Approfondimenti sulla didattica laboratoriale: la valutazione. · Approfondimenti sulla didattica...

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Formazione dei referenti/coordinatori dei processi sui temi della disabilità e dell'inclusione. Seconda annualità. Priorità 4.5 del Piano per la formazione docenti 2016-2019

Approfondimenti sulla didattica laboratoriale: la valutazione.

Adele Maria Veste

Discalculia o difficoltà in Matematica?

adeleveste@libero.it

● La didattica di laboratorio e le metodologie attive

● La valutazione● Attività

● Poiché stiamo parlando di bambine e bambini, di esseri umani, di ciò che vi è di più bello, delicato e complesso al mondo è richiesto uno sguardo psicopedagogico: che sappia intelligere ossia leggere dentro (intus legere) le cose e le persone, per trarne poi orientamenti ad agire.

● Ci vuole un insegnante, con la competenza e la capacità di percepire l’essere umano in tutta la sua complessità e di saper scegliere una strategia, di applicare un metodo.

R. Ciambrone “Verso una cultura sociale dei BES”

Non è sufficiente preoccuparsi di definire chi sono gli studenti in situazione di BES; importante è cambiare il modo di insegnare e di valutare, affinché ogni studente in relazione alla sua condizione e alla sua manifesta difficoltà, possa apprendere.

Adele Maria Veste

Didattica inclusiva

E' sempre più urgente adottare una didattica che sia ‘denominatore comune’ per tutti gli alunni e che non lasci indietro nessuno: una didattica inclusiva più che una didattica speciale.

Adele Maria Veste

Adele Maria Veste

Adele Maria Veste

Adele Maria Veste

Adele Maria Veste

“Gli insegnanti italiani pensano soprattutto alle performance accademiche. Tuttavia, come risulta evidente dal rapporto, risultati e ambiente vanno a braccetto e ignorare questa relazione rischia di compromettere gli sforzi di rinnovamento del nostro sistema scolastico.

“L’insegnamento frontale è anacronistico e poco legato all’apprendimento oltre che poco legato al benessere dei ragazzi”. Francesca Borgonovi, economista Ocse autricedello studio

Adele Maria Veste

Il Profilo dei Docenti Inclusivi

Uno dei risultati principali del progetto realizzato dall’Agenzia Europea per lo Sviluppo dell’Istruzione degli Alunni Disabili.

E' una informazione concreta su quali sono le competenze necessarie, i comportamenti, le conoscenze e le abilità richieste ai docenti che lavorano in ambienti scolastici inclusivi.

Adele Maria Veste

Il progetto triennale – cui hanno partecipato più di 55 esperti nazionali provenienti da 25 paesi europei – ha preso in esame i seguenti aspetti:

- Quale docente per una società inclusiva nella scuola del 21° secolo?

- Quali le competenze essenziali che il docente deve possedere per favorire ed ampliare l’integrazione scolastica e l’inclusione degli alunni?

Adele Maria Veste

I destinatari principali di questo documento sono i formatori e i dirigenti – i responsabili delle politiche di formazione

Adele Maria Veste

Sono stati identificati quattro valori essenziali dell’insegnamento e dell’apprendimento sulla base dell’osservazione del lavoro dei docenti in classe.

1. Valutare la diversità degli alunni – la differenza tra gli alunni è una risorsa e una ricchezza;

2. Sostenere gli alunni – i docenti devono coltivare alte aspettative sul successo scolastico degli studenti;

3. Lavorare con gli altri – la collaborazione e il lavoro di gruppo sono approcci essenziali;

4. Aggiornamento professionale personale continuo – l’insegnamento è un’attività di apprendimento.

Adele Maria Veste

Le aree di competenza sono:- Lavorare con i genitori e le famiglie;- Lavorare con altri professionisti.

3.1 Lavorare con genitori e famiglie

… Coscienza del valore aggiunto della collaborazione con i genitori e le famiglie;… Rispetto dei contesti sociali e culturali e dei punti di vista dei genitori e delle famiglie;… Interpretare la comunicazione e la collaborazione con i genitori e le famiglie come unaresponsabilità professionale.

