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XXVI EDIZIONE OLIMPIADI DELLA FILOSOFIA Appendice al Corso FILOSOFIA, SCIENZA E TECNICA. DALL’HOMO SAPIENS ALL’“HOMO TECNOLOGICUS”. Riflessioni e Relazioni. VADEMECUM PER IL TESTO ARGOMENTATIVO (FILOSOFICO) Classi III, IV e V tutti Indirizzi Liceali anno scolastico 2018/2019 Prof.ssa Elisa Vannocchi

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XXVI EDIZIONE

OLIMPIADI DELLA FILOSOFIA

Appendice al Corso

FILOSOFIA, SCIENZA E TECNICA.

DALL’HOMO SAPIENS ALL’“HOMO TECNOLOGICUS”.

Riflessioni e Relazioni.

VADEMECUM

PER IL TESTO ARGOMENTATIVO (FILOSOFICO)

Classi III, IV e V – tutti Indirizzi Liceali

anno scolastico 2018/2019

Prof.ssa Elisa Vannocchi

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Vademecum al Testo Argomentativo (filosofico) Prof.ssa Elisa Vannocchi

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INDICE

1. La nuova Tipologia B: il Testo argomentativo.

Cosa cambia dal vecchio Saggio breve.

Pag. 3

2.Come scrivere un Testo argomentativo Pag. 4

3. Come fare un Testo argomentativo Pag. 5

3.1 – Come scrivere un Testo argomentativo in 5 passi. Pag. 6

a. Presentazione dell'argomento generale: l‟INTRODUZIONE Pag. 6

b. La TESI Pag. 7

c. Gli ARGOMENTI A FAVORE DELLA TESI

(o argomenti a vostro favore)

Pag. 7

d. L‟ANTITESI e la CONFUTAZIONE Pag. 8

e. La CONCLUSIONE Pag. 9

4. Le Strategie: i connettivi Pag. 10

5. Slides MIUR Pag. 13

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“Argomentare vuol dire sostenere con argomenti, cioè con prove,

la propria opinione su un determinato problema”.

1. La nuova Tipologia B: il Testo argomentativo.

Cosa cambia dal vecchio Saggio breve.

A partire dalla Maturità 2019 non avremo più le tracce di Saggio breve e l‟Articolo di

giornale, che saranno entrambi sostituiti dal testo argomentativo, la nuova tipologia B.

Per arrivare pronti alla Prima Prova è indispensabile sapere quali sono le differenze tra saggio

breve e testo argomentativo e, di riflesso, come cambiano le tracce:

Il Ministero ha aggiunto una parte di comprensione/interpretazione del testo: a partire

dalla Maturità 2019 vi verrà chiesto di rispondere ad alcune domande sulla traccia, che – mi

raccomando – non dovranno essere svolte come un semplice „riassunto‟ del testo fornitovi,

ma come un‟analisi critica ed argomentata (per l‟appunto) che dia conto della vostra

comprensione in merito. Questa sezione della Prova ben si distingue dalla produzione del

Testo Argomentativo, quindi in sede di Esame di Stato la Tipologia B sembra come prevedere

due parti, quella della produzione del Testo argomentativo e quella della Comprensione del

testo.

C’è solo un testo saggistico, o narrativo, o giornalistico di riferimento: ciò che nel

saggio breve chiamavamo „fonti‟ e „documenti‟ ed erano più di una, ora nel testo

argomentativo è soltanto uno (se da un lato ciò facilita l‟analisi poiché si prevede una sola

impostazione da cui partire – quella dell‟unico testo fornito – dall‟altro questo rischia di

complicare il vostro svolgimento se il documento non è di vostro gradimento... ma vedremo!).

Nel testo argomentativo non c’è più il problema della citazione delle fonti: tirate quindi

un sospiro di sollievo, perché senza dubbio questo era un passaggio piuttosto „ostico‟ del

saggio con la sua complessa organizzazione di note e riferimenti. Il problema della

bibliografia e delle citazioni sparisce insieme al saggio breve, anche se quando vi riferite

direttamente al testo o ne citate espressioni e/o intere frasi è necessario che siano visibilmente

e precisamente segnalate (ad esempio, con «» oppure con “”).

Sparisce anche il titolo da assegnare e/o coniare, ed il destinatario cui indirizzarlo.

