Post on 15-Jul-2015
Strategie educative e didattiche di intervento negli
alunni con ADHD
26 marzo 2015
Pignatelli Francesco – psicologo SEE
Orfano Marialuisa – educatrice SEE
Fornasier Emanuela - psicologa
Disturbo da deficit di attenzione/iperattività
(ADHD)
Sintomi primari
Difficoltà di attenzione
iperattività impulsività
- Difficoltà a mantenere lo
sforzo attentivo
- Facilità di distrazione
- Difficoltà a seguire le
istruzioni
- Difficoltà ad organizzarsi
- Eccessivo livello di attività
motoria
- Frequentemente eccessivo
livello di attività vocale
- Difficoltà dilazionare una
risposta
- Difficoltà a inibire
comportamenti inappropriati
- Difficoltà ad atendere una
gratificazione
Sintomi secondari e disturbi associati
Comportamenti
aggressivi
Difficoltà
scolastiche
Disturbi
emotivi
Problematiche
interpersonali
sviluppo di un concetto…
1846 H. Hoffmann
1902 George Still (Londra) descrive sintomi simili all’ADHD
1932 Kramer & Pollnow (Berlino) descrivono il disturbo ipercinetico
1937 Bradley usa benzedrina per il disturbo ipercinetico
1954 Panizzon sintetizza il metilfenidato (MPH)
1962 Lesione & disfunzione cerebrale minima (MBD)
1966 Clements e Peters (USA) caratterizzano il deficit attentivo infantile
1980 Disturbo da deficit di attenzione ± Iperattività (DSM-III) ADD/H±
1987 Disturbo di attenzione con iperattività (DSM-IIIR) ADHD
1992 L’ICD-10 distingue il disturbo ipercinetico HKD
1994 Il DSM-IV aggiorna i criteri ADHD/ ADD
CONVINZIONI DIFFUSE SUL BAMBINO IPERATTIVO
«E’ colpa dei genitori se il bambino manifesta
queste difficoltà»
«E’ colpa degli insegnanti se il bambino
manifesta queste difficoltà»
«Il bambino lo fa apposta a comportarsi male»
«è colpa mia se il bambino
ha queste difficoltà»
«Non ho alcun controllo sul bambino. Mi
arrendo»
«è scoraggiante pensare al futuro del bambino.
Da gande sarà un irresponsabile un incosciente,
un delinquente…»
«questo bambino dovrebbe comportarsi come tutti gli
altri. Non dovrei essere sempre pronto ad intervenire
per insegnargli come comportarsi, non devo trattarlo
diversamente da tutti gli altri»
«questo bambino è un caso patologico, non ci
dovremmo aspettare troppo da lui, perché è
troppo problematico»
«ricompensare il bambino per comportamenti
positivi, non è educativo»
APPROCCIO PSICOEDUCATIVO
COMPORTAMENTALE
Ignorare
pianificato
Conseguenze
logiche
Costo della
risposta
rimproveri
Interventi basati
sulle conseguenze
negative
Allenamento al
Comportamento
corrispondente
Sistema a punti
strutturato
Time out
Strategie educative
avanzate
Uso del
rinforzo
C
Conseguenze
- Rinforzi sociali
- Rinforzi dinamici:
privilegi attività
piacevoli
- Rinforzi materiali
- Rinforzi simboli
Interventi basati
sulle conseguenze
positive
Interventi basati sugli
antecedenti
Adeguata organizzazione
della classe
Organizzazione
dei materiali
Regole e attività
routinarie
Tempi di lavoro
stabiliti
Attività pianificate
nel tempo libero
INTERVENTI PSICOEDUCATIVI
Azioni, svolte dall’insegnante e dai genitori, che tengono presenti le conoscenze acquisite delle cause che determinano il
disturbo, e quindi, azioni orientate a correggere o compensare un funzionamento psicologico-comportamentale difettoso
Pianificare gli interventi
attraverso una serie di
operazioni
1) identificare, in modo descrittivo, molecolare, i
comportamenti problema maggiormente invalidanti
e che si manifestano con maggiore frequenza.
