie ed il suo grande porto, situato fra i promontori di Oukacha e El Hank, possiede le installazioni portuali più importanti del continente africano. Nessun’altra città del Marocco può contendere con Casablanca il titolo di capitale economica. La crescita della città è comunque relativamente recente, e risale all’inizio del XX secolo; dopo la Seconda Guerra Mondiale in particolare la sua industrializzazione ebbe un vertiginoso incremento. Attualmente Casablanca - il cui disegno urbano era stato realizzato in gran parte secondo i progetti degli architetti francesi Prost ed Ecochart - cresce costantemente, ma con una profonda e sistematica “marocchinizzazione” incominciata nel 1956, anno dell’indipendenza del Marocco. Questa città è l'insieme delle contraddizioni, dei problemi irrisolti, degli splendori e delle miserie di tutto il paese. Sono tre le Casablanca e non basta un giorno per visitarle tutte: l'abitato, situato sulle rive di un'insenatura della costa atlantica, si divide infatti in tre zone con caratteristiche proprie di ognuna. Vicino al porto antico sorge l'ancienne Medina (città vecchia). Questo quartiere è ricco di vetuste moschee ed abitazioni e merita senza dubbio una visita. La zona è inoltre ricca di negozi e piccoli mercati . Attorno a questo rione sorge la città moderna, costruita a partire dagli anni trenta e quaranta. È una zona con un aspetto tipicamente europeo, in taluni scorci americano, soprattutto (ma non solo) per la presenza di numerosi grattacieli. Qui si trovano i grandi alberghi, i negozi più eleganti, cinema e ristoranti. Spostandoci dal centro alla periferia, troviamo i quartieri residenziali della classe medio-alta e le bidonville dei poverissimi e degli ultimi immigrati dalle campagne. I problemi sociali sono gravi in questa città che attira masse di poveri da tutto il paese senza riuscire a dare loro una vita dignitosa. Tutte queste innumerevoli contraddizioni giornalmente di osservare costosissime automobili sfrecciare a un metro da carretti trainati da smunti asinelli, osservare ad ogni attraversamento pedonale donne completamente velate di nero accanto a studentesse con addosso audaci minigonne. I mercati sono poi il luogo forse più contraddittorio di tutta la città. Vi sono infatti innumerevoli supermercati occidentali, ricchi d'ogni genere di merce, con accanto improvvisati suq, dove centinaia di persone fanno i loro acquisti tra la polvere. La città, pur non possedendo monumenti di rilievo, merita senza alcun dubbio una visita, per le sue atmosfere particolari che non deludono. Ciò è forse dovuto all'aria coloniale che si respira in molti quartieri della città, alla meravigliosa passeggiata sull'oceano Atlantico, ai viali di palme che conducono ad assolate spiagge, all'insieme di antico e moderno che convivono fianco a fianco. L'unica cosa veramente da non perdere a Casablanca è la grande Moschea, costruita su una terrazza che si affaccia sull'oceano, ed intitolata al defunto sovrano Hassan II. Questo possente luogo di culto è il più grande di tutto il Nordafrica e tra i più imponenti dell'intero mondo islamico. È stata terminata nel 1994 con ingenti sforzi finanziari che ancora oggi pesano sul bilancio statale. La grandiosa struttura può ospitare oltre 80000 fedeli e, di notte, sapienti giochi di luce la valorizzano ancora di più. Dall'altissimo minareto un raggio laser segnala la direzione della Mecca. Luogo storicamente cruciale è poi l' hotel Anfa. Qui, nel 1943, ebbe luogo l'importante e delicata "conferenza di Casablanca": Roosevelt, Churchill e De Gaulle stabilirono il principio della resa incondizionata degli stati dell'Asse come indispensabile per la fine della guerra.

La mosquée hassan II

Seulement quelques chiffres et éléments pour vous donner envie d'aller la visiter. Le minaret a une hauteur de 200 mètres; La Mosquée occupe 20 000 m2; 150 000 personnes peuvent y être accueillis; 25 000 fidèles

peuvent venir prier dans une salle haute de 60 mètres et longue de 200 mètres; 10 000 artisans ont été nécessaires pour effectuer un travail parfait: lustres en cristal de Murano, murs en plâtre ciselé, le marbre est partout présent, le granit, l'onyx, le bois de cèdre, stucs et zelliges sont d'une qualité exceptionnelle. Tout a été étudié pour faire de ce lieu un véritable paradis de beauté et de luxe. Il y a même un ascenseur, un hammam, une bibliothèque, des salles de conférences, un musée, une

Page 9: della 5°A Liceo Scientifico P.Gobetti´ - Torino€¦ · La nuova Costituzione del 1972 ha istituito un governo unicamerale. Mohammed VI è il 18° monarca della dinastia alaouita

9

école coranique. Et la nuit, l'éclairage impressionnant souligne les couleurs ocres et vertes. Parfois, elle s'élève dans le brouillard comme flottant au-dessus de la mer.

L'ancienne médina

Entourée de remparts du XVIème siècle la Médina de Casablanca est une suite de ruelles enchevêtrées les unes dans les autres, un parcours impressionnant entre des bâtisses souvent usées par le temps et des boutiques aux couleurs chaudes et aux multiples produits. Contrairement à la Médina de Marrakech emplie de souvenirs, celle de Casa est plutôt vestimentaire et alimentaire et s'adresse principalement aux guide casablancais plutôt qu'aux touristes. Vous y retrouverez toutes les marques (en copie) et tous les nouveaux modèles en même temps qu'ils sortent en Europe.

Le parc de la ligue arabe Superbe parc en plein milieu de Casablanca, près du centre ville, entre la place Mohamed V et le boulevard Hassan II. Les superbes palmiers-dattiers ont été aménagés en 1918 formant d'immenses allées où se succèdent pergolas, arcades, espaces de verdures. Si vous êtes connaisseur, vous pourrez découvrir de nombreuses variétés d'arbres, de flore et de faune différente. Beaucoup de cafés avec terrasses se jouxtent, vous permettant de vous désaltérer dans un cadre unique en pleine ville. Si vous avez des enfants, vous pouvez les emmener dans le mini-parc de manèges forains "Yasmina", situé en plein milieu du Parc.

Musée du judaïsme marocain Ce musée est le seul de Casablanca avec la "Villa des Arts" à vous proposer une visite aussi intéressante qu'instructive. Ce musée, datant de 1997, est privé et conçu pour collecter et exposer tout objet de culte, ethnographique ou artistique pouvant évoquer l'histoire, la religion, les traditions ou la vie quotidienne des juifs dans le contexte de la civilisation marocaine. Il couvre une superficie de 600 m2. A l'heure où nous écrivons, deux exposition itinérante ont retenu notre attention: - Parures sacrées et bijoux d'argent de Suzanne Akalay; - Pierres de mémoire: ouvres photographiques de Dudley R. Cowles consacrées aux sites juifs

du nord de l'Afrique, en particulier au Maroc. Outre ses deux expositions remarquables, on peut également admirer des caftans avec l'Etoile de David et une superbe alcôve du Mellah de Fès. Le musée s'occupe aussi des réfections des Synagogues à travers tout le Maroc. Un travail de longue haleine et de patience.

La villa des arts La villa des arts est une grosse bâtisse toute blanche entourée d'un

jardin au gazon tondu soigneusement, parsemé de quelques beaux palmiers. Vous entrez dans un des deux musées de Casablanca avec le

musée du judaïsme marocain. Une brochure vous est gracieusement offerte et la visite peut commencer à l'heure où nous écrivons, l'exposition s'intitule "Afinidades Ð Affinités". Le thème est d'une grande originalité. Il allie le travail de deux artistes qui ouvrent avec la même inspiration. à chaque fois, l'un est marocain et l'autre espagnol. Ils ont des points communs incontestables alors qu'ils ne se sont pour la plupart jamais rencontrés. C'est à vous de trouver l'équilibre entre les créateurs et de vous faire votre propre image au milieu de ces couleurs, collages, peintures, photos. Une exposition dans un lieu unique avec un vrai thème contemporain, c'est une gageure de succès incontesté.

Page 10: della 5°A Liceo Scientifico P.Gobetti´ - Torino€¦ · La nuova Costituzione del 1972 ha istituito un governo unicamerale. Mohammed VI è il 18° monarca della dinastia alaouita

10

Les plages Elles sont de deux catégories: publiques ou privées. Elles s'étendent sur plusieurs kilomètres. En été (de juin à septembre) il y a affluence, la plage est nettoyée grâce à une fondation royale et la mer est très agréable. La température est fraîche dans l'eau mais tout à fait supportable. Comme sur toutes les plages du monde, vous pouvez, bien sûr vous désaltérer dans les nombreux bars ou prendre une collation dans les fast-foods de toutes sortes, très bien situés. Les enfants seront ravis, mais surveillez-les bien car la foule est importante et la surveillance de la plage n'est assurée que dans les endroits privés. Si vous prêtez attention, vous remarquerez plusieurs constructions: tout d'abord, un ensemble comprenant une mosquée et des bâtiments de style administratif. C'est une fondation très connue qui a construit ici une école supérieure et une très importante bibliothèque pour les étudiants. Une autre bâtisse attirera votre regard: c'est un ensemble de maisons dressées sur la mer, comme un tout petit village qui ne peut être atteint qu'à marée basse. Les habitants s'y rendent en pèlerinage pour se faire désenvoûter (nous a-t'on raconté...).

La corniche

Le boulevard de la corniche est une longue avenue très agréable où vous pourrez marcher, faire du footing, depuis le phare jusqu'au bout de la jetée. De nombreuses activités vous sont proposées de jour comme de nuit: café, restaurants, glaciers, hôtels de luxe, station balnéaire, aires de jeux, centre de loisirs, spectacles, discothèques, cinémas. Bien sûr tout cela a un prix et il n'est pas très différent de ceux qui sont pratiqués sur notre continent. En prenant le boulevard du Lido, vous accédez au quartier Anfa, véritable Beverly Hills de Casa avec de superbes villas aux architectures très différentes. Si ce nom d'Anfa vous dit quelque chose c'est que vous avez quelques notions historiques. C'est là, en effet que Churchill rencontra Roosevelt en 1943 pour discuter du débarquement de juin 44 en Normandie. La corniche est un lieu incontournable pour les guide casablancais et les touristes. L'air marin est sain et flâner sur la plage, c'est ça aussi les vacances!

Le centre ville Il est très important et regroupe une multitude de magasins qui n'ont rien à envier à ceux rencontrés en France. De célèbres marques y ont d'ailleurs élu domicile. Pour vous, mesdames, c'est l'endroit idéal pour dépenser un peu d'argent (ou le faire dépenser à votre mari). Il s'étend de: - la place des Nations Unis qui est un immense rond-point à l'image de

l'Arc de Triomphe. Tous les principaux boulevards démarrent de là; - la place Mohamed V qui est le centre administratif ; - Le boulevard Mohamed V avec les superbes immeubles des années

30; - L'avenue Lalla Yacout, le boulevard de Paris, la rue du Prince Moulay Abdellah. Cette dernière

est piétonne et elle aussi bordée d'immeubles somptueux des années 30. En résumé, le centre ville de Casablanca vous permettra de passer un bon moment de shopping. Il est sûr que vous ne reviendrez pas les mains vides. Tout est fait pour allécher le badaud.

Le centre administratif C'est la place Mohamed V qui en est le poumon. Autour d'elle se trouve: - de superbes immeubles datant des années 20; - le parc de la ligue arabe; - le tribunal; - le consulat de France où vous pourrez admirer dans la cour la statue

équestre immense du général Lyautey; - la Wilaya, nom donné à la préfecture qui peut parfois se visiter en

demandant à l'entrée. Deux énormes toiles de Jacques Majorelle y sont

Page 11: della 5°A Liceo Scientifico P.Gobetti´ - Torino€¦ · La nuova Costituzione del 1972 ha istituito un governo unicamerale. Mohammed VI è il 18° monarca della dinastia alaouita

11

accrochées; - la fontaine musico-lumineuse qui lorsqu'elle fonctionne ravira les plus petits... Et les plus

grands. De cette place, vous pourrez accéder à quelques grandes artères (avenue Hassan II et au bout le boulevard Zerktouni, boulevard Rachidi, avenue Mers Sultan). Elles sont le siège des grands groupes commerciaux et industriels du monde entier, des banques, des grandes marques internationales, etc.

Le port Le port de Casablanca est un élément très important de la ville. C'est Lyautey qui décida de faire de Casablanca une zone portuaire capitale pour le développement du pays. Puis, après cette période de protectorat, il resta l'un des plus important port de tout le continent africain et le premier port du Maroc. Aujourd'hui, le port a trois activités distinctes: - c'est tout d'abord un port de pêche où des bateaux gorgés de poissons accostent chaque jour. Si vous ne voulez pas acheter de poissons, vous pourrez juste admirer les mélanges de couleurs qui rendent cet endroit aussi typique qu'exceptionnel; - ensuite, c'est un port de plaisance. Pour le visiter, il vous faudra une autorisation à demander directement à l'entrée de la porte 5. Là, outre les paquebots et bateaux de marchandises périssables, se trouvent également les navires militaires royaux; - enfin, c'est un port commercial et douanier. Là, les autorisations sont beaucoup plus difficiles et longues à avoir (notamment à cause des problèmes d'immigration clandestine) et la visite n'a pas grand intérêt. La visite du port n'est pas essentielle si vous ne séjournez que quelques jours sur Casa mais il vaut le détour si vous n'avez jamais vu de gros ports commerciaux.

