ORIGINE DELLE PRINCIPALI ORIGINE DELLE PRINCIPALI SPECIE COLTIVATESPECIE COLTIVATE
http://www.agraria.org/coltivazioniarboree/olivo.htm
14.04.2009 1Prof. Ermenegildo Ferrari - CIDI - Milano
14.04.2009 2Prof. Ermenegildo Ferrari - CIDI - Milano
10.000 anni fa si é diffusa la selezione e la coltivazione dei cereali.I cereali sono piante alimentari appartenenti alla famiglia delle graminacee, coltivate in tutte le zone della terra, escluse quelle desertiche e polari.Sono il frumento, la segala, l'orzo, il granoturco o mais, il riso, il miglio, il grano saraceno, l'avena, entrati nell'alimentazione umana già 6.7000 anni a.C.I cereali prevalentemente utilizzati per l'alimentazione umana sono grano, riso, segala e miglio; per l'alimentazione animale sono orzo, avena, granturco.I cereali hanno occupato un ruolo fondamentale nell'alimentazione umana e hanno consentito la crescita numerica della popolazione mondiale.
14.04.2009 3Prof. Ermenegildo Ferrari - CIDI - Milano
nel mondo si possono individuare quattro grandi aree cerealicole:- quella del frumento nelle regioni temperate, in particolare nell'emisfero settentrionale;- quella del riso nelle regioni caldo-umide dell'Asia;- quella del mais nelle Americhe;- quella del sorgo o del miglio nelle regioni prevalentemente aride dell'Africa e dell'Asia.
La produzione dei cereali nel mondo presenta enormi disuguaglianze, sia come quantità che come diversificazione, per cui si va dai paesi come gli stati Uniti che hanno un enorme produzione a paesi che soffrono di disastrose carestie.
14.04.2009 4Prof. Ermenegildo Ferrari - CIDI - Milano
Il frumento era in origine una graminacea selvatica chiamata
einkorn. Circa 10.000 anni fa, questa pianta rappresentava
l'alimentazione fondamentale delle società di cacciatori /
raccoglitori in Mesopotamia e nelle valli del Tigri e
dell’Eufrate in Medioriente, nell'area chiamata della
Mezzaluna Fertile. La grande quantità di semi che si poteva
ottenere da queste piante convinse, quelle popolazioni a
creare villaggi stanziali e segnò l’inizio dell’agricoltura
moderna. Oggi gli alimenti sono costituiti più da varietà
moderne di frumento, gradualmente modificato nel corso dei
secoli, che da qualunque altro cereale.
FRUMENTOFRUMENTO
14.04.2009 5Prof. Ermenegildo Ferrari - CIDI - Milano
Riso è una parola di origine indiana, deriva dalla parola della lingua Tamil arisi, documentata già 5000 anni fa nell’India meridionale. Viene coltivato da epoche antichissime in estremo oriente, Cina, India, Giappone. Anche gli arabi, gli armeni, i copti, e i siri conobbero il riso e ne studiarono i metodi di coltura come risulta da numerosi riferimenti e citazioni presenti nei testi scritti.In Occidente il riso arrivò invece in epoca cristiana. Gli egizi e gli ebrei probabilmente non lo conobbero, e greci e romani lo citano solo come pianta aromatica e medicinale: ne parlano Teofrasto e Stradone, il medico Galeno lo consiglia nella dieta dei gladiatori e Plinio il Vecchio lo descrive nella sua Storia naturale.
L’archeologia ha consentito di stabilire che già 15.000 anni fa il riso selvatico costituiva una importante fonte di cibo per le popolazioni preistoriche di alcune regioni della Thailandia, del Vietnam, della Corea, della Cina e di alcune isole del sud-est asiatico. Sappiamo inoltre che i più antichi resti di riso coltivato sono stati trovati nella Cina orientale e nell’India nord-orientale e risalgono a oltre 7.000 anni fa. Le prime testimonianze della coltivazione del riso in campi non sommersi dalle acque, nè irrigati, ma la cui umidità dipendeva solo dalle piogge, sono state trovate nella Cina settentrionale e sono state datate a circa 5.000 anni fa.