2) Procedere alla valutazione funzionale del
comportamento (utilizzo di specifiche griglie di
osservazione)
* Definire il comportamento target, in modo da
riuscire facilmente a monitorarlo
* Identificare antecedenti e conseguenze
* Generare ipotesi circa la funzione del
comportamento problema in termini di eventi
antecedenti e/o conseguenze che determinano, con
particolare attenzione agli eventi distali
* Manipolare sistematicamente gli antecedenti e le
conseguenze allo scopo di rimpiazzare i
comportamenti problema con comportamenti
appropriati
3) Adottare procedure che si ipotizzano in grado
di intervenire sul comportamento problema
* Stabilire routine
* Lavori a domicilio per mantenere abitudini
funzionali al mantenimento dell’attenzione sul
compito
Rinforzi simbolici
Hanno valore SOLO perché poi possono
essere cambiati con oggetti desiderati o
con attività/situazioni in base ad alcuni
criteri predefiniti
Criticità:
• Ricompensa troppo piccola in proporzione al cambiamento
comportamentale
• Non tenere conto del valore soggettivo del rinforzo
• Non tenere conto delle caratteristiche peculiari del bambino
• Alcune ricompense possono perdere efficacia in tempi
abbastanza rapidi (bassa soglia di saturazione dell’alunno)
Rinforzi sociali
Attenzione che l’adulto rivolge al
bambino attraverso un riconoscimento,
parole gentili ed altre espressioni di
approvazione
Criticità:
• Dare molta attenzione al bambino perché si sta comportando
negativamente in classe può rafforzare proprio il
comportamento indesiderabile che si desidera diminuire
(l’attenzione può essere espressa anche attraverso i
rimproveri!!!)
• Elogi rivolti alla persona (sei bravissimo!) anziché alla
prestazione: si consolida la propensione del bambino a fare
valutazioni globali su di sé e sugli altri, anziché rinforzare il
comportamento specifico. Può minare l’autostima…..
• AGGIUNGERE critiche al comportamento positivo….
Negli alunni poco sensibili ai rinforzi sociali di
tipo verbale, accompagnare il rinforzo sociale
con qualche rinforzo di natura affettiva o con
l’annuncio di un rinforzo dinamico
Dopo una serie di abbinamenti rinforzo
verbale/rinforzo dinamico = il rinforzo verbale
da solo acquisterà una maggiore valenza
positiva per l’alunno
Se il rinforzo sociale crea motivano =
maggiori probabilità che il
comportamento desiderabile si consolidi
e si trasferisca da una situazione all’altra
Uso strategicodel rinforzo
Obiettivo finale: portare gradualmente il bambino al punto in cui
possa rinforzarsi da solo per un comportamento desiderato
Interventi basati sulle conseguenze
negative
Sono degli efficaci regolatori del comportamento umano;
fanno parte della vita e non possono essere evitate.
2 condizioni di
applicazione
Quando il comportamento inappropriato produce un’immediata
conseguenza positiva.
Quando il comportamento inappropriato è potenzialmente pericoloso
per il bambino o per gli altri.
Conseguenze negative più comunemente
utilizzate con alunni ADHD:
• IGNORARE PIANIFICATO
• RIMPROVERO
• CONSEGUENZE LOGICHE
• COSTO DELLA RISPOSTA
• PUNIZIONE CON NOIA
• PUNIZIONE CON SFORZO
AAA…..
la punizione da informazioni
su ciò che è inappropriato, ma NON
fornisce informazioni su ciò che è
appropriato……
Dovrebbero essere sempre usate
in unione a conseguenze positive
Ignorare pianificato Consiste nell’ignorare sistematicamente il
comportamento indesiderabile
Conseguenza: estinzione del comportamento, che
era precedentemente rinforzato dall’attenzione
dell’insegnante…….