Le style années 30

Si vous vous promenez dans le quartier du boulevard Mohamed V ou de la rue Prince, levez les yeux. Vous verrez ces superbes constructions au-dessus des boutiques de vêtements, chaussures ou autres parfumeries. Dans les années 20-30 Casablanca, le vent en poupe, veut être la ville la plus moderne du Maroc. C'est ainsi que des architectes tunisiens, algériens et français de renom débarquent à Casa. C'est dans ce qui est déjà le centre culturel qu'ils apposeront leur signature de bon goût et de modernité. Ce sont surtout les façades qui ont un intérêt primordial dans ce genre de construction. Coupoles, colonages, petits balcons, belvédères, arcades, petites tours, zelliges décorés avec minutie, reliefs, asymétrie des étages, mélanges de plâtres et de bois de cèdres, stucs, ferronnerie... Tout est merveilleusement agencé pour former une suite de bâtiments totalement différents et pourtant construits dans une continuité qui fait que l'ensemble s'accorde parfaitement.

Culture et sports à Casablanca, la culture proprement dite n'a qu'une place peu importante pour une si grande ville. Il y a seulement deux musées, quelques théâtres mais pas vraiment de grands spectacles et concerts, des complexes sportifs mais réservés à une minorité: - le musée du judaïsme marocain et la villa des arts; - l'Institut français - cette fin d'année 2003, des spectacles de qualité ont

été présentés dans des salles à l'acoustique excellente;

- le Sacré-Cour - énorme église toute blanche construite en 1930, désaffectés maintenant et qui sert de salle de concerts. Il y en a peu souvent, hélas, mais ils sont de qualité;

- le théâtre municipal et l'Amphitrium proposent également spectacles et concerts tout au long de l'année;

- les cinémas en centre ville ou sur la corniche proposent des films indiens, arabes ou internationaux récents.

Page 12: della 5°A Liceo Scientifico P.Gobetti´ - Torino€¦ · La nuova Costituzione del 1972 ha istituito un governo unicamerale. Mohammed VI è il 18° monarca della dinastia alaouita

12

D'énormes complexes sportifs pour pratiquer des sports comme le tennis, la natation, l'équitation; des stades pour les rencontres de football ou de rugby.

La nouvelle médina

Appelée aussi quartier des Habbous, cette Médina fut construite avec talent en 1923 par des architectes français suite à l'afflux important d'une nouvelle population agreste dans le sud de la ville. Pour les agoraphobes, vous y promener vous semblera plus agréable que dans l'ancienne Médina car les rues sont plus larges et la visite moins étouffante.

Le zoo d'Aïn sebaa Curieux endroit que ce zoo d'Aïn Sebaa qui n'est mentionné dans presque aucun guide touristique; à gauche et à droite, des animaux vous accueillent: vous les connaissez presque tous. Les volatiles tout d'abord avec les flamants roses, les vautours, les émeus, plus étonnamment les nandous et pécaris d'Amérique; plus communément les canards, cygnes, poules et pigeons. Puis les cervidés avec les biches et les élans mais aussi des espèces plus rares comme le nilgant. Et puis les singes à qui vos cacahuètes et autres gourmandises plairont sans aucun doute. On ne peut pas les toucher, mais leurs regards sont parfois aussi parlants que des mots. Les lamas également. Les 5 lions (pour une lionne!) dorment au soleil. Les ours bruns pataugent dans l'eau. Bref, un panel très représentatif de ce que l'on peut voir dans tous les zoos du monde.

RABAT

Capitale politica e amministrativa del Marocco, Rabat è sede del governo, delle ambasciate e della residenza reale. Insediamenti cartaginesi, romani e berberi si succedettero in questo luogo, finché nel XII secolo il sovrano Almohade Yacoub el-Mansour decise di farne la sua capitale. Egli fece costruire la vasta cinta muraria, fortificò la zona della kasba e cominciò un progetto ambiziosissimo: la costruzione di una grande moschea. Oggi Rabat ha l'aspetto di una ordinata città europea, con ampie zone residenziali, eredità dell'epoca in cui i Francesi decisero di stabilirvi la capitale del protettorato. La prima cosa che si nota arrivando a Rabat è la suggestiva Torre Hassan, sulla collina vicino al mare che sovrasta l'estuario del fiume. Costruita da Yakoub al Mansur alla fine del XII secolo, è ciò che resta di un progetto grandioso che non fu mai portato a termine. La torre, infatti, doveva essere il minareto della più grande moschea dell'occidente, la seconda dell'Islam dopo quella della Mecca. La moschea, di dimensioni gigantesche, non fu mai portata a compimento. La struttura portante venne poi praticamente rasa al suolo dal terremoto del 1755 che distrusse Lisbona ed oggi si possono vedere solo gli spezzoni delle colonne, riedificati su pietra arenaria. La torre attualmente è alta 44 metri, ma avrebbe dovuto misurarne almeno il doppio. ed ha quattro facciate con decorazioni diverse. Vicino alla torre si trova il recente Mausoleo dove riposano le spoglie del re Mohammed V e del suo figlio minore. L'interno, alla cui realizzazione hanno contribuito una quantità di artisti marocchini, è riccamente decorato in stile tradizionale. Il sepolcro del sovrano è in onice bianco e si trova sotto una cupola intagliata in mogano e cedro del Libano e rivestita da una sottile lamina d'oro. Sotto il Mausoleo, al quale possono accedere anche i non musulmani, si trovano una moschea e una biblioteca. Oudaia in legno rosso ocra, risale al periodo almoade. L'interno, con le stradine a saliscendi e i muri imbiancati a calce, è composto esclusivamente da abitazioni. Tutta la kasbah è circondata da bastioni, rinforzati e dotati di cannoni nella parte sud, affacciata sul mare, per difendersi dagli attacchi dei pirati. Sempre all'interno c'è un bellissimo giardino andaluso che ospita il Museo delle Arti Marocchine. Uscendo dalla porta degli Oudaia si entra nella Medina. La zona pullula di mercanti di lana e coperte e si anima il giovedì e il lunedì mattina, quando hanno luogo le aste di tappeti. Nella parte alta della strada si trovano due funduq, locande con stalle per i mercanti di passaggio, oggi adibite a laboratori per la conciatura delle pelli. Proseguendo in rue Souika si arriva al Mercato centrale, dove ancora oggi è possibile trovare i mercanti raggruppati a seconda della natura dei loro prodotti. Oltre il Mercato centrale, una serie di derb, vicoli ciechi tra pareti privi di finestre, si aprono su case private nascoste da portoni massicci. All’esterno della Medina si trova

Page 13: della 5°A Liceo Scientifico P.Gobetti´ - Torino€¦ · La nuova Costituzione del 1972 ha istituito un governo unicamerale. Mohammed VI è il 18° monarca della dinastia alaouita

13

il Palazzo Reale, del quale è possibile visitare solo il mechouar, l'area all'aperto che lo circonda. Quando il re si trova a Rabat, è possibile assistere alla sfilata della corte che esce dal palazzo per andare a pregare nella vicina moschea. A cinque minuti dalla Grande Moschea si trova il Museo Archeologico, i cui pezzi più importanti sono i bronzi di Volubilis, perfettamente conservati perché sepolti sotto terra dai cittadini obbligati a lasciare la città. Oltre il fiume Bou Regreg, attraversato il ponte Hassan II, si arriva alla città gemella di Salé, considerata un sobborgo di Rabat dove si può ammirare la Chellah, ciò che rimane dell’antica città romana di Sala Colonia racchiusa dalle mura della necropoli di Chellah. Graditi compagni nella visita delle rovine romane sono le cicogne che volano al di sopra dei loro nidi e i numerosissimi gatti affettuosi, che in cambio di qualche carezza, offrono momenti davvero indimenticabili, in un ambiente carico di storia e fascino. Dalla Torre Hassan, costeggiando il Bou Regreg in direzione del mare, si arriva alla Kasbah degli Oudaia, che sorge su uno sperone roccioso che domina la foce del fiume.

Médina de Rabat Occupé depuis la période préhistorique puis antique, c’est avec les almohade (XIIème siècle) que le site de Rabat connaîtra le début d’un parcours historique continu et extraordinaire fait de rayonnement et d’activité. Partie d’un simple Ribat (couvent fortifié) édifié pour contrecarrer les offensives des Bourghwata, le site sera aménagé sous Abdemoumen en Kasbah (forteresse) et en fait un point d’appui pour le camp des guerriers en route pour la conquête islamique de l’Espagne. Son petit-fils Ya’coub el Mansour voulu faire de Rabat (Ribat-al fath) une capitale de son royaume et entrepris les travaux de fondation de la ville. Une vaste enceinte fut élevée ainsi que d’autres monuments dont la célèbre mosquée de Hassan avec sa tour inachevée. En dépit des tentatives mérinides pour relever la ville qui périclitait depuis le XIVème siècle notamment par la construction de la nécropole royale sur le site de Chella, la ville de Rabat déclinait toujours. L’est l’arrivée massive des réfugiés musulmans venus d’Espagne à partir de 1609 qui donna un regain de vie à Rabat. Les nouveaux venus occupèrent l’emplacement de l’actuelle médina qu’ils dotèrent d’enceinte, qu’on appellera désormais muraille andalouse, et pris le nom de sala (salé) la neuve. C’est dans cette conjoncture que les villes des deux rives du Bou Regreg, Salé et Rabat, se réunissaient en une seule république morisque et pris la forteresse des Oudaya (Kasbah) comme capitale. Cette entité entreprit une large et intense activité maritime basée sur la piraterie qui bouscula les Européens jusqu’en 1829. En 1912 Rabat sera choisie être la capitale administrative du Royaume du Maroc.

Chella (Sala colonia) fut occupée dès la préhistoire. Sala était une des villes prospères et riches de la province de la Maurétanie Tingitane. Aux époques phénicienne et carthaginoise le site était probablement une escale maritime entre Lixus et Mogador. Ce n’est qu’à partir de la période mauritanienne ( IIème – Ier s. av. J.-C.) que Sala devient une importante agglomération pourvue de multiples monuments publics et religieux. A partir de 40 ap. J.-C. la cité devient romaine et de

nouveaux établissements y sont construits (thermes, capitole, arc de triomphe, forum, basilique…). La ville est restée sous domination romaine jusqu’au début du Vème s. ap. J.-C. A la fin du XIIIème siècle, le site est choisi par les sultans mérinides pour abriter une nécropole dynastique. Plusieurs mausolées richement décorés, dont celui du sultan Abou Al Hassan, y sont encore. L’enceinte almoha: construite par Ya’coub el Mansour, elle a été édifiée sur une longueur de 5263 m à l'Ouest et au Sud de la ville de Rabat. Elle est large de 2,5m et haute de 10m. La muraille est dotée de 74 borjs et percée de 5 portes ( Bab el Alou, Bab el Had, Bab er-Rouah, Porte des Zaërs. La Muraille andalouse fut construite à partir de 21m environ au sud de Bab el-Had, puis aboutit à l'Est au borj de Sidi Makhlouf et s'étend sur plus

Page 14: della 5°A Liceo Scientifico P.Gobetti´ - Torino€¦ · La nuova Costituzione del 1972 ha istituito un governo unicamerale. Mohammed VI è il 18° monarca della dinastia alaouita

14

de 1400m. Une partie de 110m a été détruite dont Bab Teben, qui est la 3ème porte de la muraille avec Bab el-Bououïba et Bab Chella. A l’égard de l’enceinte almohade elle est flanquée de tours barlongues au nombre de 26 espacées de 35 m. Oudaya (Kasbah) - a l’origine ce fut une petite forteresse érigée par les almoravides pour lutter contre les tribus Bouraghouata. Toutefois son histoire ne débute qu’avec les almohades qui en fait un ribat à l’embouchure de Bou Regreg qu’il nomme Mehdiya. Le site tomba en désuétude après les almohades et c’est l’arrivée des morisques de l’andalousie qui va le faire renaître. La Kasbah allait être restaurée et renforcée. La dynastie alaouite va à son tour entreprendre des travaux d’aménagement du site entre 1757-1789 puis entre 1790-1792. Toute cette histoire agitée du site transparaît à travers les monuments qui compose la Kasbah des Oudaya tel l’enceinte almohade et sa fameuse porte monumentale (Bab- el Kébir) un des emblèmes de l’architecture almohade, la mosquée connue sous le nom de Jamaa el Atiq, l’enceinte alaouite et la maison princière dressée à l’ouest et l’ouvrage militaire borj Sqala. Mosquée de Hassan: construite par le monarque Yaqoub el Mansour. C’est la plus grande mosquée de son époque. Cet ambitieux projet fût interrompu après la mort de son commanditaire en 1199et la mosquée restait inachevée puis ravagée par le tremblement de terre de 1755. Les vestiges laissent deviner l'ampleur du monument initial qui mesurait 180m de long et 140m de Large. Le minaret quadrangulaire se dresse à plus de 44m. Ses parois font un demi-mètre d'épaisseur. Une rampe intérieure escaladant en vrille autour de six pièces centrales superposées permettait d’accéder au sommet. Une ornementation taillée sur la pierre habille les quatre façade du minaret selon un style andalou-magrébin du XIIème siècle.

