PERCORSO di
CERTIFICAZIONE DIAGNOSTICA
DEGLI ALUNNI CON DSA
DGR n. 16-7072 / 04.02.2014
+ ALLEGATI
Aimc Nizza.Mto, Canelli (AT) 04/09/2014 Isp. Luigi FAVRO
1. ANTEFATTI TEMATICI:
LO SCENARIO INTERNAZIONALE
A) SPECIAL EDUCATIONAL NEEDS
(BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI -
ESIGENZE EDUCATIVE SPECIALI)
B) INCLUSIONE SCOLASTICA
C) CLASSIFICAZIONE INTERNAZIONALE
DEL FUNZIONAMENTO, DELLA
DISABILITA’ E DELLA SALUTE (ICF)
A) BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI
• DIVERSITA’ / DIFFERENZE individuali
(fisiche, psichiche, genetiche, storia personale,…)
• - PATOLOGIE / MENOMAZIONI / DEFICIT /
MALFORMAZIONI / LESIONI / DISTURBI…
- DIFFICOLTÀ CONTESTUALI (ambientali,
familiari, sociali, culturali, economiche, linguistiche,
…)
BISOGNI EDUCATIVI SPECIFICI
BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI (BES)
(BES)
I ‘Bisogni Educativi Speciali’ possono essere
MOLTEPLICI e DIVERSI a seconda delle difficoltà
che li causano o li mantengono:
globali e pervasivi / specifici / settoriali
gravi o lievi
permanenti o transitori…
ma sempre richiedono alla scuola di saperli
conoscere e riconoscere
intercettare (=cogliere) / leggere (=interpretare)
dare risposte pedagogico-didattiche differenziate,
individualizzate e personalizzate: da semplici ed
informali attenzioni psicologiche ad interventi più
specialistici e complessi, mediante
- PIANO EDUCATIVO INDIVIDUALIZZATO (x disabilità)
- PIANO DIDATTICO PERSONALIZZATO (x altri BES)
Una definizione per intenderci…
Per “Bisogno Educativo Speciale” (specifico)
s’intende la necessità educativa dovuta ad una
difficoltà evolutiva che
interferisce in modo negativo sull’apprendimento o
sulla partecipazione
comporta un funzionamento problematico, quale
risultante dall’interrelazione reciproca tra le
componenti della salute secondo il modello ICF-OMS,
ed è per l’alunno causa di danno, ostacolo o stigma
sociale, a prescindere dalla sua eziologia
richiede alla scuola mirati interventi educativo-didattici
personalizzati ed individualizzati, adeguate
competenze professionali e risorse
In realtà (BES)
ciò che chiamiamo “Bisogno Educativo Speciale”
NON può essere identificato con la difficoltà
evolutiva; semmai ne è la conseguenza, il derivato
(il bisogno non è la difficoltà)
la specialità non risiede né nella persona dell’alunno,
(le diversità/differenze sono connaturali all’essere umano e
connotative della persona, da quelle biologico/strutturali -DNA-
a quelle intellettive -intelligenze multiple-, agli stili cognitivo-
apprenditivi di ciascuno), né nel bisogno, nè nella
risposta educativa, per cui correttamente si dovrebbe
parlare di Bisogni Educativi Specifici (personali,
particolari)
La specialità consiste nel fatto che la risposta educativa
al bisogno approntata dalla scuola arricchisce di
speciale qualità l’esperienza di tutti gli alunni
(BES)
N.B.
Bisogno = - esigenza che qui si configura quale
necessità di puntuali attenzioni educative e specifici
interventi pedagogico-didattici individualizzati /
personalizzati da parte dell’intero corpo docente a
livello conoscitivo, programmatico, organizzativo,
valutativo
- conseguente ad un funzionamento
problematico dell’alunno (da reciproca interrelazione
fra le componenti della salute, come in ICF-OMS)
- che genera difficoltà/ritardi/blocchi
evolutivi nelle capacità di apprendimento (formali,
informali, non formali) o di partecipazione o di vita
quotidiana
(BES)
Educativo = fa riferimento alla più o meno evidente
compromissione della funzione della
scuola nel suo compito di organizzare e
favorire l’apprendimento formale , la
relazione, la comunicazione, la
socializzazione e la partecipazione (cfr. art. 12 L. 104/92)
Speciale = richiede interventi pedagogico-didattici
personalizzati ed individualizzati, come
ritagliati ad hoc sulle caratteristiche
personali dell’alunno e che nel contempo
arricchiscono di speciale qualità
l’esperienza di tutti gli alunni della classe
(BES)
il funzionamento problematico dell’alunno
-che comporta fragilità / disturbi / problematicità nei
processi sottesi a competenze basilari per
l’apprendimento, per la vita quotidiana (es. leggere,
scrivere, contare) e talora per le stesse competenze
di livello superiore (es. organizzazione mentale,
ragionamento astratto, ecc.)-
. può essere provocato da cause di diversa natura
(organica, fisico-biologica, fisiologica, psicologica,
famigliare, sociale od ambientale)
. influisce in varia misura in modo negativo,
compromette o rallenta o rende più difficoltosi i
processi apprenditivi / partecipativi / di vita
quotidiana
(BES)
. richiede all’ istituzione scolastica che accoglie
l’alunno puntuali interventi pedagogico-didattici
personalizzati ed individualizzati (da formalizzare per
i disabili nel PEI e per gli altri BES nel PDP) oppure
talora semplici attenzioni o accorgimenti didattici
i BES possono essere permanenti o temporanei
(reversibili), variamente gravi o lievi, a diversa origine,
con differenziati impatti sugli apprendimenti e quindi
esigere diversificate risposte educative
è prescritta apposita certificazione sanitaria per gli
alunni con disabilità (ex L. n.104/92) e con DSA
(ex L. n.170/2010); per gli studenti con altri BES la
identificazione della situazione di difficoltà viene fatta
al suo emergere dai Docenti di classe (ex C.M. 8 / 2013)
L’OCSE classifica gli alunni con
BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI in
a) alunni con DISABILITA’
b) alunni con DISTURBI EVOLUTIVI
SPECIFICI
c) alunni con SVANTAGGI / DIFFICOLTA’
Gli alunni con
BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI
a) alunni con DISABILITA’ fisiche, psichiche, sensoriali
b) alunni con DISTURBI EVOLUTIVI SPECIFICI
- di apprendimento / delle abilità scolastiche
(es. DSA - dislessia, disgrafia, disortografia, discalculia)
- di comportamento (es. ADHD)
- di motricità
- del linguaggio
- delle abilità non verbali
- di funzionamento intellettivo/cognitivo limite (borderline)
