‘A voce d’ ‘a Sirena - CLUB NAPOLI UDINEDurante la permanenza a NYC, la visita al Memorial /...

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A voce d’ ‘a Sirena Ormai ogni anno di ques tempi abbiamo una tornata eleora- le; una volta le regionali, laltra volta le comunali, poi le naziona- li, ancora dopo le europee, dunque quelle del circolo della caccia o della pesca, poi quelle dei condomini e invero ormai siamo un Paese sempre in campagna eleorale. Il bello sta però nel fao che nonostante questa annosa avità comunque andiamo sempre di più ad indietreggiare con Pil, lOcse, la Cultura, la Libertà di stampa e tue le stas- che che misurano lo stato di salute culturale e mentale (mi consenno) della nostra Comunità. Credo che siamo arriva alla frua (forse siamo già fuori la porta – sic!), seriamente credo dunque che dobbiamo assolutamente inverre lo Elezioni sì, elezioni no... pag. 1 Rubrica: A llengua nosta 2 pag. LAccademia Napoletana a New York 3 pag. Le idee si contrastano con le idee 4 pag. Chi siamo 4 pag. I nostri amici 4 pag. IN QUESTO NUMERO Periodico Bimestrale - Numero 10 - Maggio/Giugno 2019 Mario Stanzione - Elezioni sì, elezioni no... pag. 1 stato dellarte, prendere finalmente in mano le nostre sor altrimen siamo fri. Eh sì, lo scrivo perché sempre più gio- vani spopolano i territori di quel vecchio Regno difeso solo dalle sirene, parafrasando il cantautore Eugenio Bennato, denominato per un fao geografico Meridione dItalia e sempre più men eccelse o giovani cervelli ci abbandonano per irrobusre altre Nazioni. Impoverendoci di materiale umano e questo è un dato allarmante, nonché non deve essere assolutamente aggiunto nella terminologia deontologica quodiana del momento. Il fao è estremamente preoccupan- te per il futuro di questo Stato ma altro non si vede nei talkshow polici che far finta di ligare tra essi ed essere divisi su tuo e tu, solo per il mero poltronire personale e collocarsi individualmente in quei pos d élite che sono diventa, diciamo così, le Istuzioni. Mi domando e dico: cosa fanno i nostri polican per inverre questo stato dell arte? Cosa hanno pensato costoro, cialtroni, tu, per salvarci da tale degrado culturale che ci sovrasta? Inoltre vi lascio con questa considerazione: la Cina, finalmente aveva individuato un porto, quale quello di Reggio Calabria o Gioia Tauro, vero cen- tro del Mediterraneo che sarebbe dovuto essere l epicentro economico di smistamento delle merci da e per l Europa, denominato la via della seta”, finalmente occasione di vero sviluppo che sarebbe potuto essere la vera grande opzione infrastruurale di tue le terre del Mezzogiorno per farlo finalmente emergere da quel pantano e quindi dargli vera- mente una vera e propria chance, forse mai più ripresentabile, quale riscao con conseguente incremento di pos di lavoro per tuo il Sud, né cosa fanno? Ancora una volta lo scartano deliuosamente dall Agenda del Programma dInve- smen, nonostante la stessa Comunità Europea si sarebbe faa carico dell intero costo e non ci avrebbe fao spende- re manco un euro sovvenzionandolo gras et amore dei. Allora mi grao il capo e spremo le meningi per farvi rifleere, ponendomi questa domanda che mi pervade: perché questo Governo del Cambiamentoha ricalcato le stesse orme del precedente, tal Governo Genloni che era sicuramente monco e pigro da farci retrocedere sempre più, come i pre- ceden degli ulmi vencinque anni, in un buio pesto?

