8/13/2019 Le Bellezze dell' Anima
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LE BELLEZZE
DELLANIMA
A NALISI DELL OPERA DI F ERRANTE P A LL AVIC INO
B ORRELLI A NTONIO
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1. Introduzione
La figura di Ferrante Pallavicino il riflesso dellimmagine del mondo e
delluomo del Seicento. Lo specchio di una cultura barocca 1 inserita in un delicato
periodo di crisi sociale, dove luniversale fronteggiarsi diviene il fondamento di tale
pensiero. Luomo concepito come un microcosmo viene studiato in tutte le sue
manifestazioni, attraverso un principio antropocentrico che si manifesta dalla morale
alle varie arti. Il pensiero di Pallavicino 2 si incarna perfettamente nella sua breve
esistenza terrena, iniziata il 23 marzo 1615 a Parma, ma conclusa il 5 marzo 1644 adAvignone. Come ricordano le cronache, il finale della sua vita fu cruento , dopo 14
mesi di prigionia derivata da un complotto, venne condannato alla decapitazione.
Nonostante lesecuzione dellordine predisposto dal tribunale, presieduto dal vice
delegato pontificio, lo spirito pallaviciniano non si ecliss quel giorno. La condanna
era davvero molto chiara: Ferrante Pallavicino venne giustiziato per aver sfidato
Papa Urbano VIII e la sua famiglia. Ovviamente pes molto quella sfida nei
confronti del plenipotenziario Papa Urbano VIII, nondimeno influirono le forticritiche nei confronti del potere spagnolo. Altro tassello memorabile, un passo verso
il suo macabro destino, fu il cattivo rapporto tra Ferrante e Francesco Vitelli, nunzio
pontificio a Venezia. Si desume dalle cronache che il monsignore Vitelli condusse
contro il cattivo frate Pallavicino, come lo definiva, una battaglia campale in
sostanziale solitudine, aiutato poco anche dallinquisitore del SantUfficio, in quegli
anni fortemente costretto a limitarsi dalle autorit veneziane. La conflittualit di
fondo presente in Pallavicino, quella visione di lotta che lo ispira, non poteva
manifestarsi senza una certa enfasi di libert. Ogni opera composta da Ferrante
formulata nello stile libertino, cos tipicamente coevo, sebbene ci sia un messaggio
invisibile di fondo: lUomo nasce libero, nonostante i pericoli del mondo sociale.
1 Jos Antonio Maravall, La cultura del Barocco, Il Mulino, Bologna 1985, pp.249-281.2 Per comprendere lesistenza terrena di Ferrante Pallavicino, alquanto travagliata, indispensabile:Cfr. Mario Infelise, La tragedia di Ferrante Pallavicino , Venezia, Materiale Didattico Storia
Culturale, reperito il 2010 Dicembre 29 suhttp://venus.unive.it/matdid.php?utente=infelise&base=/Storia+culturale&cmd=dir
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2. LE BELLEZZE DELLANIMA di Ferrante Pallavicino
Secondo la Prof.ssa Adelisa Malena 3, il Seicento pu essere ricordato come il
secolo dei manuali di perfezione , grazie alla loro proliferazione di massa. Proprio
in questo contesto culturale si pu inserire lopera pallaviciniana presa in analisi.
Questa opera spirituale venne pubblicata, per la prima volta, nel 1640 appresso il
Guerigli nella citt di Venezia; tuttavia ledizione analizzata, durante questa ricerca,
quella pubblicata nel 1654 appresso il Turrini 4 in Venezia. Osservando la dedica
iniziale5 rivolta ai lettori, da parte di Ferrante, si pu comprendere chi fosse il reale
destinatario, ovvero tutti gli amici collegati allaccademia degli Incogniti.
La dottrina di questo libro una quinta essenza raccolta dalle Scritture, e da Santi Padri,
ancor che io non habbi voluto porvi autorit 6
Il richiamo ai Santi Padri non per nulla casuale, si pu intravedere la figura di
San Giovanni Crisostomo, al quale Ferrante probabilmente affida la propria opera
spirituale. Lintenzione pallaviciniana molto vicina alla sua eloquenza che fu
all'origine del suo epiteto Crisostomo 7 (in greco antico !"#$%$&' '( / khrysstomos,
letteralmente Bocca d'oro). Il suo zelo e il suo rigore furono causa di forti
opposizioni alla sua persona. Il titolo scelto dallautore davvero appropriato, visto
che ricorda proprio quell incomparabile bellezza dellanima idealizzata. Ferrante
rende esplicito il leitmotiv , ribadendo al lettore il suo messaggio, ovvero lopera che
ha composto in meno di dieci giorni semplicemente uno scritto devozionale.
