XVII VIVIL ACITTÀ

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Giovedì 11 luglio 2013 I XVII VIVI LA CITTÀ «Azimuth», simbolo e materia nella poesia di M. Grazia Palazzo Domani la presentazione a S. Chiara Domani, alle 19.30, presso l’ex Convento di Santa Chiara, sarà presentato il libro «Azimuth» (Lieto Colle Editore, Faloppio - Como) dell’avvocato Maria Grazia Palaz- zo, originaria di Martina Franca e re- sidente a Monopoli, che ha pubblicato nel 2009-10 per «l'incantiere», storico giornale salentino, a cura di Arrigo Co- lombo e Walter Vergallo. Alcune sue poe- sie sono state pubblicate nella Antologia «Viaggi di Versi» da Pagine Editore e in «Chiedici la Parola» per la Stilo Editrice. Parteciperà il M Francesco Palazzo, che eseguirà alla fisarmonica brani di musica classica contemporanea, scelti dal suo ultimo Cd «Movimento Perpetuo», con- tenenti autori quali L. Andriessen, T. I. Lundquist, T. Hosokawa, F. Palazzo, S. di Gesualdo, O. Schmidt, S. Gubaidulina, G. Tailleferre. Presenta Stefano Donno. Sul libro, riceviamo e volentieri pubblichia- mo una recensione della prof. Antonella Corrado. di ANTONELLA CORRADO «A zimuth» è il suggestivo titolo dell'opera prima della poetessa Maria Grazia Palazzo: un titolo evocativo di atmosfere stellari e, al tempo stesso, indicatore di una precisa direzio- ne. Verso quale direzione l'Autrice si è orientata? Qual è l'angolo di visuale che ha scelto per comunicare ai lettori la propria interpretazione della realtà? Qual è la ri- cerca di senso che ella ha posto in essere e che ha movimentato la sua poesia? Questo interessante libro d'esordio è un'opera dai molteplici livelli di lettura. Un approccio di tipo ermeneutico potrà chiarire la multiformità dei piani espres- sivi, cominciando dall'epigrafe che l'Au- trice pone in apertura: la citazione di Si- mone Weil, “Il bisogno di verità è il più sacro di tutti”. Il ricorso a una filosofa e a una mistica del primo Novecento, che nutriva una pas- sione per Platone e Kant, che aveva vissuto in prima persona le esperienze operaie e partigiane e che era nota per la sua sim- patia per ambienti marxisti e trotskisti, non è casuale. Il riferimento a una figura femminile di tale spessore, e il richiamo al concetto di “verità” come “sacro”, riman- da all'aura di sacralità femminile ricor- rente in tutte le liriche della raccolta. Verità e direzione, dunque; sacralità e orientamento; quasi a indicare che la via sicura per giungere al Vero sia recuperare le strade misteriose e poco battute del caos, della vitalità magmatica, della pri- migenia mescolanza di tutte le cose, le umane e le divine, nell'attesa di una ri- velazione che distingua e separi il sacro dalla sfera del Tutto. E questo Sacro, nella pulsante poesia dell'Autrice, è il sempre- verde, la “vita ermafrodita” della lirica 22, la “scogliera che pronuncia una metrica oscura e fitta”, del frammento 18. Tanto materica è la poesia di Maria Grazia Palazzo, come in certo espressio- nismo figurativo dove il colore è tangibile, che sembra quasi di assistere all'epifania della natura in tutta la sua variabilità, di partecipare con animo accogliente e stu- pefatto al mistero dell'Essere che si svela, in un'alètheia di forme, colori, sapori e odori dove la molteplicità non è divisione o discrasia, ma unità e complementarietà. Non solo svelamento, tuttavia, è la lirica di Azimuth: anche celamento e mistero, come in Stanza d'anima, dove “l'alba co- lora ciò che è visibile”, mentre l'invisibile del cielo rimane oscuro all'occhio che si ostina alla visione sensibile, senza tentare l'affondo nel metafisico. O anche in Sa- tura , dove l'Autrice omaggia Montale: 12 versi brevi, alcuni di un'unica parola, nei quali ermetismo e rivelazione, chiusura e apertura si inseguono, in un giuoco di rimandi tra “bellezza” e “cicatrici”, “mor- te” e “desiderio”. E nascondimento è an- che l'eterno femminino in Femminile , do- ve il corpo delle donne è mistero e cor- teccia, fortezza e fragilità insieme, e infine ineffabilità, laddove il non-detto di “fatti grandiosi” è riferimento al serbatoio ine- sauribile di eventi, tradizioni, ricordi, af- fetti di cui la donna è depositaria. Tutto questo, e molto altro, è la poesia di Maria Grazia Palazzo. Nell'ermeneutica dei testi si intrecciano vita vissuta, quo- tidianità, ricerca di senso, immagini sim- boliche, meditazione etica ed estetica, a comporre una complessa opera prima, vi- brante di commozione e suggestione, ep- pure non permanente sul piano sogget- tivo, ma proiettata nell'universale. A S. CHIARA Reading di poesia Parteciperà il M° Francesco Palazzo, che eseguirà alla fisarmonica brani del suo Cd «Movimento Perpetuo» Nei testi si intrecciano vita vissuta, quotidianità, ricerca di senso, immagini