Welcome to Italy

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Raccolta di appunti, annotazioni ed immagini realizzate dai protagonisti del prologo in musica di un nuovo media.Portofino, 6 maggio 2001

Outdoor MediaCompany

Portofino

“Italy”

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Si ringraziano:

Mariangela Bonatto (The Media Edge), Virginio Briatore (www.aedo-to.com),Gianni Burato (Studio Burato), Carmelo Carluzzo (Il Pitosforo), Ezio Maria Ciuti(CIA Medianetwork), Umberto Collesei (Università Ca’ Foscari), Mauro Conta(Carat Italia), Dado (Radio Capital), Ermes De Megni (Hotel Splendido), ArcangeloDi Nieri (Zenith Media), Ezio Dozio (CIA Medianetwork), Branko Drndalovskij(Brod Reklama D.O.O.), Adriana Esposito (Carat Italia), Giorgio Fiaschi (LOSTU-DIO), Enrico Finzi (Astra-Demoskopea), Roberta Frigerio (Pubblico), MonicaGianotti (Advertiser), Felice Lioy (UPA), Katy Mandurino (24 ore Television),Antonio Margoni (Media Consultants) , Marino Massaro (Il Sole 24 Ore),Gianfranco Mazzi (Match Music Television), Francesco Mendini (Atelier Mendini),Pierpaolo Micheletti (Creative Media), Luigi Mozzi (Mediamarketing), Nick theNightfly (Radio Capital) , Marco Pavanello (Blu), Antonio Pillon (San Pellegrino),Gianni Quarleri (Gruppo Pubblicità Italia). Piero Rica (Mediakey), Enrico Robbiati(Ediforum), Pietro Rognini (Muller), Isabella Rota (Optimum Media Direction),Domenica Scigliano (Strategia) , Laura Seveso (Media Italia), Riccardo Verbani(T&T Postering).

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GUGLIELMO MARCONI

DA BORDO DELL’ELETTRA “LA NAVE DEI MIRACOLI” ANCORATA NELLA BAIA DI PORTOFINO

IL 26 MARZO 1930, TRASMISE PER MEZZO DELLE ONDE CORTE

IL SEGNALE CHE ACCESE LE LUCI DELL’ESPOSIZIONE UNIVERSALE

DI SIDNEY IN AUSTRALIA

Questa iscrizione, incisa su pietra, è murata sul belvedere di fronte al porticciolo di Portofino.

Rivolgendomi a Nick mi è venuto istintivo dirgli “ma ti rendi conto che seMarconi avesse fallito, tu saresti senza lavoro?”

È incredibile: la magia di certi luoghi sembra essere contagiosa e lasciaspazio, nella fantasia di chi ci vuole credere, alla convinzione che le iniziativepartite da lì possano avere più fortuna.

È quello che abbiamo pensato con il mio amico musicista la sera prima del 6 maggio girando per il paese, con la troupe di Match Music, a caccia diimmagini da catturare per il nostro spettacolo.

Portofino ci è sembrato il luogo ideale per festeggiare la nascita di “Italy”,con uno spettacolo multimediale dove abbiamo provato, almeno nel linguaggio, ad avvicinarci agli altri media, quelli dai quali ci siamo sempresentiti distanti, non tanto per i numeri quanto per le possibilità espressive.Adesso, con “Italy”, con le sue dimensioni e con la qualità di coloro chel’hanno voluta e che l’hanno costruita, ci siamo. Se lo sapremo fare sarà pos-sibile avvicinare il mondo della comunicazione esterna a quella radiofonica, quella televisiva, al mondo della stampa e... perché no, a quello del cinema la cui storia è legata ai manifesti dalla sua nascita.

E poi c’è il rapporto con la città, quello che ci impegna di più ma anche quelloche ci dà più soddisfazioni.

Mendini e Briatore a Portofino, quella sera, hanno saputo raccontare lebuone intenzioni di “Italy” ed i propositi del gruppo nei confronti del designdei prodotti e dell’approccio etico ai servizi per la collettività all’interno della città.

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La città, in fondo, è il palinsesto dell’affissione.I manifesti ed i loro supporti non capitano in città, non piovono dal cielo: nefanno parte, la arredano o meglio la corredano, la caratterizzano ed in molticasi, la rendono funzionale.