3 Per comprendere la diffusione dei manuali di perfezione:Cfr. Adelisa Malena, L'eresia dei perfetti: inquisizione romana ed esperienze mistiche nel Seicentoitaliano , Edizioni di storia e letteratura, Roma 2003. 4 Ferrante Pallavicino, Le bellezze dellanima , appresso il Turrini, Venezia 1654. Google Books,reperito il 2010 Dicembre 29 suhttp://books.google.it/books?id=3CE9AAAAcAAJ&printsec=frontcover&dq=le+bellezze+dell'anima&hl=it&ei=xi8STcTXGs_qOZK7mJoJ&sa=X&oi=book_result&ct=result&resnum=1&ved=0CC0Q6AEwAA#v=onepage&q&f=false 5 Ferrante Pallavicino, op.cit. , pp. 3-4.6 Cfr. Ibid., p.3.7 Per cogliere quanto sia vicino il pensiero di Giovanni Crisostomo allopera pallaviciniana:
Cfr. AA.VV., La teologia dei Padri : testi dei padri latini greci orientali scelti e ordinati per temi ,Citta nuova, Roma 1974, vol. I, pp. 216-242.
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Quel senso di responsabilit, che riecheggia nelle pagine dello scritto devozionale,
rende davvero peculiare lo stile libertino di Ferrante. Il lettore deve godere di questa
opera per giovare al proprio spirito, troppo rilegato al mondo terreno, che deve
slegarsi dai cinque sensi dominanti. Il motivo dellautore presente nel primo
capitolo, tende ad esortare il potenziale lettore alla conversione del vizio in virt, in
modo tale da poter risolvere linfelicit dellanima oppressa ed intrappolata nella rete
viziosa. Linganno, cio il vizio, deve essere eliminato attraverso una ricerca della
Beatitudine, eludendo la natura prettamente umana:
Per soggiogar il Polifemo del vitio [] mio fine in questo libro, il proporre un ritratto delle
perfettioni dellanima [] qualit dunanima perfetta, la quale rassomiglio ad una donna.. 8
Impresa camaleontica, una vera lotta ai beni terreni e al materiale, per ottenere una
gioiosa esistenza spirituale. Per convincere il lettore, Ferrante, propone un ritratto
delle perfezioni dellanima identificandole nel corpo di una donna. La scelta 9 non
del tutto casuale, ma si ricollega al prototipo di perfezione e pregi di una femmina
cos vicini alla concezione del Dolce Stil Novo. Egli vuole lautocelebrazione versola Beatitudine, nobilitando lanimo delluomo per divenire il tramite con Dio stesso.
La perfezione pallaviciniana, inizia dal secondo capitolo, dove si crea solo con una
vera e propria persuasione dellanima 10 afflitta in s stessa. Partendo da una
domanda rivolta allanima, utile per risollevarsi dal punto pi basso, si cerca una
redenzione dal circolo vizioso, coinvolgendo il corpo stesso. A partire da questo
istante l anima-donna , vera immagine divina, deve ritornare alla Luce del Creatore.
Smaltire questi errori incarnati dai vizi, grazie al ruolo assunto dal pentimento ,
per liberarla dallafflizione. Molte risultano essere le allegorie presenti nellopera di
Pallavicino, purtroppo si prenderanno in esame solamente le pi significative.