simboliche, meditazione etica ed estetica CEGLIE MESSAPICA AUTORE È IL TITOLARE DEL BLOG OMONIMO Cronache e cronachette l’Annuario 2011-12 di Stefano Menga foto-cronista per caso l «Fotocronista per passio- ne». E’ come ama definirsi Ste- fano Menga, 41 anni, cegliese, autore di «Cronache e crona- chette di Ceglie Messapica», an- nuario 2011-2012 dei fatti di cro- naca accaduti a Ceglie, finito di stampare nel maggio scorso dalla Tiemme Srl-Ind. Grafica di Manduria. Una raccolta minuziosa, mes- sa su carta, di tutta la cronaca seguita da Stefa- no Menga nel blog omonimo da egli stesso ideato e creato nel 2011, per coltivare la sua passione per il mestieraccio dell’informazio- ne. Una passione che scopre attra- verso il profilo di Facebook. E’ il 2010. Molto at- tento alla realtà che lo circonda, Stefano Menga, comincia a pubblicare sul suo profilo tutto quello che accade a Ceglie. Dalla notizia di peso a quella meno importante, più fri- vola. «Cronache e cronachette», appunto. Non gli sfugge nulla. E’ sempre sulla notizia, come si dice in gergo. Dal profilo di Fb al blog il passo è breve. Si tuffa in questa nuova av- ventura, fatta sempre di crona- ca, e trasforma il blog nel punto di riferimento dei cibernauti ce- gliesi. Stefano Menga non è giornalista di professione, ma ne ha la stoffa. Eccellente il ta- glio che dà al blog. Le notizie sono brevi, con- tengono tutti gli elementi essen- ziali ma non bloccano il letto- re. Questa sua esperinza l’ha voluta trasporta- re sulla carta e quindi è venuto fuori questo an- nuario che dedi- ca al «padre e all’avv. Pietro Al- legretti», alla moglie Flora e ai figli Ilaria e Francesco «i quali sono stati i primi a credere in questo mio progetto». CEGLIE MESSAPICA Pubblicata una foto-cronaca della cittadina «Supergiusti, supertosti, superveri» Silvestro Ferrara a Masseria Lo Jazzo Lo scrittore presenta domani sera il suo libro pubblicato da «Caratterimobili» di ADELE GALETTA L a Masseria LoJazzo, ospita domani sera alle 21:30, il gio- vane scrittore Silvestro Fer- rara, autore del libro «Super- giusti, supertosti, superveri. Alla sco- perta dei supereroi fai da te», edito da «Caratterimobili». Ferrara ci porta alla scoperta degli eroi più veri, del vero con pancetta e tutto. Certo, non rispondono esattamente al canone classico di mu- scoli, capriole e salti stratosferici, ma a modo loro si difendono e, soprattutto, difendono i più deboli. C’è Geist, ad esempio, attivo a Rochester, negli Usa: con grande sprezzo del pericolo ripu- lisce ogni notte le periferie della città dai graffiti delle gang, armato solo di vernice e pennello. C’è Captain Ozone che combatte per difendere l’ambiente da qualche parte in Irlanda armato di motosega, asse del gabinetto e buona volontà. O ancora Black Void, l’unico supereroe dall’intestino irritabile. Di giorno impiegati, idraulici, insegnanti o persino sacerdoti, di notte strenui difensori della giustizia. A questo pun- to una domanda: supereroi si nasce o si diventa? Ferrara non ha dubbi: «Qual- cuno la sente come una vocazione in- nata, ma combattere il crimine con una tutina addosso è quasi sempre frutto di una scelta consapevole, che matura per le ragioni più disparate: esorcizzare un’infanzia di abusi, cercare riscatto da un passato criminale, reagire a un trau- ma violento, realizzare una fantasia adolescenziale o semplicemente appa- gare il proprio narcisismo». Silvestro Ferrara ha scritto anche «L’Europa e gli alieni”» (Delos Books 2009), ricerca in salsa pop sugli alieni letterari fra Seicento e Ottocento, e «John Harvey Kellogg – Mai dire mais» (Bevivino 2010), biografia in chiave grottesca del folle inventore dei corn flakes. Vive a Bari, dove si occupa di comunicazione digitale. Il suo sito è http://www.sfer- rara.it/. Per ogni informazione consul- tare il sito www.masserialojazzo.it FERRARA La copertina del libro Latiano Il Teatro dei burattini LATIANO - Domani, venerdì 12 luglio, alle ore 21 presso l’anfiteatro dei Giardini pubbli- ci, si terrà il «Teatro dei buratti- ni», spettacolo per l’infanzia a cura del teatro dei Burattini di Lecce. «L'evento - si legge in una nota - prevede la parata musicale di una piccola banda musicale ed in seguito lo spet- tacolo vero e proprio con la ca- sa dei burattini, costituita da un tradizionale castelletto in legno e i diversi burattini con masche- re, silhouettes, muppets, ma- rionette, pantomima. Tra gli scopi dell’evento - conclude la nota - la valorizzazione del cen- tro storico della città e la crea- zione di momenti di aggrega- zione». Appuntamento dunque per domani sera alle ore 21 presso l’anfiteatro dei Giardini pubblici, ingresso libero e gra- tuito. Claudio Argentieri La copertina dell’Annuario L’AUTORE Stefano Menga Brindisi

