Download - 8 Novembre 2012

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SAVIGLIANO – Che stasuccedendo nel centrosini-stra saviglianese, la coalizio-ne di maggioranza che daquasi vent’anni governa lacittà?

Ci sono almeno due ele-menti oggettivi che fannodire che il quesito non è cap-zioso.

Il primo è l’approccio concui il maggior partito di mag-gioranza, il Pd, si avvia alleprimarie.

Per la prima volta si regi-stra, da parte dello “zoccoloduro” del partito, un’insoffe-renza per la scelta fatta dalsindaco Sergio Soave, dasempre incontestato ed incon-trastato leader maximo locale.

La sua adesione al Comi-tato Renzi, infatti, per quantolegittima, è stata una sceltache i maggiorenti dell’alasinistra non hanno accolto dibuon grado e che non potrànon pesare quando, tra unanno e mezzo, si dovrà sce-gliere il futuro candidato sin-daco.

Il secondo riguarda letensioni emerse nell’ultimaseduta del Consiglio comu-nale.

Per la prima volta l’auto-revolezza del sindaco nullaha potuto contro una compo-nente (in larga parte giovani-le) che – su una questionepur marginale qual era lavicepresidenza del Consiglio– ha rivendicato il diritto delle“mani libere”.

Ottaviano Ferraro, MarioTomatis, Francesco Boglio-ne, Luca Grindatto, PasqualePortolese e Sergio Tesiohanno dimostrato, per quan-to in modo frammentario econfuso, che la maggioranzaconsiliare non è più così gra-nitica come in passato.

Malessere passeggero,oppure la “gioiosa macchinada guerra” – per usare l’infau-sta espressione usata daOcchetto – comincia amostrare segni di cedimento?

Forse – osserva qualcu-no – sono i segni premonitoriche la guerra di successioneè iniziata con largo anticipo.

g.t.

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Le tensioni in Consiglio comunale e le primarie del Pd mettono a nudo una inedita fragilità politica

Crisi di nervi in maggioranza? Nel centrosinistra si è aperta, con largo anticipo, la guerra di successione

SAVIGLIANO – Prima divenire ridotto ad infermeria equindi chiuso definitivamen-te, negli anni ’50 l’ospedalemilitare di Savigliano era una“cittadella” nella città, unquartiere autonomo dove lavita e le attività erano legatealla funzione stessa dellastruttura sanitaria. In queitempi il maresciallo di SanitàVincenzo La Porta facevaparte dello staff che governa-va l’ospedale.

La Porta ricorda i tempi,

le persone, le situazioni e lemolte iniziative che venivanoprese per dare svago econforto alle centinaia di rico-verati e personale di serviziocon le famiglie. Lo spaccatodella vita, dei divertimenti edella varia umanità che gira-va attorno e dentro unacomunità militare che avevafatto arrivare a Saviglianocentinaia di famiglie, poi fer-matesi e inserite nella comu-nità cittadina.

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La vita e gli svaghi dei soldati ricoverati nell’ex convento di Santa Monica

C’era una volta l’ospedale militare

Dal 1° gennaio la Provincia resterà senza assessori

Gancia sola al comandoCUNEO – Il 1° gennaio

decadranno gli assessoridella Provincia. Resterannoin carica fino al novembre2013 soltanto la presidentedella Giunta, Gianna Gancia,che avrà la facoltà di asse-gnare deleghe a tre consi-glieri, e il presidente del Con-siglio, Giorgio Bergesio.

Per il futuro non più ele-zioni dirette, ma solo di“secondo livello” per la desi-gnazione dei 12 nuovi consi-glieri che indicheranno poi ilpresidente.

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CronacaContinual’ondatadi furtinotturninei paesi

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Le grandi camerate dell’ex ospedale militare

Politica

Il vecchio e il nuovodi Corrado Galletto

In questi giorni ci inte-ressiamo più alle elezioniamericane che non allanostra situazione.

La vittoria di Obama pergli americani rappresentaancora quella sferzata dinovità rispetto alla politicache ha governato la nazionepiù potente della terra neidecenni scorsi. Noi, invece,facciamo fatica ad accettarele novità. Solo 20 anni fa inItalia votava l’80% dellapopolazione e in Americapoco più del 30%; adessosono loro che vanno a votarein massa, più del 60%, men-tre nelle ultime elezioni inSicilia ha disertato le urnepiù di un elettore su due.Siamo stanchi della politicaperché non c’è niente direalmente nuovo e tutto cam-bia molto lentamente. Dopola vergogna degli scandali,sentiamo solo belle e ipocri-te parole; niente fatti. Cihanno promesso la riformaelettorale perché quellaattuale è impresentabile, mamolti hanno già scommessoche andremo a votare con ilvecchio “porcellum” perchéi nostri deputati e i nostripartiti non trovano, o nonvogliono trovare, un accor-do. Avevano anche promessosolennemente il taglio sulnumero dei deputati e sena-tori. Hanno fatto qualcosa?E adesso vengono a dirci chenon si può continuare con ungoverno “tecnico” perchénon eletto dal popolo. Con lametà della gente che nonvuole più andare a votare,come pensano di rappresen-tare il popolo?

In tutte le situazioni e intutte le realtà di importantiresponsabilità politiche esociali, chi occupa posizionidi potere se agisce convolontà e correttezza esauri-sce le sue energie e le suespinte innovative e propositi-ve in pochi anni e poi, se nonc’è ricambio, si adagia agestire la sua posizione pri-vilegiata, magari anche conricatti e sotterfugi. Forsesolo gli uomini di pensiero,liberi da ogni condiziona-mento, possono continuare aprodurre idee e saggezza perlungo tempo.

Ecco allora che la nostrasocietà è ferma perché èferma la nostra classe politi-ca, così incapace di rinno-varsi; il vecchio non lasciaspazio al nuovo e la maggiorparte dei partiti e forze poli-tiche esistono perché fannoriferimento ad una sola per-sona, quasi come nelle ditta-ture. Se lascia Berlusconisparisce il Pdl, se lascia DiPietro sparisce l’Idv, se Gril-lo andasse via scomparireb-be anche il Movimento Cin-que Stelle, così come è entra-ta in profonda crisi la LegaNord dopo il crollo di Bossi.

È una nostra immaturitàdi fondo quella di aver pauradel nuovo e non saperaffrontare i cambiamenti.

Così continuano a tenerebanco e a parlarci di rinno-vamento quelli che dicevanole stesse cose venti anni fa.Così non abbiamo più vogliadi seguire la politica.

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RacconigiLa Provinciafa slittarea fine mesel’esamein Consigliodell’attesa“bretella”Mezzi pesantiin transitonel quartieredi borgo Maira

Marene Reducedella guerrad’Africa racconta

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VillanovaDomenicaFiera diSan Martino

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Giuseppe Nervo

MonasteroloÈ mancatol’ex sindacoGalletto

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Piermario Galletto

L’incontro dei sostenitori di Bersani al Mutuo Soccorso (a sinistra) e quelli di Renzi alla Gran Baita