Parchilazio · festival, workshop e un ricco ... bini a sviluppare le percezioni sensorialiper...

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Parchilazio.it Magazine della Direzione Regionale Ambiente e Sistemi Naturali n. 16 - 3 aprile 2017 RESINA musei in rete per la natura

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Parchilazio.itMagazine della Direzione RegionaleAmbiente e Sistemi Naturali

n. 16 - 3 aprile 2017

RESINAmusei in reteper la natura

Nati per interpretare la natura del Lazio4

PARCHILAZIO n. 16/2016PARCHILAZIO n. 16/2017

Sommario

Natura in tutti i sensi!Le percezioni sensoriali6Alla scopertadei paesaggi vegetali del Lazio8Musei del III Millennio:le collezioni servono ancora?12Scoprire la geologiadel Lazio con i musei14Due piccoli science centrenel Sistema RESINA18Musei sempre più aperti,amichevoli e partecipati20La “Festa dei Musei della Natura”8 aprile 201724Il sistema di protezioneambientale della Regione Lazio26

Musei come punti di partenza per scoprirepaesaggi, borghi incantati e angoli di naturasconosciuti a molti, eppure alla portata ditutti. È questa la proposta del Sistemamuseale RESINA per trascorrere unagiornata in alcune tra le aree più belle delterritorio, giocando con la scienza eimparando a decifrare i segreti della natura. Istituito dalla Regione Lazio, e attivo dal2008, RESINA (REte SIstemicaNAturalistica) è il sistema dell’Assessoratoalla Cultura e Politiche Giovanili dedicato aimusei scientifico-naturalistici. Comprende 15 poli diffusi sul territorio:dallo storico Museo Civico di Zoologia diRoma a piccole perle che interpretano gliaspetti naturalistici più suggestivi delterritorio – il fiume Tevere, le scogliere fossilidei Monti Prenestini, il mondo dei fiori o lefrane di Civita di Bagnoregio – fino aiscience centre interattivi dedicati allascoperta delle dinamiche interne della Terrao alle antiche e nuove fonti di energia. Una risorsa che attrae, annualmente, più di100.000 visitatori con attività per le scuole,festival, workshop e un ricco calendario dieventi tutto l’anno. Siete tutti benvenuti!

RESINAmusei in rete per la natura

Lorenza Merzagora

LorenzaMerzagora

CoordinatriceSistema museale

RESINA

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A fare compagnia agli storici musei del Lazio,quelli della Sapienza e il Museo Civico di Zoologia,dalla fine degli anni Novanta del secolo scorsoci sono nuove “perle interpretative”. Realtàspesso prive di collezioni ma ricche di modelli, ri-costruzioni, exhibit interattivi e multimediali cheintroducono i visitatori ad ambienti, paesaggi efenomeni naturali, fornendo le chiavi per interpretarli. Tra i primi nati, nel cuore della Riserva Naturale

Regionale Monte Ru-feno, c’è il Museo delFiore. Un racconto, piùche un museo, dedicatoal mondo dei fiori e ispi-rato alla straordinariavarietà botanica dellaRiserva, che trova ri-flesso nella tradizionelocale dei Pugnaloni:coloratissimi mosaici dipetali e foglie portati inprocessione ogni pri-mavera in ricordo dellamiracolosa liberazionedi Acquapendente daldominio del Barbarossa. Lungo i confini del Te-

vere, poco distante da Roma, l’incantevole borgodi Nazzano ospita il Museo del Fiume. Immersiin uno spazio che ricorda i flussi dell’acqua, i vi-sitatori possono esplorare la geologia e la bio-diversità del fiume, muovendosi tra modelliingranditi di piante e insetti acquatici, ammirarela collezione di uccelli della Riserva, osservareil brulichio della vita in una goccia d’acqua.Se i Monti Prenestini raccontano la storia geologicadel Lazio, con il Museo Geopaleontologico“Ardito Desio”, e gli ecosistemi del territorio –dal bosco al prato-pascolo – con il Museo Na-turalistico dei Monti Prenestini, lungo le costepontine scopriamo la vita del mare e del cielo.Al più tradizionale Museo del Mare e della Costadi Sabaudia, che con oltre 1.000 reperti espostie un grande acquario racconta la vita del Medi-terraneo, fa specchio sull’isola di Ventotene ilMuseo della Migrazione. Creato dall’ISPRA nel2006, e tra gli ultimi nati, esplora con modelli eexhibit interattivi le rotte degli uccelli migratori ei segreti dell’orientamento, il loro arrivo sullefalesie dell’isola e il loro rapporto con l’uomo.