VOLUBILIS

Le site de Volubilis compte parmi les sites marocains les mieux conservés et les plus visités. Il résume une grande partie de l’histoire du Maroc depuis l’époque maurétanienne (IIIème s. av. J.-C.) jusqu’au Haut moyen-âge. Le premier noyau de la ville date du IIIème s. av. J.-C. Après l’annexion du Royaume de Maurétanie à l’empire romain en 42 ap. J.-C. suite à l’assassinat du roi Ptolémée par l’empereur Caligula, Volubilis est élevée au rang de municipe et connaît une extension urbaine importante à partir de la deuxième moitié du Ier siècle ap. J.C. Sous l’Empereur Marc Aurèle ( 168-169 ap. J.C.) est construite une enceinte urbaine qui enserre une superficie de quarante hectares. Sous les sévères (fin II ème début IIIème s.), le quartier monumental (capitole, basilique et forum) est réaménagé et l’arc de triomphe est érigé pour rendre hommage à l’empereur pour avoir accordé la citoyenneté romaine aux habitants libres de la ville et d’avoir remis les arriérés d’impôts à tous les volubilitains. En 285 ap. J.-C., l’administration et l’armée romaines évacuent la ville. Les volubilitains se replient vers l’ouest et construisent une nouvelle enceinte séparant la ville antique de la ville nouvellement construite. A la fin du VIIIème siècle, Idris Ier se réfugie à Walila (l’antique Volubilis) où la tribu des Aouraba l’accueille et le proclame chef des croyants (imam). La cité devient le point de départ de l’islamisation. Elle fut abandonnée après la fondation de la ville de Fès en 789 ap. J. C. Plusieurs quartiers ont été dégagés par les fouilles anciennes et récentes. Le quartier méridional: de la porte sud est on accède au quartier méridional. Il se compose de plusieurs unités d’habitation dont le plan révèle la modestie de ses occupants et comporte une des plus belles et somptueuses demeures de Volubilis, la maison d’Orphée, dont le plan et le décor rappellent les demeures du quartier nord-est de la ville. Le quartier monumental: Constitué de trois places vers lesquelles convergent les principales voies de circulation de la ville, le quartier monumental formait le cœur de la cité: Le forum, place publique et administrative, occupe une superficie de 1300 m2 pavée de grandes dalles. La basilique, siège de la justice, s’élève sur le côté oriental. Elle se compose de trois nefs encadrées de colonnes surmontées de chapiteaux corinthiens. Le capitole, temple officiel dédié à la triade capitoline: Jupiter, Junon et Minerve. Construit sous l’empereur Macrin

Page 15: della 5°A Liceo Scientifico P.Gobetti´ - Torino€¦ · La nuova Costituzione del 1972 ha istituito un governo unicamerale. Mohammed VI è il 18° monarca della dinastia alaouita

15

(217 ap. J.-C.), l’ouvrage s’élève au-dessus d’un podium desservi par un escalier devant lequel se dresse un autel. Une colonnade partiellement restaurée offre encore une excellente idée sur son état originel. L’arc de triomphe se dresse à l’extrémité nord-ouest de cet ensemble. Large de plus de 5.87 m et haut de plus de 11 m, il domine la partie basse du quartier nord-est et s’ouvre sur le decumanus maximus, artère principale de la ville. L’arc de trimophe, en partie restauré, est édifié en l’honneur de l’empereur Caracalla. Le quartier nord est: Le quartier résidentiel nord-est s’étend entre l’arc de triomphe et la porte de Tanger. Construites à l’époque romaine, dès le Ier s. ap J.-C., les demeures de ce secteur de la ville offrent une régularité exceptionnelle et sont richement décorées et soigneusement ordonnées. Les plus belles telles que la maison à l’Ephèbe, la maison aux travaux d’Hercule, la maison aux colonnes ou la maison au cortège de Vénus offrent de nombreuses mosaïques, riches d’enseignements. Le quartier ouest: Ce quartier d’une superficie de 18 hectares est séparé des précédents par une enceinte qui fut construite au Vème siècle. Les fouilles qui l’ont partiellement touché ont mis en évidence des maisons romaines, un quartier tardif aux alentours de l’oued Khoumane ainsi qu'un établissement thermal d'époque islamique (Hammam).

Les plus belles ruines du Maroc

Construite quelques années avant notre ère, Volubilis est conquise au 1er siècle par les Romains qui en font une véritable cité antique. Aujourd'hui, la grandeur et le cadre du site ainsi que la beauté des mosaïques font de ces ruines romaines les plus belles du Maroc. Situé à l'ouest du massif de Zerhoun au bord de l'Oued Khoumane, Volubilis est inscrit au Patrimoine mondial de l'Unesco.

Désireux d'établir un "quartier général" pour contrôler le Maghreb, les Romains envahissent la ville vers l'an 40 après JC. Ils édifient de nombreux monuments et places qui font le charme d'une cité romaine. Forum, basilique, capitole, arc de triomphe, maisons bourgeoises, rues commerçantes… tout y est! Les 40 hectares de la cité sont bientôt entourés par une muraille. Véritable carrefour entre le nord et le sud, Volubilis se développe grâce au commerce de l'huile d'olive. A la fin du IIIe siècle, les Romains se replient vers Tanger et le déclin de la

ville commence. Malgré un léger sursaut au VIIIe siècle avec l'islamisation des habitants, Volubilis est totalement désertée au XVIIIe siècle. Le sultan Moulay Ismaïl qui veut faire de Meknès un "Versailles marocain" n'hésite pas à piller les richesses de Volubilis pour construire son propre palais. Enfin, Volubilis est totalement détruite par le tremblement de terre de Lisbonne en 1755, malgré la distance.

Page 16: della 5°A Liceo Scientifico P.Gobetti´ - Torino€¦ · La nuova Costituzione del 1972 ha istituito un governo unicamerale. Mohammed VI è il 18° monarca della dinastia alaouita

16

FES

Fez et "ses" médinas

Fez est une ville-musée incontournable. Grouillante et colorée, elle propose d'étonnants décors, comme la médina de Fès el-Bali, l'une des plus grandes cités de type médiéval du monde. La ville de Fès se divise en trois parties: Fès el-Jedid (la demi-vieille) et Fès el-Bali (la vieille) qui forment la médina, et Fès la jeune (ville nouvelle) construite par les français au temps du protectorat et où se trouve le quartier administratif. Afin d'avoir une vision d'ensemble de la ville, le mieux est de se rendre sur les hauteurs dominant la cité. Pour cela, prendre la route du tour de Fès, qui part de l'avenue Hassan II, artère principale de la ville nouvelle, et se termine sur la colline d'El Kolla où se trouve la nécropole des Mérinides (XIVème). La Médina Ce n'est pas seulement un centre historique réservé aux bazars et aux touristes, c'est aussi un centre économique important. Fès est l'une des villes économiques les plus importantes du Royaume, notamment la seconde ville industrielle et pourtant, une grande partie de ses activités économiques se concentre dans la médina. Celles-ci relèvent essentiellement des industries d'art. On peut citer comme branche principale de cet artisanat, la menuiserie avec sculpture et peinture sur bois, le fer forgé, le cuivre ciselé, l'orfèvrerie, la céramique, le tissage des soieries et la broderie. Tous ces métiers sont exercés dans de minuscules ateliers ou dans des échoppes où les artisans se servent, pour la plupart, d'un

matériel désuet. En ce qui concerne la corporation des céramistes, on constate que de nombreux ateliers ne font plus d'efforts quant à la fabrication de leurs émaux et aux soins à prendre durant la cuisson. D'une part, la formule d'atelier-pilote, adoptée en un temps par l'administration, a permis aux artisans de conserver leur savoir-faire et d'améliorer leur production; d'autre part, l'ampleur des commandes royales de ces dernières décennies a entraîné la prospérité de certains secteurs, notamment celui de l'artisanat du décor architectural.

On assiste actuellement à un monopole de marchés et de circuits de distribution entre une minorité; de nombreux artisans ont de plus en plus de difficultés à accéder au marché et à avoir les possibilités (matérielles et financement) de mieux produire. La question qui se pose est comment sauver ce patrimoine culturel avec ce dynamisme socio-économique? Fès ne doit pas être une sorte d'écomusée hors du temps et hors contexte. De toute façon, elle n'a pas cette vocation, ce qui complique d'ailleurs la réalisation de sa sauvegarde. Le tableau suivant vous présente les principaux sites à visiter à Fez. Liste non exhaustive et loin d'être représentative de cette belle ville musée qu'est Fez! Ce tableau sera agrémenté dans un futur proche par les photos correspondant à chaque site mentionné. Médina Fes El Bali: c'est la plus vaste du Maroc et la plus passionnante. Elle fut classée patrimoine mondial par l'Unesco en 1976. Ses ruelles en labyrinthe mènent vers une multitude de merveilles historiques et de souks. El Attarine: c'est le souk des épiciers, il est sans conteste le marché le plus coloré de Fès. Nejjarine: cette petite place tient son nom des ébénistes qui occupent les échoppes du quartier. Une jolie fontaine toute de zéliges ornée et d'un fronton en bois sculpté vient agrémenter la place. Sur cette place se trouve un ancien Foundouk (maison des hôtes) transformé aujourd'hui en musée où sont exposées des merveilles retraçant l'histoire du bois au Maroc. El Henna: c'est une petite place isolée plantée d'arbres où l'on trouve toutes sortes de produits de beautés naturels dont le henné. Seffarine: une jolie place ombragée où les dinandiers laissent résonner le bruit du métal qu'ils

Page 17: della 5°A Liceo Scientifico P.Gobetti´ - Torino€¦ · La nuova Costituzione del 1972 ha istituito un governo unicamerale. Mohammed VI è il 18° monarca della dinastia alaouita

17

façonnent. Debbaghine: non loin de place Seffarine, les odeurs guident vers le quartier des tanneurs où les artisans procèdent à un travail particulier la mosquée El Karaouiyine (ou Quarouiyne): fondée en 862 par une musulmane Fatima El Fihria originaire de Quairouan. C'est l'université la plus ancienne du monde arabe islamique et du monde (avant Oxford et la Sorbonne). Quatorze portes permettent l'accès à l'intérieur de l'université qui dispose d'une précieuse bibliothèque riche de 30.000 volumes. Zaouia de Moulay Idriss: Abrite le tombeau de Moulay Idriss II fondateur de Fès. C'est le lieu saint de Fès. Médersa Bou Inania: université islamique edifiée entre 1350 et 1357 par le sultan Mérinide Abou Inane et dont l'architecture est un des chefs d'œuvre de l'art maure. Médersa Attarine: c'est une école coranique édifiée en 1923 par le sultan Mérinide Abou Said dont le décor est d'une extrême finesse. Dar El Magana: c'est une horloge hydraulique à billes datant de 1357, sise sur Talaa Sghira, dans un décor de bois et de plâtre sculptés. Dar Batha: vieille maison construite en 1894-1909 par le sultan Moulay El Hassan et transformée de nos jours en un musée des arts et traditions de Fès et de sa région Borj Sud: c'est une forteresse construite sous le règne du Sultan saadien Ahmed El Mansour Dehbi (1578-1609). Elle abrite aujourd'hui un musée d'armes legères. Le borj offre un admirable panorama sur Fès El Bali. Borj Nord: plus recent que celui du Sud, il abrîte aujourd'hui un musée d'armes qui regroupe l'ensemble des collections d'armes blanches et à feu datant de la préhistoire jusqu'à nos jours. Ce dernier offre également une vue imprenable sur la vieille ville. Bab Boujloud: sa construction relativement récente 1913 ne l'empêche pas de constituer une merveille architecturale. C'est le principal accès à la médina. Fès El Jedid: ensemble Palatial se trouvant au nord de la ville et édifié par les Mérinides au XIII siècle pour servir de résidence aux princes de cette dynastie. Fés El Jedid comprend le palais le palais royal qui s'étend sur plus de soixante dix ha.

MEKNES

La visite de Meknès, s'attachera à la médina et à la ville impériale, installée sur la rive gauche de l'oued. Toutes les rues conduisent à l'immense place El-Hédim, située à la limite de la médina et de la ville de Moulay Ismaïl. Son nom, "place de la démolition", lui fut donné aprés que des tonnes de gravats y furent entreposés, lors des travaux de reconstruction de la cité. Cette immense place, de 200m de long sur 100m de large, est

dominé par Bab Mansour El Aleuj dont le nom rapelle le renégat chrétien qui la construisit à la fin du régne de Moulay Ismaïl. La porte ne fut achevée qu'en 1732, sous le règne de son fils.