La conoscenza e la competenza di base includono …… La didattica inclusiva si basa su un approccio cooperativo;… L’importanza delle competenze interpersonali;

Adele Maria Veste

● … I compagni di scuola e di classe possono rappresentare una facilitazione all’apprendimento per la diversità tra loro e perchè coetanei;

● … Gli studenti imparano in modo diverso e possono fungere da sostegno al proprio apprendimento e a quello dei loro coetanei;

● … La scuola è un ambiente comune e sociale che incide sull’autostima degli studenti e sul loro potenziale di apprendimento;

Adele Maria Veste

LA SCUOLA CHE SI INTERROGA

La presenza nelle nostre scuole di ragazzi con BES ha la valenza fondamentale di obbligarci a riconsiderare la nostra azione educativa e didattica

Adele Maria Veste

Ci invita ad individuare in ciascun allievo:

lo stile cognitivo specifico

le modalità di apprendimento

i punti di forza (cognitivi, culturali e di carattere)

la zona di sviluppo prossimale (cioè cosa riesce a fare e con quale tipo di aiuto) (Lev S. Vygotskij)

Adele Maria Veste

Metodologie attive...

Adele Maria Veste

Metodologie didattiche “attive”

● Didattica di laboratorio● Problem solving● Metacognizione● Apprendimento cooperativo

Attività: apprendimento cooperativo Comprensione del testo

Supponendo una classe di 20 studenti, l’insegnante divide la classe in 4 gruppi eterogenei contenenti ciascuno 5 alunni, e individua un leader per ogni gruppo.

Gli studenti dei 4 gruppi si disporranno a cerchio.

L’insegnante proporrà un’attività (per esempio un’attività di comprensione di un articolo sulle abitudini di vita, sulle preferenze e sui gusti, su un cantante di successo...).

Fase 1 L’insegnante divide il testo in 5 parti, relative ai seguenti argomenti:

Ogni alunno di un gruppo riceverà dall’insegnante una parte diversa del testo e avrà il tempo di leggerlo.

Se nella classe vi sono studenti con dislessia, il testo può essere fornito in formato audio, oppure si può chiederedi far loro leggere il testo, dicendo che anche se non finiscono in tempo, durante la fase 2, potranno ricevere le informazioni sulla loro parte dai partner del gruppo che si formerà successivamente.

Fase 2 Tutti gli studenti che hanno letto la stessa parte

del testo formeranno un nuovo gruppo e discuteranno

l’argomento tra loro, per poi presentarlo ai compagni del gruppo originario.

Fase 3 Ogni studente dovrà poi tornare al suo gruppo iniziale e presentare la propria parte ai partner.

L’insegnante incoraggerà questi ultimi a formulare domande e a chiedere chiarimenti.

Fase 4 L’insegnante consegnerà a tutti i componenti della classe una fotocopia con un esercizio a scelta

multipla centrato sul testo completo e ogni studente dovrà completarlo individualmente.

PRIMA FASE● La classe viene divisa in gruppi di 4 o 5 allievi.

Questi gruppi li chiameremo "gruppi base". ● Esempio: studio dei paesi del Sud America.

Ogni gruppo studierà un Paese.● Ad ogni alunno del "gruppo base", viene

affidato una competenza specifica.

A E B

C D A E

BC D

A E B

C D

A E B

C D

GRUPPO 2ARGENTINA

GRUPPO 3BRASILE

GRUPPO 1CILE

GRUPPO 4PERU'

A creare una tabella con i dati del Paese,

B studiare la morfologia del terreno e i climi;

C gli aspetti storici;

D gli aspetti sociali;

E gli aspetti culturali.

A E B

C D

SECONDA FASETutti i ragazzi A si incontrano tra di loro per individuare procedure univoche e contenuti da considerare in un "gruppo tecnico".

● In questa fase ogni alunno diventerà competente di quello specifico ambito perché nella fase successiva dovrà relazionare al gruppo-base.

● I ragazzi del gruppo A stabiliscono quante righe e colonne dovrà avere la tabella e quali le voci da considerare.

● Avremo quindi 4 "gruppi di base" e 5 "gruppi tecnici"

TERZA FASE

Si ritrovano i "gruppi base", in cui adesso ciascun allievo è "esperto" di una fase del lavoro e di questa sua conoscenza deve rendere partecipi i compagni che ne sono del tutto privi.

