Post on 20-Feb-2021
‘A voce d’ ‘a Sirena
Ormai ogni anno di questi tempi abbiamo una tornata elettora-
le; una volta le regionali, l’altra volta le comunali, poi le naziona-
li, ancora dopo le europee, dunque quelle del circolo della caccia
o della pesca, poi quelle dei condomini e invero ormai siamo un
Paese sempre in campagna elettorale. Il bello sta però nel fatto
che nonostante questa annosa attività comunque andiamo sempre di più ad
indietreggiare con Pil, l’Ocse, la Cultura, la Libertà di stampa e tutte le statisti-
che che misurano lo stato di salute culturale e mentale (mi consentino) della
nostra Comunità. Credo che siamo arrivati alla frutta (forse siamo già fuori la
porta – sic!), seriamente credo dunque che dobbiamo assolutamente invertire
lo
Elezioni sì, elezioni no... pag. 1
Rubrica: A llengua nosta 2 pag.
L’Accademia Napoletana a New
York 3 pag.
Le idee si contrastano con le
idee 4 pag.
Chi siamo 4 pag.
I nostri amici 4 pag.
IN QUESTO NUMERO
Periodico Bimestrale - Numero 10 - Maggio/Giugno 2019
Mario Stanzione - Elezioni sì, elezioni no...
pag. 1
stato dell’arte, prendere finalmente in mano le nostre sorti altrimenti siamo fritti. Eh sì, lo scrivo perché sempre più gio-
vani spopolano i territori di quel vecchio Regno difeso solo dalle sirene, parafrasando il cantautore Eugenio Bennato,
denominato per un fatto geografico Meridione d’Italia e sempre più menti eccelse o giovani cervelli ci abbandonano per
irrobustire altre Nazioni. Impoverendoci di materiale umano e questo è un dato allarmante, nonché non deve essere
assolutamente aggiunto nella terminologia deontologica quotidiana del momento. Il fatto è estremamente preoccupan-
te per il futuro di questo Stato ma altro non si vede nei talkshow politici che far finta di litigare tra essi ed essere divisi su
tutto e tutti, solo per il mero poltronire personale e collocarsi individualmente in quei posti d’élite che sono diventati,
diciamo così, le Istituzioni. Mi domando e dico: cosa fanno i nostri politicanti per invertire questo stato dell’arte? Cosa
hanno pensato costoro, cialtroni, tutti, per salvarci da tale degrado culturale che ci sovrasta? Inoltre vi lascio con questa
considerazione: la Cina, finalmente aveva individuato un porto, quale quello di Reggio Calabria o Gioia Tauro, vero cen-
tro del Mediterraneo che sarebbe dovuto essere l’epicentro economico di smistamento delle merci da e per l’Europa,
denominato “la via della seta”, finalmente occasione di vero sviluppo che sarebbe potuto essere la vera grande opzione
infrastrutturale di tutte le terre del Mezzogiorno per farlo finalmente emergere da quel pantano e quindi dargli vera-
mente una vera e propria chance, forse mai più ripresentabile, quale riscatto con conseguente incremento di posti di
lavoro per tutto il Sud, né cosa fanno? Ancora una volta lo scartano delittuosamente dall’Agenda del Programma d’Inve-
stimenti, nonostante la stessa Comunità Europea si sarebbe fatta carico dell’intero costo e non ci avrebbe fatto spende-
re manco un euro sovvenzionandolo gratis et amore dei. Allora mi gratto il capo e spremo le meningi per farvi riflettere,
ponendomi questa domanda che mi pervade: perché questo “Governo del Cambiamento” ha ricalcato le stesse orme
del precedente, tal Governo Gentiloni che era sicuramente monco e pigro da farci retrocedere sempre più, come i pre-
cedenti degli ultimi venticinque anni, in un buio pesto?
Rubrica: A llengua nosta - L’Accademia Napoletana a New York
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Tra la fine di Aprile e l’inizio di Maggio, l’Accademia Napoletana partner del Club Napoli Udine e presieduta da
chi vi scrive, ha tenuto delle conferenze ed ha partecipato ad eventi di rilevanza internazionale per la comunità
italo-americana e non solo, a NYC.
