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Realizzato con il contributo della Regione Siciliana Assessorato Regionale Beni Culturali, Ambientali e Pubblica Istruzione Dove si trova Piazza Guglielmo il Buono Orari di visita feriali: 09.00 - 19.00 festivi: 09.00 - 13.00 Info Tel. 091 6520269 La Zisa è immersa in un grande parco che presenta immense distese d'acqua. Il cortile all'aperto, circondato da portici, è abbellito da diverse fontane. La struttura è collegata con l'esterno mediante l'iwan, un ambiente chiuso con l'ingresso sormontato da un arco che si apre verso l'esterno. In architettura vengono introdotti diversi elementi, quali l'arco a sesto acuto, l'arco rialzato e l'arco moresco. Le decorazioni della Zisa sono evidentemente ispirate all'arte islamica. Zisa di Palermo file:///C:/Users/BB CC AA/Documents/File Redibis/Zisa on line - Lice... 1 di 1 29/05/2013 16:52

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  • Realizzato con il contributo della Regione

    Siciliana Assessorato Regionale Beni

    Culturali, Ambientali e Pubblica Istruzione

    Dove si trova

    Piazza Guglielmo il Buono

    Orari di visita

    feriali: 09.00 - 19.00

    festivi: 09.00 - 13.00

    Info

    Tel. 091 6520269

    La Zisa è immersa in un grande parco che presenta immense distese d'acqua. Il cortile

    all'aperto, circondato da portici, è abbellito da diverse fontane. La struttura è collegata con

    l'esterno mediante l'iwan, un ambiente chiuso con l'ingresso sormontato da un arco che si

    apre verso l'esterno. In architettura vengono introdotti diversi elementi, quali l'arco a sesto

    acuto, l'arco rialzato e l'arco moresco. Le decorazioni della Zisa sono evidentemente ispirate

    all'arte islamica.

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    I NORMANNI E LE LORO ORIGINI

    I Normanni o "uomini del Nord" (Northmen), così chiamati perchéprovenienti dalle terre scandinave e dalla Danimarca o anche dettiVariaghi o Vichinghi, si suddivisero tra il IV e IX secolo in tre gruppi:Danesi, Svedesi e Norvegesi. Si specializzarono nelle attivitàcommerciali e nella pirateria a causa della scarsità di terre coltivabilidisponibili presso le regioni d'origine. I danesi controllarono tra IX e Xsecolo la costa inglese del mare del Nord, gli svedesi si dedicarono alcommercio tra il Mar Baltico e Mar Nero attraverso la rete fluviale dellafutura Russia e, infine, i Norvegesi si dedicarono all'esplorazionedell'Oceano Artico grazie a un probabile aumento della temperatura chepermise di arrivare fino all'Islanda, Groenlandia e forse anche le costedel Labrador nell'attuale Canada.Dal norvegese dei coloni in Islanda nacque il “norreno”, la lingualetteraria delle grandi saghe nordiche. Nell'XI secolo il re Canuto II creòun impero scandinavo comprendente l'intera Inghilterra, Danimarca eNorvegia.Questi ultimi due sottomisero l'intera Inghilterra settentrionale e vi sistabilirono come agricoltori e commercianti, fondando grandi cittàmercantili come York. Conquistarono poi le Shetland, le Orcadi, le Ebridie buona parte della terraferma scozzese, mentre in Irlanda fondaronovari centri, tra cui Dublino.È quasi certo che nel 986 A. C. il navigatore vichingo Bjarni Herjólfssonabbia avvistato la costa orientale dell'America settentrionale, a cui diedeil nome di "Vinland", raggiungendo il Nuovo Mondo ben cinquecentoanni prima di Cristoforo Colombo. Dotati di leggere navi senza ponte esenza remi (drakkar cioè "dragoni", dal serpente di mare intagliato sullaprua), batterono le coste della Francia, dell'Inghilterra, fino alla penisolaIberica, all'Italia.Tra la fine del IX secolo e l'inizio del X secolo si stanziarono nell'areadella Francia settentrionale da cui deriva da loro il nome di Normandia.Nel 911 d. C. il re carolingio Carlo il Semplice concesse ufficialmente unterritorio lungo il basso corso del fiume Senna che andò poiespandendosi fino a divenire il Ducato di Normandia, in virtù di unaccordo stipulato con il principe norvegese (che guidava però deidanesi) Hrolf, latinizzato in Rollone.I normanni così si fusero con le popolazioni locali delle Neustria,adottando la religione cristiana e la lingua galloromanza, così da darevita ad una identità culturale nuova, diversa da quella scandinava efranca. Si inserirono a pieno titolo nel sistema feudale del continenteeuropeo dopo l'anno Mille. La classe guerriera normanna era bendiversa da quella aristocratica francese che al contrario da questi ultiminon potendo vantare discendenti dalla famiglia carolingia, rimaseropoveri e senza terra e per questo divennero guerrieri di professione ecrociati per ottenere ricchezze e terre.Successivamente all'insediamento in Normandia si riversarono inInghilterra (1066) con cui avevano già da tempo dei rapportidiplomatici. I danesi riuscirono ad imporre la loro egemonia nei variregni d'Inghilterra con l'eccezione del regno sassone del Wessex. Inquel periodo era re d'Inghilterra Edoardo il Confessore. Egli discendevadai Sassoni ma imparentato con i Normanni di Francia tra cui Guglielmoil conquistatore. Arnoldo II, conte di Wessex era stato inviato in udienza