● Viene svolto il lavoro dato in consegna

VantaggiL'allievo si responsabilizza sia verso l'insegnante che verso il gruppo base, imparando nel contempo a lavorare in modo cooperativo al fine di raggiungere un obiettivo comune.

Gli studenti diventano di volta in volta gli esperti del gruppo (assumono il ruolo di insegnanti) e devono verbalizzare efficacemente, individuando modalità creative per spiegare al gruppo (e poi alla classe) il loro argomento.

Il processo di insegnamento/apprendimento tra pari consente di ritenere i contenuti.

Jigsaw Classroom

● La "Aula Puzzle", è una tecnica volta alla riduzione del conflitto razziale e alla crescita di risultati scolastici positivi.

● Così come ogni tassello di un puzzle risulta essere fondamentale nella costruzione dello stesso, ogni studente risulta essere essenziale nella realizzazione e presentazione dello strumento finale da presentare.

Adele Maria Veste

La didattica in laboratorio

"I sensi, essendo gli esploratori dell’ambiente, aprono la via della conoscenza. I materiali per l’educazione dei sensi sono offerti come una specie di chiave per aprire una porta all’esplorazione delle cose esterne”Maria Montessori

● Si può definire “laboratorio” qualsiasi situazione didattica che presenti il carattere dell’apprendimento attivo, dell’imparare facendo.

● L’etichetta “laboratorio” ha valenza programmatica circa la qualità pedagogica dell’attività che si svolgerà,

● Può diventare “laboratorio” anche un'aula

Il laboratorio:

è “spazio” fisico (è ciò che contiene l’attività) è “territorio” (materialità)

È “contesto”, è “mappa” (atteggiamento mentale: propensione attiva e riflessiva).

“La conciliazione di queste due concezioni unilaterali è un’esigenza pedagogica: lo spazio materiale, senza l’atteggiamento mentale è vano; ma l’atteggiamento senza condizioni materiali adeguate rischia di risultare impotente.”

Nel laboratorio la “prossemica” (il linguaggio dello spazio): le relazioni spaziali (distanze, orientamenti, separazioni ecc.) sono significanti, denotano e connotano usi, dinamiche, rapporti per i quali un certo spazio è fatto.

● Dewey aveva intuito che dalle prossemiche degli ambienti scolastici se ne possono ricostruire le funzioni didattiche implicite:

● “Come il biologo con un osso o due può ricostruire l’intero animale, così noi, se rievochiamo dinanzi alla nostra mente un’aula scolastica ordinaria […] possiamo ricostruire l’unica attività educativa che sia possibile svolgere in siffatto spazio.

Tutto è fatto “per ascoltare”

● L’aula ha una prossemica pensata per la trasmissione culturale, basata sulla dinamica: insegnante che espone, alunno che ascolta.

● Il laboratorio presenta configurazioni prossemiche “alternative”: tutto è fatto “per agire e per interagire”;

● Lo spazio laboratoriale può allora favorire la “laboratorialità” come atteggiamento mentale, determinando certe “attese” nell’alunno, quando viene condotto in laboratorio.

Il laboratorio come metodologia di apprendimento

Il laboratorio non é il luogo nel quale gli studenti mettono in pratica quanto hanno appreso a livello teorico attraverso la sperimentazione di protocolli standardizzati, tipici delle discipline scientifiche

● E' una metodologia didattica innovativa, che coinvolge tutte le discipline, che facilita la personalizzazione del processo di insegnamento/ apprendimento

● che consente agli studenti di acquisire il “sapere” attraverso il “fare”, dando forza all’idea che la scuola è il posto in cui si “impara ad imparare” per tutta la vita.

Prima di essere “ambiente” il laboratorio è uno “spazio mentale attrezzato”, una forma mentis, un modo di interagire con la realtà. Il termine laboratorio va inteso come qualsiasi spazio, fisico, operativo e concettuale, opportunamente adattato ed equipaggiato per lo svolgimento di una specifica attività formativa.

