XMAS GLOBAL · Certo, come ogni anno anche quest’anno ricapiterà il Natale; anche se è un anno...

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Certo, come ogni anno anche quest’anno ricapiterà il Natale; anche se è un anno di crisi, difficile e per molte persone molto triste. Vogliamo proporvi di non arrivare al Natale impreparati con le nostre idee regalo, pratiche, buone, utili, divertenti e solidali. Come? Oltre al Natale c’è una cosa certa: le persone mangiano. Ebbene in Global ci siamo scatenate come folletti per trovare prodotti che trasmettano il calore del vostro dono natalizio e che siano al contempo, particolari, originali e che siano utili alle persone che le ricevono. Cosa abbiamo trovato? C’è solo l’imbarazzo della scelta, anche i classici “due spaghi!” Ecco quelli poi, si potrebbero condire con l’eccezionale olio del Chianti che abbiamo scelto. Abbiamo trovato belle confezioni regalo che esaltano l’olio toscano e rende- ranno il vostro dono ancor più gradito. Come? Il ragazzino vuole l’I-PAD! Pronti! Con poco potete regalare al bimbo, all’amico più tecnologico, I-POD, mini I-PAD e I-Phone … bellissimo, ma sono di ottimo cioccolato. Ed ovviamente non potete non scegliere per festeggiare i vini piemontesi: lo spumante PERSCHERZ è arrivato anche primo ad un prestigioso premio! Insomma, abbiamo scelto per voi delle strenne natalizie speciali, che faranno felici i vostri cari, i vostri amici e che consentono al contempo di aiutare i nostri bimbi nel mondo! Sono regali che potete fare a tutti, persone simpatiche e non, e potreste anche ricevere dalla vostra azienda nel “ceppo natalizio”, mai come in questi anni, il dono gastronomico è gradito. Dimenticavamo: c’è un regalo anche per voi che le scegliete appoggiando così la raccolta fondi per il progetto “Protect” contro gli abusi sessuali sui minori in Cambogia, non solo parteciperete alla sua realizzazione, ma porterete in detrazione il 24% della donazione dalla vostra dichiarazione redditi dell’anno prossimo! In qualche modo è un po’ come se Babbo Natale restituisse un po’ del denaro donato? Ecco, sì ci sta anche per te quella bella bottiglia di olio per condire le tue insalate… Per conoscere in anteprima il “Xmas Global”, chiamaci al 02 2831151 o scrivi a [email protected] XMAS GLOBAL

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Certo, come ogni anno anche quest’anno ricapiterà il Natale; anche se è unanno di crisi, difficile e per molte persone molto triste.Vogliamo proporvi di non arrivare al Natale impreparati con le nostre ideeregalo, pratiche, buone, utili, divertenti e solidali.

Come? Oltre al Natale c’è una cosa certa: le persone mangiano.Ebbene in Global ci siamo scatenate come folletti per trovare prodotti chetrasmettano il calore del vostro dono natalizio e che siano al contempo,particolari, originali e che siano utili alle persone che le ricevono.Cosa abbiamo trovato?C’è solo l’imbarazzo della scelta, anche i classici “due spaghi!” Ecco quelli poi,si potrebbero condire con l’eccezionale olio del Chianti che abbiamo scelto.Abbiamo trovato belle confezioni regalo che esaltano l’olio toscano e rende-ranno il vostro dono ancor più gradito.Come? Il ragazzino vuole l’I-PAD! Pronti! Con poco potete regalare al bimbo,all’amico più tecnologico, I-POD, mini I-PAD e I-Phone … bellissimo, ma sonodi ottimo cioccolato.Ed ovviamente non potete non scegliere per festeggiare i vini piemontesi: lospumante PERSCHERZ è arrivato anche primo ad un prestigioso premio!

Insomma, abbiamo scelto per voi delle strenne natalizie speciali, che farannofelici i vostri cari, i vostri amici e che consentono al contempo di aiutare inostri bimbi nel mondo!Sono regali che potete fare a tutti, persone simpatiche e non, e potresteanche ricevere dalla vostra azienda nel “ceppo natalizio”, mai come in questianni, il dono gastronomico è gradito.

Dimenticavamo: c’è un regalo anche per voi che le scegliete appoggiandocosì la raccolta fondi per il progetto “Protect” contro gli abusi sessuali suiminori in Cambogia, non solo parteciperete alla sua realizzazione, ma porterete indetrazione il 24% della donazione dalla vostra dichiarazione redditi dell’annoprossimo!In qualche modo è un po’ come se Babbo Natale restituisse un po’ del denarodonato?Ecco, sì ci sta anche per te quella bella bottiglia di olio per condire le tue insalate…

Per conoscere in anteprima il “Xmas Global”, chiamaci al 02 2831151 o scrivi a [email protected]

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GLOBAL 19 INDICESENSIBILIZZAZIONE

02-08] Xmas Global.Attenti a quei 3! “Attenti a quei 3!” e anche a me.Runner per un’infanzia senza orchi.Il cuore non ha età, né swing.

SPECIALE09-12] Responsabilità Sociale di Impresa.

Le bomboniere del cuore.A&P Consulting e la RSI.

SENSIBILIZZAZIONE13-14] L’olimpionico dal grande cuore.

PROGETTI15- 17] Nepal: la scuola è un diritto per tutti.

