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Periodico di Informazione Cultura e Politica collegato a www.deanotizie.it

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via Regina Elena, 2881041 Bellona CE

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19.10.2006Tribunale S. Maria C.V.

Direttore ResponsabileFrancesco Falco

Vice DirettoreFranco V aleriani

Responsabile RedazioneFabiana Salerno

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Fiera Agricola, dal 7 al 10 aprile l'evento di settore più atteso del 201 1Dr.ssa Giovanna Pezzulo - Vitulazio

A soli 100 mt dall'uscitaA1 Capua, nel territoriodi Pastorano, l'eventofieristico, patrocinato daRegione Campania,Provincia di Caserta,Comune di Pastorano,

Col diretti, CIA e UCI, occupa una super-ficie di oltre 18.000 mq., grazie alla qualeha accolto nel corso della quinta edizioneoltre 32.000 visitatori paganti. Un mondo,quello del comparto agricolo, che nellospecifico fa riferimento all'intero territoriodi Terra di Lavoro, compiutamente rap-presentato nell'area espositiva della FieraAgricola, l'appuntamento che si rinnovaper la sesta volta e che è ormai diventatopunto di riferimento per rivenditori ed uti-lizzatori di macchine, attrezzi, servizi eprodotti per l'agricoltura. Un trend in cre-scita quello di Fiera Agricola che in pochianni ha raggiunto risultati eccellenti, intermini di adesioni e consensi. "Siamo

davvero soddisfatti di quanto realizzatosino ad ora - afferma Gaetano Marucci,patron dell'evento - nella quattro giorniche proponiamo in realtà sono racchiusigli sforzi e gli impegni che profondiamoper un anno intero e quando il lavoro co-stante è premiato con questi risultati nonpossiamo che esserne felici. L'invito apartecipare è dunque esteso a tutti, nonsolo agli addetti ai lavori - conclude Ma-rucci - ma anche alle famiglie che potran-no trascorrere presso la Fiera un pome-riggio davvero speciale". E' proprio così,dal momento che le tendostrutture, le pa-gode e le aree scoperte di cui si compo-ne la Fiera vanno incontro alle esigenze

più disparate dei vi-sitatori. Vi si posso-no trovare, infatti,non solo macchine,attrezzature, auto-mazioni, mangimi,concimi, ma anche

spazi dedicati ai prodotti tipici, alla floro-vovaistica, al giardinaggio, alla casa e, in-fine ad attività ludiche riservate ai bambi-ni ed ai ragazzi.

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Ministero degli Affari EsteriConcorso, per titoli ed esami, a ventinove posti di Segretario diLegazione in prova (29 posti) GURI n. 24 del 25.03.2011 Scad.04.05.2011

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da quanti respiri facciamo, ma dai momenti che ci

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Uomini Illustri della Camp ania Franco Valeriani - Giornalista - Bellona

Roberto BraccoNacque a Napoli il19/9/1861 da Achille eRosa de Ruggiero du-chessa di Albano. Morìil 20/4/1943 all'età di 80anni. Cultore della can-zone e del teatro, Ro-

berto Bracco (foto), allacciò rapporti diamicizia con attori ed attrici famose ecompose canzoni per il repertorio delle"sciantose". Per Blanche Lescaut (ossiaEmma Sorel) scrive 'A Napulitana in ri-sposta alla famosa 'A Frangesa a cui se-guirono Lilì Kangy e Ninì Tirabusciò. Perla viennese Dora Parnes scrisse 'A can-zone d' 'a pupata, musicata dal maestroDe Leva autore di Funiculì Funiculà. Du-rante una cena insieme con gli amiciPeppino Turco e Mario Costa composeTarantì Tarantella dove sono descrittidue occhi neri e due mari: lo Ionio ed ilTirreno. Altra passione di Bracco fu ilteatro e il 5/6/1893, per Tina di Lorenzo,scrisse Una Donna, un dramma in 4 atti

che ottenne un successo dicritica e pubblico. Per ilgrande Ermete Zacconiscrisse: Maschere, Il Trionfoe Sperduti nel Buio che Vit-torio De Sica porterà sulloschermo. Il 17/3/1912 alTeatro Mercadante di Napolisi svolse la prima rappre-sentazione del suo capola-voro Il Piccolo Santo. Al ter-mine la protagonista, Laura De Vecchi,incontrò Roberto e tra i due nacque unprofondo legame che li portò all'altare.Nel 1929 la nota attrice di teatro EmmaGramatica rappresentò l'ultimo drammadi Bracco, I Pazzi. In un catalogo, gelo-samente conservato, sono riportate 60canzoni e 14 commedie frutto della pas-sione che Bracco nutrì per l'Arte delcomporre.

Vittorio ParisiNacque a Napoli il 28/1/1892 e morì il1955. Il suo esordio nel mondo del belcanto avvenne il 1919 al Teatro La Per-

Quarta parte

gola di Firenze nell'opera diRossini Il Barbiere di Siviglia.Dalla musica operistica, Vitto-rio Parisi, passò alla canzoneclassica napoletana diventan-done un ottimo interprete. In-sieme a Salvatore Papaccio eAnna Fougez cantò nei più fa-mosi teatri del mondo. Tra Pa-risi e Papaccio nacque un pro-fondo legame di amicizia e di

stima anche se nell'arte erano divisi dauna simpatica rivalità. Salvatore Papac-cio era dotato di una maggiore potenzavocale, mentre Parisi prevaleva con ilsuo slancio melodico, dando il meglio disé quando interpretava le canzoni di Sal-vatore Di Giacomo. Nel recinto degli Uomini Illustri del cimi-tero di Poggioreale, sul marmo che cu-stodisce i resti di Vittorio Parisi si legge:"Cantò la sua Napoli con il cuore", men-tre su di un altro marmo si legge: "Alcantore della sua terra amata, il Comunedi Napoli".

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Viaggiare: uno sguardo nel QueenslandLo Stato del Sole, l'incantevole scenario sottomarino situato nellaparte nord-orientale del Continente australiano, ha da un lato la fo-

resta pluviale - Wet Tropics ofQueensland - e dall'altro la GrandeBarriera Corallina. Un vero e proprioEden dei nostri tempi e, per chi vo-lesse ammirare questa meravigliadella natura, il consiglio è scegliereuna delle isole sulla costa tra CapeYork e Bundaberg, dove si varia dalcampeggio al resort, assicurandorelax e divertimento. Opportunitàanche per gli sportivi con le attività

marine tra snorkeling, immersioni e gite in barca per osservare almeglio questi paesaggi onirici. Coralli e mare, laghi, cascate, parchinazionali, gole e cittadine multietniche; le acque cristalline della baiadi Moreton, la Gold Coast, 74 isole incontaminate del Whitsundays.Da non perdere poi gli splendidi tramonti di Townsville nuotando trale barriere coralline di Magnetic Island, paradiso dei koala. E DunkIsland dalle spiagge dorate. Insomma, una vacanza in un'atmosferanaturale tra favola e sogno.

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Per il 150° (continua la nostra rassegna-st ampa)Prof. Antonio Martone - Pignataro Maggiore

BENIGNIE veniamo ora algrande Benigni cheirrompe sulla scenadel Festival di Sanre-mo su di un cavallobianco in uno svento-lio di bandiere tricolo-

ri. Egli ci ha raccontato da quantolontano viene la nostra storia e quan-ta bellezza ha creato e in quanti so-no morti per raggiungere quell'unitàd'Italia che oggi è scontata o conte-stata (così su Avvenire del 19 feb-

braio). Commento dell'articolistaMarina Corradi: "Retorica? Forse,anche perché quegli anni, come tut-te le epoche, hanno avuto le loroombre e vittime, e i padri della patrianon erano santi, e i garibaldini menche meno. È opportuno - aggiungia-mo noi - qui ricordare il giudizio chelo stesso Garibaldi espresse nei ri-guardi dei suoi "Mille" il 5 dicembre1861 in pieno parlamento a Torino:"Tutti generalmente di origine pessi-ma e per lo più ladra; e, tranne po-che eccezioni, con radici genealogi-che nel letamanio della violenza edel delitto".

UNITA' CONTRO LA CHIESAIl 1° marzo leggiamo poi ancora suAvvenire (p. 27) un interessante ar-

ticolo di G.P. Romanato: "Italia libera-le? Non con la Chiesa"; le leggi delnuovo Stato seguirono una tendenzaanticlericale, fino agli espropri dei be-ni ecclesiastici per ripianare il deficitnazionale. Ma l'esito fu una nuova vi-talità anche nel sociale; infatti ci fuuna ripresa dell'azione dei cattolicinel campo della marginalità sociale,degli asili, della scuola, della stampa,delle missioni, ecc., insomma piùcompattezza del mondo cattolico econsolidamento del papato. Una no-stra precisazione a proposito del "de-ficit nazionale": in realtà si trattò deldeficit del Regno sabaudo che stavaper dichiarare fallimento e che fu ri-pianato con i soldi del regno meridio-nale! Segue

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Assunzione a rischio per i fumatoriProvvedimenti negli Usa per chi, a smettere di fumare, non ci riesceproprio. O fumi o lavori. La dipendenza dal fumo può comportare lamancata assunzione per chi è troppo appassionato alla nicotina. Di-fatti, secondo quanto riportato nel quotidiano International Herald Tri-bune, in molti ospedali e strutture sanitarie vengono adottate restri-zioni nelle assunzioni dei fumatori col chiaro obiettivo di "voler au-mentare la produttività dei lavoratori, ridurre i costi sanitari, e inco-raggiare uno stile di vita più salutistico". Un'iniziativa presa già datempo in molti stati federali. Ad esempio, numerosi ospedali hanno bloccato le as-sunzioni dei fumatori a partire dallo scorso anno. Le sigarette, dunque, mettono a re-pentaglio il lavoro in corsia, tanto che gli annunci di lavoro richiedono esplicitamentepersonale 'tobacco-free', cioè non dipendente dal tabacco. Inoltre, molti aspiranti di-pendenti si devono sottoporre a test delle urine per la nicotina, e i neoimpiegati 'bec-cati' con la sigaretta accesa rischiano il licenziamento. Una buona iniziativa ma cheha già creato disappunto, tra i fumatori.