Ogni città ha un suo modo di vivere, di essere, di muoversi, di fermarsie di accelerare.

Questa è la logica di “Italy”, basata sul rispetto della caratterizzazione di ogniarea urbana, del suo modo di vivere, della sua personalità.

Per questo motivo, quando progettiamo un manufatto di arredo o un supporto pubblicitario, lo facciamo città per città e, per ognuna, forma efunzione cambiano intonandosi allo stile di una o dell’altra.

Allo stesso modo abbiamo definito i prodotti “città per città”: uguali edomogenei secondo le logiche di copertura e frequenza, diversi nei pesi enella distribuzione conformemente alla “macchina urbana” ogni voltadiversa.

Per questo, un po’ per gioco, un po’ per sfida a Portofino, al Pitosforo, i nostri“esperti” avevano posti a sedere differenti. Ognuno di loro con grande sensodell’ironia ha accettato di “vestire” una seduta diversa (solo gli indisciplinatil’hanno cambiata a pochi minuti dalla fine).

Il pulpito, il cuscino dietro la lavagna, il puf rosso vicino al tavolo rotondo etrasparente, la poltrona Proust, il cuscino sulle riviste, la cattedra ed il miosgabello vicino alla libreria. La stessa postazione di Nick ed i tavolini degliospiti rappresentano la materializzazione della personalità, del ruolo e dellostile di coloro che li occupavano, magari anche solo in quella notte.

Già, perché di notte l’abbiamo fatta. Finzi ha detto «... per sadismo creati-vo...», ma naturalmente scherzava, anche lui sa che certe cose hannobisogno di atmosfera e come gli altri ha parlato con un sottofondo musicale personalizzato con tanto di stacco ad hoc. Per ognuno ce n’erauno. Certo è stato diverso dal solito. Sentire la voce rauca di Fiaschi, quel-la baritonale di Margoni e quella flebile di Collesei intonarsi a tastiere,percussioni ed archi è stato curioso, nuovo e a detta di coloro che l’hannoprovato, emozionante.

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Una serata “strana”, ricca di segni, di significati e di linguaggi che siintersecavano.

La postazione radiofonica di Nick, la sua voce della notte, le telecameremobili di Match Music, le riprese fotografiche in bianco e nero, la scenogra-fia coloratissima, la musica e Portofino ci hanno aiutato a raccontare e a raccontarci.

Nelle pagine di questo piccolo libro ci sono i nostri appunti, le annotazioni ele immagini di quella serata: ci serviranno per riviverla e a ricordarci come”Italy” è nata, in un golfo meraviglioso, vicino alle più belle barche delmondo, in compagnia di amici.

Paolo Casti

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Italy Outdoor – Il punto di vista del business marketing

Siamo abituati a considerare la pubblicità esterna da pianificatori e da

utenti e valutarne la combinazione con gli altri media.

Inserire la pubblicità esterna in un piano, è spesso un gioco di pazienza

e operazione complessa, alla ricerca della quadratura del budget, del

target, e degli obiettivi.

Alla discesa in campo di Italy Outdoor, evento di per sé rilevante, va

colta l’occasione per parlare della pubblicità esterna come business

marketing.

Partendo da questa angolazione emergono una serie di evidenze e contraddizioni

che possono rivoluzionarne la posizione strategica.

Seguiamo lo schema tipico del b. to b. e al centro abbiamo protagonista

il mercato con gli operatori, gli utenti e le regole che guidano il suo

sviluppo.

Secondo il modello classico del business marketing, la pubblicità esterna

soddisfa il bisogno di comunicazione marketing e contribuisce al raggiungimento

degli obiettivi della comunicazione.

Dobbiamo, quindi, iniziare dalla conoscenza e interpretazione del mercato.

Come soddisfano questo bisogno gli intermediari professionali e gli utenti

pubblicitari?

Dai dati forniti da Nielsen e da UPA risultano attive, nel 2000, quasi

15.000 aziende che investono al netto, nei media, tra i 14 e 16.000 mld

di cui in Stampa e in Affissione, rispettivamente 5.880 mld e 1.330 mld.