Tutto sommato, il testo argomentativo richiede una preparazione meno specifica del

saggio: per scrivere un saggio breve bisognava conoscere in modo piuttosto approfondito il

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tema in oggetto, tanto che era considerata una tipologia piuttosto scientifica e precisa; nel

testo argomentativo, invece, viene dato maggiore spazio al vostro pensiero e quindi alla vostra

libertà di espressione e di posizione, purché questa sia dichiarata in maniera corretta e su base

logico-critica che è la prima regola di una buona argomentazione (come la Filosofia vi

insegna!).

Resta che il Testo argomentativo è una tipologia comunque complessa perché mira

a dar conto di una vostra personale posizione in merito ad una questione e ad un tema

proposto (e in questo passaggio, è come il saggio breve), attraverso le regole

dell‟argomentazione, una ricca proprietà di linguaggio ed una relativa terminologia (anche se

non specifica di un particolare settore, è sempre e specifica di una disciplina!) forbita e

complessa, rivolto ad un ipotetico destinatario che dovete convincere e persuadere attraverso

un‟argomentazione che ha in sé tre parole d‟ordine e caratteristiche immancabili, e cioè deve

essere:

INCISIVA

ORIGINALE

PERSUASIVA.

Vediamo alcune indicazioni pratiche ed operative.

2.Come scrivere un Testo argomentativo.

Scrivere un testo argomentativo significa esporre la propria idea, la propria tesi, in

merito ad un determinato tema e argomento, basandola su dati certi (fonte e testo a

disposizione, e le vostre conoscenze) e su un ragionamento logico dichiarato, immediato

ed efficace.

Un testo argomentativo è innanzitutto un testo persuasivo; mira cioè a persuadere, a

convincere il lettore destinatario fornendo delle argomentazioni che mostrino la validità della

propria tesi/dell‟opinione di chi scrive.

Difatti, generalmente si pone l'obiettivo di convincere chi lo legge della validità della tesi

esposta, oppure, in presenza di un‟argomentazione contraria (l‟antitesi), di convincere il

lettore oltre che della validità della propria tesi, dell‟imprecisione e/o dell‟infondatezza

dell‟antitesi.

Chiameremo un testo argomentativo positivo (nel senso latino di ‘positum’, ciò che è

posto, dato) quando vuole porre l‟attenzione del lettore sulla tesi personale espressa; negativo

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quando invece mira principalmente a screditare e negare l‟antitesi (questo secondo genere è

molto più complesso per livello e profondità dell‟argomentazione).

Un esempio (schematico) di Testo argomentativo

Facciamo un esempio semplice e banale sul testo argomentativo.

Es. 1 – Adoro andare al cinema.

Es. 2 – Adoro andare al cinema perché mi rilassa e mi diverte,

e ritengo che alcuni film abbiano un contenuto educativo.

L‟esempio 1 non è un testo argomentativo.

L‟esempio 2 è un testo argomentativo, invece, perché vengono indicate le ragioni concrete per

cui chi lo ha scritto ama andare al cinema. Contiene inoltre le informazioni necessarie per

smentire un‟eventuale antitesi.

3. Come fare un Testo argomentativo

I testi argomentativi vengono assegnati per testare non solo la bravura degli studenti

nello scrivere e nell’esporre le proprie idee, ma anche per testare il loro grado di

comprensione di un testo, e – soprattutto – di gestione del ragionamento logico.

È per questo un elaborato che presuppone le conoscenze (ma non al livello scientifico ed

approfondito che si richiedevano nel saggio, anche se l‟utilizzo di un lessico specifico delle

singole discipline ed il riferimento a contenuti di conoscenza danno il valore necessario alla

produzione), ma mira a render conto anche delle abilità e delle competenze (analitiche,

problematiche, riflessive, linguistico-espressive) dello studente.

La nuova prova dell‟Esame di Stato in vigore dall‟a.s. 2018/2019 mira a dar conto del

raggiungimento di queste finalità attraverso testi argomentativi in tutte le discipline

umanistiche (non soltanto italiano, ma anche storia, filosofia, arte, letteratura, economia,

diritto…), eliminando e sostituendo in tal modo la vecchia Terza Prova.

Saper scrivere un buon testo argomentativo può essere utile anche in diversi ambiti

professionali; pensate alle arringhe degli avvocati, ai discorsi persuasivi dei venditori, agli

articoli dei giornalisti, agli studi dei ricercatori, ai politici, ecc…

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È per questo considerata una tipologia linguistica necessaria nella vita ed alla vita, che deve

essere potenziata e sviluppata.