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La materia vivente è unmondo chimico straordi-nariamente complessoe poeticamente affasci-nante ed è per noi inse-gnamento sul come in-terpretare la vita… nel

decidere quale punto focalizzare, ho do-vuto operare delle scelte a danno o avantaggio di alcuni concetti e/o principima, credetemi, è talmente vasta l'argo-mentazione che non avrei potuto fare di-versamente. Quindi affrontiamo dappri-ma la questione di carattere generalechiarendo la parola Alimentazione. L'Ali-mentazione pone l'attenzione all'Indu-stria Agraria ed alle Tecnologie Alimen-tari, la prima riguarda i prodotti della ter-ra la cui qualità è determinata dalle ca-ratteristiche del terreno, dalle condizioniclimatiche ecc. mentre le Tecnologie Ali-mentari sono i prodotti della filiera di pro-duzione come olio, pomodori pelati, vino

ecc. la cui qualitàè definita dallanormativa che neregola gli stan-dard oltre che,da un sistema dicontrollo per evi-tare il diffondersidelle infezioni etossinfezioni ali-mentari. Questasintetica dovero-sa precisazionetecnica, è solouno dei tantiaspetti dell'Ali-mentazione. Cir-ca l'aspetto socioculturale nonpossiamo dimen-ticare che l'ali-mento in sé esprime appieno la valenzaumana del "piacere" del mangiare e co-niuga l'esigenza dell'organismo con ciòche l'alimentazione rappresenta a livellosimbolico nella società, determinando econfigurando gli usi e le abitudini di unpopolo. E' un momento "lo stare a tavo-la" dedicato per eccellenza alla socializ-zazione, alla comunicazione familiare,all'interscambio di messaggi personalie/o professionali…è un momento "lo sta-re a tavola" in cui ognuno manifestata-mente esprime il suo ESSERE. Accantoa questo aspetto socio culturale, psichi-co intimistico vi è poi l'aspetto filosoficodel tedesco Fuerbech sintetizzato in po-che parole "l'Uomo è ciò che Mangia"cioè, per formulare ottimi pensieri dob-

biamo mangiarecose buone e semaggiore bontàalimentare vi èsulla nostra ta-vola maggior-mente positivosarà il risultatochimico funzio-nale in termini dipensieri. Gli uo-mini che man-giano bene dun-que, hanno livel-li alti di "Qualitàdella Vita" e,conseguenzial-mente, alti sa-ranno i livelli dibenessere dellasocietà che co-

stituiscono. Nella miriade di sfaccettatu-re offerte dall'analisi della parola Alimen-tazione includiamo, ovviamente, quellache ne è tra le più importanti: la Pirami-de Alimentare che sta ad indicare l'inci-denza con cui vanno consumati i prodot-ti alimentari affinchè ci si possa assicu-rare, appunto, la Qualità della Vita. Allo-ra a ben dire ora siamo certi che alimen-tarsi determina definendolo, il nostro at-teggiamento psico funzionale e socioculturale oltre quello biochimico funzio-nale ed energetico attraverso l'adatta-mento metabolico, concetti quest'ultimiche aprono le porte alla Nutrizione ovve-ro la chimica di questo fantastico mondoin cui, spero, tutti prossimamente ci tuf-feremo.

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Un museo speciale: il Museo Omero di Ancona Dr.ssa Angela Izzo - Calvi Risorta

Il Museo Omero diAncona è un mu-seo speciale: qui èvietato non tocca-re! La finalità delMuseo è, infatti,quella 'di promuo-vere la crescita el'integrazione cul-turale dei minorati

della vista e di diffondere tra essi la co-noscenza della realtà'. Istituito nel 1993dal Comune di Ancona con il contributodella Regione Marche, su ispirazionedell'Unione Italiana Ciechi, il MuseoOmero è stato riconosciuto nel 1999 dalParlamento italiano, Museo Statale, con-fermandogli una valenza unica a livellonazionale. Il percorso museale è statopensato e realizzato per visitatori ipove-denti e non vedenti in modo che costoropossano essere autonomi grazie allaguida elettronica walk assistant, alleschede informative in Braille e in neroche illustrano le opere e ad ausili tiflodi-dattici quali le tavolette in rilievo, cheservono a comprendere l'opera d'arte,l'architettura e a riconoscere gli stili. Il

Museo è inoltre fruibileanche dai disabili motori,poiché l'accesso è possi-bile grazie ad una rampaed una pedana mobileconsente di spostarsi daun piano all'altro. Le col-lezioni, distribuite su unasuperficie di 750 mq,spaziano dall'archeolo-gia, all'architettura, alla scultura antica,moderna e contemporanea. La sezionearcheologica comprende oggetti originali,prestati dal Museo archeologico naziona-le delle Marche, come selci, asce, vasi,oggetti metallici che coprono un arco cro-nologico che va dalla Preistoria all'epocatardo-classica. I visitatori hanno la possi-bilità di toccare tali oggetti per compren-derne le caratteristiche attraverso il tatto.Inoltre, toccando oggetti dello stesso ma-teriale ma di epoche differenti è possibilerecepire quali cambiamenti tecnici sianoavvenuti e siano stati applicati ai materia-li. Le opere d'arte scultoree invece sonodelle copie e dei calchi in gesso delle piùimportanti sculture eseguite sino ad oggi,da statuette egiziane a opere greche e

romane, rinascimentali,barocche, neoclassicheetc. Il Museo è fornito disculture originali di mol-ti artisti della nostraepoca, da GioacchinoVarlè, Valeriano Trub-biani, Edgardo Man-nucci, Girolamo Ciulla,Loreno Sguanci, Pietro

Annigoni e Umberto Mastroianni. La se-zione di architettura è caratterizzata dauna serie di modelli in scala realizzatisulla base di rigorosi criteri scientifici. Traquesti il Partenone, il Pantheon, il Duo-mo di Ancona, il Duomo di Firenze, laBasilica di San Pietro, la Mole Vanvitel-liana. Il Museo Omero si distingue ancheper un'altra caratteristica: l'impegno co-stante e continuo verso la diffusione del-l'educazione all'arte e all'estetica senzadiscriminazioni; grazie non solo alle suesale espositive ma soprattutto tramite la-boratori didattici, il centro di documenta-zione, le mostre periodicamente organiz-zate e i corsi di formazione e aggiorna-mento. L'ultimo, in ordine di tempo, èquello previsto ad aprile dal titolo: 'L'ac-cessibilità al patrimonio museale e l'edu-cazione artistica ed estetica delle perso-ne con minorazione visiva", rivolto adoperatori museali e soprattutto a docentidi ogni ordine e grado che conoscerannole modalità, le tecnologie e i metodi perfavorire l'accesso al patrimonio museale,l'educazione artistica ed estetica e l'ap-prendimento autonomo delle personecon disabilità visiva. Per info:http://www.museoomero.it/

Cervello pigro al mattinoNei primi minuti dal risveglio il cervello è più pigro rispetto a quando si è andati aletto: impiega cinque minuti per carburare, perché l'intera corteccia cerebrale mo-stra una diminuzione dell'attività elettrica ad elevata frequenza (attività beta da 15a 25 Hz), associata ad uno stato di veglia vigile. La ricerca italiana, pubblicata suNeuroscience, è stata eseguita dagli esperti del dipartimento di Psicologia dellaSapienza e dell'Associazione Fatebenefratelli per la Ricerca (AFaR). Si parla di"inerzia del sonno", ovvero una dissociazione tra l'impressione di essere svegli -l'attività elettrica di alcune aree del cervello è infatti riattivata - eun rallentamento della capacità sensoriali e di integrazione,controllata dalle aree posteriori del cervello. A tal proposito Lui-gi De Gennaro, coordinatore della ricerca, afferma: "La persi-stenza di un funzionamento cerebrale in specifiche regioni an-cora tipica di un individuo sveglio (durante l'addormentamento)o quella ancora tipica di un individuo che dorme (al risveglio),avrebbe spiegato tutta una serie di fenomeni comunementesperimentati (per esempio le allucinazioni ipnagogiche o ipno-pompiche, rispettivamente in addormentamento o al risveglio)".

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Sulle pendici del Mon-te Sei Busi sorge il Sa-crario Militare di Redi-puglia (Gorizia), idea-to dallo scultore Gio-vanni Castiglione edall'architetto Giovan-ni Greppi. Redipugliaderiva dallo slovenoSredij Polije cioè "ter-

ra di mezzo" ed è stato definito la Casadella 3^ Armata in quanto custodisce lesalme di 100.187 soldati italiani cadutidurante Grande Guerra. Tra i sepolti, alcentro é la tomba di Emanuele Filibertodi Savoia, Secondo Duca d'Aosta, Ge-nerale Comandante della 3^ Armatamorto il 04-07-1931 e, per sua volontà,tumulato a Redipuglia tra i suoi soldati.Nel Sacrario, inaugurato il 18-09-1938dal Duce Benito Mussolini, sono custo-diti i resti mortali di un cittadino bellone-se, l'eroico Caporale Gaetano Di Lellonato a Bellona (CE) il 03-05-1890, checadde colpito a morte durante un com-battimento sul Monte Sei Busi - quota118 - il 21-10-1915. Per l'eroico gesto,Di Lello, fu decorato di Medaglia d'Ar-gento al Valor Militare dal Ministero del-la Guerra con la seguente motivazione:"Con vero eroismo, lanciava la suasquadra all'assalto delle posizioni nemi-che, occupandole, e vi cadeva colpito amorte". Il 17 Marzo 2011, dopo circa 96anni dalla morte, in occasione del 150°Anniversario dell'Unità d'Italia, l'Ammi-nistrazione Comunale alla guida delSindaco Giancarlo Della Cioppa, in se-

no lo spirito di fraterni-tà e di solidarietà,scolpito in migliaia digraffiti rimasti nelletrincee, nei cammina-menti e sulle doline,come quello qui ripor-tato: "Ogni mattinamamma ed ogni seraio sento l'eco della tuapreghiera". Agli uominidi questo millennio,

l'invito di servire la Patria illuminati dall'e-sempio di questi Eroi che, con senso deldovere, risposero: Presente!

guito a ricerche detta-gliate presso gli Or-gani Militari Centrali,ha inteso rendere no-to, ai cittadini bellone-si, la motivazione diconcessione di Meda-glia d'Argento al ValorMilitare al CaporaleGaetano Di Lello edha comunicato l'affis-sione della stessa trai conferimenti istituzionali nella Sala Con-siliare "Martiri di Bellona". Le vicende delCaporale Di Lello, per lunghi anni, eranorimaste nella più completa indifferenzada parte di coloro che avevano il dovereistituzionale di ricordare i cittadini chehanno dato lustro al loro paese nativo.Una indifferenza, questa, che ha offesola memoria di un degno ed eroico cittadi-no. Su un frammento di colonna romana,proveniente dagli scavi di Aquilea, sonoricordati i Caduti di tutte le Guerre, "sen-za distinzione di tempi e di fortune". Visi-tando il Sacrario di Redipuglia si rimanesbalorditi di fronte alla maestosità dell'o-pera e attoniti dal numero dei caduti se-polti. È nostro dovere morale "Non Di-menticare questa moltitudine di uomini lacui vita si è spezzata un giorno di tantianni fa". Il loro sacrificio, le incredibilicondizioni in cui si trovarono a combatte-re, il terrore dell'assalto sotto il fuoco ne-mico e gli stati d'animo hanno ispirato asoldati poeti come Giuseppe Ungarettiversi indimenticabili: "Si sta come d'au-tunno sugli alberi le foglie…", che esalta-

Sacrario Militare di RedipugliaDr. Domenico Valeriani - Giornalista - Bellona

AuguriAuguri affettuosiad Enza Attoreche il 5 aprile hafesteggiato l'ono-mastico: "non è ilnome a rendereunica una perso-na, ma la personaa rendere unico ilnome!" Gli amici

Luciana e Nicandro Martino Al no-stro augurio si aggiunge quello deifamiliari, in particolare Margheritae Danila Marrocco:

AUGURI MAMMA! T.V.B.!!!

