La Bosnia e le sue bellezze

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Ponti & Fiumi

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La Bosnia e le sue bellezze è una presentazione specifica sui ponti e sui fiumi apparteneti alla bosnia e molte altre curiosità come l' autore "Ivo Andrich".

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Ponti

&

Fiumi

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DOVE SI TROVA LA BOSNIA?

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I PONTI“Di tutto ciò che l’uomo, spinto dal suo istinto vitale, costruisce ed

erige, nulla è più bello e più prezioso per me dei ponti. I ponti sono più

importanti delle case, più sacri perché più utili dei templi.Appartengono a

tutti e sono uguali per tutti, sempre costruiti sensatamente nel punto in

cui si incrocia la maggior parte delle necessità umane, più duraturi di tutte

le altre costruzioni, mai asserviti al segreto o al malvagio.”

IVO ANDRIC, I ponti, da “Racconti di Bosnia”

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I PONTI IN BOSNIA ERZEGOVINAI ponti erano considerati un elemento fondamentale nella cultura

ottomana. Il loro significato oltre che pratico, era simbolico poiché

collegavano e collegano ancora oggi l’acqua con la terra, gli elementi

preferiti dai musulmani.

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TABELLA

PONTI CITTA’ FIUME

Ponte di Mostar Mostar Neretva

Ponte di Visegrad Visegrad Drina

• Ponte Latino• Ponte Vrbania• Ponte Festina Lente

Sarajevo Miljacka

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Ponte di Visegrad

Ponte Festina Lente

Ponte di Mostar

Ponte Vrbanja

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MOSTAR E IL SUO PONTEMostar è una città di 105.448 abitanti della Bosnia Erzegovina: è la capitale

non ufficiale dell’Erzegovina ed è costruita lungo il fiume Neretva.

Il nome Mostar deriva dal suo “ponte vecchio” (lo Stari Most) e dalle torri

sulle due rive dette “i custodi del ponte”( mostari).

Fu fondata nel XV secolo dai Turchi Ottomani: era il centro

dell’impero nella regione dell’Erzegovina.

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Durante la seconda guerra mondiale la città di Mostar fece parte dei

Territori dell’attuale Bosnia Erzegovina,dello stato indipendente di

Croazia controllato dai nazifascisti. Dopo la seconda guerra mondiale

entrò a far parte della repubblica di Bosnia Erzegovina (una delle sei che componevano la Jugoslavia).

Nel 1992 Mostar dichiara l’indipendenza e l’anno successivo nasce una lotta per il possesso della città.

Il 9 novembre 1993 il ponte venne distrutto .

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LA DISTRUZIONE DEL PONTE

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“Era quel simbolo, e non il manufatto, che si era voluto colpire. La pietra non interessava ai generali croati. Il ponte, difatti, non aveva alcun interesse strategico. Non serviva a portare armi e uomini in prima linea. Esisteva, semplicemente. Era il luogo della nostalgia, il segno dell’appartenenza e dell’alleanza tra mondi che si volevano a tutti i costi separare”.

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L’INAUGURAZIONE DEL PONTE RICOSTRUITO

Nel 2004 il ponte venne ricostruito e poi dichiarato dall’UNESCO

patrimonio dell’umanità.

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LA TRADIZIONE DEI TUFFIDopo la ricostruzione del ponte è ripresa la tradizione dei tuffi nella

Neretva. Durante l’anno i bosniaci si sfidano buttandosi dal “vecchio

ponte”: il 27 luglio si tiene una gara ufficiale.

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La NeretvaLa Neretva, chiamata anche Narenta, è un fiume bosniaco lungo

225 km: anticamente la zona era abitata da Romani, Slavoni e Daorsoi.

Le sue sorgenti sono situate a 1320 m nelle Alpi Dinariche. La Neretva ha una foce a delta ed è uno dei fiumi più freddi del mondo, caratterizzato

da acque pulite, limpide e da una flora particolarmente delicata.

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REGIONIATTRAVERSATE

CITTA’ ATTRAVERSATE AFFLUENTI

Erzegovina Konjic Rama

Raguseo Narentana Jablanica Bregava

Capljina Rakitnica

Pocitels Trebiz

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IL PONTE DI VISEGRADSotto il ponte di Visegrad scorre la Drina. Di tutti i ponti il più famoso è il

vecchio ponte di Visegrad, progettato dall’architetto di Mimar Koca Sinan

nel 1571, su ordine del Visir Mehamed Pascià Sokolovic. Il ponte è

costituito da 11 archi in muratura e da una rampa di accesso ad angolo

retto con quattro archi sulla riva sinistra.