14.04.2009 6Prof. Ermenegildo Ferrari - CIDI - Milano
In Cina si coltiva da 7.000 anni da noi da 500 anni. La pianta del riso è originaria delle regioni dell'Asia sud orientale e grazie a ritrovamenti che risalgono a 5.000 o 6.000 anni fa in una zona della Cina orientale ed in una caverna nel Nord della Tailandia, si può stimare che il riso è coltivato in modo intensivo da oltre settemila anni. Tracce storiche antichissime, che risalgono a tremila anni fa, sono state ritrovate in India nelle regioni del Gange. Le tecniche di coltivazione più antiche risalgono alla tradizione cinese.
14.04.2009 7Prof. Ermenegildo Ferrari - CIDI - Milano
Origine: è una pianta spontanea nelle zone della Siberia e della Manciuria. La coltura si è propagata alla Cina nel secolo X e nel Medioevo è stata introdotta in Occidente, dove era sconosciuta. Circa i modi di propagazione della pianta si fanno diverse ipotesi, ma le più accreditate sono le seguenti: i Turchi avrebbero introdotto la pianta in Grecia e nella penisola balcanica. Da questa ipotesi deriverebbe il nome di Grano saraceno, cioè grano dei turchi o saraceni. La seconda ipotesi sostiene che la diffusione sia avvenuta attraverso l’Asia e l’Europa del Nord ad opera delle migrazioni dei popoli mongoli che dalla Russia meridionale portarono il grano fino alla Polonia e alla Germania, da dove si sarebbe diffuso nel resto d’Europa. E’ probabile che entrambe le tesi siano valide e che la propagazione sia avvenuta contemporaneamente sia da Nord che da Sud.
GRANO SARACENOGRANO SARACENO
14.04.2009 8Prof. Ermenegildo Ferrari - CIDI - Milano
Il Mais, conosciuto da sempre presso le popolazioni indiane, andine, messicane, fu importato in Italia da Colombo, ma non trovò grosso successo fin verso il 1700, quando soppiantò le coltivazioni di miglio e divenne la base alimentare degli strati più poveri della popolazione.Nonostante esistano due varietà di mais, l'una bianca e l'altra gialla, soltanto la seconda é coltivata e consumata nel nostro paese.
14.04.2009 9Prof. Ermenegildo Ferrari - CIDI - Milano
L'orzo é uno dei cereali più antichi del mondo, conosciuto nell'Egitto dei Faraoni, nella Grecia, a Roma, era caldamente consigliato da Ippocrate ( il padre della medicina) per ogni genere di malattie data la sua digeribilità e la buona quota energetica che sa donare.
14.04.2009 10Prof. Ermenegildo Ferrari - CIDI - Milano
Origini storiche del cereale Farro esto cereale è probabilmente uno dei primi usati nell'area mediterranea. La Palestina sembra essere il luogo dove il farro trovò la sua origine, indi la Siria e l'Egitto. Il farro e' stato ritrovato anche nelle antiche tombe egiziane. Omero nelle sue opere menzionava ai campi e ai terreni donatrici di farro. I romani usavano il farro nella loro dieta giornaliera. Venne macinato ottenendo farina e preparato in quello che venne chiamato puls. Il farro venne integrato agli altri cereali già coltivati. Nel sud dell' Italia, il farro e' stato coltivato fin dal quinto secolo prima di Cristo. Il farro trovò il proprio spazio di mercato in quanto resistente alle malattie e grazie alla sua buona riuscita in terreni aridi e poveri.
14.04.2009 11Prof. Ermenegildo Ferrari - CIDI - Milano
Conosciuta come l'Avena fin dall'Età del bronzo, la segale costituiva la base alimentare di molte popolazioni , quali Celti e Germani.Da sempre utilizzata soprattutto sotto forma di farina, non é da disdegnarne l'uso in chicchi integri, soprattutto miscelandoli alla farina per panificare o con farina di frumento in dolci regionali.Data la relativa durezza dei suoi chicchi, la segale rappresenta un buon esercizio per noi, dato che troppo spesso, ci dimentichiamo di quanto sia importante una corretta e prolungata masticazione.
