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LO HOBBIT Drammatizzazione adattata da Oratorio Santa Caterina (Imola) A livello metodologico suggeriamo di svolgere la drammatizzazione prima dei giochi e delle attività e può essere alternata a scene del film che consentano di aumentare il livello di coinvolgimento nell’ambientazione e facilitare così la linea narrativa delle scene di azione. Consigliamo il coinvolgimento dei ragazzi delle medie nell’interpetare i numerosi personaggi dei nani. 1° Puntata NARRATORE: In una caverna sotto terra viveva un hobbit. Non era una caverna brutta, sporca, umida, piena di resti di vermi, e neanche una caverna arida, spoglia, sabbiosa, con dentro niente per sedersi o da mangiare: era una caverna hobbit, cioè comodissima. Questo hobbit era veramente benestante ed il suo nome era Bilbo Baggins. Ma che cos’è un hobbit? Gli hobbit sono gente piccola, alti all’incirca la metà di un uomo, e più minuti dei nani barbuti. Gli hobbit non hanno barba, tendono a metter su un po’ di pancia, vestono di colori vivaci e non portano scarpe perché i loro piedi sviluppano piante naturalmente dure come il cuoio. Hanno lunghe e abili dita scure, facce giovanili e ridono con risa profonde, specialmente dopo pranzo. Poco o niente di magico c’è in loro tranne il modo comunissimo con cui spariscono silenziosamente e velocemente quando qualcuno li importuna. Adesso ne sapete abbastanza per andare avanti. Una mattina di molto tempo fa, Bilbo stava sulla porta della caverna fumando un’enorme pipa di legno e vide un vecchio con un bastone che si avvicinava. BILBO: Buon giorno! GANDALF: Che vuol dire? Mi auguri un buon giorno o vuoi dire che sarà un buon giorno che mi piaccia o no? Oppure significa che è un giorno in cui bisogna essere buoni? BILBO: Tutto quanto! E’ un bellissimo giorno per una pipata all’aperto. Se avete una pipa con voi, sedetevi e prendete un po’ del mio tabacco. NARRATORE: Bilbo, incrociando le gambe, fece con la pipa un bell’anello di fumo grigio che salì in aria senza rompersi.

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LO HOBBITDrammatizzazione adattata

da Oratorio Santa Caterina (Imola)

A livello metodologico suggeriamo di svolgere la drammatizzazione prima dei giochi e delle attività e può essere alternata a scene del film che consentano di

aumentare il livello di coinvolgimento nell’ambientazione e facilitare così la linea narrativa delle scene di azione.

Consigliamo il coinvolgimento dei ragazzi delle medie nell’interpetare i numerosi personaggi dei nani.

1° PuntataNARRATORE: In una caverna sotto terra viveva un hobbit. Non era una caverna brutta, sporca, umida, piena di resti di vermi, e neanche una caverna arida, spoglia, sabbiosa, con dentro niente per sedersi o da mangiare: era una caverna hobbit, cioè comodissima. Questo hobbit era veramente benestante ed il suo nome era Bilbo Baggins. Ma che cos’è un hobbit? Gli hobbit sono gente piccola, alti all’incirca la metà di un uomo, e più minuti dei nani barbuti. Gli hobbit non hanno barba, tendono a metter su un po’ di pancia, vestono di colori vivaci e non portano scarpe perché i loro piedi sviluppano piante naturalmente dure come il cuoio. Hanno lunghe e abili dita scure, facce giovanili e ridono con risa profonde, specialmente dopo pranzo. Poco o niente di magico c’è in loro tranne il modo comunissimo con cui spariscono silenziosamente e velocemente quando qualcuno li importuna. Adesso ne sapete abbastanza per andare avanti.Una mattina di molto tempo fa, Bilbo stava sulla porta della caverna fumando un’enorme pipa di legno e vide un vecchio con un bastone che si avvicinava.

BILBO: Buon giorno!GANDALF: Che vuol dire? Mi auguri un buon giorno o vuoi dire che sarà un buon giorno che mi piaccia o no? Oppure significa che è un giorno in cui bisogna essere buoni?BILBO: Tutto quanto! E’ un bellissimo giorno per una pipata all’aperto. Se avete una pipa con voi, sedetevi e prendete un po’ del mio tabacco.

NARRATORE: Bilbo, incrociando le gambe, fece con la pipa un bell’anello di fumo grigio che salì in aria senza rompersi.

GANDALF: Grazioso! Ma stamattina non ho tempo di fare anelli di fumo. Cerco qualcuno con cui condividere un’avventura che sto organizzando ed è molto difficile trovarlo.BILBO: Lo credo bene, da queste parti! Noi hobbit siamo gente tranquilla ed alla buona e non sappiamo che farcene delle avventure. Brutte, fastidiose, scomode cose! Fanno fare tardi a cena! Non riesco a capire cosa ci si trovi di bello!

NARRATORE: Ma il vecchio non si mosse. Stava fermo appoggiato al suo bastone, fissando lo hobbit senza dire niente, finchè Bilbo si sentì a disagio e si seccò.

BILBO: Buon giorno! Non vogliamo nessuna avventura qui! Grazie tante!

GANDALF: Però, quante cose sai dire col tuo “buon giorno!”. Adesso ti vuoi sbarazzare di me e pensi che il giorno non sarà buono finchè non me ne sarò andato.BILBO: Niente affatto caro signore! Vediamo un po’… non credo di conoscere il vostro nome…GANDALF: Si invece, mio caro signore… ed io conosco benissimo il tuo, signor Bilbo Baggins. E tu conosci benissimo il mio anche se non ricordi che sono io a portarlo! Io sono Gandalf e Gandalf vuol dire “me”!BILBO: Gandalf!? Figurarsi un po’! Quello stregone vagabondo che diede a mio nonno un paio di gemelli magici in diamanti che si staccavano solo se glielo si ordinava? Quel tipo che alle feste raccontava splendide storie di draghi, orchi giganti, principesse e tesori lontani? L’uomo che sapeva fabbricare fuochi d’artificio? Povero me! Proprio il Gandalf che spinse tanti ragazzi a partire per l’ignoto in cerca di pazze avventure…

NARRATORE: Era ormai molto tempo che il vecchio stregone Gandalf non si faceva più vivo da quelle parti. Aveva un bastone, un alto cappello blu a punta, un lungo mantello grigio, una sciarpa argentata sulla quale la lunga barba bianca ricadeva, e immensi stivali neri. Se di lui aveste sentito dire solo un decimo di quello che ho sentito io, vi aspettereste subito una storia fuori dal comune. Ma andiamo avanti…

GANDALF: Sono contento di vedere che ricordi qualcosa di me signor Baggins. Vorrà dire che ti darò ciò che mi hai chiesto.BILBO: Vi chiedo scusa… ma io non ho chiesto niente!GANDALF: Ti darò una bella parte in questa avventura, molto divertente per me, ottima per te e anche proficua. Se riuscirai a venirne fuori… Mi manca uno scassinatore!BILBO: Scusate! Io non voglio nessuna avventura, grazie! Ma venite a prendere un tè quando vi capita. Magari domani… sì, venite domani! Arrivederci!

NARRATORE: Detto questo lo hobbit si girò svignandosela per la porta rotonda della caverna e la chiuse, appena riuscì a farlo senza apparire maleducato. Dopo tutto, uno stregone, per di più anziano, resta sempre uno stregone e merita rispetto. Frattanto Gandalf stava ancora lì fuori dalla porta, ridendo silenziosamente, mentre con la punta del bastone fece uno strano segno sulla porta della caverna. A grandi passi poi si allontanò.

Il giorno dopo Bilbo aveva quasi dimenticato Gandalf quando, proprio all’ora del tè, il campanello della porta suonò furiosamente! Allora corse a mettere sù l’acqua, tirò fuori due tazze e andò in fretta ad aprire.

BILBO: Mi dispiace di avervi fatto attendere!

NARRATORE: Ma con grande stupore Bilbo vide che non si trattava affatto di Gandalf. Erano nani. Tredici nani con la barba infilata in cintura e occhi grandi e vivaci sotto il cappuccio. Si presentarono tutti con grande educazione.

