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Tali fenomeni hanno causato l’arretramento della som-mità della scarpata con conseguente pericolo per la stabilità dei fabbricati e degli abitanti. Pertanto, si è reso necessario intervenire sul versante sia per consolidare la parete, mediante la realizzazio-ne di micropali e di opere di ingegneria naturalistica, che per limitare l’azione erosiva del corso d’acqua mediante opere di difesa spondale.Finalità principale dell’intervento è stato, pertanto, il consolidamento della stabilità del versante al fine della protezione dell’abitato.Per la stesura del progetto definitivo degli interventi sono state eseguite, preventivamente, delle indagini geognostiche e geotecniche atte a verificare la con-sistenza del terreno e consentire l’individuazione e la localizzazione delle opere da realizzare.

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Le opere eseguite sono le seguenti:- Interventi di difesa idraulica.Al fine di eliminare l’erosione spondale del torren-te, è stata eseguita, in sponda destra del torrente Corsaglia, una scogliera, a completamento dell’esi-stente, in massi intasati con terreno dell’altezza di m. 4,5 e della lunghezza di m. 60,00, dotata di fon-dazione in massi intasati con calcestruzzo, provvista anteriormente di setto antiscalzamento. Lungo l’alveo

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del torrente, per evitare erosioni laterali e lo scal-zamento delle fondazioni di difesa spondale, sono state realizzate tre soglie di fondo in massi intasati di calcestruzzo.- Interventi di consolidamento del bordo di terrazzo morfologico.Al fine di consolidare la sommità del versante ed evi-tare il pericolo per l’abitato, è stata realizzata lungo il ciglio della scarpata, per una lunghezza complessiva di m. 200, una trave in cemento armato dotata di una doppia fila di micropali, disposti alla distanza di m. 1,25 l’uno dall’altro della lunghezza (profondità) variabile da m. 9,5 a m. 21,5 alcuni dei quali dotati di tiranti. Inoltre, si è provveduto alla realizzazione di tiranti per l’ancoraggio di due tratti di micropali realiz-zati a seguito delle piogge del maggio 1999. Sul cordolo in cemento armato di collegamento tra i micropali è stata posizionata una recinzione.- Interventi di consolidamento e stabilizzazione del versante.Sull’intero versante interessato dal dissesto, per una lun-ghezza di 350 m, sono state eseguite opere di ingegne-ria naturalistica tendenti all’adeguata stabilizzazione del pendio ed al relativo recupero ambientale. Sul bordo superiore della scarpata, per una lunghez-za di 200 metri, è stata realizzata una palificata di sostegno a due pareti (costituita da correnti e traversi in legno del diametro di 20-25 cm intasati con terreno vegetale) con talee e piantine, avente la funzione di sostegno e di mascheramento della trave in cemento armato di collegamento dei micropali, descritta in pre-cedenza. Su tutta la superficie della scarpata, per una lunghezza complessiva di m. 260, sono state realizza-te delle palificate semplici con talee e piantine.Nella parte iniziale del versante, lungo il quale nel corso degli anni ’90 era stato realizzato un riempi-

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mento di materiale inerte, è stato effettuato il conso-lidamento della scarpata mediante il riporto di terra agraria, la posa di tessuto non tessuto e rete di fibra naturale; nella restante parte del versante è stata ese-guita la risagomatura della superficie in frana median-te l’utilizzo di escavatore tipo “ragno” ed il successivo consolidamento con geodete in juta. È stata poi ese-guita la rinaturalizzazione del versante mediante la piantumazione di specie arbustive e l’idrosemina. La superficie complessiva interessata dai suddetti lavo-ri è di mq 11.000,00.La realizzazione delle opere finanziate con i fondi dell’otto per mille dell’IRPEF, ha consentito il consoli-damento di tutto il versante posto a valle del nucleo antico della frazione Prata e la messa in sicurezza delle abitazioni della località. L’impiego delle tecniche di ingegneria naturalistica hanno permesso, altresì, il recupero ambientale del pendio.

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COMUNITÀ MONTANA VALLE VARAITA – SAMPEYRE (CN) Sistemazione idro-geologica ed idraulico-forestale del bacino del torrente Varaita per il tratto di competenza territoriale della Comunità Montana

A seguito degli eventi alluvionali dell’anno 2000, l’alveo del torrente Varaita risultava generalmente sovralluvionato per sedimentazione del materiale litoide, formando localmente banchi alluvionali con innalzamento del piano di scorrimento, divagazione dell’asta fluviale dell’alveo stabile ed erosione di terre-ni di proprietà privata ed infrastrutture varie. Inoltre, la tendenza evolutiva della manica fluviale determinava la continua accentuazione delle erosioni in atto, ren-dendo improcrastinabile procedere ad interventi di ricalibratura d’alveo e di difesa spondale, finalizzati al ripristino delle regolari condizioni di deflusso, con messa in sicurezza di abitati ed infrastrutture. La Comunità Montana ha, quindi, deciso l’intervento, finanziato con i fondi dell’otto per mille dell’IRPEF, per eseguire, su diversi punti dell’asta fluviale del Varaita, le seguenti tipologie di opere:

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- Ricalibratura dell’alveo. Per ripristinare le regolari con-dizioni di deflusso idrico, è stato eseguito il rimodel-lamento dell’asta fluviale con asportazioni di banchi alluvionali che occludevano parzialmente la sezione libera, senza modificare apprezzabilmente il profilo del fondo scorrevole dell’alveo inciso. Il materiale litoide, scavato in alveo per dar luogo al rimodella-mento ed alla realizzazione difese spondali, è stato interamente riutilizzato a tombamento di bassure ed imbottitura di sponda a tergo delle difese realizzate.

- Opere di difesa spondale. Sono state realizzati trat-ti di scogliera, a protezione delle sponde ove era- no in atto evidenti lumate di erosione. Le scogliere sono state costruite con massi di cava, e gli interstizi tra i massi sono stati riempiti con terra o con cemen- to nelle tratte con velocità di corrente particolarmen- te elevata. L’altezza media fuori terra della scoglie-ra è stata contenuta sotto la sommità della sponda preesistente. L’ammorsamento della difesa in massi è stato di 1,5 m. sotto il piano di scorrimento dell’alveo. Si sono anche realizzate delle gradi-nate vive con talea di salice per il consolidamento del filo di sponda, ricostruito con materiale sciolto

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e terreno vegetale. I lavori di difesa spondale sono stati previsti a difesa di infrastrutture ed aree con insediamenti produttivi.

- Comune di Sampeyre.Le opere sono state realizzate a protezione della spon-da sinistra, in sommità della quale è ubicata la strada provinciale di fondovalle, posizionando una scogliera in massi di cava cementati.La difesa ha sviluppo lineare di circa 95 m., con rimo-zione di un breve tratto di scogliera preesistente insta-bile. Sono stati eseguiti anche lavori di rimodellamento del letto fluviale, sovralluvionato. - Comune di Melle.L’intervento ha portato un rimodellamento d’alveo in corrispondenza di una curva a sinistra, ove il Torrente registra una marcata tendenza erosiva in battuta di sponda, con rilascio sul lato opposto di un’ampia barra di deposito.È stato ripristinato l’andamento planimetrico prece-dente agli eventi alluvionali dell’ultimo decennio,

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con difesa in sponda destra costituita da scogliera in massi di cava, di sviluppo lineare pari a circa 100 m., mentre la barra di sovralluvionamento è stata disalveata con imbottitura della sponda a tergo della scogliera. - Comune di Bellino;- Rio Traversagn.Si è proceduto al consolidamento delle sponde in un tratto a cavallo del ponte, dove erano visibili fenomeni di erosione che avrebbero potuto causare l’aggiramen-to dello stesso. Le scogliere, di sviluppo totale pari a circa 35 m., sono state realizzate con massi reperiti in loco, riempiti con cls. Per contrastare la tendenza erosiva del fondo alveo, che ha già determinato lo scalzamento delle fondazio-

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ni del ponte, è stata inoltre realizzata una soglia di fondo a valle delle scogliere, con massi reperiti in loco e riempiti in cls.- Torrente Varaita.Si è eseguito il consolidamento della sponda sinistra, nel tratto a cavallo della confluenza con due affluenti laterali sinistri, dove la strada diretta alla frazione Sant’Anna costeggia l’alveo. Le scogliere, di sviluppo lineare totale pari a circa 100 m., sono state realizza-te con massi di cava colmati con cls.Per ripristinare le regolari condizioni di deflusso idri-co, si è provveduto anche ad un rimodellamento, con scavo di materiale litoide, in parte riutilizzato in alveo a tombamento di bassure ed imbottitura di sponda.- Comune di Brossasco.Si è realizzato il consolidamento della sponda sinistra, proseguendo verso valle un intervento già in corso di