Nati per interpretare la natura del LazioLorenza Merzagora – Coordinatrice Sistema museale RESINA

Foto Massimo Tomasini

Grandi insettiaccolgono ivisitatorinell’atrio del Museo del Fiore. Sono modelliingranditi da 50 a100 volte, checonsentono di cogliereparticolariinvisibili adocchio nudo: dai peli dellezampe ai grandiocchi ‘composti’,alle ali finementevenate.

I musei e leattività delSistema RESINAsono visibili sul sitowww.museiresina.it

Al Museo delFiume un modellodi goccia d’acquaingrandito 1.000

volte e unostereomicroscopio

stimolano lascoperta delle

straordinarieforme di vita che

popolano leacque dolci.

Territorio

Foto Nicholas Cornish

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Cassette con i profumi di un prato in fiore, suonidi campanacci di bestiame al pascolo, canti eversi di animali dei diversi habitat, manipolazionedi oggetti che rappresentano elementi importantidi ambienti e paesaggi. Sono queste alcune delle proposte del MuseoNaturalistico dei Monti Prenestini di CapranicaPrenestina, un museo che, con la ricostruzionedegli ambienti più caratteristici del territorio – ilprato, il pascolo, il bosco misto – microscopi,reperti e un giardino didattico, si propone nonsolo di fornire un punto di partenza per le escursionie un supporto educativo per le scuole, ma anchedi diventare accessibile per persone con disabilitàfisiche o disagio psichico.

Lo stagno didattico con le suefarfalle e ninfee, le bachechecontenenti materiali toccabili conmano e il “giardino sensoriale”con profumi e colori atti a stimolarei cinque sensi, sono il cardine diuna filosofia: aiutare adulti e bam-bini a sviluppare le percezionisensoriali per fa-vorire scoperteautonome, usaretutti i sensi permoltiplicare leporte di “acces-so” all’esplora-zione del mondo.L’approccio mul-tisensoriale faparte delle stra-tegie di inclusio-ne e sviluppodell’audience perdiverse realtà delSistema RESI-NA. Dalle escur-sioni nel boscodel Museo delFiore, con la raccolta di campioni,il rilevamento dei suoni, l’osser-vazione dei colori o delle traccedegli animali alle degustazionidi mieli di diverse fioriture pro-poste dal Museo Naturalisticodi Lubriano come chiave di ac-cesso al mondo delle api.

Natura in tutti “i sensi”!Le percezioni sensorialiRosaria Olevano – Direttore Museo Naturalistico Monti Prenestini

Osservare,toccare,

annusare,“degustare”

sono alla basedelle strategie di

sviluppodell’audience dimolti musei del

Sistema RESINA.Tra questi il

Museo del Fiore(in basso) e

il MuseoNaturalistico diLubriano (nellapagina a lato).

Foto Arch. Parco Marturanum

Dalle attività di turismo soste-nibile del Museo della TusciaRupestre di Barbarano Roma-no, che coinvolgono personecon diverse disabilità, al pro-getto DIAMOND del Museo Ci-vico di Zoologia, nato per pro-muovere l’inserimento socio-

culturale di cittadini margina-lizzati, che ha coinvolto anziani,detenuti e rifugiati politici in at-tività volte a suscitare emo-zioni, ricordi, curiosità, sti-molando lo storytelling qualestrumento di comunicazioneed espressione individuale.Foto Nicholas Cornish

Foto Pierluigi Pacetti

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Se Roma è la città più verde d’Europa, il Lazioaffascina per la varietà dei suoi paesaggi, spa-ziando dalle isole alle cime calcaree dell’Appenninocentrale, passando per un mosaico di ambientiche testimoniano la presenza millenaria dell’uomo.

