Download - Il Giornale 21 Marzo 2010

Transcript
Page 1: Il Giornale 21 Marzo 2010

39 SPORTil GiornaleDomenica 21 marzo 2010

10 CASE/VENDITA INLOCALITA' TURISTICHE

COSTA Azzurra vicinanze Saint Tropez vendesiappartamento trilocale sul mare inintermediaritel. 360208279 53588

15 CAPITALI AZIENDEE SOCIETA'

ACQUISTARE vendere aziende, immobili, ricerca-re soci? Ventennale esperienza - pagamentocontanti 02.3272448 - www.cogefim.com

30859

27 SALUTE EBELLEZZA

ASSAPORA i primi brividi di primavera attraverso imigliori trattamenti relax. Nuovissimo ambientedi gran classe. PROMOZIONE. Tel.02/20403088 53598

Paolo Bugatto

Cardiff L’ultimasporcametaètuttaita-liana.Macomea Saint Denisunasetti-manafa,èamaraancheaCardiff,dopol’ultimasfidapersacontroiDragoni.AlMillennium finisce 33-10, è la quartasconfittadella serie. In mezzoc’è la vit-toriadelFlaminiocontrolaScozia(cheieri ha vinto in Irlanda 23-20), che noncancella una parte finale di torneo incuilasquadradiMallettèstatadomina-ta.NettaancheconilGallesladifferen-za di valori. Le attenuanti sono questavoltagliinfortuni:quellodiCanale,do-po appena due minuti di gioco, quellodiCanavosiochetrovaglispogliatoido-poappenamezz’oradigioco.Lalucesispegnelì.Senonaltro,anchesenzabril-lare, fino ad allora gli azzurri erano ri-mastiinpartita.Unabuonadifesa,quel-lo che serviva contro un Galles confu-sionario ma non pericoloso. Il debut-tantePrydiebencontrollato,ShaneWil-liams arginato da Robertson. Roba dacopione per una squadra come quellaitalianacheincampohabisognodipo-

chi punti fermi.In attacco, la solita storia. Una squa-

drachepallainmanononpungenessu-

nadifesa. ACardiff cihamesso lo zam-pinoancheGowernonparticolarmen-te ispirato in una intelaiatura davveropriva di punti di riferimento. A fare ladifferenza allora ci pensa la mancanzadi disciplina azzurra. Barnes è inflessi-bile con la prima linea e nelgioco a ter-ra. Il risultato sono quattro punizioniche Stephen Jones (100 per 100 dallapiazzola)nonfaticaa spedireinmezzoai pali. Ci dice male con il montanteche Mirco Bergamasco colpisce e conl’improbabile drop di Gower: i puntinonarrivano.Èunasquadrachesegnapocol’Italia,eselofaciriesceconisuoiimpact player, ovvero i panchinari co-medimostranoleduemetediCanavo-sio a Scozia e Francia. Se poi la difesa,che al Flaminio contro gli inglesi avevameritato la standing ovation, a Cardiffperde cardini, ecco che per la squadradi Gatland diventa un gioco da ragazziandareacolpirelìdovec’èilnervosco-perto.

Tornati dagli spogliatoi, infatti, l’at-tacco gallese ci mette davvero poco asalire in cattedra. Stephen Jones e Sha-

ne Williams a ispirare, James Hook acolpire con la difesa azzurra tagliata indue dal più banale cambio di passo.Stessotemagiàdisegnatosulcampoinoccasione della marcatura di Lee Byr-ne annullata dall’arbitro per un bloccoirregolare.Dettaglichefannocapireco-me la versione light dell’Italia non haancoraimezzipersopravvivereadaltolivello. Senza Canale, Garcia diventaun problema lì a metà campo, con Te-baldichesilasciaanticipareinoccasio-nedellatrappolacheShanklinpreparaper quattro azzurri: si apre un varco edecco l’ennesima fuga per l’ennesimameta di Williams, il finalizzatore.

