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4.1 Angolo di legame e forma delle molecole

Le proprietà delle sostanze dipendono

dal tipo di legame che unisce gli atomi

e dalla forma delle molecole.

La forma e le dimensioni delle molecole,

la disposizione degli atomi nello spazio,

la lunghezza e gli angoli di legame

definiscono la geometria molecolare.

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L’angolo di legame è l’angolo formato

dagli assi di due legami chimici

che partono dallo stesso atomo.

4.1 Angolo di legame e forma delle molecole

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La geometria molecolare dei composti

può essere ricavata dalla teoria VSEPR.

4.2 Il modello VSEPR

Secondo il modello VSEPR la forma di una molecola

viene determinata dalla repulsione

tra i doppietti elettronici presenti nel livello più esterno.

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La geometria di una molecola

si ricava dalla struttura di Lewis

contando il numero totale di coppie elettroniche

presenti attorno all’atomo centrale.

4.2 Il modello VSEPR

I legami multipli si considerano

come una coppia elettronica unica.

Gli orbitali esterni occupano posizioni reciproche

che realizzano la massima distanza possibile

e quindi la minima interazione.

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Molecole con due coppie elettroniche

attorno all’atomo centrale assumono

una geometria lineare con angoli di 180°.

4.2 Il modello VSEPR

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Molecole con tre coppie elettroniche

attorno all’atomo centrale assumono

una geometria triangolare planare.

4.2 Il modello VSEPR

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Molecole con quattro coppie elettroniche

attorno all’atomo centrale assumono

una geometria tetraedrica.

4.2 Il modello VSEPR

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La forma che la molecola effettivamente assume

si ricava invece dal numero di coppie di legame

e di non legame.

4.2 Il modello VSEPR

Molecole con lo stesso numero di coppie

elettroniche attorno all’atomo centrale,

ma con numero diverso di coppie elettroniche

di non legame, hanno stessa geometria

ma forma diversa.

La forma delle molecole è determinata

dal numero di atomi legati all’atomo centrale.

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Molecole con tre coppie di legame

attorno all’atomo centrale ma con solo due atomi legati

assumono forma piegata.

4.2 Il modello VSEPR

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Molecole con quattro coppie di legame

attorno all’atomo centrale ma con solo tre atomi legati

assumono forma piramidale triangolare.

4.2 Il modello VSEPR

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Molecole con quattro coppie di legame

attorno all’atomo centrale ma con solo due atomi legati

assumono forma piegata.

4.2 Il modello VSEPR

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4.2 Il modello VSEPR

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4.2 Il modello VSEPR

IBRIDAZIONE ORBITALI ATOMICI

• Il modello VSEPR consente di prevedere la

geometria molecolare senza fornire alcuna

indicazione sugli orbitali occupati dagli elettroni

di legame e dalle coppie secondarie.

• Con la Teoria del Legame di Valenza si descrive

la distribuzione orbitalica degli elettroni facendo

ricorso agli ORBITALI IBRIDI

• Essi sono il risultato di combinazioni di orbitali

atomici aventi energia simile

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4.3 La teoria degli orbitali ibridi

Secondo la teoria degli orbitali ibridi

i legami si possono originare anche da orbitali

diversi dagli orbitali s, p, d e f, gli orbitali ibridi.

Gli orbitali ibridi sono orbitali nuovi

ottenuti dalla combinazione,

ricavata matematicamente,

di più orbitali atomici di uno stesso atomo.

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Un atomo di berillio (Z=4)

ha due elettroni

nell’orbitale 2s.

L’atomo di berillio viene ad avere così due orbitali

con singoletto e può formare due legami covalenti.

Quando viene eccitato,

un elettrone è promosso

in un orbitale p.

I due orbitali con singoletto

si mescolano per dare

due orbitali ibridi uguali.

4.3 La teoria degli orbitali ibridi

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In pratica:

più orbitali di tipo diverso

si possono mescolare per dare nuovi orbitali,

gli orbitali ibridi, isoenergetici tra loro;

l’ibridazione degli orbitali

permette di aumentare il numero

di legami covalenti che un atomo può formare

e rende così più stabili le molecole.

4.3 La teoria degli orbitali ibridi

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Il numero e il tipo di orbitali ibridi

determinano la geometria della molecola

formata dall’atomo ibridato.

4.3 La teoria degli orbitali ibridi

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In verde 2s e in rosso i 2pIn azzurro gli ibridiIn grigio i p non coinvolti

sp sp2 sp3

Legami sigma e p-grecoLe sovrapposizioni degli orbitali, che abbiamo descritto finora, producono legami in cui la densità elettronica è concentrata soprattutto in una regione compresa fra i nuclei dei due atomi, lungo una linea immaginaria che unisce i loro centri.