LE PAGINE DEI SOSTENITORI18-19] Marina e Genesis,

un incontro davvero speciale!

Ogni volta che guardo le immagini dei bambini dei paesi dove siamo impegnati, mirendo conto di quanto queste piccole e meravigliose creature, testimonino la bru-talità della loro infanzia.Una testimonianza, che troppo spesso passa inosservata,perché la leggiamo come“le immagini di un paese lontano da noi”.Così sembra quasi che quelle foto, quei video, diventino più sbiaditi, perché il nostroconsumismo, la nostra superficialità non le rende “appetibili”, potete immaginareil mio sconforto di essere umano, sconforto che però è anche il vostro e dei nostritestimonial.In questo ultimo anno, in particolare, dove la crisi ha particolarmente sacrificato ilgrande cuore dei sostenitori, le donazioni delle aziende, le immagini diventano piùcrude e forti, perché avanza la consapevolezza che rispetto al “tanto” di cui l’infan-zia ha bisogno, potremo dare sempre “di meno”, se l’economia non riparte.E’ una consapevolezza profonda, come lo è comprendere le motivazioni che hannoportato alla riduzione delle donazioni e c’è anche un po’ di impotenza, ma poi guar-do il cammino che Global ha fatto dall’estate scorsa: tanto e diverso.Riusciamo ancora a sostenere e seguire i nostri progetti, e nel nostro impegnosiamo meno soli, non solo ci siete ancora voi tutti, ma con noi si sono schierati tantiComuni e tantissimi personaggi famosi.E’ importante che loro ci aiutino a parlare dei nostri bambini e a divulgare il nostromessaggio e i nostri valori.Il sorriso di Marina Massironi vi ha accolto dalla copertina, ma la ritroverete – cre-detemi nella sua pienezza di essere umano – in queste pagine.Marina ha aperto il cuore a Global, concretamente, si è impegnata a sostenerciin ogni modo; mi fa piacere potervi dire che oltre quello che leggete c’è una sorpre-sa in arrivo … un po’ di mistero.Ma questo numero parla anche dell’impegno di Sandro (Giacobbe), Dino e Michele,gesti concreti.Concreti come sono le strenne di Natale di cui vi anticipiamo, concreti come deci-dere di sostenere anche con piccole donazioni i bambini, perché non l’hanno crea-ta loro la crisi e nemmeno noi, ma come si fa a negare loro di crescere, di crede-re a Babbo Natale, di disegnare ed andare a scuola?E’ impossibile, mostruoso negare ai bambini il diritto di essere bambini: un caffèin meno al giorno e magari anche quello dell’amico che lo beve con noi, diventanogesti concreti per sostenerli.Sì, coinvolgetevi e sosteneteci con i vostri amici, non rinunciando a quanto vi ènecessario, ma a quanto vi fa male: caffè e sigarette … fate del bene a voi e a loro,ci volete provare?

A tutti voi, un abbraccio, buona lettura e … buona pausa estiva, ovunque voi sarete.

Simona IngellisDirettore Generale

GLOBAL HUMANITARIA NOTIZIARIO ASSOCIATIVO

Editore: Global Humanitaria

Presidente: Andrès Torres

Direttore Responsabile: Bettina Bini

Hanno collaborato a questo numero: Federica Fornelli, Simona Ingellis, Aldo Pedrioli, Sara Vezzaro, Serena

Cappellini, Gabriel Diaz

Fotografie: Juan Díaz, Global Humanitaria, Michele Piscopo, Marco Valenti

Grafica: Paolo Salvi

Tipografia: Gruppo Imprenta srl- Volturano (Mi)

Registrazione presso il Tribunale di Milano n. 479 del 15/06/2005.

Global Humanitaria Italia O.N.L.U.S.Viale Monza, 59 20125 Milano (MI) Italia Tel 02 2831151Fax 02 28311524 e-mail info@globalhumanitariaitalia.orgwww.globalhumanitariaitalia.orgwww.ricettadellafelicita.orgC.F. 97348900156

EDITORIALE

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Bisogna proprio dire “Attenti a quei3!”, perché da quel palco, SandroGiacobbe, Michele e Dino, possonosaltare giù in mezzo al pubblico in unattimo e soprattutto bisogna stareattenti, perché la loro professionalità,verve, gioia ed entusiasmo nel cantare,sono contagiosi.Abbiamo avuto la gioia di accompagna-re questi grandi tre artisti, sia nellagiornata di prova, che quella del debut-to, lo scorso 21 marzo, per noi un’emo-zione incredibile: musica, swing, alle-gria, un po’ di storia del nostro paese eumanità. http://www.auditoriumjera-go.it/E’ stato come ritrovarsi in famiglia, leloro canzoni hanno segnato l’epoca ditutti noi, quanti ricordi, solo che con latelevisione non ci puoi parlare! Eh sì,tutti loro li conosciamo per averli visti intv, ma oggi loro sono in carne ed ossa,sono così vicini a noi, che sono tuttinostri testimonial della campagna “Ioce l’ho davvero grande il cuore” e delleattività di Global Humanitaria ItaliaOnlus.All’apertura della serata, SimonaIngellis ha potuto spiegare a tutto ilpubblico, il nostro impegno, l’alleanza