Bab el Mansour est généralement considérée comme la plus

belle des portes du Maroc: sa symétrie est remarquable, et sa taille surprenante. Comme toutes les réalisations du sultan visionnaire, ce qui en émane est moins l'élégance que la robustesse et la puissance. C'est de la place el-Hédim que démarrera la visite. Un guide n'est pas nécessaire, même s'il est commode et parfois instructif d'en avoir un. La liste de quelques sites à visiter: les beaux Riads de Meknès Une fois passé Bab El Mansour, vous voici, avec ou sans guide, place Lalla Aouda bordée par un fin minaret. Vient ensuite Bab Filala, puis Koubat el Khayatine, le Pavillon du sein, où le sultan recevait les invités

Page 18: della 5°A Liceo Scientifico P.Gobetti´ - Torino€¦ · La nuova Costituzione del 1972 ha istituito un governo unicamerale. Mohammed VI è il 18° monarca della dinastia alaouita

18

étrangers. A l'intérieur, un escalier descend vers des chambres souterraines, sombres et voûtées, qui servirent de greniers et, dit-on aussi, de geôle pour les prisonniers chrétiens. Au fond de la place, Bab Moulay Ismaïl donne accès au mausolée de Moulay Ismaïl. Le monument fut restauré sous le règne du roi Mohammed V.

Dar el Kehira: le palais de Moulay Ismaïl, construit en 1697, n'existe plus; il fut détruit par le fils et

successeur du sultan. Seule en subsiste une porte, la Bab Sidi Amar.

Le Dar el Makhzen ne fut achevé qu'à la fin du XVIIIe siècle. Ce bâtiment a retrouvé aujourd'hui,

après maintes restaurations, son usage premier: la famille royale y réside régulièrement. On ne peut, hélas! le visiter.

Le monument le plus remarquable de la ville impériale est le Hérij Es Souani, ou grenier à grain.

Ces immenses silos sou terrains abritaient les fourrages et les céréales destinés à l'imposante cavalerie chérifienne. Une série de citernes complète les greniers. Près de l'une d'elles on verra encore fonctionner l'ancienne noria utilisée pour faire monter l'eau. Ce rôle de citerne principale explique le second nom que portait ce bâtiment, Dar el Ma, ou "la maison de l'eau". On ne manquera pas de monter sur les terrasses pour admirer une superbe vue sur la ville.

Le bassin de l'Aguedal couvre plus de dix hectares. Il fut construit sur l'ordre de Moulay Ismaïl et

était destiné à arroser les jardins. Comme le Hérij, il avait une fonction de défense: son eau devait servir aux habitants de Meknès en cas de siège des tribus berbères. Roua, l'Écurie, est un autre exemple de démesure. Cette salle immense, aux vingt-trois nefs et aux centaines de piliers, pouvait accueillir près de douze mille chevaux. Les palefreniers, maréchaux-ferrants et vétérinaires, que nécessitait leur entretien, étaient logés non loin. Les équipements étaient conservés dans une sellerie voûtée proche d'une grande pièce octogonale dont on admirera la coupole. Moulay Ismaïl qui avait une grande passion pour les chevaux fit même cadeau à Louis XIV de superbes étalons.

La médina: Pour la visiter, il faut revenir à Bâb el Mansour - il

n'est pas difficile de s'y garer, et un gardien de voitures se chargera de votre véhicule pour 2 ou 3 Dh. On entrera dans la médina par la place el-Hédim. Dans un angle est

discrètement situé le palais Jamaï, qui abrite le musée des Arts marocains. Le bâtiment fut construit pour le vizir Jamaï - ministre de Moulay el-Hassan - par le même architecte que

celui du palais de Fès et maintenant transformé en hôtel (le Jamaï). En le visitant, on aura une bonne idée de ce qu'était

la maison d'un vizir à la fin du siècle dernier: un jardin dans une cour intérieure, un patio central, des pièces de réception à l'étage... La plupart des pièces abritent maintenant de très belles collections: des faïences, des broderies de Meknès, des tapis, des sculptures sur bois, qui donnent un bon aperçu des traditions artistiques de la ville. Au premier étage a été reconstitué l'appartement du vizir. C'est de la médersa Bou Inania qu'on aura l'une des plus belles vues sur

la médina et sur le minaret de la grande mosquée. L'édifice date du XIVe siècle. On remarquera surtout une palissade de moucharabiehs qui sépare la cour des chambres des étudiants. La rue principale est très animée. Le souk es Sabbat se prolonge par le souk Nejjarine (marché des menuisiers). On trouvera dans le premier de la vannerie, des poteries, du cuir travaillé - dont de belles selles berbères. On se rendra à la kissaria (marché aux tapis et aux tentures tous les jours, sauf le vendredi), pour assister à une vente à la

criée (souk Ed Dlala). Sidi ben Aïssa: A l'extérieur de la médina on prendra la rue Sekakine

Page 19: della 5°A Liceo Scientifico P.Gobetti´ - Torino€¦ · La nuova Costituzione del 1972 ha istituito un governo unicamerale. Mohammed VI è il 18° monarca della dinastia alaouita

19

jusqu'à Bâb Berrima. De cette porte on peut aller en suivant l'avenue du Mellah, voir Bâb Khemis. Il reste encore à franchir une dernière porte Bâb Berdaïn, avant d'atteindre la koubba de Sidi ben Aïssa. Ce petit mausolée abrite les restes de Sidi Mohammed ben A'issa, mort en 1523, patron d'une confrérie religieuse, les Aïssaoua, qui se développa dans toute l'Afrique du Nord. La veille de la fête du Mouloud, date de leur moussem annuel, plus de cinquante mille personnes se rassemblent ici pour participer à des rites astreignants. Ben Aïssa eut de son vivant la réputation

de transmettre de curieux pouvoirs. Ainsi ses disciples pouvaient se nourrir de scorpions venimeux aussi bien que de tessons de bouteille, sans qu'ils aient à en souffrir. C'est de là sans doute que viennent les rites de la confrérie. Jusqu'à récemment, des fidèles en transe s'infligeaient de sanglantes ou dangereuses épreuves qui attiraient la réprobation des autres musulmans. Les moussems des Aïssaoua sont maintenant beaucoup plus tranquilles. Il serait dommage de venir à Meknès sans se rendre à Volubilis et à Moulay Idriss. Ces deux hauts lieux de l'histoire

marocaine, la cité romaine et la ville-tombeau du fondateur de la première dynastie marocaine, sont à moins de 50 km de Meknès. La route qui y conduit prendre d'abord la P26, puis la P28 pour se diriger vers le col du Zegotta traverse le massif forestier du Zehroun avant de déboucher sur une plaine. Un lieu saint de l'lslam et des ruines de l'Antiquité classique sont installés à quelques kilomètres l’un de l’autre.

LES REMPARTS: La partie ancienne de la ville est ceinturée sur près de 40 km par des remparts constitués de trois enceintes. La première, basse, était destinée à arrêter les cavaliers. La seconde, plus haute, empêchait les fantassins de pénétrer dans la ville. La troisième, plus élevée encore, arrêtait tous ceux qui étaient parvenus à passer les deux premiers obstacles. Cette imposante muraille édifiée sous le règne de Moulay Ismaïl pour défendre l'entrée de la cité fut percée de portes monumentales, de tours et de bastions.

BAB BERDAINE: Cette porte, construite au XVIIe siècle sur ordre du sultan Moulay Ismaïl, ouvre

sur le quartier nord de la médina, des fabricants de bâts, dont elle tire son nom. Elle est dotée de deux bastions carrés, décorés de faïences vertes. Son arc triomphal encadre le minaret de la mosquée Berdaïne édifiée à la même époque. La porte des bâts est un exemple de construction alaouite de la fin du XVIIe siècle, inspirée de la tradition architecturale militaire des Saadiens. Elle compense son allure massive par une ornementation de céramiques à dominante verte et une riche décoration de caractères coufiques en zelliges.

BAB EL-KHEMIS: Elle constituait l'entrée principale de la ville des jardins et de l'ancien mellah (le quartier juif), bâti au XVIIe siècle, sur un terrain offert par Moulay Ismail à un médecin juif qui avait guéri l'une de ses princesses. La porte, encadrée de deux bastions ornés d'écoinçons à cartouches verts, arbore une riche décoration où se mêlent ornements curvilignes très colorés et caractères coufiques. Une inscription gravée sur le fronton de la porte traduit l'ambition du sultan qui la commanda: “Je suis la porte ouverte à tous les peuples, qu'ils soient d'Occident ou d'Orient”. La ville des jardins aménagée à l'ouest du DAR KEBIRA a été

entièrement détruite en 1729, sous le règne de Moulay Abdallah. Des immeubles modernes ont été construits sur les ruines de l'ancien quartier juif. Un nouveau mellah (quartier juif) datant du XXe siècle s'étend à droite de Bab el-Khemis. De grands caractères coufiques aux

majestueux jambages brodent en noire la frise qui s'étend au-dessus de l'arc profond en fer à cheval. Leur dessin déroule une strophe, une belle phrase harmonieuse:" Je suis la porte heureuse semblable, par ma gloire, à la pleine lune dans le ciel. J'ai été construite par Moulay Ismaïl. La fortune et la prospérité sont inscrites sur mon front, je suis entourée de bonheur." BASSIN DE L’AGUEDAL. Derrière les trois murailles, dont chacune est fermée par une porte,

apparaissent les JARDINS DES SULTANES, où une autrucherie fut aménagée par Moulay Ismaïl. Le bassin de l'Aguedal, ci-contre, étend ses 4 ha d'eau à deux pas du palais impérial. Ce réservoir, creusé sur ordre de Moulay Ismaïl, était régulièrement alimenté par une canalisation d'environ 25 km de long aboutissant non loin d'el-Hajeb. II servait à l'irrigation des jardins royaux et à l'amusement des favorites de Moulay Ismail. En temps de guerre, il constituait une réserve d'eau pour les habitants.

Page 20: della 5°A Liceo Scientifico P.Gobetti´ - Torino€¦ · La nuova Costituzione del 1972 ha istituito un governo unicamerale. Mohammed VI è il 18° monarca della dinastia alaouita

20

GRENIERS DE MOULAY ISMAIL: Plus au sud se dresse le Dar EL-Ma (maison de l'eau), construit aux XVIIe et XVIIIe siècles. Les greniers Heri es-Souani, attenant à l'édifice, faisaient office de magasins où étaient entreposés les réserves alimentaires de la ville, mais aussi le foin et le grain prévus pour nounir les douze mille chevaux du souverain. Les murs de 7 m d'épaisseur ainsi qu'un réseau de canalisations souterrain maintenaient une température une température fraîche et constante à l'intésieur des réserves. Pour alimenter les conduites, des norias actionnées par des mulets ou des chevaux élevaient l’ eau des citernes de 40 m de profondeur. D’après les chroniqueur de l’époque, l'obsession de Moulay Ismail d'être assiégé fut à l'origine de la démesure des greniers qui, une fois remplis, auraient pu assurer la survie de la ville pendant vingt années ! Aucun siège ne dura en réalité plus d'une semaine sous son règne. Dans l'une des salles, une grande porte en bois sculpté provenant du palais royal présente en son centre un soleil. Autrefois appelé rosace, il était le symbole de la dynastie mérinide. Son existence est antérieure au soleil de Louis XIV dont on a dit, à tort, que Moulay Ismaïl s'était inspiré. Les motifs géométriques à l'extérieur de la rosace représentent le cosmos et l'interdit, c'est-à-dire ce qu'on ne peut et ne doit atteindre. Derrière le premier corps de bâtiment, parfaitement conservé, se trouve une immense construction à ciel ouvert, composée de vingt-trois nefs et piliers en pisé. Le plafond de la salle atteignait à l'origine 12 m de hauteur et la longueur du trapèze était deux fois et demie supérieure à ce qu'elle est aujourd'hui. Le mur qui le raccourcit a été érigé par Moulay Abdallah au XVIIIe siècle. Il y installa un arsenal, transformé plus tard en manufacture de tapis. Le toit s'est écroulé en 1755 sous l'effet des ondes de choc-ressenties jusqu'à Fès et Rabat - du tremblement de terre de Lisbonne. La casbah était constituée de plus de cinquante demeures, disposant chacune d'une mosquée et de bains. Elle était entourée d'un immense jardin planté d'arbres fruitiers et doté d'un gigantesque bassin. Un chemin dallé conduisait à la distillerie de parfum des sultanes.