Analizziamo alcuni dati significativi:

• circa 1.000-1.500 aziende inseriscono la pubblicità esterna nei loro

media mix

• 14.000 utenti pianificano la Stampa

• quindi in 9 piani su 10 non viene inserita la pubblicità esterna.

Quest’ultimo punto pone l’accento sull’impiego strategico della Stampa e

tattico della Pubblicità Esterna.

L’impiego tattico della Pubblicità Esterna rispetto a quello strategico,

significa marginalità nelle decisioni, ritaglio di piccola parte del budget,

scarso coinvolgimento di importanti funzioni aziendali come la distribuzione.

Sostenere il posizionamento tattico della Pubblicità Esterna, è in parte

spiegato dalla ulteriore elaborazione dei dati di mercato.

La curva di concentrazione ci segnala che circa 200 aziende attive nella

Pubblicità Esterna coprono l’80% e nel 20% abbiamo aziende con grandi

budget e altrettanto importanti problemi distributivi sul territorio non

risolvibili con gli altri media.

Da un’altra angolazione potremmo dire che c’è un grosso potenziale per

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la Pubblicità Esterna se soltanto un terzo dei grossi spenders investe

in questo medium.

La strategia del territorio e delle esigenze del marketing locale, tendono

a dimostrare che anche con ponderate distributive vicino al 100% esistono

così forti differenze tra zona e zona che, soltanto con una strategia di

micromarketing e di media mix territoriale, si può ottimizzare l’investimento.

Dall’analisi dei dati, per settore merceologico, il quadro tecnico non

appare molto diverso da quello presentato.

I dati europei della pubblicità esterna ci indicano una posizione migliore

di quella italiana per un’attenzione culturale e professionale alla ricerca

del media mix ottimale.

Non ci sono dubbi che la Pubblicità Esterna sia un mezzo strategico e di

rilievo crescente per il futuro.

Che cosa ne frena il corretto inserimento nel media mix? Ricorriamo al

modello di business marketing per scoprirlo.

Due sono sicuramente i punti critici:

• la definizione del target

• l’informazione sulla audience e la qualità del prodotto.

Il target: la lettura di molti piani marketing e di marketing communication

non chiarisce spesso gli obiettivi di mercato e di comunicazione e come

il target media debba convergere sul target reale (ponderata per prodotto).

L’informazione sulla audience: molte ricerche soddisfano la base informativa

necessaria per ottimizzare la posizione degli impianti sul territorio

(copertura, frequenza, visibilità, traffico) ma occorre puntare ad un

modello che comprenda anche i consumi (e la distribuzione) sul territorio.

Recenti indagini dimostrano che il sell out di una microarea (piazza, area

di attrazione, bacino di utenza) dipende per più del 50% dal potenziale

di consumo.

Un collegamento puntuale tra posizione degli impianti e il potenziale di

consumo, su una sommatoria di microaree locali rende la Pubblicità Esterna

come il mezzo più efficace rispetto a tutti gli altri.

Ci sono già, quindi, informazioni sufficienti per le strategie di

micromarketing e di qui passare a un vero target nazionale.

Possiamo ancora ammettere che il business marketing della Pubblicità

Esterna sia impossibile?

Giorgio Fiaschi

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Portofino(Umberto Collesei)

In contesti caratterizzati da crescente concorrenza e dall’evoluzionedei mercati le strategie di marketing delle imprese più innovativevengono sempre più formulate per gruppi di clienti su base locale.Questo approccio è favorito:— Dalla concentrazione della distribuzione e dalla conseguente crescita delle grandi superfici;— Dall’esigenza di essere vicini al cliente nel momento della scelta tra la grande varietà di offerta di cui dispone;— Dalla possibilità di conoscere i suoi bisogni e desideri non solo di prodotti ma anche di immagine.Chi opera nella funzione di marketing e di comunicazione è quindichiamato a sviluppare nuove competenze, passando progressivamentedalla capacità di gestire fenomeni di massa a quella di operare conun marketing diretto a gruppi ristretti di consumatori, scegliendometodologie, tecniche e soluzioni operative molto flessibili.In questo ambito l’esterna appariva fino ad ieri un mezzo teoricamenteefficace, ma con limitate potenzialità operative, data la frammentazionedell’offerta, la scarsa qualità dei supporti, il difficile controllo delleaffissioni…Da oggi non è più così: la piattaforma allargata di Italy cambiatotalmente la prospettiva. E’ possibile quindi elaborare nuovi strumentidi pianificazione, adottare nuovi criteri di scelta, in un certo sensoriprogettare l’uso di un mezzo antico e che oggi diventa estremamentemoderno, flessibile e adattabile al contesto locale.Italy ha prima di tutto costretto noi stessi a ripensare i nostri metodidi lavoro, a riformulare programmi, a mettere a punto nuove tecnichee nuove soluzioni.