La ricchezza della flora (ben 3.146 specie, oltre il40% di quelle italiane!) e la varietà della vegetazionetrovano una loro spiegazione nel crocevia di storiegeologiche, climatiche, biologiche e umane.Prendere contatto con la ricchezza floristica Lazialeapre la strada anche alla conoscenza di storie diadattamento, cambiamento, utilizzo, introduzione

Alla scoperta dei paesaggivegetali del LazioGianluca Forti – Direttore Museo del FioreStefano Martellos – Coordinatore Progetto CSMON Life, Univ. di Trieste

Foto Marco Branchi

Biodiversità - geodiversità

(ma anche rarefazione) dovutealle azioni dell’uomo. Con le guide botaniche realizzatecon il network KeyToNature, oggicon il progetto CSMON-LIFE, imusei del Sistema offrono stru-menti multimediali per la letturae l’interpretazione naturalisticae culturale dei nostri paesaggi.Ecco allora l’invito ad esplorarele coste partendo dal Museo dellaMigrazione di Ventotene e la floradelle dune con il Museo del Maree della Costa di Sabaudia, perritrovarsi immersi nella campagna.La grande piana fluviale del Te-vere, con i suoi affluenti, ha lasua casa interpretativa nel Museodel Fiume di Nazzano, mentreun discorso a parte merita la sco-perta della Roma verde partendodal Museo Civico di Zoologia edagli orti botanici.

Ambienti di suggestione e natu-ralità unici, come il parco mairealizzato dei Monti della Tolfa,si possono scoprire partendo dalMuseo di Allumiere e dal Museodella Tuscia Rupestre di Barba-rano Romano. La varietà dei bo-schi può essere esplorata nellearee collinari del viterbese con ilMuseo del Fiore di Acquapen-dente, o nei contrafforti pre-ap-penninici dei Monti Prenestini,con il Museo Naturalistico di Ca-pranica Prenestina, fino a toccarele alte vette dove, con i centri in-terpretativi dei parchi appenninici,è possibile scoprire le peculiaritàdegli spazi sconfinati delle prateriedi altitudine.Tutte le guide sono scaricabilidal sito RESINA alla paginawww.museiresina.it/keytona-ture/.

Diorami, come laricostruzione delprato del MuseoNaturalistico deiMonti Prenestini,

e guidebotanicheinterattive sono tra glistrumenti di

interpretazionedi ambienti epaesaggi dei

musei RESINA.

Foto Massimo Tomasini

Foto Emanuele Latini

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10Gli scheletriesposti nellagrande “Sala

degli Scheletri”del Museo Civico

di Zoologiarappresentano

gli adattamenti aiprincipali tipi di

movimento: sullaterra, nell’acqua

e nell’aria.In primo piano lo

scheletro di“Toto”, un

elefante vissutonel GiardinoZoologico diRoma decine

di anni fa.

Foto Massimo Tomasini

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Modelli, exhibit interattivi, diorami… ma le collezionimuseali? Il museo, come qualcuno ricorda, erain origine un “museo di collezioni”; file di uccelliimpagliati, scheletri, teche con conchiglie e insetticolorati… Spariti in gran parte nei depositi, i repertinaturalistici rimangono, tuttavia, il vero “cuore” dimolti musei. È questo il caso del Museo Civicodi Zoologia di Roma, che conserva circa 3 milionidi esemplari, e di diversi piccoli poli RESINAcome il Museo del Mare e della Costa che contacirca 10.000 reperti tra esemplari naturalistici etestimonianze archeologiche legate al mare.

Assemblate nel corso deltempo, le collezioni sonooggi un’importante bancadati sulla biodiversità,fondamentale negli studisulla distribuzione spa-ziale e temporale degliorganismi o per progettidi conservazione dellanatura. Rappresentanoimportanti e insostituibilitestimonianze del terri-

torio, che innanzitutto vanno fatte conoscere. Ma come rendere accessibile questo enorme eprezioso patrimonio? Attraverso il portale CollNat,sul sito web RESINA, è possibile una consultazionedi primo livello delle collezioni dei musei sia pergli specialisti che per i semplici cittadini.

