Chi è Gesù per noi? - parrocchiasantignaziodalaconi.it · vremmo immaginare l'uomo di Nazaret con...

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Chi è Gesù per noi? «E voi, chi dite che io sia?». Vale anche per noi questa domanda di Gesù. Dovremmo seriamente farci un esame di coscienza, non per scandagliare i nostri peccati, ma per esse- re consapevoli del valore del cristianesimo nella nostra vita. Do- vremmo immaginare l'uomo di Nazaret con il suo sguardo nei no- stri occhi, e dirgli sinceramente cosa pensiamo di lui. Se lo rite- niamo un personaggio da libro di storia o un uomo di Dio; un vin- cente o un perdente; un leader irraggiungibile o un fratello, un amico. Se siamo d’accordo con le sue idee, e quanto saremmo disposti a perdere, per seguirlo. A Gesù non bastano le solenni professioni di fede: il «Cristo» (=il messia che aspettavamo da secoli); il «Figlio del Dio vivente»; il «Salvatore». Ciascuno di noi, come Pietro, pur con buonissime intenzioni e perfetta teologia, può diventare Satana, un ostacolo sulla strada di Dio, che vuole il bene dell’umanità. Gesù ci può condurre a una vita buona, bella e felice, quando impariamo a lasciarla andare, a rimetterla nelle sue mani, a fidar- ci di lui. Gesù non promette di cancellare le nostre croci, fatiche e sofferenze. Ci ricorda che le ha portate prima di noi, insieme alle soddisfazio- ni che la vita consegna a chi sa amare. Ci dice che Dio è al no- stro fianco, e ci attende per aprirci la porte del suo Regno. Gesù è per noi. E noi, vogliamo essere per lui e con lui? Stampato in proprio - Parrocchia Sant’Ignazio da Laconi - Serramanna - VS Tempo Ordinario - B - XXIV domenica ANNO OTTAVO SETTIMANA n° 36 16 - 23 Settembre 2018 PARROCCHIA Sant’IGNAZIO da Laconi Viale S. Ignazio 55 , 09038 SERRAMANNA tel. +39 389 00 45 667-telegram: santignaziodalaconi www.parrocchiasantignaziodalaconi .it IL MIO DIO Il mio Dio non è un Dio duro, impenetra- bile, insensibile, stoico, impassibile. Il mio Dio è fragile. È della mia razza. E io della sua. Lui è uomo e io quasi Dio. Perché io potessi assaporare la divinità Lui amò il mio fango. Il mio Dio fu un uomo del suo tempo. Vestiva come tutti, parlava il dialetto della sua terra, lavora- va con le sue mani, gridava come i pro- feti. Il mio Dio ebbe fame e sonno e si riposò. Il mio Dio si irritò, fu passionale, e fu dolce come un bambino. Il mio Dio fu nutrito da una madre, ne sentì e bevve tutta la tenerezza femmi- nile. L'amore ha reso fragile il mio Dio. Non amò mai il dolore, non fu mai amico della malattia. Per questo curò gli infer- mi. Il mio Dio ruppe con la vecchia mo- rale della vendetta meschina. Il mio Dio patì l'esilio, fu perseguitato e acclamato. Morì giovane perché era sincero. Tremò dinanzi alla morte. Ma il mio Dio morì senza odiare. Morì scu- sando che è più che perdonare. Per questo il mio Dio vinse la morte. Com- parve con un frutto nuovo tra le mani: la Risurrezione. Per questo noi siamo tutti sulla via della risurrezione: uomini e cose. Parrocchiale a Anche oggi si sentono le voci e i giudizi più contrastanti su Gesù: c’è chi lo ritiene un saggio, un generoso moralista, un protagoni- sta della storia, e c’è anche chi lo calunnia, chi lo odia. Ma la sola, la vera identità di Gesù è quella proclamata da Pietro: “Tu sei il Cristo”. Se ridu- ciamo la fede cristiana al chiuso di un orizzonte umano, per quanto nobile, siamo in errore: Cristo è venuto a portare la salvezza eterna, la speranza soprannaturale, non una dottrina per rendere più tollerabile la convivenza umana, anche se è interessato alla redenzione di tutte le realtà terrene, sempre in funzione della felicità eterna. Non basta riconoscere Gesù come Figlio di Dio: bisogna imitarlo in ciò che egli ha di più speci- fico, cioè nell’amore alla croce che non è il fine, ma il mezzo necessario per compiere la redenzi- one. Se vogliamo essere corredentori non possiamo rifuggire la croce, perché solo attraverso di essa, perdendo la nostra vita, la ritroveremo nell’eter- nità, partecipando alla risurrezione di Cristo.