    OPERE DI GUGLIELMO II

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  • dal duca di Normandia, lo stesso Guglielmo, a cui promise la coronad'Inghilterra alla morte di Edoardo, ma non rispettò la parola data e sifece incoronare re. Pertanto in Normandia venne allestito un esercitodiviso in flotte, soldati e cavalli da distribuire sulle navi; così salparonodalla costa normanna e giunsero in quelle inglesi attraverso il canaledella Manica. Giunti a destinazione, uscirono vincitori dalla battaglia diHastings, Arnoldo II venne ucciso da Gugliemo e così sfruttando irapporti di parentela divenne il nuovo monarca inglese, incoronatodall'arcivescovo di York presso Westminster nel giorno di Natale del1066.Durante il suo regno, rimodellò le strutture politiche e amministrative,escluse dal potere l'aristocrazia anglo sassone locale, introdusse ilmodello feudale francese ed emanò leggi severe e numerose tasse.Dopo il primo periodo di ribellione i due popoli iniziarono a fondersimescolando lingue e tradizioni. In seguito Edgar Atheling, acerrimorivale di Guglielmo il Conquistatore, si rifugiò in Scozia dove la sorellaMargherita sposò il re Malcolm Canmore entrando così incontrapposizione con i Normanni che da tempo minacciavano il confinescozzese meridionale. Guglielmo, pertanto, invase nel 1072 la Scoziagiungendo fino al Firth di Tay. Così Malcolm si sottomise al re Normannodando il figlio Duncan come ostaggio. Sotto il Re David I, cheintratteneva dei rapporti con la corte del genero Enrico I d'Inghilterra,venne adottato il sistema feudale normanno, assicurando protezione allegrandi famiglie normanne.Quasi contemporaneamente alla conquista dell'Inghilterra, gruppi diNormanni si diressero in Italia (1000-1016). Secondo il cronista Amatodi Montecassino, si narra che attorno al 1016, quaranta pellegrininormanni superstiti da un pellegrinaggio in terra santa fossero giunti aSalerno, assediata dai saraceni.Questi riuscirono a liberare le città e ricevettero doni dal principeGuimaro IV, il quale chiese di rimanere a Salerno ma, rifiutata larichiesta, il principe mandò un ambasciatore in Normandia per assoldareun esercito di valorosi e abili combattenti. Inoltre, prestarono servizi perla protezione dei pellegrini che si recavano al santuario di San MicheleArcangelo a Monte Sant'Angelo nel Gargano. Così incominciarono aformare le prime signorie come quella di Aversa con Rainulfo Drengot(1030). Ben presto si affidarono alla famiglia degli Altavilla guidati daGuglielmo Braccio di Ferro.Benevento, sotto il potere del papa Leone IX, nella battaglia di SanPaolo di Civitate (1053), fu presa e il papa catturato, così che rimasel'isola pontificia in terra Normanna. Importante divenne la città di Melfila quale fu considerata inizialmente capitale di Puglia e Calabria macelebre soprattutto per i concili tenuti tra il 1059 e il 1101. Nel primoconcilio tenuto da Niccolò II si stabilì nuovamente la condanna e lascomunica di Benedetto X accusato di simonia e concubinato. Inoltre,l'elezione del papa spettava solamente ai vescovi cardinali e non aicardinali non vescovi; l'elezione poteva avvenire anche al di fuori diRoma se ritenuto opportuno dagli elettori e il papa non doveva esserenecessariamente nativo di Roma. Ma nello stesso anno tenne unulteriore concilio ad agosto a Melfi al quale furono invitati Roberto ilGuiscardo e Riccardo di Aversa. A questi riconobbero tutte le terreconquistate ad esclusione di Benevento. A Roberto fu conferito il titolodi duca di Puglia (che comprendeva anche la Basilicata), di Calabria(che era ancora in mano ai bizantini) e di Sicilia (ancora in parte inmano agli arabi).