- emotivo-affettivi
- dello spettro autistico lieve …
c) alunni con SVANTAGGI sociali, culturali, economici,
famigliari, sociolinguistici, scolastici …
N.B. (BES)
Far rientrare anche le situazioni di disabilità e di
svantaggio fra quelle che danno origine ai BES
implica un modo specifico di concepire, relazionarsi
e lavorare con questi alunni
Anche l’ICF esplicita che una cosa è il deficit / la
menomazione / la patologia… altro sono gli
svantaggi / gli handicap quali possibili ostacoli
(fatti di stereotipi, cultura escludente, situazioni
personali e contestuali che impattano in modo
negativo sull’attività personale e la partecipazione
sociale) incontrati nei vari ambiti esistenziali di vita e
che possono essere ridotti o eliminati da facilitatori
oppure accresciuti da barriere
Questa impostazione consente di: (BES)
- pensare la persona dell’alunno in termini di
potenzialità / possibilità (= ciò che funziona, la parte
sana) anziché in termini di deficit / danno (= ciò che
manca, non c’è, non funziona),
cioè assumere atteggiamenti educativi ed evolutivi
non rinunciatari o ripiegati su interventi di sola
assistenza
- conoscere il deficit non per sterile incasellamento
diagnostico ma in funzione di puntuale
progettazione di interventi/percorsi educativi tesi a
ridurre quanto possibile lo svantaggio: conoscere
ed analizzare i bisogni della persona dell’alunno per
cercare di rispondere in modo adeguato e
personalizzato, integrando tale risposta con le
attività educative di tutta la classe
B) L’ INCLUSIONE SCOLASTICA
LA VIA ITALIANA ALL’ INTEGRAZIONE SCOLASTICA
NELLE CLASSI DI SCUOLA COMUNE DEGLI
ALUNNI DISABILI
LE TAPPE
ISOLAMENTO EMARGINAZIONE
ASSISTENZA STRUTTURE SPECIALI
INSERIMENTO SCUOLA e CLASSI
COMUNI
INTEGRAZIONE
INCLUSIONE
LE TAPPE DEL PERCORSO INCLUSIVO
ante anni ‘60: dall’esclusione
alla medicalizzazione
anni ’60/’75: dalla medicalizzazione
all’ inserimento
anni ‘70/’90: dall’ inserimento
all’ integrazione
post anni ’90: dall’ integrazione
all’ inclusione
INCLUSIONE = essere parte di qualcosa
sentirsi del tutto accolti/avvolti
Nei documenti internazionali (ONU, OCSE, OMS) indica
l’entrare nella comunità (scolastica) a pieno titolo ed alla
pari di tutti gli altri membri del gruppo
Ciascuno è portatore della propria specificità: la diversità
di tutti e di ciascuno diventa la normale condizione di
scuola e di aula, per cui principi e regole di
funzionamento del contesto debbono essere riformulati
sulla base di tutti i componenti L’inclusione - è un modo di vivere insieme in cui ogni individuo
ha valore ed appartiene a pieno titolo alla comunità
- può avvenire in tutti gli ambienti, che però devono
adattarsi alle diversità individuali (è la scuola che è
a servizio dell’alunno e deve rispondere ai bisogni
formativi individuali e della comunità di apprendimento)
Integrazione o Inclusione ?
La logica/il paradigma dell’integrazione resta di tipo
assimilazionista: il modello di riferimento è una
normalità a cui tutti debbono tendere; chi -invece-
per disabilità, DSA, disturbi evolutivi specifici,
svantaggi (= BES) ha difficoltà a raggiungere tale
normalità deve venir accolto per mezzo di un
aiuto (l’intervento è rivolto al soggetto e non al
sistema -che peraltro è programmaticamente pensato
ed organizzato in funzione dei soggetti normali e
solo in seconda battuta può accogliere in modo più o
meno efficace gli altri-)
Invece la logica / il paradigma dell’inclusione parte dalla
considerazione che la diversità è connaturale alla
persona, la quale -a causa di ostacoli e problematiche
diverse- può venirsi a trovare, anche temporaneamente,
in condizioni personali e/o ambientali di difficoltà, che
ostacolando i processi individuali di apprendimento / di
sviluppo / di partecipazione, risultano obiettivamente
difficoltose per il soggetto o l’ambiente di relazionalità
in cui egli è inserito
Per cui il sistema sin dall’origine è programmaticamente
pensato ed organizzato per accogliere tutte le diversità /
differenze e per rispondere ai vari bisogni (l’intervento
non è solo sul soggetto diverso o speciale, ma
soprattutto sul sistema -contesto- che è predisposto per
mettersi dal punto di vista di tutti, cioè per essere
inclusivo)
L’ INCLUSIONE scolastica
muove dal riconoscimento
delle differenze tra gli alunni:
l’organizzazione della scuola e
la didattica si debbono organizzare
a partire
dal riconoscimento di tali differenze (Italo Fiorin)
INCLUSIONE SCOLASTICA e BES
La logica dell’inclusione scolastica non fa riferimento
ai soli alunni con BES (disabili, DSA, con disturbi evolutivi,
con svantaggi,…) ma a tutti gli alunni, con o senza BES:
progettare l’inclusione scolastica implica mettersi dal
punto di vista di tutti e dell’intero sistema, che solo
così diventa inclusivo
L’Index for inclusion
- evidenzia che ogni alunno, per essere incluso, deve
essere considerato nell’interezza della sua persona (e non limitare l’attenzione e la progettazione a singoli aspetti
del suo essere o della sua vita -es. un deficit, l’apprendimento
dell’italiano L2, …-) (cfr. ICF)
- sottolinea che lo stesso concetto di BES è in sé un
controsenso: le difficoltà educative / apprenditive /
partecipative non possono essere affrontate
individuando una categoria di alunni (quelli con BES)
perchè impone un’etichetta che
. diminuisce le aspettative nei confronti di questi alunni
. distoglie l’attenzione dalle difficoltà che anche gli
alunni normali incontrano nell’apprendimento o nella
partecipazione e dai problemi che possono emergere
da relazioni, culture, curricoli, approcci
all’insegnamento ed all’apprendimento,
organizzazione scolastica, politiche educative,…
- propone di assumere al posto del concetto di BES il
concetto di ostacoli all’apprendimento ed alla
partecipazione (cfr. ICF), poiché tali ostacoli possono
essere presenti in ogni aspetto della vita scolastica,
della comunità locale, delle politiche locali o nazionali.