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Chi è Gesù per noi?

«E voi, chi dite che io sia?». Vale anche per noi questa domanda di Gesù. Dovremmo seriamente farci un esame di coscienza, non per scandagliare i nostri peccati, ma per esse-re consapevoli del valore del cristianesimo nella nostra vita. Do-vremmo immaginare l'uomo di Nazaret con il suo sguardo nei no-stri occhi, e dirgli sinceramente cosa pensiamo di lui. Se lo rite-niamo un personaggio da libro di storia o un uomo di Dio; un vin-cente o un perdente; un leader irraggiungibile o un fratello, un amico. Se siamo d’accordo con le sue idee, e quanto saremmo disposti a perdere, per seguirlo. A Gesù non bastano le solenni professioni di fede: il «Cristo» (=il messia che aspettavamo da secoli); il «Figlio del Dio vivente»; il «Salvatore». Ciascuno di noi, come Pietro, pur con buonissime intenzioni e perfetta teologia, può diventare Satana, un ostacolo sulla strada di Dio, che vuole il bene dell’umanità. Gesù ci può condurre a una vita buona, bella e felice, quando impariamo a lasciarla andare, a rimetterla nelle sue mani, a fidar-ci di lui. Gesù non promette di cancellare le nostre croci, fatiche e sofferenze. Ci ricorda che le ha portate prima di noi, insieme alle soddisfazio-ni che la vita consegna a chi sa amare. Ci dice che Dio è al no-stro fianco, e ci attende per aprirci la porte del suo Regno. Gesù è per noi. E noi, vogliamo essere per lui e con lui?

Stampato in proprio - Parrocchia Sant’Ignazio da Laconi - Serramanna - VS

Tempo Ordinario - B - XXIV domenica

ANNO OTTAVO SETTIMANA n° 36

16 - 23 Settembre 2018

PARROCCHIA Sant’IGNAZIO da Laconi Viale S. Ignazio 55 , 09038 SERRAMANNA

tel. +39 389 00 45 667-telegram: santignaziodalaconi www.parrocchiasantignaziodalaconi .it

IL MIO DIO

Il mio Dio non è un Dio duro, impenetra-bile, insensibile, stoico, impassibile. Il mio Dio è fragile. È della mia razza. E io della sua. Lui è uomo e io quasi Dio. Perché io potessi assaporare la divinità Lui amò il mio fango. Il mio Dio fu un uomo del suo tempo. Vestiva come tutti, parlava il dialetto della sua terra, lavora-va con le sue mani, gridava come i pro-feti. Il mio Dio ebbe fame e sonno e si riposò. Il mio Dio si irritò, fu passionale, e fu dolce come un bambino. Il mio Dio fu nutrito da una madre, ne sentì e bevve tutta la tenerezza femmi-nile. L'amore ha reso fragile il mio Dio. Non amò mai il dolore, non fu mai amico della malattia. Per questo curò gli infer-mi. Il mio Dio ruppe con la vecchia mo-rale della vendetta meschina. Il mio Dio patì l'esilio, fu perseguitato e acclamato. Morì giovane perché era sincero. Tremò dinanzi alla morte. Ma il mio Dio morì senza odiare. Morì scu-sando che è più che perdonare. Per questo il mio Dio vinse la morte. Com-parve con un frutto nuovo tra le mani: la Risurrezione. Per questo noi siamo tutti sulla via della risurrezione: uomini e cose.

Parrocchiale a

Anche oggi si sentono le voci e i giudizi più contrastanti su Gesù: c’è chi lo ritiene un saggio, un generoso moralista, un protagoni-sta della storia, e c’è anche chi lo

calunnia, chi lo odia. Ma la sola, la vera identità di Gesù è quella proclamata da Pietro: “Tu sei il Cristo”. Se ridu-ciamo la fede cristiana al chiuso di un orizzonte umano, per quanto nobile, siamo in errore: Cristo è venuto a portare la salvezza eterna, la speranza soprannaturale, non una dottrina per rendere più tollerabile la convivenza umana, anche se è interessato alla redenzione di tutte le realtà terrene, sempre in funzione della felicità eterna. Non basta riconoscere Gesù come Figlio di Dio: bisogna imitarlo in ciò che egli ha di più speci-fico, cioè nell’amore alla croce che non è il fine, ma il mezzo necessario per compiere la redenzi-one. Se vogliamo essere corredentori non possiamo rifuggire la croce, perché solo attraverso di essa, perdendo la nostra vita, la ritroveremo nell’eter-nità, partecipando alla risurrezione di Cristo.