e l’affetto che ci legano a loro; deveessere stato emozionante per Simonapresentare poi ufficialmente “Attenti aquei 3!”. Eccovi il video http://www.youtube.com/watch?v=IOmW3OikAn0Così come emozionante è stato scoprirecon quale naturalezza, SandroGiacobbe ha svelato a fine serata chelui ha adottato una delle nostre bam-bine.http://www.youtube.com/watch?v=ockpxUZl5EINoi lo sapevamo, ma non lo avremmo

mai detto per una questione di privacy,sentire un grande che con naturalezzadice “Io l’ho fatto, fatelo anche voi”, èun’emozione profonda.Sì perché tutti possono adottare adistanza, tutti possono fare grandigesti.Ne sono convinti anche Dino eMichele, che entrano a fare parte uffi-cialmente della grande scuderia deitestimonial: sono tantissimi! http://www.ricettadellafelicita.org/index.php?option=com_content&view=article&id=72&Itemid=233Lo spettacolo sarà replicato in altrecittà italiane: tenete d’occhio l’areaEventi de www.ricettadellafelicita.org

Serate come questa sono importanti,perché ci consentono di sensibilizzare lepersone sull’importanza dell’adozione edel sostegno a distanza, consentono difare la raccolta fondi, di farci conosceree di incontrare tutti voi.Avete eventi da proporci o volete fareun evento con noi?

Scriveteci a: [email protected]

Federica Fornelli

ATTENTI A QUEI 3!

Sandro Giacobbe e Dino

Simona Ingellis Direttore Generale GH Italia

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“Attenti a quei 3 ” E ANCHE A ME

“Io ce l’ho davvero grande il cuore” èlo slogan che Global Humanitaria ItaliaOnlus ha scelto per sensibilizzare piùpersone sull’adozione di un bambino adistanza.Tra i testimonial che credono in questacampagna, ci sono dei cantanti famosi,come: Sandro Giacobbe, Michele eDino.Il 21 marzo 2013 hanno organizzato unconcerto ed hanno presentato gli annid’oro della musica italiana, facendocicantare i grandi successi degli anni60,70, 80 e ’90.Credevo di non conoscere le loro can-zoni, ma ho scoperto che molti motivi liconoscevo; mi sono anche piaciuti per-ché loro oltre a cantare hanno riso escherzato coinvolgendo il pubblico. Hopassato una bellissima serata e pocoimporta se il giorno dopo c’era scuola.E’ stato il mio primo concerto e mi sonodivertita, anche senon conoscevo nessu-no dei tre cantanti,ma la mia mamma si!Ero al primo concertodella mia vita con lamia super mamma,Monica!Dino mi è piaciutomoltissimo, più ditutti, perché quandocanta, tende al lirico esiccome di musica mene intendo molto, nesono rimasta entusia-sta.Alla fine del concerto,gli artisti sono scesitra il pubblico festan-te, ho fatto la fotocon Sandro e hoavuto anche l’auto-grafo! Il mio primoautografo!

Mi è dispiaciuto tanto non riuscire afare la foto con Dino ed avere il suoautografo!Dopo questo concerto, questa serataallegra, ho capito quanto sia importan-te sostenere le associazioni che si

impegnano a favore di bambini edonne di paesi lontani, come il Perù edIndia (e gli altri paesi dove lavoraGlobal Humanitaria).Perché a volte basta veramente poco,anche un solo un euro, può fare sorri-dere un bimbo della mia stessa età,dargli cibo e scuola … qui da noi è tuttoscontato, ma per loro, ogni giorno èuna lotta avere un pasto, non è giusto!Vorrei che a scuola ci spiegassero que-sta forma di solidarietà, quando faccia-mo geografia ci dovrebbero dire comevivono i bambini e cosa potremmo fareper loro.Ci tengo a tutto ciò e crescendo voglioanche io poter sostenere a distanzauna persona.Credo che sia giusto che le persone chehanno di più, investano un po’ dei lorosoldi in queste attività.E’ stata un’esperienza bellissima, mi sono

veramente piaciuti, c’è dastare “Attenti a quei 3!”, allaloro simpatia, alla loro genero-sità e alle loro canzoni.

Sara Vezzaro

Sara Vezzaro vive ad IndunoOlona (VA) dove frequentacon profitto la classe 2° Cdella Scuola Media “BrunoPasserini”. Studia inglese efrancese, frequenta il LiceoMusicale dove studia musicae pianoforte. Ha scoperto dapoco il piacere dello sci e delpattinaggio su ghiaccio, male sue grandi passioni sonola lettura, la scrittura e lamusica.

Sara e la sua mamma in compagnia di SandroGiacobbe

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Quest’anno in Global Humanitariaabbiamo deciso di vivere l’esperienzadella Milano City Marathon.Per coloro che non la conoscessero, sitratta della maratona meneghina piùfamosa, che quest’anno ha visto la par-tecipazione di 13.587 runners (marato-neti) di cui il 20% stranieri, provenientida ben 55 paesi diversi.