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    OPERE DI GUGLIELMO II (1171-1189)

    Alcuni dei più importanti edifici del patrimonio siciliano risalenti alMedioevo sono opera del re Guglielmo II detto il Buono, che salì alpotere a soli dodici anni guidato dalla madre, Margherita di Navarra. Eglifu un re brillante, indulgente e tollerante e da tali qualità deriva il suosoprannome.Il regno di Guglielmo fu particolarmente proficuo per le artiin Sicilia. Fra le opere avviate da Guglielmo vanno ricordate: il Duomo diMonreale, la Cattedrale di Palermo, i mosaici della "Stanza di Ruggero",la Cuba e la Chiesa di Santo Spirito.

    Chiesa cattedrale di Santa Maria la Nuova a Monreale- Lafondazione del Duomo risale all'arco cronologico compreso tra il 1172 eil 1189, durante il regno di Guglielmo II. L'impianto della chiesa,denominata semplicemente Cattedrale di Monreale, deriva dallamescolanza tra la tipologia basilicale a croce latina, con transettosporgente, e la tipologia a pianta centrale di ascendenza bizantina. Lanavata centrale è separata da quelle laterali da diciotto colonne. Ilsoffitto è un rifacimento ottocentesco conseguente all'incendio del 1811,mentre il rivestimento musivo del pavimento è opera avviata sin dallafase di fondazione del duomo e completata nel XVI secolo.Lo spazio interno è illuminato da un doppio ordine di finestre ogivali. Ilprospetto principale è delimitato da due imponenti torri, di cui la sinistraincompleta, che delimitano un portico centrale in marmo bianco,edificato in sostituzione di quello crollato nel 1770 dopo numerosi crollie ricostruzioni.Il portale settentrionale, al di sopra del quale si colloca lo stemma diGuglielmo II, include il portone bronzeo del 1179, opera di Barisano daTrani, le cui ante recano ventotto formelle quadrate con figurazioni disanti. Sul lato destro del duomo è il chiostro, il più grande e pittorescofra tutti quelli del XII secolo. I capitelli sono fortemente differenziati,come le colonne che hanno le forme più varie. Al centro sorge unafontana la cui acqua sgorga da una colonnina a fusto di palma, diincredibile bellezza. La cattedrale di Monreale subisce opere diricostruzione dal 1817 al 1859, e interventi di restauro nel 1881, peropera di Giuseppe Patricolo, nel 1955-1997, ad opera dellaSoprintendenza ai Monumenti e nel 1979.

    Chiesa cattedrale di Maria Santissima Assunta a Palermo- Lachiesa sorge in un'area un tempo cimiteriale risalente al IV secolo dovefu costruita una basilica andata distrutta dai Vandali ma riedificata tra lafine del VI e i primi del VII secolo. Trasformata in moschea al tempodella dominazione araba, fu restituita al culto cristiano durante il regnodi Guglielmo II. Completamente ricostruita a seguito del terremoto del1169 e consacrata nel 1185, fu collegata al Palazzo Reale da uncamminamento coperto. La Cattedrale fu poi radicalmente trasformatanel periodo 1781-1801 assumendo un aspetto neoclassico. Dopo lacostruzione dei campanili occidentali risalenti al primo quarantenniodell'800 sono stati realizzati numerosi nuovi interventi di restauro e dimanutenzione. La cattedrale fu anche mausoleo dei re normanni, cuisono riservate due cappelle comunicanti, situate a sinistra dell'ingressosul portico meridionale, che contengono sarcofagi originariamente