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E’ da questa esperienza che si è avvertita l’esigenza di trasferire taliconoscenze ai nostri interlocutori, ai clienti e agli utilizzatori delservizio per metterli in grado di adottare i nuovi linguaggi e di fareun uso mirato, efficiente e creativo dell’esterna.Un primo assaggio di tale programma di formazione è già statorealizzato con un incontro in casa Porche, effettuato il 19 aprilescorso a Milano, durante il quale si è dibattuto il tema della creativitànei manifesti. A breve ne seguiranno altri in sedi diverse. Spero inun’occasione di potervi ospitare a Venezia come pure di ritornare aPortofino alternando di volta in volta:— Incontri a contenuto informativo sull’uso e sulle potenzialità dell’esterna con analisi di casi concreti di successo;— Incontri dove si analizzano risultati di ricerche di mercato sulle affissioni e sul gradimento delle campagne;— Incontri a contenuto più tecnico con l’obiettivo di apprendere metodologie, tecniche e criteri di pianificazione efficaci nell’uso integrato dell’esterna.Anche come studioso, mi auguro che questi programmi che stiamopreparando con Italy servano a diffondere un vera cultura dimicromarketing e, con il vostro aiuto, ad aumentare la professionalitàdi chi opera con questo fantastico mezzo che è il manifesto.

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A T E L I E R M E N D I N I

L’estetica della città è fatta dall’urbanistica, dall’architettura, dalla natura, dal panorama, dal cielo,dalla stagione, dalle persone che la popolano……Ma non solo.E’ fatta anche dalle automobili, dai fili elettrici appesi, da antenne e parabole, da pali e paletti, daigraffiti, dai cartelli della segnaletica stradale, dai cassonetti, dalle cartacce per terra………….dall’arredo urbano: le edicole, i lampioni, i cestini, le fermate d’autobus…….dalla pubblicità……

Su quasi tutti questi elementi si può agire, in qualche modo anche sul cielo e la stagione. Su certi con più difficoltà.

E’ chiaro che urbanistica ed architettura sono fondamentali nella definizione dell’immagine, mahanno due difetti di nascita: uno è la lentezza esasperante, l’altro la dipendenza perversa da logi-che economiche, politiche e mafiose. Si pensi solo al fenomeno dell’abusivismo.

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Automobili, fili elettrici, antenne, segnaletica e affini dipendono dalla buona amministrazione:merce rara nel nostro paese.

Arredo urbano e pubblicità – uniti in un fenomeno unitario - hanno invece la possibilità di far partedi un circolo virtuoso, perché la pubblicità per essere attrattiva deve essere essa stessa bella,ma necessita anche di un arredamento della città bello.

“Arredamento della città” più che semplicemente arredo urbano, perché deve essere progettatoe progettato per quella città.

Ma anche “Scenografia della città”.Spesso la casualità dell’aggregazione degli edifici e degli oggetti urbani crea situazioni antieste-tiche, squallide, irrisolte, non finite o abbandonate. Spesso solo la creazione di una quinta o lapitturazione di una testata cieca di un edificio determinano miglioramenti importanti. Ma oltre adinterventi di semplice mascheramento, è spesso possibile agire in positivo trasformando situa-zioni irrisolte in occasioni artistiche o di riscatto d’immagine.

Francesco Mendini

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“Pensieri x Italy e Paraggi”

Si può dire che tutto è predestinato, che tutto ha

un’assetto estremamente sapiente e di questo ordine

noi non vediamo che una minima parte.

Si può anche dire che tutto è caos.