8Cfr. Ferrante Pallavicino, Le bellezze dellanima , pp. 5-6.9Cfr. Carlo Paolazzi, La maniera mutata : il dolce stil novo tra Scrittura e Ars poetica , Vita e
pensiero, Milano 1998, pp. 201-268. %&
Cfr. Ferrante Pallavicino, Le bellezze dellanima , p. 6
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Ferrante ricorda la natura spirituale dell anima-donna , rivolgendosi al lettore,
denunciando la deformazione spirituale dovuta agli eccessi terreni. Bisogna sottrarre
lanima a questa tortura, alle lusinghe della vita e alle passioni sfrenate. Questo il
prezzo della libert 11 per lanima, poich le bellezze esteriori del corpo sono la
ragione della rovina stessa dellanima; dunque necessario imparare dai propri errori
e debolezze, perch si pu migliorare. La concezione religiosa pallaviciniana merita
una breve riflessione. La tradizione religiosa presente in Pallavicino, quel
background mistico, non pu esistere senza la Chiesa cattolica. Osservando i punti
fondamentali della dottrina luterana 12, si pu escludere immediatamente lo stesso
autore da questa visione religiosa. La dottrina cattolica, presente in questa opera
pallaviciniana, nota limportanza della purificazione, rigenerazione e santificazione
interiore dellanima: una visione in pieno contrasto con lideologia luterana stessa.
Appare molto chiaro come il cattivo frate Ferrante appartenga a quella nuova
Chiesa alternativa 13 cattolica, inizialmente tollerata da Roma, che sfocer negli
anni seguenti nelleresia quietista. Proprio questo aspetto diviene essenziale per
giustificare la liceit di questa opera pallaviciniana, da parte dellautoritecclesiastica, sebbene siano presenti allegorie libertine arricchite da mistica religiosa.
Quanto quietismo ante-litteram sia presente in Pallavicino, lo si pu dedurre gi a
partire dal terzo capitolo 14, dove si richiama lanima alla riflessione spirituale interna.
Questa capitolo dedicato alla bellezza dei capelli , che attraggono lanima, senza via
di scampo. Per quanto concerne la simbologia cristiana 15 e la tradizione biblica, i
capelli rappresentano il peccato incarnato nel desiderio, ma Ferrante sottolinea come
questi rappresentino anche i pensieri16
umani sia positivi che negativi; infatti nellavisione pallaviciniana, nei capelli si scontrano lammonimento divino e il vizio.
11 Cfr. Ferrante Pallavicino, Le bellezze dellanima , pp. 7-8.12 Cfr. Roberto Coggi, Ripensando Lutero , ESD, Bologna 2004, pp. 10-25.13 Questo concetto storiografico di Chiesa alternativa nel Seicento italiano presente in:Cfr. Adelisa Malena, L'eresia dei perfetti , pp.22-97.14 Cfr. Ferrante Pallavicino, Le bellezze dellanima , pp. 9-20.15 Per comprendere la complessa e affascinante simbologia cristiana in Pallavicino:Cfr. Edouard Urech, Dizionario dei simboli cristiani, Arkeios, Roma 2004, pp.15-204.16
Cfr. Ferrante Pallavicino, Le bellezze dellanima , pp. 13-14.
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I capelli 17 esprimono un netto richiamo alle lusinghe terrene, anche se nei secoli il
loro significato va mutando. Un complesso mondo collegato al regno sovraumano,
che parte dallidea di una provocazione sessuale al desiderio eterno di disobbedienza.
Pallavicino guida il lettore verso la giusta direzione, ricordando che i capelli possono
essere la rete di Dio, ovviamente a seconda dei propri desideri. Inutile curarli visto
che sono destinati ad invecchiare, anzi bisogna trasformare la nera chioma in un
biondo crine. Non curandoli si elude ogni inganno di matrice diabolica, in modo
tale da allontanare dai capelli-pensieri tutti gli inviti alla dannazione. Il richiamo alla
meditazione 18, una ricca riflessione sulla purezza, si accompagna alla strategia
pallavicinesca di fuga dal peccato: lallegoria esemplare del Calamaro 19, il quale
offusca il suo potenziale nemico con il liquido nero. La riflessione interna dello
spirito unita al forte ruolo del pentimento, pu evitare un pesante giudizio divino.
Ferrante centralizzando la funzione del pentimento, viva sia nel Vecchio
Testamento che nel Nuovo Testamento, vuole dimenticare lorgoglio per ottenere la
Beatitudine. Come nellepistola ai Romani 20 di Paolo, anche nel testo pallaviciniano,
non si dimenticano i grandi peccatori, i peccatori intellettuali e filosofici, infine lacategoria religiosa. Nellanima-donna necessario un pentimento di tutte le colpe,
bisogna farlo per ricordare la sofferenza e il dolore dellIncarnazione di Ges.