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Un prete argenti-no aveva tanto sentito parlare dei consigli di Padre Pio che decise di fare un viaggio in Italia, col solo scopo di ricevere raccomandazioni utili dal frate, che lo guidassero nella sua vita spirituale. Una volta arrivato, si confessò dal padre e tornò a casa sua senza aver ricevuto il benché minimo consiglio.Al ritorno in Argenti-na, era così deluso che sentì il bisogno di parlarne a tutti quanti. «Non capisco perché Padre Pio non mi abbia detto niente», si lagnava: «E io che ci sono partito apposta dall’Argentina! Padre Pio legge le coscien-ze e sapeva bene che ero andato con la speranza di ricevere una delle sue raccomandazioni…» e via dicen-do.Si lamentava tanto che i suoi parrocchiani cominciarono a chiedergli: «Padre, ma è sicuro che Padre Pio non le abbia detto niente? Non avrà fatto qualche gesto insolito?».Il prete rifletté con calma e alla fine si ricordò che Padre Pio gli aveva effettivamente fatto uno gesto un po’ strano .

Vangelo Vivo

Èssiri tristu che s’annada mala !

let.: Essere triste come una cattiva annata.

fig.: Un’annata di carestia si riflette sull’umore degli uomini che hanno ben poco per sostentarsi e non sono certo felici.

Dicesi per un individuo male in arnese e gravato da cupi pensieri. Vedasi anche l’altro: “Tristu che s’annu dòxi”!

Dalla saggezza dei nostri padri

ORARI delle CELEBRAZIONI

FERIALE e PRE FESTIVO FESTIVO ore 18.45 S. Rosario ore 8.30 ore 19.15 S. Messa e Vespri ore 10.00 ore11.30. Per le CONFESSIONI il parroco è sempre disponibile!

GRAZIE! Desidero esprimere il mio GRAZIE a tutte le persone che hanno partecipa-to e organizzato a sorpresa la celebrazione ed il momento di festa del 12 settembre in occasione del mio XX anniversario di Ordinazione sacerdota-le. Grazie per la numerosa presenza, per gli attestati di affetto e la preghie-ra.

Collegamento con Radio MARIA Venerdì 21 alle 7.30 collegamento con Radio Maria per il S. Rosario, la Messa e le lodi.

Festa in onore di S. PIO da Pietrelcina Domenica 23 settembre

17.30 S. rosario con P. Pio 18.00 S. Messa solenne e predica in onore di S. Pio Breve processione al monumento per la preghiera a S. Pio e la benedizio-ne.

Avvisi della Settimana

Buona Settimana a tutti!

don Pietro

DOMENICA 16 SETTEMBRE XXIV del TEMPO ORDINARIO SS. Cornelio e Cipriano

8.30 Picci ANGELA - MARINO - EVELINO 10.00 In onore di S. RITA da Cascia (consegna delle iscrizioni al catechismo per tutte le classi) 11.30 In Ringraziamento 15.15 Partenza per S. Maria di Uta per la Messa del malato

LUNEDÌ 17 SETTEMBRE XXIV Settimana del Tempo Ordinario S. Roberto Bellarmino

18.00 Lisci GIOVANNA (trig.)

MARTEDÌ 18 SETTEMBRE XXIV Settimana di Tempo Ordinario S. Eustorgio

18.00 Atzori ETTORE

MERCOLEDI’ 19 SETTEMBRE XXIV Settimana di Tempo Ordinario S. Gennaro

18.00 Mossa SIMONE

GIOVEDÌ 20 SETTEMBRE XXIV Settimana di Tempo Ordinario SS. Andrea Kim e compagni

18.00 Piras PORFIRIO (1°anniv.)

VENERDÌ 21 SETTEMBRE XXIV Settimana di Tempo Ordinario S. Matteo Ap. ed Ev.

7.30 Collegamento con Radio Maria per il S. Rosa-rio, la Messa e le lodi. 18.00 Simula MARIO (rinnovamento)

SABATO 22 SETTEMBRE XXIV Settimana di Tempo Ordinario S. Maurizio

11.00 Matrimonio di Tatti LUIGI e Spada FRANCESCA 18.00 Vinci ALDO

DOMENICA 23 SETTEMBRE XXV del TEMPO ORDINARIO S. Pio da Pietrelcina

8.30 Picci EVELINO 10.00 Pusceddu EDMONDO (1°anniv.) 11.30 In onore di S. Pio da Pietrelcina Battesimo di Orrù NOEMI - AURORA MARIA e Toro ELEONORA 17.30 Rosario con P. Pio 18.00 S. Messa solenne e predica in onore di S. PIO da Pietrelcina

Calendario liturgico e intenzioni SS. Messe