La MCM, Milano City Marathon è diven-tata una maratona internazionale, cheoffre la possibilità di devolvere unaparte della propria quota associativa adun’Associazione Onlus.I runners possono decidere di correre lamaratona (Km 42,197), oppure formareuna staffetta, composta da 4 atleti chesi dividono il percorso, che prende il via

da Rho Fiera e si snoda per Milano, con-cludendosi nella splendida cornice delCastello Sforzesco. Tutta Milano vive lagiornata, anche grazie al divieto di tran-sito delle automobili.Ci è parsa un’ottima occasione per farconoscere il nostro messaggio, confron-tarci con le altre Onlus e vivere un even-to cittadino tanto sentito ed amato.La staffetta dei runners, che quest’annosi è chiamata “Los Globalitos”, duranteil loro allenamento (quindi nelle setti-mane precedenti), hanno sensibilizzatoi propri amici e colleghi per un progettoa cui è destinata la raccolta fondi; ancheun solo euro ha la sua importanza.Nel 2013 abbiamo scelto di destinare laraccolta fondi al Progetto Protect checombatte la pedofilia e lo sfruttamentosessuale in India e in Cambogia. Noi e inostri colleghi sul luogo, ci impegniamoogni giorno per evitare che i bambini sitrasformino in vittime di persone mal-vagie e senza scrupoli.L’iniziativa legata alla maratona hapreso il nome di “Runner per un’infan-zia senza orchi”: affinché gli orchi esi-stano solo nelle favole e siano sconfittidai bambini, e non il contrario, e la rac-colta fondi continua ancora grazie alla

Rete del Dono, http://www.retedeldo-no.it/progetti/global-humanitaria-ita-l i a - o n l u s / r u n n e r - p e r -un%E2%80%99infanzia-senza-orchiDomenica, 7 aprile ha preso il via lamaratona: sul percorso con il nostropettorale, corrono 3 maratoneti chefaranno il percorso completo di 42 Km,sono tutti stranieri, persino un giappo-nese! Hanno così tagliato il traguardo i nostrimaratoneti: Burby Aaron - 26esimo,Tresser Dolev 2239°, MarutamaAkira 2844° su un totale di 3514 run-ners.Ci siamo: ora parte il primo staffettista ilGlobalito Gianluigi Rossi, correrà il trat-to più lungo della maratona (13,5 Km),consegnerà il testimone a RobertoConti, che a sua volta lo passerà a DarioGrilli, perché giunga al traguardo conSimone Bertoli che correrà gli ultimi 8Km!Che gambe ragazzi, che fiato! I Globalitos, a cui va tutta la nostraammirazione, il nostro grazie e l’affettosi sono piazzati in graduatoria al 505posto, su 3513 staffette!

Serena Cappellini

RUNNER PER

UN’INFANZIA SENZA ORCHI

Dario e Simone “Los Globalitos” e lo staff di GH

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Lo scopo della maratona è, da un lato una partecipazione sportiva e dall’altro,la manifestazione che l’unione fa la forza (i 42 km sono tra 4 staffettisti) eche è possibile coinvolgere tantissime persone come supporter morali allastaffetta e come donatori anche di un solo euro.Guardate qui http://www.retedeldono.it/progetti/global-humanitaria-italiaonlus/run-ner-per-un%E2%80%99infanzia-senza-orchi

Quest’anno per noi è stata una “provagenerale”, ma nel 2014 vogliamo con tutta la gioia e la tenacia raccogliere tantifondi, tantissimi consensi per i nostri progetti, ma ci dobbiamo organizzare sind’ora!

Vuoi CORRERE PER NOI? VUOI ESSERE UN RUNNER DEL CUORE?

Se ti piace lo sport, se pensi che potresti farcela, mettiti in contatto con noi:[email protected] è un appello, non è un contratto e se deciderai che non parteciperai, chenon ce la fai, non accadrà nulla: ma per favore, se solo ti piace un poco l’idea, sequesto può essere uno stimolo per il tuo allenamento, scrivici!

SENSIBILIZZAZIONE[7RUNNER PER

RUNNER DEL CUOREE’ tempo di estate e di movimento, molti di voi avranno ripreso a correre e a fare sport, dopo la pausa invernale,

che ne dite di trasformare tutto questo in un allenamento per il cuore ?Ad aprile abbiamo partecipato con una staffetta alla Milano City Marathon, ma già si sta organizzando l’edizione 2014 a cui parteciperemo anche noi!

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8] SENSIBILIZZAZIONE

Sono energetici, professionistiunici ed innamorati della loroprofessione: chi sono?Sono Dino e Michele, che loscorso marzo durante “Attenti aquei 3!” hanno annunciato illoro sostegno alla nostra campa-gna “Io ce l’ho davvero grandeil cuore”.Nuovi testimonial, entusiastisostenitori del valore etico,umano di un cuore grande e

senza età; non occorre fossiliz-zarsi nel concetto di genitore checorre dietro ad un frugoletto: si ègenitori a distanza nell’anima,nel cuore, nell’affetto.E’ una genitorialità profondache ha radici nell’anima e chene declina l’autenticità: volerbene a chi non è nostro consan-guineo, chi “non è carne dellanostra carne”, ma figlio/a delnostro amore per il mondo ed ilfuturo...Loro sono perfetti! Li guardi, ciparli insieme e ti rendi contoche non potrebbero essere piùbelli e perfetti, con il loro gran-de sorriso, con la loro gioia econ negli occhi il mondo chehanno visitato, i luoghi anchedell’America Latina dove hannoportato il loro swing.In sala c’erano anche dei bambini,così come ad ogni spettacolo,bambini che finché non vengonocolti dal sonno, seguono il ritmodelle loro bellissime canzoni;sarebbe così ne siamo sicurianche per tutti i bambini cheGlobal segue nel mondo, perchéla musica è gioia come lo sono ibimbi.Dino e Michele hanno sorriso ainostri piccoli e il loro gesto haregalato un futuro, quali testi-monial migliori?Insieme a Sandro Giacobbesostengono che, tutti possiamo

rinunciare a 80 centesimi algiorno, per garantire un futuroa chi, oggi non lo ha.Due caratteri diversi, due sensibilitàche sanno esprimersi anche conatti concreti guardando al socialeed ai bambini.Hanno sorriso quando Sandroha detto “Io ho adottato unapiccola bambina del Perù” e nonera un sorriso di compiacimen-to, ma di gioia condivisa.E’ proprio vero, il cuore non haetà, colore o swing, è grandecuore che gira il mondo e chesorride al mondo: benvenuti!Federica Fornelli