Criticità: una volta rimossa l’attenzione vi
sarà un aumento dell’intensità dei
comportamenti indesiderati, nel tentativo
di ottenere ciò che si è perso
ATTENZIONE:
se si cede in questa
fase si insegna
all’alunno ad essere più
persistente nel
comportamento
indesiderabile!!!
Rimproveri pubblici: possono rinforzare il
comportamento che si desidera indebolire
Rimproveri privati: appaiono più efficaci,
soprattutto se sono centrati sul comportamento
rimproveri
Conseguenze logicheConsistono nel verificarsi di eventi
spiacevoli come conseguenza diretta di
un determinato modo di agire
Obiettivo: rendere l’alunno responsabile
per le proprie azioni
Criticità: devono essere direttamente
collegate al comportamento scorretto
Costo della risposta 2) Ad inizio giornata vengono forniti all’alunno un certo numero di punti premio,
bollini o gettoni
1) Prima di iniziare si costruisce insieme al bambino un menu di ricompense, che
verranno concesse in base ai punti che riuscirà a conservare/guadagnare
comportandosi in modo corretto
3) Si somministra la penalità nel momento in cui si verificano determinati
comportamenti indesiderati PRECEDENTEMENTE SPECIFICATI
4) A fine mattina si contano i punti/bollini rimasti e si concede gratificazione
in base ai punti
ATTENZIONE!!!
Concedere al bambino un
numero sufficiente di punti
in modo che alla fine
dell’orario scolastico gli
rimanga qualcosa.
Come insegnare al bambino iperattivo????
Fornire indicazioni chiare
L’adesione al compito e il suo completamento aumentano
quando l’insegnante fornisce indicazioni SINGOLE e SPECIFICHE,
attendendo un feedback comportamentale dall’alunno.
L’adesione aumenta ulteriormente se all’alunno iperattivo
viene chiesto di ripetere le istruzioni
Essere positivi
Importante rivolgersi all’alunno comunicando ciò che dovrebbe
fare, anziché dirgli ciò che non deve fare
Aiuta a capire le richieste dell’ambiente
Riduce il conflitto nel bambino
Strutturare il lavoro
Suddividere compiti complessi in
parti più piccole
Concedere qualche piccola pausa
programmata
Insegnare ad avere il proprio ritmo
Segnali esterni, uditivi e visivi, che non
implichino direttamente l’intervento
dell’insegnante
Richiede che l’alunno sia abbastanza
motivato e sufficientemente
collaborativo
Fornire segnali
Rendimento migliore in un ambiente
costante
Variare una sequenza di attività quotidiane può:
* far confondere;
* far calare l’attenzione;
* ostacolare il completamento del lavoro
Gli alunni tendono a diventare cognitivamente
meno efficienti con il trascorrere del giorno
Compiti complessi = prima
parte dell’orario scolastico
Attività meno strutturate =
seconda parte dell’orario
Fornire una routine costante pur continuando a cambiare le cose
Intolleranza alla frustrazione
Strutturare le transizioni e preparare i cambiamenti
Cambiamenti inaspettati o non spiegati =
fanno precipitare i problemi comportamentali
Preparare in anticipo l’alunno ai
cambiamenti
Specificare i tempi
Spiegare qualsiasi novità
Avvisi anticipati
Conto alla rovescia
Criticità delle prime settimane di scuola Anticipare i problemi potenziali
Attivare strategie preventive Lavorare sui punti di forza
dell’alunno
Favorire il successo Dare il maggiore risalto possibile ai minimi
successi dell’alunno
Prevenire le difficoltà Lavorare in stretta collaborazione con i genitori
Spesso hanno riscontri negativi
Mondo percepito come minaccioso
Attivazione = modo per evitare
conseguenze negative
Dare un feedbackMiglioramenti significativi in presenza di
feedback immediato e maggiore attenzione
da parte dell’insegnante.