14.04.2009 12Prof. Ermenegildo Ferrari - CIDI - Milano
Vi sono tracce del consumo dell’avena fin dal 4000 a.C., ma si trattava della pianta selvatica, raccolta e consumata nelle pianure dell’Asia centrale e dell’Europa centro-settentrionale. La coltivazione dell’avena risale all’inizio dell’Era Cristiana, si è diffusa soprattutto nelle regioni dell’Europa del nord, perché è un cereale che richiede molta umidità per crescere (secondo solo al riso). L’avena è rimasta in certi paesi solo un cibo per gli animali. Le motivazioni: tenace pellicina aderente al chicco che rende difficile lavorarla, meno conservabile di altre granaglie, maggior contenuto di grassi ossidabili. Il dr. Johnson, celebre letterato inglese, così scriveva dell’avena nel suo Dizionario (1755): “È un grano che in Inghilterra è generalmente destinato ai cavalli, ma in Scozia fa vivere la gente”.
14.04.2009 13Prof. Ermenegildo Ferrari - CIDI - Milano
Habitat: originario dell'Asia, l'orzo fu coltivato fin dai primordi della storia dell'uomo, forse prima del frumento, al quale in seguito ha dovuto cedere la palma, benché resti tuttora un alimento fondamentale per molti popoli. Il Italia è molto coltivato.
L'Orzo, conosciuto da più di dodici millenni, è originario dell'Asia occidentale e Africa occidentale e si diffuse rapidamente nel bacino mediterraneo, come narra Plinio, quale cibo speciale per i gladiatori, che venivano, infatti chiamati, "hordearii" cioè mangiatori d'orzo. Fu uno dei rimedi più utilizzati da Ippocrate che ne tesse gli elogi nel Regime delle malattie acute: "Sembra dunque che il decotto d'orzo sia stato correttamente prescelto tra le vivande cereali in questi morbi e io lodo quelli che lo hanno prescelto. Il suo glutine infatti è liscio, consistente e confortante, fluido e umido misuratamente, dissetante e di facile escrezione, se ce ne fosse bisogno; non comporta astringenza né brutta agitazione, né rigonfia il ventre."14.04.2009 14Prof. Ermenegildo Ferrari - CIDI -
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Originario di Cina, Indocina ed altri paesi del Sud Est asiatico,
dove è coltivato da molti secoli, l'arancio (Citrus Sinensis) si
diffuse nel bacino del Mediterraneo in tempi remoti e fu poi
introdotto in America da Cristoforo Colombo, alla fine del XV
secolo.
ARANCIARANCIOO
14.04.2009 18Prof. Ermenegildo Ferrari - CIDI - Milano
Specie di notevole importanza nel
contesto dell'agrumicoltura mondiale, il
limone (Citrus limon L.) è originario
dell'India. Secondo alcuni reperti
archeologici, era presente in Italia già
nel II secolo dopo Cristo, ma la sua
coltivazione ebbe inizio intorno al 1100-
1200 ad opera degli Arabi, che lo
introdussero nel bacino del
Mediterraneo.
LIMONELIMONE
14.04.2009 19Prof. Ermenegildo Ferrari - CIDI - Milano
Dall'Asia orientale, il melo (Pirus Malus) si è
diffuso in Egitto, dove, sotto il regno del faraone
Ramsete II (secolo XIII a.C.), veniva coltivato
lungo le vallate del Nilo. Da qui la coltura arrivò
poi in Grecia (nel IV secolo a.C. Erodoto ne
descrive la tecnica dell'innesto) e,
successivamente, a Roma. La mela è protagonista
di numerose leggende e miti dell'antichità: nella
sua undicesima fatica Ercole riuscì ad
impossessarsi dei pomi d'oro che crescevano nel
giardino delle Esperidi; quando gli dei dell'Olimpo
invecchiavano, mordevano una mela per
recuperare la gioventù; fu a causa di una mela
(donata da Paride a Venere) che scoppiò la guerra
di Troia.
MELOMELO
14.04.2009 20Prof. Ermenegildo Ferrari - CIDI - Milano
La coltivazione del pero (Pyrus Communis L.)
affonda nell'antichità, con reperti provenienti da
Asia ed Europa di età superiore a 4000 anni. Il poeta
Omero ricorda le piantagioni di Alcinoo e Laerte,
mentre la mitologia greca attribuisce alla pera il
significato di frutto sano e gustoso, prediletto da
divinità ed eroi. Dalla Magna Grecia la coltivazione
del pero giunse a Roma, dove ebbe ampia diffusione
e grandi estimatori: Catone e Plinio perfezionarono
le tecniche di coltivazione, mentre Pompeo e Nerone
ne furono entuisiasti consumatori. Dopo il declino
medioevale, questa coltura si diffuse in Messico e
California ad opera dei missionari spagnoli, ed in
Europa, in particolare in Belgio e Francia, a partire
dal 1700.