N.B.
. con il concetto di bisogno educativo speciale si è
nell’ambito di un approccio medico-clinico, con
centratura sul deficit ed aspettative di guarigione;
. con il concetto di ostacoli all’apprendimento ed alla
partecipazione si è nel quadro di un approccio
bio-psico-sociale (ICF)
La SCUOLA INCLUSIVA
accoglie nella quotidiana ordinarietà scolastica
tutte le diversità, trattando le differenze individuali
e le difficoltà con didattica plurale capace di
valorizzare le differenze, superando
l’indifferenza verso le diversità
affrontare le difficoltà con competenza
trasformandole da ostacolo per l’allievo a
obiettivo per gli insegnanti
far apprendere ciascun allievo
Una scuola è inclusiva quando
è in grado di accogliere le diversità/differenze e di
costruire percorsi individualizzati che consentano
a ciascun allievo di raggiungere il massimo livello
possibile di formazione
Il POF di una scuola è inclusivo quando
prevede nella quotidianità interventi da adottare per
dare risposte precise ad esigenze educative
individuali, così che la presenza in classe di alunni
disabili o con BES preveda la possibilità di
riorganizzare il sistema quale occasione di crescita
per tutti
scuola sempre più inclusiva
scelta ineludibile
per rispondere ai BES di una scuola
per tutti e per ciascuno
in coerenza con il modello ICF:
il benessere globale di ciascuno deriva
dalla positiva interazione fra fattori
bio-psico-sociali e contesto
ambientale / personale
C) LA CLASSIFICAZIONE
INTERNAZIONALE
DEL FUNZIONAMENTO,
DELLA DISABILITA’
E DELLA SALUTE (ICF)
L’ICF quale
* ordinatore concettuale (approccio
bio-psico-sociale)
* comune linguaggio condiviso
* classificazione descrittiva
2. LE RISPOSTE ISTITUZIONALI
NORMATIVE ALL’ ESIGENZA
DELL’INCLUSIONE SCOLASTICA
DI TUTTI GLI ALUNNI
* a contesti-classe sempre più variegati e
complessi
* richiedenti puntali attenzioni pedagogico-
didattiche personalizzate ed interventi mirati
ai bisogni formativi individuali
a) per alunni con DISABILITA’ - certificazione sanitaria ASL ex L. 104/92
- Convenzione ONU sui diritti delle persone con
disabilità 13.12.2006 (ratificata da L. n. 18/2009)
- Piano Educativo Individualizzato (con possibilità di
prevedere percorsi scolastici totalmente o parzialmente
differenziati, docente specializzato per attività di sostegno,
interventi pedagogico-didattici individualizzati,
conseguimento del diploma o della sola certificazione
delle competenze acquisite,…)
- L. n 104/1992 Legge-quadro per l'assistenza,
l'integrazione sociale e i diritti delle persone
handicappate
- Linee guida per l’integrazione scolastica degli alunni
con disabilità (agosto 2009)
- Art. 10, c.5, L. n.122/2010 Conversione in legge,
con modificazioni, del decreto-legge 31 maggio 2010,
n. 78, recante misure urgenti in materia di
stabilizzazione finanziaria e di competitività economica
- Art. 19, c.11, L.n. 111/2011 Conversione in legge, con
modificazioni, del decreto-legge 6 luglio 2011, n. 98
recante disposizioni urgenti per la stabilizzazione
finanziaria
- DGR Piemonte n. 34/2010 Linee di indirizzo integrate
per ASL, Enti Gestori delle funzioni socio-assistenziali,
Istituzioni scolastiche ed Enti di formazione
professionale circa il diritto all’educazione, istruzione
e formazione professionale degli alunni con disabilità
o con Esigenze Educative Speciali
+ allegati
- DGR Piemonte n. 15/2013 Tutela del diritto allo studio
degli alunni e studenti con disabilità: indicazioni per
l’individuazione dell’alunno/studente come soggetto in
situazione di handicap. Linee di indirizzo in merito
all’accoglienza e presa in carico dell’alunno/studente
con disabilità: modifiche e integrazioni alla DGR n.
34/2010
+ allegati
b) per alunni con DISTURBI EVOLUTIVI
SPECIFICI - se DSA, certificazione sanitaria ASL ex L. 170/2010
- Piano Didattico Personalizzato (con possibilità di
interventi pedagogico-didattici compensativi e
dispensativi)
- L. n 170/2010 Nuove norme in materia di disturbi
specifici di apprendimento in ambito scolastico
- D.M. applicativo n. 5669/2011 con Linee-guida
per il diritto allo studio degli alunni e degli studenti
con disturbi di apprendimento
- Accordo Stato-Regioni del 25 luglio 2012 Indicazioni
per la diagnosi e la certificazione diagnostica dei DSA
- D.I. n. 297/ 17.4.2013 - Approvazione delle Linee-
guida per la predisposizione di protocolli regionali
per l’individuazione precoce dei casi sospetti di DSA
- DGR Piemonte n. 16-7072/04.02.2014
Legge 170/2010 "Nuove norme in materia di disturbi
specifici dell'apprendimento in ambito scolastico";
recepimento dell'accordo Stato / Regioni del 25 luglio
2012; approvazione schema di protocollo di intesa
con l'Ufficio Scolastico regionale.
Attuazione D.G.R. n. 25-6992 del 30.12.2013,
Azione 14.4.6 recante "Assistenza territoriale a
soggetti minori"
c) per alunni con altri BISOGNI EDUCATIVI
SPECIALI
- non necessita la certificazione sanitaria
(è sufficiente l’individuazione del Consiglio di
classe / Team docente)
- può / deve essere redatto il PDP
- Direttiva MIUR Strumenti d’intervento per alunni
con bisogni educativi speciali e organizzazione
territoriale per l’inclusione scolastica - 27.12.2012
e allegate Linee Guida sui BES
- C.M. MIUR n.8 / 2013 Indicazioni operative
- C.M. MIUR n.