Monuments et centres d'intérêt - Sites touristiques à caractère religieux

Mausolée Moulay Ismaïl: édifié par Ahmed Eddahbi, ouvert aux non musulmans. Abrite le tombeau de Moulay Ismaïl. Mosquée Néjjarine: mosquée du Xe siècle. Elle est située au centre de la médina. La grande mosquée: fondée au XIe siècle par les

Almoravides. Elle compte 11 portes et 143 arcades. Mosquée Jamaï Roua: construite en 1790 par Sidi

Mohamed ben Abdellah. Mausolée Cheikh El kamel: édifié par Sidi Mohamed ben

Abdellah, Il abrite le tombeau d’El hadi Benaïssa, fondateur de la confrérie "Aïssaoua" Musées et Medersas Musée Dar Jamaï: lieu qui témoigne la haute bourgeoisie marocaine. À la fin du XIXe siècle. ll est aménagé en musée d’arts marocains et ethnographiques depuis 1926. Medersa Bouanania: institut de théologie, fondée par le sultan Abou Hassan Marini (1331 –

1351). Elle comporte un patio et un étage contenant 26 chambres de tolbas (étudiants) Medersa Filalia: édifice historique à caractère éducatif et religieux. Édifié en 1789 par Moulay

Ismaïl. Musée de la poterie rifaine

Monuments historiques Koubat Al Khayatine (salle des ambassadeurs): pavillon au sein duquel le sultan Moulay Ismaïl

recevait les ambassadeurs et les émissaires étrangers. Bab Lakhmis: grande porte richement décorée du XVIIe siècle. Bab Berdaïne: porte majestueuse édifiée par Moulay Ismaïl au XVIIe siècle. Dar El Beida: palais Alaouite du XIXème siècle construit par le sultan Sidi Mohamed Ben

Abdellah. Aujourd'hui, il abrite l'Académie Royale Militaire. Fandouk El Hanna: complexe culturel. Propriété des Habous. Ksar Mansour: palais et grenier. Domaine public. Le Haras: créé en 1914 en tant qu’établissement de remonte militaire. En 1947, il devient un

centre d’élevage chevalin.

Page 21: della 5°A Liceo Scientifico P.Gobetti´ - Torino€¦ · La nuova Costituzione del 1972 ha istituito un governo unicamerale. Mohammed VI è il 18° monarca della dinastia alaouita

21

Grenier et écuries: gigantesque ensemble architectural édifié par Moulay Ismaïl. Il est réservé au stockage des vivres. Bassin Agdal: grand bassin d’accumulation d’eau de 319m de long et 149m de large. Sa

profondeur dépasse les 2m. Il est édifié par Moulay Ismaïl pour irriguer les jardins de Meknès et constitue une réserve d’eau pour la médina. Prison de Cara: la prison (silo souterrain) porte le nom de Cara, architecte et prisonnier portugais.

Les monuments historiques les plus célèbres

Le palais Dar El Makhzen: situé dans la commune urbaine El Mechouar Stinia. Il est longé par un couloir de 2 km formé de deux impressionnantes murailles. C’était le palais officiel de Moulay Ismaïl. Bab Mansour: est l’une des plus belles œuvres de

Moulay Ismaïl. Achevée en 1732. Les proportions de cette porte sont majestueuses. Par son arche, vous arrivez aux somptueuses constructions de la ville impériale. La porte Bab Mansour est la plus imposante du Maroc voire de l’Afrique du Nord. Jardin Lahboul: situé en Médina dans la commune urbaine Al Ismaïlia. Il contient un zoo et un théâtre en plein air. Le jardin pourrait être exploité en matière d’animation et de loisir. Golf royal: fait partie de la commune urbaine El Mechouar Stinia. Il est aménagé en parcours de Golf en 1971. Il est situé dans l’enceinte des murailles de Moulay Ismaïl… Il comprend neuf (9) trous. Il est supposé être l’unique golf au monde qui se ferme à clé. Le sport peut être pratiqué en nocturne.

Page 22: della 5°A Liceo Scientifico P.Gobetti´ - Torino€¦ · La nuova Costituzione del 1972 ha istituito un governo unicamerale. Mohammed VI è il 18° monarca della dinastia alaouita

22

ISLAM

Alcune note introduttive

I più recenti dati statistici riportano che su una popolazione mondiale di 6 miliardi il 33,4% sono cristiani ed abitano in 270 paesi, il 17,7% sono musulmani in 184 paesi, il 13,4% induisti in 94 paesi, il 5,7% buddhisti in 92 paesi, lo 0,3% ebrei in 134 paesi.

La comunità islamica mondiale è dunque composta da più di un miliardo di fedeli, il 22% dei quali sono di lingua araba. La maggior parte dei musulmani, infatti, abita in Asia e si contano tanti musulmani in Pakistan e India quanti nell’insieme dei paesi arabi.

Questi dati ci aiutano a comprendere sia la vastità del fenomeno, sia la sua universalità, aiutandoci a sfatare l’errato concetto di un monolitismo islamico.

L’Islam si è inculturato nei vari paesi assumendo caratteristiche differenti: occorre perciò essere molto prudenti nell’accostarlo, e disponibili a riconoscerne le mille sfaccettature.

Inoltre occorre tenere presente che non avendo più l’Islam un unico punto di riferimento, come nel passato fu il califfo, diventa difficile che esso si pronunci in maniera ufficiale e unitaria, se non a livello di unità territoriale.

Non parliamo dunque di un unico Islam, ma di tanti Islam, compreso quello europeo, che sta nascendo proprio in questi anni: sia per effetto della migrazione dai paesi del medio oriente e del Maghreb, sia per effetto della conversione di occidentali a questa fede.

L’Islam europeo, con i suoi 7/10 milioni di fedeli, si configura come figlio di quell’Islam della tradizione che gli immigrati delle prime generazioni portavano con sé, ma anche come un Islam che comincia a confrontarsi con i valori, tipici dell’occidente, relativi alla laicità dello stato, al mito del progresso, alla privatizzazione del religioso, che non hanno pari nei paesi islamici o comunque vi si configurano in maniera assai diversa.

L'Islam si modifica e prende forma anche in base all’esperienza dell’incontro con le altre religioni presenti sul comune territorio europeo.

Ciò dovrebbe indurre credenti e non credenti occidentali a una riflessione responsabile sugli spazi del religioso nella società europea, sul senso e sui simbolismi relativi alla vita e alle sue tappe fondamentali, sul diritto all’espressione della cultura religiosa.

La sfida del futuro, nell’Europa multiculturale e multireligiosa, sta proprio nella capacità di gestire la coesistenza di tante differenze, che stanno nei nostri anni sostanziandosi nell’esperienza della nostra vita collettiva.

Il governo politico del nostro paese e delle nostre città dovrà sapersi confrontare con le differenti rappresentazioni del proprio essere cittadini, uomini, donne, genitori, con modi di intendere il diritto e la vita collettiva differenti.

Se si sarà capaci di considerare la differenza come ricchezza, seppure faticosamente acquisibile, allora l’incontro di culture sarà elemento di fecondazione importante per l’Europa, che rischia oggi una certa sterilità culturale.

L’alterità rappresentata dall’Islam è per certi versi vicina a noi occidentali, lontana per altri.

L’Islam ci è vicino perché professa - come i credenti ebrei e cristiani - l’unicità di Dio; riconosce che Egli ha donato agli uomini la sua parola attraverso i suoi profeti; induce a una vita rispettosa dei fratelli; invita alla preghiera, al digiuno, all’elemosina.

Più lontano dalla nostra sensibilità l’Islam appare quando fonda il diritto sul testo sacro e legittima una disparità giuridica tra uomo e donna, quando nega la libertà di cambiare religione, o fatica ad analizzare il Corano come parola di Dio espressa in linguaggio

Page 23: della 5°A Liceo Scientifico P.Gobetti´ - Torino€¦ · La nuova Costituzione del 1972 ha istituito un governo unicamerale. Mohammed VI è il 18° monarca della dinastia alaouita

23

umano e dunque suscettibile di un lavoro esegetico, quando contestualmente al dirsi religione si proclama cultura, politica, stato.

L’Islam profitterà dell’incontro con l’occidente, essendo costretto a confrontarsi con la modernità e a dare risposte agli uomini del nostro tempo e della nostra cultura.

Dovrà coniugare la sua intransigente certezza di essere criterio di verità delle religioni ebraica e cristiana - con le quali ritiene di porsi in continuità come messaggio ultimo e dunque completo e definitivo - con la pretesa di salvezza di altri messaggi religiosi, dovrà rivedere alcuni aspetti del suo dire i legami familiari facendo i conti con secolarizzazione, consumismo, relativismo etico.

Muhammad, il Corano, la Sunna

Nato intorno alla vicenda personale e all’attività di predicazione del profeta Muhammad nel VI - VII secolo dopo Cristo, l’Islam si organizza in comunità-stato a Medina. Dal Profeta, considerato dai musulmani come Inviato di Dio, da Lui incaricato di trasmettere il messaggio coranico a tutta l’umanità, la comunità islamica erediterà dopo la sua morte il desiderio di espandersi al di là della penisola araba.

In poco più di un secolo l’Islam giungerà a estendersi da Samarcanda all’Andalusia, espandendosi con un’intensità inaspettata. Guida della comunità saranno i primi califfi, rappresentanti qualificati del profeta.

E’ questo il tempo in cui il Corano viene redatto nella sua forma letteraria.

Esso regola la fede, le pratiche cultuali, le attitudini morali e il comportamento sociale dei musulmani ed è venerato dai fedeli come Parola di Dio, fatta libro e destinata a tutta l’umanità.

Trasmessa fedelmente dall’arcangelo Gabriele al profeta Muhammad attraverso successive rivelazioni nell’arco di 22 anni (dal 610 d.C. alla morte del Profeta, avvenuta nel 632 d.C.) questa Parola di Dio è raccolta in un libro sacro la cui forma letteraria araba è ritenuta inimitabile e insuperabile.

Il Corano deve essere scritto e letto in lingua araba, recitato in modo salmodiato, trascritto in scrittura calligrafica. E’ costituito di 114 sure (capitoli) messi in ordine dal più lungo al più breve, eccezion fatta per la Fatiha, la sura dell’ingresso, recitando la quale il buon musulmano esprime la sua adesione di fede durante la preghiera quotidiana.

La teologia islamica ama spiegare che esiste da sempre presso Dio una scrittura sacra (Umm al - kitâb), che è stata rivelata all’umanità gradualmente, rispettando il grado di maturità degli uomini: a Mosè fu rivelata la Torah, a Davide il salterio, a Gesù il Vangelo e infine, quando l’umanità è giunta alla sua maturità, a Muhammad fu affidata l’ultima e definitiva Parola di Dio, che racchiude tutte le precedenti: il Corano.

Ciò spiega l’assoluta centralità nell'Islam del Corano, Parola di Dio fatta libro, paragonabile alla centralità di Gesù, Parola di Dio fatta uomo, nel Cristianesimo.

Il contenuto dell’insegnamento coranico si articola intorno all’unicità di Dio, la quale si manifesta attraverso segni espliciti, dà agli uomini una legge religiosa che traccia per loro il cammino di vita e giudicherà e retribuirà secondo la sua giustizia e misericordia l'umanità…

Dopo il Corano, la seconda fonte dell’Islam è rappresentata dagli hadith, una raccolta di racconti, insegnamenti e pratiche religiose attribuiti al Profeta, che costituiscono la Sunna e che sono complementari al Corano, perché specificano come le norme coraniche debbano essere intese e vissute.

Page 24: della 5°A Liceo Scientifico P.Gobetti´ - Torino€¦ · La nuova Costituzione del 1972 ha istituito un governo unicamerale. Mohammed VI è il 18° monarca della dinastia alaouita

24

La Legge religiosa

E’ dal Corano e dalla Sunna, cioè dal testo dettato da Dio e dalle regole di condotta che discendono dall’esempio del Profeta, che l’Islam ha tratto la legge religiosa, la shari’a, che può essere interpretata secondo cinque differenti scuole giuridiche (hambalita, malikita, shafiita, hanafita, shiita).

Il diritto religioso islamico è costituito di cinque parti, che riguardano rispettivamente la definizione dogmatica delle credenze, gli usi, i principi etici, le pratiche cultuali e le regole sociali.

L’islam è una religione che prescrive osservanze, che sono state codificate e classificate come obblighi e divieti.

Tra gli obblighi più pressanti troviamo da un lato i cinque pilastri dell’islam - cioè il dovere dell’attestazione della fede nell’unità e unicità di Dio e nel carisma profetico di Muhammad, della preghiera quotidiana ripetuta cinque volte, dell’elemosina, del digiuno nel mese di Ramadan, del pellegrinaggio alla Ka’ba - e dall’altro le regole di purità rituale e quelle legate ai doveri di giustizia, solidarietà e pace.

L’islam comporta anche divieti, che ineriscono credenze, relazioni interpersonali di tipo sociale, sessuale, commerciale, tradizioni alimentari.

Per le trasgressioni ritenute più gravi - dal sommo peccato costituito dal politeismo di chi associa qualcuno a Dio, fino all’omicidio, all’adulterio, al furto, all’ingiustizia - l’Islam prevede pene che vanno dal biasimo all’amputazione della mano, alla lapidazione, alla pena capitale. Occorre tener conto dello scarto esistente tra pene previste e loro applicazione, e sapere che è prevista l’applicazione di queste pene legali in molti paesi islamici, quali ad esempio Afghanistan, Arabia Saudita, Bahrein, Egitto, Emirati Arabi Uniti, Iran, Kuwait, Libia, Mauritania, Oman, Pakistan, Qatar, Sudan, Yemen.

Il culto

I cinque pilastri rappresentano la via privilegiata attraverso cui il buon musulmano persegue l’obiettivo della sua esistenza, cioè apparire bello e buono agli occhi di Dio.