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‘A voce d’ ‘a Sirena

Ormai ogni anno di questi tempi abbiamo una tornata elettora-

le; una volta le regionali, l’altra volta le comunali, poi le naziona-

li, ancora dopo le europee, dunque quelle del circolo della caccia

o della pesca, poi quelle dei condomini e invero ormai siamo un

Paese sempre in campagna elettorale. Il bello sta però nel fatto

che nonostante questa annosa attività comunque andiamo sempre di più ad

indietreggiare con Pil, l’Ocse, la Cultura, la Libertà di stampa e tutte le statisti-

che che misurano lo stato di salute culturale e mentale (mi consentino) della

nostra Comunità. Credo che siamo arrivati alla frutta (forse siamo già fuori la

porta – sic!), seriamente credo dunque che dobbiamo assolutamente invertire

lo

Elezioni sì, elezioni no... pag. 1

Rubrica: A llengua nosta 2 pag.

L’Accademia Napoletana a New

York 3 pag.

Le idee si contrastano con le

idee 4 pag.

Chi siamo 4 pag.

I nostri amici 4 pag.

IN QUESTO NUMERO

Periodico Bimestrale - Numero 10 - Maggio/Giugno 2019

Mario Stanzione - Elezioni sì, elezioni no...

pag. 1

stato dell’arte, prendere finalmente in mano le nostre sorti altrimenti siamo fritti. Eh sì, lo scrivo perché sempre più gio-

vani spopolano i territori di quel vecchio Regno difeso solo dalle sirene, parafrasando il cantautore Eugenio Bennato,

denominato per un fatto geografico Meridione d’Italia e sempre più menti eccelse o giovani cervelli ci abbandonano per

irrobustire altre Nazioni. Impoverendoci di materiale umano e questo è un dato allarmante, nonché non deve essere

assolutamente aggiunto nella terminologia deontologica quotidiana del momento. Il fatto è estremamente preoccupan-

te per il futuro di questo Stato ma altro non si vede nei talkshow politici che far finta di litigare tra essi ed essere divisi su

tutto e tutti, solo per il mero poltronire personale e collocarsi individualmente in quei posti d’élite che sono diventati,

diciamo così, le Istituzioni. Mi domando e dico: cosa fanno i nostri politicanti per invertire questo stato dell’arte? Cosa

hanno pensato costoro, cialtroni, tutti, per salvarci da tale degrado culturale che ci sovrasta? Inoltre vi lascio con questa

considerazione: la Cina, finalmente aveva individuato un porto, quale quello di Reggio Calabria o Gioia Tauro, vero cen-

tro del Mediterraneo che sarebbe dovuto essere l’epicentro economico di smistamento delle merci da e per l’Europa,

denominato “la via della seta”, finalmente occasione di vero sviluppo che sarebbe potuto essere la vera grande opzione

infrastrutturale di tutte le terre del Mezzogiorno per farlo finalmente emergere da quel pantano e quindi dargli vera-

mente una vera e propria chance, forse mai più ripresentabile, quale riscatto con conseguente incremento di posti di

lavoro per tutto il Sud, né cosa fanno? Ancora una volta lo scartano delittuosamente dall’Agenda del Programma d’Inve-

stimenti, nonostante la stessa Comunità Europea si sarebbe fatta carico dell’intero costo e non ci avrebbe fatto spende-

re manco un euro sovvenzionandolo gratis et amore dei. Allora mi gratto il capo e spremo le meningi per farvi riflettere,

ponendomi questa domanda che mi pervade: perché questo “Governo del Cambiamento” ha ricalcato le stesse orme

del precedente, tal Governo Gentiloni che era sicuramente monco e pigro da farci retrocedere sempre più, come i pre-

cedenti degli ultimi venticinque anni, in un buio pesto?

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Rubrica: A llengua nosta - L’Accademia Napoletana a New York

pag. 2

Tra la fine di Aprile e l’inizio di Maggio, l’Accademia Napoletana partner del Club Napoli Udine e presieduta da

chi vi scrive, ha tenuto delle conferenze ed ha partecipato ad eventi di rilevanza internazionale per la comunità

italo-americana e non solo, a NYC.

L'Accademia Napoletana, un gruppo scientifico internazionale per la tutela, promozione ed insegnamento della

Lingua e Cultura Napoletane è interlocutore dell'UNESCO per l'IYIL 2019 (International Year of Indigenous Lan-

guages) e per le Giornate Internazionali della Lingua Materna 2018 e 2019 per il diritto dei bambini di lingua

materna napoletana a poter preservare il proprio idioma ed a saperlo scrivere in maniera corretta.