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realizzazione. Il tronco fluviale oggetto di intervento (tra i comuni di Melle e Brossasco) sottende in sinistra idrografica alcune aree di insediamento produttivo. La scogliera realizzata si è sviluppata per circa 140 m., eseguita in massi di cava.Dai lavori di risagomatura finalizzati alla regolarizza-zione dei deflussi, si è determinato un esubero di scavo stimato in circa mc. 1000 di materiale litoide, trasporta-to al cantiere di Piasco per il tombamento di bassure. - Comune di Rossana. Nel tratto a cavallo del ponte che collega gli abitati di Piasco e Rossana, l’alveo risultava sovralluvionato in sponda destra, con marcata tendenza erosiva in spon-da sinistra. L’arcata destra del ponte (a tre luci) era occupata da una barra vegetata che occludeva la luce libera di deflusso. Si è effettuata, quindi, la rimozione della vegetazione arborea di alto fusto, all’interno del tratto a cavallo del ponte, e la risagomatura della sezione fluviale, con asporto del detrito sedimentato nel tratto a valle. Circa 250 m. a monte del ponte, in sinistra, dove era attiva una lunata di erosione spon-dale, si è proceduto alla risagomatura della sponda originaria con parte del materiale proveniente dal disalveo (circa 450 mc.). La sponda ricostruita, lunga una sessantina di metri, è stata superficialmente pro-tetta con gradonate vive ed inerbimento. Dai lavori è derivata un’eccedenza di circa 2000 mc. di materiale litoide che è stato utilizzato nel cantiere di Piasco.- Comune di Piasco.Il tronco fluviale era già stato sottoposto precedente-mente ad interventi di ricalibratura, a seguito delle divagazione avvenute in occasione della piena del giugno 2000, con realizzazione di un argine in spon-da sinistra a tergo del quale erano rimaste superfici depresse. Con il presente intervento è stato previsto solo un lieve rimodellamento in alveo, con sposta-mento delle barre di deposito più recenti. Si è poi

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proceduto alla tombatura delle depressioni presenti a tergo dell’argine, in raccordo al piano campagna circostante, in parte con il materiale derivato dal rimo-dellamento (6000 mc.) ed in parte dalle eccedenze dei cantieri di Rossana e Venasca (circa 4.370 mc.). L’argine è stato, inoltre, prolungato verso valle fino ad un preesistente terrapieno (circa 100 m. verso valle) e successivamente coperto con terreno vegetale iner-bito. Per smaltire le acque meteoriche provenienti dal versante in sinistra idrografica è stato, infine, posto in opera un canale di scolo in attraversamento al rilevato arginale.

REgIONEREgIONE VENETO

COMUNE DI LAgHI (VI) Consolidamento movimenti franosi a monte e a valle della strada comunale Laghi-Cavallaro in località Trenca

Motivo principale che ha indotto l’amministrazione comunale a chiedere un finanziamento utilizzando i fondi della quota dell’otto per mille dell’IRPEF a diretta gestione statale è stata una frana che si è staccata dal versante a monte della strada Laghi-Cavallaro-Posina e si è riversata sulla pubblica viabilità nei pressi della valle della “Trenca”. Detta frana è stata causata dall’alluvione del 17 novembre 2000 che ha provocato lo scorrimento a valle di circa 2000 mc. di detriti, fanghi, argille miste a materiale calcareo. Il

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pericolo che rappresentano slavine e smottamenti che si riversano sulla viabilità è enorme: basti pensare che dieci minuti prima dell’evento calamitoso, sulla strada comunale Laghi-Cavallaro, era transitato lo scuolabus comunale.L’intervento per fronteggiare il pericolo di danni a persone e cose è consistito, principalmente, nella esecuzione di cinque 5 briglie in calcestruzzo e pietra lavorata a facciavista per rallentare il flusso delle acque sia meteoriche che sorgive, che scorrono in una vallecola laterale al bacino imbrifero della valle della “Trenca”. Il numero delle briglie realizzate

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è stato concordato con il Servizio forestale regionale di Vicenza. È stato anche realizzato un muro di sostegno in cal-cestruzzo, rivestito esternamente con pietra del luogo lavorata a faccia vista, per il contenimento della spinta del terreno, sempre a monte della strada intercomuna-le Laghi-Cavallaro-Posina. Detta muratura ha un’altez-za di cm. 150-200 e una lunghezza di poco meno di 100 metri. Sono stati, inoltre, costruiti cunettoni in calcestruzzo per convogliare le acque meteoriche nelle valli e nei corsi d’acqua.

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Inoltre, la strada intercomunale Laghi-Cavallaro-Posina è stata dotata di poco meno di m. 500 di cunetta in calcestruzzo per evitare danneggiamenti e erosioni al manto stradale della viabilità mede-sima. Questo intervento, assieme ad altri interventi minori realizzati dall’amministrazione comunale nell’ultimo decennio a protezione principalmente della viabilità pubblica e dei nuclei abitati, ha permesso di con-statare, nei momenti critici con forti precipitazioni, la significativa diminuzione di danni al patrimonio stradale.

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Il corretto smaltimento delle acque sia meteoriche che sorgive, unitamente alla periodica pulizia e manuten-zione di caditoie, griglie, tombini, scoli ed attraver-samenti, ha permesso di evitare danni a persone e cose che più volte si sono verificati nel passato anche recente.Il contributo statale ha permesso, quindi, di realizzare un intervento preventivo che assicurerà nel tempo sicu-rezza al transito di persone e cose sulla pubblica via-bilità della strada comunale Laghi-Cavallaro in località Trenca, evitando di dover realizzare lavori e opere in condizioni critiche e di emergenza.

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