NANI: Al vostro servizio signore!

NARRATORE: I loro nomi erano: Dwalin, Balin, Fili, Kili, Dori, Nori, Ori, Oin, Gloin, Bifur, Bofur, Bombur e Thorin. Quest’ultimo era il grande Thorin Scudodiquercia, discendente del lontano Thror e di Thrain il Vecchio.

BILBO: Ma… ecco… veramente…

THORIN: Thorin e compagni al vostro servizio signor Baggins!BILBO: Come conoscete il mio nome? Come siete giunti fino a qui?THORIN: Abbiamo riconosciuto il segno sulla porta.BILBO: La mia porta non ha segni!

NARRATORE: Bilbo, esterefatto, non sapeva più cosa dire. Chi erano questi nani che si presentavano alla sua porta? Cosa volevano da lui? Per lo stupore non li fece neanche accomodare e restarono tutti sulla soglia. Non si accorse nemmeno dell’arrivo di Gandalf alle loro spalle, il quale, senza farsi notare, cancellò il segno segreto che aveva messo sulla porta il mattino precedente.

GANDALF: Non è da te fare aspettare gli amici sullo zerbino!BILBO: Prego, prego… entrate pure!GANDALF: Direi che ci siamo tutti. Una bella compagnia, non credi?

NARRATORE: Entrati finalmente nella caverna di Bilbo, si accomodarono tutti attorno a un tavolo. Bilbo si sentiva completamente a terra e cominciava a chiedersi se la più sciagurata delle avventure non gli fosse piombata addirittura in casa.

2° puntataNARRATORE : Gandalf sedeva a capotavola coi tredici nani tutti intorno a lui. Bilbo sedeva su una seggiolina vicino al caminetto, mordicchiando un biscotto e cercando di fingere che tutto fosse perfettamente a posto e niente affatto un’avventura. I nani mangiavano e mangiavano, parlavano e parlavano, e il tempo passava. Alla fine spinsero indietro le sedie e Bilbo si mosse per raccogliere piatti e bicchieri. Thorin e Gandalf fumavano la pipa coi piedi sul parafuoco mentre i nani si misero a cantare e ballare. Ad un tratto Gandalf prese la parola.

GANDALF: Sssst! Cerchiamo di ricomporci. Che Thorin parli!THORIN: Gandalf, nani e signor Baggins! Ci siamo riuniti per discutere i nostri piani, le soluzioni, i mezzi, le strategie e le risorse. Tra poco, prima che spunti l’alba, intraprenderemo il nostro lungo viaggio, da cui qualcuno di noi, o forse ognuno di noi, può anche non ritornare! E’ un momento solenne. Il nostro scopo, non credo di sbagliare, è noto a tutti noi. Per lo stimatissimo signor Baggins può essere opportuna una sommaria e breve descrizione dello stato attuale delle cose.

NARRATORE: Il povero Bilbo non ce la faceva più a sopportarlo. Al “può anche non ritornare” cominciò a sentire un grido che saliva dentro di lui, e ben presto esplose come il fischio lacerante di una locomotiva che esce da un tunnel. Gandalf fece sprizzare una luce blu dall’estremità del suo magico bastone e nel bagliore si potè vedere Bilbo inginocchiato e tremante davanti al focolare. Poi cadde bocconi sul pavimento.

GANDALF: Che tipetto impressionabile! Gli vengono questi strani e buffi attacchi ma è uno dei migliori. Vedrete! Fiero come un drago in battaglia!GLOIN: Non discuto il fatto che secondo Gandalf questo hobbit sia tanto fiero, ma un urlo come quello in un momento di panico basterebbe a svegliare il drago e a far uccidere molti di noi. In realtà, se non fosse stato per il segno sulla porta, direi che siamo entrati nella casa sbagliata. Guardatelo! Sembra più un bottegaio che uno scassinatore…BILBO: Scusate se per caso ho sentito le parole che stavate dicendo. Non pretendo di capire di che cosa state parlando o il vostro riferimento agli scassinatori, ma credo che voi pensiate che io sia un inetto.Vi proverò il contrario! Comunque, non ho segni sulla porta perché è appena stata ridipinta e sono assolutamente sicuro che siate entrati nella casa sbagliata!GLOIN: Ti assicuro che sulla porta c’è un segno, quello comunemente usato nel mestiere. “Scassinatore cerca buon lavoro, eccitante e ragionevolmente remunerativo” : ecco come lo si legge di solito.GANDALF: Certo che c’è un segno! Ce l’ho messo io stesso e per ottime ragioni! Mi avevate chiesto di trovare un quattordicesimo uomo per la vostra spedizione, ed io ho scelto il signor Baggins. Se solo qualcuno si permette di dire che ho scelto l’uomo sbagliato, potete restare in tredici e avere tutta la sfortuna che vi pare! Se io dico che è uno scassinatore significa che lo è, e lo sarà al momento opportuno! Adesso basta con le chiacchere… Bilbo, ragazzo mio, và a prendere una lampada e illuminiamo un po’ questa.

NARRATORE: Gandalf estrasse un pezzo di pergamena che somigliava molto ad una mappa e la spiegò sulla tavola.

THORIN: E’ una pianta della Montagna. Non mi pare che ci aiuterà molto: ricordo ancora abbastanza bene quella zona e le terre vicine! E so dove si trovano Bosco Atro e la Brughiera Arida dove sono nati i grandi draghi.BALIN: C’è un drago segnato in rosso sulla Montagna, ma sarà abbastanza facile trovarlo… se mai ci arriveremo…NARRATORE: Gandalf ed i nani cominciarono a riflettere e ad escogitare le prime idee sulla spedizione. Bilbo appariva sempre più spaesato.

BILBO: Scusate?! Potrei avere una spiegazione chiara e semplice di ciò che dovrà accadere? Inoltre mi piacerebbe saperne di più sui rischi, sulle spese extra, sul compenso…THORIN: Bene! Cerca di seguire attentamente… Molto tempo fa, al tempo di mio nonno Thror, la nostra famiglia fu cacciata dal lontano Nord e ritornò con tutti i suoi beni a questa Montagna indicata sulla mappa. Scavando, trovarono molto oro e pietre preziose diventando ricchi e famosi, cosicchè mio nonno fu di nuovo Re sotto la Montagna. Erano dei gran bei giorni per noi! Il più povero aveva soldi da spendere e tutto il tempo libero che desiderava. Senza dubbio fu questo che attirò il drago. Devi sapere che i draghi rubano oro e gioielli a chiunque ne sia in possesso e fanno la guardia al bottino finchè vivono, cioè finchè non vengono uccisi. Al tempo, c’era un drago particolarmente avido, forte e malvagio chiamato Smog. Un giorno si levò in aria e volando giunse sino alla Montagna. La prima cosa che sentimmo di lui fu un rumore come d’uragano. Distrusse tutto e la Montagna era coperta da una nube di fuoco. Quei pochi tra noi che erano fuori al sicuro si sedettero e piansero, maledicendo Smog. Ora è però giunto il momento di riprenderci ciò che ci appartiene di diritto.BILBO: Che ne dite di un lett? E domani vi preparo una buona colazione prima che partiate.Accidenti! Ma io cosa centro in tutto questo?THORIN: “Prima che partiamo vuoi dire. Non sei tu lo Scassinatore?”GANDALF: Ragazzo, tu sarai indispensabile! Parola di stregone.BILBO: Ora però sono distrutto. E’ tutta la notte che discutiamo e mangiamo. Vado a dormire.

NARRATORE: Bilbo non era più tanto sicuro che al mattino dopo sarebbe partito per un viaggio. Mentre giaceva a letto poteva udire Thorin che cantava tra sé e sé e finalmente si addormentò. Il mattino seguente si svegliò molto tardi e non trovò più nessuno in casa.

BILBO: Non essere pazzo Bilbo Baggins! Pensare ai draghi e a tutte quelle bizzarre assurdità all’età tua! Le avventure sono brutte cose.

