Post on 15-Oct-2019
Indice
Il cieloè di tuttigli occhi 22
3Un corteggiatoretroppo insistente
4Le gemmedel cielo invernale
6Quante belle figlieMadama Doré
8Il cielo d’estate
10Un amico fedele
12Il cielo a braccia tese
14Vederci doppio
15Polvere di stelle
16Che fai tu, luna in ciel?
18Luna stelle e... bandiere
20Astri quotidiani
21Il cruciverba delle stelle
22Le parolesono strumenti
23Bibliografia
II cielo è di tutti gli occhied ogni occhio, se vuolesi prende la Luna interale stelle comete, il Sole.Ogni occhio si prende ogni cosae non manca mai niente:chi guarda il cielo per ultimonon lo trova meno splendente....
Gianni Rodari
Un corteggiatoretroppo insistente 3
La vicinanza fra Orione ePleiadi, particolarmen-te evidente nel cielo
tardo invernale e primaveri-le, trova la sua giustificazio-ne nel mito.Il gigante Orione, che era unvalente cacciatore al seguitodella dea Diana, non inse-guiva soltanto le bestie fero-ci, ma anche le belle fanciul-le. Per ben cinque anni eglicorteggiò, ma invano, lefiglie di Atlante e di Pleione,le sette sorelle chiamatePleiadi che, per sottrarsi allasua persecuzione amorosa,decisero di tramutarsi incolombe. In seguito Giovevolle addirittura trasfor-
marle in stelle e concesse lostesso privilegio alla madrePleione, che le accompagnatuttora nel cielo. Sia in vitasia in morte, Orione fu unvero “mattatore”. Si raccon-ta, infatti, che egli morì perla puntura di uno scorpioneche gli era stato mandatoproprio dalla dea Diana, perpunirlo forse, di una feritache il gigante le aveva invo-lontariamente inferto.Lo scorpione fu ricompensa-to per il servizio reso alla deacon la metamorfosi nellacostellazione dello Zodiacoche porta il suo nome.Anche nella sua forma cele-ste tuttavia, egli continua a
inseguire Orione: i due anti-chi nemici, infatti, non si tro-vano mai contemporanea-mente al di sopra dell’oriz-zonte, perché quando unosorge, l’altro tramonta.
Per sfuggire al corteggia-mento di Orione, le Pleiadi
volano via come bianchecolombe e, in seguito,
saranno trasformate defini-tivamente nelle stelle che
portano il loro nome.
Le gemme delcielo invernale4
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il
ciel
o
Le calde notti d’estatee il clima rilassatodelle vacanze sembra-
no offrire condizioni idealiper osservare il firmamen-to. Le cose, però, nonstanno esattamente così,soprattutto per “colpa”della luce solare che d’esta-te indugia nel cielo in lun-ghi crepuscoli anche quan-do l’astro è già tramontato.Una limpida notte inverna-le può invece riservare lasorpresa di un firmamentorisplendente di stelle lumi-nose: Sirio, Orione, le Pleia-di ed altre ancora.Per localizzarle corretta-mente sarà utile, ancorauna volta, il metodo degliallineamenti. Cominciamocon l’individuare la piùbella costellazione dalcielo invernale, quella di
Orione, che è visibile inpieno Sud ed ha l’aspettodi un grande quadrilatero.Al suo centro scintillano trestelle ben allineate, notenella tradizione popolarecome i “Re Magi”. Molteculture contadine, però, lechiamano “il rastrello”,mentre i Greci le vedevanocome gemme incastonatenella cintura del gigantescocacciatore Orione.L’allineamento che partedelle tre stelle ci conduce,una volta prolungato versoSud, alla stella Sirio, verodiamante del cielo, talmen-te luminosa che, se si sa inquale direzione rivolgersi,la si può localizzare anchein pieno giorno. Il medesi-mo allineamento, con par-tenza delle tre stelle ci per-mette, se prolungato verso
l’alto per 5 - 6 volte la lorodistanza, di incontrareAldebaran, “l’occhio” dellacostellazione del Toro.Nelle vicinanze, all’internodi questa stessa costella-zione, si trova il piccoloammasso di stelle delle Iadie poi, ancora in direzionedell’allineamento, eccocomparire un gruppo distelle, assai più luminose:sono le Pleiadi.Ad occhio nudo si possonodistinguere, nel gruppodelle Pleiadi, 6-7 stelle, maun occhio molto acuto puòarrivare a identificare fino adieci. Tutto il gruppo èavvolto da una tenue lumi-nosità, che appare comeuna nebbiolina, perché laluce delle singole stelleviene diffusa tutt’intornodalle numerose particelle
PolareORSA MINORE
Capella
PEGASO
ANDROMEDACASSIOPEA
ORSAMAGGIORE
DRAGO
CIGNO
CHIOMA DIBERENICE
Deneb
PERSEO
CEFEO
di polvere cosmica che lacircondano. Per questo ilpoeta inglese A. Tennysondescriveva le Pleiadi come“uno sciame di luccioleimpigliate in una treccia
d’argento”. Non si puòescludere, tuttavia, adessere realisti, che Tenny-son fosse un po’ miope o,forse, astigmatico.L’individuazione delle sin-
gole stelle delle Pleiadi può,infatti, costituire un buontest di acutezza visiva perl’astronomo dilettante.
