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ANNO 99 N° 4 - Registrazione Tribunale di Bergamo n° 9 del 26/6/1975 - Redazione Zogno - via XI febbraio, 4 - MENSILE ZOGNO ZOGNO notizie notizie APRILE 2008 Poste Italiane s.p.a. Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1, Comma 2, DCB (Bergamo) PARROCCHIA

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ANNO 99 N° 4 - Registrazione Tribunale di Bergamo n° 9 del 26/6/1975 - Redazione Zogno - via XI febbraio, 4 - MENSILE

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A P R I L E 2 0 0 8Poste Italiane s.p.a. Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1, Comma 2, DCB (Bergamo)

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2 APRILE 2008

Calendario ParrocchialeA P R I L E 2 0 0 8

Redazione, amministrazioneI-24019 Zogno (Bergamo)Via XI Febbraio, 4Tel: 0345/91083http://web.tiscalinet.it/parrocchiadizognoe-mail: [email protected]@tin.in

Direttore responsabile: Don Lino LazzariEditore: Don Angelo Vigani

Registrato al Tribunale di Bergamoil 26-6-1975 al n. 9REALIZZATO DA CORPONOVE BERGAMOe-mail: [email protected]

SOMMARIODialogo con il parroco pag. 3

Don Giovanni Sonzogniil santo del Derò 4

Le Virtù Cardinali, 2ª parte 6

Le vocazioni al serviziodella Chiesa-missione 8

Scuola dell’infanzia Cavagnis 10

Cervelli in fuga - Speciale Quaresima 11

Verbale del ConsiglioPastorale Parrocchiale 23

Invito alla lettura 24

Consulta del Volontariato 26

San Giorgio di Lydda 27

Tam tam della Missione 28

Mondo MissioniCentro Santa Maria di Rilima 28

Carissimi sposi 29

Il santo Rosario alla radio parrocchale 30

Ricordiamoli - BattesimiAnniversari 31

Ruolo sociale della Chiesa 32

C.R.E. 2008 32

NUMERI UTILIDon Angelo Vigani (Prevosto) 0345-91083Don Samuele Novali (Direttore Oratorio) 0345-91138Mons. Giulio Gabanelli 0345-91972Mons. Gaspare Cortinovis 0345-91029Mons. Gianfranco Gherardi 0345-91029Don Umberto Tombini 0345-91141Suore Scuola M. Cavagnis 0345-91246Monache di Clausura 0345-91130Giorgio Avogadro (sacrista) 3388644024G.Mario Pesenti (sacrista) 0345-92647Casa Mons. Giuseppe Speranza 0345-91029

NOTA BENE:✓ Tutti i giovedì dalle ore 14.00 alle ore 18.00 in Clausura adorazione

Eucaristica, tranne il primo giovedì del mese dalle ore 15,00 alle ore18.00 per le vocazioni

✓ Tutti i giovedì alle ore 20.30 in Parrocchia adorazione e benedizio-ne Eucaristica

PER GLI ALTRI AVVISI GUARDAIL CALENDARIO PARROCCHIALE CHE HAI A CASA

Mercoledì 2 3° anniversario della morte di Papa Giovanni Paolo II

Giovedì 3 Ore 20.30 In Oratorio CONSIGLIO PASTORALE VICARIALE

Venerdì 4 Primo venerdì del mese

Sabato 5 Ore 15.30 In Chiesa incontro in preparazione al battesimoper genitori padrini e parenti tutti

Domenica 6 3ª DOMENICA DI PASQUA - “Mostraci, Signore, il sentiero della vita”

Lunedì 7 SAN GIOVANNI BATTISTA DE LA SALLE, sacerdote

Mercoledì 9 Ore 20.30 In Oratorio CONSIGLIO PASTORALE PARROCCHIALEaperto a tutta la comunità

Venerdì 11 SAN STANISLAO, vescovo e martire

Sabato 12 Ore 15.30 In Chiesa incontro in preparazione al battesimoper genitori padrini e parenti tuttiOre 20.30 In clausura veglia di preghiera per le vocazioni

Domenica 13 4ª DOMENICA DI PASQUA - “Il Signore è il mio pastore: non manco di nulla”45ª Giornata mondiale per le vocazioniOre 15.00 In Chiesa Parrocchiale PRIMA CONFESSIONEper i ragazzi di 2ª elementare

Mercoledì 16 Ore 20.30 Scuola di Preghiera a Poscante

Sabato 19 3° anniversario al Soglio Pontificio del Papa Benedetto XVIOre 15.30 In Chiesa incontro in preparazione al battesimoper genitori padrini e parenti tutti

Domenica 20 5ª DOMENICA DI PASQUA - “Volgiti a noi, Signore, in te speriamo”

Mercoledì 23 SAN GIORGIO, martire

Venerdì 25 SAN MARCO, evangelista

Domenica 27 6ª DOMENICA DI PASQUA - “Grandi sono le opere del Signore”

Lunedì 28 SANTA GIANNA BERETTA MOLLA

Martedì 29 SANTA CATERINA DA SIENA, vergine e dottore della chiesa, patrona d’Europa

Giovedì 1 SAN GIUSEPPE LAVORATOREFesta diocesana dei chierichetti in Seminario

Venerdì 2 SANT’ATANASIO, vescovo e dottore della ChiesaPrimo venerdì del mese556° anniversario della dedicazione della Parrocchia di S. Lorenzo M in Zogno

Sabato 3 SANTI FILIPPO E GIACOMO, apostoliOre 20.30 In Oratorio 19ª edizione: LA FESTA DELLA FAMIGLIA

Domenica 4 ASCENSIONE DEL SIGNORE - “Ascende il Signore tra canti di gioia”Giornata nazionale di sensibilizzazione per il sostegno economicoalla Chiesa CattolicaOre 11.00 In Chiesa Parrocchiale festa degli anniversari di matrimonio

M AG G I O 2 0 0 8IN COPERTINAFotografia di Franco Carminati Prida

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3APRILE 2008

DIALOGO CON IL PARROCO

elebrata la Pasqua ci introduciamo in un clima di festa che non ci lasciapiù... I nostri ragazzi sono condotti alla celebrazione dei sacramenti dellasalvezza del perdono, della gioia dell’incontro, del bene continuamentecondiviso, del DIO CHE SI FA SEMPRE VICINO E DONO.

Quello che conta, per tutti, è superare l’abitudine con il cuore, la passione, ivolti riconosciuti, il perdono ritrovato e ridonato a tutti.Incontrandomi con i genitori serpeggia il dubbio che non siano pronti, che sisia fatto un buco nell’acqua, che occorra lavorare di più e meglio per far com-prendere l’importanza del sacramento. I genitori dimenticano che anche gliadulti hanno bisogno di rientrare spesso in se stessi e accorgersi del dono, ri-scoprirlo per viverlo al meglio. È una fatica crescere, certo, ma è una gioia immensa accompagnare la crescita,mettersi accanto e vedere fiorire le scelte di impegno, di generosità e di servi-zio.Qualcuno, a questo punto, smette di leggere (mi sembra di vederti amico mio)e si domanda: “Ma don Angelo dove vive? A Zogno io non ho mai visto nulladi simile. È una fatica boia far catechismo, vivere la messa e portare i bimbi e iragazzi e gli ado a viverla... con gli adulti, poi, non è molto diverso. Come fa aparlare di gioia, di partecipazione e di crescita?...”.Amici miei se manca la fiducia nel Signore abbiamo sbagliato tutto. Se cre-diamo di essere noi a far crescere, maturare, diventare grandi ci sbagliamo digrosso. A noi il compito di seminare... poi è Lui che fa crescere. E la gioia vie-ne dal sapere che Dio non smette mai di mettersi nelle nostre mani anche se so-no mani sporche, macchiate di terra e di peccato, incapaci di reggere l’impe-gno: ma Lui continua a fidarsi, perché vuole arrivare a tutti.Non smettiamo di fidarci della sua grazia sovrabbondante e cerchiamo di offri-re un esempio di ricerca e di generosità ai nostri piccoli impegnandoci ad esse-re piccoli anche noi.Troviamo il tempo per celebrare, per partecipare, per pregare insieme: Lui cifarà comprendere qual è la strada migliore per vivere la comunità.

AUGURI

ANGELO PRETE

C

Celebraresignifica rivivere

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4 APRILE 2008

Don Giovanni Sonzogni, il Santo del Deròa cura di Don Giulio Gabanelli

Don Giovanni Sonzogni, è cugino di don Antonio Rubbi, natopure lui a Padronecco di Zogno, nella medesima camera

buia, dove nacque pure don Antonio, il 22 marzo 1714, da Fran-cesco Sonzogni e da Teresa Rubis, ed è morto al Derò di Spino alBrembo, in concetto di santità, il I° gennaio del 1800, all’età di 85anni.Rimasto orfano di madre a 11 anni, ven-ne trasferito col papà Francesco al Deròdove trascorse poi anche da sacerdotetutta la sua vita in penitenza e preghiera.Manifestò ben presto il desiderio di farsisacerdote per cui il padre lo affidò a donSebastiano Sonzogni per lo studio del la-tino. All’età di 13 anni fece il suo ingres-so in seminario a Bergamo dove prose-guì gli studi ecclesiastici sino al sacerdo-zio distinguendosi per la sua buona con-dotta e per la sua pietà.Il 13 giugno 1738 potè infatti celebrarela sua prima S. Messa solenne nella par-rocchiale di S. Alessandro in Spino, do-ve continuò a fissare la sua dimora pres-so la casa paterna al Derò. In fatto di virtùseppe emulare l’esempio del proprio cugino don Antonio Rubbisia per l’umiltà, sia per la penitenza, sia per la sua vita sacerdota-le e anche per il carisma delle benedizioni e delle guarigioni me-ritandosi l’appellativo di “Santo del Derò”. A lui infatti ricorre-vano fiduciosi molti pellegrini da tutta la valle a invocare benedi-

zioni e grazie, fatto che lo rese assai rinomato ma non certamentealla pari del cugino don Antonio. Per la sua umiltà, ad esempio,rifiutò di concorrere, anche se sollecitato dalla Curia vescovile diBergamo, alla sede vacante della parrocchia di S. Gallo ritenen-dosi indegno e incapace di assumersi un compito così gravoso.

In fatto di penitenza, don Giovanni, nonfu mai indulgente con se stesso sottopo-nendosi a digiuni prolungati e a privazio-ni di ogni genere e rifiutando qualsiasicomodità o agiatezza. Destinava ai pove-ri e alla chiesa di Spino eventuali offerteche era costretto ad accettare dai pelle-grini e dai suoi devoti.Il suo fervore sacerdotale lo esprimevasoprattutto nella devota celebrazionedella S. Messa che prolungava oltreun’ora di tempo. Si dedicava alla pre-ghiera e all’adorazione al S.mo Sacra-mento per lunghe ore della sua giornata.Sentiva un grande trasporto nell’assi-stenza agli infermi e offriva la sua ispira-ta mediazione nel ricomporre le liti e nelriconciliare tra di loro le famiglie disuni-

te a causa di malintesi e d’interessi da rivendicare.Dedicava molto tempo alle benedizioni che impartiva ai pellegri-ni con tanta umiltà e benevolenza invocando e ottenendo per loroguarigioni e conforto dal cielo attraverso l’invocazione della Ma-donna.