IL CUORE NON HA ETÀ,NÉ SWING

Dino

Michele

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Quando fondi una società hai un’idea, una visione del tuo business e di come lo condurrai.Per noi in A&P Consulting la qualità del servizio e quindi del nostro staff è al primo posto, così comelo sono i valori aziendali e l’etica.Ma l’etica non è una parola il cui significato finisce nell’attimo in cui la scrivi: essere etici è l’espres-sione di valori profondi, è l’espressione dell’individuo e sono gli individui che fanno le aziende.Per noi la Responsabilità Sociale di Impresa, non era ed è un concetto astratto o uno strumentoamministrativo, non è una questione di reputation: è una parte dei nostri valori del nostro modo dilavorare, di essere individui, di essere genitori.

Come persone e come imprenditori abbiamo scelto di sostenere i progetti di Global HumanitariaItalia, perché crediamo che il sostegno occorra a tutti, adulti e bambini.Certo siamo genitori a distanza, ma ci prendiamo cura di bambini che un giorno potranno essere cosìimprenditori, o comunque saranno adulti formati e sani.Ci vuole veramente poco per dare sostanza a questi sogni, non è certo la piccola somma annualeche fa crescere i costi, tra l’altro si porta in detrazione e/o defiscalizzazione a bilancio, diventerà mairicca un’azienda per 300 euro all’anno che non investe in adozione a distanza e quindi inResponsabilità di Impresa? Sicuramente no, bisogna ammetterlo ed aprire il cuore a ciò che è ilmondo nelle sue espressioni.

Come si può guardare il proprio figlio non ricordandosi che altrove alla stessa età un bambino vienesfruttato con il lavoro minorile, con la tratta d’organi o con la pedofilia?Noi, non ci siamo riusciti, così i nostri figli hanno fratelli e sorelle “colorati” a distanza e la nostra pro-fessione che di salute e sicurezzanel lavoro si occupa, ha un sensoin più.

La Responsabilità Sociale diImpresa è un valore che ha biso-gno di un gesto concreto: adot-tare, sostenere un bambino adistanza lo è!

Aldo Pedrioli

Paolo Casareggio e Aldo Pedrioli fondatoridi A&P Consulting

http://www.aepconsultinggroup.it

A&P CONSULTING E LA RESPONSABILITÀ SOCIALE D’IMPRESA

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Lui, Elia Luini, twitta (@elialuini)sempre la sua felicità e gioia dopoogni raduno, allenamento dellanazionale di canotaggio di cui èmembro: si sente la passione chelega questo splendido atleta al suosport, alla sua professione e non solonei twitter.Lo incontro sul lago di Varese, ilnostro lago, mentre mi arriva la suaenergia e passione dal web, midomando se a distanza di anni,ripensando al suo argento olimpico(Sydney 2000) si emozioni ancora. Larisposta è lì sotto i miei occhi, oltre latazzina del caffè, i suoi occhi brillanoquando ne parla. E’ gioia, passione edimostra di non essere una “macchi-na da guerra”, ma una persona cheha scelto uno sport, una carriera,pacchetto: “sacrifici” incluso.I risultati? Si vedono: un bellissimo ericco medagliere ed una bella storianon solo sportiva, http://www.ricet-tadellafelicita.org/index.php?option=com_content&view=article&id=116come non essere felici ed orgogliosiche abbia accettato di essere nostrotestimonial?Elia è una persona semplice, ha gliocchi azzurri come il cielo che sorrideaperto alle persone, niente atteggia-menti da divo, ma semplicità.E’ nato qui sulle rive del lago diGavirate e qui ha scoperto il canot-taggio, partendo dalla CanottieriGavirate per gare ed Olimpiadi ditutto il mondo con i colori, da qual-che anno, della Nazionale ma anche

della Canottieri Aniene di Roma concui gareggia.Per lui, prossimamente due grandiappuntamenti: la Coppa del Mondoa Lucerna ad inizio luglio (ha giàvinto 4 ori, 3 argenti e 2 bronzi) e poii campionati Mondiali in Corea.E nel frattempo? Allenamenti, disci-plina e costanza per ottenere il risul-tato che è la sfida; c’è una parte di luiche mi ricorda perfettamente tuttinoi: la perseveranza nel credere inun progetto e nel volerlo realizzare.Per lui è superare la sfida, la gara, pernoi è quella di sostenere i bambini ele loro comunità.