I legami formati dalla sovrapposizione frontale di orbitali s, di orbitali p o di orbitali ibridi sono detti legami sigma (o legami σ ).

Nei legami sigma la densità elettronica è concentrata lungo l’asse che collega i nuclei dei due atomi legati.La mostra, tuttavia, che gli orbitali p possono anche sovrapporsi in unaltro modo.I legami che si formano per sovrapposizione laterale di orbitali si chiamano legami pi greco (o legami π).

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In essi la densità elettronica è ripartita in due regioni distinte, situate da parti opposte rispetto alla linea immaginaria che congiunge i due nuclei. Il legame π,

come l’orbitale p, è formato da due lobi, ognuno dei quali rappresenta metà del legame. Per formare un legame π occorrono dunque entrambe le parti.Il legame π consente agli atomi di condividere più

coppie di elettroni. Per fare un esempio, consideriamo il composto etene, C

2H

4, la cui struttura di Lewis è:

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4.4 Ibridi di risonanza

La risonanza è determinata

da una delocalizzazione degli elettroni

che spostandosi danno origine a strutture diverse

senza che gli atomi cambino di posto.

Un composto in cui gli elettroni sono delocalizzati

è detto ibrido di risonanza e deve essere rappresentato

tramite più formule di struttura dette formule limite.

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4.4 Ibridi di risonanza

Ciascuna possibile formula limite

contribuisce alla stabilità dell’ibrido

in relazione al proprio contenuto energetico.

L’ibrido assume per più tempo

la struttura rappresentata

dalla formula limite più stabile

Un ibrido di risonanza è tanto più stabile

quanto più numerose sono le formule limite

equivalenti dal punto di vista energetico

che lo rappresentano.

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4.4 Ibridi di risonanza

La rappresentazione degli ibridi di risonanza

privilegia la formula limite più stabile.

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4.5 Forma e polarità delle molecole

La polarità di una molecola dipende, oltre che

dalla presenza di legami covalenti eteropolari,

anche dalla sua forma.

Le molecole polari

hanno un dipolo permanente.

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4.5 Forma e polarità delle molecole

Le molecole in cui gli elettroni

sono equamente condivisi, o nelle quali

i dipoli annullano reciprocamente il loro effetto,

sono dette molecole apolari.

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4.5 Forma e polarità delle molecole

Le molecole apolari interagiscono con difficoltà

e con poca forza e si trovano in natura

come particelle isolate allo stato gassoso.

Le molecole polari interagiscono

fortemente tra loro e con altre molecole

o ioni attraverso legami ioni-dipolo,

legami idrogeno e interazioni di Van der Waals

e si trovano in natura in uno stato condensato.

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4.6 Polarità e miscibilità

Anche la miscibilità e la solubilità delle sostanze

sono influenzate dalla polarità delle loro molecole.

Le sostanze polari si sciolgono in quelle polari,

le sostanze apolari si sciolgono nelle apolari:

il simile scioglie il simile.

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4.7 La formazione delle soluzioni

Affinché il processo di solubilizzazione avvenga,

occorre che le interazioni tra soluto e solvente

riescano a compensare l’energia spesa

per allontanare le particelle.

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4.7 La formazione delle soluzioni

Solo sostanze con struttura simile

possono dar luogo a interazioni con forze uguali

o superiori a quelle presenti tra le molecole

di soluto e di solvente separati.

Tra le sostanze apolari che si miscelano

agiscono interazioni dipolo-dipolo indotto

o dipolo indotto-dipolo indotto,

mentre tra le sostanze polari che si solubilizzano

si instaurano interazioni dipolo-dipolo

o legami idrogeno.

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4.8 Soluzioni di un solido in un liquido

La dissoluzione di un solido ionico in acqua

avviene in quanto le forze di attrazione tra gli ioni

sono vinte dalle forze ione-dipolo, che si stabiliscono

tra gli ioni del cristallo e le molecole d’acqua

I singoli ioni sono separati

e circondati da molecole d’acqua.

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4.8 Soluzioni di un solido in un liquido

I legami idrogeno che uniscono le molecole

di un solido molecolare si rompono in presenza di acqua

a causa dei nuovi legami idrogeno

che si formano tra le molecole del solido

e le molecole d’acqua e il cristallo si scioglie.

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4.8 Soluzioni di un solido in un liquido

I solidi covalenti e i solidi metallici

non sono solubili in acqua.

L’acqua è un ottimo solvente per i solidi ionici

e per i solidi molecolari.