Altri dicono che la città è un organismo, un corpo, uno

scorrere di flussi, vasi sanguigni cuore lava fluida

escrementizia intestini secrezioni vitali umori. Con i

centri di comando, i cervelli amministrativi e poi il cuore

pulsante, l’energia, e il cavo cablato, aorta, e le reti

idriche i flussi le vie che non a caso sono dette arterie.

Ma dove risiede l’anima?

È eterea, un soffio, un sospiro... eppure ogni luogo ha

un anima e benché il corpo sia simile, Zurigo non sarà

mai Napoli, l’aria di Genova non è quella di Baltimora...

Hermann Finsterlin, scienziato, grafico, architetto

tedesco che negli anni Venti che disegnava architetture

simili a quelle che Frank Ghery oggi realizza, dice che

la massima conoscenza è la legge dell’accoppiamento

e la relatività dei contrapposti: “Non esiste infinito

senza finitezza. Luce eterna cessa di essere luce. Non

c’è relatività senza assolutezza. Non c’è nulla senza

tutto.”*

Così non c’è, nella città moderna, down town senza up

town, urbe senza suburbia, borsa o agenzie di

comunicazione senza happy hours e after hours.

E, sempre Finsterlin ci ricorda che la proporzione dei

contrapposti è il segreto del mondo, dello stato

dell’uomo...

E laddove la contrapposizione non è armonica, nella

sua crudezza, di notte e giorno sorge il guaio

come, ad esempio, nel pubblico e privato...

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questioni di interesse.... questioni politiche...... e poi

questioni di egoismo di noi che pratichiamo la cura

all’interno e l’incuria all’esterno.

Bene... si può conciliare l’interesse privato dotando il

pubblico di un manufatto-servizio... che deve essere

percepito sia nel suo evidente stato di servizio-funzione

ma soprattutto essere vissuto per la sua bellezza,

come fenomeno etereo... che quindi deve essere legato

all’anima del luogo... come il progetto di arredo urbano

per Napoli pensato da Paolo Casti e dall’Atelier Mendini.

Una doppia etica quella del valore materiale... e quella

del valore immateriale xché.... come disse l’imperatore

Adriano: “ Ciascuno la sua china; ciascuno il suo fine,

la sua ambizione se si vuole, il gusto più segreto, l’ideale

più aperto. Il mio er a racchiuso in questa parola: il

bello, di così ardua definizione a onta di tutte le evidenze

dei sensi e della vista. Mi sentivo responsabile della

bellezza del mondo. Volevo che le città fossero

splendide, piene di luce, irrigate d’acque limpide,

popolate di esseri umani il cui corpo non fosse deturpato

né dal marchio della miseria o della schiavitù, né dal

turgore d’una ricchezza volgare.....” **

Virginio Briatore

* Giacomo Ricci, Hermann Finsterlin, Dal “gioco di stile” all’architetturamarsupiale, edizioni Dedalo, Bari, 1982.** Marguerite Yourcenar, Memorie di Adriano, Einaudi, Torino, 1963

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Portofino

“Italy”

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VIRGINIO BRIATORE 23.05

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GIORGIO FIASCHI 23.15

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FRANCESCO MENDINI 23.16

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ENRICO FINZI 23.18

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ANTONIO MARGONI 23.23

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VIRGINIO BRIATORE 23.31

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PAOLO CASTI 23.33

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NICK E DADO 23.41

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UMBERTO COLLESEI 23.42

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GIORGIO FIASCHI 23.45

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ANTONIO MARGONI 23.47

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FRANCESCO MENDINI 23.48

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PAOLO CASTI 23.50

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UMBERTO COLLESEI 23.51

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VIRGINIO BRIATORE 23.52

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FRANCESCO MENDINI 23.54

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ANTONIO MARGONI 23.57

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VIRGINIO BRIATORE 23.59

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PIETRO ROGNINI 00.12

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GIANNI BURATO 00.13

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PIETRO ROGNINI 00.15

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ANTONIO MARGONI E NICK THE NIGHTFLY 00.24

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NICK THE NIGHTFLY E PAOLO CASTI 00.33