Rammaricandosi di un probabile inferno, si devono eliminare i peccati con lamore,
spezzando ogni vincolo materiale. Questo amore spirituale viene simboleggiato:
Cerca dunque di colorire la chioma coi pensieri, di modo che apparir debba tosto infiammata,
che bionda, collingannare in vane speculazioni, quanto non capire, e inteso nulla ti giova.. 21
17 Cfr. Massimo Baldini, Capelli : moda, seduzione, simbologia, Peliti, [S. l.] c2003, pp. 90-134.18 Cfr. Ferrante Pallavicino, Le bellezze dellanima , pp. 10-13.19 Interessante questo richiamo pallaviciniano allantico simbolo cristiano del pesce, con il quale le
prime comunit cristiane si identificavano. Il calamaro nella ritualistica cristiana molto considerato,in particolare viene visto come simbolo di sacralit:Cfr. Nicholas J. Saunders, Animali e spiritualit, EDT, Torino 2000, pp.140-141.Cfr. Carlo Labia, Simboli predicabili estratti da sacri Evangeli che corrono nella quadragesima, appresso Bernardin Barbieri, Ferrara 1692, p.415.20 In qualsiasi edizione del Vangelo rimane valida quale forma prenda il peccato, in particolare:Cfr. Vangelo (Rm 2,1 - Rm 2,17)21 Cfr. Ferrante Pallavicino, Le bellezze dellanima , p.13.
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Nellopera sono presenti elementi autobiografici, uno di questi il seguente, dove
Pallavicino si espone alla severa autocritica di s stesso. In questo atto daccusa,
specifico e generico al tempo stesso, riflette su questo amore estatico:
Tra le fiamme verr anchio, c speranza, che quali incorruttibili lacci a voi mi congiungano
[] Fiamme dInferno, non damore, devono essere il mio letto, dove agonizzare, senza mai
morire io giacci adolorata e afflita? 22
Un vero amore spirituale, che comprende il limite delle forze umane, una gioiosa
ascensione verso Dio. Riflettendo sui propri errori, sulla fede, sul mistero divino elopera dellamore, questo senso di carit trasformer il colore dei capelli-pensieri.
Notevole impatto sul testo lallegoria del serpente di bronzo 23 , al quale non si
sfugge facilmente, ma dove il richiamo verso il Divino inevitabile. Questo viaggio
spirituale prosegue nel quarto capitolo, intitolato la Bellezza dellorecchie 24, nel
quale si intravede linferiorit rispetto al ruolo assunto dai capelli in precedenza. Tale
compito delle orecchie assai pi arduo e difficile, poich devono essere pronte per
ricevere le ispirazioni divine dai capelli-pensieri. Interessante il seguente passo:
Queste in te devono essere la prontezza e ricevere le Divine inspirationi, il che riuscir
difficile dopo la riforma de pensieri 25
Lambiguit della parola riforma pu essere interpretata in duplice modo: la
riforma dei pensieri-capelli di prima, ma in particolare il ruolo esercitato dalla
Dottrina della Fede nel periodo della Controriforma. Le orecchie sono collegate al
cuore, prendendo forma nella figura retorica di Salomone e delle sue scelte, capace di
ricevere i celesti influssi intrappolando i suoni. Lorecchio influisce sul libero
arbitrio, altro punto quietista in Pallavicino, agendo sulla prontezza di spirito contro
la tentazione: il rischio perdere i suoni delle voci 26divine che risvegliano lanima.
22 Cfr. Ferrante Pallavicino, Le bellezze dellanima , p.18.23 Cfr. Ferdinando Zucconi, Lezioni sacre sopra la Divina Scrittura: tomo secondo, presso PaoloBaglioni, Venezia 1714, pp.50-54.24 Cfr. Ferrante Pallavicino, Le bellezze dellanima , pp.20-25.25 Cfr. Ferrante Pallavicino, Le bellezze dellanima , p.20. "(
Cfr. Ferrante Pallavicino, Le bellezze dellanima , p.22.
