Zadie Smith - Sono una slow writer

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di Enrico FranceschiniColloquio con Zadie Smith

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    LONDRA

    4E DICI NW, IN QUESTA CITT capisconosubito a cosa alludi: le prime due lette-re del codice postale della zona NorthWest.MacNordOvest eNordOvest,perdirlaallitaliana: tuttodipendedal-lacifrachevienedopolelettere.Hamp-stead,NW3, ilquartieredeiDIBNQBHOF TPDJBMJTUT, come a Londra chiama-no i radical chic:quelli di sinistra, intel-lettuali, con i soldi. Kilburn,NW6, unquartierepopolare,abitatoprevalente-mentedaimmigrati irlandesieafro-ca-

    raibici. /8 anche il titolo del quarto e ultimo romanzo di ZadieSmith (nella versione italiana, chiss perch, Mondadori ha deci-sodimettereuntrattino fra ledue lettere,pensandoforsechesen-za avrebbe intimorito i lettori), la trentanovenne scrittrice an-glo-giamaicanaconsiderata lastella letterariadellasuagenerazio-ne inGranBretagna, enonsolo inGranBretagna.ANW6,Zadie ci nata e cresciuta. A NW6 ambientato il primo romanzo, %FOUJCJBODIJ, scritto a ventidue anni e diventato istantaneamente unbest-sellermondiale, cambiandole la vita. DaNW6passano anchein qualchemodo i due romanzi successivi e ovviamente il prota-gonista del quarto. E a NW6 Zadie Smith abita tuttora, avendocomprato una casa in una stradina che sta gradualmente imbor-ghesendosi. Ma i dintorni non hanno nulla di borghese. Lesternodella casa perpu trarre in inganno: allinsegnadellVOEFSTUBUFNFOU inglese, dentro pi spaziosa, luminosaeattraentediquan-toappareda fuori.Dalla finestradello studio incuiZadie lavora, alprimopiano, invasodi libri e carte (sulla scrivaniaunaguidadelloZambia, una biografia di Fred Astaire, una foto di VirginiaWoolf,unastampatadiunsaggiopienodi correzioni che sta finendodi si-stemare,unapiladi libri euncomputerportatile), si vede ilgiardi-nodisotto, conduepalme.C ancheunulivo, dice lei, seduta alla poltroncina da lavoro,

    con in testa il caratteristico fazzoletto diventato il suo distintivo,maglietta, jeans e scarpe basse, neancheun filo di trucco o ungio-iello, e tuttavia non riesce a nascondere una smagliante bellezzada top model. Molto Mediterraneo, osservo, riferito al giardino.Manonlihopiantati ioqueglialberi,hotrovatotuttocosquandoabbiamocompratocasa,dieci anni fa.

    Il plurale allude almarito, Nick Laird, scrittore e poeta irlande-se; ora la famiglia include anche i lorodue figli, di cinque eduean-ni, inquestomomentoalpianodi sottocon lananny.verochenata inunacouncilhouse,glialloggipopolari chelo stato britannico assegnaai poveri e chemolti a Londra consi-deranounaspeciedi inferno?Sesi sporgedalla finestra, lavede.Il suo tragitto personale stato lungo. Quello geografico si po-trebbe attraversare in dueminuti. Dicono che da piccola voles-se ballare il tip-tap, diventare unattrice, fare la cantante jazz,prima di sentire la chiamata della letteratura: come ha fattotantacreativitasprizzare fuoridaunluogoche limmaginariocollettivoassocia condroga,microcrimineeragazze-madri?

    CmoltapicreativitnelleDPVODJMIPVTFchenellecasedellaclasse medio-alta. Magari creativit che non porta al successo,ma imiei compagnidi giochi edi scuola erano tutti ragazzini dota-tidi fantasiaesogni.Quelli delle famiglieborghesidiLondra inge-nere sognano di fare lavvocato o il banchiere, e di solito finisconoper farlo.Non ilmassimodella creativit,mipare.Pare anche ame. Comunque comeha fatto, lei, a uscire da unacouncil houseeapprodare aCambridge, lamigliore universi-tdInghilterrae la secondamiglioredelmondo?Studiando.E forsegraziealla fortunadiunpodi talento.Innato?Dadove levenuto lamoreper i libri?Dai genitori.Mio padre, inglese, smise di andare a scuola a do-