Parliamo di coraggio, del coraggio disuperare le sfide e di questi bambiniche diventano subito grandi; mi rac-conta così quanto creda nel valoredell’adozione a distanza e che la suascelta di diventare testimonial nascedal cuore e dai viaggi fatti, che glihanno mostrato realtà molto diversedalle nostre.Mi dice “Questi bambini non posso-no fare il mio sport, perché al di là ditutto, la mia barca ha un costo di cuibeneficiamo in due. Quei 13 chili dibarca per loro sono irraggiungibili.Le mie vittorie sportive mi consento-no di parlare alle persone, ai bambi-

L'OLIMPIONICO DAL GRANDE CUORE

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14] SENSIBILIZZAZIONE

ni nelle scuole e concorrere a creareuna cultura del sociale, del sostegno.La cultura del sociale è una questio-ne di valori ed identità, non di dare 5euro ogni tanto, ma di pensaresociale. Superare le barriere geogra-fiche, razziali, culturali e affettive: ètuo figlio, tuo fratello anche se nonlo hai mai visto, ma sai che vive inPeru’, piuttosto che in Cambogia eche il tuo contributo gli consente diandare a scuola, di studiare, di man-giare, invece di lavorare nelle fabbri-che di mattoni, di tessuti, insomma:un bambino deve essere un bambi-no! C’è tempo per diventare adulto eil mio, il tuo, il nostro contributo eco-nomico, questa piccola rinuncia,puo’ fare e fa la differenza, perché ibambini meritano di piu’ e ci toccano

di piu’ personalmente ed è giustocosì, non volgere lo sguardo altrove”.E’ bellissimo sentire la veemenza delsuo discorso e soprattutto il suo con-vincimento, mi rendo conto che ha

tutti i titoli per essere un perfettotestimonial della nostra campagna“Io ce l’ho davvero grande il cuore” edei progetti che Global HumanitariaItalia Onlus realizza nel mondo. Mi chiede interessato aggiornamentisu cosa facciamo, sul progettoProtect con cui abbiamo partecipatoalla Maratona di Milanohttp://www.retedeldono.it/progetti/global-humanitaria-italia-onlus/run-ner-per-un%E2%80%99infanzia-senza-orchi e mi dice “Se non avro’impegni sportivi, l’anno prossimosaro’ il runner di una vostra staffet-ta! Contateci”.Ecco uno sportivo di cuore, e di fiato:oltre a tutti i suoi allenamenti trovaancora spazio e tempo, per pensaread una sfida da condividere con noi:fantastico!Quale miglior ambasciatore e testimonialpotevamo chiedere? Pronti a tifare per lui,ad allenarvi per la MCM e ad esserecostruttori di pace?www.elialuini.com

Federica Fornelli

"Il futuro appartiene a coloro checredono alla bellezza dei proprisogni". (Eleanor Roosvelt)

Foto di Marco Valenti

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Ci sono paesi dove “il gioco dellecostruzioni” è solo cruda realtà,come in Nepal dove non vi è fabbricadi mattoni che non impieghi perpoche rupie questi “lavoratori”.Il Nepal per le vicissitudini politiche,economiche e culturali di questi ulti-mi decenni, è diventato uno dei terri-tori dove maggiormente si concentrala sfida della cooperazione interna-zionale.Qui, oltre il 40% della popolazionevive in condizioni di estremapovertà!Bhaktapur è stata dichiarata dalleautorità distretto libero dal lavoroinfantile, ma nella realtà si tratta di

una mera affermazione politica: bendiverso è il quotidiano dei bimbi.

SFRUTTAMENTO INFANTILE EDEDUCAZIONE.In questo numero della nostra rivistaabbiamo deciso di raccontarvi cometantissimi bimbi, sono costretti a tra-sportare più di 1.000 mattoni al gior-no per meno di 3€, anche aBhaktapur.Si, avete capito bene: bambini moltopiccoli devono portare sulle loro esilispalle pesanti mattoni a fronte di unamisera paga, che a loro volta dovran-no consegnare alle loro famiglie.Ovviamente nessuno di loro fre-

quenta la scuola o riceve alcun tipodi educazione.L’abbandono scolastico raggiunge lapreoccupante percentuale del 57%.

LA SCUOLA E’ UN DIRITTO PER TUTTI.LA SCUOLA E’ UN DIRITTO PER TUTTI.

PROGETTI [15

Sono circa 2 milioni i bambini che in Nepal sono costretti a lavorare; la maggior partedi loro è coinvolta in lavori faticosi, pericolosi e fortemente insalubri.La lotta alle peggiori forme di sfruttamento infantile è una delle grandi sfide che ognigiorno il governo e la società civile di questo paese, così come la cooperazione inter-nazionale, si trovano ad affrontare. Il lavoro minorile si combatte con l’educazione.Per questo motivo abbiamo deciso di promuovere un progetto che preveda la costru-zione di una scuola per tutti quei bambini che diversamente cadrebbero nella trappolamostruosa del lavoro minorile.

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16] PROGETTI

Global Humanitaria è intervenutacon un progetto che prevede lacostruzione di una scuola per uncentinaio di minori, per aiutarli aritornare nuovamente bambini. Purtroppo però, non riusciamoancora ad impedire ai genitori dicoinvolgere i propri figli nel lavoronelle fabbriche , ma possiamo fare inmodo che vicino al posto dove stan-no lavorando, ci sia uno spazio dedi-cato a loro, dove possano ricevereun’educazione, un pasto caldo edattenzione medica.“I piccoli abbandonano la scuola perseguire papà e mamma che, in alcu-ni periodi dell’anno, si spostano percercare impiego in fabbriche di late-rizi. Una volta ritornati a casa sonocostretti a dover ripetere l’anno sco-lastico perchè ormai troppo indietrorispetto ai loro compagni. Questanuova scuola aiuterà a tendere unponte tra l’educazione che i bambiniricevono nei loro villaggi di origine eil periodo di pausa, dove devonostare nelle fabbriche con le lorofamiglie. Sarà un supporto per potercontinuare a studiare, per tornare acasa e riprendere i corsi normalmen-te” così si augura SurendraBajracharya di Global HumanitariaHTC Nepal.