NARRATORE: Bilbo cominciò a fischiettare forte e a dimenticare quanto era accaduto la notte precedente. Stava per mettersi davanti a un’abbondante colazione quando…

GANDALF: Vecchio mio, ma quando ti decidi a venire? E la partenza di buon ora dov’è finita? Non potevano aspettarti quindi ti hanno lasciato quel messaggio.BILBO: Che messaggio?GANDALF: Per i grandi Olifanti! Ma che hai stamattina? Non hai spolverato la mensola del camino?BILBO: E che c’entra la mensola?GANDALF: Se tu avessi spolverato la mensola, avresti trovato questo proprio sotto l’orologio.

NARRATORE: Gandalf porse a Bilbo un bigliettino scritto su carta intestata. Bilbo lo prese e lo lesse attentamente, quasi spaventato.

“Da Thorin e Compagnia a Bilbo, lo Scassinatore! Ti ringraziamo per l’ospitalità e accettiamo la tua assistenza professionale. Questi sono i termini: pagamento in contanti alla consegna, a un quattordicesimo del guadagno totale (se ce ne sarà); tutte le spese di viaggio assicurate in ogni caso; spese funebri a carico nostro o dei nostri rappresentanti.Ritenendo inutile disturbare il tuo pregiato riposo, abbiamo provveduto in anticipo a fare i preparativi necessari e rimarremo in attesa della tua insigne persona alla Locanda del Drago Verde, a Lungacque alle undici precise.”

GANDALF: Hai solo dieci minuti di tempo. Ti toccherà correre.BILBO: Ma…GANDALF: Non c’è tempo!BILBO: Ma…GANDALF: Non c’è tempo neanche per questo! Sbrigati!

NARRATORE: Fino alla fine dei suoi giorni Bilbo non riuscì mai a ricordare come fece a trovarsi fuori di casa senza cappello, bastone, un po’ di denaro, e lasciando tutto in disordine. Proprio allora i nani sbucarono da dietro l’angolo della strada cavalcando dei pony. Fu così che si misero in viaggio in una bella mattinata di fine aprile.

3° PuntataNARRATORE: La compagnia, lasciatasi alle spalle i territori della Contea degli hobbit, s’inoltrò nelle Terre Solitarie dove non c’erano più né persone né locande e le strade andavano costantemente peggiorando.

BILBO: E pensare che a momenti è giugno! Guarda come piove, sono tutto inzuppato! Accidenti agli scassinatori e a tutto quello che ha a che fare con loro! Quanto vorrei essere a casa nella mia bella caverna accanto al fuoco, con la cuccuma che comincia a fischiare… Scusate? Non potremmo fare una sosta?

NARRATORE: I nani non smettevano di avanzare, senza girarsi mai, ignorando completamente lo hobbit.

BILBO: Ma voi la fatica non la sentite? Accidenti quanto correte! Se non ve ne foste accorti, starebbe piovendo a dirotto. Per non parlare poi della fame… Ehi laggiù?! Avete capito?

NARRATORE: Povero Bilbo! Lasciato solo in coda al gruppo come un peso da trascinare! Avrebbe potuto parlare, sbraitare e lamentarsi per ore ma non sarebbe in ogni modo servito a niente.Era quasi notte. Il vento squarciò le nuvole grigie e una vaga luna apparve sopra le colline. Finalmente smise di piovere.

THORIN: Dove troveremo un posto asciutto per dormire?DORI: Gandalf cosa ne pensa?NORI: Perché non provi a chiederglielo invece di immaginare quello che può pensare!NARRATORE: Fu solo allora che si accorsero che Gandalf non c’era. Fino a quel punto li aveva sempre seguiti senza mai dire se fosse anche lui dei loro o se si fosse limitato ad accompagnarli per un po’.

THORIN: Ma dov’è finito Gandalf?DWALIN: Era qui fino poco tempo fa!DORI: Proprio quando uno stregone ci sarebbe stato utile, noi lo perdiamo!NORI: Ha mangiato più di tutti e riso più di tutti e ora… semplicemente Sparito!

NARRATORE: Alla fine decisero che avrebbero dovuto accamparsi dov’erano. Sedevano tutti lì, in una piccola radura asciutta riparata da alberi, bagnati, stremati e borbottando fra loro. Oin e Gloin cercavano di accendere un fuoco.

OIN: Dai, sfrega più forte!GLOIN: Cosa credi che stia facendo? Tu, piuttosto, soffiaci un po’ sopra…OIN: Guarda che sto già soffiando! E’ colpa del legno che hai scelto. Non vedi che è tutto bagnato?GLOIN: Allora la prossima volta il legno te lo scegli da solo, caro il mio bel saputello!NORI: Piantatela una buona volta e guardate là! Mi sembra di avere visto una luce…DORI: E’ vero, è vero! L’ho vista anch’io. E’ una luce rossastra.NORI: Qualcuno di noi potrebbe andare a vedere di cosa si tratta.THORIN: Queste parti nessuno le conosce bene e sono troppo vicine alle montagne. Al giorno d’oggi pochi viaggiatori percorrono questa strada. Le vecchie mappe sono inutili: le cose sono peggiorate molto. Andando avanti, meno curiosi saremo e meno guai avremo!GLOIN: Dov’è andato a finire Gandalf?OIN: Ha scelto un bel momento per sparire!NORI: Un momento! Abbiamo sempre lo hobbit con noi…DORI: E’ vero! Adesso tocca allo scassinatore.BILBO: Ma veramente…THORIN: Niente ma! Devi andare a scoprire tutto su quella luce: a che serve, da dove viene, cosa la produce… Corri e, se tutto va bene, sbrigati a tornare. Altrimenti, torna quando puoi! Se sei in difficoltà, fai due volte il verso della civetta e una volta quello del gufo. Faremo il possibile per aiutarti.

NARRATORE: Bilbo dovette andare, prima di poter spiegare che non era capace di fare neanche una volta sola il verso di qualsiasi uccello. Ma ad ogni modo, gli

hobbit si muovono molto silenziosamente nei boschi senza fare alcun rumore, sicchè Bilbo cominciò ad avanzare nell’oscurità.

NARRATORE: Bilbo camminava tutto teso e rasente l’erba verso la luce rossa. Credo che neanche una donnola avrebbe mosso un baffo al suo passaggio. Così arrivò proprio accanto al fuoco, poiché di un fuoco si trattava, senza disturbare nessuno. Vi erano tre persone grandi e grosse sedute attorno, che arrostivano del montone su lunghi spiedi di legno leccandosi il sugo che colava dalle dita. Che schifo! Bilbo rabbrividì dal disgusto e continuò a rimanere nascosto perché, nonostante conducesse una vita ritirata, aveva capito subito di essere capitato nel bel mezzo della cena di tre Troll. I Troll, per chi non lo sapesse, erano creature grandi e grosse, sempre affamate, non troppo intelligenti ma molto pericolose. Era molto facile riconoscerle perché il loro linguaggio risultava sempre sgrammaticato e pieno di strafalcioni.

BERTO: Montone ieri, montone oggi e che mi ci caschi un occhio in mano se non ci si avremo montone pure domani!MASO: Neanche un pezzettuccio da niente di carne d’uomo ci abbiamo avuto di questi tempi!BERTO: Che diavolo gli è venuto in mente a Guglielmo di portarcisi da queste parti! Tra un po’ rimanessimo anche senza bere! – (scuotendo Guglielmo che sta bevendo dall’enorme boccale)GUGLIELMO: Chiudi il becco Berto! Che ti credi che la gente passa di qua solo per farsi mangiare da te e da Maso? Da quando siamo scenduti dalle montagne vi siete già divorati un intero paese e ancora non siete contenti? Vi ricordo che ci fubbero tempi in cui mi avreste ringraziato per un piccolo pezzetto di montone tenerello come questo!