3. DISTURBI EVOLUTIVI SPECIFICI
DISTURBI SPECIFICI DELL’ APPRENDIMENTO
(DSA) certificati ex L. 170/2010 PDP
gli alunni DISLESSICI presentano
- capacità inferiori per livello di scolarizzazione
ed età mentale nell’apprendimento della lettura
- interferenza negativa con l’apprendimento
scolastico o le attività quotidiane che
richiedono capacità di lettura
- non imputabilità a danni organici, a ritardo
mentale o ad inadeguata istruzione
gli alunni DISGRAFICI presentano
- ridotte capacità per livello di scolarizzazione
ed età mentale nell’espressione scritta (= scrittura, riproduzione di segni alfabetici e numerici)
- interferenza negativa con l’apprendimento
scolastico o le attività quotidiane che
richiedono capacità di composizione di testi
scritti
- non imputabilità a danni organici, a ritardo
mentale o ad inadeguata istruzione
gli alunni DISORTOGRAFICI presentano
- ridotte capacità per livello di scolarizzazione
ed età mentale nell’apprendimento e/o
nell’uso dell’ortografia (= corretto uso dei segni
grafici e d’interpunzione di una lingua): difficoltà
a tradurre correttamente in simboli grafici i
suoni che compongono le parole
- interferenza negativa con l’apprendimento
scolastico o le attività quotidiane che
richiedono capacità di composizione di testi
scritti
- non imputabilità a danni organici, a ritardo
mentale, ad inadeguata istruzione
gli alunni DISCALCULICI presentano
- ridotte capacità per scolarizzazione ed età mentale
nell’apprendimento del calcolo (le prestazioni
aritmetiche -addizione, sottrazione, moltiplicazione,
divisione- sono significativamente inferiori al livello
atteso per età cronologica, intelligenza generale,
classe frequentata)
- interferenza negativa con l’apprendimento
scolastico o le attività quotidiane che richiedono
capacità di calcolo
- non imputabilità a danni organici, ad effetti diretti
di deficit visivi/uditivi, a patologie psichiatriche,
a ritardo mentale, ad inadeguata istruzione
4. LA CERTIFICAZIONE SANITARIA
DGR Piemonte n. 16-7072/04.02.2014
Legge 170/2010 "Nuove norme in materia di disturbi specifici dell'apprendimento in ambito scolastico"; recepimento
dell'accordo Stato/Regioni del 25.07.2012; approvazione schema
di protocollo di intesa con l'Ufficio Scolastico regionale. Attuazione
D.G.R.n. 25-6992 del 30.12.2013, Azione 14.4.6 recante
"Assistenza territoriale a soggetti minori“
. All. 1 Protocollo d’intesa Regione Piemonte / USR Piemonte
. All. 2 (per la scuola primaria ) Scheda di collaborazione
scuola e famiglia descrittiva delle abilità scolastiche
parte a) attività didattiche già svolte per il potenziamento
delle abilità scolastiche
parte b) difficolta’ scolastiche significative persistenti
. All. 3 (per la scuola secondaria di primo/secondo grado) Scheda
di collaborazione tra istituzioni scolastiche e famiglia descrittiva
delle azioni didattico-pedagogiche e delle abilita’ scolastiche
In vigore dall’a.s. 2013-2014
PERCORSO DI CERTIFICAZIONE
DIAGNOSTICA PER ALUNNI CON DSA
Avvio SCUOLA (team docente)
.accorgersi della presenza dell’alunno con difficoltà
scolari riconducibili a DSA (verbalizzazione)
.primo intervento pedagogico-didattico ( verbalizzazione e
. verifica esiti primo intervento
- superamento ( verbalizzazione)
- mancato superamento ( verbalizzazione e
. redazione scheda all.2-3 DGR 16/2014
FAMIGLIA (esercente potestà parentale)
ASL / GDSAp (certifica entro 6 mesi)
SCUOLA: PDP
CONTENUTI DGR 16/2014
L’art. 3 c. 2 L. 170/2010 stabilisce che la scuola -per
gli studenti che presentano persistenti difficoltà di
apprendimento, nonostante appositi mirati interventi
educativo/didattici svolti - trasmette alla famiglia
apposita comunicazione
L’art 1 c.1 Accordo Stato-Regioni 25.07.2012 prevede che il
percorso diagnostico sia attivabile solo dopo che la
scuola abbia infruttuosamente attuato i mirati interventi
educativo-didattici di recupero previsti dalla L. 170/2010
La C.M. 8/2013 stabilisce che la scuola superi comunque le
difficoltà legate ai tempi di rilascio delle certificazioni DSA
adottando per l’alunno un piano didattico personalizzato ed
individualizzato nonché tutte le misure richieste dalle
esigenze educative
Il Gruppo di lavoro interistituzionale USR / Regione
Piemonte / Università ha predisposto
. scheda All.2 di collaborazione scuola-famiglia-
servizi sanitari (per prima segnalazione, scuola
primaria) descrittiva delle attività didattiche già
svolte per il potenziamento delle abilità scolastiche
. scheda All.3 di collaborazione tra scuole-famiglia-
servizi sanitari (per passaggio dell’alunno da un
ordine/grado all’altro, prima diagnosi in scuola
secondaria, rinnovo della certificazione diagnostica)
descrittiva delle abilità scolastiche e delle azioni
didattico-pedagogiche svolte
N.B.