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Nel quinto capitolo, intitolato la Bellezza della fronte , Pallavicino rende palese
lo scopo dellopera stessa. La fronte come larco delle meraviglie, che attraverso il
suo ruolo fondamentale, sostiene la purezza spirituale:
Theatro, espone in se medesima, i pi occulti affetti dellanimo, e quali frontespizio di
questo gran libro, in cui si leggono tratti memorabili del divino potere, mostra compendiato,
quanto nella mente con molti pensieri li tratta. 27
La fronte il centro di questa nuova visione delle cose, dove si rivoluzionano le
bellezze dellanima, importantissimo punto nevralgico di trasmissione Uomo-Dio. Nella fronte impresso il nome dellAltissimo, attraverso il battesimo, ma bisogna
evitare ogni ostacolo terreno. Questa visione pallaviciniana, probabilmente si
identifica con quel substrato magico-alchemico, tanto in voga gi ai tempi di
Marsilio Ficino: non si pu dimenticare limpatto del cosiddetto Corpus Hermeticum .
Queste raccolte di testi nati in et imperiale romana, che combinavano elementi
neoplatonici, univano concetti ricavati dal Cristianesimo con forme di gnosi mistico-
magica. Proprio a partire dal Rinascimento questo insieme di dottrine prolifera, basti
pensare alle idee derivanti dalla Cabala ebraica, come testimoniato anche da Pico
della Mirandola. Il compendio pi interessante risulta essere il De occulta
philosophia 28 di Cornelio Agrippa, ma aprire in questa sede una discussione sul
ruolo della magia sarebbe fuorviante. Limportante comprendere lo scenario coevo,
dove un libertino come Pallavicino pu vivere una vera riflessione speculativa.
Ferrante vuole spiegare il processo di purificazione sfruttando lallegoria del Gallo:
La coscienza pur anche vien simboleggiata nel Gallo, non solo per essere amante della luce,onde lincontra col canto, quale deve essere quella verso i raggi, di Dio, e della ragione: ma
eziando per la vigilanza, allhor, che rassembra pi soave [...] Questo essere figurato, fatto
accusatore di Pietro colpevole, come la coscienza, accusatrice dellanimo, che travia dal
debito dellumanit, e dalle leggi del Cielo. 29
27 Cfr. Ferrante Pallavicino, Le bellezze dellanima , p.25.28 Cfr. Patrizia Turrini, "De occulta philosophia": cultura accademica e pratiche esoteriche a Siena
alla met del XVI secolo , Il leccio, Monteriggioni 2003, pp.27-29. 29 Cfr. Ferrante Pallavicino, Le bellezze dellanima , p.28.
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Si pu intravedere in questo passo citato una grande accusa nei confronti della
Chiesa di Roma e della figura di Urbano VIII, colpevole di dissipare la vera fede.
Nella figura del Gallo 30 risiede un antichissimo simbolo cristiano, ricollegato al
rinnegamento di san Pietro, ma divenuto in seguito il richiamo alla vigilanza per una
resurrezione dalle tenebre. Pallavicino alludendo a Pietro, considerato fondatore della
Chiesa romana, indirizza la propria forte critica morale ai vertici cattolici. Pietro
colpevole di non essere vigile, eziando soave e immerso nei piaceri terreni, in attesa
della luce. Il messaggio accusatorio chiaro: imitare il gallo, che attraverso la sua
vigilanza, evita la vanit. La fronte pallaviciniana rispecchia la coscienza stessa
contro la pazzia mondana e viziosa. Questa accusa ritorna anche nel sesto capitolo,
dedicato alla bellezza degli occhi 31, dove si invoca lesempio evangelico di Cristo.
Gli occhi simbolizzano l intenzione , come ricorda Matteo nel Vangelo, la
lucerna 32 del corpo locchio. Ferrante vuole avvisare lanima-donna del lettore dei
pericoli, citati come compiacere delle passioni 33 , che ingannano con la vana
apparenza per fare peccato come Eva o Davide con Bersabee 34. Per evitare tutto ci,
Ferrante avverte35
che non bisogna chiudere gli occhi: lanima deve piangere, perchogni lacrima prodotta diviene nettare prezioso per Dio. Il settimo capitolo, bellezza
delle guancie, coglie le qualit del divino contro lutilitarismo dominante:
Documento, indegnamente tal volta praticato, mentre altri per giunger a suoi disegni, o nel
guadagno di ricchezza o nellaquisto dhonori, scelleratamente procede per fas e per nefas. 36
Probabilmente questa critica rivolta alla dottrina di Machiavelli 37, padre della
dottrina politica moderna, proprio grazie al riferimento al documento e fas/nefas . Leguancie sono il luogo dei desideri, che si colorano attraverso la carit e tribolazione.