    dici annima adorava leggere, comprava tanti libri di secondama-no. Eanchemiamadre leggeva.Acasa i libri non sonomaimanca-ti. Mentre ricordo un compagno di classe, pi agiato, figlio di assi-curatori: acasasuanonceneraneancheuno.bastato leggerne tantiperessereammessaaCambridge?Devo essergli piaciuta nel colloquio selettivo. In matematica

    avevo un B (equivalente a un nostro 6,5/7, OES). In lettere avevovotimoltopibuoni.Hannoscommessosudime.Enonhannoperso.Devo molto allinsegnante di lettere del liceo. Era laureato in

    letteratura al Kings College di Cambridge, lo stesso a cuimi sonopoi iscritta io, ed venuto ugualmente a insegnare in una scuolamedia di un quartiere operaio, a ragazzini di colore comeme. Eraun idealista. Nessuno dei compagni di studi che si sono laureati aCambridgeconmeandatoa insegnare inunascuola.I tempi sono cambiati. Oggi comanda il dio denaro. ComeraCambridge,quando la fece lei?Intanto era ancora gratis, mentre ora costa novemila sterline

    (dodicimila euro, OES) lanno. Ciononostante ero lunica nera delmioanno.In questo, i tempi non sono tanto cambiati: pure aOxford, lan-no scorso, ceraun solo nuovo iscrittonero. Si chiamaclassismobritannico.Anni dopo la laurea, dopo chemi ero gi affermata come scrit-

    trice, sono stata invitataa fareundiscorso inuna scuolaprivatadiLondra, qui vicino. Era la prima volta che mettevo piede in unascuola privata. Tutto quello spazio, i campi da rugby, gli allievi inuniforme.Miarrabbiai cos tantochequasinonriuscii aparlare.Mander i suoi figli allescuoleprivate?

    No.Enonperunasceltaetica,maperchpensosin-ceramente che ad andarci perderebbero pi di quellocheciguadagnerebbero.Questaperancheunasocietmeritocratica,e leinelaprovavivente.Hosentitodirechenonhamairiletto Denti bianchi e che non rileggemai volen-tieri i suoi libri.Credo che pochi scrittori lo facciano. Vedi solo i di-

    fetti, le ingenuit, un altro te, qualcuno che non seipi.NeancheFellinivolevarivedere ipropri film.E penso che neppure i musicisti riascoltino tutto il

    tempolapropriamusica.Fare un centro sensazionale con il primo libro a soliventidueanni potrebbeanche rivelarsi unamaledi-zione: leihamaisoffertounbloccodelloscrittore,do-po il successoottenutoconDentibianchi?Scuote la testa.Accavalla legambe.Picheunamancanzadi ispirazionesucosa scrive-

    re, ilproblemachesentotrovare laformagiusta.Pen-so che il romanzo in assoluto sia arrivato a un puntomoltoavanzatodellapropriaesistenza.Moltogista-to fatto, in questo campo, e molto di buono. Non ho

    niente contro chi vuole continuare a scrivere secondomodelli gisperimentati. Ma ame non interessa. Perci sono lenta a scriverenarrativa. Ho un paio di romanzi in fase di gestazionema sar an-coramolto lunga, devo scegliere aquale dare la precedenza.Vadopivelocecon la saggistica.Hascritto librimolto apprezzati e venduti proprio sullamoraledel romanzoe sulla scrittura.Ha studiatoe insegnato lei stessascritturacreativaancheaHarvard.Comera?Bellissima. Ma costa sessantamila dollari di iscrizione lanno.

    Nonci vagentecomeero ioaventanni.Omeglio, qualcunos, conleborsedistudio:Harvardcosriccachepupermettersidi finan-ziare imeritevoli senza soldi. Non per nulla ci ha studiatoObama,chenonveniva certodauna famiglia ricca.Altreuniversitameri-