CO LT I V I A M O L A D E VO Z I O N E D E I S A N T I D I C A S A N O S T R A

Lapide di Don Antonio Giovanni Sonzogni,esposta sotto il portichetto della parrocchia-le di Spino al Brembo

Lapide di Don Antonio Giovanni Sonzogni, ilSanto del Derò (cappella della parrocchialedi Spino al Brembo)

Frontespizio del volumetto “Breve vita del sa-cerdote Don Ant. Giovanni Sonzogni”. Spinoal Brembo 1920

Casa natale di don Rubbi a Padronecco di Zogno

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5APRILE 2008

Suo confessore era lo stesso cugino don Antonio Rubbi che pro-veniva da Sorisole, dov’era parroco, passando dal Canto Alto, perconfessarsi dal teologo Mons. Alessandro della Chiesa, parrocodi Spino. Nell’accusa si dice che scoppiava in pianto dichiaran-dosi gran peccatore.Le sue devozioni preferite erano il S.mo Sacramento, la BeataVergine Maria e S. Alessandro, patrono della parrocchia di Spino.Non trascurava neppure una filiale devozione per il sommo pon-tefice. Il 29 giugno 1799, moriva in esilio a Valence, trascinatoprigioniero da Napoleone, Pio VI. Don Giovanni lo pianse affer-mando: “È morto mio padre!”Presso il Derò esisteva una fonte che don Giovanni benedisse in-vocando il nome di Maria. La gente e i pellegrini accorrevano adattingere quell’acqua che ritenevano prodigiosa. Nel giorno del S.Natale del 1799, durante la Messa Grande nella parrocchiale diSpino, venne colto da improvviso malore per cui si dovette ripor-tare al Derò in barella, dove, il I° gennaio 1800, spirò a 85 annicompiuti, dopo di avere ricevuto i conforti religiosi amministrati-gli dal parroco locale De’ Zanchis.La venerata salma si conservò calda in uno stato di abbondantesudore per circa otto giorni; l’8 gennaio 1800 venne funerato so-lennemente.Il parroco De’ Zanchis ottenne il permesso dal Vescovo Mons.Gianpaolo Dolfin di seppellirlo sul presbiterio della parrocchialedove una lapide ne dichiara tuttora la presenza. L’elogio funebre

venne pronunciato dal Vicario di Zogno, don Giuseppe MariaGrigis con molto calore.Anche dopo la morte di don Giovanni, continuò l’afflusso dei pel-legrini che lasciarono sul luogo a testimonianza delle guarigioni edelle grazie ottenute, innumerevoli Ex-Voto, stampelle, busti etanti altri oggetti votivi.Di questo sacerdote, ritenuto santo, rimane la memoria di un opu-scolo stampato a cura di un suo parrocchiano, Fermo Magoni, conla prefazione di don Pietro Bonzi e col visto di don Angelo Ron-calli, futuro Papa beato Giovanni XXIII.Nell’agosto 1890 venne costruita al Derò anche una chiesetta de-dicata alla B. V. di Lourdes per volontà e a spese di un certo Gio-vanni Oprandi in memoria di don Giovanni Sonzogni e in ricono-scenza delle grazie ottenute dall’uso dell’acqua della fonte bene-detta.La chiesetta del Derò venne purtroppo divorata, con la fontedell’acqua benedetta, dalla piena del Brembo del 18 luglio 1987,di cui non rimase più nessuna traccia. Una nuova chiesa, in di-mensioni più ampie della precedente, venne costruita tra il 1988 eil 1990, ma più a monte, per evitare il rischio di nuove piene delBrembo. È tornata così a rivivere al Derò la devozione a don Gio-vanni Sonzogni, il “Santo del Derò”, con la frequenza di molti de-voti che implorano, anche attraverso l’intercessione della Vergi-ne Maria, grazie e benedizioni.

don Giulio Gabanelli

La contrada al Derò con la chiesetta della B.V. prima della piena del 18 luglio 87. • Al Derò, ex voto (chiesina di N.S. di Lourdes) Don AntonioGiovanni Sonzogni, cugino di Don Antonio Rubi, imparte benedizione a devota graziata

L’è’l sùl de primaérache l’fà fiurì i giardìe l’fà rinàs la étache l’è isce bèl gudì!

I tùrna,ndré a’i nòs vèccde nöf a rinverdìe per lasà de bànda‘l pensér che mè mürì!

Po ’a chèi piö dür de cöri sènt che mè fermàsa contemplà sto móntche l’tùrna a repulàs!

Söi pràcc a s’vèt i agnèia scavresà diertìccma i pènsa mia che a Pasquaa i finirà rüstìcc!

L’è Pasqua a’pei osèiche i sgùla söl sò nìper dàga de becàai so bei nuilì!

Intàt se de lontàla rìa co l’aria frèscala ùs d’öna campànala dìs che mè fa fèsta!

Perché prim de turnàin ciél ol nòs Signùra l’à salvàt ol móntde töcc i pecadùr!

Don Giulio Gabanelli

Pasqua 2008

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6 APRILE 2008

LA TEMPERANZADopo aver accostato la virtù della prudenza come l’aiuto didecidere con saggezza, la virtù della fortezza come la capa-cità di resistere e di pazientare, questa sera ci ripromettiamodi indagare sul significato della temperanza come sapienzadi vivere con equilibrio un aspetto (dobbiamo non dimenti-care quanto dicevamo le altre sere, non si tratta di realtà di-stinte, separate ma di aspetti diversi dell’unica realtà dellafede, dell’unica virtù della fede). La temperanza dice parec-chie qualità della fede e quindi una tappa importante dellamaturazione della fede. Il termine temperanza, può offrirciqualche spunto ma forse anche delle ambiguità; oggi questaparola è usata poco nel nostro vocabolario, suggerisce qual-cosa che ha a che fare con il temperamento: la mescolanzadei doni e anche dei difetti di un individuo, la mescolanzadegli aspetti buoni e meno buoni (oppure clima temprato perdefinire quelle regioni che non sono esposte a grosse escur-sioni termiche = non è troppo caldo né troppo freddo, che simantiene in una via media equilibrata). Così anche tempera-re il proprio carattere si usa per dire moderare gli eccessi, to-gliere gli aspetti più spigolosi, tutto questo ha a che vederecon la temperanza. Temperanza richiama equilibrio, mode-razione, richiama la capacità di essere padroni di se stessi, lamisura, l’autocontrollo...come vedete già prende forma que-sto aspetto della fede. però rimane ancora qualcosa di troppoumano, occorre cercare di seguire qualche suggerimento

dalla Sacra Scrittura perché è lì che prende forma la nostrafede, è lì che ci vengono date le indicazioni per cogliere l’es-senza di questo atteggiamento. Vi propongo pochi passi, duetratti dal Primo Testamento e due tratti dal Nuovo Testamen-to, scelti tra i tanti possibili, questi mi sembrano significati-vi, dei “brani chiave” per aiutarci poi nella riflessione. 1- (Gn3,1-7) Dove si racconta della caduta di Adamo, del primopeccato (ve lo propongo come esempio di un atteggiamentoche è il contrario della temperanza, come esempio di IN-TEMPERANZA, ma anche dai contrari si possono ricavaresuggerimenti preziosi)! Perché questo brano è molto impor-tante nel suggerirci alcune indicazioni sul contrario dellatemperanza? Ci sono due verbi che predominano 1 il man-giare quasi il divorare e 2 il guardare nel senso dell’insisten-za del desiderare. La temperanza è qualcosa che ha a che fa-re con il desiderio: essere temperanti vuol dire desiderare mafino ad un certo punto, anzi vuol dire tenere a freno i deside-ri (proprio come dicono il IX e X comandamento... non de-siderare... Ci sono due comandamenti, ciò vuol che il desi-derio è qualcosa di importante ma anche di pericoloso)! Maqui in che cosa consiste la intemperanza? Almeno in due at-teggiamenti: 1 non porre un limite al desiderio di guardare.Si parla di occhi che si aprono che possono diventare Dio...“Aprite gli occhi guardate quel frutto... allora la donnaguardò e vide il frutto era gradito e anche desiderabile agliocchi.... 2 L’intemperanza ha a che vedere con uno sguardo

Le Virtù Cardinali 2ª parte

Don Ezio Bolis con le catechesi dei giorni 20 e 27 febbraio ha completato la trattazione del tema riguardante le virtù cardinali

C AT E C H E S I A D U LT I E G I OVA N I

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7APRILE 2008

che è rivolto ovunque, con insistenza, ma soprattutto ha ache vedere con il mettere in bocca tutto (gli psicologi direb-bero con la “fase orale” che si passa da bambini che, per im-parare, portano alla bocca tutto, assaggiano tutto, provanotutto, non hanno misura, non sanno riconoscere ciò che èschifoso da ciò che è buono, tutto viene divorato)! Suggeri-mento: il desiderio sfrenato di guardare tutto, di sentire tutto,di provare tutto, di togliersi la soddisfazione su tutto, non c’èpiù un limite. Allora la temperanza è porre un limite al guar-dare, un limite al parlare, un limite al mangiare, un limite alfare, ad avere dei limiti, a porsi dei limiti. Mi pare che siaquesta l’indicazione principale che raccolgo da questo bra-no. Adamo ed Eva sono l’immagine dell’uomo intemeratoche non accettano limiti, che vogliono provare tutto, toccaretutto, vedere tutto, sperimentare tutto, non stanno a chieder-si se sia buono o cattivo, fanno della prova il criterio dellabontà e della verità di una cosa. 2- Passiamo ad un brano delNuovo Testamento che è come uno specchio, l’abbiamo let-to nella liturgia pochi giorni fa (Mt 4,1-11) le tentazioni diGesù. Gesù è esattamente il contrario di Adamo; se Adamonon ha saputo porre un limite alla sua voracità, alla sua cu-riosità, al suo desiderio, Gesù sì. Gesù ci appare come l’anti-Adamo (o, come dice San Paolo), il vero Adamo, il vero uo-mo, colui che non ha bisogno di provare tutto per sapere ciòche è bene, non ha bisogno di mettere in bocca tutto, di pic-chiare il naso in tutto, ma è guidato da un ordine, da dellepriorità, non fa dell’esperienza il criterio unico. La fame c’è,ma si può anche controllare, la curiosità c’è ma si può anchecontrollare. Gesù ci presenta un modello di uomo che non silascia trasportare dalle voglie, ma è capace di volere.

LA GIUSTIZIAAbbiamo lasciato per ultima la trattazione di questa virtùperchè è la più difficile da trattare, è la più complessa perchèdice ancor meglio delle altre il suo rapporto con la fede. Il te-ma della giustizia è impegnativo perché investe un po’ tuttigli aspetti della nostra vita di tutti i giorni. Ci si accorge diquanto sia carente/mancante nelle relazioni interpersonali,nei rapporti sociali/economici,nei rapporti di lavoro, nelle re-lazioni internazionali. La mancanza di giustizia assume tan-tissime e variegate forme: dalla guerra, alla corruzione poli-tica, alla mancanza di valori etici ecc.... Per capire che cos’èla giustizia secondo il progetto di Dio, ci mettiamo in ascol-to della Sacra Scrittura, anche qui c’è una difficoltà, i testiche parlano della giustizia da una parte sono tantissimi edall’altra sono rari e scopriamo che dobbiamo cercare degliuomini giusti ossia persone che mostrano la giustizia con lavita e da li ricavare elementi per riempire questo concetto digiustizia. Noi fatichiamo nella comprensione della giustizia,perché abbiamo pregiudizi culturali, ci portiamo appresso lagrande tradizione culturale greco-romana che aveva dato unasua risposta a che cosa fosse la giustizia, ma questa non sem-pre coincidente con la prospettiva evangelica. La giustizia in-tesa come virtù è un aspetto della carità, è una forma di carità,

ciò sta ad indicare che se non vivi la giustizia, non vivi nem-meno la carità,e dall’altra parte che la giustizia non si può vi-vere senza carità: se una persona non è mossa dalla carità,difficilmente sarà “giusto”, per essere giusti bisogna amare.Quello che oggi si intende per giustizia non è detto che siaconforme alla proposta evangelica, bisogna che sia stretta-mente imparentata alla carità, altrimenti perde il suo valoredi virtù. Il primo brano del Primo Testamento lo abbiamo in-contrato trattando le virtù della temperanza (questo ci con-ferma che le virtù non sono mai disgiunte le une dalle altrema si richiamano sempre) facciamo riferimento a Gn capp. 3e 4: Adamo ed Eva e Caino e Abele (quest’ultimo brano cimostra il contrario della virtù, l’ingiustizia). Gn 3,6-12 Il ser-pente...la sua proposta, andare contro ciò che aveva dettoDio. Questa prima parte ci mostra il primo atto di ingiustiziache si consuma nei confronti di Dio: il non riconoscere piùDio come padre. Questo atto di ingiustizia verso Dio portaanche ad un ingiustizia nella linea orizzontale , nei confrontidei fratelli. In Gn 4,1-11 vediamo come l’atto di ingiustiziatra l’uomo e Do si ripercuote subito anche a livello interper-sonale, chi non riconosce Dio come padre, non riconoscel’altro come fratello: è il primo OMICIDIO! Abele ci vieneindicato come “uomo giusto”, ma in che cosa consiste la suagiustizia? Vengono indicati due gesti: 1- Abele, uomo giusto,offre sacrifici a Dio, fa un atto eucaristico = rende a Dio ciòche è di Dio. 2- Abele SOFFRE, patisce la violenza del fra-tello senza reagire con la stessa violenza: oppone alla violen-za la MITEZZA. Il giusto è colui che non risponde alla vio-lenza con la stessa moneta: è il MARTIRE = colui che si la-scia uccidere piuttosto che fare del male a sua volta, piuttostoche vendicarsi. Dove c’è violenza non c’è mai giustizia e do-ve c’è giustizia evangelica non c’è mai violenza ne di parolene di azioni. In questa luce possiamo leggere i “Cantici delServo di Jhawè” in Is. Capp. 52 e 53: qui è descritta la giusti-zia che è MITEZZA, che è rifiuto di ogni violenza, il Servoconsegnato, prefigura CRISTO sulla CROCE. Nel Vangelodi Mt 1,18-25 viene descritto come “uomo giusto” Giusep-pe lo sposo di Maria. In che consiste la giustizia di Giusep-pe? 1- Per Giuseppe c’è il subire una persecuzione: devefuggire in Egitto perché Erode lo cerca per uccidere lui, ilbambino e sua madre. 2- La sua giustizia consiste nel modocon cui ha trattato Maria quando scoprì la sua gravidanza(noi sappiamo dell’opera dello Spirito Santo, lui non lo sa-peva), aveva diverse possibilità: - la legge gli consentiva didenunciarla in pubblico e questo avrebbe potuto portare al-la lapidazione di Maria, Giuseppe non lo fa perché ama Ma-ria! - Avrebbe potuto “ripudiarla”, cioè sciogliere il vincolodi “promesse nozze” che aveva pattuito. Anche questa solu-zione avrebbe abbandonato Maria al destino delle prostitu-te...se avesse scisso il legame con Lei, Maria sarebbe stataadditata come donna di “malaffare”.