Nel laboratorio il soggetto agisce.L’attività puo' essere riproduttiva (l’allievo copia, ripercorre la procedura richiesta, riproduce ciò che ha studiato); o produttiva: l’allievo inventa, ipotizza nuove strategie risolutive, che produce qualcosa ex novo. Lo scopo formativo del laboratorio è quello di produrre pensiero a partire dall’azione.

La divisione

Alcune misconcezioni relative alla operazione di divisione: concepire la divisione esclusivamente come ripartizione, concepire il dividendo sempre maggiore del divisore, credere che la divisione sia sempre possibile anche quando il divisore è 0, …

Si accetta il modello intuitivo di divisione tra naturali e si estende erroneamente ai razionali, si forma quel modello “parassita” che si può enunciare così: la divisione “diminuisce sempre”, che ovviamente non corrisponde più a verità»

Adele Maria Veste

Il Problem Solving è una metodologia didattica “attiva” applicata nell'America degli anni '70 basata sulla risoluzione di problemi in contesti di vita reale.

Il Problem solving

Che cos’è un problema?

“Un problema sorge quando un essere vivente ha una meta ma non sa come raggiungerla.”

[Duncker, 1935]

Psicologia della Gestalt

Viene posto alla classe un problema da risolvere a partire da una domanda, stimolando gli allievi a raccogliere informazioni e a ricercare ipotesi di verifica.

L'apprendimento è caratterizzato da un carattere dinamico. Gli studenti devono:

acquisire informazioni dal docente per poter affrontare il problema,

essere in grado di costruire in gruppo le conoscenze disciplinari

essere consapevoli dei processi di riflessione attuabili, indagando tutte le soluzioni possibili, valutandone l'efficacia e ponendo alla fine nuovi problemi.

L'insegnante può mostrare egli stesso come risolvere il problema o chiedere ai ragazzi quali soluzioni attuare, valutando in base alle caratteristiche del gruppo classe e alla natura del problema come calibrare i seguenti aspetti:

modalità di formulazione della domanda; passaggi da esplicitare; spazi problematici insoluti; dati da fornire

per risolvere l'enigma.

Il docente: valuta le fasi di risoluzione del problema e le tipologie

di ragionamento più efficaci; colloca le scoperte degli allievi in un sistema ordinato

di conoscenze disciplinari tramutandoli in contenuti consolidati

Il  Problem Solving  non riguarda solo le discipline scientifiche e può essere attuato in ogni ordine di scuola, purché si pongano problemi adeguati al grado di comprensione degli allievi, in situazioni reali o verosimili.

In questo modo è possibile insegnare in modo critico la Matematica

l'Italiano (per la risoluzione di un giallo o la scrittura di un testo),

le Scienze (attraverso la conduzione di esperimenti in laboratorio),

La Storia (ponendo una controversia da analizzare, ricostruendo i processi che hanno dato vita ad alcune grandi vittorie o sconfitte),

La didattica per problemi ha una cruciale valenza educativa-formativa in quanto consente a ciascun allievo di: 

Ricercare dati ed informazioni;

Fare stime e calcoli

Formulare ipotesi;

Proporre soluzioni;

Prendere decisioni.

I vantaggi per un alunno con DSA

1) La responsabilità,

2) L’autonomia,

3) La fiducia in sé,

4) La stima di sé,

5) La cooperazione con gli altri, 

6) La solidarietà,

7) Le capacità decisionali.

Comprendere un problema, quindi, significa capirne le difficoltà, tentare di risolverlo con un’applicazione tenace e responsabile, con perseveranza e gratificazione intellettiva, legata alla soluzione del problema stesso. Con tale metodo si possono sviluppare alcuni aspetti fondamentali della personalità quali:

Ciò che generalmente impariamo a scuola è il risultato definitivo, la formalizzazione, ignorando le inquietudini, le idee geniali e i fallimenti che si celano dietro di essi.

Esempio: misura di un'area

A quattordici anni il concetto di area è stato già soppiantato da una regola mnemonica di calcolo. Gli studenti effettuano i calcoli delle aree regolari A e B utilizzando le formule, ma incontrano difficoltà quasi insormontabili quando affrontano il problema posto dalle figure C e D.