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Anno V Nr. 99

08.04.2011

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I dati della spesa far-maceutica SSN relati-vi all'anno 2010, ela-borati dall'Agenzia delFarmaco (AIFA), di-mostrano ancora unavolta lo squilibrio traspesa farmaceutica

convenzionata, cioè per farmaci conse-gnati ai cittadini in farmacia, e spesafarmaceutica ospedaliera, cioè per far-maci dati in ospedale. La spesa farmaceutica convenzionata èda anni sotto controllo e rispetta il tettoprevisto dalla legge, nonostante questosia stato ripetutamente abbassato dallediverse manovra finanziarie. Per ridurrela spesa farmaceutica sostenuta dagli

ospedali e dalle ASL, che è in continuoaumento e supera il tetto previsto, le far-macie offrono la propria disponibilità al-le Regioni a concordare modalità eco-nomicamente convenienti per favorire ladistribuzione in farmacia dei medicinaliacquistati da ospe-dali e ASL. Tale forma di distri-buzione potrebbe in-teressare, tra l'altro,i farmaci recente-mente trasferiti dalprontuario ospeda-liero a quello dellacontinuità assisten-ziale ospedale-terri-torio.

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Se questi farmaci verranno affidati allefarmacie, i cittadini potranno accedervipiù agevolmente e le Regioni disporran-no di dati puntuali e trasparenti sui costisostenuti, grazie alle rilevazioni effettua-te dalle farmacie.

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Non lontano dalla costadi Palinuro, a 140 km anord della Sicilia, e circa150 km ad ovest dellaCalabria si è risvegliatoil Marsili, il più grandevulcano sommersod'Europa. Sembra così

lontana da noi, l'ipotesi di un ipoteticosconvolgimento naturale, dopo il dis-astro in Giappone, ci sentiamo in uncerto senso al sicuro, tra le braccia delterritorio Italiano. Eppure, i dati rilevati,riguardanti le probabilità di innescare infuturo un ipotetico Tsunami, danno unaulteriore spinta per valutare il proble-ma. Il Marsili difatti, è stato indicato co-me potenzialmente pericoloso; lo ha ri-levato il prof. Franco Ortolani, ordinariodi Geologia e Direttore del Dipartimen-to di Pianificazione e Scienza del Terri-torio, Università di Napoli Federico II."La chiave di tutto sta nelle isole Eolie",afferma Ortolani, esse potrebbero svol-gere il ruolo di "sentinelle" e annuncia-re con netto anticipo l'arrivo dell'ondadi maremoto. Le aree maggiormentecolpite sarebbero quelle del sud Italia e

le isole, essendochiaramente le zonepiù esposte alla mi-naccia. Sembra stra-no sentire parlare ditsunami nel mediter-raneo, e in un certosenso ci intimoriscesolo l'idea, eppureOrtolani, ha eviden-ziato in uno studio effettuato dopo ilmaremoto del 30 dicembre 2002 checoinvolse Stromboli, che negli ultimi2000 anni sono stati rilevati 72 movi-menti anomali del mare interessandodiverse coste italiane. Come reagire atutto ciò? Per ora il prof. Ortolani ci ras-sicura: "Non è il caso di allarmarsi, nelasciarsi prendere dal panico, ma orga-nizzare sistemi di difesa dei litorali". Bi-sogna dunque recuperare il tempo per-so e attivare ulteriori interventi di pre-venzione, preparando le aree costieree la popolazione ad affrontare un ipote-tico rischio ambientale, come il mare-moto. Vanno inoltre valutati adeguatisistemi di educazione ambientale, perriuscire a comprendere anche in prati-

ca, come comportarsi sesi avvertono scosse diterremoto, o qualora citrovassimo in spiaggia,in vista di improvvisi ab-bassamenti del livellodell'acqua. Insomma,basta ignorare il proble-ma, come fino ad ora èstato fatto, bisogna infor-

marsi, interessarsi e soprattutto iniziarea prendere dei provvedimenti. Oggi,diamo forse troppe cose per scontato,ma la natura non la pensa così, potreb-be ribellarsi all'uomo, da un momentoall'altro!

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Anno V Nr. 99

08.04.2011

Le ricette di Niett a Rollè in verza con frutti

di mare e cerniaIngredienti per 6 persone:600 gr. di filetto di cernia,6 foglie di verza, sale, fu-metto di pesce, 500 gr divongole 200 gr. di gam-beri sgusciati, 6 gambe-

roni sgusciati, 250 gr. di pomodorini dicollina, olio extravergine d'oliva. Lavatele foglie di verza, fatele cuocere per cir-ca 15 minuti. Disponete sopra una pelli-cola da forno le foglie di verza e copritecon i filetti di cernia, salate e avvolgete.Riponete i rollè in una teglia e infornateper 25 minuti a 180 gradi. A parte prepa-rate una salsa ai frutti di mare. Fate ro-

rate bene l'impasto. Quando la pasta ri-sulta liscia ed elastica stendetela, tiratela sfoglia e riempite con piccole dosi di ri-pieno. Ricoprite con un'altra sfoglia e ta-gliate i ravioli. Fate rosolare nell'olio loscalogno tritato, aggiungete gli scampicon un po' di fumetto di pesce. Cuocetei ravioli in acqua salata e poi fateli salta-re nella padella con la salsa pronta. Ser-vite con una grattugiata di scorza di li-mone.Sformato di gamberi rossi e zucchine Ingredienti: 4 zucchine, 100 gr. di gam-beri sgusciat, un bicchierino di brandy,sale, olio extravergine d'oliva, brodo dipesce, 150 gr. di piselli, scalogno tritato,brodo vegetale. Pulite le zucchine, ta-gliatele a fette sottili in senso longitudi-nale e mettetele a friggere. Per il ripieno,tritate lo scalogno e fatelo rosolare nel-l'olio, unite i gamberetti sgusciati, sfuma-te con il brandy e aggiungete del fumet-to di pesce. Mettete il composto e pone-te gli sformati a cuocere a bagnomaria inforno a 180° per circa 10 min. Per la cre -ma di piselli, cuocete i piselli in un fondodi olio e scalogno, allungate con del bro-do vegetale, salate e lasciate cuocereper 25 minuti. Appena i piselli risultanocotti, frullateli e passateli al setaccio eamalgamate. Servite lo sformato caldosopra la vellutata di piselli.

solare nell'olio extravergine lo scalogno eaggiungete le vongole, i gamberoni, i po-modorini ed il fumetto di pesce. Aggiu-state di sale. Servite il rollè di cernia afette sopra un fondo di salsa e contornodi frutti di mare.

Ravioli di scampi e ceci Ingredienti per 6 persone: gr. 500 ricotta,300 gr. di ceci cotti, 80 gr. Di formaggiograna grattugiato, 12 scampi sgusciatisale, olio extra vergine d'oliva, scalognotritato e scorza di limone. Per la sfoglia:gr. 500 di farina di grano duro, 2 uova,sale. Per il ripieno: unite e amalgamateinsieme la ricotta, i ceci, il formaggio congli scampi. Disponete la farina a fontana,versatevi l'acqua, le uova e il sale e lavo-

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Nell'ultima Finanzia-ria è prevista una ri-duzione del 50% suiposti di sostegno, ne-gando quindi il dirittoall'istruzione, e facen-do ritornare l'incubodelle classi speciali,

ma, cosa più grave, ha escluso glialunni disabili dai Giochi della Gioven-tù che si sono svolti domenica 20 mar-

zo 2011 a Nove (VI). Il modulo di iscri-zione consentiva la partecipazione aisolo normodotati. La giustificazione èstata attribuita alla mancanza di fondi ealla carenza di personale a sostegnodell'organizzazione. Si parla da anni dipolitiche di sostegno per le famiglie,ma fino ad ora è stato fatto poco o nul-la, si parla di scuola "accogliente", chemira all'integrazione e invece si taglia-no le risorse per il sostegno.

Famiglia e scuola sempre più soleIns. Luciana Antinolfi - Calvi Risorta

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va precedente si rompono per far postoad una narrativa onnisciente, oggettiva.L'autore tratta dell'ormai inviso fenome-no del consumismo, insidioso e temibileelemento di instabilità collettiva, e, attra-verso un'analisi socio-economica, evi-denzia le sofisticazioni comportamentalidell'uomo, sottolinea le alterazioni dellacondotta sociale, modificate da un batta-ge multimediale durevole ed incessante:la dipendenza psicologica di beni indottidella società dei consumi collima con unvero e proprio appagamento esistenzia-le, che degenera in un'affezione senzarimedio, in un mondo artefatto, in unarealtà irreale in cui si agisce "con ab-bandono incurante […] per bisogni im-mediati ed eventualità remote". Whitenoise narra anche di altri fenomeni so-cioculturali come l'ancestrale paura del-la morte, la dissoluzione della famigliaamericana, l'alta diffusione di apparatitecnologici, radioemissioni esiziali, con-taminazioni elettromagnetiche, irradia-zioni deleterie. La vita del Prof. Gladney

Don DeLillo, autorevolescrittore contempora-neo dell'umanesimo let-terario postmoderno, ènato a New York il 20novembre 1936 da ge-nitori montaganesi, tra-piantati nel dopoguerradalla provincia di Cam-

pobasso a nord di Manhattan, nel bo-rough (distretto) del Bronx. Dopo esser-si laureato alla Fordham University, hainiziato la sua carriera professionale incampo pubblicitario come copywriter.Attraverso la lettura della narrativa deisuoi romanzi si evince un'attenta analisidella società americana, un'accurata ri-flessione sugli effetti dei mezzi di comu-nicazione di massa, sui simulacri paga-ni delle nuove religiosità, e sulle ideolo-gie politiche della sfera pubblica statuni-tense. Con il suo romanzo White noise(Rumore bianco), DeLillo vince nel 1985l'ambito premio letterario National BookAward: gli schemi realistici della narrati-

Rumore bianco Prof. Francesco Fraioli - Docente Università Federico II - Napoli

e di sua moglie Babette viene sconvoltada un evento che trasforma le loro co-scienze: un incidente genera una nubetossica, venefica, e le autorità decidonodi evacuare la zona. Lo sfollamento av-viene sotto una pioggia scrosciante:caos, scompiglio, menzogne ufficiali, in-capacità istituzionale. L'assillo di un pro-babile contagio fa si che Babette assu-ma del dylar, un ritrovato realizzato pervincere le fobie, e in particolare la fisimadella morte. Gladney sarà costretto adaffrontare le ansie del contagio, il turba-mento dell'adulterio, la degenerazionedel suo credo in un'esistenza compiutaed esemplare. "È difficile sapere che fare di fronte a tut-to ciò", scrive DeLillo, moderno aruspicedelle inquietudini di Chernobyl e dei tor-menti di Fukushima: è veramente diffici-le sapere che fare quando la paura del-la morte, interprete principale della vita,prima attrice dell'esistenza, diventa l'om-bra del nostro quotidiano e la sagomascura della vita.