N. B.: In chiesa parrocchiale si possono trovare i testi ri-portati dalle registrazioni

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8 APRILE 2008

Cari fratelli e sorelle!

1. Per la Giornata Mondiale di Preghiera per le Vocazioni,che sarà celebrata il 13 aprile 2008, ho scelto il tema: Le vo-cazioni al servizio della Chiesa-missione. Agli Apostoli Ge-sù risorto affidò il mandato: “Andate dunque e ammaestratetutte le nazioni, battezzandole nel nome del Padre e del Fi-glio e dello Spirito Santo” (Mt 28,19), assicurando: “Ecco iosono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo” (Mt28,20). La Chiesa è missionaria nel suo insieme e in ogni suomembro. Se in forza dei sacramenti del Battesimo e dellaConfermazione ogni cristiano è chiamato a testimoniare e adannunciare il Vangelo, la dimensione missionaria è special-mente e intimamente legata alla vocazione sacerdotale.Nell’alleanza con Israele, Dio affidò a uomini prescelti, chia-mati da Lui ed inviati al popolo in suo nome, la missione diessere profeti e sacerdoti. Così fece, ad esempio, con Mosè:“Ora va’! - gli disse Jahvé - Io ti mando dal faraone. Fa’ usci-re dall’Egitto il mio popolo ... quando tu avrai fatto uscire ilpopolo dall’Egitto, servirete Dio su questo monte” (Es3,10.12). Ugualmente avvenne con i profeti.

2. Le promesse fatte ai padri si realizzarono appieno in GesùCristo. Afferma in proposito il Concilio Vaticano II: “È venu-to quindi il Figlio, mandato dal Padre, il quale in Lui primadella fondazione del mondo ci ha eletti e ci ha predestinati adessere adottati come figli ... Perciò Cristo, per adempiere lavolontà del Padre, ha inaugurato in terra il regno dei cieli e cene ha rivelato il mistero, e con la sua obbedienza ha operato laredenzione” (Cost. dogm. Lumen gentium, 3). E Gesù si scel-se, come stretti collaboratori nel ministero messianico, dei di-scepoli già nella vita pubblica, durante la predicazione in Ga-lilea. Ad esempio, in occasione della moltiplicazione dei pa-ni, quando disse agli Apostoli: “Date loro voi stessi da man-giare” (Mt 14,16), stimolandoli così a farsi carico del bisognodelle folle, a cui voleva offrire il cibo per sfamarsi, ma ancherivelare il cibo “che dura per la vita eterna” (Gv 6,27). Eramosso a compassione verso la gente, perché mentre percorre-va le città ed i villaggi, incontrava folle stanche e sfinite, “co-me pecore senza pastore” (cfr Mt 9,36). Da questo sguardo diamore sgorgava il suo invito al discepoli: “Pregate dunque ilpadrone della messe, perché mandi operai nella sua messe”(Mt 9,38), e inviò i Dodici prima “alle pecore perdute dellacasa d’Israele”, con precise istruzioni. Se ci soffermiamo ameditare questa pagina del Vangelo di Matteo, che viene so-litamente chiamata “discorso missionario”, notiamo tuttiquegli aspetti che caratterizzano l’attività missionaria di unacomunità cristiana, che voglia restare fedele all’esempio eall’insegnamento di Gesù. Corrispondere alla chiamata delSignore comporta affrontare con prudenza e semplicità ogni

pericolo e persino le persecuzioni, giacché “un discepolo nonè da più del maestro, né un servo da più del suo padrone” (Mt10,24). Diventati una cosa sola con il Maestro, i discepoli nonsono più soli ad annunciare il Regno dei cieli, ma è lo stessoGesù ad agire in essi: “Chi accoglie voi accoglie me, e chi ac-coglie me accoglie colui che mi ha mandato” (Mt 10,40). Edinoltre, come veri testimoni, “rivestiti di potenza dall’alto”(Lc 24,49), essi predicano “la conversione e il perdono deipeccati” (Lc 24,47) a tutte le genti.

3. Proprio perché inviati dal Signore, i Dodici prendono ilnome di “apostoli”, destinati a percorrere le vie del mondoannunciando il Vangelo come testimoni della morte e risur-rezione di Cristo. Scrive san Paolo ai cristiani di Corinto:“Noi - cioè gli Apostoli - predichiamo Cristo crocifisso” (1Cor 1,23). Il Libro degli Atti degli Apostoli attribuisce unruolo molto importante, in questo processo di evangelizza-zione, anche ad altri discepoli, la cui vocazione missionariascaturisce da circostanze provvidenziali, talvolta dolorose,come l’espulsione dalla propria terra in quanto seguaci diGesù (cfr 8,1-4). Lo Spirito Santo permette di trasformarequesta prova in occasione di grazia, e di trarne spunto perchéil nome del Signore sia annunciato ad altre genti e si allarghiin tal modo il cerchio della Comunità cristiana. Si tratta diuomini e donne che, come scrive Luca nel Libro degli Atti,“hanno votato la loro vita al nome del Signore nostro GesùCristo” (15,26). Primo tra tutti, chiamato dal Signore stessosì da essere un vero Apostolo, è senza dubbio Paolo di Tarso.La storia di Paolo, il più grande missionario di tutti i tempi,fa emergere, sotto molti punti di vista, quale sia il nesso travocazione e missione. Accusato dai suoi avversari di non es-sere autorizzato all’apostolato, egli fa appello ripetutamenteproprio alla vocazione ricevuta direttamente dal Signore (cfrRm 1, 1; Gal 1, 11- 12.15-17).

4. All’inizio, come in seguito, a “spingere” gli Apostoli (cfr2 Cor 5,14) è sempre “l’amore di Cristo”. Quali fedeli servi-tori della Chiesa, docili all’azione dello Spirito Santo, innu-merevoli missionari, nel corso dei secoli, hanno seguito leorme dei primi discepoli. Osserva il Concilio Vaticano II:“Benché l’impegno di diffondere la fede cada su qualsiasi di-scepolo di Cristo in proporzione delle sue possibilità, CristoSignore chiama sempre dalla moltitudine dei suoi discepoliquelli che egli vuole, perché siano con lui e per inviarli a pre-dicare alle genti (cfr Mc 3,13-15)” (Decr. Ad gentes, 23).L’amore di Cristo, infatti, va comunicato ai fratelli con gliesempi e le parole; con tutta la vita. “La vocazione specialedei missionari ad vitam - ebbe a scrivere il mio venerato Pre-decessore Giovanni Paolo Il - conserva tutta la sua validità:essa rappresenta il paradigma dell’impegno missionario del-

«Le vocazioni al servizio della Chiesa-missione»MESSAGGIO DEL PAPA PER LA 45ª GIORNATA MONDIALE DI PREGHIERA PER LE VOCAZIONI

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9APRILE 2008

la Chiesa, che ha sempre bisogno di donazioni radicali e to-tali, di impulsi nuovi e arditi” (Enc. Redemptoris missio, 66).

5. Tra le persone che si dedicano totalmente al servizio delVangelo vi sono in particolar modo sacerdoti chiamati a di-spensare la Parola di Dio, amministrare i sacramenti, special-mente l’Eucaristia e la Riconciliazione, votati al servizio deipiù piccoli, dei malati, dei sofferenti, dei poveri e di quanti at-traversano momenti difficili in regioni della terra dove vi so-no, talora, moltitudini che ancora oggi non hanno avuto unvero incontro con Gesù Cristo. Ad esse i missionari recano ilprimo annuncio del suo amoreredentivo. Le statistiche testimo-niano che il numero dei battez-zati aumenta ogni anno grazieall’azione pastorale di questi sa-cerdoti, interamente consacratialla salvezza dei fratelli. In que-sto contesto, speciale ricono-scenza va data “ai presbiteri fideidonum, che con competenza egenerosa dedizione edificano lacomunità annunciandole la Pa-rola di Dio e spezzando il Panedella vita, senza risparmiareenergie nel servizio alla missio-ne della Chiesa. Occorre ringra-ziare Dio per i tanti sacerdoti chehanno sofferto fino al sacrificiodella vita per servire Cristo ... Sitratta di testimonianze commo-venti che possono ispirare tantigiovani a seguire a loro voltaCristo e a spendere la loro vitaper gli altri, trovando proprio co-sì la vita vera” (Lett. ap. Sacra-mentum caritatis, 26). Attraver-so i suoi sacerdoti, Gesù dunque si rende presente fra gli uo-mini di oggi, sino agli angoli più remoti della terra.

6. Da sempre nella Chiesa ci sono poi non pochi uomini edonne che, mossi dall’azione dello Spirito Santo, scelgonodi vivere il Vangelo in modo radicale, professando i voti dicastità, povertà ed obbedienza. Questa schiera di religiosi edi religiose, appartenenti a innumerevoli Istituti di vita con-templativa ed attiva, ha “tuttora una parte importantissimanell’evangelizzazione del mondo” (Decr. Ad gentes, 40).Con la loro preghiera continua e comunitaria, i religiosi divita contemplativa intercedono incessantemente per tuttal’umanità; quelli di vita attiva, con la loro multiforme azionecaritativa, recano a tutti la testimonianza viva dell’amore edella misericordia di Dio. Quanto a questi apostoli del nostrotempo, il Servo di Dio Paolo VI ebbe a dire: “Grazie alla lo-ro consacrazione religiosa, essi sono per eccellenza volonta-ri e liberi per lasciare tutto e per andare ad annunziare il Van-gelo fino ai confini del mondo. Essi sono intraprendenti, e il

loro apostolato è spesso contrassegnato da una originalità,una genialità che costringono all’ammirazione. Sono gene-rosi: li si trova spesso agli avamposti della missione, ed as-sumono i più grandi rischi per la loro salute e per la loro stes-sa vita. Sì, veramente, la Chiesa deve molto a loro” (Esort.ap. Evangelii nuntiandi, 69).

7. Inoltre, perché la Chiesa possa continuare a svolgere lamissione affidatale da Cristo e non manchino gli evangeliz-zatori di cui il mondo ha bisogno, è necessario che nelle co-munità cristiane non venga mai meno una costante educa-

zione alla fede dei fanciulli edegli adulti; è necessario man-tenere vivo nei fedeli un attivosenso di responsabilità missio-naria e di partecipazione solida-le con i popoli della terra. Il do-no della fede chiama tutti i cri-stiani a cooperare all’evangeliz-zazione. Questa consapevolez-za va alimentata attraverso lapredicazione e la catechesi, laliturgia e una costante forma-zione alla preghiera; va incre-mentata con l’esercizio dell’ac-coglienza, della carità, dell’ac-compagnamento spirituale, del-la riflessione e del discernimen-to, come pure con una progetta-zione pastorale, di cui parte in-tegrante sia l’attenzione alle vo-cazioni.

8. Solo in un terreno spiritual-mente ben coltivato fiorisconole vocazioni al sacerdozio mini-steriale ed alla vita consacrata.

Infatti, le comunità cristiane, che vivono intensamente la di-mensione missionaria del mistero della Chiesa, mai sarannoportate a ripiegarsi su se stesse. La missione, come testimo-nianza dell’amore divino, diviene particolarmente efficacequando è condivisa in modo comunitario, “perché il mondocreda” (cfr Gv 17,21). Quello delle vocazioni è il dono che laChiesa invoca ogni giorno dallo Spirito Santo. Come ai suoiinizi, raccolta attorno alla Vergine Maria, Regina degli Apo-stoli, la Comunità ecclesiale apprende da lei ad implorare dalSignore la fioritura di nuovi apostoli che sappiano vivere in séquella fede e quell’amore che sono necessari per la missione.

9. Mentre affido questa riflessione a tutte le Comunità eccle-siali, affinché le facciano proprie e soprattutto ne tragganospunto per la preghiera, incoraggio l’impegno di quanti ope-rano con fede e generosità al servizio delle vocazioni e dicuore invio ai formatori, ai catechisti e a tutti, specialmenteai giovani in cammino vocazionale, una speciale Benedizio-ne Apostolica.