Un primo passo verso l’inserimento su portaliche mirano a rendere i dati disponibili su scalaglobale, come GBIF (Global Biodiversity InformationFacility), consultabile a livello internazionale.

Ma se le collezioni sono tipicamente usate daspecialisti, oggi il ruolo sociale del museo mettein gioco anche i cittadini. Sono proprio questi,infatti, che possono diventare protagonisti nella“gestione delle collezioni” insieme al personaledel museo nei nuovi progetti di citizen science.È questo uno degli obiettivi del progetto di crowd-sourcing del Museo Civico di Zoologia, realizzatonell’ambito del progetto partecipativo “Creativiper natura” del Sistema RESINA, che – primoin Italia – coinvolgerà studenti delle scuole, delleuniversità e semplici cittadini in un’operazionecollettiva di digitalizzazione delle collezioni or-nitologiche, come veri curatori del museo!

Musei del III Millennio: le collezioni servono ancora? Carla Marangoni – Responsabile Comunicazione e Curatricecollezioni ornitologiche del Museo Civico di Zoologia

Vetrina dimolluschi

cefalopodi delMuseo del Maree della Costa edettaglio dellacollezione diuccelli esotici

del Museo Civicodi Zoologia

appartenuta alleantiche raccolteuniversitarie.

Foto Massimo Tomasini

Foto Nicholas Cornish

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Il Lazio, una storia geologica affascinante lungacirca 200 milioni di anni che si riflette in unavarietà di paesaggi con caratteristiche uniche.Dagli aspri rilievi montuosi interni, formati daantichi fondali marini, ai paesaggi collinari deidistretti vulcanici con i loro grandi laghi, daglialtipiani carsici alla valle del Tevere dove il grandefiume si muove sinuoso avvicinandosi a Roma.

I musei RESINA offrono la possibilità di scoprirequesta varietà con un viaggio nel territorio e neltempo. Si parte dal Museo Geopaleontologico“Ardito Desio” per ammirare un panorama chesi estende dalla costa agli Appennini e scopriregli eventi che lo hanno generato tra globi, dioramie fossili di una scogliera corallina di oltre 100milioni di anni fa.

Si passa per il Museo Geofisicodi Rocca di Papa, realizzato dal-l’Istituto Nazionale di Geofisicae Vulcanologia, che raccontacon exhibit interattivi e strumentistorici le idee e i dati che hannoportato alla conoscenza dell’in-terno della Terra rimandando,idealmente, al Museo del Vul-canismo Ernico di Giuliano diRoma, dedicato al vulcanismodella media Valle Latina. Nella splendida cornice di Civitadi Bagnoregio e della Valle deiCalanchi, in gara per ottenereil riconoscimento di Patrimoniodell’Umanità dall’UNESCO, ilMuseo Geologico e delle Franeripercorre l’evoluzione di unodei luoghi più suggestivi d’Italia,dall’antico Mar Tirreno all’attività

Scoprire la geologia del Lazio con i museiGiovanni Maria Di Buduo – Responsabile scientifico Museo Geologico e delle Frane

dei vulcani vulsini, illustrandola lotta del borgo per sopravviverealla natura implacabile dell’area. Diversi musei, infine, evidenzianole connessioni tra geologia euomo. Dal Museo dell'Energiadi Ripi, che prende spunto dallastoria dell’antico campo petro-lifero “Le Petroglie”, al Museodella Tuscia Rupestre del Par-co Marturanum che, non a ca-so, ricostruisce una forra e unatomba Etrusca. Un rapporto che si spinge atempi più recenti al Museo “A.K. De La Grange”, dove la storiadell’estrazione dell’allume si in-treccia profondamente con quelladelle comunità fino a dare ilnome alla località che ospita ilMuseo: Allumiere.

Il SistemaRESINA

comprende museidedicati

all’esplorazionedel territorio,

come la scoglierafossile cretacica

dei MontiPrenestini, e allascoperta dellalavorazione e

degli usiindustriali di

rocce e minerali,come l’allume alMuseo Civico

“A. K. De La Grange”.