IlGallessirilassa:lapartitaèormaiintasca, le pressioni sopra la testa di Ga-tlandallontanatedicolpo.Èilmomen-to della nostra sporca ultima meta. LafirmaMcLean,unochealmenoleparti-telehagiocatetuttedall’inizio.Hailsa-poreamaroperchédaCardiffsiesceco-munquecon la sensazione di unpassoindietro. Ora il Sudafrica, due test, il 19e il 26 giugno in pieno mondiale di cal-cio. E, mentre la Francia festeggia ilgrandeslam(12-10all’Inghilterra), noiavremotempopercontinuareadanno-iarci con il nostro campionato.

LA PRIMA CLASSICA

Freire, una Sanremo d’autorePetacchi e Pozzato non bastanoLo spagnolo vince per la terza volta in RivieraE nel volatone scopriamo anche il baby Modolo

Boonen secondolo spezzino terzo

Cristiano Gattinostro inviato a Sanremo

Poi dice che il ciclismo èuno sport per bestioni. Losport dei muscoli, della faticae delle teste quadre. Ecco, co-me tutte le dicerie idiote, an-che questa può tranquilla-mente finire al macero, butta-ta a mare tra le onde di Sanre-mo: il signor Oscar Freire, me-glio noto come la Gattamortadel gruppo, illustra con un ca-polavoro dei suoi come anchenelsupremoeserciziodellafa-tica il cervello conti comun-que più della forza bruta.

Terza Sanremo, per lui. Co-melealtre,piùdellealtre,èvit-toria d'autore. Il marchio diqualitàèilsolito,ormairicono-sciuto e apprezzato in tutto ilmondo (manca solo la prima

imitazione cinese). Mentre glialtri si dannano, chi più chimeno, chi prima chi dopo,l'astutissimosipreoccupasol-tanto di tenere le ruote giuste,di non prendere vento in viso,di non sprecare nemmeno unnanogrammo di fatica (lo sobenissimo che la fatica non simisura i nanogrammi: è unmodo di dire, vediamo di ca-pirci). Così fino agli ultimi tre-centometri,dopotrecentochi-lometri di diligente prepara-zione. Poi, il Freire dei grandishowmondiali.L'assoloèirre-sistibile,indiscutibile, irripeti-bile: tutta bile per gli avversa-ri, che non sono scendilettoqualunque, ma rispondono alnome di Boonen e Petacchi. Ibattuti aggiungono altri caratiadunavittoriadisovranacara-tura: è praticamente un podioda campionato del mondo,quando il Mondiale finisce daMondiale.

Semmmmmbra facile, dice-va il vecchio spot. Anche laGioconda di Leonardo sem-bra un quadro facile. Anche laPietà di Michelangelo sembrauna scultura semplice. AncheImagine sembra una canzoneelementare. Persino la teoriadellarelatività,unavoltascrit-ta in formula, sembra facile.L'apparente semplicità del ri-sultatoètipicadi tutti i capola-vori. Nel suo piccolo, pure laSanremo di Freire lo è. Cosa civorrà mai: stai lì con i primi fi-no a Sanremo, poi li tramorti-sci allo sprint. Peccato che a

svolgerequestobanalecompi-tino ci provino in duecento,ma alla fine il risultato tornisoltanto a lui: il campione ri-flessivo, il campione sornio-ne, il campione che ormai po-

tremmopuremourinizzare,ri-battezzandolotranquillamen-te Sorni-Uan.

Perdere in modo così nettoda un vincitore così granderendemolto più nobile pure la

sconfitta. Teatro di dopogaraapocalittici,con biciclettesca-raventatenei lunottidelle am-miraglie e corridori che se lepromettono a futura memo-ria, ma anche solo di rabbioserecriminazioni e di eterni ma-se-però, questa volta il lungo-marediSanremoèil luogodel-la pace e della rassegnazione:non si trova in giro un cane di-sposto a pronunciare una solaparola di stizza. Tutti uniti neldire le poche parole doverose:troppo forte questo Freire, echi lo batte un Freire così. Loammette Boonen, il play-boymilionario uscito dai cocaina-party per tornare ai suoi regalilivelli. E lo riconosce Petacchi,reduce da un inverno di sini-stri vari e articolati, dunquebravissimoacentrare comun-que il terzo posto.