La professione di fede, recitata all’orecchio del bimbo che nasce e ultima frase sulla bocca dei morenti o di chi li assiste, scorre sulle labbra dei musulmani in ogni momento importante della vita.

La preghiera rituale è recitata assumendo con tutto il corpo posizioni che dicono la sottomissione scelta e ricercata nei confronti di Dio; si presenta come recitazione del Corano e come lode, adorazione, implorazione della misericordia di Dio per tutti gli uomini.

La preghiera avviene cinque volte al giorno, orientandosi verso la città santa di Mecca dopo essersi purificati e può aver luogo ovunque il musulmano si trovi nell’ora prevista dal calendario.

Nella giornata del venerdì, la comunità islamica si riunisce alla moschea per la preghiera comunitaria, che prevede un sermone da parte del predicatore.

Non è prevista nell’organizzazione della comunità islamica sunnita la gerarchia, solo sono identificati dei ruoli, come quello dell’imâm che guida la preghiera.

L’elemosina e il digiuno occupano un grande spazio nell’Islam: entrambi esprimono la sottomissione alla volontà di Dio e il suo esplicitarsi attraverso solidarietà e attenzione nei confronti dei più deboli. Per elemosina, l’Islam intende sia ogni gesto di solidarietà nei confronti dei bisognosi, sia l’imposta sui beni che rappresenta il diritto dei poveri sui beni di chi ha risorse.

Page 25: della 5°A Liceo Scientifico P.Gobetti´ - Torino€¦ · La nuova Costituzione del 1972 ha istituito un governo unicamerale. Mohammed VI è il 18° monarca della dinastia alaouita

25

Il digiuno, che aiuta a diventare più sensibili nei confronti di chi ha fame perché vive in condizione di indigenza, può essere praticato per ottenere il perdono dei peccati, volontariamente e periodicamente in certi giorni della settimana; è poi obbligatorio nel mese di Ramadan, nono del calendario islamico (basato sul ciclo lunare), come astensione diurna dal cibo e dalle relazioni sessuali. Ogni musulmano, uomo e donna dopo la pubertà, è tenuto a praticarlo; ne sono dispensati coloro che sono in viaggio, i malati, le donne incinte o in allattamento e gli anziani.

Il mese di digiuno rappresenta per la comunità islamica un’occasione di meditazione, di intensificazione del suo senso di appartenenza religiosa e sociale alla “migliore di tutte le comunità”, come il Corano definisce la comunità islamica.

Nel corso del Ramadan hanno luogo festività importanti, come il ricordo della discesa sul Profeta della rivelazione coranica e la festa della rottura del digiuno =‘id al-fitr (o piccola festa =’id as saghir).

Un’altra festività importante per l’Islam è l’’id al-adhâ = festa del sacrificio (detta anche ‘id al kebir = grande festa), che si celebra circa due mesi dopo la rottura del digiuno, il decimo giorno del mese del pellegrinaggio, a ricordo del sacrificio di Abramo. Durante la festa, ogni capofamiglia sgozza un montone, che sarà poi cucinato e consumato in famiglia.

Per i musulmani Mecca, Medina e Gerusalemme sono tre città sacre, perché ad esse sono legati momenti della vita di Abramo, Agar, Ismaele, Muhammad.

A Mecca e Medina può accedere solo chi è musulmano e in stato di purità rituale.

A Mecca si trova la moschea che contiene i luoghi più importanti dell’Islam, tra cui la Ka’ba, costruita da Abramo e Ismaele sul luogo dove Abramo innalzò, secondo la tradizione islamica, il primo tempio.

A Medina i musulmani venerano la tomba del Profeta, delle sue spose e dei primi califfi.

Gerusalemme, chiamata “il luogo santo”, contiene tra l’altro la “cupola della roccia” da cui il Profeta salì al cielo.

Sono tutti luoghi meta di pellegrinaggio, ma quando del pellegrinaggio l'Islam fa il quinto pilastro allude in particolare al pellegrinaggio a Mecca, nei primi dieci giorni del dodicesimo mese del calendario islamico.

Mecca è considerata mozzo della ruota del mondo islamico e i riti del pellegrinaggio inducono nei fedeli un rinnovamento spirituale profondo, consentono di vivere un’esperienza di fraternità e uguaglianza tra credenti di ogni condizione e cultura e permettono un ritorno alle fonti dell’Islam. Ogni anno si recano a Mecca da due a tre milioni di musulmani, provenienti da tutti i paesi.

La fede

La fede musulmana, espressa attraverso la convinta adesione ai cinque pilastri, consiste nel credere all’unicità di Dio, agli angeli, ai libri rivelati, agli inviati di Dio, al giorno ultimo e alla predestinazione.

Dio nel Corano si rivela come Allah, nome arabo per indicare la divinità assoluta e rivelata e di Lui, attraverso la recitazione della preghiera “dei 99 più bei nomi di Dio” la tradizione islamica dice la misericordia, la potenza, la sovranità, la santità, la pace.

Gli angeli sono esseri soprannaturali fatti di luce, che si dedicano a vari compiti loro assegnati da Dio; a Gabriele è per esempio affidata la parola da portare ai Profeti.

I libri divini sono scritture rivelate e l’Islam riconosce quattro libri: la Torah rivelata a Mosè, il salterio di Davide, il Vangelo rivelato a Gesù, il Corano rivelato a Muhammad.

Page 26: della 5°A Liceo Scientifico P.Gobetti´ - Torino€¦ · La nuova Costituzione del 1972 ha istituito un governo unicamerale. Mohammed VI è il 18° monarca della dinastia alaouita

26

Sono venticinque i profeti inviati da Dio citati nel Corano a cui i musulmani credono; la maggior parte di loro appartiene anche alla tradizione biblica.

I principali profeti venerati dai musulmani sono Abramo, Mosé, Gesù, sua madre Maria e in ultimo, sigillo e suggello della profezia, Muhammad.

La credenza nel giorno ultimo, con l’avvento del quale il mondo terminerà, rappresenta la fede nel giudizio finale, al momento della resurrezione, quando gli uomini saranno premiati con il paradiso o castigati con l’inferno in conseguenza del comportamento tenuto in vita.

Secondo la dottrina islamica della predestinazione, tutto ciò che accade è conosciuto e voluto da Dio, dal quale occorre ricevere sia il bene sia il male con atteggiamento di fattiva e consapevole sottomissione, riconoscendo la straordinaria grandezza di Dio e contestualmente la piccolezza dell’uomo.

La comunità islamica

Pur accettando le inevitabili differenze - prima fra tutte l’originaria scissione fra sunniti, shî’iti e khârijiti - vi è nell’Islam una vocazione originaria all’unità, che tende ad assorbire le divergenze, a trovare un denominatore comune per quanto riguarda sia la fede, sia l’organizzazione della società.

Con un forte legame ideale e affettivo, ogni musulmano si sente parte della umma (termine che ha la stessa radice della parola madre), la comunità di coloro che fanno professione di Islam, pregano rivolti verso Mecca, conoscono e meditano il Corano e vogliono osservarne le leggi.

Recita il Corano “Voi siete la migliore comunità sorta per gli uomini. Voi ordinate il bene e proibite il male” (sura 3,110). L’Islam come religione costituita è dunque umma, e in quanto tale gli è assegnato il compito e la responsabilità morale di impegnarsi per il bene, difendere i diritti di Dio e lottare contro il male.

Da questa responsabilità morale nasce il senso di sacralità che avvolge tutti gli atti della vita del musulmano e anche la sua caratteristica fierezza per tutto quanto si vive in comune.

La Umma riconosce il potere legislativo esclusivamente a Dio e attribuisce all ’imâm il potere esecutivo e giudiziario, sicché l’imâm sorveglia affinché si applichino sanzioni e pene legali, in base ai due principi coranici che regolano l’organizzazione politica della comunità: il principio di autorità (hukm), ovvero l’obbedienza a chi detiene il comando (“Obbedite a quelli fra voi che detengono il comando” sura 4,59) e il principio della consultazione (shûra) della comunità (“Consultali nelle decisioni” sura 3,159).

Il Corano e la Sunna non prescrivono particolari forme di governo, per cui il mondo islamico conosce molte differenti forme costituzionali di governo dopo l’abolizione del califfato, all’inizio del XX secolo, e la conseguente suddivisione in tanti stati-nazione.

La comunità islamica vede l’uguaglianza dei credenti uomini e donne rispetto alla totalità delle prescrizioni cultuali, morali e religiose; prescrive invece una disparità rispetto alla capacità giuridica sui terreni di testimonianza, eredità, numero di congiunti, separazione, scelta dello sposo.

Infatti, se un uomo può sposare fino a quattro donne, anche non musulmane - purché appartenenti alle genti del Libro, ebree o cristiane - le donne musulmane possono sposare solo un uomo e in ogni caso musulmano o per origine o per conversione.

Alle donne poi è consigliato di vestire il velo, sia per dire la propria identità islamica, sia per proteggersi da sguardi indelicati.

Page 27: della 5°A Liceo Scientifico P.Gobetti´ - Torino€¦ · La nuova Costituzione del 1972 ha istituito un governo unicamerale. Mohammed VI è il 18° monarca della dinastia alaouita

27

L’Islam ha voluto dare alla donna uno statuto a parte, per sottolineare il suo ruolo di portatrice di valori religiosi e di trasmettitrice della vita. Il Corano, in effetti, sottolinea nella donna il suo essere credente, sposa, madre, e su questa condizione della donna islamica molto si discute, sia in occidente, sia nello stesso mondo islamico.

L'Islam, peraltro, per affrontare le sfide dell'era moderna sta vivendo evoluzioni che comportano una riflessione e un ripensamento: vediamo correnti differenti animare questa revisione.

Alcuni ritengono che si debba ripensare l'Islam delle origini, per riviverlo oggi modernizzandolo, altri ritengono si debba tornare semplicemente alla tradizione degli antichi, altri ancora decidono di muovere guerra all'empietà e cercano di introdurre ovunque l'applicazione della shari'a.

Sono numerosi gli intellettuali, contrari al radicalismo dottrinale, che nei paesi islamici e in Europa militano per la modernizzazione dell’Islam.

Dal dialogo con l’occidente essi potranno trarre un incoraggiamento sul cammino intrapreso e la loro partecipazione al dibattito culturale sarà un prezioso contributo per gli europei.

Detti e proverbi

Chi ti ama amalo e fai che il tuo amore per lui sia sincero, e chi ti odia non odiarlo, lascialo vivere nell'inferno e nel fuoco

Colui che veste gli abiti degli altri è nudo

Se ti muore il padre ti appoggi sul ginocchio della mamma e se muore la mamma ti appoggi sullo scalino (nel senso: la morte del padre ti addolora, ma hai ancora la mamma, se ti muore la madre il dolore è molto più forte)

Chi non ti conosce ti ignora

Ha fatto come il piatto di sale, ha passato la notte e poi é sparito al mattino (nel senso: il sale, con I'acqua si scioglie, come nel cielo le stelle, al mattino non si vedono)

L'uccello vola con le sue ali

Non sa nessuno cosa c'e in un piatto coperto (nel senso, una persona riservata, non vuole raccontare a nessuno i suoi problemi)

lo con il bocconcino alla sua bocca e lui col bastoncino nei miei occhi (nel senso

della mancanza di riconoscimento)

lo gli insegno a nuotare e lui mi affonda (nel senso del precedente)

Sono ricca e mi piacciono i regali (nel senso: nonostante sia ricca, mi fa piacere

ricevere regali)

Sei ben cambiato da fuori, chissà come sei (cambiato) dentro (nel senso che le

apparenze ingannano)

Dietro ogni uomo "grande", c'e una donna

II tempo e come la spada: se non lo tagli, ti taglia (devi sfruttare il tempo non

perderlo)

Chi mostra la forza, muore con la debolezza

Un uomo nudo, senza vestiti né scarpe, alla domanda: "di che cosa hai bisogno?",

risponde di volere un anello

II miglior discorso è quello che con poche parole riesce a essere significativo

Dimmi con chi vai e ti dirò chi sei

II pesce grande mangia il pesce piccolo

Page 28: della 5°A Liceo Scientifico P.Gobetti´ - Torino€¦ · La nuova Costituzione del 1972 ha istituito un governo unicamerale. Mohammed VI è il 18° monarca della dinastia alaouita

28

L'occhio che non ti ha visto, è come se non avesse mai visto niente, il cuore che

non ti ha amato è come se non avesse mai vissuto (un complimento rivolto alla

persona amata)

Imparare un mestiere, se non ti fa arricchire, ti allunga la vita

II catrame del mio paese e meglio del miele del paese degli altri

Prima di tagliare con la forbice devi pensare cento volte (pensare tanto prima di fare

qualcosa)

Chi vuole il miele deve sopportare le punture delle api

È rimasto come un serpente senza testa (si dice di persona che non sa cosa deve

fare quando ha dei problemi)

Quando si trova un amico nuovo, non bisogna dimenticare quello vecchio

Stai lontano dalle persone cattive e non frequentarle perché prima o poi ti portano

sulla cattiva strada

Come la scimmia che se la prendi ti chiede scusa o perdono e se la lasci ti fa le

linguacce

Come la pulce della notte, morde e poi si nasconde

Letteratura (Mirella Cassarino)