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10 APRILE 2008

Spesso si ha la sensazione che per moltefamiglie la scuola dell’infanzia rappre-

senta esclusivamente un luogo di aggrega-zione previsto per la fascia di bambini daitre ai cinque anni (immagine molto ridutti-va delle capacità del bambino) e per altrefamiglie una sorta di pre-scuola dove ilbambino deve iniziare a sviluppare compe-tenze tipiche della primaria (atteggia-mento di precocizzazione delle capa-cità del bambino).È difficile da parte di noi insegnantipoter interagire con simili famiglie. Igenitori sanno che i bambini alla scuo-la dell’infanzia fanno molte esperienzema non riescono a cogliere tutte le po-tenziali ricadute di queste attività sullosviluppo dei propri figli e così le inclu-dono genericamente nella categoria“Esperienze di gioco e intrattenimentotipiche dell’infanzia” in questa fase evo-lutiva il momento ludico è fondamentalee al contempo gratificante di per sé, tuttavia,il fatto che attraverso il gioco i bambini pos-sano sperimentare e sperimentarsi, cono-scere il mondo e fantasticare non toglie chenel cimentarsi in queste esperienze essi svi-luppino competenze specifiche e articolate:GIOCARE È UN VERO LAVORO!Decidere di lavorare con le famiglie sullaconoscenza dei progetti educativi-didatticiè un passo che stiamo ormai tentando daanni ma con quali risultati?Evidentemente non si tratta di propagandarei documenti ministeriali per partire da sem-plici progetti culturali educativi fino a preve-dere percorsi che arrivino a progetti più am-

biziosi, ma di far comprende-re a tutte le famiglie il lavoro serio e costrut-tivo che la scuola sta proponendo ai loro figli.Se molti genitori hanno un’idea sfalsata del-la scuola dell’infanzia forse ci dovremmochiedere che cosa si aspettano o credono.Parliamo sempre ai genitori durante le nostreassemblee delle attività che vedono coinvol-ti i bambini, abbiamo presentato la nostraprogettazione dell’anno scolastico in modoanalitico, li abbiamo coinvolti in molte atti-vità, ma restano sempre quelli che seguonomarginalmente, che credono di aver capitotutto, ma poi danno prova di non aver capitoniente. Non si può astenersi da parteciparealle assemblee con più o meno vere motiva-

zioni giustificando la propria assenza con unsemplice: e dopo mi farò ripetere da qualcu-no quello che si è detto!!! Si sono concorda-te delle uscite didattiche inerenti al nostroprogetto educativo e non si è parlato di fa-coltà di parteciparvi o no, perché idealizzate

e studiate a misura di bambino ed in-vece ci sono anche genitori che, dandoprova di non aver compreso per nullale finalità della scuola dell’infanziacomunicano di non mandare il pro-prio bambino perché “non sa man-giare al sacco... Lui non prova i pani-ni...”. Ed ancora: “no, il mio bambi-no senza noi genitori, non viene”.Sono convinti di agire per il benedei propri figli e magari hanno an-che la pretesa di sentirsi miglioridegli altri, ma non sanno che ilbambino va aiutato a crescere e a

responsabilizzarsi fin dai primissimi anni.Gli altri, i figli dei genitori “incoscienti” checredono nella scuola e si fidano di noi inse-gnanti, in queste uscite imparano ad essereautonomi, a gestirsi nel migliore dei modi, asentirsi “grandi” nella misura in cui è accon-sentito loro di esserlo e crescono più in fret-ta! È un piacere vedere come cerchino di sta-re al passo con quelli più grandi, di appren-dere non solo nozioni didattiche , ma anche esoprattutto nozioni di vita, di condividerecon gli altri le loro prime e nuove esperienze.Lo sviluppo della consapevolezza dei geni-tori rispetto al progetto educativo-didatticopromuove, al contempo, un salto qualitativonelle convinzioni delle famiglie in più dire-zioni, tutte ugualmente costruttive, fermorestando che qualsiasi livello di coinvolgi-mento non comporta in alcun modo un’atti-vazione diretta delle famiglie nella defini-zione del progetto stesso, che è e resta re-sponsabilità della scuola. In primo luogo sela realtà delle convinzioni dei genitori è sfal-sata, si contribuisce ad un cambiamento cul-turale circa il senso ed il ruolo della scuola edelle insegnati: si aiutano le famiglie a com-prendere meglio che dietro alla giornata coni bambini c’è un lavoro che comporta unacontinua e fine capacità di osservare e ade-guare i percorsi dei singoli bambini e delleloro esigenze educative. La scuola dell’in-fanzia è quindi impermeata di gioco, manon è solo gioco! Suor Nives

La scuola dell’infanzianon è un “gioco”

SCUOLADELL’INFANZIA

PARITARIACAVAGNIS

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Cervelli in fuga

Il rumore della croce, il profumo della morte e Risurrezione di Gesù,sono segni Pasquali che desiderano dipingere ed entrare nella nostravita di tutti i giorni... È proprio grazie all�abbondante tempo passatoinsieme nei ritiri spirituali, nelle Via Crucis e nelle adorazioni che ab-biamo riscoperto la quotidianità di questi segni e la preghiera comecompagna di viaggio. Insomma non perdere occasione per vivere mo-menti intensi di preghiera come questi... e rimboccati le maniche per-chè l�estate che ci attende è ricca di bellissimi appuntamenti, anchecon un pizzico di Spiritualità. Con affetto e amicizia don Samu

Ivano Sonzogni, 50 anni,insegnante (disilluso) pressoil Liceo Scientifico di Zogno

Italiano, latino e storia

Mi ero laureato in lettere

e l�insegnamento era una stradaquasi obbligata

Non ne ho uno preferito,ma molti mi affascinano

Non è un compito della scuola insegnare

a vivere, però un ragazzo può imparare

(in parte) cosa è la vita anche a scuola

La preparazione scolastica, se significa

sapere, sapere comunicare e rapportarsi

con gli altri, può risultare importante,

ma queste sono cose che si devono

imparare anche al di fuori della scuola

Manca la chiarezza sulle finalità

dell�insegnamento, sui contenuti

e sulle metodologie. È pure carente

il senso di responsabilità e a ogni livello.

Manca pure il senso di concretezza:tutto è molto aleatorio

La crisi della scuola riflette la più

generale crisi della società, ma invito

il ragazzo ad affrontare questo ambiente

con serietà e con il desiderio di sfruttare

tutte le occasioni, sia positive che

negative, per crescere e diventare adulto

Un solo consiglio:non fate gli insegnanti

Si presenti ai nostri lettori...

Quale materia insegna?

Perché ha sceltodi diventare professore?

Quale è il suo libro preferito?

Oggi la scuola insegna a vivere?

Quanto contauna buona preparazione scol

asticanella vita?

Cosa manca nella scuola oggi?

Quale consiglio si sente di dare

a un adolescente?

Cosa consiglia di fare a un ragazzo

terminate le scuole superiori?

Bonaventura Foppolo, 60 anni,

preside dell�Istituto Superiore Turoldo

di Zogno da 13 anni

Prima di diventare preside insegnavo

storia, italiano, latino e geografia

È una professione ricca di stimoli

culturali e molto importanteper la crescita dei giovani

Ce ne sono tanti, ma uno che mi ha dato

tanto per la mia professioneè �L�Intelligenza Emotiva� di Goleman

Purtroppo non è abbastanza attrezzata

per questo

Direi che conta per il 40%. Per il resto

conta la capacità di saper parlare,

esprimere i propri sentimenti, vedere

le cose in modo positivo, l�entusiasmo.

Poi conta molto l�impegnoe la costanza nelle cose che si fanno

Manca l�entusiasmo e l�orgoglio di svolgere

un compito importante per la società e per

lo sviluppo dei ragazzi che le famiglie ci

hanno affidato. Manca anche del prestigio

che le dovrebbe essere riconosciuto per

svolgere efficacemente il proprio lavoro

Coltiva il tuo sogno e lavoracon impegno ed entusiasmo ricordandoti

che la cosa più importante sono gli altri

A quel punto dovrebbe già aver tracciato

la sua strada. Troverà difficoltà

nell�inserirsi nel mondo del lavoro,

ma deve essere ottimista,che di sicuro c�è posto anche per lui.

VITE A CONFRONTO... Di Francesco

SPAZIO EVENTIAPRILE 2008

Spiritualità

18 scuola di Preghiera

in Seminario

25-27 Uscita giovani

sulla ormedi S. Francesco d’Assisi

IvanoSonzogni Bonaventura

Foppolo

SPECIALE QUARESIMA

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...ATTUALITÀ...13 aprile 2008: elezioni

Che fare?

12 APRILE 2008 Cervelli in fuga

Per questo primaverile mese di aprile il gruppoADO ha deciso di essere partecipe al dibattitoche precede le elezioni politiche, pur senza fa-re della propaganda gratuita o indicare parti-colari scelte di partito.Il 13 aprile prossimo, molti giovani sarannochiamati alle urne per la prima volta e non saràcerto semplice esprimere il proprio voto a fa-vore di uno dei tanti schieramenti che formanoun�intricata selva di ideologie e linee di pensie-ro differenti.Per risolvere il pressante e incombente dilem-ma è di primaria importanza comprendere chequalsiasi scelta deve essere assolutamente in-dividuale e ciò sottintende come non possa es-sere influenzata o criticata da altri.Dalla precedente considera-zione emerge un fondamentaleaspetto della votazione che èappunto la soggettività, biso-gna cercare sempre più a fondoper scoprire veramente il mo-tivo per andare ai seggi.Innanzitutto si pensi che nelmondo numerose organizzazio-ni umanitarie lottano continua-mente perché vengano ricono-sciuti maggiori diritti agli uo-mini, eppure la società italianacontemporanea stenta a rico-noscere il proprio privilegio nelpoter usufruire di tutte le li-bertà di cui un individuo può di-sporre.Sembra lecito, dunque, consi-derare il diritto di voto di ognicittadino un potere di espres-sione unico che, in un certo qualmodo, si deve trasformare in

un dovere di rappresentanza per quegli uominiche non hanno l�esercizio delle proprie facoltàgiuridiche. Per questo l�obiettivo della votazio-ne non deve essere solamente l�elezione politi-ca, ma anche il cambiamento di altre intere so-cietà attraverso la dimostrazione che la demo-crazia è uno strumento di amministrazione delpotere efficace e a misura d�uomo.In conclusione: esprimere il proprio voto è undiritto inalienabile che rappresenta il valore, lospessore e la considerazione della nostra stes-sa persona per la società e ciò sta a significarecome ognuno possa essere necessario e fonda-mentale in una comunità di individui.

RIKI

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...ATTUALITÀ...Momenti di vita in Oratorio

LA VIA CRUCIS

13APRILE 2008Cervelli in fuga

Come di consuetudine, anche que-st�anno i ragazzi di terza mediahanno rappresentato la loro � ViaCrucis�, via della croce.Seguendo le orme della Veronicaanche loro hanno camminato neiluoghi della passione di Gesù perriscoprire i numerosi tratti delSuo volto: quello del �consegnato�,a noi, come regalo gratuito,dell��abbandonato� dai suoi amicipiù cari, del �condannato�, da innocente,al posto nostro, del �deriso�, dal popolo,senza opporre resistenza e del �croce-fisso�, che si consuma completamentesulla croce senza risparmiarsi nulla. Unvolto che, nel momentodell�abbandonoal Padre, sullacroce, ci vienesvelato intera-mante. Insiemealla comunità iragazzi hannocosì pregato af-finché nel lorocuore, come perla Veronica, rimanesse impresso il volto diGesù ... speriamo che questo li aiuti ad es-sere sempre più a sua immagine e somiglian-

za per capire il dramma che lui havissuto, imparando a non scappa-re alle prime difficoltà e a nonabbandonarlo.Grazie ragazzi per l�impegno cheavete dimostrato nonostante leprime titubanze e gli ultimi am-mutinamenti, le poche prove egli infiniti libretti... alla fineavete visto che il risultato c�èstato!! Fate in modo che il Suovolto rimanga impresso nel vo-stro cuore e vi accompagni nel-la scelta che, a breve, saretechiamati a fare nella profes-sione di fede, non mollate!!!!!

Le vostre catechisteAnna, Angela, Franca

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...ATTUALITÀ...Pellegrinaggio quaresimale

ragazzi 1ª - 2ª - 3ª medie e AdoQuest�anno per la prima volta, èstata organizzata l�adorazione del-la Croce attraverso un piccolo pel-legrinaggio; i ragazzi di 1ª, 2ª, 3ªmedia, con il Don e le catechiste,mercoledì 5 marzo, partendodall�oratorio hanno raggiunto lacontrada di Piazza Martina e lachiesetta di S. Antonio. Nei pressidel Ponte Vecchio un canto haaperto la processione e poi ... se-guendo la ripida scaletta-mulattie-ra si è raggiunta la piazzetta dove ci attendeva unatavola semplicemente imbandita con il pane dell� ulti-ma cena. Don Samuele lo ha benedetto, spezzato ediviso in piccolibocconi tra tutti iragazzi presenti.Poi, dodici �apo-stoli� seduti suballe di fieno, han-no lasciato che�Gesù� lavasse loroi piedi con ungrembiule ai fian-chi ....Gesti di anticamemoria, attualiz-

zati dalla freschezza e daldinamismo dei loro interpre-ti, che peraltro sono rimastiattenti e compìti, (superan-do ogni aspettativa) e hannosaputo mantenere il silenziofino all�arrivo nella chiesa diS. Antonio. Anche lì, dopo lalettura del Vangelo di Gio-vanni, il rumore dei chiodiche venivano conficcati nel-le mani di Gesù sulla croce,

ha sottolineato il raccoglimento e la riflessione suun gesto tanto estremo e doloroso.Il canto finale ha coronato in bellezza questo mo-

mento di preghiera solo nostro,ma che vi abbiamo voluto rac-contare perchè ... strabello!!!(In oratorio ognuno aveva la suacena al sacco, condivisa con icompagni, preceduta e seguita damomenti di gioco e di allegria: ciraccomandiamo che l�anno pros-simo venga riproposta! Grazie!)

