RIPENSARE LA VALUTAZIONE
Maurizio Muraglia
IC di Villafrati
02.03.2009
10.03.2009
Maurizio Muraglia - IC Villafrati
La 517 del 1977: dai numeri alle parole
Presupponeva una scuola: che guarda alle condizioni in cui si verifica
l’apprendimento che guarda ai processi che accompagnano
l’apprendimento che cerca di cogliere le interferenze emotive
sull’apprendimento che si sforza di osservare, descrivere e
spiegare il processo di apprendimento che dà una interpretazione delle informazioni
raccolte
Maurizio Muraglia - IC Villafrati
Infatti….
“Possiamo definire il processo della valutazione come una ricerca di informazioni su tutte le componenti dell’educazione, guidata dalla necessità di assumere decisioni educative finalizzate a fare avere delle esperienze educative positive agli studenti ed a promuovere quelle conoscenze, competenze e atteggiamenti indicati dai curriculi. Lo scopo che guida la rilevazione delle informazioni è dunque quello di prendere decisioni educative” (Guido Benvenuto)
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Tre “valutazioni”
sistema
istituto
apprendimenti
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Variabili esterne all’alunno
EXTRASCOLASTICHE livello socioculturale famiglieatteggiamento verso la scuolaopportunità formative del territorio
SCOLASTICHE organizzazione clima relazionale collegialità docente metodologie didatticheprogettazione curricolare
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Variabili interne all’alunno
COGNITIVE
Prerequisiti
Stili di apprendimento
Padronanze di base
EMOTIVE
Autostima
Motivazione
Interesse per la materia
Stili attributivi
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“Dimmi come verifichi e ti dirò che scuola fai”
MODELLO TRASMISSIVO
QUANTITA’ DI SAPERE
RIPRODOTTO
PREVALENTE
CONOSCENZA DICHIARATIVA DEFINITORIA
MODELLO RICOSTRUTTIVO
QUALITA’ DEL SAPERE RICOSTRUITO
INTEGRAZIONE CONOSCENZA DICHIARATIVA E PROCEDURALE
Maurizio Muraglia - IC Villafrati
DAL SAPERE-MATERIA AL SAPERE-DISCIPLINA:LA MEDIAZIONE DIDATTICA
L’INSEGNANTE ONNISCIENTE E L’INSEGNANTE FACILITATORE
Creare oggetti di apprendimento (trasposizione didattica)
Creare spazi di significatività (esperienza/esistenza)
Creare assetti euristici e laboratoriali in funzione cooperativa
Creare riflessività e consapevolezza dei modi di imparare
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NO ALL’ACCUMULO
“Che cosa significa una ‘testa ben piena’ è chiaro: è una testa nella quale il sapere è accumulato, ammucchiato, e non dispone di un principio di selezione e di organizzazione che gli dia senso. Una ‘testa ben fatta’ significa che invece di accumulare il sapere è molto più importante disporre allo stesso tempo di: un’attitudine generale a porre e a trattare i problemi e di principi organizzatori che permettano di collegare i saperi e dare loro senso” (E. Morin)
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UNA VALUTAZIONE CHE SIGNIFICA E FORMA
Attenta al processo di apprendimento Attenta al coinvolgimento dello studente
nell’apprendimento Capace di descrivere e far descrivere allo
studente cosa è accaduto e farlo riflettere sulle ragioni per cui una prestazione è accaduta in un modo o in un altro
Esempio semplice: distinguere il processo di apprendimento in input – elaborazione – output per una prima scelta di campo
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BOSCOLO
“La valutazione è un processo di raccolta di informazioni volto ad accertare se gli obiettivi di un curricolo o corso di studi sono stati raggiunti. E’ da sottolineare in questa definizione l’accento posto sul curricolo, e quindi sull’intervento di istruzione, piuttosto che sul rendimento del singolo alunno: la valutazione va intesa essenzialmente come momento di verifica dell’istruzione stessa, dei suoi obiettivi e metodi. E’ da sottolineare inoltre lo stretto legame tra obiettivi e valutazione, nel senso che i primi determinano – o dovrebbero determinare – la scelta delle modalità e degli strumenti della seconda” (P. Boscolo, Psicologia dell’apprendimento scolastico, Utet 1997, p. 381).