- la scheda All.2 riguarda solo gli alunni della scuola
primaria; è compilata dai Docenti e consegnata alla
famiglia, che -dopo averla sottoscritta per presa visione-
la presenta ai servizi sanitari territoriali di riferimento
per l’attivazione del percorso diagnostico (da concludersi
entro 6 mesi)
- la scheda All.3 è prevista quale
* strumento di condivisione sull’andamento scolastico
per il passaggio da un ordine/grado di scuola all’altro
dell’allievo/a già certificato DSA
* strumento per evidenziare gli interventi pedagogico-
didattici della scuola di provenienza e le abilità
scolastiche acquisite dall’allievo/a DSA e richiedere
il rinnovo della certificazione diagnostica (non prima
di tre anni dalla precedente)
* nel caso di un allievo con difficoltà scolastiche
frequentante la scuola secondaria di primo o
secondo grado, la scheda
. costituisce lo strumento didattico-pedagogico
per favorire i processi di apprendimento e di
partecipazione e rendere più funzionale la
comunicazione tra la scuola e la famiglia
. documenta il percorso personalizzato attivato
dalla scuola (parte a)
e descrive le abilità scolastiche (parte b)
istituzione in ogni ASL del
Gruppo Disturbi Specifici di Apprendimento (GDSAp)
- composto da NPI, Psicologo, Logopedista e
Terapista della neuropsicomotricità dell’età
evolutiva
- opera secondo il principio multi-professionale
- concorre alla formulazione della diagnosi
- coordinato da un responsabile che
. accoglie dai genitori e registra le schede di
segnalazione (All. 2 e 3)
. assicura il completamento entro 6 mesi dell’iter
diagnostico
ALLEGATI
ALL.1 - PROTOCOLLO D’INTESA REGIONE
PIEMONTE / USR PIEMONTE
ALL.2 - SCHEDA DI COLLABORAZIONE SCUOLA
E FAMIGLIA DESCRITTIVA DELLE ABILITA’
SCOLASTICHE
(per scuola primaria)
ALL. 3 - SCHEDA DI COLLABORAZIONE TRA
ISTITUZIONI SCOLASTICHE, ISTITUZIONI
FORMATIVE DEL SISTEMA IeFP E
FAMIGLIA, DESCRITTIVA DELLE AZIONI
DIDATTICO-PEDAGOGICHE E DELLE
ABILITA’ SCOLASTICHE
(per scuola secondaria e FP)
ALL.1 - PROTOCOLLO D’INTESA
REGIONE / USR PIEMONTE FINALITÀ garantire avvio e completamento del
percorso diagnostico di DSA entro 6 mesi
SCUOLA programmazione didattica che
* tiene conto delle difficoltà dell’alunno
* attiva azioni di potenziamento/recupero
* prevede se necessario l’utilizzo mirato di
- accorgimenti e strategie
metodologico-didattici
- strumenti compensativi e/o misure
dispensative (ex L. 170/10)
* verifica la persistenza delle difficoltà
* compila all.2 e lo consegna alla famiglia
FAMIGLIA consegna l’All.2 -anche tramite la
scuola- all’ ASL / GDSAp (Gruppo Disturbi Specifici
dell’Apprendimento)
ASL / GRUPPO DISTURBI SPECIFICI DI APPRENDIMENTO
entro 6 mesi redige certificazione diagnostica di
Disturbo Evolutivo Specifico delle Abilità Scolastiche
e la consegna alla famiglia
(Art. 3.2.Accordo Stato Regioni 25.07.2012 “ La certificazione di DSA contiene le
informazioni necessarie per stilare una programmazione educativa e didattica che
tenga conto delle difficoltà del soggetto e preveda l’applicazione mirata delle misure
previste dalla legge ”)
FAMIGLIA consegna alla scuola certificazione
diagnostica
SCUOLA interventi pedagogici-didattici
(in PDP)
A fine ciclo
la SCUOLA compila Scheda All.3 descrittiva delle
* abilità scolastiche e obiettivi raggiunti
dall’alunno già certificato
* azioni svolte, strumenti e metodi
utilizzati dalla scuola
Scheda da utilizzare per
* comunicazione fra scuole nei passaggi di ciclo/ordine
* segnalazione di prima certificazione in scuola
secondaria di 1^ e 2^ grado/istituzioni formative
regionali (sistema IeFP)
* rinnovo certificazione (non prima del triennio)
ALL.2 - la SCHEDA
* è strumento per favorire
- l’osservazione e la riflessione sulle “difficoltà
scolastiche” che un alunno può incontrare
- i processi apprenditivi e partecipativi degli alunni
con difficoltà scolastiche
- la comunicazione funzionale fra scuola / famiglia /
servizi sanitari
* indica
- (parte A) attività didattiche svolte dalla scuola per il
potenziamento / recupero delle abilità scolastiche
strumentali e relativi esiti
- (parte B) significative difficolta’ scolastiche persistenti
dopo gli interventi di potenziamento / recupero
effettuati
All. 2 DATA DI COMPILAZIONE
DATI PERSONALI DELL’ALUNNO
PARTE A -
• ATTIVITA’ DIDATTICHE GIA’ SVOLTE DALLA SCUOLA
PER POTENZIAMENTO/RECUPERO DELLE ABILITÀ
SCOLASTICHE
AMBITI DI OSSERVAZIONE - LINGUA
- ARITMETICA
POTENZIAMENTO/RECUPERO effettuato a scuola (SI / NO)
ESITI - Descrizione delle performance raggiunte
(= cosa l’allievo è capace di fare dopo l’esperienza
facilitante di potenziamento)
• STRUMENTI DIDATTICI E TECNOLOGICI UTILIZZATI (indicando i più funzionali all’apprendimento)
• ACCORGIMENTI SPERIMENTATI (indicando i più funzionali all’apprendimento)
PARTE B - • DESCRIZIONE DELLE SIGNIFICATIVE DIFFICOLTA’
SCOLASTICHE RIVELATE PERSISTENTI DOPO GLI
INTERVENTI DI POTENZIAMENTO EFFETTUATI in
- LINGUAGGIO ORALE
- LETTURA e SCRITTURA
- PRODUZIONE TESTO SCRITTO
- GRAFIA
- LINGUA STRANIERA
- ARITMETICA
- GEOMETRIA
- UTILIZZO DELLE MEMORIE
- ORIENTAMENTO SPAZIALE e TEMPORALE
- ABILITA’ DI STUDIO e MOTIVAZIONE ALLO STUDIO
- ATTIVITA’ e CONTESTI FACILITANTI
CONCENTRAZIONE e APPRENDIMENTO
- COMPORTAMENTI RISCONTRABILI A SCUOLA
- MOTIVABILITA’ DELL’ALUNNO IN CLASSE
- ABILITA’ DELL’ALUNNO EVIDENZIABILI
- …
Firma (docenti e -per presa visione- genitori)
All. 2 - DATA DI COMPILAZIONE
- DATI DELL’ALUNNO (nome, cognome, luogo e data
di nascita, nazionalità, lingua madre, bilinguismo, percorso
scolare, attuale classe di iscrizione, cambiamenti significativi di
scuola / insegnanti, eventuali ripetenze, …)
Parte A • ATTIVITA’ DIDATTICHE GIA’ SVOLTE PER
POTENZIAMENTO DELLE ABILITÀ SCOLASTICHE
AMBITI DI OSSERVAZIONE ESITI (Performance)