14 APRILE 2008 Cervelli in fuga

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...ATTUALITÀ...Via Crucis

Gruppo Ado

15APRILE 2008Cervelli in fuga

Anche il nostro gruppo ado ha vissuto insieme al Don e al gruppo giovani la stessa via crucis dei ragazzidelle medie ma per cause metereologiche ha cambiato ubicazione. Si è cominciato presso la chiesa del-le suore di clausura con la rivisitazione del gesto della lavanda dei piedi e l�istituzione dell�eucaristia. La-sciata la chiesetta, la piccola processione ha condotto i ragazzi lungo la via XI febbraio fin su alla par-rocchiale dove è stato vissuto il terzo momento, la crocifissione. Il contesto delle due chiese semi buie,la pioggia, il clima silenzioso e di partecipazione hanno aiutato i ragazzi a vivere intensamente questi tremomenti, i più importanti della vita del nostro Signore. È stato davvero bello vedere i ragazzi appassio-narsi alla storia di Gesù, riconoscere nel loro atteggiamento quella dose di umiltà giusta che è semprenecessaria per comprendere in profondità il mistero di una vita donata completamente al prossimo.

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...ATTUALITÀ...Ritiro quaresimale 1ª Media“Io faccio tutto per Gesù...”

Con questo motto i ragazzi di prima media hanno datoinizio, sabato 23 febbraio, al loro ritiro quaresimale inoratorio. Seguendo come traccia la vi-ta di Madre Teresa di Calcutta abbia-mo scoperto come il Signore ci poneaccanto persone molto importanti pernoi, persone che ce Lo fanno conosce-re e amare sempre di più, grazie al lo-ro esempio di dedizione, sacrificio eamore. Così come Madre Teresa è sta-ta testimone della volontà di Gesù, ri-spondendo con gioiaalla sua chiamata,così anche noi sia-mo strumenti pre-ziosi nelle sue ma-ni per portaregioia, per poterciamare e donare aglialtri. Solamente im-pegnandoci a dare ilmeglio di noi in que-sto senso diventeremo veri testimonidel Suo amore. I ragazzi si sono vera-mente impegnati nella riflessione e nellavoro di gruppo, ma sono stati davve-ro insuperabili quando, sabato serapassata la mezzanotte, in palestra, ab-biamo pregato insieme invocando loSpirito Santo come guida forte e sicu-ra su cui contare. Su di una tela bianca,simbolo della nostra vita, ciascuno di

noi ha posto un segno colorato, simbolo delle diversescelte che ciascuno di noi fa. Su queste tele sono sta-

ti messi prima dei punti interrogativiad indicare i nostri dubbi e le nostredifficoltà, poi dei punti esclamativi,come volontà nostra di trasformarequeste incertezze in sicurezza nel se-guire le giuste �orme� dei santi e diGesù. Dopo una nottata quasi tranquil-la, la domenica ci siamo preparati per

la S. Messa che ci ha vistiprotagonisti nel presen-tare il nostro lavoro allacomunità. Sono stati duegiorni intensi di lavoro,di gioco, di amicizia e difede. Ringraziamo lapropositività del donche con noi punta sem-pre in alto, la disponi-

bilità di mamme e papà (aiutoprezioso), l�entusiasmo dei ragazzi edelle catechiste per questi momentidavvero importanti. Continuiamo insie-me il nostro cammino verso la S. Cresi-ma e, come gli stessi ragazzi hanno ri-cordato nella preghiera, invochiamo loSpirito Santo affinché possano cre-scere bene non solo in età ma anche ingrazia.

Le catechistee i ragazzi di 1ª media

16 APRILE 2008 Cervelli in fuga

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...ATTUALITÀ...Ritiro quaresimale

2ª Media in ValpianaSabato 1 e domenica 2 marzo, nella casa di Valpiana, noidi seconda media abbiamo vissuto il nostro ritiro quare-simale; eravamo in tanti, circa una settantina, poichéerano presenti anche i nostri compagni delle frazioni. Ilbel tempo ci ha permesso di giocare un poco anche fuo-ri e di fare una bella passeggiatamattutina oltre alla foto di grupponel parco giochi. Così come sono sta-

ti belli e coinvolgenti anche i giochifatti in salone con gli animatori checi hanno raggiunti. Ottimi anche lacena e il pranzo (grazie ad alcunemamme) movimentata la notte...., mail tema del ritiro era diverso!Divisi in cinque gruppi e guidati daicatechisti, abbiamo riflettuto escritto, sulle figure dei santi ed inparticolare su Madre Teresa di Cal-cutta. Domenica mattina il nostroimpegno è stato rivolto al brano di

Vangelo del �cieco nato�. Don Samu è stato contentodi noi e del nostro lavoro e persino del nostro compor-tamento, �quasi sempre� buono!Durante la messa di domenica pomeriggio, a conclusio-ne del ritiro e alla quale hanno partecipato i nostri ge-

nitori, abbiamo poi letto queste no-stre riflessioni, cercando di riassu-mere quanto abbiamo elaborato condiscussioni e cartelloni:� Il vangelo di oggi parla del cieconato, considerato da tutti povero,disgraziato, che non può fare nullaper sè e per gli altri e soprattuttopeccatore�... �nessuno s�avvicina alui: solo Gesù lo cerca perchè desi-dera incontrarlo e vuole il suo bene.Anche Madre Teresa di Calcutta halo stesso coraggio di Gesù: cerca

l�uomo povero, emarginato, abban-donato�.... � per questo cieco Gesù èla luce, la luce del mondo, ovvero

colui che sa liberare i nostriocchi dalla cecità, dalla su-perficialità, dal menefreghi-smo, dall�indifferenza�... �dun-que avere fede, vuol dire ve-derci! Vedere quelle impron-te che Gesù ha lasciato nellastoria e che i santi, come Ma-dre Teresa di Calcutta, han-no ripercorso chiamandoci afare lo stesso. Non ci restaaltro che lasciare sempreaperta la porta del nostrocuore!� .

Le catechistee i ragazzi di 2ª media

17APRILE 2008Cervelli in fuga

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18 APRILE 2008 Cervelli in fuga

...ATTUALITÀ...Ritiro quaresimale 3ª media

in OratorioIl ritiro spirituale di Quaresima deiragazzi di 3ª media si è svolto que-st�anno in Oratorio. I ragazzi hannoapprezzato il cambiamento ancheperché hanno dovuto partecipareattivamente alla vita comune. Il

gruppo ha saputo trasfor-mare il salone in sala dapranzo o in camera da lettoa seconda delle esigenze:riordinando e pulendo tuttigli spazi da loro occupati.Molto suggestivo e coinvol-gente è stato l�allestimentodi un�aula di catechismo inuna vera e propria �CAPPEL-LA�. Questo luogo ci haospitato in un clima d�inti-mità e dopo un momento dipreghiera, abbiamo apertoun piccolo dibattito sulla�scelta di vita�. La figurache ci ha accompagnato èstata quella di Madre Tere-sa di Calcutta, figura benconosciuta dai nostri ragaz-zi. Il gruppo si è impegnato acapire ed approfondire cosavuol dire essere una �MA-TITA NELLE MANI DIDIO� ed è emerso che ognu-

no di noi è considerato unostrumento nelle Sue mani... bi-sogna solamente lasciare cheGesù entri a far parte dellanostra quotidianità, sapere ecredere che Lui è con noi sem-pre, nel gioco come nellosport, nel tempo libero comenel tempo della preghiera.Specialmente nella preghieranotturna (COMPIETA) si ècreato fra noi un clima di gioiache ci ha aiutato a cantare epregare davvero con il cuore,sembrava che tutti noi sapes-simo che Gesù vuole che diamoa Lui e agli altri il meglio di noistessi. È stato bello, emozio-nante e speriamo veramenteche ci si possa ritrovare peruna nuova esperienza di fede.Grazie al don e ai genitori, masoprattutto ai nostri ragazzi.

Le catechiste

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19APRILE 2008Cervelli in fuga

...VITA IN ORATORIO...... Mese nuovo

proposta nuova...A partire dal 3 Aprile prenderà il via il nuovo pro-getto di �GIOCHIMPARANDO�, frutto della col-laborazione tra oratorio, scuola , comune, alcuneagenzie del territorio (C.A.I., Pesca Sport, Rugby,Atletica, circolo scacchistico, Scout, A.N.A.,ecc�) e le parrocchie di Zogno, Ambria, Endenna,Grumello, Miragolo, Poscante, Somendenna e Sta-bello.Le attività, che si svolgeranno presso i localidell�oratorio di Zogno il giovedì pomeriggio dalle14 alle 17, saranno rivolte ai bambini della ScuolaPrimaria che saranno seguiti da insegnanti dellaScuola Primaria, da un gruppo di genitori e di ado-lescenti volontari.�GIOCHIMPARANDO� si propone comunque dinon essere un semplice �dopo-scuola�, ma un mo-mento di aggregazione collettiva: il pomeriggio in-fatti non è riservato solo allo studio, ma anche al-la lettura, alla merenda, al gioco e ai numerosi la-boratori (magia, pasta di sale, scacchi, creta, pal-lavolo, calcio, basket).

L�iniziativa si propone di promuovere occasioni dicrescita a di sviluppo, costruire percorsi di pre-venzione e superamento dalla forme di disagio, fa-cilitando l�integrazione dei minori in condizioni difragilità sociale.Altro obbiettivo importante è quello di sostenerele competenze delle diverse agenzie educative fa-vorendo l�integrazione tra di esse: una nuova occa-sione che ha permesso, il 6 dicembre 2007, di riu-nirle per la prima volta insieme, per confrontarsisulle esigenze progettuali del nostro territorio.Crediamo molto in questo progetto,come esempioe bella testimonianza di questo �lavorare insieme�,di questo coordinare le proprie ricchezze edesperienze; un impegno che è costato molta faticada parte di tutti, ma che, alla fine, porterà sicura-mente molte soddisfazioni.A tal proposito siamo fiduciosi anche per il futuro,infatti, se l�esperienza sarà positiva potremo pen-sare di riproporla per un periodo più lungo il pros-simo anno. Vi Aspettiamo!!!

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20 APRILE 2008 Cervelli in fuga

Una nuova scuola di preghiera.� Cose di ogni giorno� è un percorsodi formazione alla preghiera che noiado vivremo in Seminario da Ottobrefino a Maggio. Qualcuno si doman-derà: e il dopo preghiera in città altaa bere qualcosa dov�è finito? Tran-quilli, tutto è già programmato! Con-tiamo di essere numerosi come loscorso anno, vi avvisiamo che la par-

tenza alla voltadel semina-rio è fissata

per le 19.45ogni venerdì

sul sagrato del-la chiesa.

LE SOLUZIONI SUL PROSSIMO NUMERO

Per eventuali suggerimenti contattaci alla e-mail: [email protected]

ORIENTUNIVERSITÁcontinuiamo con “Chimica applicata”Quale università frequenti? Fre-quento il primo anno del corso dilaurea in chimica applicata e am-bientale presso l�Università degliStudi di MilanoCome mai questascelta? Perché mi so-no sempre interessa-to del mondo scienti-fico soprattutto perstudiare ed analizza-re i processi chimico-biologici che ci cir-condano.Che preparazioneavevi nel campo? Hofrequentato il liceoscientifico quindi ave-vo un preparazioneabbastanza solida nel campo.Sei soddisfatta della tua scelta?Molto�Studi molto? Diciamo che il caricodi studio è molto elevato soprat-tutto perché tra laboratori e in-

terminabili spostamenti iltempo che rimane non è

molto.Devi rinunciare aqualcosa di impor-

tante? Frequentare uncorso di laurea a Milano

riduce drasticamente iltempo libero e soprat-

tutto mi obbliga a vivere in una si-tuazione completamente nuovaperò spero che tutte le faticheverranno ripagate.

Qualcuno ti ha con-dotto nella sceltauniversitaria? No, hoscelto completamen-te in autonomiaLa cosa più belladella tua università?La possibilità di cono-scere nuove personeprovenienti da svaria-te realtà e soprattut-to la possibilità disvolgere laboratoridove puoi mettere inpratica la teoria.

Come fai a mantenerti? Lavoro nelweekend ma fortunatamente sonomantenuto da mia mamma.Cosa vorresti fare dopo l�univer-sità? Non ho ancora le idee benchiare. Vorrei fare ricerca in cam-po ambientale ma mi piacerebbemolto anche insegnare alle supe-riori.Che consiglio daresti a chi voles-se fare la tua stessa strada?Consiglio sicuramente di armarsi dimolta pazienza e volontà per sop-portare la frenetica vita di Milanoe per il pesante carico di studio.