NARRATORE: Dopo aver udito tutto questo, Bilbo doveva fare qualcosa all’istante: o sarebbe dovuto tornare silenziosamente indietro ad avvertire i nani, oppure avrebbe dovuto fare una rubacchiatina veloce e repentina. Uno scassinatore di prim’ordine a questo punto avrebbe svuotato le tasche ai Troll e portato via il montone dallo spiedo. Bilbo era allarmato ed impaurito ma, nonostante tutto, non se la sentiva di tornare dagli altri a mani vuote. Così, dopo avere strisicato dietro un albero, infilò la mano nella tasca di Guglielmo dove trovò un borsellino gonfio e pesante. Mentre lo estraeva, quando credeva ormai di avercela fatta, Guglielmo si girò.

GUGLIELMO: Ehi! Che fai? Che mi cascattero gli occhi in mano… Berto, guardo cosa ho beccato! (afferrandolo per il collo e sollevandolo)BERTO: Che cos’è?GUGLIELMO: Che diavolo ne so! Che cosa sei?BILBO: Bilbo Baggins, uno scass… ehm… uno hobbit!MASO: Uno scasshobbit?!GUGLIELMO: E comunque cos’ha da spartire uno scasshobbit con la mia tasca?MASO: Si potettero cucinare gli scasshobbit?BERTO: Ci si può provacchiare. Vacci a prendermi uno spiedo!GUGLIELMO: Non ti riempirebbe neanche la bocca!BERTO: Forse c’è qualcun altro con lui e potremmo farmi uno spezzatino! Ehi tu, scasshobbit! C’è qualche altro spione qui attorno?BILBO: Si, tanti… cioè… no, proprio nessuno!BERTO: Che vuoi dicere?BILBO: “e per piacere non cucinatemi, buoni signori! Io stesso sono un buon cuoco più bravo a cucinare di quanto lo sia essere cucinato, non so se mi spiego!

Cucinerò benissio per voi e vi farò un’ottima colazione se non mi mangiate per cena!GUGLIELMO: Povera canaglia! Lascialo andare!BERTO: Non prima che abbia detto cosa significa “tanti” e “proprio nessuno”!GUGLIELMO: Non te lo permettessi! Sono stato io a catturarlo!BERTO: Piantala pancione!GUGLIELMO: Cosa hai detto?!

NARRATORE: Allora scoppiò un pandemonio e Bilbo ebbe ancora abbastanza presenza di spirito da sgattaiolare fuori dai loro piedi prima che cominciassero ad azzuffarsi come bestie. Presto Berto e Guglielmo furono serrati l’uno nelle braccia dell’altro, rotolandosi a terra fra pugni e calci, mentre Maso li bastonava entrambi con un ramo per ricondurli alla ragione!! Bilbo, stremato ed ansimante, si accovacciò nascosto in disparte. Proprio nel mezzo della lotta arrivarono i nani che avevano udito il fracasso. I Troll, vedendo i nani, smisero subito di menarsi.

BERTO: Presto Maso, prendi dei sacchi!MASO: Tanti e nessuno, è proprio vero! Nessuno scasshobbit ma tanti di questi nani. Ecco come stanno le cose!BERTO: Forza! Non lasciamoceli scappare!MASO: Così imparano!

NARRATORE: Tutti i nani vennero catturati e ben legati nei sacchi. Bilbo aveva tentato di fare qualcosa ma un calcione di Maso lo spedì in cima ad un cespuglio. I Troll, terminata la lotta, si sedettero e cominciarono a discutere su come cucinarli. Fu proprio allora che Gandalf tornò. Ma nessuno lo vide.

VOCE DI GANDALF: E’ stupido arrostirli subito. Andremmo avanti tutta la notte.BERTO: Non ricominciare la discussione Guglielmo.GUGLIELMO: Ma chi discute?BERTO: Tu!GUGLIELMO: Sei un bugiardo!MASO: Piantatela! GUGLIELMO: Si, calmiamoci. Forse sarebbimo meglio bollirli…VOCE DI GANDALF: E’ stupido anche bollirli! Non abbiamo acqua e ci vuole un sacco di tempo per arrivare fino al pozzo.BERTO: Chiudi il becco! Puoi andarci tu a prendere l’acqua!MASO: Chi è che discute a parte te? Cosa vuoi da me?GUGLIELMO: Sei uno zoticone!MASO: Zoticone sarai tu!VOCE DI GANDALF: Su che nano ci sediamo per schiacciarlo?BERTO: Meglio sedersi per primo sull’ultimo arrivato.MASO: Non parlare da solo! Ma qual è l’ultimo arrivato?BERTO: Quello coi calzini gialli.VOCE DI GANDALF: Sciocchezze! E’ quello coi calzini grigi.BERTO: Sono sicurissimo che il colore era giallo!GUGLIELMO: Infatti era giallo.BERTO: Allora perché dicetti che era grigio?GUGLIELMO: Io non l’avetti mai detto. L’ha detto Maso!MASO: Sei impazzito? Ma se sei stato tu!BERTO: Siamo due contro uno, perciò chiudi il becco!GUGLIELMO: Adesso basta! La notte sta finendo e l’alba arriva presto. Sbrighiamoci!VOCE DI GANDALF: L’alba vi prenda tutti e sia di pietra per voi!

NARRATORE: In quel momento la luce apparve sopra la collina e i Troll rimasero immobili, mutati in grandi pietre. Infatti i Troll devono trovarsi sotto terra prima dell’alba o ritornano alla sostanza rocciosa di cui sono fatti, che non li farà muovere mai più. Gandalf avanzò da dietro un albero molto soddisfatto: era stata la sua voce a fare litigare i Troll e a far loro perdere tempo finchè non fosse ritornata la luce. Dopo aver aiutato Bilbo a scendere dal cespuglio, Gandalf liberò tutti i nani e insieme ascoltarono il resoconto di Bilbo sull’accaduto.

4° PuntataNARRATORE: Il viaggio proseguiva non privo d’inconvenienti e d’incontri spiacevoli. Giunsero così alle Montagne Nebbiose. C’erano molti sentieri e molti passi sopra di loro, ma la maggior parte dei sentieri si rivelarono delle illusioni che non portavano in alcun posto. I nani e l’hobbit, aiutati dalla sapiente memoria di Gandalf, presero la strada giusta per il passo giusto. Era un sentiero difficile e tortuoso, lungo e solitario. Voltandosi, potevano vedere le terre che avevano lasciato e Bilbo sapeva che molto lontano, ad occidente, c’era il suo paese con la sua piccola e tranquilla caverna hobbit. La compagnia proseguiva in fila indiana: Gandalf e Thorin in testa, gli altri dietro. Bilbo, come al solito, era in coda aggrappato a Dori ormai entrambi esausti. Tutto ad un tratto Dori venne agguantato alle spalle e, gridando, cadde. Lo hobbit gli rotolò giù dalla schiena, battè la testa su una roccia dura e perse conoscenza. Quando aprì gli occhi, si chiese se li avesse veramente aperti: infatti il buio non era meno fitto di quando li teneva chiusi. Non c’era nessuno vicino a lui!

BILBO: Che è successo? Dove sono capitato? Accidenti è tutto buio! Chissà dove saranno gli altri.

NARRATORE: Molto lentamente si mise a carponi finchè toccò una parete. Sembrava un tunnel. Avanzò strisciando per un po’, finché la mano andò a sfiorare per caso qualcosa che al tatto sembrava un sottile anello di metallo freddo. Bilbo era a un punto cruciale della sua carriera da scassinatore ma non lo sapeva.

BILBO: E questo cos’è? Sembrerebbe un anello… chissà a chi appartiene… posso anche prenderlo, per quel che pesa… ma guarda te dove sono finito!

NARRATORE: Bilbo decise di avanzare finchè non si trovò a camminare con i piedi dentro a dell’acqua. Non capiva se era una pozza che ristagnava o un ruscello sotterraneo. Era invece un lago, ma lui non poteva saperlo. Qui, in un isolotto al centro del lago, viveva un essere piccolo e viscido. Non si sa da dove venisse, né chi o che cosa fosse. Aveva due grandi occhi rotondi e pallidi nel viso scarno e, silenziosamente, andava in giro sul lago con una barchetta. Come remi usava i suoi lunghi piedi. Adorava mangiare pesci ma anche la carne non gli dispiaceva: quando avvistava una preda, la assaliva alle spalle strangolandola. Fu lui a vedere Bilbo e ne rimase incuriosito.