UN PAESE DIFFICILE.Secondo l’Organizzazione SocialWatch http://www.socialwatch.org,

un lavoro dignitoso è proprio quelloche manca al popolo nepalese, il cuigoverno non ha realizzato nessunaazione tesa a ridurre lo stato dipovertà e disagio: nessun lavoro,nessuna scuola, nessuna assistenzasanitaria.Qui più che mai le problematichedella forte disoccupazione, del lavo-ro sommerso ed illegale, la discrimi-nazione e la violenza sulle donne,aumenta ancor più il gran divario traricchi e poveri ed aumenta la dipen-denza dagli aiuti internazionali, dipari passo all’instabilità politica e lafortissima corruzione. Uno studio dell’OrganizzazioneSocial Watch, “Il lungo camminoverso gli Obiettivi del Millennio”(http://www.socialwatch.org/node/12076) evidenzia quanto un impiegoriconosciuto sia una delle soluzionicontro la povertà: la più grande sfidadel Nepal è proprio avere un lavorodignitoso.Qui il 74% delle persone che lavora-no nel settore agricolo e più del 70%di quelle impiegate in altri campi, lofanno illegalmente; è il caso dellefabbriche di mattoni, del lavorodomestico e delle industrie di tappeti.In un contesto come quello nepaleseè molto difficile quindi sradicaretotalmente il lavoro minorile, perchèanche le basse entrare economichedei piccoli contribuiscono notevol-mente all’economia familiare. Per comprendere il problema occor-re conoscere prima di tutto la realtàlocale, si scopre così che la causaprincipale dello sfruttamento infan-tile è la povertà e la mancanza diistruzione delle famiglie. In GlobalHumanitaria abbiamo così deciso dipromuovere e sostenere anche laformazione dei genitori, l’accesso adun’educazione di qualità per tutti e

l’incentivo ad una formazione pro-fessionale.

215 MILIONI DI BAMBINI LAVORATORI.L’Organizzazione Internazionale delLavoro (OIT), insieme ad altri organi-smi internazionali che si occupanodei diritti dell’infanzia, offrono unquadro prezioso per comprendere ilfenomeno del lavoro minorile.Secondo quanto riportato dall’OIT,le stime più recenti indicano che nelmondo vi sono 215 milioni bambinicostretti a lavorare e che più dellametà di loro è coinvolta nelle peg-giori occupazioni (http://www.ilo.org/global/topics/child-labour/langen/index.htm).Dhurba Bahadur Shrestha, un rap-presentante del governo locale,afferma che il Nepal ha firmato gliaccordi internazionali per cui vigonoleggi e normative che proteggono iminori dai lavori più pericolosi.Purtroppo sono ancora molteplici gliostacoli che si presentano nel farrispettare queste leggi, soprattuttoove vi è instabilità politica e man-canza di controllo.“Il lavoro minorile è una delle princi-pali fonti di entrate domestiche”riconosce Dhurba “per questo ilgoverno dovrebbe garantire salaripiù adeguati alle necessità dellapopolazione, di modo che i genitorinon si vedano costretti a far lavorarei propri figli”.

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PROGETTI [17

Il diritto all’educazione è un diritto di tuttii bambini, ma non si può certo dire che inNepal questo sia garantito.Noi di Global, oltre al progetto di appoggioeducativo alla scuola di Little Blooms aBakhtapur, ci siamo impegnati in questosenso: costruire una scuola che permettaai tanti bambini di completare il percorsodi educazione primaria.Il nuovo Istituto sorgerà a Tathali dove c’èuna fabbrica di mattoni; qui ogni anno arri-vano dalle campagne centinaia di famiglieper seguire lavori stagionali, con al seguito ipiccoli lavoratori che nuovamente salteran-no l’anno scolastico.Bettina Bini

PROGETTO SCUOLA A TATHALI• Costruzione di una scuola vicino alla scuola pubblica di Phaidhoka; sarà edificata sufficientemente lontana dai forni dei

mattoni, per evitare l’inquinamento e il rischio di diserzione scolastica.• Adattamento di piani di studi adeguati alle necessità degli alunni migranti.• Formazione di docenti secondi tali piani di studi, affinché possano aiutare gli alunni anche nel processo di “reinserimento

scolastico”, una volta tornati nel paese d’origine.• Distribuzione di colazioni per assicurare una nutrizione adeguata dei bambini e per motivarli alla frequenza scolastica.• Programmazione di visite mediche annuali per individuare possibili patologie (il lavoro che svolgono è spesso molto

pesante e i loro corpi, ancora troppo piccoli per sopportarlo, ne rimango deformati). • Formazione dei genitori su: nutrizione, salute, igiene, importanza dell’educazione e diritti dei bambini. La maggior parte

dei genitori non sa che è l’educazione dei loro figli è un vero e proprio diritto e non un optional!