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CALONGHI-COGGI
“La differenza tra la valutazione solita e quella formativa interattiva è questa: la valutazione formativa interattiva aiuta a capire la dinamica delle competenze che si stanno costruendo e orienta la costruzione delle stesse. L’alunno dovrà appropriarsi di questa attività di costruzione, perché essa ha sempre una certa utilità e validità nelle situazioni extra e post scolastiche. La possibilità di mobilitare le cognizioni viene anche dal come sono state costruite e dal ricordo che si conserva di questa costruzione”.
(Calonghi-Coggi, Valutazione dinamica delle competenze, in “Orientamenti pedagogici” 4/2001)
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TIRITICCO
“La valutazione decimale in genere non permette la distinzione tra misurazione e valutazione, perché il voto viene attribuito alla prova, ma viene anche utilizzato alla fine del quadrimestre o dell’anno scolastico come formulazione di un giudizio”
(M. Tiriticco, Dirigente Tecnico)
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La triangolarità della valutazione
rappresentazione
progettazione
processo
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LE RAPPRESENTAZIONI
IL NUMERO O LE PAROLE COME NUMERO
C’E’/NON C’E’
QUANTO CE N’E’
HA RAGGIUNTO/NON HA RAGGIUNTO
LE PAROLE COME PAROLE
NELLE CONDIZIONI (PASSATO)
COME……. (PRESENTE)
POTREBBE……… (FUTURO)
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Le domande della valutazione
Quale nesso tra obiettivi (conoscenze/abilità) e competenze?
Quali strumenti per osservare il possesso di conoscenze e abilità ?
Come verificare la presenza di competenze?
Come valutare il livello di presenza delle competenze?
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Per una valutazione dinamica degli apprendimenti
Dal prodotto al processoCinque input per la didattica:
Utilizzare l’errore come fattore di consapevolezza
Valorizzare le domande come spie rivelatrici di apprendimento significativo
Formare all’autovalutazione Valutare durante la situazione di
apprendimento Insegnare durante la situazione di
valutazione
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Il cantiere della valutazione
Prendere in esame la formulazione di una competenza (p.es. dalle Indicazioni)
Declinarla in livelli: soglia, pienezza, eccellenza
Operazionalizzarla in obiettivi (l’eccellenza del singolo obiettivo non garantisce la presenza di competenza: es. “conosce perfettamente i complementi dell’analisi logica” non garantisce “comprende la struttura essenziale di un testo”)
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Livelli di competenza
Es. storiaSa esporre le conoscenze storiche acquisite
operando collegamenti e sa argomentare le proprie riflessioni
Competenza soglia:……………………………………………………….Competenza piena:………………………………………………………Competenza eccellente:……………………………………………………..
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Operazionalizzare le competenze
Obiettivo (conoscenza dichiarativa disciplinare): richiesto di individuare e riprodurre informazioni puntuali, l’alunno dimostra:
piena completezza di informazioni padronanza di informazioni sufficienza di informazioni incertezza di informazioni inesistenza di informazioniObiettivo (conoscenza procedurale disciplinare): richiesto di compiere
inferenze ed operazioni cognitive su informazioni, l’alunno dimostra: eccellenza disinvoltura sufficienza mediocrità carenza
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Prospettive di lavoro
Cosa provare a fare? Iniziare un percorso di ricognizione di pratiche didattiche
ricostruttive, cooperative, qualitative. Individuare le competenze - nei vari saperi - che orientano
la formulazione di obiettivi (di conoscenza e di abilità). Iniziare un percorso di sperimentazione di pratiche
valutative sia degli obiettivi sia delle competenze, pratiche di carattere discorsivo, descrittivo, da poter affinare nel tempo in base alla casistica, e nel tempo da poter standardizzare (tipo Quadro delle Lingue) ed eventualmente collegare ad un codice che ad esse rimanda.
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Seminario per dirigenti e docenti Seminario per dirigenti e docenti di ogni ordine e grado di scuoladi ogni ordine e grado di scuola
COSA VALUTA LA COSA VALUTA LA SCUOLASCUOLA
CHI VALUTA LA SCUOLACHI VALUTA LA SCUOLA PALERMO
16 MARZO 2009 ore 15.30 – 19.30 Hotel Addaura
17 MARZO 2009 ore 15.30 – 19.30 I.T.C. “LIBERO GRASSI”
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