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I due Bronzi di Ri-ace, denominati co-sì perché sono staticostruiti in bronzo eritrovati sui fondalimarini di Riace, inCalabria. Sono dueoriginali greci, per-

venuti in buono stato. Intorno alle dueopere gira una duplice versione del lorosmarrimento: alcuni affermano che af-fondarono con una nave, altri invecesuppongono che furono gettati in marenel tentativo di alleggerire il carico du-rante un naufragio. Tuttavia, nel luogodel loro ritrovamento, non ci sono traccedei resti della nave, né di oggetti ineren-ti ad essa. I due bronzi, che per comodi-tà sono stati denominati bronzo A e bron-zo B, risalgono allo Stile Severo, e que-sto lo si può dedurre sia dalle loro pro-porzioni slanciate, per la rifinitura dei mu-

scoli possenti, nonchè per il meticolosotrattamento riservato alle barbe e ai ca-pelli. Si pensa che le due opere appar-tengano al periodo che va dal 480 a. C. eil 450 a. C., ma la data presa maggior-mente in considerazione, è il 455 a. C.Gli autori sono rimasti ignoti per anni,nonostante siano stati effettuati molti ten-tativi di attribuzione a qualche artista. L'a-nalisi chimiche dei frammenti di terra ca-duti dalle statue, ci hanno portato a capi-re che il bronzo A, è stato forgiato nel ter-ritorio di Argo, il bronzo B in quello di Ate-ne, e probabilmente possiamo attribuirlirispettivamente ad Agelàda e Alcamène,autori della decorazione scultorea delTempio di Zeus a Olimpia. Il bronzo A,sembra avere un atteggiamento minac-cioso, perché carico di fortissime tensio-ni, che possiamo rilevare, ad esempio,dallo spostamento in avanti della gambasinistra, e quello della testa verso destra.

Anticamente, questo bronzo reggeva trale mani uno scudo ed una lancia, chepurtroppo sono stati perduti, e dalla posi-zione del braccio destro, possiamo de-durre che il guerriero non era in stato diriposo, ma era pronto per scagliare lalancia. Dato il volto dell'eroe, siamo giun-ti alla conclusione che egli era un preda-tore che si apprestava alla caccia. Ilbronzo B, ha una posizione più pacata,ed i suoi movimenti sono appena accen-nati. A differenza del bronzo A, questo hala lancia posta in una situazione di esita-zione, dato dall'indecisione se sferrare ilcolpo o meno. Gli storici dell'arte, ancoraoggi sono in alto mare riguardo ai sog-getti rappresentati nelle statue, però nonmancano delle ipotesi, che parlano diopere superstiti di un monumento costi-tuito da molte statue, dove anche gli altripersonaggi, ormai dispersi, ripetevano glistessi gesti dei loro compagni.

I Bronzi di RiaceVeronica Falco - Vitulazio

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Alla domanda "quantelingue si parlano in Ita-lia?", qualcuno potreb-be erroneamente ri-spondere: una, l'italia-no. Ma la realtà lingui-stica del nostro Paese èmolto variegata. Biso-gna innanzitutto tener

conto non solo della lingua nazionale co-mune, ma anche delle lingue delle mino-ranze e i dialetti italiani. Ed ecco dunquedelinearsi la situazione linguistica italia-na. Accanto appunto all'italiano, linguaneolatina o romanza, ossia derivata dallatino volgare portato dai romani nel re-sto della penisola, troviamo il francese inValle d'Aosta e, parzialmente, in talunevalli piemontesi occidentali; il tedesconella provincia di Bolzano (Alto Adige, oTirolo meridionale) e un idioma di originegermanica, il cimbro, diffuso in alcunezone del Veneto (Luserna) e del Trenti-no, ed anche il mocheno, di origini bava-resi, parlato in Trentino, nella Valle deiMocheni (a circa 20 km da Trento). Altreminoranze linguistiche degne di nota so-

Varietà linguistiche in It aliaD.ssa Ylenia Galluccio - Lingue, Culture e Letterature Moderne Europee - Capua

no quelle: slovene in Friuli-Venezia Giu-lia; serbo-croate in alcuni paesi del Moli-se (Acquaviva, Collecroce, Montemitro);greche nella Calabria meridionale (Bova,Roccaforte) e nel Salento (Calimera, Co-rigliano, Martano), tanto che la lingua deicentri salentini si chiama anche "grico",per distinguerla dal greco, alquanto di-verso, della madre patria. Ci sono poi mi-noranze linguistiche albanesi, concen-trate prevalentemente in Sicilia, in Cala-bria, alcune in Abruzzo, Molise, Puglia,Basilicata e Campania; e minoranze lin-guistiche catalane, in Sardegna, ed inmodo particolare ad Alghero, in provinciadi Sassari. Senza dimenticare le mino-ranze che utilizzano il ladino, terminecon cui si fa riferimento ad un gruppo didialetti neolatini diffusi in determinate zo-ne delle Alpi, le quali, separate da areelinguistiche tedesche e venete, fanno re-gistrare la presenza di tre diverse tipolo-gie di dialetti: quelli parlati nel CantonGrigioni (retoromanzo), quelli dolomiticie quelli friulani. Per quanto riguarda in-vece le varietà dialettali, si è soliti rag-grupparle nelle seguenti grandi famiglie:

quella settentrionale a Nord della lineache va grosso modo da La Spezia a Se-nigallia; quella dei dialetti cosiddetti me-diani, parlati in Umbria, nelle Marche me-ridionali e nel Lazio settentrionale (com-preso il romanesco); quella meridionale,comprendente Abruzzo, Basso Lazio,Campania, Puglia (eccetto il Salento),Basilicata e Calabria settentrionale;quella dei dialetti "meridionali estremi",ossia i calabro-siculi e i salentini, chepresentano tra l'altro un vocalismo parti-colare; infine, la famiglia dei dialetti sar-di, che conservano intatto il timbro dellevocali latine.

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care, usala bene, sappila amare e prova aricordare la rima che fa con responsabili-tà. Non sprecare le parole quando baste-rebbe agire, quando un gesto conta piùdella voce e uno sguardo sincero fa la dif-ferenza tra la guerra e la pace. E come di-cono gli arabi, quando ciò che hai da direnon è più bello del silenzio, allora taci econserva le parole per quando sarannol'unica soluzione. Ricorda il valore dellabellezza, i mille modi in cui si declina: l'ac-qua che disseta, il mare che unisce, la val-le che ospita un tramonto, la pioggia checade, il bacio di un amore, l'aria che re-spiri e in cui viaggiano i pensieri, l'energiache ti muove e riscalda, il cibo, che nutre,gli alberi che regalano ombra e carta,quella su cui lascerai tracce di te. Tuttoquesto non sprecare. La bellezza è un re-galo non scontato. Se la sprechi, a scon-tarla sarai solo tu. Ricorda che il temponon è un diritto: è la materia di cui è fattala vita e sprecarlo vuol dire morire senzaaver vissuto. Le lancette del tuo orologiocorrono non per dispetto e per non farsiacchiappare, ma per arrivare alla mèta ela mèta sei tu e quel che vuoi fare. Equando un giorno sarai vecchio e le rughesulla faccia saranno ildizionario della vita,tutto quel che non haisprecato ti danzeràintorno e ti servirà.Potrai raccontarlo aqualcuno, ricordarlo olasciarlo in eredità achi vuoi. Non spreca-re le opportunità enemmeno la paura,che quando è troppa

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Per chi naviga quotidiana-mente tra le pagine Web èesperienza assai diffusaquella di imbattersi in rac-conti, lettere, poesie ostralci di film che, comeper magia, sembrano ri-uscire a tradurre in paroleed immagini le emozioni

ed i pensieri più segreti che ciascuno dinoi ha riposto nel proprio cuore e nellapropria mente. In questi giorni, mi è capi-tato qualcosa di simile. Dopo appenaqualche rapido "click" sul computer, gli oc-chi si sono posati su un'interessante lette-ra di Federico Moccia, ormai noto registaed autore di romanzi. Ebbene, di fronte al-le sue parole piene di emotività e di ar-dente incoraggiamento nelle possibilitàdei giovani, ho creduto fosse opportunoestendere il suo messaggio. Lascio dun-que a ciascuno di voi il piacere di assapo-rare la profondità di questi pensieri (chemagari qualcuno poco attento potrà trova-re "scontati"), condividendoli insieme aitanti bisognosi di credere maggiormentein se stessi e di non sprecare la "bellezza"della propria esistenza! “NON SPRECA-RE. Imperativo presente. Consiglio co-stante. Lo spreco impoverisce. Svilisce lecose. Ti ruba lo stupore. Non sprecarenon significa essere tirchi, esattamente ilcontrario. Vuol dire avere rispetto delle co-se, farle splendere al meglio, usarle quan-do servono, né prima né dopo, e lasciarlea chi verrà. E allora non sprecare, ragaz-zo, il sorriso. Conservalo per l'attimo in cuidavvero servirà ad accendere una stanza,a consolare un dolore, a dire un amore, aregalare speranza. E la libertà non spre-

La bellezza della propria esistenzaRag. Ivana Meo - Vitulazio

fa male e non ti aiuta. E come diceva Eu-ripide "non sprecare lacrime nuove pervecchi dolori": potresti non accorgerti cheun cuore è già pronto a battere per te.Cammina senza pensare alla fatica, so-gna senza paura che l'interruttore si spen-ga, perché "i sogni sono illustrazioni dal li-bro che la tua anima sta scrivendo su dite" come dice Alan Drew e spariscono so-lo se lo chiudi. Non sprecare il talento chehai, pensando di non averlo. L'egoismo èun errore ma anche la troppa modestia.Rispetta le tue qualità e mettile in circolocome si fa con l'amore. Non c'è nulla datemere, solo da imparare. Hai tutto quelche ti serve. Guardati attorno e nel cuore.Basta solo ascoltare”.