GOLLUM: Benedici e aspergi, tesssoro mio! Mi sssa che quesssta è carne di prima scelta. Finalmente un bocconcino prelibato Gollum!BILBO: Chi sei?GOLLUM: Che cosa sssarà, tesssoro mio?

NARRATORE: Gollum, non avendo mai nessuno con cui parlare, si rivolgeva a se stesso quando diceva “tesssoro mio”.

BILBO: Sono il signor Bilbo Baggins. Ho perso i nani, ho perso lo stregone e non so dove sono.GOLLUM: Che cosss’ha in mano?BILBO: Una spada forgiata a Gondolin!GOLLUM: Ssss! Forse dovremmo sederci qui e chiaccherare un pochettino, tesssoro mio. Gli indovinelli gli piacciono, forse gli piacciono, non è vero?BILBO: Certo che mi piacciono! Mi vuoi forse sfidare? GOLLUM: Il tesssoro chiacchera con gli indovinelli.BILBO: Forza, comincia tu!

GOLLUM: Radici invisibili ha, più in alto degli alberi sta, lassù fra le nuvole va e mai tuttavia crescerà.BILBO: Facile! E’ la montagna.GOLLUM: Indovina cosssì facilmente? Deve fare a gara con noi, tesssoro mio! Se il tesssoro domanda e lui non risponde, noi lo mangiamo. Se lui domanda e noi non rispondiamo allora gli faremo vedere la via d’uscita!BILBO: D’accordo! Ascolta: trenta bianchi destrier su un colle rosso battono e mordono ma nessuno si è mosso.GOLLUM: Bazzecole! I denti tesssoro mio! Non ha voce e grida fa, non ha ali e a volo va, non ha denti e morsi dà, non ha bocca e versi fa.BILBO: Il vento naturalmente! Un giorno un occhio in un azzurro viso vide un altro occhio dentro un verde viso: “Quell’occhio è come me, però è laggiù, mentre il mio occhio se ne sta quassù”.GOLLUM: Sss… sss… sss! Vuol dire il sole sulle margherite, tesssoro mio!

NARRATORE: La sfida continuò, indovinello dopo indovinello, e Bilbo cominciava ad innervosirsi. Non se ne ricordava più mentre Gollum lo incalzava.

GOLLUM: Devi farci una domanda, tesssoro mio, sssì… domanda, domanda!

NARRATORE: Bilbo non sapeva più che fare e, soprattutto, non sapeva più cosa domandare. Ad un tratto si infilò una mano in tasca.

BILBO: Che cos’ho in tasca?GOLLUM: Non vale! Non vale, tesssoro mio!BILBO: Avanti! Che cos’ho in tasca?GOLLUM: Devi farci dare tre risposte, tesssoro mio! Tre risposte!BILBO: Benissimo!GOLLUM: Mani.BILBO: Sbagliato!GOLLUM: Coltello.BILBO: Sbagliato!GOLLUM: Sss… sss… spago oppure niente!BILBO: Sbagliate tutte e due! Ora mantieni la tua promessa. Mostrami la via per uscire.GOLLUM: Davvero tesssoro? Abbiamo detto che avremmo mostrato la via d’uscita all’odioso signor Baggins. Aspetta ancora un momento. Sss… devo andare a prendere qualcosa che ci aiuterà.

NARRATORE: Gollum tornò sul suo isolotto a cercare l’unica cosa preziosa che possedeva: un anello magico. Gli serviva perché una volta infilato al dito, permetteva a chi lo indossava di diventare completamente invisibile. Dopo lunghe e vane ricerche, non trovò nulla. In preda alla collera ritornò da Bilbo perché si ricordò che lo hobbit non gli aveva rivelato cosa nascondesse in tasca. Un bruttissimo presentimento lo assaliva.

GOLLUM: Che cosssa ha in tasca il signor Baggins? Devi dircelo! Che cosssa hai in tasca?!

NARRATORE: Bilbo non poteva indovinare cosa avesse sconvolto a tal punto Gollum, ma, capendo che le cose si stavano mettendo male, scappò. Gollum lo inseguì e, mentre stava per acchiapparlo, Bilbo mise distrattamente una mano in tasca e l’anello gli si infilò al dito. Lo hobbit scomparve alla vista di Gollum che lo superò senza accorgersene.

GOLLUM: Maledetto! Maledetto quel Baggins! E’ scomparso! Che cos’ha in tasssca? Oh sì che indoviniamo, tesssoro mio. L’ha trovato, ha trovato il mio regalo di compleanno.

NARRATORE: Finalmente anche Bilbo cominciava a capire e si rese subito conto di che grande potere si era fortunosamente impadronito. Gollum, non avendo più l’anello a proteggerlo, scappò, conducendo così lo hobbit che lo stava seguendo all’uscita di quell’interminabile caverna. Si trovò così su un sentiero sassoso dall’altra parte delle Montagne Nebbiose e, dopo aver girovagato per un po’, riconobbe la voce di Gandalf. Poiché indossava ancora l’anello, nessuno poteva vederlo.

GANDALF: Dopo tutto è mio amico e come persona non è niente male. Mi sento responsabile verso di lui. Ah, come vorrei che non l’aveste perso! Come ti è venuto in mente di lasciarlo cadere e di andartene Dori?DORI: Anche tu l’avresti lasciato cadere se un orco ti avesse improvvisamente afferrato le gambe da dietro!BILBO: Tranquilli! Ecco lo scassinatore!

NARRATORE: Bilbo si era sfilato l’anello proprio quando si trovava in mezzo alla compagnia. Tutti rimasero stupefatti e sorpresi e gridarono dalla gioia. La reputazione dello hobbit presso i nani crebbe considerevolmente: non riuscivano infatti a spiegarsi come avesse fatto a ricomparire così improvvisamente senza che nessuno, Gandalf compreso, se ne accorgesse. Bilbo, per il momento, decise di non rivelare niente dell’anello e si limitò a raccontare solo gli altri avvenimenti.

Puntata n° 5NARRATORE: Il giorno seguente partirono prima dell’alba, anche se la loro notte era stata breve. Appena fece luce poterono vedere la foresta farsi più vicina, quasi stesse per venire loro incontro o li aspettasse come un muro nero e minaccioso dinanzi a loro. Gli uccelli cantavani di meno e non si vedeva più nessun cervo; erano spariti persino i conigli selvatici. Nel pomeriggio raggiunsero le prime propaggini di Bosco Atro: era un luogo tenebroso, fatto di alberi con grossi tronchi nodosi e rami contorti, foglie scure ed edera che strisciava al suolo.

GANDALF: Ebbene, questo è Bosco Atro! La foresta più grande del mondo settentrionale. Spero che il suo aspetto vi piaccia…THORIN: Facci strada Gandalf.GANDALF: No ragazzi, adesso tocca a voi. Ho degli affari importanti da sbrigare a sud e sono già in ritardo. E’ probabile che ci incontreremo ancora prima che tutto sia finito. E’ però anche probabile il contrario: questo dipende dalla vostra fortuna, dal vostro coraggio e dal vostro buon senso. Mando con voi il signor Baggins: vi ho

già detto che è più in gamba di quanto immaginiate e ve ne accorgerete da soli tra non molto. Non siate tristi. Pensate al tesoro che vi aspetta!THORIN: Se le cose stanno così… addio Gandalf.GANDALF: Addio! Addio a voi tutti! Adesso la strada va dritta dentro la foresta. Vi do un ultimo consiglio: non allontanatevi mai dalla pista! Se l’abbandonerete, ci sarà una sola possibilità su mille che la ritroviate di nuovo e che usciate da Bosco Atro sani e salvi.BILBO: Ma dobbiamo proprio attraversarlo?GANDALF: Certo che sì! Non ti permetterò di fare marcia indietro proprio adesso signor Baggins! Devi badare a tutti questi nani in vece mia.