Adele Maria Veste

74,5%Errata4,0% Non data

Le tre ScatoleLe tre Scatole

La situazione in cui ci troviamo è questa: c'è un padre e due giovani figli, Marco e Matteo, che frequentemente chiedono al genitore i soldi necessari ad organizzare le loro imminenti vacanze estive.

Il padre, stanco delle loro continue richieste di denaro, decide di mettere alla prova la loro intelligenza.

Un giorno chiama Marco e Matteo e mostra loro 3 scatole: una rossa, una blu ed una verde.

Dice allora ai ragazzi che in una sola delle scatole ci sono 500 euro e che la somma andrà a chi per primo riuscirà a capire dove si trovano i soldi basandosi sui suggerimenti riportati sulle scatole.

Attività: Le tre ScatoleLe tre Scatole

• I soldi sono in una sola delle scatole • Delle tre affermazioni riportate sulle scatole al massimo una è vera.

Metodologie utilizzate:Metodologie utilizzate: Cooperative Learning Cooperative Learning Problem Solving Problem Solving

Attività: Gioco a squadre Gioco a squadre

Squadra n.1 dispone nelle caselle,  

e chiede alla squadra avversaria di enunciare 4 condizioni che descrivano la disposizione nella tabella data.

secondo criteri scelti a piacere, le seguenti figure geometriche

Come valutare?● Dovremo rinunciare a ricercare metodi e criteri

“assolutamente oggettivi” di valutazione, accettando che la valutazione non possa mai essere totalmente oggettiva; essa è soggettiva proprio in quanto coinvolge “soggetti” in una interazione reciproca.

● Dovremo imparare a legare consapevolmente la valutazione alle scelte didattiche che l’insegnante opera.

● Occorre cercare nuovi strumenti e metodologie valutative per attività laboratoriali e metacognitive (Brunetto Piochi)

Per valutare si devono raccogliere i dati. Possiamo usare:

1. Una modalità formale: verifica (scritta e/o orale)

2. Una modalità informare: osservazione strutturata

B. Piochi

L’impatto con la scuola, particolarmente nei suoi risvolti valutativi, rappresentauna delle esperienze più significative nella formazione personale per tutti gli studenti e, in particolare, per coloro che si trovano in posizione di svantaggio rispetto alle richieste che essa pone.

Una gestione accorta dei processi e dei dispositivi di valutazione degli apprendimenti rappresenta un potente strumento di inclusione scolastica e di promozione del successo formativo e personaledegli alunni.

Nelle interazioni umane, la valutazione è un processo sempre presente,che coinvolge conoscenze, valori e credenze di coloro che elaborano giudizie ne sono destinatari e che ha un carattere interattivo e dinamico.

Si può dire che la valutazione sia un processo simmetrico, per cui ogni persona tende ad elaborare giudizi su un’altra persona mentre è al contempo da questa giudicata, e riflessivo, in quanto ognuno, anche in relazione ai giudizi ricevuti dagli altri, costruisce un giudizio su di sé.

La scuola include queste dinamiche con modalità specifiche.

Cosa significa “valutare”?

Valutare significa trasformare una misura in un valore (sufficiente/insufficiente, eccellente/migliorabile ecc.), e in base a questa trasformazione prendere una decisione (promosso/bocciato, recupero/sviluppo, debito/credito).

“La valutazione consiste in un duplice processo di rappresentazione, il cui punto di partenza consiste in una

rappresentazione fattuale di un fenomeno e il punto di arrivo nella rappresentazione codificata dello stesso fenomeno”

(Barbier, 1977)

CONCETTO DI VALUTAZIONE

RACCOLTA DATI CRITERI DI GIUDIZIO

ESPRESSIONE DEL GIUDIZIO

● Valutazione è anche regolazione della Funzione didattica attraverso rivelazione di informazioni sui processi per assumere decisioni

Cosa significa “valutare”?

● E' dimensione fondamentale del gesto educativo e didattico

● E' comunicazione dell'io docente

● E' un momento di sintesi (passi compiuti e da compiere)

● Consiste in una raccolta di informazioni che rappresentino la realtà per prendere decisioni adeguate

● E' l' origine del recupero

Valutare è: cercare cio' che vale

● Non è un modo per definire gli alunni● Non è un modo per assumere una posizione

penalizzante● Non è scandalizzarsi sui risultati

Non valutiamo per misurare

ma misuriamo per valutare.