    I NORMANNI E LE LORO

    ORIGINI

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  • situati nel coro: quello in porfido di Ruggero II, sostenuto da uominiaccosciati e con il baldacchino a mosaico; quelli, assai simili, di Enrico VIe di Costanza d'Altavilla; quello di Federico II, poggiato su una coppia dileoni e con baldacchino a forma di tempio; quelli infine di Costanza IId'Aragona, con scene di caccia, e di Guglielmo, duca di Atene,raffigurato con l'abito domenicano. Dell'antica struttura normannarimangono, oltre ai muri della navata centrale, le parti basse delle torrie la torre posta ad ovest.

    Chiesa di Santo Spirito - La chiesa di S. Spirito si trova all'interno delcimitero di Sant'Orsola. Essa è nota anche col nome di Chiesa deiVespri, perché sul suo sagrato ebbe inizio la grande insurrezione del1282 - contro gli Angioini - che prese il nome di “Vespri Siciliani”.L'edificio è assai armonioso e rappresenta una commistione degli stiliarabo-normanno e gotico. La facciata è incompleta, in ogni casol'esterno è percorso da una serie d'archi ogivali intarsiati, ches'intrecciano nella parte absidale. L'interno è nudo ed austero, poichéalla fine dell'Ottocento, si è cercato di ridare alla chiesa il suo aspettooriginario, eliminando le pesanti decorazioni barocche. Esternamente sipresenta con due grandi volumi: il santuario e il corpo basilicale.

    La Cuba - Utilizzata per il riposo diurno del re, fu costruita nel 1180.L'edificio è un perfetto parallelepipedo, da cui sporgono appena quattroelementi quadrangolari al centro di ciascun prospetto. Sul muro d'atticocorreva una fascia con iscrizione naskhi, di grande effetto plastico.Secondo le descrizioni degli storici l'edificio era immerso in un grangiardino ricco di fontane, vivai, chioschi, palazzi. Oltre la Cuba vi eranoimmersi anche la Zisa e la Cubula. Nei palazzi del parco pare cheBoccaccio interessato ai racconti fantasiosi diffusisi su “giardiniparadiso” di Palermo, abbia ambientato una novella del Decameron.

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    STORIA DEL PALAZZO

    Introduzione

    L'imponente opera era stata costruita prima della morte del reGuglielmo I avvenuta nel 1166 e fu terminata nel 1175 da architettiarabi sotto il regno del figlio Guglielmo II.Durante l'epoca normanna venne usato come residenza estiva.Osservando il castello si nota subito lo stile architettonico di originearaba a cui i sovrani normanni si ispiravano tantissimo.I sovrani vollero infatti residenze ricche e fastose come quelle degliemiri ed organizzarono la vita di corte su modello di quella araba,adottandone anche il cerimoniale ed i costumi.Fu così che la Zisa, come tutte le altre residenze reali, venne realizzataalla maniera "araba " da maestranze di estrazione musulmana,guardando a modelli dell'edilizia palazziale dell'Africa settentrionale edell'Egitto, aconferma dei forti legami che la Sicilia continuò ad avere, in quelperiodo, con il mondo culturale islamico del bacino del Mediterraneo.Il nome del palazzo deriva dal vocabolo “AL-AZIZ” che significa “nobile,splendido o glorioso”.

    Il parco del Genoardo

    La Zisa delle origini si trovava inserita nel grande parco reale di cacciadel Genoard (paradiso della terra), che si estendeva ad occidente dellacittà. Tutti gli edifici reali ricadenti in esso (oltre alla Zisa, il palazzodell'Uscibene ed i padiglioni della Cuba e della Cuba soprana) eranocircondati da splendidi giardini, irrigati ed abbelliti da fontane e grandivasche, utilizzate anche come peschiere.Grazie ai restauri compiuti recentemente, il parco è ritornato, in parte,al suo antico splendore.