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Giovedì 11 luglio 2013 I XVII

VIVIL ACITTÀ«Azimuth», simboloe materia nella poesiadi M. Grazia PalazzoDomani la presentazione a S. Chiara

Domani, alle 19.30, presso l’ex Conventodi Santa Chiara, sarà presentato il libro«Azimuth» (Lieto Colle Editore, Faloppio -Como) dell’avvocato Maria Grazia Palaz-zo, originaria di Martina Franca e re-sidente a Monopoli, che ha pubblicatonel 2009-10 per «l'incantiere», storicogiornale salentino, a cura di Arrigo Co-lombo e Walter Vergallo. Alcune sue poe-sie sono state pubblicate nella Antologia«Viaggi di Versi» da Pagine Editore e in«Chiedici la Parola» per la Stilo Editrice.Parteciperà il M Francesco Palazzo, cheeseguirà alla fisarmonica brani di musicaclassica contemporanea, scelti dal suoultimo Cd «Movimento Perpetuo», con-tenenti autori quali L. Andriessen, T. I.Lundquist, T. Hosokawa, F. Palazzo, S. diGesualdo, O. Schmidt, S. Gubaidulina, G.Tailleferre. Presenta Stefano Donno. Sullibro, riceviamo e volentieri pubblichia-mo una recensione della prof. AntonellaCorrado.

di ANTONELLA CORRADO

«A zimuth» è il suggestivotitolo dell'opera primadella poetessa MariaGrazia Palazzo: un titolo

evocativo di atmosfere stellari e, al tempostesso, indicatore di una precisa direzio-ne. Verso quale direzione l'Autrice si èorientata? Qual è l'angolo di visuale che hascelto per comunicare ai lettori la propriainterpretazione della realtà? Qual è la ri-cerca di senso che ella ha posto in essere eche ha movimentato la sua poesia?

Questo interessante libro d'esordio èun'opera dai molteplici livelli di lettura.Un approccio di tipo ermeneutico potràchiarire la multiformità dei piani espres-sivi, cominciando dall'epigrafe che l'Au-trice pone in apertura: la citazione di Si-mone Weil, “Il bisogno di verità è il piùsacro di tutti”.