PERPEROO
14.04.2009 21Prof. Ermenegildo Ferrari - CIDI - Milano
Originario della Cina, dove è coltivato da oltre 5.000
anni, il pesco (Prunus persica vulgaris) si diffuse poi in
Siria, Persia (da cui prese il nome) e Grecia, dove era
già conosciuto nel IV secolo avanti Cristo. In Italia
questa coltura arrivò nel I secolo avanti Cristo, mentre
in America fu introdotta dai colonizzatori spagnoli.
PESCPESCOO
14.04.2009 22Prof. Ermenegildo Ferrari - CIDI - Milano
Per Linneo la zona di origine dell'albicocco
(Prunus armeniaca) era l'Armenia, per altri
studiosi la Transcaucasia; attualmente si
ritiene che questa importante specie frutticola
provenga dal Turkestan, dove cresce,
spontanea, fino a 2.000 metri di altitudine.
Conosciuto e coltivato in Cina sin dal 3.000
avanti Cristo, l'albicocco fu diffuso in Europa
(prima in Italia e poi in Grecia), all'inizio dell'era
cristiana, dai Romani dopo la conquista
dell'Armenia. Attorno al X secolo la sua
coltivazione fu introdotta dagli Arabi nella
Francia meridionale, mentre in America arrivò
soltanto dopo il 1700.
ALBICOCCOALBICOCCO
14.04.2009 23Prof. Ermenegildo Ferrari - CIDI - Milano
Originaria dell'Eurasia e del Nord America, la
susina (Prunus domestica) fu introdotta in
Europa circa 20.000 anni fa. Le prime
testimonianze della sua presenza in Italia
risalgono al I secolo dopo Cristo, quando
Plinio il Vecchio la citò nella sua "Naturalis
Historia".
SUSINOSUSINO
14.04.2009 24Prof. Ermenegildo Ferrari - CIDI - Milano
Originario dell'Asia Minore, il ciliegio
(Prunus avium L.) si diffuse in Egitto
sin dal VII secolo avanti Cristo e,
successivamente, in Grecia (è citato
da Teofrasto nel III secolo). Le prime
testimonianze della sua presenza in
Italia risalgono al II secolo avanti
Cristo, quando Varrone ne illustrò
dettagliatamente l'innesto. Più tardi,
Plinio il Vecchio ne descrisse dieci
varietà nella sua "Naturalis Historia".
CILIEGIOCILIEGIO
14.04.2009 25Prof. Ermenegildo Ferrari - CIDI - Milano
Originaria delle Alpi, dove cresceva allo stato selvatico, la fragola (Fragaria vesca) veniva chiamata fragrans dai Romani, in omaggio al suo intenso profumo. Sulle tavole dell'antica Roma questo frutto compariva regolarmente in coincidenza con le feste in onore di Adone, alla morte del quale, come narra la leggenda, Venere pianse copiose lacrime, che, giunte sulla terra, si trasformarono in piccoli cuori rossi: le fragole. Fino al XVII secolo, in Europa venivano coltivate piante di specie selvatiche autoctone (Fragaria vesca, F. viridis, F. moschata) e altre introdotte dall'America del Nord (F. virginiano). Il contributo più importante alla coltivazione di questa specie lo fornì un ufficiale francese, che importò dal Cile le piante madri utilizzate come base per la costituzione dell'ibrido Fragaria x ananassa, a cui appartengono tutte le cultivar attualmente
diffuse.
FRAGOLAFRAGOLA
14.04.2009 26Prof. Ermenegildo Ferrari - CIDI - Milano
Originaria della Cina
meridionale, dove cresce come
pianta spontanea, l'actinidia
(Actinidia deliciosa) ha trovato
un ambiente particolarmente
favorevole in Nuova Zelanda,
dove fu introdotta all'inizio di
questo secolo.