L'Accademia è infatti impegnata da tempo in un lavoro internazionale chiamato "NUJE" (in italiano NOI) che promuove anche il

progetto “Non sólo Pallone” del Club Napoli Udine per le comunità napoletane e campane ovunque esse risiedono per fortificare,

attraverso il mezzo linguistico ('a lengua napulitana) un comune patrimonio culturale, quello appunto napoletano, che come sappia-

mo, dalla musica alla dieta mediterranea ha reso famosa Napoli e l’Italia nel mondo. Le prime due conferenze che lo scrivente ha

realizzato si sono tenute il 23 aprile nell'ambito dell'Italian-American Lecture Series presso la Hofstra University ed il 25 aprile pres-

so la CASA ITALIANA ZERILLI - MARIMÒ della NEW YORK UNIVERSITY.

Molto importante il riconoscimento formale della Hofstra University per il lavoro dello scrivente per la tutela e la promozione della

lingua napoletana.

In entrambe le occasioni chi vi scrive ha impostato il discorso sull'importanza storica e nel presente del patrimonio culturale e lin-

guistico napoletano e la necessità di tutelarlo anche e soprattutto sul piano dei diritti civili e sociali. Il 25 aprile poi è stata anche

l’occasione per lo scrivente di ricordare al nutrito pubblico partecipante che il Napoletano è lingua di resistenza democratica in

quanto con le Quattro Giornate di Napoli, nel settembre del 1943 il popolo napoletano si liberò dal nazi-fascismo prima dell'ingres-

so delle truppe anglo-americane, organizzando la resistenza attraverso la propria lingua, appunto quella napoletana.

In ogni occasione si è ricordato la collaborazione dell’Accademia Napoletana con il Club Napoli Udine e l'importanza dell'eredità

magno greca di Napoli, della sua lingua e cultura, collaborando infatti chi vi parla anche con l'Università Capodistriaca di Atene.

Il sottoscritto è stato anche intervistato sul suo lavoro internazionale dalla prof.ssa specialista di socio-linguistica, e di educazione

interculturale bilingue, Miryam Yataco, direttrice del gruppo "Language Rights, Derechos Lingüísticos, Lenguas en riesgo" di cui il

sottoscritto fa parte rappresentando la lingua napoletana, gruppo di più di 6000 membri.

Un'intervista che è necessario ricordare è stata anche quella concessa dal sottoscritto alle Nazioni Unite ed anche in quest’occasio-

ne si è sottolineato la necessità di una tutela più efficace contro la deriva sociale e culturale che in assenza di efficace tutela, molto

spesso, contrariamente a quanto stabilito dalla Convenzione sui Diritti dell'Infanzia, vede soccombere la lingua napoletana, e so-

prattutto, per questa via, i bambini napoletani.

Molto prestigiosi ancora gli appuntamenti che hanno visto partecipe chi vi scrive alla Lt. Det. Joseph Petrosino Association in Ameri-

ca, Inc. in occasione dell'Annual Awards Dinner del 2 maggio presso la Russo’s on the Bay, la Columbia Citizen Foundation ed al

Consolato Generale d'Italia, quest'ultimo il 3 maggio.

In particolare al Consolato Italiano di NYC, il sottoscritto ha ricevuto un apprezzamento formale per il lavoro svolto per la lingua

Napoletana come presidente dell’Accademia Napoletana direttamente da parte dell'AIAE (Association of Italian American Educa-

tors) con un breve intervento di presentazione del lavoro dell’Accademia

Altri eventi importanti sono stati la partecipazione al programma radiofonico "Sabato Italiano" presso la Radio Hofstra University

dove pure si è parlato del progetto "Nuje" e sottolineato il valore civile e democratico del patrimonio culturale e linguistico Napole-

tani. In quest'occasione la dott.sa Maietta ha consegnato al sottoscritto una citazione formale da parte della County Executive per la

Nassau County per l’impegno culturale dello scrivente per la comunità locale.

Ancora un'intervista concessa dal sottoscritto alla ICN Radio per il programma "Ciao Tony" con il cui il sottoscritto collabora da tem-

po con "New York chiama Napoli e Campania".