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Sul finire del Cinque-cento due avvenimentiportarono alla creazio-ne della cappella diSansevero a Napoli. Ilprincipe Giovan Fran-cesco di Sangro guarìda una grave malattiamentre il principe di Ve-

nosa colpì a morte la moglie, Maria d'A-valois, e il suo amante sentendo poi il bi-sogno di purificarsi dall'atroce delitto.Una leggenda popolare narra che un uo-mo, accusato ingiustamente e incarcera-to, invocò la Vergine mentre passava da-vanti la casa dei principi Sansevero. Ilmuro crollò e comparve un ritratto dellaMadonna. Quando venne alla luce l'inno-cenza dell'uomo, quest'ultimo fece re-staurare il quadro mentre il principe feceedificare una cappella per custodire l'im-magine sacra. Fino al Settecento le di-mensioni del sacello cambiarono fino adivenire una chiesa vera e propria. I prin-cipi si susseguirono e ai lati della navatafurono poste le tombe dei Sansevero.L'affascinante progetto iconografico oggivisibile si deve al settimo principe Rai-mondo di Sangro. Letterato, artista, me-cenate, inventore, editore, maestro dellaMassoneria e alchimista chiamò a lavo-rare presso di sè artisti rinomati sovrin-tendendo personalmente a tutte le fasi.Quando egli morì fu scoperta una cavasotterranea nella cappella, dove si narraavessero luogo i riti di iniziazione alla log-gia massonica. In questo luogo i misterisi infittirono quando furono rinvenuti due

scheletri pietrificati di unuomo e di una donna,quest'ultima con il feto ingrembo (oggi trafugato).Atti notarili documentanol'esistenza di un contrattotra Raimondo di Sangro eil dottor Salerno, secondocui il medico aveva ilcompito di realizzare duescheletri sui quali avreb-be dovuto installare un si-stema cardiovascolarepreparato dal principe alchimista. Nel-l'atto è specificato che il sistema d'arte-rie e vene è costruito con fili di ferro ecera colorata, trattata con sostanze se-grete, e che i modelli avevano scopo di-dattico. Il mistero si infittisce ancora dipiù perché si ritiene che i due corpi fos-sero identificabili nei due servi di Rai-mondo di Sangro e la cosa più macabraconsiste nel fatto che per consentiresuccesso all'esperimento il liquido dove-va essere introdotto nei corpi ancora invita. Ad attirare l'attenzione dei turisti èanche il Cristo "Velato", capolavoro diGiuseppe Sanmarti-no. Si racconta che ilvelo che copre il cor-po di Gesù sia in tes-suto trasformatosipoi in marmo graziead un liquido inventa-to dal principe. Glistorici dell'arte so-stengono che il sor-prendente effetto sia

opera del talento dell'arti-sta. La freddezza del mar-mo cede il posto al caloreumano. Il corpo apparenaturale e delicato. Il velosottile sembra bagnato disudore. Un'opera talmen-te bella che il noto sculto-re, Antonio Canova, neltentativo di comprarla, di-chiarò che pur di appro-priarsi della sculturaavrebbe rinunciato a dieci

anni della sua vita. Ulteriore credenzasuggerisce agli studenti universitari dinon vedere il "Cristo Velato" prima delladiscussione della tesi di laurea. Fantasiapopolare o rito scaramantico?

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Francolise - I festeggia-menti nel nostro Comu-ne hanno visto coinvol-ti gli alunni delle scuoleelementari e medie,che il giorno 16 marzohanno partecipato allaS. Messa e messo inatto alcune interpreta-

zioni dell'incontro tra Garibaldi e VittorioEmanuele II. Molto ad effetto anche per-ché svolte da 11 ragazzi in camicia ros-sa ed altrettanti vestiti da soldati pie-montesi. Letture di poesie e la consegnadi una targa ricordo ad uno degli ultimicombattenti superstiti della secondaguerra mondiale, il sig. Carlantonio Mir-ra, pluridecorato al valor militare. Con-certi e notte bianca hanno completato ifesteggiamenti. Peccato ci sia stata unimportante personaggio dimenticato pro-prio nella festa che più lo riguardava inquanto protagonista attivo e importantedi quel periodo. E' bene conoscere, an-che brevemente, la storia del nostro

concittadino GiulianoIannotta, capitano deigaribaldini. Impegnatonei moti rivoluzionaridi Napoli del 1848, ar-restato e rinchiuso nelcarcere di Procida inattesa di condanna amorte, tramutata poi in20 anni di carcere. Li-bero a seguito di am-nistia, fece parte della Legione del Mate-se, unità composta da 191 volontari adisposizione di Garibaldi. Durante i com-battimenti di quest'ultimo nella zona diCaserta, fu richiesto alla Legione del Ma-tese di fermare ad ogni costo una colon-na di circa 6000 borbonici che si appre-stava a colpire i garibaldini di fianco,mettendo a rischio tutta la campagna mi-litare. Nonostante l'enorme disparità diforze la Legione del Matese, agli ordinidel magg. Guadagni di Firenze e dei ca-pitani Iannotta e Campagnano riuscì e ri-tardare, nella battaglia dell'1 e 2 ottobre

1860, il con-tatto tra i dueschieramenti.Garibaldi ri-conobbe il va-lore di quegli

uomini e, cronache del tempo, li premiòcon un cappotto a testa. La storia detta-gliata di quei giorni di battaglia si puòleggere nel diario del capitano Iannotta,ritrovato nel solaio di casa Iannotta in

Sant'Andrea del Pizzone, insieme ad al-tri importanti reperti. Su Internet, digitan-do Giuliano Iannotta capitano dei gari-baldini, si trovano due siti che riportano,oltre alle 17 pagine di diario, anche la fo-tografia e le riproduzioni delle paginescritte a mano. Al nostro concittadino,che peraltro è stato sindaco del comunedi Francolise dal 1871 al 1876, è statadedicata anche una piazza con relativalapide a Sant'Andrea del Pizzone. Pec-cato che nell'occasione che più meritavail suo ricordo, che poteva essere citatoda esempio per gli studenti intervenuti,sia stato semplicemente dimenticato datutti! E pensare che in molti comuni d'Ita-lia sono state effettuate ricerche per po-ter vantare concittadini resosi famosi inquel periodo. Si sarà senz'altro rivoltatonella tomba.

150° anniversario dell'Unità d'It alia tra celebrazioni e dimenticanzeDott. Roberto Iannotta - Francolise

A spasso con il cane meglio che in p alestraPalestra in antipatia? Tranquilli, la soluzione c'è ed è più"semplice" di quello che si pensi: basta avere un cane, uncaro amico a quattro zampe da amare e da portare fuoricasa tre o quattro volte al giorno, facendo in tal modo at-tività fisica. Alcuni ricercatori della Michigan State Univer-sity hanno studiato fino a che punto il miglior amico del-l'uomo fa bene alla salute degli umani. L'indagine, pub-blicata sull'International Journal of Behavioral Nutrition and Physical Activity, si èconcentrata sulle abitudini di 5.900 cittadini, 2.170 dei quali proprietari di un cane,rilevando che chi possiede un amico a quattro zampe si muove mediamente mez-z'ora al giorno per cinque giorni a settimana, regolarità riscontrabile. Insomma, uncane migliora le condizioni fisiche e psicologiche.

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Anno V Nr. 99

08.04.2011

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La scomp arsa di Yara

Yara, tre mesi avvolta nel mistero,salva a casa t'ho sognata apparire.Mi dicevo e credevo per davveroa tredici anni non giusto morire.

Ahi, fallace mi ritrovo il pensieroe oggi il caro sogno ho visto svanire.Viva Dio, alla tomba nel cimiterovedrai marea di gente a te venire.

Tredicenne, innocenza calpestata,Piccola Farfalla, bella e discreta,ginnasta di qualità medagliata,

buona scuola per toccare alta meta,lasci i tuoi cari in crisi desolata;piangono ed io non sono più poeta!

Giuseppe Merola - Olgiate Molgora

Spazio autogestitoDea... dal sogno alla realtà

Mercoledì 27 Aprile 2011 alle ore 18.30, nell'Aula Consiliare della Città diBellona, si terrà la Manifestazione "Tracciamo insieme il fu-turo", nuova iniziativa dell’Associazione Dea Sport Onlus diBellona che si svolgerà secondo il seguente programma:ore 18.30 Prof. Antonio Martone illustrerà la premessa delvolume: “Dea... dal sogno alla realtà” ore 18,45 Dr.ssa Giu-liana Ruggiero presenta il volume. ore 19,00, Franco Falco,autore del volume, saluta e ringrazia gli intervenuti. - Ore19,10 Premiazione degli alunni che hanno partecipato alconcorso sull’Unità d’Italia. Ore 19,15 buffet. Testimonial:Dr. Giancarlo Della Cioppa, Sindaco della Città ospitante

nonché Presidente del Consiglio Provinciale di Caserta - Dr.ssa MargheritaDini Ciacci Gallo, Presidente Regione Campania per l’Unicef - Don Luigi Me-rola, Presidente della Fondazione Onlus "A Voce d’è Creature". Presenta e modera la Dr.ssa Fabiana Salerno – Giornalista. Al centro della Manifestazione, la presentazione del volume che celebraquasi mezzo secolo di attività intraprese dalla Dea Sport con l’unico scopodi servire il prossimo e prodigarsi nell’aiuto di chiunque lo chiedesse. Gran-de attesa per Don Luigi Merola, il parroco anticamorra che già in occasionipassate abbiamo avuto il piacere di ospitare.

Corsia d'emergenza ine-sistente, raggio dellecurve fortemente inferio-re alle norme vigenti, ca-selli di pedaggio all'in-terno del centro urbanoe non fuori come si fa intutte le altre città, guard

rail arrugginiti e a basso livello di conte-nimento, gallerie poco illuminate e privedi piazzole di sosta per le emergenze,svincoli e aree di servizio pericolosa-mente poco visibili. Si chiama A56, è latangenziale di Napoli, e non stupisce ilsuo decadimento visto che l'omonimaSocietà per azioni, come accertato dallaCorte dei Conti, destina alla manutenzio-ne e alla sicurezza solo un terzo delle ri-sorse programmate. L'A56 fu progettata

nel 1968, quandovenne firmatauna convenzionetra ANAS e Infra-sud alla quale sene affidava la ge-stione per 33 an-ni. Norme chehanno consentitodi esigere rego-larmente un pedaggio risarcitorio per lespese di costruzione e che regolarmentepoteva essere riscosso fino al 2001 allascadenza dell'accordo. Da allora il pedag-gio è stato incassato senza alcuna giusti-ficazione, si è irragionevolmente permes-sa una ruberia alla quale si è posto rime-dio nel 2008 semplicemente legalizzando-la, concedendo cioè una proroga alla so-cietà di gestione in cambio di interventi inzona ospedaliera. Resta il fatto che chiquella pista deve fatalmente percorrere,sa di muoversi sull'unico asse urbano eu-ropeo interamente a pagamento. 270.000veicoli al giorno per oltre 75 milioni di eu-

ro all'anno che i napole-tani (ripeto, unici in Euro-pa) versano, non al co-mune di Napoli, non aqualche ente o impresalocale, ma ad una socie-tà del gruppo Atlantiache fa riferimento alla fa-miglia Benetton di Trevi-so. Un fiume di denaro

che dal sud si trasferisce nelle mani diuna multinazionale che è tra i principali fi-nanziatori privati della Lega Nord per l'in-dipendenza della Padania. E pensareche a Napoli è stata realizzata la primatangenziale del mondo che, con i suoicinque chilometri avvicina la parte orien-tale della città con quella occidentale, lacittà bassa con il Vomero, Mergellina apiazza Mazzini. Voluta da Re FerdinandoII, fu commissionata all'urbanista ErricoAlvino, realizzata in un solo anno e ap-prezzata in tutta l'Europa per le soluzionitecniche adottate. No, non si chiama cor-so Ferdinandeo, sciaguratamente i Sa-voia disposero per Corso Vittorio Ema-nuele.