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    canenonpossono. InsegnareaHarvard, in ognimodo,miha cura-todalmitodiHarvard.unatorredavorio.Unpiccolomondochiu-sosusestesso.Vedereunmitodavicino ti aiuta semprea smontarlo: andareavivere in Russia come corrispondente, mi avrebbe curato dalmitodelcomunismo, semaice lavessiavuto.Ci sono stata anchio, in Russia. Nel 1989. Con un programma

    di scambio scolastico. Le scuole di lite andavano in Francia o inSpagna. Lanostra ci sped per unmese aMosca. Rimasi scioccata.La famiglia chemi ospitava rimase sconvolta quando vide che eronera.Lagentemichiedevasevenivodallagiungla.Trovaiunrazzi-smo che nonmi sareimai aspettata. I compagni di classe russi be-vevano vodka nella ricreazione, erano gimezzi alcolizzati. E ave-vano ilmitodellaThatcheredei ristorantiMcDonalds, chenoide-testavamo.Quandofu il loroturnodivenireospitiaLondrae lipor-tai in un supermarket, simisero a piangere davanti a tutta quellaabbondanza.Dovrebbescriverciunastoria, sul suomese inRussia.Dovrei.Noncipensavopidatanto tempo.Adesso insegnaallaNewYorkUniversity.Ci passo sei mesi o pi allanno. Abito in un appartamentino

    delluniversitvicinoaWashingtonSquarePark.MeglioNewYorkoLondra?AdoroNewYorke lavitache faccio l. menocaricadi ricordie

    di responsabilit.Ma nei nostri piani ci sarebbe di vivere a Roma,anziditornareaviverci. Ioemiomaritociabbiamopassatoduean-ni, prima chenascessero i figli. La scusa era chevolevamo impara-re litalianoeunpo labbiamoimparato.Malaragioneverachequella lacittpibelladelmondo.Nonmenefreganienteserima-nibloccatonel trafficoo impazzisci per farti cambiareun telefono: bellissima lo stesso. Se non ora, ci andr a stare da vecchia. Hoconservato tanti amici italiani, comeFrancescoPacificoeMartinaTestadellaMinimumFax.AbitavamoalquartiereMonti.Ci torne-reidomani.Parliamodi scrittori.DicoCharlesDickens,eZadiecosapensa?Lamia infanzia.Ungrande,manon lo rileggereiadesso.EvelynWaugh?Divertente e arguto, ma con idee pericolose. Se voglio ridere,

    preferiscoWodehouse.JaneAusten?La regina del romanzo ben confezionato. Ma il suo mondo

    troppostabile.Nonamapi i classici?Forse li ho letti troppo alluniversit.Ma lanno scorso ho letto

    per laprimavolta%FMJUUPFDBTUJHPdiDostoevskij. Ilmioprediletto,fra i russi,Tolstoj.VirginiaWoolf,di cuiha la fotodavantiagli occhi?Confesso chemi piace tutto quello che scrive, saggi, biografie,

    lettere, tranne i suoi romanzi.JamesJoyce?Meglio i3BDDPOUJEJ%VCMJOPche l6MJTTF, secondome.I contemporanei inglesi,Amis,Hornby,Coe?Fasegnodi s, li legge,manonsembraproprioentusiasta.Michel Faber, dice, indicando unodei libri nella pila sulla sua

    scrivania: lautore de *M QFUBMP DSFNJTJ F JM CJBODP, un super-bestsellerdallo stile innovativo.Il suo ultimo Il libro delle cose nuove e strane, appena uscitoinItalia, arrivadoposeiannidi silenzio.uno TMPXXSJUFS, lento, comeme.Il suoautoredellavita?Cipensasu.Ci ripensa.Nabokov. Quando ero pi giovane. Nellepoca in cui divoravo

    ancheMilton,Shakespearee laBibbia.Italiani?ElenaFerrante,moltobrava.Lultima domanda sulla Giamaica: che effetto le fa lisola deisuoiavi?Laprimavoltacheciandai,dabambina, fuunoshock.Eropove-

    ra,manonmeneeromai resa conto,mi consideravomiddle-class.Davanti alla casanatia dimiamadre inGiamaica capii dadoveve-nivo,compresicheeropoveradavvero.Adessomipiacedapazzi, un luogo incredibilmente bello. E le mie radici giamaicane sonosempre pi forti, ora chemio padre morto: imiei avevano divor-ziatoquandoeroragazzina,miamadresimessaconungiamaica-no, come avere di colpo due genitori neri. La Giamaicami piaceanche per questo, perch c gente comeme, chemi somiglia, ol-treauna fantasticaenergianellaria.Deveaverne importataunpoaNW6,diquellaenergia.

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