C'è tutto un mondo di pro-

mossi e di bocciati, alle spallediquestoRotarydelpodio.Pri-ma di tutto e sopra tutti c'è Sa-cha Modolo, lieto evento efioccoazzurro del nostro cicli-smo: a 22 anni, neoprofessio-nista,lanciailprimoassordan-te vagito con un quarto postofenomenale, duellando senzatimori e senza tremori nellagiungla spietata dello sprint.Per noi tutti, la buona notizia.Unavoltatanto, ilbaby-prodi-gio è italiano. Da troppo tem-po erano immancabilmentestranieri. Questi, a Sanremo,colano invece a picco: l'ulti-mo vincitore Cavendish pagal'inverno trascorso dal denti-sta, mentre il norvegese Boas-son Hagen paga il chilome-traggio ancora troppo piùgrande di lui. Se nefaccianounaragio-ne, i due fenomenidi ultimissima ge-nerazione: non èchepossiamonau-fragare semprenoi. Noi abbiamogià dato. Tutto il2009 senza una so-la vittoria impor-tante è ancora lìche grida vendet-ta. Per la verità ab-biamo ricomincia-to allo stesso modo, perdendoancora: ma stavolta in un mo-do tutto diverso. Molto piùconsolante. Perché Petacchi eModolo, il vecchio e il giova-ne, perdono un sontuososprint da un sontuoso vincito-re. Ma soprattutto perché sta-volta possiamo vantare l'uni-co vero assaltatore della gara,il solo temerario che abbia se-riamente tentato di far saltarequesto monolite dello sprintchiamato Milano-Sanremo. Ilsuo nome è Filippo Pozzato,campione d'Italia, finalmentecampioneditaglia.Bisognaes-sere molto forti e molto folliper pensare di fare selezionealla Sanremo. Come gioco, èun «solo contro tutti» che de-moralizzaancoraprimadipar-tire.

Eppure Pippo ci prova. Dalontano e da vicino, sul Poggioe giù dal Poggio. Fino a pochecentinaia di metri dalla meta.Perchécertemissioniimpossi-biliriescano,serveun'eccezio-nale congiunzione astrale. Gliera piovuta dal cielo nel 2006,stavolta si gira dall'altra parte.Nonimporta:Pozzatoresta davoto 8. Non è poco, per un uo-mo che si è fatto tatuare unacarpa sulla schiena. Dice chein Giappone porta fortuna.Servirà per vincere la Tokyo-Okinawa.

PODIO VIP

Pier Augusto Stagi

Sanremo Tanta Italia nellaSanremo di ieri, non quantaperò ce ne sia nel palmaresdi Oscar Freire. Tanta Italia,tantissima nella personalis-sima bacheca di questo34enne corridore cantabro,che due dei suoi tre mondia-li li ha vinti proprio sulle no-stre strade, a Verona, e pertre volte è salito sul gradinopiù alto di uno dei monu-menti ciclistici mondiali.

Tanta Italia nellaSanremo di Frei-re, che a 34 anniha anche un'altramedaglia da mo-strare con orgo-glio: mai coinvol-to in vicende didoping.Maiunso-spetto, nemmenoun pissi pissi. Ol-tre tutto per un ci-clista di un Paese,la Spagna, che diguai ne sta pas-

sando abbastanza.Tanta Italia e tanti attac-

canti, un uomo su tutti: Filip-po Pozzato, che dalle Maniein poi prova far saltare il ban-co e ostinatamente. Lui e lasua squadra provano fino al-l’ultimo chilometro, con ge-nerosità e tenacia. «Filippomi ha davvero impressiona-to. Ho temuto che arrivasseal traguardo - ammette il vin-citore -. È scattato al momen-to giusto e nel punto giusto.È stato forte, fortissimo: lui ela sua squadra».