Il ricorso a una filosofa e a una misticadel primo Novecento, che nutriva una pas-sione per Platone e Kant, che aveva vissutoin prima persona le esperienze operaie epartigiane e che era nota per la sua sim-patia per ambienti marxisti e trotskisti,non è casuale. Il riferimento a una figurafemminile di tale spessore, e il richiamo alconcetto di “ve r i t à ” come “s a c ro ”, riman-da all'aura di sacralità femminile ricor-rente in tutte le liriche della raccolta.

Verità e direzione, dunque; sacralità eorientamento; quasi a indicare che la via

sicura per giungere al Vero sia recuperarele strade misteriose e poco battute delcaos, della vitalità magmatica, della pri-migenia mescolanza di tutte le cose, leumane e le divine, nell'attesa di una ri-velazione che distingua e separi il sacrodalla sfera del Tutto. E questo Sacro, nellapulsante poesia dell'Autrice, è il sempre-verde, la “vita ermafrodita” della lirica 22,la “scogliera che pronuncia una metrica

oscura e fitta”, del frammento 18.Tanto materica è la poesia di Maria

Grazia Palazzo, come in certo espressio-nismo figurativo dove il colore è tangibile,che sembra quasi di assistere all'epifaniadella natura in tutta la sua variabilità, dipartecipare con animo accogliente e stu-pefatto al mistero dell'Essere che si svela,in un'alètheia di forme, colori, sapori eodori dove la molteplicità non è divisione odiscrasia, ma unità e complementarietà.

Non solo svelamento, tuttavia, è la liricadi Azimuth: anche celamento e mistero,come in Stanza d'anima, dove “l'alba co-lora ciò che è visibile”, mentre l'invisibiledel cielo rimane oscuro all'occhio che siostina alla visione sensibile, senza tentarel'affondo nel metafisico. O anche in Sa -t u ra , dove l'Autrice omaggia Montale: 12versi brevi, alcuni di un'unica parola, neiquali ermetismo e rivelazione, chiusura eapertura si inseguono, in un giuoco dirimandi tra “belle zza” e “c i c at r i c i ”, “mor -te” e “desiderio”. E nascondimento è an-che l'eterno femminino in Fe m m i n i l e , do-ve il corpo delle donne è mistero e cor-teccia, fortezza e fragilità insieme, e infineineffabilità, laddove il non-detto di “f attig randiosi” è riferimento al serbatoio ine-sauribile di eventi, tradizioni, ricordi, af-fetti di cui la donna è depositaria.

Tutto questo, e molto altro, è la poesia diMaria Grazia Palazzo. Nell'ermeneuticadei testi si intrecciano vita vissuta, quo-tidianità, ricerca di senso, immagini sim-boliche, meditazione etica ed estetica, acomporre una complessa opera prima, vi-brante di commozione e suggestione, ep-pure non permanente sul piano sogget-tivo, ma proiettata nell'universale.

A S. CHIARA Reading di poesia

Parteciperà il M° FrancescoPalazzo, che eseguirà alla

fisarmonica brani del suo Cd«Movimento Perpetuo»

Nei testi si intrecciano vitavissuta, quotidianità, ricerca di

senso, immagini simboliche,meditazione etica ed estetica

CEGLIE MESSAPICA AUTORE È IL TITOLARE DEL BLOG OMONIMO

Cronache e cronachettel’Annuario 2011-12di Stefano Mengafoto-cronista per caso

l «Fotocronista per passio-ne». E’ come ama definirsi Ste-fano Menga, 41 anni, cegliese,autore di «Cronache e crona-chette di CeglieMessapica», an-nuario 2011-2012dei fatti di cro-naca accaduti aCeglie, finito distampare nelmaggio scorsodalla TiemmeSrl-Ind. Graficadi Manduria.