ACTINIDIAACTINIDIA
Il frutto di questa pianta venne denominato kiwi, come
l'uccello dalle piume sottili e dal lungo becco emblema
del Paese australe. Successivamente, questa specie
frutticola si diffuse in Inghilterra, Stati Uniti (California),
Francia e, soltanto verso la fine degli anni Sessanta, in
Italia.
14.04.2009 27Prof. Ermenegildo Ferrari - CIDI - Milano
Fu Colombo nel 1492 a scoprire il mais
nel Nuovo Mondo e a portarlo in Spagna,
da dove si diffuse in tutta Europa, Africa
settentrionale, Medio Oriente, India e
Cina. Il mais (Zea mais) è l’unico cereale
di provenienza americana che sia
diventato una delle coltivazioni più
importanti nelle regioni tropicali e sub-
tropicali del mondo. Grazie al suo basso
costo, il mais divenne l’alimento più
diffuso e la fonte primaria di energia e
proteine per la gente più povera, in
particolare in campagna e tra i ceti
sociali non privilegiati.
MAISMAIS
14.04.2009 28Prof. Ermenegildo Ferrari - CIDI - Milano
I primi riferimenti ad una famiglia di piante conosciute
con il nome di Beta si ritrovano nella letteratura greca
intorno al 420 avanti Cristo. Venivano descritte come
“versatili piante da giardino” e se ne annoveravano
varietà chiare e scure. La coltivazione della barbabietola
si espanse gradualmente attraverso la Francia e la
Spagna, più spesso grazie alle coltivazioni nei
monasteri, ma anche per opera dei contadini. In origine
la barbabietola veniva coltivata per le sue foglie, in
seguito, la radice divenne una verdura diffusa,
specialmente la variante rossa conosciuta come
barbabietola. Nel 1600 l’agronomo francese Olivier de
Sererres riferì: “quando viene cotto, questo alimento
produce un succo simile allo sciroppo di zucchero”.
BARBABIETOLA DA ZUCCHEROBARBABIETOLA DA ZUCCHERO
14.04.2009 29Prof. Ermenegildo Ferrari - CIDI - Milano
Il pomodoro è originario delle regioni basse
delle Ande e veniva coltivato dagli Aztechi in
Messico. Proprio questa popolazione diede
al pomodoro il nome di “tomatl”, che
significa “frutto polposo”, e
successivamente i conquistadores spagnoli
modificarono il termine in “tomate”.
POMODOROPOMODORO
Il pomodoro, insieme al mais, la patata, il peperoncino e la patata dolce
venne introdotto in Spagna all’inizio del 16mo secolo attraverso i
viaggi di Cristoforo Colombo. Il pomodoro arrivò probabilmente prima
a Siviglia, centro principale di scambio internazionale soprattutto con
l’Italia. 14.04.2009 30Prof. Ermenegildo Ferrari - CIDI - Milano
La patata è originaria del Sud America, dove gli
Indios delle Ande per 5.000 anni l’hanno coltivata e
continuamente migliorata al fine di eliminarne il
gusto amaro e la tossicità. Alcune varietà primitive
di patata hanno costituito la principale fonte di
nutrimento in quest’area fin dal 200 dopo Cristo.
Prima della conquista spagnola, la sua coltivazione
si estendeva solamente sulle altitudini Andine,
dalla Colombia all’Argentina settentrionale e al
Cile. Probabilmente giunse in Spagna dalla
Colombia o dal Perù intorno al 1565, per arrivare
poi in Inghilterra verso la fine del sedicesimo
secolo e da lì si è diffusa man mano in tutta
Europa.
PATATAPATATA
14.04.2009 31Prof. Ermenegildo Ferrari - CIDI - Milano
http://it.wikipedia.org/wiki/Solanum_tuberosum
La patata (Solanum tuberosum L. 1753) è una pianta erbacea appartenente alla famiglia delle Solanacee (Dicotiledoni), originaria del Perù, della Bolivia, del Messico e del Cile e portata in Europa nel XVI secolo. Non si conoscono varietà spontanee né si sa da quale specie originaria di Solanum si sia originata la patata edule.
14.04.2009 32Prof. Ermenegildo Ferrari - CIDI - Milano
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