L'Accademia Napoletana, un gruppo scientifico internazionale per la tutela, promozione ed insegnamento della
Lingua e Cultura Napoletane è interlocutore dell'UNESCO per l'IYIL 2019 (International Year of Indigenous Lan-
guages) e per le Giornate Internazionali della Lingua Materna 2018 e 2019 per il diritto dei bambini di lingua
materna napoletana a poter preservare il proprio idioma ed a saperlo scrivere in maniera corretta.
L'Accademia è infatti impegnata da tempo in un lavoro internazionale chiamato "NUJE" (in italiano NOI) che promuove anche il
progetto “Non sólo Pallone” del Club Napoli Udine per le comunità napoletane e campane ovunque esse risiedono per fortificare,
attraverso il mezzo linguistico ('a lengua napulitana) un comune patrimonio culturale, quello appunto napoletano, che come sappia-
mo, dalla musica alla dieta mediterranea ha reso famosa Napoli e l’Italia nel mondo. Le prime due conferenze che lo scrivente ha
realizzato si sono tenute il 23 aprile nell'ambito dell'Italian-American Lecture Series presso la Hofstra University ed il 25 aprile pres-
so la CASA ITALIANA ZERILLI - MARIMÒ della NEW YORK UNIVERSITY.
Molto importante il riconoscimento formale della Hofstra University per il lavoro dello scrivente per la tutela e la promozione della
lingua napoletana.
In entrambe le occasioni chi vi scrive ha impostato il discorso sull'importanza storica e nel presente del patrimonio culturale e lin-
guistico napoletano e la necessità di tutelarlo anche e soprattutto sul piano dei diritti civili e sociali. Il 25 aprile poi è stata anche
l’occasione per lo scrivente di ricordare al nutrito pubblico partecipante che il Napoletano è lingua di resistenza democratica in
quanto con le Quattro Giornate di Napoli, nel settembre del 1943 il popolo napoletano si liberò dal nazi-fascismo prima dell'ingres-
so delle truppe anglo-americane, organizzando la resistenza attraverso la propria lingua, appunto quella napoletana.
In ogni occasione si è ricordato la collaborazione dell’Accademia Napoletana con il Club Napoli Udine e l'importanza dell'eredità
magno greca di Napoli, della sua lingua e cultura, collaborando infatti chi vi parla anche con l'Università Capodistriaca di Atene.
Il sottoscritto è stato anche intervistato sul suo lavoro internazionale dalla prof.ssa specialista di socio-linguistica, e di educazione
interculturale bilingue, Miryam Yataco, direttrice del gruppo "Language Rights, Derechos Lingüísticos, Lenguas en riesgo" di cui il
sottoscritto fa parte rappresentando la lingua napoletana, gruppo di più di 6000 membri.
Un'intervista che è necessario ricordare è stata anche quella concessa dal sottoscritto alle Nazioni Unite ed anche in quest’occasio-
ne si è sottolineato la necessità di una tutela più efficace contro la deriva sociale e culturale che in assenza di efficace tutela, molto
spesso, contrariamente a quanto stabilito dalla Convenzione sui Diritti dell'Infanzia, vede soccombere la lingua napoletana, e so-
prattutto, per questa via, i bambini napoletani.
Molto prestigiosi ancora gli appuntamenti che hanno visto partecipe chi vi scrive alla Lt. Det. Joseph Petrosino Association in Ameri-
ca, Inc. in occasione dell'Annual Awards Dinner del 2 maggio presso la Russo’s on the Bay, la Columbia Citizen Foundation ed al
Consolato Generale d'Italia, quest'ultimo il 3 maggio.
In particolare al Consolato Italiano di NYC, il sottoscritto ha ricevuto un apprezzamento formale per il lavoro svolto per la lingua
Napoletana come presidente dell’Accademia Napoletana direttamente da parte dell'AIAE (Association of Italian American Educa-
tors) con un breve intervento di presentazione del lavoro dell’Accademia
Altri eventi importanti sono stati la partecipazione al programma radiofonico "Sabato Italiano" presso la Radio Hofstra University
dove pure si è parlato del progetto "Nuje" e sottolineato il valore civile e democratico del patrimonio culturale e linguistico Napole-
tani. In quest'occasione la dott.sa Maietta ha consegnato al sottoscritto una citazione formale da parte della County Executive per la
Nassau County per l’impegno culturale dello scrivente per la comunità locale.