Le due t angenzialiPietro Fucile - Pignataro Maggiore

La collaborazione a quest a testata consente l’iscrizione all’albo dei Giornalisti - Pubblicisti

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Anno V Nr. 99

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Nuvole familiariMaddalena Di Lillo - Vitulazio

Correva veloce, co-me se qualcuno la in-seguisse. Anzi c'eraqualcosa che la stavaseguendo e così an-che tormentando. Latriste e dolorosa veri-tà. Piangeva, le lacri-me le rigavano il vol-

to senza che lei se ne accorgesse la-sciandole un retrogusto salato sulle lab-bra. D'improvviso si fermò, non era maiarrivata in quel luogo incantevole equella verità l'aveva portata proprio lì, inuna distesa verde e azzurra, miscela diprato e cielo. Sfilò i sandali bianchi cheaveva ai piedi e cominciò a passeggiarelentamente. Sentì il terreno umidicciobagnarle e sporcarle i piedi nudi, e ditanto in tanto staccando gli occhi dalmeraviglioso cielo azzurro li guardavacome se volesse stare attenta a noncalpestare le piccole margherite appenaspuntate. Un sorriso le comparve sulvolto, quel posto aveva quasi spazzatovia il rancore. Guardò il sole e di nuovogiù lacrime: stavolta però non capiva sefossero di gioia, per quel luogo meravi-glioso, di tristezza, per la verità che orasapeva, o di nostalgia, per la dolce bu-gia che fino ad allora l'aveva accompa-gnata. Con gli occhi ancora rossi e luci-di si distese sulla schiena e guardò in al-to. Il sole era basso per questo potevatranquillamente osservare il cielo senzache le desse fastidio agli occhi già irrita-ti dalle lacrime. Il suo sguardo si fermòsu ogni nuvola portata dal vento proprio

davanti il suo sguardo. Ogni nuvola so-migliava a una persona della famiglia. Laprima che si trovò a guardare la identifi-cò con sua madre. La immaginò nei mi-nimi dettagli e per questo che vide la so-miglianza nei capelli biondo miele e una,più forzata, nella forma degli occhi un po'allungata. La seconda era la personifica-zione di suo padre. Stavolta la somi-glianza era minore: solo il colore degliocchi. Continuava a passare lo sguardo su ognitipo di nuvola dandogli un volto anche senon l'avevano. Cercò in ogni volto, nellasua mente, nei ricordi ciò che avevasempre cercato: le labbra. Il sottile trattoroseo che lei aveva come labbra non erasomigliante a nessuno. Nelle foto l'avevasempre cercato, ma mai trovato. E quelgiorno aveva avuto la conferma di quelche sempre sapeva, ma che aveva sem-pre negato a sé stessa fino al giorno del-

la verità. Quelle nuvole pian piano diven-nero più scure. Non perché cariche dipioggia ma perché la notte stava incal-zando lasciandola sola in mezzo all'erba.Si alzò, indossò i sandali e percorse lastrada passo dopo passo per tornare dinuovo a casa. Non poteva scappare. Ilrancore sopraggiunse di nuovo e le lacri-me si fermarono in gola fino a farle male.Non voleva, né doveva piangere. Pensò.Era stata sempre felice, non le era maimancato nulla. Non era il caso di scap-pare. Non poteva lasciare cose incom-plete, lei che era una ragazza determina-ta e piena di vita non poteva lasciar per-dere tutto per una verità, lei che tantoodiava le bugie ma che fino ad ora ciaveva convissuto. Ma ora non se la sen-tiva ancora di ricercare quelle sottili lab-bra se non nelle nuvole, e poi chissà seun giorno si sarebbe decisa a fare un al-tro passo.

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Anno V Nr. 99

08.04.2011

Giustizia: mediazione civile obbligatoria dal 20 marzoDott.ssa Giusy Vastante - Avvocato - Bellona

"La mediazione?Semplice ed effica-ce" recita lo slogandella nuova campa-gna di comunicazio-ne finalizzata a farconoscere alla citta-dinanza lo strumentogiuridico della me-

diazione civile per la risoluzione dellecontroversie, come alternativa al pro-cesso ordinario. L'avvio della campa-gna di comunicazione coincide conl'entrata in vigore del decreto ministe-riale che istituisce il registro dei me-diatori. Da marzo 2011 il tentativo di

mediazione fra le parti, in caso di con-troversie civili, diventa obbligatorio. Ilnuovo istituto giuridico intende disin-centivare il ricorso in tribunale, per ri-durre progressivamente l'arretrato chegrava sul sistema giustizia. Il procedi-mento di mediazione non è soggettoad alcuna formalità ed è protetto danorme che assicurano alle parti l'asso-luta riservatezza rispetto alle dichiara-zioni e alle informazioni emerse. Taliinformazioni non possono essere uti-lizzate in sede processuale, salvoesplicito consenso delle parti, e il me-diatore (nominato non oltre quindicigiorni dal deposito della domanda

presso l'organismo di mediazione) ètenuto al segreto professionale. Il pro-cedimento di mediazione ha una dura-ta non superiore a quattro mesi, tra-scorsi i quali il processo può iniziare oproseguire. Per coloro che ricorronoalla mediazione sono previste agevo-lazioni fiscali: tutti gli atti relativi al pro-cedimento sono esenti dall'imposta dibollo e da ogni altra spesa, tassa o di-ritto di qualsiasi specie e natura, inparticolare, il verbale di conciliazionesarà esente dall'imposta di registro si-no all'importo di 50.000 euro, altrimen-ti l'imposta è dovuta per la parte ecce-dente.

In tanti ricorderannociò che scissero CarloLevi in "Cristo si è fer-mato ad Eboli" eGramsci a propositodei briganti. "I briganti- scrisse Levi - difen-devano, senza spe-ranza, la libertà e la

vita dei contadini, contro lo Stato, controtutti gli stati. Col brigantaggio, la civiltàcontadina difendeva la propria natura,contro quell'altra civiltà che le stava con-tro e che, senza comprendere, eterna-mente la assoggetta: perciò istintivamen-te i contadini vedono nei briganti i loroeroi". D'altra parte, scriverà Gramsci, "ibriganti erano aiutati dalla gente comu-ne, dai disertori che per non sparare suiloro fratelli si erano dati in 50 mila allamacchia e non avevano accettato la co-scrizione obbligatoria imposta dal regnosabaudo. L'annessione al Regno di Sar-degna fu fatto con un plebiscito in pochicomuni e con pochi voti, ma portò tantetasse da pagare per il nord (perfino quel-la dell'annessione). Il Sud si trovò in unostato d'assedio, con fucilazioni in piazzasenza processo o con processi truccati.Lo stato italiano è nato con una dittaturaferoce che ha messo a ferro e fuoco l'I-talia Meridionale e le isole, crocifiggen-do, squarciando, seppellendo vivi i con-

tadini poveri che gli scrittori salariati ten-tarono di infamare con il marchio di bri-ganti". E ancora: “l'ex regno delle Due Si-cilie sanò il passivo di centinaia di milionidi lire del debito pubblico della nuova Ita-lia e per tutta ricompensa il Meridione op-presso dal severissimo sistema fiscalesavoiardo fu declassato quasi a colonia.Le monete del Regno delle due Sicilieammontavano a 443,2 milioni rispetto ai27 dello Stato di Sardegna” (F. SaverioNitti Scienze delle Finanze, Pierro,1903).La marina del primo, contava 11113 navirispetto alle 2934 del secondo. E Napolicontava 448 mila abitanti rispetto ai 204mila di Torino. Pochi dati, ma sufficientiper capire che si può festeggiare l'Unitàd'Italia da diversi punti di vista. L'Istitutocomprensivo di Acerno (Salerno), con ilsuo Dirigente Scolastico Paolo Mesolellaha pensato di partire dai montanari deimonti Picentini che solo ad Acerno di-ventarono in 50 briganti. Così grazie al-l'associazione Picentina ed in collabora-

zione con la Pro Loco di Olefano ha ri-dato vita con una significativa rappresen-tazione teatrale sulle gesta di due capibriganti di Oleano e di Acerno. La rievo-cazione storica di Gaetano Manzo è sta-ta particolarmente accurata: iniziò la suaattività guerrigliera in seguito alla diser-zione dovuta alla coscrizione obbligato-ria sabauda. Sapeva leggere e scrivere,sia pure stentatamente. Ricorrendo alsuo carisma, aveva raccolto intorno a seun nugolo di braccianti, pastori e reduci.L'impresa più clamorosa la mise a segnoil 15 maggio 1865, a Battipaglia, quandosequestrò due inglesi e ricevette per ri-scatto 30 mila ducati d'oro. Nell'agosto1873 morì a Flumeri ucciso dai carabi-nieri. Il 27 agosto la giunta di Acerno, ap-pena saputa la notizia, deliberò di fe-steggiare con luminarie ed elemosineper i poveri. Così, domenica 24, vennerodistribuiti ai più bisognosi del comune 70lire ed altre 10 lire furono destinate perl'illuminazione. In tutto 80 lire.

All'istituto comprensivo un convegno sui brigantiProf. Antonio Scarano - Sparanise

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Paolo VI considerò ladifesa della vita uma-na, fin dal concepimen-to, uno impegno princi-pale del suo pontifica-to. Nel 1968 affrontòquesto argomento nel-l'enciclica "Humanae

Vitae", in risposta all'edonismo incon-trollato della società contemporaneaed ai sistemi di pianificazione delle na-scite imposti dai regimi non democra-tici. Sul tema della vita, Papa Paolo VInell'enciclica gridò: "…non è solo laguerra che vince la pace, lo è ancheogni delitto contro la vita un attentatocontro la pace, specialmente se essointacca il popolo, come spesso acca-de oggi, con orrenda - non sono paro-

le leggere, sono paroleprofetiche - orrenda e ta-lora legale facilità allasoppressione della vitanascente, come l'aborto".L'enciclica, fu bersaglio didure critiche e suscitòmalumori anche in am-bienti cattolici. Combattéanche il divorzio e, in di-fesa della famiglia, PapaPaolo VI inviò uno scritto,all'allora onorevole GiulioAndreotti per renderepubblica tutta la sua disapprovazioneper la legge sul divorzio: "… non pos-so trovare conforto all'amarezza chemi affligge profondamente per la gran-de ferita, inflitta alla inviolabile norma

umana e cristiana circa lastabilità e la santità dellafamiglia…". A Manila, nel1970, subì un attentato ve-nendo pugnalato da un fa-natico boliviano, vestitocon abiti talari. Il giubileodel 1975 diventò l'opportu-nità di fare particolare pe-nitenza per le divisione frai cristiani e opportunità diriconciliazione. Comeesempio, davanti al mon-do, baciò i piedi di Melitone

di Calcedonia, capo della delegazioneortodossa. Nel 1978 Papa Montini par-tecipò in modo drammatico alla vicen-da di Aldo Moro, che conosceva fin da-gli anni della Federazione Universita-ria Cattolica Italiana, per la cui libera-zione lanciò un accorato appello agli"uomini delle Brigate Rosse". Nellostesso anno Paolo VI fu intimamenteturbato e ferito dall'approvazione, daparte del Parlamento Italiano, delladiscussa legge sull'aborto. Anche inquell'occasione, in cui l'anziano Papafece sentire la sua ferma voce contra-ria, non gli furono risparmiate conte-stazioni ed umiliazioni. L'ultimo perio-do della sua vita fu rattristato profon-damente dall'uccisione, nonostante ilsuo toccante appello a rilasciarlo vivo,del suo amico fraterno Aldo Moro. Il 6 agosto 1978 morì nella residenzadi Castel Gandolfo.