Consentire una certa quantità di
movimenti, non eccessivamente disturbanti
Riservare in fondo all’aula uno spazio dove il
bambino ogni tanto potrà muoversi senza
disturbare
Consentire una certa possibilitàdi movimento
Prendere appuntiFornire materiale aggiuntivo
Utilizzo di registratore
Regolare le aspettative
Rendimento scolastico fortemente influenzato dalle
aspettative degli insegnanti e dagli interventi aggiuntivi sul
piano didattico e psicoeducativo.
Accumulo di frustrazione
struttura
varietàAttività gradevole utilizzata come ricompensa per
aver lavorato prima su un compito più difficile
Cooperative learning
Routine costante
Attività altamente organizzate
Regole
Aspettative
conseguenze
Adattare il curricolo Principi base
brevità
Esercitazioni brevi e frequenti
Lezioni con brevi unità di
apprendimento
Ritmo relativamente veloce con cui si
succedono le varie attività di classe
Compiti per casa
Spesso i genitori si assumono la
responsabilità per il lavoro dei loro figli
Difficoltà nel trascrivere i compiti assegnati
Dimenticano a casa/scuola il materiale necessario
Ci mettono una grande quantità di tempo per
terminare i compiti
Aiutare il bambino a
risolvere i compiti per
casa coinvolge sia
insegnanti che
genitori!!!
Possibili strategie…..
Utilizzo di schede strutturate dove scrivere i compiti,
che vengono poi «siglate» dall’insegnante
Utilizzo di un registratore per registrare l’assegnazione dei
compiti
Utilizzo della perdita di qualche gratificazione e applicazione
delle conseguenze logiche, in caso di dimenticanza del
quaderno dei compiti (da scuola a casa che viceversa)
Messaggio essenziale da comunicare al bambino «Tu non sei il tuo comportamento»
L’autostima rappresenta il modo
in cui l’individuo valuta se stesso
La bassa autostima
Quando il bambino iperattivo ha una visione univoca e negativa della
propria persona, non capisce che il fatto importante è quello di essere una
persona e che il suo valore è intrinseco alla sua essenza, non a ciò che fa
Maggiore è il numero delle esperienze fallite, più bassa sarà l’autostima
Il bambino iperattivo tende più facilmente a sviluppare un’immagine
o un concetto di sé poveri e ad avere una bassa autostima
Evitare di criticare
aspramente l’alunno
Evitare di umiliare l’alunno
(ATTENZIONE all’ironia!!!)
Incoraggiamenti
positivi
frequenti
Sul compito, non sulla
persona
«Sei stato proprio bravo a
disegnare quelle auto da
corsa»
«Sei proprio bravo»
«E’ colpa dei genitori/insegnanti se il
bambino manifesta queste difficoltà»
Determinate caratteristiche del bambino sono costituzionali e influenzate dal
temperamento. E’ bene impegnarsi nella soluzione costruttiva dei problemi
piuttosto che cadere nella trappola dell’attribuire ad altri la responsabilità del
comportamento del bambino.
«questo bambino è un caso patologico, non ci
dovremmo aspettare troppo da lui, perché è
troppo problematico»
Per aiutare il bambino è necessario sviluppare aspettative adeguate nei
suoi confronti sia a scuola che a casa e non abbandonare ogni speranza.
«questo bambino dovrebbe comportarsi come tutti gli
altri. Non dovrei essere sempre pronto ad intervenire
per insegnargli come comportarsi, non devo trattarlo
diversamente da tutti gli altri»
In realtà è necessario insegnare al bambino iperattivo come comportarsi.
Egli avrà tempi più lunghi degli altri per imparare a comportarsi in modo
adeguato.