Cosa non significa “valutare”?

Le antinomìe della valutazione

Si deve valutare?

SiE' strumento

IndispensabilePer verificare

il perseguimento Delle finalità

No Limita il soggetto

Provoca effetto predittivo

Summerhill School

Il non valutare, se fosse possibile, renderebbe ancora più difficile il rapporto educativo, quando non losconvolgerebbe. Il non sentirsi né stimato, né disistimato, il non percepire alcuna reazione al proprio lavoro, impegno o disimpegno, priva di riferimenti espliciti il proprio operato e crea uno stato di ambiguità e di paura interno»

“Il Voto, la malattia infantile dell'educazione. Il voto è la sorgente della paura preventiva, quella che ci portiamo dietro e che non se ne va più. Il voto è la valutazione. E’ il giudizio. E’ il sospetto che si annida dentro l'alunno, dentro il maestro. Il voto è la vergogna dell'essere somaro. E genera la vergogna dei genitori. E’ la vergogna e la resa di un insegnante. E’ per ultimo la resa di un’intera società. Che finisce solo per preoccuparsi dell'identità, dell'immagine. Di un fantasma”.

Daniel Pennac

Che funzione ha la valutazione?

Sommativa

Formativa

Cosa si deve valutare?

ProcessiCome e non cosa

Esiti

Rispetto a cosa si deve valutare?

Livelli di partenza

Standard

Chi deve valutare?

Docente

Commissione esterna

Stereotipia

Effetto di alone

Effetto di contrasto

Effetto distribuzione forzata

TA vs AA

Authentic Assessment

Traditional Assessment

Con quali strumenti si deve valutare?

Strumenti osservativi

Prove oggettive

Di formule ne conosciamo tante: quella numerica, in decimi,trentesimi, centesimi…; quella alfabetica, come in tanti altri Paesinon solo europei il sistema dei giudizi sintetici, (insufficiente, sufficiente, buono) Ci sono i sistemi descrittivi e narrativi che meglio di altri possono dar conto del percorso di apprendimento e che richiedono in primo luogo, l’osservazione, la descrizione, la documentazione degli eventi formativi.

“tutti i fenomeni significativi sono misurati con i numeri” la valutazione è qualcosa di più complesso della semplice misurazione. la scala numerica decimale è “uno strumento di precisione” ma l’oggetto della misurazione (cioè, gli apprendimentidegli studenti) sfugge alla possibilità di una graduazione secondo intervalli uguali (o almeno equivalenti)

Quando si parla di persone, e anche di apprendimenti, quest’operazione può essere fatta solo per “approssimazione”Ed è su questo concetto che si giocano le differenze tra la “misurazione” di un qualsiasi fenomeno oggettivabile e la “valutazione degli apprendimenti di soggetti tutti diversi”.

VALUTAZIONE PER L'APPRENDIMENTO

LOGICA DI SVILUPPO

● Crescita formativa

● In itinere

● Orientare

● Valenza metacognitiva

VALUTAZIONE DELL'APPRENDIMENTO

LOGICA DI CONTROLLO

● Certificazione sociale

● A posteriori

● Classificare

● Valenza informativa

La valutazione per l'apprendimento

● è parte integrante del processo dell’insegnamento-apprendimento

● richiede di condividere con gli studenti i traguardi che si vogliono raggiungere

● aiuta gli studenti a riconoscere gli standard a cui si mira

● coinvolge gli studenti in forme di autovalutazione

● fornisce agli studenti i necessari feed back per individuare quali siano i passi successivi da fare e come farli

● coinvolge sia insegnanti che studenti nell’analisi e nella riflessione sui dati della valutazione

● è sostenuta dalla convinzione che ciascuno studente può migliorare

Valutare per migliorare il proprio insegnamento!

Non deve farsi alla fine dello stadio in corso, ma all'inizio dello stadio seguente in modo da poter rimediare alle deficienze constatate in alcuni alunni.

Questa valutazione, da negativa a retrospettiva diventa positiva e orientata verso l'avvenire, parte integrante del processo di apprendimento. In una valutazione formativa usiamo ogni mezzo per ottenere informazioni utilizzabili.