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GIANNI CELENTANO, CARLO CELENTANO, RINO ALESSI, ALESSIO ALESSI,FRANCESCO CELENTANO, PAOLO CASTI 00.59

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Antonio Margoni. Fondatore e amministratore di Media Consultants.Con la sua società si occupa da 25 anni si servizi professionali per il mecato della pubblicità, con particolare enfasisu prodotti e servizi informatici riguardanti tutti i mezzi pubblicitari italiani.Nello specifico campo della pubbicità esterna, oltre ad aver messo a punto uno strumento per la gestione dellecampagne di affissione che oggi e' utilizzato praticamente da tutte le centrali media, da parechhi anni hamesso a punto GEOPLAN: uno strumento, basato sulla tecnologia dei Sistemi Informativi Geografici, che consentedi "visualizzare" gli impianti di affissione disponibili sulle carte digitali delle città, rendendo possibile quindi la lorosceltasulla base di criteri oggettivi quli, per esempio, la prossimità a determinati "punti" all'interno delle città.Attualmente sta seguendo con attenzione gli sviluppi dell'indagine Audiposter nell'ottica di integrare tali nuoveinformazioni nei sistemi di pianificazione,non appena queste saranno rese disponibili.

Paolo Casti. Paolo Casti. E’ laureato in Architettura presso l’Università di Venezia ed è iscritto all’Ordine degliArchitetti di Verona.Nato a Verona il 333° giorno del 1958.Nel 1984 fonda la “Casti Associati”, Agenzia di pubblicità per la quale lavora fino al 1992.Negli stessi anni sviluppa la sua attività professionale progettando e realizzando boutiques, ristoranti, ville edappartamenti privati spesso per gli stessi clienti dell’agenzia. Nel 1992 inizia il rapporto con il mondo dell’outdoorpartecipando al Congresso Mondiale della Pubblicità Esterna a Vienna, sostenendo la necessità di un’ecologia edi un’etica progettuale anche per i manufatti pubblicitari.Dal 1992 entra in “Jolly” (facente parte del gruppo “Clear Channel Communication” leader mondiale dell’outdoor)come Direttore Commerciale occupandosi anche della progettazione, della ricerca e dello sviluppo di prodotti diarredo urbano con forti componenti di servizio alla collettività.Dal 1993 contribuisce al dibattito ed allo scambio di idee, promovendo e proponendo Tavole Rotonde, Dibattiti eConvegni in ambito accademico ed imprenditoriali: Local Leadership, Colonne della Città, Mappe Intelligenti, CittàPubblicità, Forme Pubblicitarie, Qualità Nascoste e Manifeste, Bellissima Cercasi, Manifesti - Storia e Storie di creatività.Sviluppa progetti editoriali, realizzando pubblicazioni per il mondo dell’”outdoor”.Negli ultimi anni ha progettato e brevettato, per conto della Jolly, una serie di impianti pubblicitari che si distinguonoper la qualità del design e per le funzionalità innovative.Dal 2001 è Direttore Generale di ITALY, società leader in Italia nel mercato dell’outdoor, e continua la sua attivitàdi Design Director per Jolly, progettando insieme a designer di fama internazionaleI suoi progetti sono contenuti nei libri “Design for business” ed “Outdoor city art” presentati a Montreal ed Istanbul.Ha pubblicato “Stanze Segrete”, raccolta di espressioni sul modo di intendere l’arredo.Ha scritto un romanzo “Umori, colori, sapori ed amori”, che pubblicherà nel 2001.

Enrico Finzi. Milanese, 54 anni, sposato con due figli, laureato in filosofia, specializzato in psico-sociologia, èpresidente di alcuni istituti di ricerca e consulenza Astra (scenari e consulenza strategica), di Demoskopea (ricerchesociali e di marketing), Alphabet (communication research) e Research On Line (indagini via Internet).E’ socio ed è stato vicepresidente vicario dell’AISM (Associazione Italiana per gli Studi di Marketing). E’ membroaltresì dell’ESOMAR (l’organizzazione europea dei ricercatori e consulenti di marketing) e della TP (quale tecnicopubblicitario professionista).Ha avuto esperienze universitarie (alla ‘Statale’ di Milano), di direzione di istituti di ricerca (Fondazione Agnelli,Società di Studi Politici, Intermatrix), manageriali (direttore marketing periodici del gruppo Rizzoli-Corriere dellaSera), giornalistiche.E’ autore di saggi e studi di sociologia e di marketing.