Foto Nicholas Cornish

Foto Massimo Tomasini

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16L’unica via di

accesso a Civitapassa per

l’estrema puntaorientale diBagnoregio. Lo scenario

magico che sidisvela dalBelevederemostra il

paesaggiointerpretato,

nelle suedinamichegeologiche,dal Museo

Geologico edelle Frane.

Foto Emanuele Latini

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L’origine dei musei scientifici risale alla secondametà del Cinquecento con la nascita delle co-siddette “stanze delle meraviglie” le cui collezioni,di naturalia e artificialia, comprendevano strumentiscientifici e macchine spettacolari. Solo nell’Ot-tocento, anche a seguito delle grandi EsposizioniInternazionali, si affermava il tradizionale “museodella scienza”: un’esposizione di oggetti checelebravano i frutti dell’industrializzazione.

È, tuttavia, dal dopoguerra chesi assiste ad un cambiamentodi priorità, di scopi e di strategiee compaiono i primi sciencecentre, ampliando la prospettivadidattica, includendo diversediscipline, introducendo exhibitinterattivi e enfatizzando l’ap-proccio hands-on: installazioniche incoraggiano a “sperimen-tare” in prima persona, ren-

dendo il visitatore protagonista dell’esperienzamuseale. Proprio questo è lo spirito di due museidel Sistema RESINA.Il Museo Geofisico di Rocca di Papa è stato rea-lizzato all’inizio degli anni 2000 nell’edificio dellostorico Osservatorio Geodinamico. Il percorso,mantenendo l’impronta di luogo di ricerca, è de-dicato alla geologia e alla geofisica e consentedi scoprire in prima persona le tappe della ricercascientifica e delle discipline che studiano il nostro

Pianeta, per scoprirecome è fatto l’internodella Terra ed esplorarela genesi delle monta-gne, i perché dei vul-cani e dei terremoti ele sorprese del campomagnetico terrestre. Il Museo dell’Energiadi Ripi, dal 2010, è uncentro per la divulga-zione scientifica sui temidell’energia e svolge ricerchee attività di educazione e comu-nicazione su questo argomenti.La sua istituzione è legata agliantichi pozzi petroliferi della“Miniera di Petroglie”, risalential 1868 e ancora oggi attivi. Luo-ghi di duro lavoro e di grandisacrifici che hanno segnato lefasi più importanti dell’industria

Due piccoli science centre nel Sistema RESINAGiuliana D’Addezio – Direttore Museo GeofisicoFederico Varazi – Direttore Museo dell’Energia

petrolchimica italiana e dell’Agip,che ha gestito il campo petroliferodi Ripi fino al primo dopoguerra.Il Museo propone un percorsohands-on e un laboratorio inte-rattivo, dedicati alla scopertadelle antiche e recenti fonti dienergia e ad attività di speri-mentazione sul clima, le rocce,o il risparmio energetico.

Foto Archivio Museo dell’Energia

Foto Giuliana D’Addezio

Alla base dellainterpretazionedei “science

centre” RESINAci sono laboratoriinterattivi, repertistorici e exhibithands-on, comela pedana che

simula unterremoto al

Museo Geofisico.

Foto Massimo Tomasini

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20Come in una

“situation room”,l’exhibit della

Sala Ottagonaledel MuseoGeofisico

permette diosservare lapropagazione

delle onderegistrate da

diversiosservatori nelmondo duranteun terremoto.