NARRATORE: Gandalf lasciò la compagnia che, seguendo il sentiero, si addentrò nel bosco. Ben presto la luce all’ingresso fu come un piccolo foro luminoso molto lontano, e il silenzio era così profondo che pareva che i loro passi risuonassero sordi nel terreno. Di tanto in tanto un esile raggio di sole compariva sottile davanti a loro. Presto però, cessò del tutto e si fece buio. I giorni passavano ed il cibo scarseggiava. Non rimaneva altro da fare, ormai, che stringere la cinghia attorno allo stomaco vuoto, issarsi in spalla le bisacce vuote e trascinarsi faticosamente lungo il sentiero senza grandi speranze di arrivare mai alla fine prima di cadere a terra e morire di fame. Proprio in quel momento Balin lanciò un grido.

BALIN: Che cos’era? Mi è parso di vedere un bagliore di luce nella foresta.BOMBUR: Sembra un banchetto.THORIN: Un banchetto non servirebbe a niente, se non ne ritornassimo mai vivi…BOMBUR: Ma senza un banchetto non rimarremmo in vita molto a lungo!BALIN: Perché non mandiamo una spia a vedere di cosa effettivamente si tratta?THORIN: Lo ripeto: è troppo pericoloso! Dobbiamo proseguire sul sentiero.BOMBUR: Ma stiamo morendo di fame!

NARRATORE: Alla fine, nonostante tutti gli avvertimenti, la fame li fece decidere. Si avvicinarono furtivamente e videro uno spiazzo. C’erano molte persone che, stando all’aspetto, sembravano elfi. Nel mezzo c’era un grande fuoco e tutti mangiavano, bevevano e ridevano allegramente. Il profumo degli arrosti era così incantatore che ciascun nano balzò in avanti ma, appena misero piede nello spiazzo, tutto svanì nel nulla!

BOMBUR: Ma… non capisco… dove sono gli arrosti?BALIN: E’ sparito tutto! Come può essere successo?THORIN: Era solo un’allucinazione! Siamo stati proprio degli stupidi! BALIN: Non ci resta che tornare indietro.THORIN: Sì, ma da che parte?

NARRATORE: Ovviamente avevano completamente dimenticato in quale direzione si trovasse il sentiero. Ricordando gli avvertimenti di Gandalf, si resero conto di essersi persi. Cercarono allora di radunarsi, e fu così che ebbero di nuovo una sgradita sorpresa.

BALIN: Dov’è finito Bilbo?BOMBUR: Credevo fosse con te!THORIN: Accidenti, è troppo buio! Signor Baggins! Signor Baggins!BOMBUR: Siamo qui hobbit! Vieni fuori!

NARRATORE: Questo fu uno dei momenti più orribili. Bilbo stava seduto con la schiena contro un albero, profondamente immerso nei suoi pensieri. Ad un certo punto avvertì che qualcosa lo stava toccando: era una fibra lunga e robusta che in

un istante gli avvolse le gambe ed un braccio. Improvvisamente si trovò di fronte un ragno dalle dimensioni notevoli. La lotta per liberarsi fu tremenda: il ragno venne colpito da calci e pugni, indietrggiò per un attimo e fu sconfitto e ucciso da un colpo di spada inferto con precisione dallo hobbit. Bilbo si stupì di se stesso e della sua prontezza. L’aver ucciso il ragno gigante fu molto importante per lui e si sentì subito molto più fiero e audace. Decise allora di cercare gli altri e, poiché nel Bosco Atro regna sempre l’oscurità, si affidò al suo udito eccezionale. Ad un tratto percepì delle grida, infilò l’anello al dito e con molta cautela le seguì. Giunse così in un punto in cui diversi ragni giganti si erano radunati e parlavano fra loro dei nani.

RAGNO 1: E’ stata una dura battaglia ma ne è valsa la pena!RAGNO 2: Però! Che razza di pellaccia dura hanno per proteggersi! Scommetto che all’interno c’è del buon succo…RAGNO 3: Eccome! Saranno dei bocconcini da re, dopo essere stati appesi per un po’.RAGNO 2: Non tenerli appesi troppo a lungo. Non sono grassi come dovrebbero.RAGNO 1: Ammazzali adesso e poi lasciali appesi morti.RAGNO 3: Sono già morti! Te lo garantisco io.RAGNO 1: Non sono morti per niente. Ne ho visto uno muoversi proprio adesso!

NARRATORE: Bilbo allora scorse una dozzina di fagotti che pendevano da un ramo e fu pietrificato dall’orrore. Decise che era arrivato il momento di agire. Guardandosi attorno, per quel che poteva, vide che c’erano molte pietre e ne raccolse alcune. Lo hobbit era un asso nel lanciare i sassi perché fin da piccolo si era sempre allenato a colpire gli scoiattoli in movimento. Con le prime due pietre uccise subito due ragni centrandoli in testa e, poiché l’anello lo rendeva invisibile alla loro vista, essi furono presi dal panico. Muovendosi con grande agilità, li attirò in disparte con grida e filastrocche ironiche ed ebbe così il tempo di liberare i nani dalle ragnatele. Per evitare però di rivelare il suo segreto, si sfilò l’anello dal dito.

BILBO: Venite giù! Venite giù! I ragni stanno tornando. Non state lì a farvi intrappolare! Tra un minuto scomparirò e cercherò di tenerli impegnati. Voi scappate dirigendovi da quella parte!

NARRATORE: Improvvisamente si infilò l’anello e con grande stupore dei nani sparì. Essi, che avevano comunque afferrato il piano di Bilbo, si serrarono tutti insieme e scagliarono una pioggia di sassi contro i ragni, abbattendone alcuni. Poi fuggirono dove lo hobbit aveva indicato loro. Bilbo invece intraprese un’ultima e furibonda lotta aiutandosi anche con la spada. Fu un’impresa terribile, quasi interminabile, ma alla fine i ragni si arresero e tornarono alle loro oscure dimore.

BALIN: Sei stato eccezionale signor Baggins! Ma come hai fatto a sparire?BOMBUR: Già… come hai fatto?BILBO: Veramente… ecco…THORIN: Non vorrai tenerci all’oscuro dei poteri magici che possiedi, vero?

NARRATORE: Bilbo cominciò a spiegare nei minimi particolari la storia di Gollum e del ritrovamento dell’anello. I nani cominciavano a provare per lui un grande rispetto e una grande ammirazione: sapevano fin troppo bene che se non fosse stato per lo hobbit sarebbero tutti morti. Ormai distrutti e sfiniti, decisero di coricarsi lì dov’erano e, ben presto, caddero tutti in un sonno profondo.

PUNTATA N° 6Bilbo entra nell’antro di Smaug.(questa scena si può far vedere nel film subito dopo averla recitata, data la difficoltà a rendere ambientazione e atmosfera senza ridicolizzare)

BILBO: (pauroso) non è casa.. non è casa…(sottofondo musicale… per creare atmosfera/ monete e altri oggetti per terra su cui Bilbo cammina lentamente.. scricchiolii)Bilbo prende inmano molti oggetti BILBO: “e questo cos’è?” “Archingemma…mmm.. un grosso gioiello bianco...dove sarà..”(SMAUG è interpretabile da animatori sotto un lenzuolo nero che formano le ali e la coda)Bilbo mentre smaug si sveglia si mette l’anello del potere.SMAUG: “Allora… avverto il tuo odore.. sento il tuo respiro” “dove sei.. dove sei!”SMAUG: “Avanti… non essere timido..mostrati alla luce! C’è qualcosa in te.. qualcosa che porti! Una cosa fatta di.. ORO! MI SEMBRA QUASI UN TESSORO!”SMAUG: Eccoti qua! Ladro nell’ombra!BILBO: “Non sono venuto a derubarti o Smaug… l’ine-inestimabilmente ricco.. volevo solo osservare la tua magnificenza per .. vedere.. se eri davvero così grandioso come dicono i racconti!” “ io sigh non ci credevo!” (impaurito).SMAUG: “E ci credi ora?!”BILBO: “Sinceramente.. i racconti le canzoni.. non rendono giustizia alla tua enormità o Smaug l’immenso!”SMAUG: “Credi che le lunsinghe ti terranno in vita?!!”BILBO: “No!”SMAUG: “No infatti! Sembra che tu conosca il mio nome… ma non rammento di aver fiutato la tua specie prima d’ora… chi sei tu? Da dove provieni?!”(Bilbo vede l’Archingemma…)BILBO: “Io … io..io provengo da Sotto il Colle!”SMAUG: “Sotto colle?BILBO: “Sopra i colli e sotto i colli ho camminato! E – e sono colui che viaggia non visto! Io sono.. portafortuna! Risolvo enigmi!”SMAUG: “Magnifici titoli! Continua!”BILBO: “Cavalca barili!”SMAUG: “Barili? Questo sì che è interessante! E che ne è dei tuoi piccoli amici… NANI.. dove si nascondono?”BILBO: “Nani? No no..! niente nani qui! Hai preso un’abbaglio!