Giorgio Fiaschi. Nasce a Torino nel 1932. Si laurea in scienze economiche e commerciali e frequenta corsi post-universitari presso IPSOA e Scuola Italiana di Pubblicità.Opera a livello dirigenziale presso Fiat e L’Oreal de Paris.Ricopre la carica di Direttore Generale nel Gruppo ODG/Linea SPN/Bimes, agenzie di pubblicità, con clienti qualiHenkel, Durban’s, Nestlè, Shell-IP, Standa, Sangemini, Vick International, Chiari & Forti, Agip.Dirige dalla fondazione l’agenzia di pubblicità M & C, che in seguito diviene Dolci-MC, con clienti quali Salvarani,Telefunken, Saba, Nordmende, Standa, Palmolive, Suchard.Con l’ingresso, in seguito, della Young & Rubicam, è presidente della Impact & Dolci Biasi.(clienti FIAT,Thomson,Palmolive)Nell’ambito delle ricerche di marketing, è stato Direttore Generale dell’Audipress, nella formazione è docente allaSDA Bocconi/Gemini.Ha elaborato una sessatina di case histories in 20 settori merceologici.E’ stato Consigliere AssAP (Associazione agenzie di Pubblicità) ed attualmente è Consigliere ADICO (AssociazioneDirettori Commerciali & Marketing)Oggi è titolare de LOSTUDIO Giorgio Fiaschi e si occupa di marketing strategico, marketing communication emicromarketing.Tra gli altri clienti, è consulente della Saiag, marchi Cuki e Domopack, per il quale ha seguito fusioni, diversificazionee lancio di nuovi prodotti.

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Umberto Collesei. Laureato in Economia e Commercio è professore ordinario di Marketing del corso di laurea inEconomia aziendale dell’Università Ca’ Foscari Venezia.Dalla sua fondazione (1989), direttore del corso Master in Comunicazione d’azienda attivato a Venezia dal Dipartimentodi Economia e Direzione Aziendale dell’Università di Venezia e dal Comitato UPA Formazione.Attualmente ricopre l’incarico di Pro Rettore nella stessa Università.Dal 1992 è’ membro del Comitato di Redazione della Rivista Micro & Macro Marketing e dal 1994 del ComitatoScientifico del premio Philip Morris per il Marketing.Autore di numerose pubblicazioni in tema di Marketing, Comunicazione, distribuzione commerciale.Svolge attività di consulente di marketing e di direzione.

Virginio Briatore. 1955, Piemonte, è uno studioso dei linguaggi contemporanei e si occupa prevalentemente diLife design.Su questi temi ha pubblicato oltre 200 articoli, numerosi saggi e tre libri.Ha tenuto conferenze e prtecipato a seminari in Europa, Nordamerica e Asia.Ha studiato filosofia a Genova, dal 1976 al 1986 ha lavorato e vagabondato in Italia, Europa, Africa e Nordamerica.Nel 1986 si è fermato a Lecce dove è stato fra i fondatori dello Studio Atlantide e del mensile ForYou.Dal 1990 al 1995 ha lavorato come copywriter a Treviso.Dal 1995 vive a Ravenna, nella casa in cui visse Dante, con la moglie Rita e i figli Luigi, 1996, e Valentino, 1998.Per 5 anni nella redazione di MODO, dal 1996 è contributing editor di INTERNI dove ha ideato la rubrica GiovaniDesigner.Scrive inoltre per Graphis, la rivista internazionale di grafica edita a New York. E' consulente per il design pressoVilla Tosca Design Management Centre, Milano, il centro ricerche europeo del Gruppo Matsushita, dove èanche editor della testata aedo-ba e del portale della creatività aedo-to.com.E' uno dei fondatori nonché Guest Professor alla Akademie für Design Bolzano.Consulente di direzione.