In Marocco, la maggior parte della produzione letteraria é costituita ancor oggi dalla novella e dal racconto breve. Prima dell'indipendenza i testi erano per lo più permeati dall'ideologia nazionalista, dal bisogno di libertà collettiva e individuale. Abd al-Rahmàn al-Fasi e Bannani, nati entrambi nel 1918, adottando la vena realista del racconto egiziano e siro-libanese, delineano il ritratto delle generazioni vissute fra le due guerre. Negli anni cinquanta, narratori come Ahmad Abd Sallàm al-Baqqali (n. 1930), autore di una raccolta ds, il titolo Novelle marocchine, ripiega sui ricordi d'infanzia, mentre altri come Abd al-Karìm Ghallàb prestano maggiore attenzione al messaggio politico e ideologico. Tendenza, quest'ultima che si ritrova nei suoi scritti prodotti dopo I'indipendenza fra i quali la raccolta di racconti, composti fra il 1956 e il 1960, Egli è morto sereno, e il suo primo romanzo dal titolo Sette porte (1965). Si tratta di testi nei quali vengono denunciati i danni provocati dal Protettorato francese e le gravi conseguenze riscontrabili ancora nel Marocco indipendente. L'amore per la propria terra e la nostalgia del passato sono i temi trattati in La terra e iI mio amore (1971) e Fuori dal Paradiso (1977) dello stesso autore. A una donna, Khannatha Bannuna (n. 1940) si devono romanzi e racconti - Immagine e voce (1975) e Abbasso iI silenzio (1967) - che affrontano la questione femminile nei paesi arabi. Le opere prodotte negli anni settanta presentano alcuni elementi di innovazione, relativi soprattutto agli aspetti descrittivi e introspettivi. Muhammad Zafzàf (n. 1945), autore bilingue, introduce altresì nei suoi testi I'elemento folkloristico e fantastico in Case basse (1977) e II re dei ginn (1988). Racconti incentrati sui temi della metamorfosi, dell'estraneità e del doppio sono quelli dello scrittore Muhammad Izz al-Din al-Tazi (1948) e di ldrìs al-Khuri (n. 1939). Quest'ultimo, nel suo Ombre (1977) afferma che il suo mestiere e "la parola", il luogo in cui lavora "il mondo", la sua dimora "se stesso". Segnali evidenti del processo di decostruzione del testo tradizionale si avvertono nei romanzi e nei racconti che vedono la luce negli anni ottanta ad opera di Muhammad al-Harradi, del quale ricordiamo la raccolta Mandorle amare, e di Muhammad Suf (n. 1950) autore fra I'altro di Situazioni molto banali (1981) e Uccelli in cerca dei nidi (1982). Per quanto concerne il romanzo, anch'esso risente negli anni ottanta di un certo rinnovamento, soprattutto grazie all'opera di Ahmad al-Madini. II suo Fra la nascita e iI sogno (1976) e, ad esempio, composto da sette capitoli, sette parti indipendenti I'una dall'altra, che costituiscono però nell'insieme un testo interessante e profondamente unitario. Fra gli

Page 29: della 5°A Liceo Scientifico P.Gobetti´ - Torino€¦ · La nuova Costituzione del 1972 ha istituito un governo unicamerale. Mohammed VI è il 18° monarca della dinastia alaouita

29

autori marocchini più discussi di questo periodo troviamo Muhammad Shukri che nel suo Pane nudo (1982), disponibile in traduzione italiana, incentra la propria attenzione su uomini che vivono ai margini della società e che sono protagonisti di situazioni estreme. Alla fine degli anni ottanta si registra una tendenza a tornare a una scrittura mena accesa e, in certi casi, permeata d'una vena di misticismo come in Ahmad Buzfûr (n.1945) che in un romanzo del 1987 mostra di attingere ampiamente al filosofo sufi al-Ghazali, al Vangelo e al Corano. Nell'ambito del teatro, dopo I'indipendenza, si distinguono poche figure. Fra queste, Tayyib al-Siddìq (n. 1937) che, dopo aver messo in scena Aristofane e Gogol, compone interessanti opere in lingua dialettale nelle quali attinge al patrimonio leggendario e popolare marocchino, e Abd al-Karìm Burshìd che, nel 1979, al XX Festival del teatro di Marrakesh riceve un premio per il suo Ibn al-Rumi nelle periferie, al quale fa seguire, nel 1982, Imru al-Qays a Parigi. Fra le più apprezzate scrittrici marocchine contemporanee e Fatima Mernissi che, ne La terrazza proibita e in altri scritti di carattere sociologico, riesce at, esprimere con fine ironia e abilità il desiderio di libertà delle donne e la loro capacità di conquistarla anche in relazione all'Occidente.

Bibliografia essenziale:

F. Gabrieli, La letteratura araba, Firenze, Sansoni Accademia, 1967.

Camera D'Afflitto, Letteratura araba contemporanea, Roma, Carocci, 1998.

F. Gabrieli, V. Vacca, Antologia della letteratura araba, Milano, Accademia, rist. 1976.

I. Camera D'Afflitto, Scrittori arabi del Novecento, Milano, Bompiani, 1994

AAVV., Le letterature arabe del Maghreb: riappropriazione della tradizione o risposta all'egemonia

cultura/e?, numero monografico di "Oriente Moderno" a cura di I. Camera D'Afflitto, n. s. XVI, 2-3,

1997.

Wasim Dahmash (a cura di), Marocco, poesia araba oggi, Roma, Jouvence, 2004.

La musica arabo-musulmana (Salvo Barbagallo)

La musica può essere considerata, nonostante gli atteggiamenti non sempre favorevoli incontrati all'interno o in nome dell'lslàm, come una delle componenti culturali fondamentali delle società arabo-musulmane, antiche e moderne, dove appare strettamente legata a svariati aspetti della vita sociale quotidiana - quali i rituali collettivi, le tradizioni popolari, la religione - tanto da assumere significati e funzioni che oltrepassano l’ambito limitato dell'arte e dello svago. L'espressione musica arava è comunemente usata per indicare le manifestazioni musicali tipiche di un vasto territorio geografico abitato o in qualche modo influenzato dalla cultura araba, che comprende il nordafrica o Maghreb (Marocco, Tunisia, Algeria, Libia), la penisola arabica, le regioni del golfo persico (Iraq), il Vicino Oriente o Mashreq (Egitto, Palestina, Libano, Siria, Giordania) fino ad arrivare alle zone sud-caucasiche. Se volessimo includere anche le tradizioni persiana e turca, di cui sono portatrici popolazioni diverse da quella araba ma che ne condividono la fede islamica e che hanno storicamente esercitato forti influenze non solo musicali sulla cultura araba, sarebbe forse più appropriato utilizzare I'espressione musica arabo-musulmana. La musica arabo-musulmana è un fenomeno variegato e complesso, ad un tempo molteplice ed unitario, una costellazione di mondi e stili diversi ed eterogenei, ma accomunati da un insieme di caratteristiche tipiche e ricorrenti. Le espressioni musicali di una larga parte del mondo arabo-musulmano, comprese quelle persiane e turche, condividono, infatti, una serie di tratti, di elementi distintivi morfologico-musicali (Ie strutture melodiche, armoniche e ritmiche), organologici (gli strumenti), storico-geografici che ne permettono una trattazione unitaria sebbene su un piano astratto e problematico. Anche in riferimento alla musica arabo-musulmana valgono le distinzioni usate per la

Page 30: della 5°A Liceo Scientifico P.Gobetti´ - Torino€¦ · La nuova Costituzione del 1972 ha istituito un governo unicamerale. Mohammed VI è il 18° monarca della dinastia alaouita

30

musica occidentale tra musica classica o coIta e musica popolare e tra musica sacra e musica profana, distinzioni sicuramente schematiche e semplicistiche ma utili strumenti concettuali capaci di individuare macro-differenze di genere esistenti nella realtà sebbene con contorni sfumati e mobili. Mentre la musica popolare e strettamente associata alle comunità locali, spontaneamente e collettivamente vissuta nell'ambito dei rituali sacri e profani della vita quotidiana, la musica colta e in genere legata all'intrattenimento della società urbana ed aristocratica, fa riferimento a un Iinguaggio artistico maggiormente codificato e formalizzato, oltre ad essere eseguita da musicisti consapevoli del proprio ruolo e che hanno assimilato o appreso una certa preparazione tecnico-professionale. Riguardo alla musica coIta son o più evidenti gli elementi o punti di contatto che travalicano I confini regionali ed accomunano le diverse scuole musicali. La caratteristica che più delle altre conferisce unità alla musica colta araba é sicuramente la condivisione della lingua araba, dato I'intimo e stretto legame esistente tra musica e testo, dovuto al fatto che nella cultura araba tradizionale la musica svolge in prevalenza un ruolo di enfatizzazione e sottolineatura del significato delle parole. La voce umana può essere considerata lo strumento principale della musica araba. La musica tradizionale arabo-musulmana può essere suddivisa nei seguenti stili principali:

lo stile arabo-andaluso, derivato dalla tradizione arabo-andalusa medievale e diffuso

in forme diverse in tutto il Maghreb (Marocco, Tunisia, Algeria, Libia);

lo stile arabo-orientale, comprendente I'insieme delle forme musicali presenti nei

paesi del Mashreq (in arabo: oriente; Egitto, Libano, Siria, Giordania, Palestina, Iraq);

lo stile nero-africano, che raggruppa le espressioni musicali proprie delle etnie

nomadi che abitano l'Africa settentrionale (Berberi, Nubiani, Beduini o più in generale le popolazioni del Sudan occidentale ed orientale), spesso associate ad antichi rituali sincretici di possessione ed estasi collettiva (derdeba, stambali, etc.).

Ad un orecchio occidentale, abituato a linguaggi musicali più familiari, I'incontro con le sonorità del la musica arabo-islamica può destare un senso di disorientamento dovuto al fatto che tale composito edificio musicale poggia su fondamenta grammaticali diverse rispetto al sistema occidentale. Le sensazioni di spaesamento e difficoltà che I'ascolto della musica araba può procurare dipendono principalmente dal sistema d'intonazione microtonale che la caratterizza, differente rispetto al sistema equabile o temperato su cui si basa la nostra grammatica musicale a partire dal settecento. Mentre quest'ultimo suddivide I'ottava in dodici note, comprese le alterazioni, poste a una distanza costante o intervallo minimo di semitono, il sistema d'intonazione arabo-musulmano e più complesso ed eterogeneo. La divisione dell'ottava varia da regione in regione e ha subito cambiamenti nel corso del la storia; in generale e più stretta rispetto a quella occidentale ed é costituita da intervalli microtonali la cui distanza é inferiore al semitono. II sistema d'intonazione oggi prevalente nella teoria musicale araba divide I'ottava in 24 quarti di tono; è stato codificato soltanto all'inizio del sec XIX dal musicologo libanese Mikha'il Mashaqa e sancito dalla conferenza del Cairo del 1932. Componenti principali del la teoria e prassi musicale araba son o la melodia e il ritmo, articolate e strutturate sulla base di modi melodici detti maqam e ritmici chiamati wazn. Se per maqam (Iett. modo melodico; pl. maqamat) s'intende, in senso riduttivo, una scala eptatonica divisa in tetracordi (jins, pl. ajnas), in un senso più ampio il maqam sta ad indicare non solo una successione di note e intervalli quanto un organismo sonoro complesso, comprendente una serie di procedimenti, di modelli melodico-compositivi, di consuetudini improvvisative legate ad una determinata scala. II pensiero speculativo arabo sin dal medioevo, in continuità con le dottrine dei filosofi greci, ha associato a ciascun maqam determinate caratteristiche pararmoniche, psico-fisiologiche e cosmologiche. A differenza della musica occidentale, in prevalenza costruita su due soli modi, maggiore

Page 31: della 5°A Liceo Scientifico P.Gobetti´ - Torino€¦ · La nuova Costituzione del 1972 ha istituito un governo unicamerale. Mohammed VI è il 18° monarca della dinastia alaouita

31

e minore, la musica dei paesi musulmani ricorre a un numero sterminato di modi, variabili per denominazione e caratteristiche a seconda della regione. II wazn (Iett. misura) o iqa' (pl. iqaat), usul in turco, è un modo ritmico o segmento temporale, reiterato ciclicamente, costituito dalla successione di almeno due unità di tempo, ma che può arrivare a raggiungere la lunghezza di oltre un centinaio di unità ritmiche La ricchezza di tempi complessi, composti, asimmetrici e dispari, unita al grande rilevanza che gli strumenti a percussione rivestono all'interno degli organici musicali, d.mostra come la dimensione ritmica rivesta una notevole importanza, raramente riscontrabile nell'ambito della musica occidentale, sia colta sia popolare. Essenzialmente monodica, eterofonica e modale, la musica arabo-musulmana non ha

conosciuto lo sviluppo armonico e polifonico che ha contraddistinto la musica tonale occidentale. Se le dimensioni orizzontali della melodia e del ritmo hanno raggiunto livelli di grande ricercatezza, varietà, complessità e raffinatezza non altrettanto é avvenuto per quanto riguarda le dimensioni verticali dell'armonia e della polifonia. Le forme musicali arabo-musulmane sono generalmente costituite da un'unica linea melodica costruita su un solo modo o centro tonale, senza modulazioni di rilievo, ed eseguita senza accompagnamento armonico da più voci o strumenti, all'unisono o all'ottava, ma con piccole differenze, variazioni o parafrasi relative all'uso di ornamenti o abbellimenti, alla scansione ritmica, all'attacco, alla pronuncia o alla durata delle note. Altre caratteristiche tipiche della musica araba sono la trasmissione orale, affidata alla memoria collettiva e al rapporto personale tra maestro e allievo e il largo uso della pratica dell'improvvisazione, lasciata all'estro creativo estemporaneo e alla sensibilità

interpretativa di esecutori e cantanti (taqsim, laya/i, mawwaf). L’insieme delle caratteristiche sopra evidenziate valgono a descrivere nelle linee generali unicamente le espressioni musicali della tradizione. I fenomeni contemporanei di globalizzazione e contaminazione dei linguaggi hanno infatti generato profondi processi di occidentalizzazione e snaturamento nelle forme musicali arabo-musulmane, che hanno così visto mutare, almeno in parte, la loro identità originaria.