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I Lusitani, un popolo cheabitò nella parte occi-dentale della PenisolaIberica dall'Età delBronzo, nacquero dal-l'unione tra gli Iberi e gliinvasori celti. Conosciu-

ti come grandi guerrieri, vennero spessocontrattati da mercenari. Molte volte, an-che le donne accompagnavano i loro ma-riti in battaglia. I montanari abitavano inpiccoli paesi fortificati e si dedicavano al-la caccia e alla pastorizia. Mangiavanopane di ghiande e carne di capra (di cuibevevano anche il latte). Da bere preferi-vano la birra di orzo. I loro capi venivanoeletti tra i guerrieri più coraggiosi. Essiprendevano il loro sostegno dall'agricol-tura e dal commercio con i visitatori feni-ci e greci. Benché molti guerrieri lusitanisi fossero integrati come mercenari nel-l'esercito cartaginese durante la Secon-da Guerra Punica, i primi veri scontricontro i romani accaddero dopo che que-sti ebbero occupato la Penisola Iberica.Nel 147 a.C., Viriato, straordinario guer-riero e capo carismatico, unì tutte le tribùlusitane e sconfisse i romani, attirandonella lotta molti altri popoli iberici. Nel 140a.C. dopo aver sconfitto il console FabioMassimo Serviliano, firmò con lui un trat-tato di pace e ottenne dal senato romanoil titolo di "Amicus Populi Romani". Mapresto la repubblica romana ruppe il trat-

tato e tornò alla guerra.Viriato provò a negozia-re, ma i romani corrup-pero i suoi emissari, chelo uccisero mentre dor-miva. Dopo la morte delgrande Capo, il suosuccessore, Tautalo,condusse ancora unaspedizione contro Sa-gunto, che non riuscì aconquistare. Durante la Guerra Civile ro-mana, le tribù lusitane si unirono al pre-tore Quinto Sertorio contro l'autorità ari-stocratica di Roma, sperando di ottenereuno stato lusitano indipendente sotto ilsuo benevolente governo. Ma, tradito dauno dei suoi luogotenenti, anche Sertoriovenne ucciso, nel 72 a.C., e la causa lu-sitana cadde alle mani di Gneo Pompeo.Le ribellioni proseguirono e nel 61 a.C. fuil turno di Giulio Cesare di combattere leorde lusitane. La pace definitiva venne

con l'imperatore Augusto,che divise l'Hispania (Pe-nisola Iberica) in tre pro-vince: Tarraconense, Beti-ca e Lusitania. Così venivariconosciuta la specificitàdel popolo lusitano. Ben-ché la Lusitania occupas-se anche una parte dellaSpagna odierna (incluso ilsuo capoluogo, Emerita

Augusta, oggi chiamata Merida), questaprovincia corrispondeva grosso modo alPortogallo dei nostri giorni. Perciò i por-toghesi si considerano, per tradizione,discendenti dei lusitani - anche se, intan-to, si mescolarono con tanti altri popoli -e vengono a volte chiamati "i lusi". Equesta identificazione fu molto importan-te perché il Portogallo fosse diventatouna nazione indipendente rispetto aglialtri regni spagnoli sette secoli dopo ilcrollo dell'Impero Romano.

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Franco V aleriani - Il disastro che hacolpito le popolazioni del Giappone miha spinto a consultare un volume di vul-canologia ed ho appreso quanto segue.Il fondo del mar Tirreno meridionale ri-sulta cosparso di ben quattro vulcani: ilMagnaghi, il Vavilov, il Palinuro ed ilMarsili tutti in attività. Il vulcano che, piùdi tutti, desta preoccupazioni è il Marsiliscoperto negli anni venti dallo scienziatoitaliano Luigi Ferdinando Marsili ed è ilpiù grande vulcano d'Europa essendoesteso per 70 Km e 30 in larghezza. Al-to 3000 metri ad una profondità di 450m., il Marsili si trova a 140 Km a norddella Sicilia e 150 ad ovest della Cala-bria. Altro vulcano che suscita preoccu-pazioni è il Palinuro che dista 150 Kmdal golfo di Napoli e 83 dalle coste della

Calabria. Dopo un'accurata ricerca sulfondo marino, da parte di studiosi ameri-cani, si è appreso che l'origine di questidue vulcani risale a 2 milioni di anni fa. Ilsismologo Prof. Enzo Boschi, presidentedell'Istituto di geofisica e vulcanologia,ha dichiarato: "La caduta di una notevo-le massa di materiale potrebbe scatena-re un potente Tsunami (maremoto) cheinvestirebbe le coste della Sicilia, dellaCalabria e della Campania arrecando in-calcolabili danni. Dagli ultimi interventi nei fondali del marTirreno, da parte di esperti vulcanologi,risulta che l'edificio del vulcano Marsilinon è sufficientemente robusto per cui lepareti risultano molto fragili e lo spesso-re del magma è di grandi dimensioni.Tutto ciò fa capire che il vulcano potreb-

be eruttare da un momento all'altro, ge-nerando un'onda di grande potenza di-struttiva che muoverebbe milioni di metricubi di materiale sottomarino. Il vulcanoMarsili, un mostro nascosto in fondo almar Tirreno, è come una pentola in ebol-lizione con il coperchio che potrebbesaltare improvvisamente. Un Sonar posto a 6000 m. nel fondo ma-rino permette di monitorare la sismicità,la composizione delle acque e la loro cir-colazione. Inoltre un progetto dell'Unione Europeaha sistemato, alla profondità di 3000 m.,numerosi rivelatori per misurare i proba-bili movimenti geofisici e gli indizi raccol-ti risultano del tutto precisi, ma non sipossono fare previsioni" conclude il si-smologo Prof. Enzo Boschi.

I vulcani sommersi. Un pericolo per le nostre coste

L'IAC di Bellona compie dieci anniDr.ssa Fabiana Salerno - Giornalista - Bellona

Giornata di festeggia-menti il 9 aprile 2011,alla Scuola Media diBellona: 150 anni d'Ita-lia unita, 25 anni di diri-genza scolastica per ilProf. Luca Antropoli e10 anni di vita per l'Isti-tuto Autonomo Com-prensivo "Dante Ali-

ghieri". Tre avvenimenti in uno, per san-cire insieme la continuità e la lungimi-ranza di una scuola che pone le basi persviluppare progetti di vita. Il DirigenteScolastico festeggia i suoi primi 25 annidi carriera trascorsi da nord a sud dell'I-talia, fino a stabilirsi nell'istituto bellone-se dirigendolo con grande professionali-tà, responsabilità e sensibilità verso leesigenze degli alunni. In questi dieci an-ni di Istituto Comprensivo, è stata svolta,e si svolge tuttora, un'intensa attività di-dattica col pieno coinvolgimento, ed en-tusiasmo, degli alunni; proprio per lemolteplici iniziative svolte nel compren-sorio scolastico, il 4 Ottobre 2007, gior-nata mondiale dedicata alla Pace, l'IACdi Bellona ha ricevuto la nomina di rico-noscimento "Scuola Ambasciatrice per

la Pace e la Legalità", motivo d'orgoglioper la comunità intera. Tra i progetti svi-luppati dagli alunni, un filmato sui 54Martiri di Bellona e due edizioni del pre-sepe vivente. Il coinvolgimento è unadelle componenti basilari per la forma-zione e l'apprendimento, per iniziare glialunni alla progettazione di aspirazioni eal raggiungimento di esse. Il programma del 9 aprile: Ore 9,00 - pre-sentazioni: la parola al D. S. Prof. LucaAntropoli - saluti del Sindaco dott. Gian-carlo Della Cioppa e della dott.ssa Arian-na Di Giovanni Assessore alla Cultura eIstruzione. Ore 9,30 - la parola agli alun-ni: "Presentazione e spettacolo", condu-ce la Prof.ssa Mariateresa Scialdone.Ore 11,00 - "Nascita e sviluppo dell'IACD. Alighieri", conduce il Prof. GiacomoCafaro. Testimonianze della dott.ssaMaria Antonietta Della Cioppa, prima Di-rigente dell'IAC di Bellona - interventodella dott.ssa Laura Nicolella, già docen-te dell'IAC oggi Dirigente Scolastico - laparola ai docenti. Ore 12,00 - conclusio-ni del Dirigente Scolastico Luca Antropo-li. "Ogni traguardo toccato è un punto diforza nella storia della nostra vita - affer-ma il Prof. Antropoli - Ci troviamo con

tanti momenti di gioia e spesso con tantifallimenti superati, punti di partenza perapprodare a nuovi momenti felici. Così lanostra Italia in 150 anni, così il nostropiccolo mondo scolastico. L'IAC di Bello-na è un bambino di soli dieci anni ma sagià fare le cose dei grandi! È necessarioaspirare all'equilibrio, alla felicità. Non bi-sogna commiserarsi per i fallimenti matrovare la forza interiore per ripartire dazero e portare a compimento i propri so-gni, concretizzarli". Un'occasione perparlare di Italia, unione e continuità, conla partecipazione delle autorità civili, reli-giose e degli Insegnanti alla guida di unascuola giovane e all'avanguardia, chetraccia percorsi formativi attraversoscambi culturali, attività didattiche ordi-narie e progetti Pon, promuovendo l'inte-grazione e la condivisione. La festa ri-prende alle ore 20,00 con la benedizionedei parroci Don Antonio Iodice e DonPietro Lagnese; a seguire, la serata saràallietata con la musica della storica bandvitulo-bellonese composta da Enzo Na-tale, Michele Iadicicco e Armando Giulia-no. Da parte della Redazione, AuguriProf. Antropoli, per la carriera… e per ilcompleanno!