Nick the Nightfly. Scozzese di Glasgow. E’ arrivato in Italia negli anni ’80.In Scozia era un musicista e componeva canzoni.Arriva in Italia portato dall’amore, ma la musica occupa sempre un posto fondamentale. Radio Monte Carlo glipropone di collaborare e nasce Nick the Nightfly, con MonteCarlo Nights inventa un nuovo modo di fare la radio lanotte in Italia. Da tre anni è a Radio Capital dove conduce il suo programma Capital Nightfly.Presentatore televisivo e di eventi musicali.Scrive, compone e canta la sua musica. Grande conoscitore della musica internazionale.Produce compilation di successo The Nightfly Music for the night,Music for your life con musica mandata in ondanei suoi programmi.E’ sposato e ha due figli e due gatti scozzesi !!!!!.

Francesco Mendini. Architetto, è nato a Milano nel 1939.A metà degli anni 60 inizia l’attività alla Nizzoli associati con progetti di architettura: quartieri, i nuovi uffici e il centrosociale per l’Italsider a Taranto e successivamente altr i complessi in Europa, Africa, Arabia.Nel 66 incomincia ad usare, tra i primi, i computer per la progettazione architettonica.Con Alessandro, il fratello maggiore, fonda negli anni 80 l’Atelier Mendini dove lavorano 25 designers, architetti egrafici.Lavori:- 150 negozi Swatch in Italia- 120 negozi Swatch nel mondo: New York, Tokio, Londra, Parigi, Barcellona, Madrid, Bruxelles, Amsterdam, Toronto, Sydney, Singapore, Berlino, ……..- il Museo di Groningen diventato una tra le maggiori attrazioni turistiche d’Olanda,- Museo dell’Occhiale, Museo del Casalingo, Museo di Storia Naturale, ……- I negozi Alessi nel mondo: Milano, Londra, Oslo, Helsinki, Istambul, Tokyo, ……..- La casa di Alberto Alessi- Teatri, piscine, alberghi, …Consulente di direzione.

Francesco Mendini. Nasce nel 1956 a Verona dove vive e lavora. Artista eclettico con una disposizione naturaleper il disegno che sviluppa con grande creatività utilizzando tutte le tecniche. Grande talento e una sensibilità noncomune lo portano a creare illustrazioni raffinate per le maggiori testate come le celebri copertine per il “Venerdì”(La Repubblica), le collaborazioni con “Tango”, inserto de L’Unità e successivamente con “Cuore”. Collabora con ipiù noti disegnatori satirici e non, Staino, Manara e Giuliano, per citare i più conosciuti. E’ tra i fondatori, con MiloManara, del giornale satirico “Verona Infedele”.Nel 1995 vince, nella sezione multimediale, il 1° Premio Internazionale di Satira Politica di Forte dei Marmi disegnandoil CD interattivo “MegalomaNet”, riconosciuto anche dalla Apple Italia. E successivamente, nel 1998, giunge ilriconoscimento, sempre al Premio Internazionale di Satira Politica di Forte dei Marmi, per le illustrazioni dedicateall’Euro.La satira non esaurisce la sua vena creativa. Corteggiato dalle più importanti Agenzie di Pubblicità crea splendideillustrazioni per la Ferrero, il Gruppo Volkswagen, Ferrari Spumanti, l’Aeroporto Catullo, Telecom e alcune fra lemaggiori case vinicole italiane.Il suo segno è ormai inconfondibile: preciso, espressivo, ricco di particolari, suggestivo. Tutte le tecniche gliappartengono e sono esplorate con curiosità e desiderio di scoperta.

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The End

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Portofino

“Italy”

Progetto e coordinamento grafico

Paolo Casti

Elaborazioni grafiche e impaginazione

Paolo MenonLuca Bozza

Giuseppe RobertiIlaria Bettini

Ufficio stampa

Monica BisatoMichela Barbetta

Maria Teresa Ruzzi

Composto con caratteri

Andale MonoArial

Bodoni BookCourierChicago

Din MittelschriftHelvetica

New Baskerville

Stampato su carta

Fedrigoni Kilim 150 gFedrigoni Splendorgel 160 g

Carta di copertina

Fedrigoni Constellation Snow Bufalo 110 g

Fotolito e stampa

Gruppo Immagine Verona

Finito di stampare

Verona, 13 giugno 2001

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6 Maggio 2001