Ancora un'intervista concessa dal sottoscritto alla ICN Radio per il programma "Ciao Tony" con il cui il sottoscritto collabora da tem-
po con "New York chiama Napoli e Campania".
Dulcis in fundo chi vi scrive ha realizzato la conferenza " Napule, Napule, Napule" per la Italian Community St.Brigid Parish of West-
bury, Long Island, dove ha ricordato e sottolineato la figura di Raffaele Viviani, grande poeta, commediografo ed attore di lingua ed
in lingua napoletana, purtroppo non sufficientemente conosciuto e l'accento è stato posto sulle difficoltà che questo lavoro dell’Ac-
cademia Napoletana trova in Italia.
Problematico, non certo per la volontà di chi vi scrive, è infatti e soprattutto far conoscere alla platea dei giovani napoletani il pro-
getto “Nuje”.
La conferenza è stata svolta per la quasi intera durata, in lingua napoletana.
Si è stabilito quindi un gemellaggio ed una mutua cooperazione tra la Comunità Italiana di St.Brigid e l'Accademia Napoletana, pro-
prio per preservare la lingua e la cultura della Campania.
Durante la permanenza a NYC, la visita al Memorial 9/11 ed al museo dell'emigrazione di Ellis Island sono state per chi vi parla mo-
menti necessari e naturalmente molto toccanti.
Il lavoro dell’Accademia Napoletana per la comunità napolitana e campana nel mondo prosegue...con il Club Napoli Udine!
(nella pagina seguente la versione in lingua madre)
Ll’Accademmia Napulitana a Nniù Jorca (versione in lingua madre)
‘Nfra ‘a fina d’ ‘o mese ‘e Abbrile e ‘o ccumiencio ‘e Maggio, ll’Accademmia Napulitana ca port’annanze cu ‘o Clubbo
Napule ‘e Udine ‘o pruggetto “Nu’ssulo Pallone” e ‘o pruggetto “Nuje” è gghiuta ‘nterr’Âmerica pe pparlà ‘nu poco cu ‘e
napulitane ca stanno lla.
Cu ll’Accademmia Napulitana mmenesteano prufessure, scienziate e ggente allitterata ca pe tutt’ ‘o munno vonno tute-
rà e ppurtà annanze ‘a Lengua e ‘a Cultura Napulitana spiciarmente p’ ‘e ccriature ‘e Napule ma ‘nu poco pe ttutte par-
te. Ll’Accademmia s’è rrappurtata cu ll’Aunesco pe ll’anno ‘Nternazziunale d’ ‘e Llengue ‘Ndiggene e pp’ ‘e Gghiurnate ‘Nternazziunale d’ ‘a
Lengua Materna, 2018 e 2019, sempe p’ ‘e ccriature ca parlano ma nun sanno scrìvere bbuono ‘o Nnapulitano. Chist’è ‘nu pruggetto ca vo’
sarvà ‘a lengua napulitana pe ttutt’ ‘e napulitane datose ca grazzie a ‘sta Lengua nu’ssulo Napule ma tutta ll’Itaglia è ffamosa p’ ‘o munno
sano si sulo penzàmmo ca chest’è ‘a lengua d’ ‘a museca e dd’ ‘o mmagnà bbuono.
Chi ve scrìve ha fatto ddoje cummersazzion’ assaje ‘mpurtante: una ô 23 ‘e Abbrile e n’ata ô 25, ‘a primma pe ll’Italian American Lectures
Series e ‘a siconna â Casa Italiana Zerilli-Marimò ‘e ll’Auniverzità ‘e Niù Jorca. Ll’Auniverzità ‘e ll’Hofstra à dato mmana a cchi ve sta scrìven-
no ‘na carta assaje ‘mpurtante ca lle dice ca stammmo faticànno bbuono p’ ‘a lengua napulitana.
A ll’Hosfra e â Casa Italiana chi ve scrìve c’ ‘a tenuto a ddicere cumm’è ‘mpurante ‘a lengua napulitana e cumm’ è ‘mpurtante a ll’ ‘a tuterà
propeto per ‘na quistion’ ‘e deritte aumane.
‘Nfatte,propeto ô 25 ‘e Abbrile chi ve parla à ‘rricurdato a ttutte quante ca ‘o puopolo napulitano se libberaje dê nazziste primm’ ‘e Milano
e ssulo cu ‘e fforze soje e cca urganizzaje ‘a resistenzia a ‘sti chiaveche cu ll’aunica lengua ca cunusceva bbuono e cciuè chella napulitana ca
vène picciò ‘a èssere pure ‘a lengua d’ ‘a resistenzia e dd’ ‘a demucrazzia!