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Il ponte è lungo 179,5 m ed è un capolavoro di uno dei più grandi architetti e ingegneri del periodo ottomano classico, contemporaneo del

Rinascimento italiano.

Il Visir lo fece costruire per rendere omaggio alla sua terra natale e per

esercitare un maggiore controllo sulla regione.

Visegrad

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LA DRINAIl fiume Drina è lungo 346 km e nasce dalla confluenza dei fiumi Tara e

Piva nei pressi di Scepan Polje in Montenegro. E’ caratterizzato da un

corso serpentino ideale per il rafting : inoltre non è navigabile.

La Drina è il più grande affluente del fiume Sava.

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REGIONIATTRAVERSATE

CITTA’ ATTRAVERSATE AFFLUENTI

Montenegro Foca Sutjeska

Serbia Gorazde Bristica

Bosnia Visegrad Praca

Bajina Drijanaca

Basta Janja

Zvornik Cehotina

Lim

Rzav

Jadar

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LA SUA STORIAIl fiume Drina era il vecchio confine tra l’Impero Romano d’Occidente e

quello d’Oriente: adesso segna il confine tra la Bosnia Erzegovina e la Serbia.

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LA LEGGENDA La leggenda narra che la squadra dell’architetto Sinan non riuscisse a

procedere con la costruzione del ponte: tutto ciò che veniva costruito di

Giorno, veniva distrutto di notte dalla ninfa delle acque. Per risolvere la

Situazione, bisognava trovare due fratellini gemelli (furono un maschio e una femmina, Stoja e Ostoja)e murarli all’interno del pilone centrale

del ponte.

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I bambini furono trovati e sottratti alla madre che, disperata, li seguì

fino a Visegrad: qui i bambini furono murati ma, per la compassione

dell’architetto, furono lasciati dei fori attraverso i quali la madre

potesse allattare i bambini. In memoria di questo da centinaia di

anni dal muro scorre il latte materno.

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IL FIUME MILJACKALa Miljacka è il principale fiume della capitale della Bosnia, Sarajevo

intorno al quale la città è stata fondata. Il fiume non è balneabile o

navigabile, inoltre è poco profondo e ha una lunghezza di 36 km: è

caratterizzato da acque marroni ed è noto per il suo odore salmastro.

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REGIONIATTRAVERSATE

CITTA’ ATTRAVERSATE AFFLUENTI

Bristica Lapisnica Bosna (il più grande)

Repasnica Moscanica

Creek koseveski

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IL PONTE LATINOFu costruito nel 1798 al posto di uno risalente al 1565.

E’ in travertino, con quattro arcate e tre piloni. Collegava il quartiere dei

Cristiani al resto della città e da qui viene il nome con cui è conosciuto.

Fino a due decenni fa il ponte era chiamato “ponte Gavrilo Princip”, dal nome del giovane che nel 1914 sparò all’arciduca Francesco Ferdinando

causando la sua morte e quella della moglie e dando inizio alla prima

guerra mondiale.

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IL PONTE VRBANJAE’ il ponte più triste della storia di Sarajevo dato che qui scorse il primo

sangue dell’assedio della città il 6 aprile 1992 quando, da cecchini serbo-

bosniaci appostati nell’antico cimitero ,furono uccise 2 studentesse

durante una manifestazione contro la guerra. Ora una piccola lastra

ricorda il tragico evento. Nello stesso posto, un anno e mezzo dopo perse

la vita il giovane pacifista italiano Gabriele Moreno Locatelli.

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IL PONTE FESTINA LENTENel 2012 è stato inaugurato un nuovo ponte sul fiume. Gli architetti che lo

hanno progettato sono i giovani Adnan Alagic, Amila Hrustic e Bojan

Kanlic. Il ponte si chiama Festina Lente, che in latino significa “affrettati

lentamente”.

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Il ponte si snoda come un nastro a circa 38 metri di altezza al

di sopra del fiume e presenta nella sua parte centrale una sorta di nodo

che ospita al suo interno delle panchine.

L’idea è quella di creare un equilibrio tra le rive sinistra e destra del

fiume, stabilendo anche un’unione temporale e spirituale tra le due. Il

“nodo” ponte rappresenta una porta,simbolica, che predispone a entrare

in un’altra dimensione spirituale.

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“Così, ovunque nel mondo, in qualsiasi posto, il mio desiderio vada e si arresti, trova fedeli e operosi ponti, come eterno e mai soddisfatto desiderio dell’uomo di

collegare, pacificare, unire insieme tutto ciò che appare davanti al nostro spirito, ai nostri occhi, ai

nostri piedi, perché non ci siano divisioni, contrasti, distacchi.”

IVO ANDRIC, I ponti, da “Racconti di Bosnia”

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Grazie a tutti