3.1 - Come scrivere un Testo argomentativo in 5 passi.

Al di là dei singoli passaggi che s‟illustrano di seguito, per prima cosa – e come

spassionato consiglio – a seguito dell‟attenta lettura del testo proposto, sviluppate una

scaletta, uno schema, una mappa concettuale (in brutta copia, s‟intende), come vostra guida

e vostro percorso da seguire, ed in cui annotate tutte le considerazioni che sono emerse alla

lettura.

La scaletta risulterà fondamentale perché vi aiuta a mettere nero su bianco tutti i pensieri,

ordinandoli in modo schematico e sostenendovi durante la scrittura in modo da non

dimenticare nulla; in essa già emergerà la tesi su cui strutturare l‟intero elaborato!

PASSIAMO POI AI SINGOLI MOMENTI DEL TESTO ARGOMENTATIVO

a. Presentazione dell'argomento generale: l’INTRODUZIONE

Prima di esporre la propria tesi, in un buon testo argomentativo, è bene introdurre il

lettore al tema che si tratterà.

Il nostro incipit, quindi, conterrà una descrizione generale dell’argomento, in cui vengono

presentati alcuni dettagli ed alcuni aspetti che possono essere utili ad avvalorare la tesi che a

breve andrete ad esprimere.

Questo primo passo è utile per far sentire a proprio agio il lettore durante la lettura del testo

argomentativo e per avviarlo (introduzione) al tema dell’elaborato (considerate

ipoteticamente che non tutti i lettori conoscono l‟argomento che state trattando – anche se

possono essere professori –, quindi è necessario avviarli a questo di modo che anche un

esterno possa capire ciò di cui si sta parlando).

Ricordate un aspetto essenziale tra le regole dell‟argomentazione e della scrittura: la

parte introduttiva/esordio ha una funzione fondamentale, quella di creare interesse e di

predisporre alla lettura chi legge. È quindi preferibile evitare di mettere in eccessivo risalto

la vostra conoscenza del tema, o sottolineare la vostra obiettività nell‟enunciazione dei fatti:

annoieremmo il lettore e perderemmo tempo e spazi preziosi.

Incuriosite, siate da subito originali, ed invogliate a leggere la vostra produzione.

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Pensate a quanti articoli, saggi, o testi avete iniziato a leggere e vi hanno subito annoiati, o

addirittura non avete proseguito nella lettura! Evitate proprio questo: stupite, incuriosite e

stimolate!

b. La TESI

Esponete la vostra tesi, chiarendo in modo dettagliato la vostra opinione; non

esprimetevi mai in prima persona (sia singolare che plurale) ma sempre in terza persona e

nella forma impersonale (si dice, si evince, si ritiene…) oppure con gli infiniti (ad esempio:

“ritenere che…”): la vostra idea, la vostra riflessione passa così al lettore in maniera molto più

diplomatica ed elegante rispetto al banale “io penso, io credo…” che sono perentoriamente da

bocciare.

Evitate i periodi eccessivamente lunghi e complessi, disponete le frasi in ottica causa-

effetto e giustificate ogni vostra affermazione: queste sono le regole chiave del testo

argomentativo!!

Utilizzate sempre un unico e solo tempo verbale (preferibilmente l‟indicativo presente o

imperfetto) che dà omogeneità all‟intero elaborato, e ne esprime correttezza sintattica ed

organicità grammaticale.

Considerate che il tempo verbale al futuro è un errore di struttura poiché la tua tesi deve

convincere hic et nunc, qui ed ora: deve avere forza persuasiva contemporaneamente alla

lettura, nel presente e non nel futuro (una tesi che rimanda ad un futuro non ha forza

immediata!!).

Seguendo le buone norme del giornalismo, verificate sempre la forza e l‟efficacia del

vostro testo se risponde alle seguenti domande: chi/dove/quando/come/perché (come del resto

in un buon metodo di studio!).

c. Gli ARGOMENTI A FAVORE DELLA TESI (o argomenti a vostro favore)

Esponete i dati e gli argomenti che sono a vostro favore (anche uno solo può bastare,

ma meglio inserirne un paio; inserirne più di due rende poi l‟elaborato molto più complesso

nel contenuto e anche nella lettura, quindi meglio evitare all‟insegna della regola “pochi ma

buoni”). Ogni argomento scelto e proposto deve essere legato alla vostra tesi perché serve a

darle forza e valore, quindi inutile inserire argomenti e contenuti solo per il semplice piacere

di mostrare conoscenza e fare digressioni: il criterio in questa sede è l‟utile!