Una raccoltaminuziosa, mes-sa su carta, ditutta la cronacaseguita da Stefa-no Menga nelblog omonimo daegli stesso ideatoe creato nel 2011,per coltivare lasua passione peril mestieracciodell’infor mazio-ne. Una passioneche scopre attra-verso il profilo diFacebook. E’ il2010. Molto at-tento alla realtàche lo circonda,Stefano Menga,comincia a pubblicare sul suoprofilo tutto quello che accade aCeglie. Dalla notizia di peso aquella meno importante, più fri-

vola. «Cronache e cronachette»,appunto. Non gli sfugge nulla. E’sempre sulla notizia, come sidice in gergo. Dal profilo di Fb al

blog il passo èbreve. Si tuffa inquesta nuova av-ventura, fattasempre di crona-ca, e trasforma ilblog nel punto diriferimento deicibernauti ce-gliesi. StefanoMenga non ègiornalista diprofessione, mane ha la stoffa.Eccellente il ta-glio che dà alblog. Le notiziesono brevi, con-tengono tutti glielementi essen-ziali ma nonbloccano il letto-r e.

Questa suaesperinza l’havoluta trasporta-re sulla carta equindi è venutofuori questo an-nuario che dedi-ca al «padre eall’avv. Pietro Al-

legretti», alla moglie Flora e aifigli Ilaria e Francesco «i qualisono stati i primi a credere inquesto mio progetto».

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CEGLIEMESSAPICAPu b b l i c a t aunafoto - cronacadella cittadina

«Supergiusti, supertosti, superveri»Silvestro Ferrara a Masseria Lo JazzoLo scrittore presenta domani sera il suo libro pubblicato da «Caratterimobili»

di ADELE GALETTA

La Masseria LoJazzo, ospitadomani sera alle 21:30, il gio-vane scrittore Silvestro Fer-r ar a, autore del libro «Super-

giusti, supertosti, superveri. Alla sco-perta dei supereroi fai da te», edito da«Caratterimobili». Ferrara ci porta allascoperta degli eroi più veri, del vero conpancetta e tutto. Certo, non rispondonoesattamente al canone classico di mu-scoli, capriole e salti stratosferici, ma amodo loro si difendono e, soprattutto,difendono i più deboli. C’è Geist, adesempio, attivo a Rochester, negli Usa:con grande sprezzo del pericolo ripu-

lisce ogni notte le periferie della cittàdai graffiti delle gang, armato solo divernice e pennello. C’è Captain Ozoneche combatte per difendere l’ambienteda qualche parte in Irlanda armato dimotosega, asse del gabinetto e buonavolontà. O ancora Black Void, l’unicosupereroe dall’intestino irritabile. Digiorno impiegati, idraulici, insegnantio persino sacerdoti, di notte strenuidifensori della giustizia. A questo pun-to una domanda: supereroi si nasce o sidiventa? Ferrara non ha dubbi: «Qual-cuno la sente come una vocazione in-nata, ma combattere il crimine con unatutina addosso è quasi sempre frutto diuna scelta consapevole, che matura per

le ragioni più disparate: esorcizzareu n’infanzia di abusi, cercare riscatto daun passato criminale, reagire a un trau-ma violento, realizzare una fantasiaadolescenziale o semplicemente appa-gare il proprio narcisismo». SilvestroFerrara ha scritto anche «L’Europa egli alieni”» (Delos Books 2009), ricercain salsa pop sugli alieni letterari fraSeicento e Ottocento, e «John HarveyKellogg – Mai dire mais» (Bevivino2010), biografia in chiave grottesca delfolle inventore dei corn flakes. Vive aBari, dove si occupa di comunicazionedigitale. Il suo sito è http://www.sfer-rara.it/. Per ogni informazione consul-tare il sito www.masserialojazzo.it

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FERRARA La copertina del libro

L atianoIl Teatro dei burattiniLATIANO - Domani, venerdì

12 luglio, alle ore 21 pressol’anfiteatro dei Giardini pubbli-ci, si terrà il «Teatro dei buratti-ni», spettacolo per l’infanzia acura del teatro dei Burattini diLecce. «L'evento - si legge inuna nota - prevede la paratamusicale di una piccola bandamusicale ed in seguito lo spet-tacolo vero e proprio con la ca-sa dei burattini, costituita da untradizionale castelletto in legnoe i diversi burattini con masche-re, silhouettes, muppets, ma-rionette, pantomima. Tra gliscopi dell’evento - conclude lanota - la valorizzazione del cen-tro storico della città e la crea-zione di momenti di aggrega-zione». Appuntamento dunqueper domani sera alle ore 21presso l’anfiteatro dei Giardinipubblici, ingresso libero e gra-tuito.

Claudio Argentieri

La copertina dell’Annuario

L’AU TO R E Stefano Menga

Brindisi