Per un osservatore cheguardi verso Nord, ininverno, il cielo stellatoavrà questo aspetto
5
LEPRE
CANE MAGGIORE
ORIONE
TORO
GEMELLI
Castore
Polluce
Aldebaran Iadi
Pleiadi
Sirio
Bellatrix
Rigel
ERIDANO
Equatore celeste
Un allineamento che, par-tendo dalla costellazioneinvernale di Orione, per-mette di trovare, da unaparte Sirio e, dall’altra,Aldebaran, le Iadie le Pleiadi
Sull’allineamento cheparte da Orione, sipossono incontrare,
l’uno di fronte all’altro, idue ammassi stellari delleIadi e delle Pleiadi.La vicinanza, a dar retta almito, non è casuale: nellaloro forma terrena, infatti,Iadi e Pleiadi erano tuttefiglie di una stessa madre,Pleione, e facevano quin-di parte di quella che, inlinguaggio moderno, sipotrebbe definire una“famiglia allargata”.Per buona misura, le Iadiavevano anche un fratellochiamato Iante, che perì
durante un incidente dicaccia. Le sorelle, addolo-rate per la sua perdita,piansero tanto a lungo damorirne e furono compen-sate, per questo straordi-nario amore fraterno, conla trasformazione in stelle.Il nome delle Iadi, che ingreco significa “piovose”,deriva probabilmenteproprio dal fiume di lacri-me versato dalle affettuo-se sorelle; per questo,affermavano gli antichi, illoro sorgere nel cielo coin-cide con l’inizio delle piog-ge primaverili, tanto attesedagli agricoltori.
I nomi delle stelle piùimportanti del raggruppa-mento delle Pleiadi nonricordano soltanto le settesorelle, ma anche il padreAtlante e la madre Pleione.
Quantebelle figlie madama Dorè6
N
E
Asterope
Tajgeta
Maia
Electra
AlcionePleione
AtlanteMerope
Celaeno
7Le Pleiadi, tuttavia, sonostate sempre consideratele “sorelle maggiori” delleIadi e la loro luminositàazzurrina ha colpito la fan-tasia di astronomi di ognitempo; già nel terzo mil-lennio a.C. esse erano cita-te nelle annotazioni degliastronomi cinesi e nellaBibbia è scritto: “Puoi tulegare le catene delle Pleia-di?”In epoca greca e romana,poi, il momento in cuiPleiadi e Sole sorgevanovicini nel cielo segnava peri contadini il ritorno alleattività agricole e per i
naviganti la ripresa deiviaggi per mare, dopo lapausa forzata dei mesiinvernali.Ancora oggi la tradizionecontadina delle nostrecampagne guarda allePleiadi con la stessa atten-zione affettuosa. Il gruppoviene, infatti, familiarmen-te chiamato “la chioccetta”per la presenza di alcunestelle più grandi e di altrepiù piccole che sembranoaccompagnarle, propriocome fanno i pulcini con lachioccia.Ce lo ricorda Pascoli quan-do, nella sua poesia “Il gel-
somino notturno” parla del“pigolio di stelle” dellePleiadi, con una splendidaimmagine, in cui il “piopio” incerto e intermitten-te dei pulcini si identificacon la luminosità tremuladelle stelle, che vanno per“l’aia azzurra” del cielo.
Il pianto delle Iadi per la morte del fratello saràpremiato dagli dei con laloro trasformazione in un
gruppo di stelle dette,significativamente,
“le piovose”.