Dulcis in fundo chi vi scrive ha realizzato la conferenza " Napule, Napule, Napule" per la Italian Community St.Brigid Parish of West-

bury, Long Island, dove ha ricordato e sottolineato la figura di Raffaele Viviani, grande poeta, commediografo ed attore di lingua ed

in lingua napoletana, purtroppo non sufficientemente conosciuto e l'accento è stato posto sulle difficoltà che questo lavoro dell’Ac-

cademia Napoletana trova in Italia.

Problematico, non certo per la volontà di chi vi scrive, è infatti e soprattutto far conoscere alla platea dei giovani napoletani il pro-

getto “Nuje”.

La conferenza è stata svolta per la quasi intera durata, in lingua napoletana.

Si è stabilito quindi un gemellaggio ed una mutua cooperazione tra la Comunità Italiana di St.Brigid e l'Accademia Napoletana, pro-

prio per preservare la lingua e la cultura della Campania.

Durante la permanenza a NYC, la visita al Memorial 9/11 ed al museo dell'emigrazione di Ellis Island sono state per chi vi parla mo-

menti necessari e naturalmente molto toccanti.

Il lavoro dell’Accademia Napoletana per la comunità napolitana e campana nel mondo prosegue...con il Club Napoli Udine!

(nella pagina seguente la versione in lingua madre)

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Ll’Accademmia Napulitana a Nniù Jorca (versione in lingua madre)

‘Nfra ‘a fina d’ ‘o mese ‘e Abbrile e ‘o ccumiencio ‘e Maggio, ll’Accademmia Napulitana ca port’annanze cu ‘o Clubbo

Napule ‘e Udine ‘o pruggetto “Nu’ssulo Pallone” e ‘o pruggetto “Nuje” è gghiuta ‘nterr’Âmerica pe pparlà ‘nu poco cu ‘e

napulitane ca stanno lla.

Cu ll’Accademmia Napulitana mmenesteano prufessure, scienziate e ggente allitterata ca pe tutt’ ‘o munno vonno tute-

rà e ppurtà annanze ‘a Lengua e ‘a Cultura Napulitana spiciarmente p’ ‘e ccriature ‘e Napule ma ‘nu poco pe ttutte par-

te. Ll’Accademmia s’è rrappurtata cu ll’Aunesco pe ll’anno ‘Nternazziunale d’ ‘e Llengue ‘Ndiggene e pp’ ‘e Gghiurnate ‘Nternazziunale d’ ‘a

Lengua Materna, 2018 e 2019, sempe p’ ‘e ccriature ca parlano ma nun sanno scrìvere bbuono ‘o Nnapulitano. Chist’è ‘nu pruggetto ca vo’

sarvà ‘a lengua napulitana pe ttutt’ ‘e napulitane datose ca grazzie a ‘sta Lengua nu’ssulo Napule ma tutta ll’Itaglia è ffamosa p’ ‘o munno

sano si sulo penzàmmo ca chest’è ‘a lengua d’ ‘a museca e dd’ ‘o mmagnà bbuono.

Chi ve scrìve ha fatto ddoje cummersazzion’ assaje ‘mpurtante: una ô 23 ‘e Abbrile e n’ata ô 25, ‘a primma pe ll’Italian American Lectures

Series e ‘a siconna â Casa Italiana Zerilli-Marimò ‘e ll’Auniverzità ‘e Niù Jorca. Ll’Auniverzità ‘e ll’Hofstra à dato mmana a cchi ve sta scrìven-

no ‘na carta assaje ‘mpurtante ca lle dice ca stammmo faticànno bbuono p’ ‘a lengua napulitana.

A ll’Hosfra e â Casa Italiana chi ve scrìve c’ ‘a tenuto a ddicere cumm’è ‘mpurante ‘a lengua napulitana e cumm’ è ‘mpurtante a ll’ ‘a tuterà

propeto per ‘na quistion’ ‘e deritte aumane.