Foto Adriano Savoretti

Foto Massimo Tomasini

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“La Geologia del Vino in Teverina”, evento delMuseo Geologico e delle Frane, ha avuto luogoa Civita di Bagnoregio. Un convegno e stand didegustazioni hanno consentito ai visitatori discoprire le relazioni tra i suoli (vulcanico o argilloso)e le qualità dei vini locali. Partner attivi sono statiimprenditori agricoli ed enologi, gettando le basiper una nuova idea:co-progettare itinerarienologici per deloca-lizzare i flussi turisticidi Civita sul territorio. Infine, un’esperienzamatura è quella delMuseo del Fiume cheha portato il numerodi visitatori annuida 3.000 a 10.000, a costo 0, attraverso mani-festazioni “partecipative” come il Festival dellaGeo e Biodiversità, Vivere il Passato, Un fiumedi Storie, il Concorso Internazionale del Mosaico. Alla base della strategia vi sono il coinvolgimentodella popolazione nella realizzazione delleiniziative, la nomina a “curatori onorari” di membridella comunità, la partecipazione di partnerpubblici e privati. Il nuovo progetto RESINA, “Creativi per natura”,parte da queste e altre esperienze per aprire leporte alla “creatività” dei cittadini del Lazio e co-progettare nuovi eventi, attività, strategie di va-lorizzazione del territorio. È così, crediamo, chei musei potranno ampliare il loro ruolo di presidiculturali: catalizzando la partecipazione dellecomunità alla rigenerazione culturale, socialeed economica del territorio.

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Tra i musei del Sistema RESINA sta emergendoun modo nuovo di lavorare: una progettazione“partecipata” che coinvolge i visitatori nell’idea-zione e nella diffusione di nuovi programmi. Unesempio è stato, nel 2016, il progetto “Petrolioe Giochi di Energia” del Museo dell’Energia.Questo ha coinvolto gli anziani nella ricerca ditestimonianze storiche e memorie sulla minierapetrolifera “Le Petroglie”, per co-creare un eventocon mostra, storytelling e visite ai pozzi petroliferi:a raccontare al pubblico la storia di Ripi sonostati gli stessi anziani, con l’interpretazione direperti inseriti nel percorso espositivo.

Musei sempre più aperti,amichevoli e partecipatiLorenza Merzagora – Coordinatrice Sistema museale RESINA

Partecipazione

Mostra dedicataall’interpretazione

collettivadell’ArchivioStorico diNazzano econferenze

realizzate nelleabitazioni privatefanno parte dei

progettipartecipativi del Museo del Fiume.

Foto Nicholas Cornish

Foto Archivio ALA, Museo del Fiume

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esplorare a tutto campo la naturae immergersi nella geo e bio-diversità del Lazio, girovagandotra reperti naturalistici, microscopi,exhibit interattivi e decine di at-tività in compagnia dei 60 ope-ratori dei musei RESINA e ditutti gli amici che partecipanoall’organizzazione della Festa. Nel corso della festa è previstouno “Speciale scuole” con lapremiazione del Concorso RE-SINA “La natura ci incanta!”a cui hanno partecipato ben

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Ha il patrocinio della Commis-sione Nazionale Italiana perl’UNESCO la prima edizionedella “Festa dei musei della Na-tura”, una giornata intera dedicataall’esplorazione della natura eal piacere di stare insieme traconferenze, laboratori inte-rattivi, spettacoli di planetario,workshop di arte e natura, di-mostrazioni e una grande Di-scovery Hall, allestiti nella splen-dida cornice della Cartiera Latinaal Parco dell’Appia Antica.Organizzata dai 15musei del Sistemamuseale RESINAdella Regione Lazio,in collaborazione conil Parco Regionaledell’Appia Antica, laFesta sarà un’occa-sione di incontro traappassionati di na-tura, famiglie, scuole,scienziati e profes-sionisti dei musei per

La “Festa dei Musei della Natura” - 8 aprile 2017

Invito alla visita

97 classi delle scuole del La-zio e un corso di formazioneper docenti organizzato dal-l’Istituto Nazionale di Geofisicae Vulcanologia e l’Università diRoma Tre in collaborazione conil Sistema RESINA. La Festa dei musei della Naturaè realizzata nell’ambito dei pro-

getti RESINA “Il Lazio, 12 mesidi natura all’anno”, CapofilaComune di Giuliano di Roma,e “Giovani al Museo”, CapofilaComune di Capranica Prene-stina, finanziati dall’AssessoratoCultura e Politiche Giovanilidella Regione Lazio con LeggeRegionale n. 6/2013.