«Non ho alcun controllo sul bambino. Mi
arrendo»
In realtà è bene che genitori e insegnanti abbiano un buon controllo sulle
proprie reazioni prima ancora di cercare di controllare il bambino stesso
«è colpa mia se il bambino ha queste difficoltà»
Aiutare il genitore a superare la tendenza all’autocolpevolizzazione, in
quanto potrebbe impedirgli di essere una risorsa efficace per il
bambino
«Il bambino lo fa apposta a comportarsi male»E’ importante evitare di considerare il comportamento del bambino
come intenzionalmente rivolto contro l’insegnante
…un esempio di token economy…..
Linee guida per controllare l’eccessiva attività motoria……
- Stabilire regole chiare per quanto riguarda il movimento all’interno della classe
- Predisporre segnali predeterminati che possano suggerire agli alunni quando possono parlare e quando devono stare tranquilli
- Stabilire specifiche conseguenze per la trasgressione alla regola
- Far si che gli alunni che seguono le regole possano costituire un modello, rinforzando con attenzione positiva il loro comportamento (NO CONFRONTI TRA BAMBINI!!!!)
- Utilizzare strategie di «mediazione cognitiva»
- Utilizzare molte più conseguenze positive per il comportamento adeguato e meno conseguenze negative per i comportamenti negativi
- Utilizzare il movimento o il permesso di parlare come conseguenze positive per gli alunni che sono rimasti tranquilli o che hanno ridotto il movimento per un certo lasso di tempo o durante certe attività
- Utilizzare pause, esercizi distensivi o brevi esercizi di rilassamento per favorire l’autocontrollo dei movimenti motori
- Integrare periodi di compiti da svolgere seduti con attività di apprendimento attivo
- Stimolare gli alunni a diventare più consapevoli del loro bisogno di movimento
- Stabilire regole ben precise riguardo il prendere la parola durante la lezione o chiedere il permesso di fare qualcosa (scrivere la regola, verbalizzarla, attaccare dei cartellini sui banchi dei bambini…).
- Ignorare chi dà risposte impulsive e non alza la mano.
- Premiare i bambini che alzano la mano e utilizzarli come modelli. NON PARAGONARE i bambini tra loro.
- Quando un bambino che in precedenza aveva risposto in modo impulsivo alza la mano, dirigere immediatamente l’attenzione su di lui.
- Registrare il numero di volte in cui, ogni giorno, il bambino iperattivo alza lamano per rispondere. Ricompensare i miglioramenti settimanali sia rispetto ailivelli comportamenti di base di ciascun alunno, sia in base ai risultati della
settimana precedente.
- Oltre a contare quante volte vengono messi in atto comportamenti appropriati, lodare i buoni risultati e, quando viene raggiungo un obiettivo specifico, utilizzare qualche premio come rinforzo.
Linee guida per limitare l’impulsività a rispondere
Strategie utili per innalzare l’autostima……
- Premiare lo sforzo piuttosto che concentrarsi solo sul risultato
aumento del desiderio del bambino di fare ulteriori tentativi.
- Iniziare sempre un nuovo compito stimolante definendo le aspettative
si permette al bambino di avere un successo realistico e adatto alla sua
età).
- Riconoscere le difficoltà di un compito, esprimendo nel contempo
fiducia nelle capacità dell’alunno di portarlo a termine.
- Concedere la possibilità di errori. Parlare degli errori fatti dagli adulti.
- Aiutare il bambino a riconoscere e identificare le reazioni emozionali
derivanti dai risultati ottenuti (comunicazione empatica).
- Coinvolgere il bambino nella pianificazione di un approccio mirato al
completamento dei vari compiti.
- Mantenere un’appropriata prospettiva riguardo ai successi scolastici.
- Essere sempre consapevoli dei punti di forza del bambino; permettergli
di manifestarli ogni volta che è possibile = aumento del senso di
autoefficacia.
• BIOGRAFIA
• AAVV, ADHD a scuola, Guide Erickson, 2013
• Celi F., Università di Massa e Carrara
• Di Pietro et al., L’alunno iperattivo in classe, Erickson, 2001
• Vio et al, materiale di prossima pubblicazione