UN CAMBIAMENTO LENTO MA NECESSARIOdi Surendra Bajracharya, Global Humanitaria/HTC da BhaktapurIn Paesi come il Nepal la maggior parte delle famiglie vive al di sottodella soglia della povertà ed è del tutto analfabeta. I figli, per contri-buire all’economia familiare, lavorano duramente come domestici,come camerieri o nel settore del trasporto. Le campagne di sensibilizzazione sulla dannosità del lavoro minorile,diventano più che preziose per sradicare definitivamente questa “cat-tiva abitudine”, così come sono fondamentali gli impegni del governoper aumentare i salari dei lavoratori. Creare la consapevolezza generale sull’importanza della scuola e sul

bisogno di educare i propri bambini, per poter garantire loro un futuro migliore è fondamentale perlo sviluppo di questa società.In Nepal, dal crollo della monarchia, non c’è stato alcun miglioramento del tasso di povertà, anzi lamiseria è aumentata anche a seguito dell’instabilità politica e della mancanza di controllo sul merca-to economico. FOTO: J.Diaz, HTC, GH

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18] LE PAGINE DEI SOSTENITORI

Genesis. Non poteva che chiamarsicosì, Genesis, questa bella bambinadall’aria dolce e dallo sguardo vispo ediretto, dai sandaletti rosa portaticon orgoglio, così concentrata nellaposa per la fotografia, che la immor-

tala in un giardino chissà dove in unpiccolo stato del Centro America.

Genesis significa nascita, creazione,origine. La nascita di una collabora-zione, la creazione di un legame, l’o-

rigine di una nuova attenzione.

Ho adottato questa bimba tramiteGlobal lo scorso autunno, in occasio-ne del nostro incontro per la campa-gna “Io ce l’ho davvero grande il

MARINA E GENESIS, UN INCONTRO DAVVERO SPECIALE!

Marina Massironi con Simona Ingellis, Direttore Generale GH

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LE PAGINE DEI SOSTENITORI[19

cuore”. Non sapevo cosa fosseGlobal. Ma il tono delle email e dellenostre prime conversazioni telefoni-che mi avevano colpito. C’erano per-sone che parlavano della bellezza edel piacere di un incontro umano; dionestà, dolcezza e gratitudine, di unprogetto da seguire insieme, di unoscambio concreto e trasparente,senza pudori e pregiudizi. E mi parla-vano dei bambini dall’altra parte delmondo con lo sguardo lucido e senzaprendere respiri. Con chiarezza eresponsabilità. Irresistibili. Ho adot-tato anche loro. Anzi, loro hannoadottato me.

Così adesso ogni mattina salutoGenesis, che mi guarda curiosa dallafoto e alimenta questo nuovo maprofondo legame che ho con lei, conla sua famiglia, con i suoi amici. E conme stessa. E allora mi sento sempli-cemente un po’ più bella, più alta, piùelegante.

E anche più responsabile. Uff, unaltro carico sulle spalle… Il mutuo, la

crisi, i ragazzi che crescono, laspesa, il dentista, tutti i pin datenere a memoria, l’estrattoconto da controllare…

Eh, però siamo adulti. E gliadulti lo devono essere,responsabili. Sono in grado di“vedere”, e si suppone abbia-no acquisito capacità criticanel loro sguardo sul mondo.Quindi è uno dei loro doveriprendersi carico degli esseripiù piccoli, deboli, indifesi .

Specie se intorno a loro si èandata creando una realtàdifficile, dura e irrispettosa.Che noi abbiamo permesso eaccettato con la nostra indif-ferenza, in nome di un mero

interesse economico.Perché alla fine ci stabene voltare lo sguardo.

Adottando a distanzaGenesis mi sembra direstituire qualcosa e misembra sempre troppopoco. E’ una piccola cifraper il nostro vivere inoccidente. Ed è enormedall’altra parte delmondo.

Già questo mi crea uncerto disagio. Ma vedereun bambino di otto anniche trasporta mattonitutto il giorno mi fa senti-re un mostro.

Sono grata a Global chemi permette di elevarmiad essere umano. E cheoffre questa possibilità atutti quelli che lo deside-rano, al di là di ogni diffe-renza di opinione politica,

fede religiosa, orientamento sessua-le. Perché non dobbiamo sentirciparte di un gruppo buono, che mettea tacere i suoi sensi di colpa e si sentemigliore degli altri. Meglio, moltomeglio sapere di essere tutti cattivi,ma in un programma di riabilitazioneetica e civile. E il bello è che è un pro-gramma che può durare tutta la vita.E che restituisce più di quanto dai.

Marina Massironi

Marina Massironi

Genesis

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PRENO

TA SUBITO

IL TUO

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.ricettadellafelicita.org

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La Responsabilità Sociale di ImpresaLe bomboniere del cuore

“Io ce l’ho davvero GRANDE il cuore”Attività ed Interventi 2011

Poste Italiane S.p.A.- Spedizione in Abbonam

ento Postale-D.L. 353/2003 (conv.in L.27/02/2004 n°46) art. 1, com

ma 2, DCB Milano.

Nº 19 (Giugno 2013 ) Pubblicazione semestrale www.globalhumanitariaitalia.org

Marina Massironi, testimonial d’eccezioneNepal: la scuola è un diritto per tutti