- LINGUA es. .corrispondenza biunivoca segno suono
.sintesi sillabica, riconoscimento di sillabe/fonemi
.consapevolezza fonologica
.rafforzamento dei prerequisiti esecutivi (capacità
grafo-motorie) e dei prerequisiti costruttivi della
lingua scritta (fasi di concettualizzazione: dal concreto
all’astratto)
.correttezza ortografica
.riconoscimento della parola letta,…
- ARITMETICA es. .potenziamento dei processi di conteggio
.corrispondenza quantità/numero
.valore posizionale delle cifre
.strategie del calcolo a mente
.procedure calcolo scritto, …
• STRUMENTI DIDATTICI E TECNOLOGICI UTILIZZATI es. tabelline, formulari, mappe, calcolatrice,PC,… (indicando gli strumenti più funzionali all’apprendimento)
• ACCORGIMENTI SPERIMENTATI
es. più tempo per l’esecuzione dei lavori, alleggerimento del
carico di lavoro (es. suddividendolo in unità di apprendimento più piccole),
evitare alcune prestazioni (es. lettura a voce alta), attivare strategie di
apprendimento cooperativo/lavori di gruppo/supporto tra pari,…
(indicando gli accorgimenti più funzionali all’apprendimento)
All.2 - PARTE B • DESCRIZIONE DELLE SIGNIFICATIVE DIFFICOLTA’
SCOLASTICHE RIVELATE PERSISTENTI DOPO GLI
INTERVENTI DI POTENZIAMENTO EFFETTUATI in
- LINGUAGGIO ORALE
. esempi di difetti nella pronuncia delle parole / di errori di
strutturazione della frase nel parlato
- LETTO-SCRITTURA . SCRITTURA: esempi di errori frequenti in ambito
- fonologico: omissioni,sostituzioni, inversioni, aggiunte,…
- non fonologico: sc, gn,gl,ch,gh,ci,gi,cu,qu,cqu,qqu,…
uso maiuscola, apostrofo, divisioni e fusioni non
consentite, essere/avere,…
- fonetico: accentazione, raddoppiamento,…
. LETTURA:
.esempi di errori frequenti in ambito - fonologico: inesatta lettura
della sillaba,spostamento di accento,…
- non fonologico: omissione
disillabica, parola o riga, esitazione,…
- fonetico: pausa prolungata
.tempi di lettura/scrittura,frase/testo (es. molto lenta/lenta/scorrevole/veloce)
.comprensione di ciò che gli è stato letto/di ciò che legge
.è in grado di -riassumere ciò che ha letto (oralmente/per iscritto)
-raccontare le sue esperienze (oralmente/per iscritto)
- PRODUZIONE TESTO SCRITTO . aderenza consegna
.corretta struttura morfosintattica/testuale (narrativo, descrittivo,
regolativo, …)
.adattamento lessicale
.utilizzo della punteggiatura
.concordanza genere/numero, tempi verbali
.adeguata lunghezza testo,…
- GRAFIA .descrizione del modo con cui impugna lo strumento per scrivere
/disegnare (matita, penna, pennarelli…)
.leggibilità della scrittura risulta leggibile
.esempi di particolari deformazioni della forma delle lettere
.tipologia di carattere utilizzata di preferenza nella scrittura
(corsivo, stampatello maiuscolo, stampatello minuscolo)
.alternanza di caratteri nello stesso testo
- LINGUA STRANIERA .L2 (indicare la lingua)
.L3 (indicare la lingua)
.esempi di errori nello spelling/nella scrittura/nella lettura
.difficoltà persistenti nella pronuncia/nella trascrizione delle
parole/nell’acquisizione degli automatismi grammaticali di base
.evidenti differenze tra -la comprensione del testo scritto e del
testo orale
-le produzioni orali e quelle scritte
- ARITMETICA .sa riconoscere e denominare i numeri (da…a…)
.possiede il concetto di quantità (da… a…)
.conta con/senza dita, in avanti/all’indietro (e tipologia di errori)
.sa operare con addizione/sottrazione/moltiplicazione/divisione,
entro il …, con materiale/a mente/per iscritto
.difficoltà di automatizzazione dell’algoritmo procedurale
.esempi in operazioni scritte con riporto/prestito/inclusione/
equivalenze/equazioni/espressioni
.nella trascrizione dei numeri, errori legati al valore posizionale
delle cifre
.nei problemi aritmetici presenta difficoltà a
-comprendere la consegna
-individuare l’operazione necessaria allo svolgimento
.strategie di soluzione individuate (es. necessità di materiale concreto
o rappresentazione grafica)
- GEOMETRIA .esempi di difficoltà -nel riconoscimento delle figure
-nell’ esecuzione grafica delle figure
-nella memorizzazione delle formule
-risoluzione problemi geometrici
- UTILIZZO DELLE MEMORIE .ricorda ciò che ha ascoltato di una breve comunicazione orale
dell’insegnante e sa raccontarlo in modo (chiaro/un po’ confuso,
ma comprensibile/confuso)
.in generale ricorda -ciò che ha guardato e sa descriverlo in
modo (chiaro/un po’confuso, ma comprensibile /confuso)
-sequenze motorie di ciò che ha fatto (di
motricita’ fine/grosso motoria) e sa descriverle in modo
(chiaro/un po’ confuso, ma comprensibile/confuso)
.in generale riproduce sequenze motorie proposte (di motricità
fine/grosso motoria) e sa descriverle in modo (chiaro/un po’
confuso, ma comprensibile/confuso)
- ORIENTAMENTO SPAZIO-TEMPORALE .riconoscimento di destra e sinistra
.uso prevalente di -mano destra/sinistra/entrambe
-piede destro/sinistro/entrambi
.individuazione di -prima/ora(adesso)/dopo
-ieri/oggi/domani
.riconoscimento e denominazione dei -giorni della settimana
-mesi dell’anno
.lettura dell’orologio analogico
.organizzazione dello spazio foglio (nel disegno/nella
scrittura/nel calcolo) -incolonnamento-
- ABILITA’ DI STUDIO E MOTIVAZIONE ALLO STUDIO
.esempi di -motivazione allo studio
-organizzazione
-elaborazione strategica
-flessibilità
-concentrazione
-ansia -atteggiamento verso la scuola
- ATTIVITA’ E CONTESTI CHE FACILITANO LA
CONCENTRAZIONE E L’APPRENDIMENTO .lezione frontale/a piccolo gruppo/individuale
.lettura silenziosa/ad alta voce
.scrittura spontanea/sotto dettatura
.calcolo scritto/a mente
.risoluzione di problemi
.disegno
.attività manuali
.visione filmati, …
.variazione significativa della concentrazione nella mattinata
(specificare)
- COMPORTAMENTI RISCONTRABILI A SCUOLA .giocherella con oggetti (quasi mai/talvolta/spesso/molto spesso)
.si estranea