‘Nfatte,propeto ô 25 ‘e Abbrile chi ve parla à ‘rricurdato a ttutte quante ca ‘o puopolo napulitano se libberaje dê nazziste primm’ ‘e Milano

e ssulo cu ‘e fforze soje e cca urganizzaje ‘a resistenzia a ‘sti chiaveche cu ll’aunica lengua ca cunusceva bbuono e cciuè chella napulitana ca

vène picciò ‘a èssere pure ‘a lengua d’ ‘a resistenzia e dd’ ‘a demucrazzia!

Ògn’accasione è stata bbona p’ arricurdà a tutte quante ca ll’Accademmia Napulitana fàtica assieme ô Clubbo Napule ‘e Udine e ppure cu

ll’amice d’ ‘a Magna Grecia datose ca chi ve scrìve è ccumpagno pure ‘e ll’Auniverzità ‘e Atena.

N’ata cosa bbella ca îmmo fatto è stato chella ‘e parlà cu ‘a prufessuressa Myriam(ma) Yataco capa d’ ‘o Gruppo “Deritte d’ ‘e Llengue,

Lengue ‘Mpericulo” addó ll’Accademmia pure mmenesteja cu at’amice ca defènneno ‘e llengue lloro pe ttutt’ ‘o munno . Chi ve scrìve

‘appresenta ‘a Lengua Napulitana.

E ppure nun ce putìmmo scurdà d’ ‘o culloquio c’avìmmo avuto a ll’Onu addó avìmmo parlato ‘e tutt’ ‘a mala situazziona ‘e chi parla ‘o

Nnapulitano ‘n’Itaglia e comme stànno ‘nguajate ‘e ccriature napulitane, tutt’ ô ccuntrario e chello ca dice ‘a Cummenzziona d’ ‘e Deritte d’

‘e Ccriature ca ‘mmece tutèra propeto ‘a lengua d’ ‘e bbammine (ll’Itaglia pur’essa ave signato ‘sta Cummenzziona).

Po, chi ve sta scrìvenno è stato ‘mmitato pure ‘a ll’ Assuciazziona Joseph Petrosino ‘nterr’Âmerica, â Culumbia Foundation(e) e ô Cunzulato

Ggenerale ‘Taliano ‘e Nniù Jorca addó s’è dditto chello ca fa ll’Accademmia e addó âmmo avuto pure n’ata carta assaje ‘mpurtante ‘a man’

‘a dutturessa Maietta, ca po fosse ‘a capa ‘e ll’AIAE (Associazione Italian American Educators).

Simmo pure state â Radia Hofstra University addó pure s’è pparlato d’ ‘o pruggetto Nuje e addó îmmo arrecevuto ‘nu ricunuscemiento dâ

Cuntea Nassau ‘e Niù Jorca, po n’ata cummersazziona cu ‘o prugramma d’ ‘a radia ICN ‘e Niù Jorca addó facìmmo “Niù Jorca chiàmma Na-

pule ‘e ‘a Campania” e ffinarmente cu ‘e napulitane ‘e ll’Italian Community ‘e Westbury ‘e Long(a) Island(a).

Cca c’avìmmo cunzulate

pecché avìmmo parlato ‘e

‘on Rafèle Viviani, d’ ‘a storia

overa ‘e ll’Itaglia e ‘e tutte ‘e

prubbleme ca tène a Nnapu-

le ll’Accademmia Napulitana

pe ffà cunoscere ‘stu prug-

getto accussì ‘mpurtante.

Ll’abbascio avìmmo fatto ‘na

lezziona quase tutta quanta

a llengua napulitana e avìm-

mo astregnuto ‘na bbella

‘micizia pe ppurtà annanze

assieme ‘a lengua napulita-

na. Po nce n’avìmmo visto

bbène cu ‘na bbella magnata

napulitana.

Simmo jute pure e cumm’èra

duvere ô Memorial(lo) 9/11

e a ll’Ellis(se) Island(e) ca è ‘nu piézzo d’ ‘a storia nosta ca maje s’hadda scurdà!

Accussì ‘a fatica ‘e ll’Accademmia Napulitana va annanze p’ ‘e napulitane-’mericane, p’ ‘e napulitane ‘e tutt’ ‘o munno e ccu ll’amice d’ ‘o

Clubbo Napule ‘e Udine!