1. Museo Civico “A. K. De La Grange”, Allumiere (RM) 2. Museo Civico di Zoologia, Roma3. Museo dell’Energia, Ripi (FR) 4. Museo del Fiore, Acquapendente (VT)5. Museo del Fiume, Nazzano (RM)6. Museo Geofisico, Rocca di Papa (RM) 7. Museo Geopaleontologico ”A. Desio”, Rocca di Cave (RM) 8. Museo del Mare e della Costa “M. Zei”, Sabaudia (LT)9. Museo della Migrazione, Ventotene (LT)10. Museo della Tuscia Rupestre, Barbarano Romano (VT) 11. Museo Naturalistico di Lubriano, Lubriano (VT)12. Museo Naturalistico del Monte Soratte, Sant’Oreste (VT)13. Museo Naturalistico dei Monti Prenestini, Capranica Prenestina (RM)14. Museo Geologico e delle Frane, Civita di Bagnoregio (VT)15. Museo del Vulcanismo MuVE, Giuliano di Roma (FR)

I musei del sistema RESINA

PARCHILAZIO n. 16/2017PARCHILAZIO n. 16/2017

Il Lazio è interessato da 3 Parchi Nazionali e82 altre aree protette, istituite conprovvedimenti legislativi o amministrativi,regionali o statali. Sono suddivise per tipologiain monumenti naturali, parchi regionali eriserve naturali, compresa un’area marina, perun totale di superficie protetta pari a circa250mila ettari, corrispondente a oltre il 13%del territorio regionale.

I Parchi Regionali naturali propriamente dettisono 14, tutelano un ricco patrimonio storico eculturale e favoriscono la permanenza delleattività agricole, forestali e artigianalitradizionali.

Un patrimonio ambientale, quindi, fatto dipaesaggi, archeologia e biodiversità. Si tratta di territori di grandi tradizioni storiche,che presentano un complesso intreccio con imiti, le leggende e il folclore locale.

Retaggi antichi, densi di stratificazioni, in cui lastoria è la somma delle storie dei luoghi edegli uomini che per millenni li hanno popolati.

È qui che si devono sperimentare politiche perla qualità e l’inclusività della natura in tuttii processi sociali.

La tutela dell’ambiente e delle connessioniecologiche può essere una preziosaopportunità di sviluppo sostenibile, oltre adavere evidenti scopi educativi, rigenerativi ecompensativi soprattutto per gli abitanti dellegrandi città.

La fauna italiana ècostituita da circa58.616 specie dicui circa 57.258Invertebrati e1.358Vertebrati.

La flora italianacomprende 6.711specie di piantevascolari(Pteridofite,Gimnosperme eAngiosperme),1.097 specie diBriofite (Muschied Epatiche) e2.145 specie diLicheni.

Nel panoramadelle regioni dellapenisola, il Lazioè una delle regionicon la maggiorebiodiversità in Italia.Ospita infatti oltreil 50% delpatrimonionazionale concirca 30.000specie animali e3.500 specievegetali censite.

26Il sistema di protezioneambientale della Regione Lazio

Parchi e Aree Protette

PARCHILAZIO n. 16/2017

Direzione Ambiente e Sistemi Naturalivia del Pescaccio n. 96/98, 00166 Roma

[email protected]. 06 51687334 - 06 51687312Centralino Regione Lazio 06 51681

Magazine della Direzione RegionaleAmbiente e Sistemi NaturaliCoordinamento editoriale e realizzazioneRoberto Sinibaldi

Scritti diGiuliana D’Addezio, Giovanni Maria Di Buduo, Gianluca Forti, Carla Marangoni, Stefano Martellos,Lorenza Merzagora, Rosaria Olevano, Federico Varazi

Foto di copertinaMassimo TomasiniExibit multimediale al Museo del Fiore

Altre fotoNicholas Cornish, Giuliana D’Addezio, Emanuele Latini,Pierluigi Pacetti, Massimo Tomasini, Archivio ALA - Museo del Fiume, Archivio Museo dell’Energia

Supporto cartograficoCristiano Fattori

Progetto graficoEnrico Bianchi

È consentitala riproduzione totale

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