Ma “una qualunque informazione non è necessariamente utile”. Si deve cercare l'informazione relativa ai fattori su cui si possiede un certo controllo.

.

La struttura, la tipologia e le consegne delle prove di verifica, devono esser elaborate con la funzione di :

• accertare il livello di apprendimento raggiunto,

• misurare tale livello quantificandolo

• e formulare un giudizio.

La valutazione dell'apprendimento

La dinamica tra le due valutazioni

risultati delle prove periodiche di accertamento degli apprendimenti

informazioni raccolte nel corso delle attività svolte

● individuare interventi utili per superare talune cause di insuccesso

● utilizzare al meglio le risorse degli allievi ai fini dello sviluppo delle loro capacità di far fronte con successo ai compiti proposti.

INCROCIARE

AL FINE DI

La valutazione degli apprendimenti in ambienti inclusivi

Vige ancora nella scuola italiana un approccio medico alla questione: l’alunno come il portatore esclusivo della disabilità, senza invece correlare tale disabilità con il contesto strutturale, didattico, ma anche relazionale– con gli insegnanti e con gli alunni – che contribuisce a delineare la concretezza della sua disabilità

La normativa italiana prevede una valutazione degli apprendimenti che misuri abilità e progressi commisurati ai limiti del funzionamento.La “valutazione inclusiva” suggerisce di valutare non soltanto l’alunno, ma anche il contesto educativoin cui agisce e da cui dipende il complessoreticolo di barriere sociali che intralciano il possibile dispiegamento delle sue abilità

E' necessario il diretto coinvolgimento degli alunni nel processo valutativo e, in particolare, nelle procedure che costituiscono i momenti di valutazione, stimolando lacompartecipazione fra l’insegnante, l’alunno con disabilità e la sua famiglia nella definizione delle tipologie di prove, deitempi di attuazione delle medesime, o nella formulazione dei quesiti.La valutazione medesima deve avvenire in un regime dipiena “accessibilità”, di massima personalizzazione.

■ tutte le procedure di valutazione dovrebbero essere usate per promuovere l’apprendimento di tutti gli alunni;■ tutti gli alunni dovrebbero partecipare a pieno titolo a tutte le procedure di valutazione;■ tutte le procedure di valutazione dovrebbero essere costruite secondo principi dell’universal design dando così a tutti gli alunni l’opportunità di dimostrare i risultati del loro studio, le competenze acquisite e il loro livello di conoscenza;■ i bisogni degli alunni con disabilità dovrebbero essere considerate e tenute in considerazione nel contesto generale e particolare delle politiche specifiche in essere per la valutazione degli alunni;

Universal Design è un movimento per i diritti umani nello sviluppo del prodotto e nell’architettura, che esige la creazione di ambienti e beni per il consumatore utilizzabili dalla più grande varietà di utenti.l’ambito dell’UDL si basa interamente su tre principi: 1. fornire molteplici mezzi di rappresentazione; 2. fornire molteplici mezzi di azione e di espressione; 3. fornire diversi mezzi di coinvolgimento.

■ tutte le procedure di valutazione dovrebbero essere complementari e fonte di informazione vicendevole;■ tutte le procedure di valutazione dovrebbero avere lo scopo di valorizzare la differenza attraverso l’identificazione e la valutazione dei processi e dei miglioramenti dell’apprendimento;■ le procedure di valutazione dovrebbero essere coerenti e coordinate nella prospettiva dell’obiettivo di potenziare l’apprendimento e l’insegnamento;■ la valutazione inclusiva ha l’obiettivo esplicito di prevenire la segregazione evitando – quanto più possibile – l’etichettatura e concentrando l’attenzione sulle pratiche dell’apprendimento e dell’insegnamento che promuovono l’inclusione nelle classi comuni;

Attività di laboratorio

La classe è composta da 23 alunni. E' presente un alunno con disabilità (ritardo mentale di grado medio). L'insegnante di sostegno è presente

per 9 ore settimanali. Ipotizzate la realizzazione di un'unità di apprendimento con metodologie laboratoriali e strutturate una griglia di

valutazione che si traduca in una valutazione sommativa in decimi.