2015.02.20 s.giovanni in persiceto sz

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A Scuola Senza Zaino

20.02.2015

S. Giovanni in Persiceto BO

Marco Orsi – Responsabile Nazionale rete “Senza Zaino per una Scuola Comunità

Coordinatore tutor Scienze dalla Formazione PrimariaUniversità degli Studi di Firenze

Senza Zaino Incremento Adesione

Scuole (plessi)

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*Senza Zaino - 1

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*Senza Zaino - 4

Strumenti didattici

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Strumenti didattici

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Strumenti didatticiQuaderno per script

Quaderno piccolo A5

Quaderno per il corsivo

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Montemignaio, aprile 2010

UNA SCUOLA PENSATA DA PEDAGOGISTI E ARCHITETTI

Senza Zaino - 7

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Cos’è il contestoSenza Zaino: aula scuola primaria

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*Senza Zaino: aula scuola sec. 1°

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Senza Zaino: stanza docenti

John Dewey

“… se rievochiamo alla mente un’aula scolastica ordinaria, con le sue file di banchi disposti in ordine geometrico, addossati l’uno all’altro in modo da lasciare meno spazio possibile al movimento degli alunni, banchi quasi tutti delle medesime dimensioni, con poco spazio che basta a contenere i libri, matite e carta, con l’aggiunta di un tavolo, di qualche seggiola e le pareti nude o adornate con il minor numero possibile di quadri murali[…]. Tutto è fatto «per ascoltare» […] e l’attitudine ad ascoltare significa, comparativamente parlando, passività, assorbimento…(Dewey, 1949, ed. or 1899, p. 22).

Celestin Freinet

“Le classi troppo numerose, in locali troppo angusti, non possono in nessun modo accogliere le nostre tecniche di lavoro. Purtroppo le classi popolari sono, per concezione e per costituzione, classi sedute, dove ogni allievo ha il suo posto a sedere, ma dove i gruppi non possono circolare liberamente senza far rumore e senza recar disturbo all’insieme della classe. Per questo noi abbiamo posto l’attrezzatura scolastica alla base delle rivendicazioni delle scuole popolari” (Freinet e Freinet, 1963, p. 85).

Perché Senza Zaino?

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LO ZAINO COME METAFORA E GESTO REALE: GLI OGGETTI HANNO UN MESSAGGIO / INVITO

Il dizionario Hoepli spiega ancora meglio: “Sacco rigido, di forma più o meno quadrangolare, rivestito di cuoio, da portare sulle spalle, usato un tempo dai

soldati per tenervi, in marcia, il corredo personale da campo”.

L’Approccio Globale al Curricolo

Il metodo di Senza Zaino

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L’Approccio Globale al Curricolo

Un metodo ...• per interpretare il contesto • per intervenire nel contesto

Impiegando tre valori chiave di Senza Zaino:

RESPONSABILITA’

COMUNITA’

OSPITALITA’

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L’Approccio Globale al Curricolo

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L’Approccio Globale al Curricolo

Un metodo ...• per interpretare il contesto • per intervenire nel contesto

Impiegando tre valori chiave di Senza Zaino:

RESPONSABILITA’

COMUNITA’

OSPITALITA’

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L’Approccio Globale al Curricolo

AFFORDANCE...• Quotando Wikipedia, an affordance is a

quality of an object, or an environment, that allows an individual to perform an action. Le affordances, per dirla invece alla Gibson, definiscono la relazione di un agente con l’ambiente nei termini delle sua capacita’ di azione/percezione.

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L’Approccio Globale al Curricolo

Un metodo ...• I sensi danno senso• Ambiente fisico e strategie di apprendimento• Disciplina e discipline• Discipline e saperi interdiscipinarietà e esperienza• Mano e mente / ragione ed emozioni / corpo e pensiero• Oggetti e soggetti• Disagio e bisogno speciale come crescita di tutti (evitare i separati in casa)

Responsabilità

•Better (1977) propone il passaggio dal disciplinamento rigido ad una formazione orientata alla responsabilità dove il tema della punizione passa in secondo piano.

•Kohn (2010) suggerisce proprio il passaggio dalla logica dei premi e delle punizioni a quella dell’amore e della ragione.