Dott. Massimiliano Verde

Presidente Accademia Napoletana Tutela ed Insegnamento

Lingua Napoletana - Tel. +39 339 7898450 Skype masverde3

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Sono passati i tempi di quando Voltaire dichiarava di voler “contrastare le

mie idee con ogni argomento disponibile” ma di essere disposto a “farsi

uccidere pur di offrirmi la possibilità di esprimermi”.

Il Salone del Libro di Torino ha messo al bando l’editrice Altaforte e Fran-

cesco Polacchi che la rappresenta. L’esclusione dello stand con quei libri è

stata motivata col desiderio di togliere voce a una fonte fascista.

La motivazione è appropriata solo un po’. L’azienda propone una serie di saggi di autori

fascisti e nazisti molti dei quali, però, alla base di qualunque approfondimento storico

e, dunque, un contributo allo studio e alla ricerca. Poi una collana di romanzi del tutto

accettabili come “il traguardo del cuore” di Barbara Scarpettini piuttosto che “Impronte

di lupo” per la firma di Lorenzo De bernardi. L’ultima uscita riguarda un’intervista a

Matteo Salvini, realizzata da Chiara Giannini, firma del “Giornale”.

Più che la produzione letteraria in sé, ad alimentare le polemiche è stato Francesco

Polacchi troppo vicino a casa Pound e con trascorsi non ineccepibili come protagonista

di risse. È stato lui a mettere sul piatto il carico da 90 dichiarando per radio: “sono fa-

scista, Mussolini è stato un grande statista e il pericolo vero è l’antifascismo”.

E, tuttavia, il desiderio pur legittimo di contrastare tentativi totalitari corre il rischio di

diventare - lui stesso - autoritario.

Le idee si contrastano con le idee e dei libri si polemizza con libri.

La storia inanella una quantità di esempi di censori che, nella presunzione di dividere il

bello dal brutto e il giusto dall’ingiusto, hanno spalancato la porta ai ras di ogni colore.

E se si muovevano da motivazioni in buona fede è persino peggio perché significa che

le pur buone intenzioni vengono declinate al rovescio.

Hitler è arrivato al potere sui falò che bruciavano libri giudicati impropri. Gli arabi

(bisnonni dell’Isis) hanno dato fuoco alla biblioteca di Alessandria. Lenin e Stalin con-

trollavano stampa e scrittori mettendo al bando quelli ritenuti indigesti.

Nel nostro piccolo mondo meridionalista, i titoli dei nostri autori faticano a trovare

udienza fra le case editrici qualificate e vengono nascosti negli scaffali delle librerie

perché rappresentano una versione della storia nazionale “unpolitically correct”. Certo,

i risorgimentalisti duri e puri, i miei libri li brucerebbero volentieri.

In futuro, il Salone del Libro di Torino (che, in passato, si è segnalato per ospitare opi-

nioni anche distanti disposte a confrontarsi) istituirà un comitato etico capace di fare

l’analisi del sangue di editori, autori, testi e tesi?

Con che autorità? E con quali prevedibili conseguenze?

In quel contesto censorio sono passate in secondo piano la presenza del ministro Boni-

soli che ha tagliato il nastro del salone, i 13 mila metri quadrati in più destinati agli

espositori, il cartellone davvero imponente di partecipanti.

Non c’è stata l’opportunità di dedicare qualche attenzione alla regione Marche ospite

d’onore e alla lingua spagnola, principessa del Salone per questo 2019.

Anche l’incontro di Paola Regeni, mamma di Giulio, massacrato in Egitto, avrebbe meri-

tato più attenzione. Parlando agli studenti delle scuole ha mostrato alcuni libri che sta-

vano in evidenza nella cameretta di suo figlio: un “Topolino”, “Il Dio delle piccole co-

se” (di Arundhati Roy) o “La scomparsa dell’Italia industriale” (di Luciano Gallino). “Non

sono qui solo per Giulio - il suo messaggio - ma per i tanti Giulio che hanno desiderio di

conoscere e capire”. Evidentemente non a senso unico.

Lorenzo del Boca - Le idee si contrastano con le idee

I NOSTRI AMICI

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