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Tali argomenti debbono manifestare le vostre conoscenze relative alla materia di cui

il testo argomentativo è trattazione. Accertatevi, quindi, della veridicità dei dati e delle

affermazioni che riportate, ed esponete gli argomenti in modo tale che la logicità del vostro

ragionamento sia chiara al lettore e sia facilmente seguibile. E se in tale fase inserite

frammenti, frasi, termini derivanti da Autori, testi e documenti di cui avete piena conoscenza,

ricordate di avere la premura di indicarli tra “virgolette” o con altra grafia.

d. L’ANTITESI e la CONFUTAZIONE

In questa fase il vostro testo argomentativo deve raccontare, citare, proporre idee,

opinioni e tesi opposte alla vostra (non è necessario che le antitesi siano chissà quante: un

buon testo argomentativo può prevedere anche una sola antitesi!).

Anche in questo caso siate precisi e dettagliati nell‟esposizione. La validità della vostra tesi

deve basarsi su dati certi, non su un inganno intellettuale o su pura fantasia, per cui quando

inserite un‟antitesi, mirate sempre a smentirla e a negarla: solo così potete dar forza alla

vostra tesi.

Per discutere degli argomenti che contrastano la vostra tesi e sostengono l‟antitesi,

usate la cosiddetta tecnica della confutazione. La confutazione è una critica diretta, mediante

prove o argomenti circostanziati e puntuali, volta a dimostrare l‟infondatezza o

l'‟inconsistenza totale o parziale di qualcosa, convincendo del suo contrario.

Scomponete l‟antitesi in più punti e confutateli uno dopo l‟altro, uno ad uno,

contrapponendogli i dati in vostro favore. Il vostro ragionamento logico sarà così valorizzato.

In altre parole, l‟antitesi è un momento fondamentale. Dovete presentarla con cura

perché, se siete abbastanza scaltri, è ciò che vi serve di più per avvalorare la vostra tesi. Più

smentite l’antitesi, confutandola, e più date forza alla vostra tesi... Occhio quindi a

scegliere l‟antitesi giusta... e nello sceglierla pensate a ciò che più valorizza – in quanto

opposta – la vostra tesi!

Badate bene: spesso l‟antitesi può emergere dal testo che vi viene proposto; anzi,

sono i testi argomentativi più belli, più forti ed originali quelli in cui uno studente „azzarda‟ a

„smontare‟ e a confutare con una tesi propria contrapposta quella magari di un filosofo, di uno

scienziato, di un giurista..

e. La CONCLUSIONE

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Una volta smontata l‟antitesi e confutati gli argomenti a vostro sfavore, ribadite e

riconfermate la vostra tesi, in modo sintetico, basandovi sui punti di forza della tesi stessa.

Concludete il vostro elaborato con una frase sintetica, diretta e per l’appunto di chiusura

che rappresenti l‟intera argomentazione svolta e sia pregnante nel suo significato.

In tal caso, potete riprendere un‟espressione dal documento, o riferirvi al titolo dell‟elaborato,

o alla vostra fantasia e alle vostre conoscenze, o, soprattutto, al vostro ragionamento.

Tenete presente, però, che il Testo argomentativo è una sorta di “cerchio”:

l‟introduzione avvia all‟argomento, la vostra tesi lo avvalora secondo una certa chiave di

lettura, nell‟antitesi si smonta ciò che non sostenete e va contro la vostra tesi, la conclusione

“chiude il cerchio” dell‟introduzione e riconferma sinteticamente il valore della vostra tesi.

Quel che è certo è che nella conclusione non può mancare una frase d’effetto.

Una buona conclusione, quindi, dovrà:

riprendere i punti trattati sintetizzandoli;

ribadire con direttività e forza la tesi;

proporre un appello concreto all‟azione, meglio se prospettando soluzioni

personali al problema trattato.

Quella qui presentata è la struttura base del Testo argomentativo.

Sappiate, tuttavia, che le argomentazioni possono essere di diverso tipo (citazioni, aneddoti,

ragionamenti logici…) e possono essere disposte in modo diverso, dalla più forte e

convincente alla più debole o contestabile o viceversa.

Insomma, la gamma delle possibilità è quantomai vasta.

Ma sicuramente un testo argomentativo sufficientemente valido può essere realizzato già

partendo dalla struttura base qui sopra presentata.