SMAUG: “ti hanno mandato qui a fare il lavoro sporco per loro mentre sono lì fuori! Sei un ladro e un bugiardo! Conosco l’odore dei nani! Più di qualunque altro! Sono attratti dai tesori come le mosche dalla carne morta!Pensavi che non sapessi che questo giorno sarebbe arrivato!!?”RUGGITO DI SMAUG

(esterno grotta)KILI: Era un terremoto?”BALIN: “Quello ragazzo mio.. era un drago.”

PUNTATA N° 7 (visione della scena dei nani che affrontano Smaug, la

desolazione di Smaug)

Narratore: Nell’assedio di Pontelagolungo, Bard gioca la sua vita per affrontare il drago Smaug e salvare il suo popolo e il figlio lo segue sulla torre. Ha una sola possibilità: scagliare l’ultima freccia capace di colpire un Drago. Si narrerà per secoli e secoli come questo gesto di grande coraggio e Fede abbia potuto cambiare le sorti della Terra di Erebor. La situazione si stava riscaldando e Smaug sembrava invincibile… quando..

FIGLIO: papà!!BARD: Bil,che cosa fai?!dovevi andare via!perche non sei andato via?!FIGLIO:sono qui in tuo aiutoBARD: NO!nulla può fermarlo adesso!FIGLIO: questa forse si!(mostrando la freccia di ferro)BARD: ah(sguardo dolce)!Bil torna indietro!vattene via da qui ORA!FIGLIO: papà,attento!(il drago distrugge un pezzo del campanile)BARD: BIIIL!(il figlio sta per cadere,il padre lo aiuta)SMAUG: E tu chi sei?!tu che osi metterti contro di me,questo si che è un peccato,che cosa farai ora uomo dell'arco?!ormai sei abbandonato,nessun aiuto arriverà,quello è tuo figlio non puoi salvarlo dalle fiamme,lui brucerà!BARD: Bil stai fermo(mettendo l'arco di ferro sulla sua spalla per prendere la mira)SMAUG: cosa fari ora per sfidarmi?!NON TI RESTA ALTRO CHE LA MORTEEE!BARD: Bil guardami!devi guardarmi!un po' più a sinistra(bil si sposta e poi arriva il colpo di grazia al drago,il drago cadendo a terra urta contro il campanile facendolo cadere)BARD: BIL REGGITI!!

PUNTATA N° 8NARRATORE: Dopo l’epica battaglia contro Smaug i nostri eroi non erano al sicuro. Si era infatti sparsa la voce della morte dell’antico nemico e del ritrovamento del tesoro, ora rimasto incustodito. Per comprendere meglio quello che vi narrerò di seguito, dovete pensare che il tesoro in questione era veramente un “supertesoro”, come non si era mai visto prima: quindi, faceva gola a molti. Bisognava trovare il modo di spartirlo e suddividerlo equamente poiché, oltre ai nani, altri valorosi uomini ed elfi avevano contribuito all’uccisione del drago. Thorin era contrario all’idea: voleva che tutto rimanesse in mano alla compagnia perché, di diritto, il tesoro sarebbe dovuto appartenere a lui essendo discendente della famiglia reale. In modo particolare, rivendicava il possesso dell’Archengemma, una grande gemma bianca che rappresentava il cuore della Montagna.

THORIN: Baggins vieni qua!avrai bisogno di questa(mostrando l'armatura)indossala,è fatta di acciaio argentato,MITRIL fu chiamiata dai miei progenitori,nessuna lama può traffigerlaBILBO:sembro ridicolo,non sono un guerriero sono un HobbitTHORIN: è un dono,un segno della nostra amicizia,i veri amici sono difficili da trovare(prendendolo da parte)sono stato cieco,ma ora comincio a vedere,sono stato traditoBILBO: Tradito?!(con tono tranquillo)THORIN: tradito dai miei fratelliTHORIN: l’ Archengemma!uno di loro l'ha presa(a bassa voce)uno di loro è un ingannatoreBILBO: L’arche… che?THORIN: Archengemma signor Baggins, Archengemma. E’ una pietra perfetta, il cuore della Montagna. E’ come un globo dalle mille facce che risplende alla luce come l’acqua al sole o come la neve sotto le stelle! Essa appartiene alla mia famiglia da tempo. Dobbiamo cercarla!BILBO: Ma… ecco…THORIN: Non fare quella faccia! L’Archengemma ha un valore più grande di quello di un fiume d’oro. E’ inestimabile. Di tutto il tesoro io reclamo per me stesso soltanto quella pietra e mi vendicherò di chiunque la trovi e la tenga per sé.BILBO: Thorin l'impresa è compiuta,hai avuto la montagna,non è sufficiente?BILBO: ora tu hai fatto una promessa alla gente di Pontelagolungo,ecco con questo tesoro,vale piu del tuo onore anzi del NOSTRO onore,ero presente anche io ho dato la mia parola.THORIN:di questo ti sono grato,nobile atto il tuo,ma questa montagna non appartiene al gente del Pontelagolungo,quest'oro è nostro, e solo nostro! Lo giuro sulla mia vita, io non mi distaccherò da una sola moneta,neanche da un singolo pezzo di esso.

NARRATORE: Bilbo, all’udire queste parole, si spaventò perché la pietra l’aveva per caso ritrovata e nascosta lui! Era infatti stato attratto da quel sasso perfettamente levigato che emetteva bagliori ma mai avrebbe immaginato di cosa

si trattasse. Ciò nonostante non ne fece parola poiché un brillante piano aveva cominciato a prender corpo nella sua testolina.

9° puntataNARRATORE: La situazione si faceva di giorno in giorno più tesa e insostenibile. Gli uomini e gli elfi accerchiavano i nani per impadronirsi di parte del tesoro ma Thorin non cedeva neanche di un millimetro. Lo scontro era ormai imminente ma Bilbo non poteva permetterlo: usando l’anello, sgattaiolò via dall’accampamento dei nani e si presentò davanti ai re degli uomini e degli elfi per un ultimo disperato tentativo di pace.

BILBO: Miei cari signori, la situazione è ormai insostenibile e l’inverno è alle porte. Voi non conoscete Thorin Scudodiquercia bene quanto me. Ve lo assicuro: è prontissimo a star seduto su un mucchio d’oro per tutto il tempo che voi state seduti qui, a costo di morire di fame!RE UOMO: Ebbene, che lo faccia!BILBO: Capisco il tuo punto di vista ma, a pensarci bene, è meglio farla finita in fretta e pacificamente. Ora vi farò un’offeta!RE ELFO: Sentiamola.BILBO: Eccola!

NARRATORE: Bilbo estrasse l’Archepietra e la mostrò loro. Essi rimasero stupefatti ed incantati al vederla e non si spiegavano come potesse essere nelle mani di un giovane hobbit.