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Anno V Nr. 99

08.04.2011

Si dice che la pelle sia lospecchio della salute ol-tre che della bellezza.Esistono vari tipi di at-tentati alla cute, il più co-nosciuto è il sole: se neprendiamo troppo e sen-

za protezione, il viso invecchia precoce-mente. In secondo luogo, l'alcol: puòprovocare la couperose e disidratare lapelle. L'inquinamento ambientale, poi,influisce sui problemi cutanei scatenan-do secchezza, disidratazione e prurito.Non dimentichiamo le sigarette: secondoil Prof. Donald Kandunce, i tabagistihanno cinque probabilità in più di assu-mere la fisionomia "smoker face", faccia

La pelle ama i prodotti delle apiProf. Raffaele Taddeo - Apiario Ananglena - Vitulazio - Contatti: 0823 966389 - 338 6537112

da fumatore. Borse sotto gli occhi, rugheintorno alla bocca, guance pendenti ecolorito grigiastro. La nicotina, infatti, re-stringe i vasi sanguigni dell'epidermide,con i risultati che ne derivano. Tuttavia,molteplici disturbi risalgono ad errori ali-mentari, causati ad esempio dai cibi trat-tati industrialmente poveri di micronu-trienti, vitamine e sali minerali, così co-me uno scarso apporto di fibre può por-tare ad alterazioni cutanee. Per rallenta-re l'invecchiamento, è necessaria innan-zitutto un'alimentazione equilibrata, in-sieme ad una scorta sempre pronta diprodotti dell'alveare. La pappa reale au-menta il consumo di ossigeno da partedella pelle e ne migliora il ricambio, gra-

zie a ferro, rame e acido pantotenico.Zinco, selenio e aminoacidi essenzialiservono alla cura di piaghe, ferite e adaccelerare il metabolismo della pelle. Unaltro alimento di bellezza è senz'altro ilpolline: i sali minerali, le proteine e le vi-tamine A, B, C, E lo rendono un efficaceprodotto anti-età. Il propoli è utilizzato indermatologia, sia introdotto per boccache applicato con pomate e creme: con-tiene i bioflavonoidi che assicurano unabuona protezione cellulare. Il miele, gra-zie alla presenza del fruttosio, trattienele particelle acquose e mantiene la giu-sta idratazione della pelle, e la vitaminaC permette una migliore ossigenazionedella pelle.

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A chi interessa?Dott.ssa Pina Caliento - Calvi Risorta

La china che stannoprendendo certi program-mi televisivi, da qualcheanno a questa parte, èdavvero strana. Che esi-stessero persone irre-sponsabili, con idee pocointeressanti, o anche pri-ve di idee, lo si sapeva. Ilfatto strano è che queste

persone, emeriti sconosciuti, sentano l'esi-genza di dover esprimere le loro non-idee ole loro malefatte in televisione, quasi fosseun motivo di vanto, o un qualcosa di partico-larmente interessante. Tutti noi conosciamooramai i cosiddetti reality show, programmicome il Grande Fratello, in cui degli scono-sciuti o presunti tali, si mettono in gioco sot-to l'occhio vigile delle telecamere, 24 ore su24. Si tratta di programmi leggeri, senzanessuna pretesa, i quali a seconda delle di-verse dinamiche possono appassionare omeno il telespettatore. Ad ogni modo la co-sa curiosa non è il programma in se stesso,che ha tranquillamente ragione di esistereinsieme all'intera offerta del palinsesto tele-visivo, bensì tutto ciò che vi ruota intorno. E'mai possibile che orde di parenti si ricordinodi una persona solo nel momento in cui que-sta compare in tv? E' plausibile che esercitidi ex fidanzati ed ex mariti o mogli desideri-no tornare con i loro ex compagni solo quan-do si accende la spia rossa di una teleca-

mera? E qual è la molla che fa scattare l'ir-refrenabile esigenza di dire in pubblico diessere stati traditi o di aver, con una certasoddisfazione, tradito qualcuno? E la ne-cessità di annunciare divorzi, matrimoni ogravidanze e mettere in mezzo (e in piazza)bambini inconsapevoli, che per il fatto stes-so di essere bambini sono indifesi e nonpossono prendere le distanze da quantomamma e papà sentono, con prepotente bi-sogno, di raccontare in televisione? E poi cisono tutti quelli che si accusano a vicendariguardo ai loro gusti sessuali, come se sitrattasse di offese, di scoop, e comunque diqualcosa che tutti i telespettatori devono as-solutamente sapere. Il tutto, come se nonfosse già abbastanza fastidioso, conditocon urla, banalità, sguaiatezza e di una pre-ponderanza tale da occupare l'agenda dimolte trasmissioni. Se il pubblico non fosse

abituato a questo tipo di "spettacoli" proba-bilmente si stupirebbe, e si farebbe tuttequeste domande che non trovano propriouna risposta a fronte di una tale esigenza diapparire giusto per fare figure barbine.Qualche minuto di gloria e un compenso indenaro più o meno generoso stanno dietro aquesta incontenibile (quanto incredibile) vo-glia di mettere in piazza personali esperien-ze di dubbia moralità nonché interesse pub-blico, ma ciò non può di certo giustificare tut-to, non può legittimare il farsi plasmare dauna sorta di circo mediatico coinvolgendospesso figli incolpevoli, spersonalizzarsi ebanalizzare sentimenti e dignità pur di crea-re una "notizia" poi dimenticata in meno diun paio di settimane, e poi sì, anche la pre-sunzione di prendere in giro chi guarda, conla pretesa di dare a bere storielle il più dellevolte costruite a tavolino.

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Anno V Nr. 99

08.04.2011

Api Raffaele Taddeo 0823 966389 - 338 6537112Api Invasioni Donato De Marco 0823 878002Ambulanza 118 Anziani 800.911.315 contro le truffeAuto clonate 800 400 406.Avis - Bellona 339 7386 235 Carabinieri Vitulazio 0823 967 048Carabinieri Capua 0823 961 010Carabinieri Allievi BN 0824 311 452Carabinieri Pignataro 0823 871 010Centro antiveleni Na 081 545 3333Centro Ustioni Roma 06 59 041Corpo forestale 1515Droga ed alcool - 800 178 796Droga Recupero - 081 553 4272Guardia Forestale 0823 279 099Guardia medicaPignataro 0823 654 586Osp. Santobono Napoli 081 747 5563Prefettura CE 0823 429 111Protezione Civile Bellona telefax 0823 966 163 - 320 567 9455Rangers d'Italia - 333 103 4804Reg. Campania 081 796 1111Rifiuti ingombranti (Bellona) 800 519 787Sangue 339.738 6235 - 339.774 2894SOS aereo Napoli 081 780 4296Stalking 0823 445310Telefono azzurro 081 599 0590Usura - racket 800.999.000Vigili del Fuoco 115 - 0823 466 666Violenza donne 1522

Ospedali: (P .S.=Pronto Soccorso)Arienzo P.S.- 0823 803 111Aversa P.S.- 081 500 1111Capua - 0823.996 222Caserta - Militare - 0823 469 588Caserta P.S.- Civile - 0823 231 111CUP 800 911 818 Castelmorrone - 0823 391 111Marcianise P.S.- 0823 518 1111NA - Cardarelli P.S. - 081 7471111CUP - 800 019 774S. Maria C.V. P.S.- 0823 891 111Prenotaz.: 0823 795 250Sessa P.S. -0823 934 111 Venafro - 0865 903 974

FarmacieBellona : Chirico P. Carlo Rosselli, 5 - 0823966 684Camigliano : Di Stasio PiazzaKennedy, 2 0823 879003Capua : Apostolico - via Duomo, 32 - 0823961224 Corvino P.zza Dei Giudici - 0823 961902 Costanzo C.so Appio, 67 - 0823 961781Russo Fuori P. Roma, 101 0823 961162

Vecchione G. P. di Malta 0823 961 364Pastorano :Anfora V.Italia - 0823 879104Pignat aro MaggioreFusco - Masiello, 38 - 0823 871167Rega - R. Elena, 63 - 0823 871025Vitulazio : Cioppa Via Ruggiero, 13 - 0823 990038

Capua Turno festivo e prefestivo

09.04.11 - Vecchione10.04.11 - Apostolico16.04.11 - Corvino17.04.11 - Costanzo

S. Maria C.V. Antonone via Lavoro, 141 0823 812260Beneduce via G. Paolo I 18 - 0823 843701Bovenzi via Mazzocchi 48 - 0823 846520Iodice viale Kennedy, 58 - 0823 589137Merolla via A. Moro, 43 - 0823 841758Salsano S. Francesco - 0823 798583Simonelli via Anfiteatro 78 - 0823 845383Tafuri via Avezzana, - 0823 589216

S. Maria C.V. Turno notturnoAprile 201 1

08 - lodice09 - Tafuri10 - Bovenzi11 - Merolla12 - Antonone13 - Salsano14 - Bovenzi15 - Simonelli16 - Merolla17 - Bened uce18 - Merolla19 - Tafuri20 - lodice21 - Beneduce

Avis - Calendario delle raccolte 201 1Bellona: Aprile 09 - 10 - Maggio 14 - 15

Giugno 1 1 - 12 - Luglio 09 - 10Agosto 06 - 07 - Settembre 03 - 04Ottobre 08 - 09 - Novembre 12 - 13

Dicembre 10 - 1 1Camigliano - Giugno 26 - Ottobre 2

Formicola: - Giugno 19 - Settembre 25Liberi: - Maggio 29 - Settembre 18

Sono previste anche raccolte occasio -nali per sagre e feste varie che saran -

no comunicate di volt a in volt a

Orario feriale dei treni T riflisco - Napoli(valido dal 12.12.2010 al 11.12.2011)

04:37 triflisco 05:35 na c.le06:02 triflisco 07:08 na c.le07:09 triflisco 08:12 na c.le09:23 triflisco 10:26 na c.le12:25 triflisco 13:26 na c.le13:50 triflisco 14:53 na c.le14:30 triflisco 15:26 na c.le15:25 triflisco 16:26 na c.le17:44 triflisco 18:26 na c.le19:24 triflisco 20:26 na c.le

Napoli T riflisco06:11 na c.le 07:19 triflisco 07:47 na c.le 08:52 triflisco10:56 na c.le 11:55 triflisco

Numeri ed indirizzi utili

Per alcuni contenuti ci siamo avvalsidella collaborazione di

GOVERNO INFORMAe ricerche su Internet.Ciò per offrire notizie più esaurienti ai lettori

Ritorner emo in edicola22 Aprile 2011

Museo Campano di Capua (CE).Orario di aper tura al pubblico

A causa dell'esecuzione dei lavori di riqualificazio-ne, fornitura servizi, catalogazione beni ed archi-viazione, servizi multimediali e comunicazionepresso il Museo Campano, la Provincia di Casertaha disposto, per motivi di sicurezza, la temporaneasospensione della fruizione al pubblico del patri-monio artistico-culturale dell'Istituto dal 16 Giu-gno 2009 a data da destinarsi.Indirizzo: Via Roma 68 81043 Capua (CE)Telefono: 0823 620035; - 0823-620076 Fax: 0823 620035 E-Mail: [email protected] WEB www.provincia.ca-serta.it/museocampano

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A causa delle imminenti chiusuredi alcune strutture ospedaliere,consigliamo di telefonare prima direcarsi nelle stesse. In p articolareci riferiamo al Pronto Soccorso de -gli ospedali di Capua e Sessa

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