.parla con i compagni durante la lezione
.si alza dal proprio posto
.tende a imporsi con prepotenza/chiudersi
.i suoi quaderni e il suo materiale sono tenuti in ordine, …
.nel tempo scuola meno strutturato (intervallo, mensa,...) sta con
gli altri/si isola/partecipa alle attività dei gruppi spontanei
.la disponibilità all’apprendimento si differenzia
-nel gruppo classe (migliora/peggiora/non cambia)
-nel piccolo gruppo
-nel rapporto individuale -con l’ aiuto dei compagni
- MOTIVABILITA’ DELL’ALUNNO IN CLASSE .vicinanza fisica dell’insegnante
.richiamo all’attenzione da parte dell’insegnante
.gratificazione con voto-giudizio
.promessa di gioco
.minaccia di punizione (note)
.alleggerimento del lavoro, …
- ABILITÀ’ DELL’ALUNNO EVIDENZIABILI .punti di forza
.principali interessi scolastici ed extrascolastici
. …
Eventuali osservazioni aggiuntive
FIRMA dei docenti e -per presa visione- dei genitori
ALL. 3 - La SCHEDA è strumento
* per gli alunni di scuola primaria già certificati, di
- condivisione dell’andamento scolastico nel
passaggio da un ciclo all’altro
- descrizione delle le azioni didattico/ pedagogiche
svolte e delle abilità scolastiche acquisite ai fini
del rinnovo della certificazione diagnostica dopo
almeno 3 anni
* per gli alunni di scuola secondaria o dei percorsi di
F.P., di
- favorire i processi apprenditivi e partecipativi
degli alunni con difficoltà scolastiche nonché la
comunicazione funzionale fra scuola / famiglia /
servizi sanitari ai fini della prima certificazione
diagnostica
- documentare
. (parte A) il percorso personalizzato attivato dalla
scuola (azioni didattiche svolte per il potenziamento /
recupero delle abilità scolastiche e relativi esiti)
. (parte B) le abilità scolastiche raggiunte dall’alunno (significative difficolta’ scolastiche persistenti dopo gli
interventi effettuati
All. 3 DATA DI COMPILAZIONE
DATI PERSONALI DELL’ALUNNO
Parte A - INTERVENTI EDUCATVO-DIDATTICI
ATTIVATI DALLA SCUOLA Quadro riassuntivo degli strumenti compensativi, delle misure
dispensative, delle strategie metodologiche e didattiche
attivate per l’allievo/a: azioni svolte per favorire l'apprendimento
nelle varie materie di studio, indicandone l'esito (F= facilitatore, O= barriera)
- STRUMENTI COMPENSATIVI / MISURE
DISPENSATIVE
- STRATEGIE METODOLOGICHE E DIDATTICHE
- MATERIE DI STUDIO
- MODALITA’ DI VERIFICA E VALUTAZIONE
PARTE B - ABILITÀ SCOLASTICHE DELL’ALUNNO
in - lettura
- scrittura
- composizione testo
- lingua straniera
- matematica
- automatizzazione dell’algoritmo procedurale
- problemi
- abilità di studio e motivazione allo studio
- comportamenti riscontrabili a scuola
- abilità evidenziabili
- …
Firma (docenti e -per presa visione- genitori)
All. 3 - DATA DI COMPILAZIONE
- DATI PERSONALI DELL’ALUNNO (nome, cognome,
luogo e data di nascita, nazionalità, lingua madre, bilinguismo,
percorso scolastico, attuale scuola e classe di frequenza,
cambiamenti significativi di scuola / insegnanti, eventuali ripetenze,
…)
Parte A - INTERVENTI EDUCATVO-DIDATTICI
ATTIVATI DALLA SCUOLA Quadro riassuntivo degli strumenti compensativi, delle misure
dispensative, delle strategie metodologiche e didattiche
attivate per l’allievo/a: azioni svolte per favorire l'apprendimento
nelle varie materie di studio, indicandone l'esito (F= facilitatore, O= barriera)
- STRUMENTI COMPENSATIVI / MISURE DISPENSATIVE
.limitare o evitare all’alunno la lettura ad alta voce
.fornire da parte del tutor la lettura ad alta voce del testo,
delle consegne degli esercizi anche durante le verifiche
.utilizzare testi ridotti non per contenuto, ma per quantità di
pagine
.consentire un tempo maggiore per gli elaborati
.utilizzare carattere del testo delle verifiche ingrandito
(preferibilmente ARIAL12/14)
.dispensare dal prendere appunti
.far utilizzare -schemi riassuntivi/mappe tematiche
-il PC (per videoscrittura correttore ortografico, audiolibri,
sintesi vocale) / la calcolatrice
.integrare libri di testo con appunti su supporto digitalizzato o su
supporto cartaceo stampato (preferibilmente ARIAL 12/14)
.evitare la -copiatura dalla lavagna
-lettura/scrittura delle note musicali
.consentire l’ utilizzo dei vocabolari elettronici
.ridurre la richiesta di memorizzazione di sequenze / lessico /
poesie / dialoghi / formule
.dispensare dalle prove/verifiche a tempo
.fornire l’esempio dello svolgimento dell’esercizio e/o
l’indicazione dell’argomento cui l’esercizio è riferito . …
- STRATEGIE METODOLOGICHE E DIDATTICHE .favorire il linguaggio iconico
.evitare l’approccio globale
.prediligere il metodo fonologico, ortografico, lessicale
.consentire l’uso del carattere stampato maiuscolo
.evitare la scrittura sotto dettatura, anche durante le verifiche
.proporre contenuti essenziali e fornire chiare tracce degli
argomenti di studio oggetto delle verifiche
.consentire l’uso del registratore MP3 o altri dispositivi per la
registrazione delle lezioni
.concordare un carico di lavoro domestico personalizzato
.utilizzo di mediatori didattici (schemi ,formulari, tabelle, mappe,
glossari) sia in verifica che durante le lezioni
.ripetere le consegne
.fornire fotocopie adattate per tipologia di carattere e
spaziatura
.incentivare o avviare all’uso della videoscrittura, soprattutto
per la produzione testuale o nei momenti di particolare
stanchezza/illeggibilità del tratto grafico
.nell’analisi, se necessario, la suddivisione del periodo in sintagmi
.nelle produzioni scritte e nella comprensione del testo fornirne
l’articolazione della struttura (nominazione)
.privilegiare l’utilizzo corretto delle forme grammaticali rispetto
alle acquisizioni teoriche delle stesse
.per i testi che lo consentono, utilizzare la regola delle 5 W
(who? chi? where? dove?, when? quando?, what? cosa?, why? perchè?)