BILBO: Questa è l’Archepietra, cuore della Montagna! Essa è anche il cuore di Thorin. Egli la valuta più di un fiume d’oro. Io la consegno a voi: vi sarà d’aiuto nelle trattative.RE UOMO: Ma come fai ad avere il diritto di darcela?BILBO: Oh, bè… diritti veri non ne ho. Ma sono uno scassinatore, uno scassinatore onesto. Sento di fare la cosa giusta nel darla a voi e spero che la troverete utile.RE ELFO: Bilbo Baggins! Sei più degno tu di indossare un’armatura da principe elfico che molti altri che l’hanno portata con più grazia! Va in pace, sarai sempre un nostro valoroso amico!

NARRATORE: Bilbo fece ritorno all’accampamento dei nani dove nessuno notò la sua assenza. Il giorno dopo, gli elfi e gli uomini si presentarono da Thorin.

RE UOMO: Salute Thorin Scudodiquercia! Sei ancora dello stesso parere? Non c’è nulla per cui cederesti un po’ del tuo oro?THORIN: Nulla che tu o i tuoi amici abbiate da offrire.RE ELFO: E se fosse l’Archepietra?THORIN: Quella pietra era di mio padre e appartiene a me! Ma come avete fatto a impadronirvi di questo cimelio della mia famiglia? Non capisco… siete solo dei miserabili ladri!RE ELFO: Non siamo ladri! Quello che ti spetta ti verrà restituito in cambio di quello che spetta a noi.THORIN: Come avete fatto a impadronirvene!?BILBO: Gliel’ho data io!THORIN: Tu! Tu! Miserabile hobbit! Sottosviluppato scassinatore! Ti scaraventerò giù dalle rocce! Come hai potuto?GANDALF: Fermo! Lascialo stare!

THORIN: Che hai da dire tu! Non avrò mai più niente a che fare con nessuno stregone né con i suoi amici. Voglia il cielo che non ci si incontri mai più! Vattene hobbit! Tu mi hai tradito. Scendi dai tuoi nuovi amici o ti butto giù io. Sparisci!GANDALF: Non stai facendo una bellissima figura come nuovo re sotto la Montagna. Le cose possono ancora cambiare.

NARRATORE: Bilbo abbandonò i nani mentre la battaglia era ormai imminente. Improvvisamente Gandalf, salito su una roccia con le braccia levate al cielo gridò.

GANDALF: Fermi! Fermi! Il terrore sta calando su di voi! Orchi e lupi mannari stanno arrivando per attaccarci!

NARRATORE: Come vi avevo detto prima, il tesoro faceva gola a molti. Così, mentre i nani, gli uomini e gli elfi discutevano su come spartirlo, Gandalf avvertì l’arrivo degli orchi e dei lupi mannari. Erano bestie selvagge e pericolosissime che la compagnia aveva già incontrato durante il viaggio, ma che qui non è stato raccontato. Così cominciò una battaglia che nessuno si era aspettato. Fu chiamata la Battaglia dei Cinque Eserciti: da un lato c’erano nani, uomini ed elfi; dall’altro orchi e lupi mannari. Fu un vero massacro che abbiamo il buongusto di risparmiarvi e che vide vincitori i nostri amici. Bilbo giaceva accasciato al suolo.

GANDALF: Baggins, amico mio! Finalmente ti ho trovato! Cominciavo a chiedermi se persino la tua fortuna non fosse bastata a salvarti!BILBO: Dove sono? Abbiamo vinto almeno?GANDALF: Che cosa terribile: per un pelo non è stato un disastro completo ma ce l’abbiamo fatta. Ora vieni. Qualcuno vuole vederti.

NARRATORE: Gandalf accompagnò Bilbo da Thorin che giaceva in una grotta ferito a morte dai numerosi scontri della violenta battaglia.

GANDALF: Salute Thorin! Te l’ho portato.

THORIN: Bilbo! (a terra quasi morto)BILBO: Non muoverti! sta fermo!THORIN: Sono contento….voglio separarmi da te in amicizia! Io vado ora nelle sale di attesa a sedermi accanto ai miei padri. Poiché ora l’oro e l’argento abbandono, e mi reco là dove essi non hanno valore, desidero separarmi da te in amicizia e ritrattare quello che ho detto.

BILBO: Non andrai da nessuna parte thorin!tu vivrai!THORIN: Mi mangio le mie azioni e le mie parole alla porta (ah!) hai fatto quello che un vero amico avrebbe fatto,perdonami. ero troppo cieco per vedere,mi dispiace tanto di averti messo in un tale pericolo…BILBO: No. Sono contento di aver condiviso i tuoi pericoli Thorin, dal primo all' ultimo, è molto più di quanto meriti un Baggins qualsiasi.THORIN: No. In te c’è più coraggio di quanto tu non sappia. Ma ora ti devo

lasciare…ADDIO MASTRO SCASSINATORE....torna ai tuoi libri e alla tua poltrona....pianta i tuoi alberi ….guardali crescere....Se piu persone.... considerassero la casa...prima dell'oro.... il mondo sarebbe un posto piu felice.

BILBO: No,nononono Thorin tieni duro! Thorin!! (iniziando a piangere)..le aquile sono qui....

NARRATORE: Allora Bilbo si allontanò e se ne andò in disparte. Tutto solo si sedette avvolto in una coperta e pianse finchè i suoi occhi non furono rossi. Thorin fu seppellito profondamente sotto la Montagna con l’Archengemma sul petto. Uomini, elfi e nani si spartirono il tesoro in parti uguali: a Bilbo toccarono due cassette piene di oro e di argento e una stupenda collana di perle. Così, dopo un toccante e commovente saluto, Gandalf e lo Hobbit iniziarono il lungo cammino verso casa.

10° puntataRITORNO ALLA CONTEA

NARRATORE: Poiché tutte le cose hanno una fine, venne finalmente il giorno in cui giunsero in vista della regione dove Bilbo era nato e cresciuto. Arrivando su un’altura, scorsero a distanza la Contea. Così attraversarono un ponte, passarono il mulino sul fiume e si trovarono davanti alla porta di casa Baggins.

BILBO: Santo cielo! Che sta succedendo? Chi sono queste persone?GANDALF: Pare che sia stato messo tutto in vendita! Penso proprio che non vedendoti più ti abbiano creduto morto signor Baggins!BILBO: Questa poi! Come si sono permessi! Non sanno con chi hanno a che fare!GANDALF: Mio caro Bilbo… guardati. Non sei più lo hobbit di un tempo…

NARRATORE: Gandalf, come sempre, aveva ragione. Lo hobbit timoroso e titubante del primo giorno non esisteva più. Così, dopo aver scacciato da casa tutti quei ficcanaso che vi erano entrati, riordinò tutto. Appese la spada sopra il caminetto e la cotta di maglia fu sistemata all’ingresso. L’oro e l’argento li spese per lo più in regali, mentre mantenne il segreto più assoluto riguardo all’anello magico che utilizzò essenzialmente quando arrivavano visitatori antipatici. Bilbo visse felice scrivendo poesie fino alla fine dei suoi giorni, che furono eccezionalmente lunghi!

Si ringrazia per il lavoro svolto:

Andrea Spiezio (Oratorio Santa Caterina) con la collaborazione Khalil Houanti e Catalin Savu (Animatori di Oratorio Santa Caterina).

Drammatizzazione liberamente ispirata a:

J.R.R. Tolkien “Lo Hobbit”P. Jackson, “Lo Hobbit” un viaggio inaspettato, la desolazione di Smaug, la battaglia delle cinque armate.

ALLEGATO 1

COSTUMI dalla TERRA DI MEZZO

Per aiutare gli educatori e gli animatori nella miglior riuscita dell’esperienza teatrale, proponiamo qui di seguito una selezione di costumi per facilitare la creazione dell’ambientazione nel mondo di Tolkien.

Costumi, oggetti di scena, scenografie… personaggi come il Drago Smaug (!) possono diventare un’interessante occasione per coinvolgere tutti i bambini-hobbit del centro estivo in fantastici laboratori manuali insieme agli animatori di Estate Ragazzi!

BILBO BAGGINS

GANDALF IL GRIGIO

THORIN SCUDO DI QUERCIA

GOLLUM