    Storia del palazzo

    I lavori di decorazioni e di arredamento del palazzo furono portati avantinegli anni immediatamente successivi al 1166, cioè nei primi anni delregno di Guglielmo II, al quale per altro si riferisce l'iscrizione dell'arcod'ingresso alla sala della fontana.Altri elementi per determinare la storia dell'edificio, sono i fregiepigraficiarabi tuttora esistenti.Fino al 1634, nel palazzo, si può desumere che vi furono pochetrasformazioni: il taglio dei merli del muro d'attico e la riconfigurazionedelle due finestre ai lati di quella centrale del secondo piano.

    Modifiche attuate dal Sandoval

    Gli estesi lavori del 1635-36 di Giovanni De Sandoval portarono adadattare la Zisa a nuove esigenze abitative.L'atrio centrale fu coperto da una volta a crociera, fu unificato l'internodell'atrio stesso rimuovendo le quattro colonne e le sovrastanti struttureche delimitavano le corsie.

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  • Inoltre, i due chiostrini furono coperti da padiglioni con scopo diprotezione e si estesero ai pozzi delle scale le quali furono distrutte esostituite da un grande scalone sul lato destro, che occupò l'invasodell'antica scala e quello dei vestiboli.A piano terra il vestibolo fu suddiviso orizzontalmente da un solaio ilquale poggiò non solo sulle pareti ma anche su due nuovi archiribassati.L'ala sinistra del palazzo subì sfondamenti di muri portanti per unificarevani contigui e creare spazi più ampi.I lavori del Sandoval furono pesantemente distruttivi; tuttaviaassicurarono la sopravivenza del palazzo.Se da un lato si nota lo sforzo di riconfigurare gli spazi interni dilatandolifino a sfidare le capacità statiche delle strutture, dall'altro si nota che ilSandoval non si attenne alla struttura originaria della sala dellaFontana.Dal 1636 non c'è ricordo di altri lavori nel palazzo, anche se molti di essinon modificarono significativamente la sua struttura.

    Restauri del XIX secolo

    Nel XIX secolo il rinnovato interesse per la Zisa, risvegliatodall'interesse per la letteratura medioevalistica e arabistica fecematurare l'esigenza del restauro che interessava solamente alcunielementi decorativi.Nel 1935 furono messi in luce i resti del bacino d'acqua i cui muri furonoinopportunamente ricostruiti.Nel 1940 furono scortecciate le mura e le volte del grande vestibolo edella sala della Fontana, le muqarnas di questa sala furono in gran parteprivate dell'originale rivestimento: ciò fu ancora una volta fruttodell'ignoranza sull' arte normanna in Sicilia.Nel 1951 la Zisa fu ottenuta dalla regione siciliana: anche in questoperiodo si effettuarono restauri.Essi furono eseguiti dalla soprintendenza ai monumenti nel 1953-54 enel 1956-57: procedettero sostanzialmente sulle eliminazioni e aggiunteavvenute negli anni precedenti.Non si provvide però a garantire la stabilità delle compromesse strutturedell'edificio.Nel 1953-54 fu ricostruita la sala della fontana; nel 1956-57 furonodemoliti i muri divisori e i solai seicenteschi e di epoca posteriore,furono smantellati molti pavimenti e furono eliminati i due balconisovrapposti nella facciata principale.La demolizione del balcone del primo piano rivelò due importantiframmenti di un arco che fu in seguito, inopportunamente, ripristinatonella sua interezza.

    Cedimento di alcune parti del palazzo

    Ciò che non si provvide a fare fu il consolidamento delle strutturecompromesse nel corso dei secoli.Infatti il 13-10-1971 gran parte dell'ala settentrionale cedette:cedettero inoltre notevoli parti dei muri originali, lo scalone seicentescoe una larga parte della facciata occidentale.Ma già prima il palazzo privo di custodia dopo il terremoto del 1968 erastato ripetutamente oggetto di saccheggi vandalici: fu infattigravemente danneggiata la sala della Fontana.

    Restauri del Caronia

    Nel 1972 aveva avuto inizio una fase di restauri che si protrasse fino al1991: essi furono realizzati dall'architetto Giuseppe Caronia.In questo restauro le originarie murature a sacco furono riempite di ben10.000 quintali di cemento e furono praticate cuciture con barred'acciaio sigillate con la resina.L'interno venne ripristinato nell'originale configurazione spaziale edistinguendo le parti nuove con paramenti murari di mattoni; fu ancherifatto il pavimento della copertura a terrazzo del palazzo.Inoltre, i paramenti della facciata esterna furono ripuliti con materialeresinoso.Le finestre (che oggi sostituiscono quelle originali) immettono tuttaviauna luce eccessiva all'interno, rovinando l'atmosfera di pace creatainizialmente dai Normanni.