Pozzato ringrazia (ha chiu-so 29˚) e ricambia: «Ha vintoun grande corridore, Oscarha meritato la vittoria». Tan-to zucchero filato tra i due,non per Boasson Hagen, ilpupo norvegese, grande fa-vorito della vigilia. «Apritegli occhi - dice Freire -. Que-sto è un ragazzo di talento,ma vince le volate quandoio,Petacchi o Boonen le vola-te nemmeno le facciamo».Onore al merito italiano,onore a Oscar Freire l’«italia-no». «Corre i Mondiali e leSanremo come se fossero ilGp di Chiasso, ma lui vincesolo i Mondiali e le Sanre-mo». Le parole sono di Da-niele Nardello, ex compa-gno di squadra di Oscar Frei-re ai tempi della corazzataMapei e oggi vicino di casadello spagnolo. «Lui è resi-dente a Coldrerio, io a Men-drisio, siamo a due chilome-tri l’uno dall’altro - ci raccon-ta -. È quel che si dice un bra-voragazzo: semplicee dispo-nibile. È solo un po’ svanito.Ha sempre la testa fra le nu-vole. Sua moglie Laura diceche in casa ha tre bambini:Marcos, Mateo e lui».

Di Freire gli spagnoli dico-no che è «listo», scaltro, fur-bo, ma anche «limpio», pu-ro. Soprattutto «despista-do», distratto. È una sorta dimister Magoo del pedale.«Sì, sono distratto: mia mo-glie e i miei amici mi prendo-no sempre in giro, ma non ciposso fare nulla - dice -, iosono fatto così. Se penso aduna cosa non posso pensar-ne un’altra e sono dolori. Co-sa dimentico? Lasciamo per-dere, dimentico tutto, an-che cosa ho dimenticato».Tredici anni da professioni-sta, il prossimo sarà l’ulti-mo. «Tornerò qui tra un an-no, per cercare il poker. Hoancora qualche traguardoda inseguire, ad esempionon ho vinto mai vinto unatappa al Giro d’Italia, que-st’anno può essere l’annogiusto». Prendere nota: se lodice, lo fa. Certe cose non ledimentica.

Rugby: azzurri schiacciati dal Galles

L’Italia chiude con la solita lezione

Ordine d’arrivo della Milano-San-remo: 1. Oscar Freire (Spa) 298km in 6.57’28’’, 2. Boonen (Bel) st,3. Petacchi (Ita), 4. Modolo (Ita), 5.Bennati (Ita), 6. Hushovd (Nor), 7.Ginanni (Ita), 8. Iglinskiy (Kaz), 9.Gilbert (Bel), 10. Paolini (Ita), 11.Breschel (Dan), 12. Geslin (Fra),13. Gasparotto (Ita), 14. Lequater(Fra), 15. Martens (Ger), 16. Offre-do (Fra), 17. Cancellara (Svi), 28.Nibali (Ita) a 9’’, 29. Pozzato (Ita) a18’’, 30. Scarponi (Ita) a 21’’.Albo d’oro recente: 2003: Bettini(Ita), 2004: Freire (Spa), 2005: Pe-tacchi (Ita), 2006: Pozzato (Ita),2007: Freire (Spa), 2008: Cancel-lara (Svi), 2009: Cavendish (Gbr),2010: Freire (Spa).Prossimi appuntamenti: Gand-Wevelgem il 28 marzo; Giro delleFiandre il 4 aprile.

Phillips e Bergamasco

VOLATA VINCENTE Oscar Freire, 34 anni, spagnolo di Torrelavega, conquista a braccia alzate la sua terza Milano-Sanremo [Ap]

L’OSCAR DELLO SPRINT

Il più italianodegli spagnoli«Mi manca soltantouna tappa al Giro»

__

CORAGGIO Filippo

il bello l’unico a tentare

il colpo da lontano. Ma

non gli danno scampo