C’è alta nel cielo unavia, che si vedequando è sereno: lat-
tea si chiama e spicca pro-prio per il suo candore ... Glidei potenti e illustri hannostabilito qui il loro domicilio...”. Così scrive Ovidio all’i-nizio del I libro delle Meta-morfosi, parlando dellanostra Galassia, la cui origi-ne divina è confermata dalmito; sarebbero state, infat-ti, le gocce di latte sgorgatedal seno della dea Giunonementre nutriva il piccoloErcole, a lasciare in cieloquesta traccia brillante.Nel periodo estivo (inquina-mento luminoso permetten-do), la lunga “sciarpa” dellaVia Lattea dispiegata indiagonale attraverso il cieloda Nord Est a Sud Ovest,appare in tutta la sua eterea
luminosità.Sul suo sfondo si possonoidentificare facilmente le trecostellazioni del Cigno, del-l’Aquila e della Lira (anticostrumento a corde). Le stel-le più brillanti di ognuna diqueste costellazioni, le “trebelle d’estate”, formano ilcosiddetto “triangolo esti-vo”, ai cui vertici si trova-no Deneb del Cigno, Altairdell’Aquila e Vega dellaLira: quest’ultima è la stelladestinata a sostituire fracirca 12.000 anni la StellaPolare nel suo ruolo di indi-catrice del Polo Nord cele-ste.Tutte queste stelle si pre-sentano all’appuntamentodegli astrofili con il cielod’estate soltanto a notteinoltrata, a causa del pro-lungato crepuscolo estivo.
A luglio, quindi, sarà benecominciare a cercarle nonprima di mezzanotte, men-tre in agosto si potrà comin-ciare a scrutare il cieloanche un paio di ore prima.Tra tutte le stelle del cieloestivo spicca, particolar-mente bella e luminosa, lacostellazione del Cigno, chesembra disegnare sullosfondo celeste un uccello adali spiegate, oppure unacroce; per questo alcuniastronomi hanno suggeritodi cambiare il nome dellacostellazione in quello diCroce del Nord, per analo-gia con la Croce del Sud,che domina l’emisferoaustrale.A noi sembra, però, che ilCigno si trovi in ottima com-pagnia nel grande “bestia-rio” del firmamento!
Il cielod’estate8
qu
art
o a
pu
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on
il
ciel
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Polare
ORSAMINORE
Capella
PEGASO
CASSIOPEA
ORSAMAGGIORE
LEONE
DRAGO
CHIOMA DIBERENICE
Deneb
ANDROMEDA
PERSEO
CEFEO
9Deneb
CIGNO
Vega
LIRA
Altair
AQUILA
DELFINO
Le tre stelle più luminosedelimitano il cosiddettotriangolo estivo visibile
ad un osservatore cheguardi il cielo verso Sud
Per un osservatore cheguardi verso Nord, inestate, il cielo stellatoavrà questo aspetto
Unamicofedele10
La costellazione delCigno è legata, nelmito, a una storia di
amicizia e fedeltà cheriguarda Cicno, re dei Ligu-ri, e il giovane Fetonte, figliodel Sole.Un giorno Fetonte, dopoaver lungamente supplicatoil padre, riuscì ad ottenere ilpermesso di guidare, alme-no una volta, il grande carrodi fuoco. Il Sole gli avevatracciato la rotta da seguiresulla volta del cielo, maFetonte, troppo inesperto,non riuscì a seguirla. Si spa-ventò davanti agli animalidello Zodiaco, scese troppoin basso e bruciò i campi,salì troppo in alto ed urtò lestelle; esse se ne lamentaro-no con il sommo Giove, ilquale non ebbe altra scelta,per fermarlo, che colpirlocon la sua folgore. Fetonteprecipitò sulla terra inabis-sandosi nel fiume Po, e l’a-mico Cicno, addolorato, ne
pianse così a lungo lamorte che gli dei, commos-si, gli concessero un postonel firmamento.Trasformato dapprima nelcandido uccello che porta ilsuo nome, egli si immobiliz-zò nel cielo ad ali stese.Diede poi origine ad unacostellazione ricca di stelle,attraversata in pieno dallaVia Lattea, la cicatrice ete-rea, ma eterna, del terribileincendio provocato dall’in-cauto Fetonte.
La costellazione del Cignoricorda una bella storia di
amicizia fra il re che porta-va questo nome e lo sfortu-
nato Fetonte, precipitatoinsieme al carro del Sole 11