Ògn’accasione è stata bbona p’ arricurdà a tutte quante ca ll’Accademmia Napulitana fàtica assieme ô Clubbo Napule ‘e Udine e ppure cu
ll’amice d’ ‘a Magna Grecia datose ca chi ve scrìve è ccumpagno pure ‘e ll’Auniverzità ‘e Atena.
N’ata cosa bbella ca îmmo fatto è stato chella ‘e parlà cu ‘a prufessuressa Myriam(ma) Yataco capa d’ ‘o Gruppo “Deritte d’ ‘e Llengue,
Lengue ‘Mpericulo” addó ll’Accademmia pure mmenesteja cu at’amice ca defènneno ‘e llengue lloro pe ttutt’ ‘o munno . Chi ve scrìve
‘appresenta ‘a Lengua Napulitana.
E ppure nun ce putìmmo scurdà d’ ‘o culloquio c’avìmmo avuto a ll’Onu addó avìmmo parlato ‘e tutt’ ‘a mala situazziona ‘e chi parla ‘o
Nnapulitano ‘n’Itaglia e comme stànno ‘nguajate ‘e ccriature napulitane, tutt’ ô ccuntrario e chello ca dice ‘a Cummenzziona d’ ‘e Deritte d’
‘e Ccriature ca ‘mmece tutèra propeto ‘a lengua d’ ‘e bbammine (ll’Itaglia pur’essa ave signato ‘sta Cummenzziona).
Po, chi ve sta scrìvenno è stato ‘mmitato pure ‘a ll’ Assuciazziona Joseph Petrosino ‘nterr’Âmerica, â Culumbia Foundation(e) e ô Cunzulato
Ggenerale ‘Taliano ‘e Nniù Jorca addó s’è dditto chello ca fa ll’Accademmia e addó âmmo avuto pure n’ata carta assaje ‘mpurtante ‘a man’
‘a dutturessa Maietta, ca po fosse ‘a capa ‘e ll’AIAE (Associazione Italian American Educators).
Simmo pure state â Radia Hofstra University addó pure s’è pparlato d’ ‘o pruggetto Nuje e addó îmmo arrecevuto ‘nu ricunuscemiento dâ
Cuntea Nassau ‘e Niù Jorca, po n’ata cummersazziona cu ‘o prugramma d’ ‘a radia ICN ‘e Niù Jorca addó facìmmo “Niù Jorca chiàmma Na-
pule ‘e ‘a Campania” e ffinarmente cu ‘e napulitane ‘e ll’Italian Community ‘e Westbury ‘e Long(a) Island(a).
Cca c’avìmmo cunzulate
pecché avìmmo parlato ‘e
‘on Rafèle Viviani, d’ ‘a storia
overa ‘e ll’Itaglia e ‘e tutte ‘e
prubbleme ca tène a Nnapu-
le ll’Accademmia Napulitana
pe ffà cunoscere ‘stu prug-
getto accussì ‘mpurtante.
Ll’abbascio avìmmo fatto ‘na
lezziona quase tutta quanta
a llengua napulitana e avìm-
mo astregnuto ‘na bbella
‘micizia pe ppurtà annanze
assieme ‘a lengua napulita-
na. Po nce n’avìmmo visto
bbène cu ‘na bbella magnata
napulitana.
Simmo jute pure e cumm’èra
duvere ô Memorial(lo) 9/11
e a ll’Ellis(se) Island(e) ca è ‘nu piézzo d’ ‘a storia nosta ca maje s’hadda scurdà!
Accussì ‘a fatica ‘e ll’Accademmia Napulitana va annanze p’ ‘e napulitane-’mericane, p’ ‘e napulitane ‘e tutt’ ‘o munno e ccu ll’amice d’ ‘o
Clubbo Napule ‘e Udine!