INCONTRI PER NOI ADO

GIOCHI

Michele

Il leader della Lega Nord�Su�... a LondraCanà: l�allenatore nel palloneUna marca di vestitiHa eliminato il Milan dalla ChampionsGiosuè: ex sindaco di ZognoIl periodo che precede il NataleIl Fiume della val SerianaI ladroni di Ali BabàÈ nato prima lui o la gallina?C�è quello di simmetria

!!!

18Aprile

Le soluzioni di Marzo

P I Z Z AR I N OI N G I N O C C H I A R S IM A R Z OA P E R I T I V OV E N E R D IE L E Z I O N IR I S U R R E Z I O N EA C C I D I A

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14•20

luglio

2mila8

1 6 G I U G N O - 1 1 L U G L I O

SS.. OO.. SS..!!!!CCEERRCCAASSII AANNIIMMAATTOORRIIddaallllaa 22aa ssuuppeerriioorree iinn ssuu

Carissimo/a, anche quest’estate ci accompagnerà il mitico C.R.E.. Come ben sai è un’occasione bellissima per divertirsi,crescere e stare insieme anche con i ragazzi più piccoli. Non ti chiedo molto, ma se desideri fare l’animatore alcune cosenon posso non suggerirtele: - ci vuole BUONA VOLONTÀ, DISPONIBILlTÀ, GENEROSITÀ e TEMPO nelle diverse attività- ci vuole PASSI0NE PER I NOSTRI RAGAZZI- occorre CREDERCI INSIEME- perché da soli non andiamo lontano (correzione fraterna quando serve)- SERVE RESPONSABILITÀ perché sei chiamato a dare il buon esempio- SERVE partecipare al corso ANIMATORI Vallare: lunedì 9 e martedì 10 giugno a Mezzoldo (anche questa è responsabilità!)Se non senti tuoi questi piccoli consigli consegnati a te con il cuore... Io non getterei la spugna, potrebbe essere quest’an-no una buona occasione per rigiocarti!!! Ci conto.Ti aspetto a braccia aperteGià da ora GRAZIE CON AMICIZIA Don Samu

2mila8C.R.E.

Ciao ragazzi!!Ricordate l’anno scorso che storia matta?! Mare, giochi, piscina, preghiera, lago, biciclettata, canoa, windsurf,visita a Firenze, cinema, lavori di gruppo, e... un sacco di divertimento!! Lo so che fremete e che siete pronti perripetere di nuovo questa fantastica avventura... E tu... che hai perso questa grande occasione... Cosa aspetti aunirti a noi e a preparare le valigie?!Ti aspettiamo e ricordati che, se ci sei anche tu,... è tutta un’altra festa!! Ehi, non farti desiderare!! Fidati..è un’avventura da non perdere!!! In una parola: “PICCHIACI DENTRO IL NASO”... e poi ci dirai...!!!Per le iscrizioni venite da me entro e non oltre il 30 giugno c.a.Per il programma dettagliato e ulteriori informazioni, vi aggiornerò più avanti!!!

Vi aspetto... ci conto!! Ciao don Samu e Animatori

14•20

luglio

2mila8

21APRILE 2008Cervelli in fuga

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16.08 Ore 06.00 partenza da Zogno: piazzale mercato.Giornata al mare. In serata arrivo a Piglio

17.08 Subiaco. In serata Piglio

18.08 Casamari e Trisulti . In serata Piglio

19.08 Giornata al mare. In serata Piglio

20.08 Montecassino e Caserta. In serata Piglio

21.08 Giornata al mare. Rientro a Zogno in tarda serata.

Le iscrizione sono a numero chiuso (40 posti) e devono pervenire entroe non oltre lunedì 16 giugno 2mila8. Il costo approssimativo è di € 200

Per ulteriori informazioni e per iscriversi contattare:➢ Don Samuele 3336341454 Zogno➢ Don Raffaele 3381850194 Brembilla➢ Don Antonio 3403231870 San Pellegrino➢ Don Enrico 3289016754 San Giovanni➢ Don Angelo 3281127805 Alta Valle

PROGRAMMA

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23APRILE 2008

I l giorno 12 febbraio 2008, presso l’Ora-torio di Zogno, si riunisce il Consiglio

Pastorale Parrocchiale della Parrocchia diZogno.

Sono presenti: don Angelo, don Samuele,Giorgio Avogadro, Daniela Bettinelli, Li-na Calzavacca, Angioletta Fustinoni, Pier-luigi Ghisalberti, Bruno Marconi, Annali-sa Pesenti, Angela Russotto, GiovanniSonzogni, Alberto Vavassori, GiancarloZanchi.Verbalizza: Annalisa Pesenti

Ordine del giorno:1 - Accoglienza del lavoro svolto sul capi-

tolo del Sinodo da presentare al Consi-glio Pastorale Vicariale.

2 - Impegni della Quaresima e della Pa-squa.

3 - Varie ed eventuali.

■ 1) Bruno Marconi presenta la sintesi sulcapitolo del TERRITORIO redatta dalgruppo di lavoro sul Sinodo e spiega che siè voluta tenere il più possibile fedele al te-sto originale, con il tentativo di renderloaccessibile a tutti.Don Angelo sottolinea l’importanza delleUnità Pastorali (cioè un insieme di parroc-chie limitrofe che si impegnano in un pro-getto pastorale comune) per il nostro co-mune, sul quale insistono sette parrocchiecon 10 sacerdoti per circa 10.000 persone.Dobbiamo pensare che questa situazionecambierà nel tempo e vedrà una diminu-zione dei sacerdoti: occorre rifletterci eprepararci per far fronte ai bisogni futuri.

Don Samuele presenta l’esperienza di al-cune realtà dove più sacerdoti decidono divivere insieme. L’iniziativa è da vederepositivamente, non solo dal punto di vistapratico (risparmio e organizzazione nellagestione della casa) ma soprattutto per unoscambio di aiuto e per un sostegno reci-

proco (come già succede in Alta Valle).Da parte nostra dobbiamo cambiare men-talità e magari rinunciare ad alcuni privile-gi di cui finora abbiamo goduto.Già da ora i sacerdoti del Vicariato si in-contrano settimanalmente per la preghierae per pranzare insieme; questa iniziativa,voluta da Don Angelo, è importante e per-mette di portare avanti alcune attività a li-vello Vicariale che insieme si stanno ten-tando.

■ 2) Dalla settimana prossima, ogni seraalle ore 19.00, verrà letta la preghiera dellibretto della Quaresima attraverso la ra-dio parrocchiale. Anche la Via Crucis chesi terrà nelle vie del paese potrà essere se-guita con la radio parrocchiale da parte dicoloro che non possono partecipare di per-sona.

■ 3) Don Angelo fa presente che è impe-gno di tutti sollecitare la partecipazione al-le numerose iniziative che vengono propo-ste. Occorre insistere soprattutto sui geni-tori: si ha l’impressione che si stiano unpo’ perdendo; manca infatti la partecipa-zione agli incontri organizzati per loro inbase alle classi dei figli.Valutare l’opportunità di organizzare i riti-ri per i genitori di sabato pomeriggio anzi-ché la domenica, organizzando anchequalcosa per i ragazzi.Don Samuele propone, per il prossimo an-no, di migliorare il percorso di formazioneper i genitori dei ragazzi di terza media,impegnati nella Professione di Fede.

Il prossimo Consiglio Pastorale è fissatoper mercoledì 12 marzo con il seguente or-dine del giorno:

- Riflessione sulla Scheda n. 4 dell’Itinera-rio biblico-catechistico 2007-2008 “Ag-grappati alla Parola” da pagina 59 a pagi-na 73.

- Varie ed eventuali.

1 2 F E B B R A I O 2 0 0 8

Verbale del Consiglio Pastorale Parrocchiale

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24 APRILE 2008

Invito alla letturaNei mesi di gennaio e di febbraio, un’equipe di psicologhe degli Ospeda-li Riuniti di Bergamo ha condotto, presso il nostro oratorio, tre incontriper genitori di preadolescenti e adolescenti sul tema dell’educazioneall’affettività e alla sessualità. Di seguito, una ricca bibliografia, fornita

dalle stesse psicologhe, che insieme al “Decalogo del buon genitore” può essere d’aiuto a chi,con trepidazione e qualche incertezza, segue la delicata fase di crescita degli adolescenti.

Bibliografia Rapporto genitori-figli- Gilles J. (2008) Aiutami a parlare con te. La comunicazione tra genitori e figli, San Paolo Edizioni, Milano

- Pelanda E. (2003) Non lo riconosco più. Genitori e figli: per affrontare insieme i problemi dell’adolescenza,Franco Angeli, Milano

- Pietropolli Charmet G. (2005) Adolescenza. Istruzioni per l’uso, Fabbri Editore, Milano

- Pietropolli Charmet G., Riva E. (2003) Adolescenti in crisi, genitori in difficoltà. Come capire e aiutare tuofiglio negli anni difficili, Franco Angeli, Milano

- Vegetti Finzi S., Battistin A.M. (2001) L’età incerta. I nuovi adolescenti, Mondadori, Milano

- Vittorino A. (2005) Lettera alla tua famiglia, Rizzoli Editore, Milano

- Vittorino A. (2006) Lettera a un adolescente, BUR, Milano

I dieci Comanda-Genitori

1 Favorite la discussione e l’interazione con i vo-stri figli acquisendo attitudine all’ascolto.

2 Ascoltate i vostri ragazzi in modo che si senta-no capiti.

3 Parlate ai vostri ragazzi in modo da farvi capi-re.

4 Evitate i comportamenti che bloccano la co-municazione tra voi e i vostri figli.

5 Evitate le conseguenze negative del permissi-vismo senza cadere in comportamenti autoritari.

6 Trattate con cautela i problemi di autoritàe di disciplina in modo da salvaguardare sia

le vostre esigenze che l’autostima dei vostri figli.

7 Concordate le norme di comportamentocon i vostri ragazzi.

8 Contribuite a risolvere i conflitti in modoche tutte le parti in causa si sentano rispettate.

9 Aiutate i vostri figli più insicuri e dipendentiad essere persone fiduciose ed autonome.

10 Aiutate i vostri figli nelle scelte e nelle deci-sioni che riguardano la loro vita.

SI INVITANO I SIGNORI GENITORI CHE LO DESIDERANO, A FAR AVERE ALLA REDAZIONEDI ZOGNO NOTIZIE, OGNI RIFLESSIONE E SPUNTO NATI DALLA PARTECIPAZIONE AQUESTA SERIE DI INCONTRI NEI GRUPPI ADOLESCENTI E PREADOLESCENTI: DISCUTE-REMO INSIEME PER ISCRITTO A QUANTO EMERGERÀ DALLE VOSTRE CONSIDERAZIONI

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25APRILE 2008

PER GENITORIGli autori, nel libro Il piercing nell’anima, raccontano dodici storie vere, complesse, sof-ferte, ma “normali” e le consegnano a genitori ed educatori perchè imparino a percepire,ascoltare, capire il grido silenzioso con cui i giovani esprimono disagio, rabbia, paura, econ cui, sotto sotto, chiedono aiuto. Il dolore è il filo rosso che lega le storie, che possonoessere lette l’una separata dall’altra e che sono suddivise in tre aree: la sofferenza che ri-guarda l’evoluzione personale, quella che riguarda i fatti della vita e, ultima, la sofferenzache riguarda lo svincolo dai genitori. Il dolore è misterioso persino se di esso si prende co-scienza, se lo si riconosce come via verso la propria dignità. È un cammino non facile, mapossibile se gli adulti lo sanno intraprendere passo passo con gli adolescenti, con amore eautentico rispetto. Il piercing nell’anima è un libro per i genitori. “... che piccoli gruppi digenitori e/o educatori si mettano insieme per leggere...” è il sogno degli autori.

GILBERTO GILLINI - MARIATERESA ZATTONI - Il piercing nell’anima - capire il dolore nascosto dell’ ado-lescente. - Edizioni Ancora, pagine 176, € 12,00.

PER GIOVANI DAI 18 ANNIOttavio Losanna, illustre endocrinologo è, fra l’altro, un educatore di grande esperienza so-prattutto fra giovani scout. Nel piccolo libro Io sono il mio corpo, affronta il delicato argo-mento della sessualità nei giovani, toccando con professionalità, chiarezza e tatto temi discottante attualità (dal sesso precoce alla fedeltà, dai matrimoni misti all’ omosessualità, dall’innamoramento degli adolescenti alla scelta di sposarsi... ) Il testo non fornisce formule o ri-sposte semplicistiche, offre bensì ai giovani (e agli educatori) che lo leggano con serietà e at-tenzione, validi spunti di discussione e riflessione; spunti preziosi per formarsi una persona-lità più informata, più consapevole ed armonica.OTTAVIO LOSANNA - Io sono il mio corpo - amore e sessualità negli anni giovanili. -Edizioni Elledici, pagine 172, € 7,00.