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4. Le Strategie: i connettivi

Fondamentale nella realizzazione di un Testo Argomentativo, e sua strategia basilare,

è il corretto utilizzo dei connettivi testuali. Essi, infatti, segnalano/esplicitano i passaggi in

cui si articola il vostro ragionamento (quindi il vostro testo) e permettono così di riconoscere

le relazioni tra le componenti dell‟argomentazione.

È infatti importante che le varie parti/sezioni del testo siano collegate tra loro in modo

coerente e coeso, pena la non riuscita del Testo argomentativo.

Per spiegare il significato di questi due termini possiamo riferirci alla similitudine del muro

di mattoni, paragonando la funzione dei connettivi a quella svolta nei muri dal cemento, che

mantiene i mattoni uniti e compatti tra loro; infatti, i connettivi testuali (cemento) hanno lo

scopo di rendere le parti (mattoni) del testo (muro):

1) coese (unite);

2) coerenti (sensate dal punto di vista logico/temporale).

Come si fa a rendere i paragrafi coesi e coerenti?

Collegandoli tra loro secondo un ordine gerarchico e logico, servendovi dei connettivi più

appropriati. I connettivi testuali sono di 2 generi:

connettivi gerarchici;

connettivi logico – semantici.

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a) Connettivi gerarchici.

Hanno la funzione di ordinare le parti del testo secondo una gerarchia di importanza;

essi costituiscono la coesione esterna del Testo argomentativo perché mettono in evidenza la

successione dei vari argomenti. Eccone alcuni esempi:

per presentare il primo argomento: in primo luogo …, per cominciare…, anzitutto…,

Prima di tutto…, per prima cosa…

per presentare il secondo argomento: in secondo luogo … , inoltre …, in aggiunta a ciò…,

secondariamente…, poi…

per presentare l‟ultimo argomento: infine …, per concludere …, per finire …

per introdurre un‟opposizione di idee (antitesi): ma…, da una parte … dall’altra…, d’altro

canto…, alcuni ritengono che…, altri pensano che…; gli uni sostengono che…, gli altri, al

contrario …; da una parte c’è chi sostiene…, dall’altra invece…

per introdurre una conseguenza logica: di conseguenza…, dunque…, ne consegue che…, il

risultato è che…, quindi, va da sé che...

b) Connettivi logico – semantici

All‟interno delle singole parti, potete servirvi dei cosiddetti connettivi “logico-

semantici”; essi costituiscono la coesione interna perché esplicitano/evidenziano i passaggi

logici del vostro ragionamento.

I connettivi logico – semantici principali sono i seguenti:

connettivi causali: servono per introdurre le argomentazioni a sostegno delle tesi: infatti…,

non a caso…,dato che…, poiché…, perché …dacché… difatti…

connettivi aggiuntivi: vanno usati per aggiungere ulteriori argomentazioni: e…, anche…,

inoltre, per di più, si aggiunga il fatto che …

connettivi concessivi: si usano per introdurre le eventuali obiezioni alla tesi o al discorso

presentato: sebbene, nonostante ciò, ammettendo che…, anche se è vero …, se è vero che …

seppur...

connettivi avversativi: si usano per confutare (ribattere un‟affermazione per dimostrarla

errata o infondata) le eventuali obiezioni: ma…, invece…, per altro…, tuttavia…

connettivi conclusivi: introducono la sintesi, cioè la conclusione del ragionamentoquindi…,

perciò…, dunque…, in conclusione…, concludendo…

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Ricordate, infine, queste poche regole sintetiche e basilari:

1. Fornite delle prove a sostegno della tesi e dell’antitesi: la sola esposizione delle due non

basta se non viene supportata;

2. Usate fonti affidabili: per dimostrare la tesi e l‟antitesi, nel testo argomentativo dovete fare

chiari riferimenti a studi, ricerche, libri che avete letto o notizie che avete sentito riguardo al

tema in esame;

3. Inserite le vostre conoscenze personali: nello scrivere il testo argomentativo non esitate a

parlare di ciò che sapete sul tema della traccia;

4. Rileggete il testo argomentativo: gli errori, soprattutto quelli grammaticali, incidono

negativamente sul voto finale, quindi fate molta attenzione a ciò che avete scritto.

Con questi elementi, basilari quanto sufficienti, non resta che dirvi „Buon lavoro‟!

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5. Slides MIUR

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