Dott. Massimiliano Verde
Presidente Accademia Napoletana Tutela ed Insegnamento
Lingua Napoletana - Tel. +39 339 7898450 Skype masverde3
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Chi siamo
Direttore responsabile:
Lorenzo Del Boca
Capo Redattore:
Ferdinando Luisi
Redattore Grafico:
Pietrangelo Chierchia
Collaboratori di questo numero
Mario Stanzione
Massimiliano Verde
Lorenzo Del Boca
Ufficio:
Via Pozzuolo 266 - Udine
Telefono:
+39 345.716.7863
Mail:
clubnapoliud@gmail.com
avocedasirena@gmail.com
Internet:
clubnapoliud.wordpress.com
Sono passati i tempi di quando Voltaire dichiarava di voler “contrastare le
mie idee con ogni argomento disponibile” ma di essere disposto a “farsi
uccidere pur di offrirmi la possibilità di esprimermi”.
Il Salone del Libro di Torino ha messo al bando l’editrice Altaforte e Fran-
cesco Polacchi che la rappresenta. L’esclusione dello stand con quei libri è
stata motivata col desiderio di togliere voce a una fonte fascista.
La motivazione è appropriata solo un po’. L’azienda propone una serie di saggi di autori
fascisti e nazisti molti dei quali, però, alla base di qualunque approfondimento storico
e, dunque, un contributo allo studio e alla ricerca. Poi una collana di romanzi del tutto
accettabili come “il traguardo del cuore” di Barbara Scarpettini piuttosto che “Impronte
di lupo” per la firma di Lorenzo De bernardi. L’ultima uscita riguarda un’intervista a
Matteo Salvini, realizzata da Chiara Giannini, firma del “Giornale”.
Più che la produzione letteraria in sé, ad alimentare le polemiche è stato Francesco
Polacchi troppo vicino a casa Pound e con trascorsi non ineccepibili come protagonista
di risse. È stato lui a mettere sul piatto il carico da 90 dichiarando per radio: “sono fa-
scista, Mussolini è stato un grande statista e il pericolo vero è l’antifascismo”.
E, tuttavia, il desiderio pur legittimo di contrastare tentativi totalitari corre il rischio di
diventare - lui stesso - autoritario.
Le idee si contrastano con le idee e dei libri si polemizza con libri.
La storia inanella una quantità di esempi di censori che, nella presunzione di dividere il
bello dal brutto e il giusto dall’ingiusto, hanno spalancato la porta ai ras di ogni colore.
E se si muovevano da motivazioni in buona fede è persino peggio perché significa che
le pur buone intenzioni vengono declinate al rovescio.
Hitler è arrivato al potere sui falò che bruciavano libri giudicati impropri. Gli arabi
(bisnonni dell’Isis) hanno dato fuoco alla biblioteca di Alessandria. Lenin e Stalin con-
trollavano stampa e scrittori mettendo al bando quelli ritenuti indigesti.
Nel nostro piccolo mondo meridionalista, i titoli dei nostri autori faticano a trovare
udienza fra le case editrici qualificate e vengono nascosti negli scaffali delle librerie
perché rappresentano una versione della storia nazionale “unpolitically correct”. Certo,
i risorgimentalisti duri e puri, i miei libri li brucerebbero volentieri.
In futuro, il Salone del Libro di Torino (che, in passato, si è segnalato per ospitare opi-
nioni anche distanti disposte a confrontarsi) istituirà un comitato etico capace di fare
l’analisi del sangue di editori, autori, testi e tesi?
Con che autorità? E con quali prevedibili conseguenze?
In quel contesto censorio sono passate in secondo piano la presenza del ministro Boni-
soli che ha tagliato il nastro del salone, i 13 mila metri quadrati in più destinati agli
espositori, il cartellone davvero imponente di partecipanti.
Non c’è stata l’opportunità di dedicare qualche attenzione alla regione Marche ospite
d’onore e alla lingua spagnola, principessa del Salone per questo 2019.
Anche l’incontro di Paola Regeni, mamma di Giulio, massacrato in Egitto, avrebbe meri-
tato più attenzione. Parlando agli studenti delle scuole ha mostrato alcuni libri che sta-
vano in evidenza nella cameretta di suo figlio: un “Topolino”, “Il Dio delle piccole co-
se” (di Arundhati Roy) o “La scomparsa dell’Italia industriale” (di Luciano Gallino). “Non
sono qui solo per Giulio - il suo messaggio - ma per i tanti Giulio che hanno desiderio di
conoscere e capire”. Evidentemente non a senso unico.
Lorenzo del Boca - Le idee si contrastano con le idee
I NOSTRI AMICI
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