.garantire l’approccio visivo e comunicativo alle Lingue
.favorire l’apprendimento orale
.privilegiare l’apprendimento esperienziale e laboratoriale
.consentire tempi più lunghi per consolidare gli apprendimenti
.curare la pianificazione della produzione scritta, con relativa
argomentazione da parte del docente, finalizzata ad organizzare
e contestualizzare il testo
.fornire, in tempi utili, copia delle verifiche affinché possa
prendere atto dei suoi errori
.accettare una traduzione fornita “a senso”
.controllare direttamente/indirettamente la gestione delle
comunicazioni sul diario e/o libretto personale
- MODALITA’ DI VERIFICA E VALUTAZIONE .privilegiare nelle verifiche scritte ed orali concetti e terminologie utilizzate
nelle spiegazioni
.concordare interrogazioni orali programmate, senza spostare le date
.evitare la sovrapposizione di interrogazioni e verifiche (una sola verifica o
interrogazione al giorno)
.concordare la tipologia prevalente delle verifiche scritte (scelta multipla, V o
F, aperte,…)
.valutare nelle prove scritte il contenuto e non la forma (punteggiatura,
lessico, errori ortografici, di calcolo in matematica)
.stimolare e supportare l’allievo, nelle verifiche orali, aiutandolo ad
argomentare e senza penalizzare la povertà lessicale
PARTE B - ABILITÀ SCOLASTICHE DELL’ALUNNO
in - LETTURA (esemplificare gli errori più frequenti) di frasi/testo
.nel parlato sono presenti errori nella strutturazione delle frasi
.inesatta lettura della sillaba
.omissione di sillaba, parola o riga
.aggiunta di sillaba, parola e rilettura di una stessa riga
.pausa per più di 5 secondi (fonemi ripetuti)
.spostamento di accento
.grossa esitazione
.autocorrezione per errore grave
.tempi di lettura (molto lento/lento/scorrevole/veloce)
.comprensione di ciò che legge/gli viene letto
.è in grado di riassumere ciò che ha letto (oralmente/per iscritto)
- SCRITTURA (esempi di errori frequenti)
.omissioni lettere sc, gn, gli - uso maiuscola - accentazione
.sostituzioni lettere ch, gh cu, qu, cqu, qqu - raddoppiamento
.inversioni lettere ci, gi - apostrofo
.aggiunte lettere - separazioni e fusioni non consentite
.essere/avere; …
.dettato testo
.tempi di scrittura (dettato/testo) (molto lento/lento/scorrevole/veloce)
.leggibilità della scrittura
.preferenza di scrittura (corsivo/stampatello maiuscolo/stampatello minuscolo)
.capacità di organizzare lo spazio foglio
- COMPOSIZIONE TESTO SCRITTO .aderenza consegna
.corretta struttura morfo-sintattica/testuale (narrativo, descrittivo regolativo)
.adattamento lessicale
.utilizzo della punteggiatura
.concordanza genere/numero, tempi verbali
.adeguata lunghezza testo
- LINGUA STRANIERA .L2 (indicare la lingua)
.L3 (indicare la lingua)
.Esempi di errori nello spelling/nella scrittura/nella lettura
.Difficoltà persistenti nella pronuncia/nella trascrizione delle parole/
nell’acquisizione degli automatismi grammaticali di base
.Evidenti differenze tra -la comprensione del testo scritto e del testo orale
-le produzioni orali e quelle scritte
- MATEMATICA (“ARITMETICA”) .sa riconoscere e denominare i numeri (da…a…)
.sa operare con numeri interi/decimali,frazioni nell’addizione /
sottrazione / moltiplicazione / divisione,
.errori legati al valore posizionale delle cifre nella trascrizione dei numeri
.difficoltà di automatizzazione dell’algoritmo procedurale: esempi in
operazioni scritte con riporto/prestito/inclusione/equivalenze/
equazioni/espressioni .nei problemi vi sono difficoltà nel -capire la consegna
-individuare l’operazione necessaria allo
svolgimento
-riconoscere le figure geometriche
-esecuzione grafica delle figure
-memorizzazione delle formule
-risoluzione problemi geometrici
- ABILITA’ DI STUDIO E MOTIVAZIONE ALLO STUDIO
Esempi di -motivazione allo studio
-organizzazione
-elaborazione strategica
-flessibilità
-concentrazione
-ansia
-atteggiamento verso la scuola
- COMPORTAMENTI RISCONTRABILI A SCUOLA .si estranea e tende a chiudersi
.parla con i compagni durante la lezione
.si alza dal proprio posto
.tende ad imporsi con prepotenza . …
.Nel tempo scuola meno strutturato (intervallo, mensa, ecc.) sta con gli
altri / si isola / partecipa alle attività dei gruppi spontanei
- ABILITÀ EVIDENZIABILI
- EVENTUALI ULTERIORI OSSERVAZIONI Firma (docenti e -per presa visione- genitori)
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