PER PREADOLESCENTIQuesto pratico opuscolo ha il formato di un fumetto e anche la grafica molto accattivante e divertente; ma tratta di te-

mi particolamente delicati e di attualità nella sfera preadolescenziale dei nostri ragazzi:l’affettività, la sessualità e l’amore. Proposto da un educatore e da una casa editrice parti-colarmente attenti alla formazione e informazione della “persona”, il libro esordisce conuna stazione di partenza e affronta diversi “incroci” rappresentati dal corpo, dall’istinto, dalsentimento, dallo sguardo e dai pensieri, dal linguaggio e dai gesti. Per concludersi ad unastazione d’arrivo . Il tutto sorretto da disegni e vignette umoristiche, regole e consigli, sca-lette e indicazioni, esercitazioni e test... insomma, una vera curiosità per i giovanissimi let-tori che sicuramente non sono molto attratti dai saggi psicologici e pedagogici che li ri-guardano. Pensato per loro e quindi alla loro portata, questo libro riuscirà a catturare il lorointeresse e soddisferà dubbi e interrogativi in modo diretto, semplice e molto esauriente.GIMMI RIZZI - Voglio imparare ad amare - preadolescenti dentro il labirinto dell’af-fettività e sessualità. - Edizioni Elledici, pagine 80, € 6,00.

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26 APRILE 2008

Anche quest’anno il circolo ACLI Valle Brembana, incollaborazione con la Caritas Bergamasca e la Con-

sulta per il Volontariato propone, in continuità con il per-corso iniziato lo scorso anno su “Realtà e prospettivedella Valle Brembana”, una serie di incontri aventi comefilo conduttore le povertà e i bisogni, che emergono dalnostro territorio nonchè le risorse e la rete dell’offertapresente nel territorio stesso (servizi pubblici, privatosociale e volontariato).L’entrata in vigore della legge 328 ha profondamente in-novato il sistema dei servizi sociali, prima affidato alleASL, e l’ha trasferito alle Amministrazioni Comunali,supportate nei loro nuovi compiti dal Piano di Zona, cheindividua problemi e bisogni del territorio e progetta ri-sposte e soluzioni. L’innovazione si muove però lungouna strada difficile, fra ostacoli di varia natura, dalle stret-toie normative alla limitatezza delle risorse finanziarie,dalla lentezza nel cambiamento alla scarsità di partecipa-zione.Proprio da quest’ultimo aspetto prende le mosse la nostrainiziativa, che si propone attraverso un breve percorsoinformativo e formativo al tempo stesso, di conoscere co-sa sta succedendo nell’ambito delle politiche sociali,capire il perché e come inserirsi in un processo socialeche è già in atto e nel quale si può essere semplici testi-moni oppure protagonisti. Senza un’adeguata cono-scenza del quadro normativo ed organizzativo in tema dipolitiche sociali e di come questo quadro si sta evolven-do, risulta infatti difficile potersi muovere, e complicatopensare di poter contribuire ad un miglioramento in meri-to alla partecipazione.

Come emerso dal percorso dello scorso anno, accanto adati poco confortanti riferiti alla situazione socio-econo-mica di questa Valle, c’è da registrare però una consisten-te rete di organizzazioni e di associazioni di vario genere,dal volontariato sociale a quello sportivo, a quello forma-tivo-educativo, che indicano la presenza di una forte soli-darietà e sensibilità, una risorsa per tutto il territorio.Quest’ ultima ragione, in particolare, unita alla convin-zione che i cambiamenti cui siamo costretti a far frontepossano essere un’opportunità di crescita e di sviluppoper le nostra comunità locali, ci stimola a proporre questopercorso.Siamo, infatti, consapevoli che ciò che oggi caratterizza evalorizza un territorio non sia più solo la semplice appar-tenenza ad un’area geografica o culturale, ma anche la ca-pacità delle amministrazioni e della società civile di saperinsieme (attraverso svariate forme partecipative) gestire

servizi e politiche sociali all’altezza delle esigenze deisuoi abitanti , dove l’organizzazione dei servizi deve ten-dere a raggiungere i membri delle comunità nel migliormodo possibile e col miglior servizio possibile.Gli obiettivi che ci proponiamo con questo ciclo di in-contri sono due:- informare i membri della comunità locale, cittadini e

gruppi di volontariato, circa le politiche sociali al fine diaccrescere la capacità di muoversi in quest’ambito, siacome fruitori di servizi, sia come soggetti portatori diproposte;

- affiancare le varie realtà di volontariato già attive sul ter-ritorio e la loro rappresentanza - la Consulta- al fine dicostituire un gruppo di lavoro che a partire dal quadrodei bisogni, ne contribuisca alla lettura e al monitorag-gio nel tempo, formulando contemporaneamente ipote-si di soluzioni, da portare negli ambiti decisionali

Il percorso è rivolto in particolare alla comunità localedella Media Valle Brembana e al fine di facilitare la par-tecipazione di persone e gruppi di più paesi di questo ter-ritorio si è scelta la modalità, già sperimentata, del per-corso itinerante che vede ogni incontro in un paese diver-so.Il calendario e i temi degli incontri sono i seguenti:22 aprile 2008 a San Pellegrino Terme l’incontro intito-lato “ Su quale modello di uomo costruiamo il nostroconcetto di solidarietà?” avrà come relatore don Fran-cesco Poli ( responsabile della pastorale sociale) che ciaiuterà ad approfondire questa parola chiave alla luce deicambiamenti culturali oggi presenti nella società e delsuo significato etico.29 aprile 2008 a Zogno l’incontro avrà come titolo“Qualità della vita: lettura delle povertà e dei bisogniche esprime il nostro territorio” sarà caratterizzato dadue momenti: 1. la restituzione dei dati emersi da un’in-dagine condotta tra le associazioni di volontariato socialepresenti nel territorio della media valle curata dal dott.Marco Zucchelli della Caritas Diocesana, 2. un dibattito,a partire da quanto emerso, tra istituzione (comunitàmontana) e società civile ( consulta per il volontariato).6 maggio 2008 a San Giovanni Bianco l’ultimo appun-tamento, una tavola rotonda con il seguente tema “Il pia-no di zona: quali risorse, quali spazi di rappresentan-za della comunità locale apre questo strumento? chevedrà la partecipazione di rappresentanti del mondo delleIstituzioni, del Privato Sociale e del Sindacato.

ACLI Valle Brembana - CARITAS BergamascaConsulta del Volontariato del Distretto Valle Brembana

Consulta del Volontariato

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ZOGNOZOGNOnnoottiizziieennoottiizziiee

27APRILE 2008

I l nome di Giorgio richiama immedia-tamente la nota leggenda del cavalie-

re che libera la fanciulla dal drago.Veneratissimo fin dall’antichità sia inOriente che in Occidente, a partire dalIV secolo, la sua tomba a Lydda, in Pa-lestina, era meta di frequenti pellegri-naggi; esistono ancora dei ruderi dellabasilica cimiteriale la cui costruzione èattribuita a Costantino.Purtroppo, a questo culto e a questa lar-ghissima fama che non hanno paragonitra i martiri dell’antichità, non corri-spondono notizie certe sulla sua vita.Solo un’epigrafe greca datata all’anno368, che parla di una “casa dei santi etrionfanti martiri Giorgio e compagni”,fu a lui dedicata qualche decennio dopola sua morte, avvenuta presumibilmentedurante la persecuzione di Dioclezianoo, secondo altri, sotto Daciano impera-tore dei persianiEducato cristianamente, intraprese lacarriera militare arrivando a ricoprire lacarica di tribuno delle milizie. Alloscoppio della persecuzione di Diocle-ziano, distribuì i suoi beni ai poveri e siprofessò apertamente cristiano, rifiu-tandosi di sacrificare agli dei davantiall’imperatore. Per questo subì vari tor-menti, prima battuto con verghe, poi la-cerato e gettato in carcere, dove gli ap-parve Gesù predicendogli sette anni diatroci sofferenze, tre volte la morte e larisurrezione. All’epoca delle crociate ilculto di San Giorgio ebbe un notevoleincremento anche per la leggenda dellaragazza liberata dal drago, nata proba-bilmente dalla falsa interpretazione diun’immagine imperiale, che Eusebiodescrive così: “L’imperatore volle esse-re dipinto avendo sul capo il segno libe-ratore (la croce) e sotto i suoi piedi ildrago, nemico del genere umano, trafit-to nel ventre dai dardi”.La fantasia popolare ci ricamò sopra unracconto che passato poi attraversol’Egitto - dove molte chiese e monaste-ri furono dedicati al martire - si diffusein Occidente. Dai crociati Giorgio fuproclamato patrono della cavalleria, eda allora il culto si intensificò in Palesti-na, in Libano, dopo la vittoria dei cro-ciati, e in Iraq, ma soprattutto in Etiopia

e in Georgia, paese del quale il martirefu addirittura ritenuto oriundo. Forsenessun santo ha riscosso tanta venera-zione popolare, a giudicare dalle innu-merevoli chiese a lui dedicate: a Geru-salemme e a Gerico già nel secolo VIerano sorti monasteri a lui intitolati; aBisanzio era grandemente veneratonell’orfanotrofio.Anche l’Italia non è da meno: a Roma,Belisario, nel 527, affidò alla sua prote-zione la porta di San Sebastiano e nella

chiesa di San Giorgio in Velabro fu tra-sferito il cranio del martire trovato nelpatriarchio lateranense da papa Zacca-ria. A Ravenna, fin dal secolo VI, esiste-va una chiesa a lui dedicata nel campoCoriandro, presso la tomba di Teodori-co, mentre dalla capitale bizantina il cul-to si estese ben presto a Ferrara (circanel 657) dove fu eletto patrono dellacittà, come del resto nelle città marinaredi Genova, Venezia e Barcellona. Lohanno come speciale protettore l’OrdineTeutonico, l’Ordine militare di Calatra-va di Aragona, il sacro Militare OrdineCostantiniano di san Giorgio e l’Ordinedella Giarrettiera, fondato da EdoardoIII d’Inghilterra nel 1348. Al tempo diEnrico V, l’arcivescovo di Canterburyprescriveva per la festa del santo la stes-sa solennità del Natale. Ancora oggi glianglicani hanno conservato il nome delmartire nel loro calendario e la rossacroce di san Giorgio in campo bianco fi-gura tuttora sulla bandiera inglese.Fino a qualche tempo fa, la festa delsanto era di precetto nelle diocesi di cuiè patrono, ma le mutate condizioni so-ciali hanno suggerito del precetto reli-gioso. La sacra Congregazione dei Ritiha ridotto di grado la festa, per mancan-za di notizie biografiche sicure.

San Giorgio di Lydda23 APRILE

A l’è ü zùen che l’viagia lèntche l’te pàr ü monümènt,ma se l’cór in po’de lénaal te sbàt indré la schéna!

Come l’fös ü gròs pinguìnoche per tèra l’viagia màl,ma col pàs sò cadensàta l’è sèmper puntuàl!

L’è nasìt per fa’l preòstma l’è apéna sagrestà,però l’vàl piö de trì préccper töt chèl che l’g’à de fà!

Sö l’altàr e’n sagrestéaal tègn d’öcc i précc che rìaa fa apéna confusiùtöt in fàcc de litürgìa!

Al fa lü tànce mestérper tègn bé i paraméncce l’cumpìla po’ a’i registerde töcc quàncc i sacramèncc!

Co la tònega a l’altàr,töta bianca, al se la sbàta cantà, co la so us piènae lè sèmper intunàt!

Al ghe mànca pròpe apénacon töt chèl che l’g’à de fache l’se mète a predicàper finì a’de consacrà!

don Giulio Gabanelli

Ol Giorgio

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28 APRILE 2008

Domenica 9 marzo noi ragazzi di quintaelementare siamo andati al “TAM

TAM del CONVEGNO MISSIONARIODIOCESANO”. Siamo partiti alle ore08.15 dall’oratorio per Bergamo. Insiemead altri ragazzi provenienti da tutta la Dio-cesi ci hanno divisi in gruppi e abbiamoascoltato le testimonianze dei vari missio-nari, laici e religiosi. Ci hanno insegnato lafrase “ANDATE E PORTATE GIOIA!”nelle lingue dei vari paesi in cui operano.(Bolivia, Malawi, Cambogia, Colombia,Perù, Nigeria...)Subito dopo abbiamo partecipato ad unamessa “speciale” nella Basilica di S. Ales-sandro in Colonna, celebrata dai missionari,con vesti e paramenti coloratissimi secondoil continente di provenienza. Al termine del-la celebrazione i missionari ci hanno conse-gnato una striscia di stoffa, come ricordodella giornata e l’impegno per tutto l’anno. Dopo il pranzogli animatori hanno organizzato canti, balli e giochi per noi:è stato bellissimo nonostante la pioggia e il gelo.Abbiamo concluso la giornata con una squisita cioccolata. È

stata un’esperienza fantastica per conoscerci meglio, perprendere coscienza della realtà a noi sconosciuta di tantibambini meno fortunati di noi, e per stare accanto a Gesù.