•Wong e Wong (2009) e Curwin, Mendler e Mendler (2008) suggeriscono il passaggio dalle regole alle procedure

Responsabilità in Senza Zaino

• Senza Zaino:

–Istruzioni per l’uso•Come entrare in classe•Come tenere in ordine •Come lavorare in gruppo•Come usare uno schedario•Come fare un riassunto

– Raccolte nel Manuale della ClasseLibretto di istruzioni che racconta come funziona la classe

Responsabilità

• lo studente ADHD “più il bambino diventa capace di prevedere cosa l’ambiente si aspetta da lui, maggiore è la possibilità che cerchi di soddisfarne le richieste. Più routine ci sono nella classe, più il bambino può prevedere tempi e richieste, e può cercare di adattare ad essi il proprio comportamento”

(Cornoldi, De Meo, Offredi e Vio, 2001, P. 43)

Responsabilità in Senza Zaino

– Impiego del Timetable della giornata•Tempi precisi•Spaced learning•Ritmi e routine

– uso del learning target (Moss e Brookhart, 2012).

•il cosa impariamo stamani agli alunni manca spesso una bussola orientativa durante le attività: non sanno inserire quel determinato compito nell’ambito di un percorso di cui solo il docente medesimo ha consapevolezze. Ciò procura noia o ansia inficiando l’efficacia dell’azione didattica

•Uso di pannelli / esplicitazione del LT

– La scelta e l’uso delle card di registrazione

Ospitalità

•L’insegnamento ha una caratteristica standardizzata e indifferenziata e ciò si riflette nella disposizione spaziale dell’aula scolastica e nei metodi di lavoro (tutti nello stesso momento fanno la stessa cosa, con il medesimo metodo, dovendo raggiungere lo stesso risultato)

Ospitalità in Senza Zaino

– differenziazione dell’insegnamento (Tomlinson, 1999)che prevede ad esempio:

•lavoro organizzato in stazioni

• rotazione delle attività

•Scelta delle attività

•Ability groups

•Lavoro di gruppo per progetto

– puntare sul modello drammaturgico (Rifkin 2010) e sul modello dell’artigiano (Lave e Wenger 1992; Brown J. S e P. Duguid 1994)

Ospitalità in Senza Zaino

– Ampia gamma di strumenti didattici tattili e digitali

– Una ricerca di riportata da Voltz, Sims e Nelson B. (2010) ci spiega la necessità di disporre di un’ampia gamma di strumenti multisensoriali, in quanto lo studente ritiene:

• il 10% di ciò che legge

• il 20 % di ciò che sente

• il 30% di ciò che vede

• il 50 % di ciò che vede e sente

• il 70% di ciò che dice

• il 90% di ciò che dice e che fa.

– La fabbrica degli strumenti didattici tattili e digitali

Ospitalità in Senza Zaino

– Ambiente aula diviso in aree di lavoro

Comunità

• L’insegnamento è impostato secondo una matrice individualistica, mentre è chiaro che si apprende nella relazione e dunque in un contesto dove la comunità è tenuta in considerazione, sviluppata e curata (Lave e Wenger, 1991);

• Nella sindrome autistica e Asperger l’empatia è in crisi. Gli insegnanti debbono saper esprimere emozioni attirando l’attenzione del bambino (Jordan e Powell, 1998, p. 67).

Comunità in Senza Zaino

–Coinvolgere far partecipare

•il Manuale della classe e la classe proprietà degli allievi •Puntare sulla dinamica novizi - anziani (affiancamento, tutoraggio)•La scuola gestita dagli alunni (commissioni, assemblee / regolamento, progetti, eventi, calendario, planning)

Comunità in Senza Zaino

–Dal plesso alla scuola (la scuola come comunità di base)

•Condividere la struttura e la strumentazione della classe•Condividere le pratiche didattiche (la fabbrica degli strumenti)•L’osservazione tra pari e il lesson study

Il problema della conduzione del gruppo docenti

e della leadership

Università di Firenze Dipartimento di Psicologia 2009 - 2010

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“Più quindi si realizzerà nell’ambiente una tale condizione, e più l’ambiente conterrà in sé un potere ordinativo delle azioni infantili.  Basta un tale accenno per comprendere come l’ambiente guidi all’ordine e all’organizzazione” . “È la bellezza, la luminosità delle cose che ha grandissima importanza”Maria Montessori

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GRAZIE PER L’ATTENZIONE