Page 32: della 5°A Liceo Scientifico P.Gobetti´ - Torino€¦ · La nuova Costituzione del 1972 ha istituito un governo unicamerale. Mohammed VI è il 18° monarca della dinastia alaouita

32

Cibi e bevande marocchine

COUS-COUS: prelibata pietanza tipica del Maghreb, diffusa anche in tutto il mondo arabo. Si tratta di un cereale (semola di grano duro) cotto al vapore che può essere accompagnato da carne o da pesce con delle verdure in centro. Viene servito in un enorme piatto rotondo dal quale attingono tutti i commensali: i più esperti creano delle palline di cous-cous accompagnandole con un pezzo di carne o di pesce, altrimenti ci si può servire di un cucchiaio. Purtroppo questa usanza di condivisione del piatto si trova ormai solo in famiglia, quindi se avrete modo di mangiarlo al ristorante vi sarà fornito un piatto a testa.

TAJINE: la tajine è un tegame in terracotta smaltata con un coperchio conico che si usa per cuocere lentamente stufati di carne sul fuoco. Potete trovare tantissimi tipi di stufati come ad esempio agnello con le prugne, agnello con verdure, coniglio al limone, pollo alle albicocche secche…insomma, chi più ne ha, più ne metta, e vi assicuro che sono tutti buonissimi!

HARIRA: l’harira è la zuppa nazionale. Durante i 30 giorni di Ramadan viene preparata in ogni casa al tramonto impregnando del suo profumo tutte le strade del Marocco. Viene spesso mangiata con datteri o dolci al miele. Ci sono diverse varietà di questa zuppa, ma la più classica è quella preparata con carne di manzo omontone, legumi e ovviamente brodo.

TE’ ALLA MENTA: è un vero toccasana alla fine di ogni pasto, ma è anche adatto a qualunque momento della giornata. È composto da tè verde cinese, menta fresca e zucchero. La sua preparazione è semplice, ma richiede una certa “ritualità”: si mette il tè nella teiera e vi si versa sopra un po’ di acqua bollente per poi buttarla via subito in quanto serve solo a lavarlo dalla polvere. Poi si inserisce la menta fresca nella teiera e la si riempie di acqua bollente, si aggiunge lo zucchero e si lascia il tutto in infusione per qualche minuto. Infine si versa il tè in un bicchiere e lo si ributta nella teiera per tre volte in modo da mescolare lo zucchero. Il tè viene sempre servito nei bicchieri nei quali si aggiungono rametti di menta fresca. DOLCI: ultimi, ma non per importanza, ci sono i meravigliosi dolcetti marocchini. In questo Paese è usanza servire insieme al tè alla menta tanti piccoli dolci secchi alla cannella, al sesamo, alle mandorle, al miele, al cocco… sono talmente tanti da riuscire a soddisfare qualsiasi tipo di palato! Accanto alla pasticceria secca, ci sono anche le frittelle BEGHIR, delle piccole crèpes a nido d’ape servite con burro fuso e miele, le frittelle di semolino (HARCHA) e le SHEBBAKIA, dei dolci fritti nell’olio e avvolti nel miele. Ovviamente la cucina marocchina offre molto di più di ciò che qui è elencato, quindi assaggiate il più possibile perché tutto è squisito!! Buon appetito, o come si dice in Marocco BISMILLAH!!!

Page 33: della 5°A Liceo Scientifico P.Gobetti´ - Torino€¦ · La nuova Costituzione del 1972 ha istituito un governo unicamerale. Mohammed VI è il 18° monarca della dinastia alaouita

33

Parliamo in marocchino Buongiorno, ciao: assalamu alaikum Per rispondere al saluto: wa ‘alaikum assalam. Come stai?: kidayr? Sto bene e tu?: ana bikhir wa nta? Quanti anni hai?: schal fi ‘emrak? Ho ….anni: ana ‘andi….am. Di dove siete?: mnin ntuma? Siamo italiani: hna talianiyin. Che ore sono?: schal fi ssa’a? Adesso sono le...: daba…. ssa’a. Quanto costa questo/ quello?: b schal hada/hadak. E’ troppo caro: ghali bezzaf. Dove si trova il mercato/la stazione del treno?: fin kayn ssuq/ la gar.dial tran Voglio andare a…: baghi namsci l … Vogliamo andare a….: bghayna namsciw l ... No: lla. Sì: eh. Grande: kbir Piccolo: sghir Bello/a: swin/swina Brutto/a:khayb/khayba

Indirizzi Utili

Ambasciata italiana in Marocco:

RABAT. 2, Rue Idriss Al Azhar tel. (00212-7) 706.597

Consolato italiano:

CASABLANCA. 21, Avenue Hassan tel. (00212-2) 277.558-220.068

Polizia tel. 19 Pronto soccorso tel. 15

Soccorso stradale tel. 177

Ostelli:

MOHAMMEDIA

Centre d’Accueil El Bachir Prés du strade El Bachir Tel (00212-23) 314324

FES

Centre d’Accueil Al Quods tél (00212-55) 62.07.00)

Page 34: della 5°A Liceo Scientifico P.Gobetti´ - Torino€¦ · La nuova Costituzione del 1972 ha istituito un governo unicamerale. Mohammed VI è il 18° monarca della dinastia alaouita

34

Lo zaino del viaggiatore

Considerato che dovrete muovervi agevolmente vi consigliamo di utilizzare uno zaino e vi consigliamo di portare con voi solo lo stretto indispensabile.

Collezione inverno / primavera...

Due paia di pantaloni comodi da battaglia

Due paia di magliette a maniche corte e due paia a maniche lunghe

Una felpa o maglione pesante

K-way in caso di pioggia e una sciarpetta contro il vento

Calzini a volontà

Biancheria intima a piacere

Scarpe da ginnastica comode

Cappellino e occhiali da sole

Kit dell’igiene personale…

Dentifricio & spazzolino

Shampoo & bagnoschiuma (ciabatte da doccia)

Un phon ogni 4 persone: accordatevi tra di voi!!!

Un asciugamano da doccia e uno da mani

Deodorante e saponetta per le mani

Consigliamo le salviettine da viaggio

Farmacia da viaggio…

Ciascuno porti le sue medicine personali con eventuali fogli del medico curante se ha delle patologie importanti

Analgesici (aspirina, moment, quello che siete abituati a prendere di solito)

Antidiarroici o Fermenti lattici

Cerotti & disinfettante

Accordatevi tra di voi: inutile portare tante cose!

Page 35: della 5°A Liceo Scientifico P.Gobetti´ - Torino€¦ · La nuova Costituzione del 1972 ha istituito un governo unicamerale. Mohammed VI è il 18° monarca della dinastia alaouita

35

Consigli utili

Consiglio prima di partire di iniziare una cura di fermenti lattici al fine di preparare il vostro organismo al cambiamento climatico. Avere sempre con voi una bottiglia d’acqua. Comprate sempre acqua in bottiglia sigillata ed evitate di bere l’acqua dei rubinetti (che comunque va benissimo per l’igiene personale e per lavarsi i denti). Mi raccomando evitate di bere bevande contenenti ghiaccio poiché viene prodotto con l’acqua dei rubinetti. Cambiate i vostri soldi poco alla volta poiché il cambio da euro a dirham non prevede commissioni, mentre il contrario si. Vi ricordiamo che 1 euro vale circa 11,5 dirham. Chi invece è in possesso di Bancomat può portarlo con sé ed utilizzarlo senza difficoltà presso le banche locali. Portate sempre con voi passaporto e/o carta d’identità oltre all’indirizzo e numero di telefono del luogo nel quale pernotterete quel giorno. Mi raccomando, prestate attenzione a zaini e portafogli soprattutto nel mercato. Ricordate di non mangiare né bere succhi di frutta freschi all’interno del mercato. Nel caso doveste bere tè alla menta vi consigliamo di ordinare la teiera poiché più capiente del singolo bicchiere. Ricordate di trattare i prezzi nel mercato: il primo prezzo è sempre il doppio di quello che potreste ottenere contrattando! Ultimo, ma non per importanza, prestate molta attenzione quando attraversate la strada, in particolar modo ai mezzi pubblici.

Sperando che i nostri consigli vi possano tornare utili vi auguriamo uno splendido soggiorno in Marocco!

Ringraziamo per i testi: Barbagallo Salvo, Bettega Simone, Cassarino Mirella, Cupi Loredana, Giani Paola, Roggero Maria Adele,

per la grafica: Bonu Andrea e Manassero Marco

Page 36: della 5°A Liceo Scientifico P.Gobetti´ - Torino€¦ · La nuova Costituzione del 1972 ha istituito un governo unicamerale. Mohammed VI è il 18° monarca della dinastia alaouita

36

PROGRAMMA VIAGGIO MAROCCO 7/11 – 14/11 2009

Istituto Gobetti – Classe VA

Programme du séjour au Maroc:

Mohammedia - Casablanca - Rabat - Fes - Meknes

Samedi 7 Novembre 2009

Se retrouver à 17,15 à Piazza Carlo Emanuele II (Piazza Carlina), en face à la maison d'Antonio Gramsci; Départ à 17,30 en bus à Malpensa

Départ de l'aéroport de (Malpensa) à 21,30; Arrivée à l'Aereporto - Mohamed V - Casablanca à 23,40. (Compagnie Jet4you)

Départ vers le Centre d’accueil El Bachir Mohammedia du Ministère de la Jeunesse et des Sports (Tél. 0523.31.43.24)

Dimanche 8 Novembre 2009

Le jour: Départ vers Rabat:Visite de la Tour Hassan, le musée Mohamed V, la kasbah des Oudaïas, La rue des Consuls.

Le soir: Retour au Centre d'accueil El Bachir Mohammedia du Ministère de la Jeunesse et des Sports.

Lundi 9 Novembre 2009

Le matin: Visite de Casablanca: La Mosquée Hassan II, La Corniche, L'ancienne Médina, Parc De La Ligue Arabe

Après midi: - Rencontre d’échange culturel avec les élèves du lycée Chawki (Directeur: M. HAJMI, Tél: 00212 667 132073)

- Visite El Houbous, centre ville

Soir: Retour au Centre d'accueil El Bachir Mohammedia du Ministère de la Jeunesse et des Sports

Mardi 10 Novembre 2009

Matin: Départ vers Fes - Centre d'accueil Al Qods Fes du Ministère de la Jeunesse et des Sports (tél 00212 0555 62.07.00)

Après midi: Visite de Fes Ancienne Medina: ( Bab Boujloud,,Dar El Magana, Médersa Attarine)

Retour Centre d'accueil Al Qods Fes du Ministère de la Jeunesse et des Sports

Mercredi 11 Novembre 2009

Visite de Fes: La mosquée EL Karaouiyine, Médersa Bou Inania, Ancienne Medina Fès El Jedid.

Retour Retour Centre d'accueil Al Qods Fes du Ministére de la Jeunesse et des Sports

Jeudi 12 Novembre 2009

Matin: Visite de Meknes: rencontre d’échange culturel avec les élèves de Lycée Moulay Ismail (Tél: 00212 535 52.02.17)

Après midi: Visite Bab El Mansour, Dar el Kehira, Tombes moulay Ismail, Visite de Meknès, Hérij Es Souani, médersa Bou Inania, la médina.

Soir: Retour au Centre d'accueil Al Qods Fes du Ministère de la Jeunesse et des Sports

Vendredi 13 Novembre 2009

Matin: Visite Volubilis - Meknes

Après midi: retour au Centre d'accueil El Bachir Mohammedia du Ministère de la Jeunesse et des Sports

Samedi 14 Novembre 2009

Départ vers l’Aéroport Mohamed V – Casablanca à 14,00; départ de l’avion à 16,15: Arrivée à Malpensa à 20,15. Départ avec le bus à 21,00 et arrivée à Torino à 23,00