    Il mito dei “diavuli”

    All'entrata della Zisa è posto il dipinto dei diavoli: secondo la leggenda,coloro che osservano i diavoli nel giorno della festa dell'Annunziata (25di marzo) vedono che essi muovono la coda, deformano la bocca e nonsi possono contare.C'è chi dice che siano tredici, chi quindici, chi di più. Sono diavoli, edappunto per questo non si fanno mai contare.All'interno della stessa leggenda si dice che nelle fondamenta del

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  • palazzo siano conservate delle monete d'oro, anche queste non si saquante siano e nessuno è mai riuscito a trovarle, ma un giorno, se siriuscirà a sciogliere l'incantesimo, finirà tutta la miseria di Palermo.

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    GALLERY

    Primo livello

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    Il piano terra è costituito da un

    lungo vestibolo interno sul quale

    si aprono la grande Sala della

    Fontana - dove il re riceveva gli

    ospiti - e ai lati una serie di

    ambienti di servizio con le due

    scale d'accesso ai piani superiori.

    La Sala della Fontana,

    l'elemento architettonico che

    caratterizza l'intero edificio, ha

    una pianta quadrata sormontata

    da una volta a crociera ogivale,

    con tre grandi nicchie poste in

    corrispondenza dei lati della

    stanza, occupate in alto da

    semicupole decorate da

    muqarnas (decorazioni ad

    alveare rappresentanti ricami).

    In corrispondenza dell'ingresso

    principale si trova la fontana

    sormontata da un pannello a

    mosaico su fondo d'oro, sotto il

    quale scorre l'acqua che,

    scivolando su una lastra

    marmorea posta in posizione

    obliqua, confluisce in una

    canaletta che divide la stanza in

    due parti simmetriche.

    SECONDO LIVELLO

    TERZO LIVELLO

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    GALLERY

    Secondo livello

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    PRIMO LIVELLO

    Il secondo livello presenta

    dimensioni minori poiché gran

    parte della superficie è occupata

    dalla sottostante Sala della

    Fontana, la cui altezza è pari a

    due livelli.

    TERZO LIVELLO

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    GALLERY

    Terzo livello

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    PRIMO LIVELLO

    SECONDO LIVELLO

    Il terzo livello originariamente

    era composto di un atrio

    corrispondente all'area occupata

    dall'attuale Sala della Fontana,

    da una Sala Belvedere e da due

    camere poste in maniera

    simmetrica rispetto all'asse

    centrale.

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  • Realizzato con il contributo della Regione

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    DIDATTICA

    .........................................

    LICEO SCIENTIFICO STATALE "GALILEO

    GALILEI" PALERMO

    www.liceogalileipalermo.it

    .........................................

    Responsabile del progetto: Dirigente

    scolastico Salvatore D'Agostino

    Docenti referenti: Barbara Cricchio e Teresa

    Volpe

    Tecnico di laboratorio: Giuseppa Costa

    ............................................

    ALLIEVI:

    Aiello Iolanda

    Albanese Gabriele

    Calandra Armida

    Calia Salvatore

    Chiovaro Giusy Valeria

    Di Raffaele Simona

    Floridia Floriana

    Gaglio Marialia

    Puccio Vincenzo

    Sansone Fulvia

    Salvato Rosalinda

    Sgarlata Francesco

    Vilardo Miriam

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  • ...........................................

    Realizzato con il contributo della Regione

    Siciliana - Assessorato Regionale Beni

    Culturali, Ambientali e Pubblica Istruzione

    GRUPPI DI LAVORO: Sansone e Chiovaro -Origini dei Normanni-

    Sgarlata, Di Raffaele e Calandra - Opere di Guglielmo II a Palermo -

    Vilardo e Salvato - Storia del Palazzo- Calia e Albanese - Gallery

    Fotografie di Floriana Floridia e Rosalinda Salvato

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