30 Cfr. Edouard Urech, Dizionario dei simboli cristiani, pp.105-106.31 Cfr. Ferrante Pallavicino, Le bellezze dellanima , pp.35-44.32 Cfr. Vangelo (Mt. 6,22).33 Cfr. Ferrante Pallavicino, Le bellezze dellanima , p.37.34 Cfr. Ibid., pp. 40-42.35 Cfr. Ibid., pp.43-44.36 Cfr. Ibid., p.56.37
Cfr. Wikipedia, Per fas et nefas , reperito il 2010 Dicembre 29 suhttp://it.wikipedia.org/wiki/Per_fas_et_nefas
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Il naso 38, descritto nellottavo capitolo, rende fragile lanima nel cammino verso
la Beatitudine: lavviso pallaviciniano predisposto verso la prudenza e discrezione.
Atteggiamento ripreso anche nel nono capitolo, Bellezza della bocca 39, dove si
consiglia la meditazione. Difatti tale meditazione pallaviciniana 40 un nutrimento
dolce per lanima-donna, capace di restringere i pericoli derivanti dalla bocca,
indirizzandola verso la Beatitudine. Per evolversi ulteriormente bisogna inoltrarsi
nella bellezza dei denti 41 (gli affetti), la bellezza del mento 42 (origine della propria
forza) e la bellezza del collo 43 (libert e libero arbitrio). Altro passaggio decisivo
verso la Beatitudine viene descritto nel tredicesimo capitolo, dedicato alla bellezza
delle poppe 44, evocando ancora quel senso di carit dimenticato dai poteri dominanti:
Ahi quanto fosti sciocca nel comperarti lInferno, con tante ricchezze, con le quali avresti
acquistato un capitale immenso di Beatitudine? Tra queste poppe della carit, quali tra due
Torri, che tal nome appunto ricevettero dallo Sposo, assicura ora i tuoi affetti, i quali da
queste difesi in ogni contrasto, non pi scorreranno rischio di servir a trionfi della carne, o di
Satanasso.. 45
Il riferimento alle due Torri 46 dello Sposo (Cristo) rivolto verso lopulenza
dittatoriale della Chiesa di Roma e della monarchia spagnola, intime alleate nella
repressione spirituale delle anime-donne. I capitoli dedicati alla bellezza delle mani 47
e dei piedi 48, colgono gli errori commessi a causa delle passioni e desideri carnali.
Ferrante Pallavicino conclude la propria opera, nel sedicesimo capitolo dedicato alla
Bellezza della statura 49 , promettendo le gioie dellincontro con la Beatitudine,
dove si vivr un rapporto sessuale-spirituale, pieno di santissimi baci e lieti amplessi.
38 Cfr. Ferrante Pallavicino, Le bellezze dellanima , pp.57-63.39 Cfr. Ibid., pp.63-71.40 Cfr. Ibid., pp.65-69.41 Cfr. Ibid., pp.72-75.42 Cfr. Ibid., pp.76-77.43 Cfr. Ibid., pp.78-82.44 Cfr. Ibid., pp.83-90.45 Cfr. Ibid., p.56.46 Cfr. Edouard Urech, Dizionario dei simboli cristiani, pp.53-244.47 Cfr. Ferrante Pallavicino, Le bellezze dellanima , pp.91-96.48 Cfr. Ibid., pp.97-101. $+
Cfr. Ibid., pp.102-104.
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3. Conclusione
I Simbolismi e le allegorie presenti in questa opera pallaviciniana sono tantissimi,
con estremo rammarico, non stato possibile rappresentarli in toto. Tuttavia questa
fede cerimoniale esposta da Pallavicino, cos libertina nello stile, vuole essere il
terreno ideale per la direzione delle anime. Nellanalisi dellopera si possono
individuare elementi biografici, storici e religiosi, ma il problema principale pu
essere il processo di comprensione: non si possono forzare troppo le chiavi di lettura.
Difatti si possono riscontrare elementi autobiografici, come il fallimento della vita
ecclesiastica 50 di Ferrante, oppure il dolore della sua buia condizione di peccatore 51.