Paola, Letizia e Daniela

Tam Tam della Missione

A l centro continua la normale atti-vità di assistenza e cura ai bambi-

ni e ragazzi temporaneamente ospiti.Dal 15 al 29 Marzo 2008 sarà presente

un’equipe chirurgica di medici italia-ni.Dal giorno 8 Marzo al giorno13 Apri-le saranno presenti al centro Rino e

Roberto i quali inizieranno, con glioperai del posto, i lavori per:• la nuova cucina;• il magazzino dei viveri;• la messa in opera di una nuova cister-

na da 10.000 litri;• i lavori per la sistemazione dei nuovi

servizi igienici.Nel frattempo in Italia si sta preparan-do un nuovo container da 12 metri conuna capienza pari a 66 metri cubi.Su Zogno Notizie di Febbraio ci sonostati errori ed è necessario fare le se-guenti correzioni:• 400 metri quadrati di tetto coibentato(non 20 metri quadrati);• Fratelli Tullio e Sergio (non Tullio eGiacomo).AUGERE - onlus ringrazia tutti coloroche collaborano al proseguimento diquest’opera umanitaria e a tutti un cor-dialissimo saluto. Rino

Mondo Missioni - Centro Santa Maria di Rilima

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29APRILE 2008

Carissimi sposi,vi scriviamo semplicemente perchè desideriamo dirvi con

cuore sincero che vi siamo vicini. Vicini alla vostra quotidia-nità di essere marito e moglie, padre e madre... quotidianitàche sa di fragilità e bellezza, di un AMORE che ogni giornochiede di essere vissuto e sentito!!!Negli incontri di preparazione per i genitori ai sacramenti deifigli, talvolta sentiamo la vostra difficoltà di vivere il momen-to dell’Eucarestia (Santa Messa) e della Confessione, perchèesistono all’interno della coppia situazioni di separazione, di-vorzio e nuove unioni : tanti di voi genitori vanno in crisi, pen-sano a priori di essere esclusi dalla Chiesa, perchè non com-presi e quindi abbandonati a sè stessi!Carissimi, non è così! Anzi, la Chiesa va incontro a chi ha ilcuore ferito e non giudica assolutamente la vostra scelta! LaSanta Madre Chiesa cerca semplicemente di comunicare convoi per non farvi sentire soli, chiedendovi concretamente alcu-ni impegni e comportamenti come rispetto al sacramento delmatrimonio celebrato precedentemente.E quindi vi scriviamo come incoraggiamento affettuoso e vici-nanza nella Verità.Recentemente il Cardinale Arcivescovo di Milano, DionigiTettamanzi, ha scritto un libretto di circa 20 pagine, una buonalettura dove sicuramente trovate una Chiesa Madre che si inte-ressa dei suoi figli, risposte concrete alle vostre domande e aivostri dubbi. Riportiamo alcune considerazioni tratte dal quo-tidiano Avvenire:“Estranei che hanno mancato ad un patto? Non è questo losguardo della Chiesa verso chi ha visto il fallimento di quelprogetto a cui aveva creduto, il matrimonio?” “La Chiesa nonvi ha dimenticati, tanto meno vi rifiuta o vi considera indegni.La vostra ferita è anche la nostra”. Il Cardinale Tettamanzidesidera entrare nelle case di coloro che “forse non si consi-derano più credenti, o si considerano esclusi dalla grande co-munità dei discepoli del Signore”. Nessuna scomunica, comea volte si dice in maniera confusa, ma accoglienza, dialogo,cittadinanza a tutti i cattolici nella Chiesa. Il tenore dello scrit-to è “di affetto particolare, come quello di fratelli che dopoche per molti anni hanno faticato a parlarsi apertamente, sisostengono con maggiore delicatezza”. Il punto nodale è L’eu-carestia, l’impossibilità ad accedere alla comunione eucaristi-ca per gli sposi che vivono un secondo legame sponsale; Tetta-manzi precisa come sia “errato ritenere che la norma signifi-chi che i coniugi divorziati risposati siano esclusi da una vitadi fede e di carità vissuta all’interno della comunità ecclesia-le,” ma anzi, si chiede loro di continuare a partecipare allaMessa, perchè loro “continuano ad appartenere alla Chiesache li segue con speciale attenzione, nel desiderio che coltivi-no uno stile cristiano di vita.” Aggiunge il Cardinale che “lanorma della Chiesa non esprime un giudizio sul valore affetti-vo e sulla qualità della relazione che unisce i divorziati rispo-sati: il fatto che queste relazioni siano vissute con senso di re-

sponsabilità e con amore verso i figli, è una realtà che nonsfugge alla Chiesa e ai suoi pastori. Non vi è giudizio sullepersone e il loro vissuto, ma una norma necessaria a motivodel fatto che queste nuove unioni nella loro realtà oggettiva,non possone esprimere il segno dell’amore unico, fedele, indi-viso di Gesù per la Chiesa. Gesù ha affermato che il legamesponsale tra un uomo e una donna è indissolubile, e l’amore diDio viene mostrato come in un segno luminoso nell’amore re-ciproco tra un uomo e una donna. La Chiesa mai si è sentitaautorizzata a sciogliere un legame sacramentale celebrato va-lidamente ed espresso in piena unione.” Ma la Chiesa sa anche“che in certi casi, non solo è lecito ma può essere addiritturainevitabile prendere la decisione di una separazione: per di-fendere la dignità delle persone, per evitare traumi più profon-di, perfino per custodire la grandezza del matrimonio, che nonpuò trasformarsi in una insostenibile trafila di reciprocheasprezze. Ma tutto quello che è possibile fare per porre rime-dio alle conseguenze negative che toccano la propria famiglia,dev’essere fatto con coraggio.” I canali privilegiati rimangonoperciò il dialogo e l’incontro.

Don Samuele e don Angelo

IL SIGNORE È VICINO A CHI HA IL CUORE FERITO -Lettera agli sposi in situazione di separazione, divorzio e nuo-va unione - Dionigi Tettamanzi - ed. Centro AmbrosianoLETTERA AI DIVORZIATI - Michel Martin - Prével, CittàNuova

Carissimi sposi

Ricordiamo alcuni incontri di preghiera con persone sepa-rate, divorziate o risposate (Valbrembana) organizzati dalgruppo diocesano “LA CASA”, guidati da don Andrea Maz-zuconi, parroco di S. Brigida e di Cusio.Gli incontri si svolgono dalle ore 20.30 alle ore 22.30A S. Pellegrino presso il Giardino d’Infanzia B. Granelli, inpiazza S. Francesco, 14;A Montello presso il Monastero delle Terziarie Francesca-ne in Via Colleoni;A Martinengo presso la Comunità dei Padri della Sacra Fa-miglia, in Via dell’Incoronata, 1.Il primo martedì di ogni mese sino a luglio 2008 com-preso(nei mesi di gennaio e maggio vengono spostati al 2°martedì)

A Bergamo presso la Comunità missionaria del Paradiso inVia Cattaneo, 7.Il primo giovedì del mese sino al luglio 2008 compreso

A Baccanello di Calusco d’Adda presso il Convento deiFrati Minori, in Via S. Francesco, 45;A Villa d’Ogna presso la Casa delle Suore delle Poverelle,in Via Fucine, 13.Il primo lunedì del mese sino a luglio 2008 compreso

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30 APRILE 2008

Da lunedì 7 aprile 2008 il Santo Rosario alla radio parrocchiale tutti i giorniProgramma da lunedì 7 aprile a domenica 11 maggio 2008

N. B.: in caso d’imprevisti per l’orario verrà comunicato il giorno prima

APRILE:il LUNEDÌ alle ore 20.15il MARTEDÌ alle ore 20.15il MERCOLEDÌ alle ore 20.15

(i giorni 9 e 23 alle ore 16.30)il GIOVEDÌ alle ore 16.30il VENERDÌ alle ore 20.15il SABATO alle ore 17.00la DOMENICA alle ore 17.00

MAGGIOil LUNEDÌ alle ore 20.15il MARTEDÌ alle ore 20.15il MERCOLEDÌ alle ore 20.15

(i giorni 7 - 14 - 21 alle ore 16.30)il GIOVEDÌ alle ore 16.30il VENERDÌ alle ore 20.15

(il giorno 9 alle ore 18.40il giorno 16 alle ore 16.45)

il SABATO alle ore 17.00la DOMENICA alle ore 17.00

(dal 2 all’11 maggio novena di preparazione alla Pentecoste)

Il Santo Rosario alla radio parrocchiale

In M. Angelo Gherardi € 50,00In M. Matteo Giovanni Pesenti € 500,00In M. Mario e Gianni Rinaldi € 50,00In M. N. N. € 100,00In M. Coniugi Propersi € 150,00Funerale G. C. € 500,00Funerale Santino Gritti € 200,00Funerale Giacomo Rinaldi € 50,00Dagli ammalati € 280,00Per le missioni € 100,00Affitto € 516,46Candele € 257,56Vendita radio parrocchiali (6) € 360,00Vendita Zogno Notizie -gennaio- € 147,50

Rinnovo Zogno Notizie € 935,00Elemosine 28 - 3 € 631,44Elemosine 4 - 10 € 1.427,08Elemosine 11 - 16 € 173,62Elemosine 18 - 24 € 577,83Giornata del Seminario (17 febbraio) € 1.299,27Dal Museo € 78,02Carmine (gen. e feb.) € 870,00

ENTRATE: € 9.253,78

PER LA CASA DI RIPOSO -febbraio- M.V.B. € 198,12M.I.T.I. € 36,72

RESOCONTO FEBBRAIO 2008

Preghiamo con la Chiesa (L’Apostolato della preghiera)Le intenzioni devono essere precedute dalla recitadella preghiera riportata qui sotto:

Cuore divino di GesùIo ti offro, per mezzo del Cuore Immacolato di Ma-ria, Madre della Chiesa, in unione al Sacrificio Eu-caristico, le preghiere e le azioni, le gioie e le sof-ferenze di questo giorno, in riparazione dei pecca-ti e per la salvezza di tutti gli uomini, nella graziadello Spirito Santo, a gloria del Divin Padre.

Generale - Perché i cristiani, anche nelle situazioni difficili e complessedell’odierna società non si stanchino di proclamare con la loro vita la ri-surrezione di Cristo è sorgente di speranza e di pace.

Missionaria - Perché i futuri presbiteri delle giovani Chiese siano semprepiù formati culturalmente e spiritualmente per evangelizzare le loro nazio-ni e tutto il mondo.

Dei Vescovi - Perché la forza del Signore Risorto ci liberi da ogni forma dipaura e tristezza e ci doni di testimoniare gioia e speranza nell’ambiente incui viviamo.

Mariana - Perché la Vergine Immacolata, assunta alla gloria del cielo, ri-splenda sulla terra, innanzi al pellegrinante Popolo di Dio, quale segno di si-cura speranza e di consolazione, fino a quando verrà il giorno del Signore.

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31APRILE 2008

Ricordiamoli “Chi vive e crede in me, anche se muore vivrà”

DUCCIOGAROFANO

11-4-1993

MARIA GIRARDIin Garofano

30-1-1993

GIOVANNIRINALDI

11-5-1995

ROSA CHIESAved. RINALDI

23-2-2006

ALESSIOCARMINATI

8-4-1994

SILVIOVALDUGA28-3-2006

ANGELOGHERARDI21-4-2006

PIETROPESENTI

16-3-2007

MATTEO GIOVANNIPESENTI2-2-2008

ERNESTOBONALDI5-2-2008

GIACOMORINALDI

24-2-2008

SANTINOGRITTI

25-2-2008

Hanno raggiunto la casa del Padre Santino Gritti,di anni 84 il 25 febbraio

Maria Scandella ved. Lanzeni,di anni 87 il 9 marzo 2008

Battezzati in Cristo

LEONARDO RUBIS di Giorgio e Cristina Oliverinato il 7 agosto 2007, battezzato il 24 febbraio 2008

LUCA RUBIS di Pietro e Simona Rinaldinato il 10 ottobre 2007, battezzato il 9 marzo 2008

GABRIELE PELLEGRINI di Alberto e Daniela Capellinato il 10 gennaio 2008, battezzato il 9 marzo 2008

In questo giorno speciale tanti auguri da Andrea,Marco, Davide, Pietro e da tutti i vostri cari.

12-04-195812-04-2008

CINQUANTESIMOANNIVERSARIODI MATRIMONIO

OttorinoBarcellaGiudittaSonzogni

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VENERDÌ 4 – 11 – 18 APRILE ore 20.30

Relatore: don FRANCESCO POLIParroco di Gerosa - Consulente Eccl. Di Confcooperative

Consulente Eccl. ColdirettiDirettore Centro Diocesano per la Pastorale Sociale

ORATORIO ZOGNO FOREVERSAN GIOVANNI BOSCO

Relazione per tutta la comunitàsul ruolo sociale della Chiesa

16 GIUGNO11 LUGLIO

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Relazione per tutta la comunitàsul ruolo sociale della Chiesa