Lopera spirituale nasce con lo scopo di dirigere lanima verso Dio, ma questa
perfezione pallaviciniana prende forma in un determinato capitolo dellopera: il
settimo capitolo, ovvero la bellezza delle guancie 52, dove Ferrante profetizza
anche la propria morta inconsciamente. Il richiamo alla decapitazione di San Paolo di
Tarso 53, che rappresenta lascesi diretta verso il Cielo, preclude lutilit della
tribolazione. I dolori servono per dimenticare i peccati, che sono rispecchiati
nellallegoria del melograno, frutto associato alla sofferenza della Madonna.
Un simbolo della direzione spirituale, quel concetto di maternit 54 pallaviciniana,
celebrata in una triplice associazione simbolica Melagrano 55 Rosa Madonna.
Questo punto di riferimento pu evitare ulteriore dolore, sotto la tutela della grande
madre spirituale, tuttavia Ferrante vuole ricordar sempre al fedele lettore:
Gi noto, che la Divina bont fa aratro, onde il seme delle tribulationi ci fruttifichi merito
[] fia ad abbellire le guancie con la carit [] desiderarai di mostrarti corteccia melagrane,
quale il tuo Dio ti brama. 56
50 Cfr. Ferrante Pallavicino, Le bellezze dellanima , p.31.51 Cfr. Ibid., pp.18-19.52 Cfr. Ibid., pp.44-57.53 Cfr. Ibid., pp.52-54.54 Cfr. Ibid., pp.50-51.55 Una rappresentazione tipica del simbolismo del frutto usata pure dal Botticelli :Cfr. Wikipedia, Madonna della Melagrana del Botticelli , reperito il 2010 Dicembre 29 su
http://it.wikipedia.org/wiki/Madonna_della_Melagrana 56 Cfr. Ferrante Pallavicino, Le bellezze dellanima , p.55.
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Servono opere di santit, ricche di sacrifici e martiri personali, per raggiungere la
grazia divina. Il pensiero pallaviciniano collegato alla volont, al rapportarsi con la
libert e libero arbitrio, votandosi allubbidienza che permette lingresso in paradiso.
Questo bisogno di ubbidienza alla religione 57, non vuole apparire una forma di
schiavit nei confronti della gerarchia ecclesiastica, ma vuol avvisare il lettore che:
[] le armi per vincere il Demonio, e debellare lInferno, che nellosservanza di quegli
ordini [] e cos dallubbidienza sola, pu collegarsi teco Iddio. 58
Il temperamento ecclesiastico di Pallavicino viene ripreso in ogni capitolo
dellopera, turbolente e melanconico a tratti, che gode di una relativa indipendenza
dagli influssi luterani e riformati. Ferrante contribuisce a dare forza allopinione, in
piena antitesi alle concezioni del suo periodo, rimane ostile alla vigenza di norme di
esemplarit. Respingendo generalmente le regole imposte dalle autorit,
lincorruttibile idealista Pallavicino, vuole versare una forza corrosiva nella societ
del suo tempo, cos da risvegliare lanima vittima dei piaceri della vita terrena.Gli amici dellaccademia degli Incogniti avranno sicuramente apprezzato questo
scritto, che non ebbe una notevole fortuna negli anni a seguire. Nel lungo periodo, a
dispetto dei suoi detrattori coevi, questa opera ha goduto di una diffusione geografica
amplissima: sfuggendo alla follia delleresia quietista sul finire del Seicento.
Attualmente diverse copie sono presenti in paesi come lInghilterra, Scozia, Francia,
Albania, Russia, Stati Uniti, Germania, Slovenia, Svezia e Spagna. Nella figura
pallaviciniana convive una personalit davvero molto complessa, un Jiulian Assange 59 ante-litteram, appartenente al genere umano che lotta per la libert di
pensiero e di parola. Da sempre contro ogni potere totalizzante, in tutte le parole
scritte si intravede una testimonianza fantastica: inquieto simbolismo moralizzante,
lillusione del sogno e la prospettiva della metamorfosi universale della realt.
57 Cfr. Ferrante Pallavicino, Le bellezze dellanima , p.82.58 Cfr. Ibid., p.55.59
Cfr. Wikipedia, Julian Assange , reperito il 2010 Dicembre 29 suhttp://it.wikipedia.org/wiki/Julian_Assange
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SITOGRAFIA
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Wikipedia: http://it.wikipedia.org/
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