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Coordinamento: cooperativa Il Mosaico via Anfiteatro Romano, 18 00041 Albano Laziale (Rm) tel. 06.932684024 e-mail: [email protected] Avvenire - Redazione pagine diocesane piazza Carbonari, 3 - 20125 Milano tel. 02.67801 - fax 02.6780483 www.avvenire.it e-mail: [email protected] DIFFUSIONE COPIE NELLE PARROCCHIE: PROGETTO PORTAPAROLA e-mail: [email protected] SERVIZIO ABBONAMENTI NUMERO VERDE 800820084 Domenica, 16 dicembre 2018 generazione giovani è qualcosa di straordinario che può parlare di Dio. Il fascino dell’arte. Così capitò a Claire di Ca- stelbajac, una ragazza francese che in Italia studiò “re- stauro” per seguire un suo desiderio: “fare qualcosa di davvero forte: diventare santa”. Era una ragazza pie- na di vita e sinceramente credente. Dopo un periodo di profonda crisi spirituale, un pellegrinaggio in Terra santa e il lavoro agli affreschi di Simone Martini ad As- sisi le fecero raggiungere vette di grande saggezza spi- rituale che scrisse nei suoi diari e lettere. Sarebbe mor- ta, qualche mese dopo, per una encefalite fulminan- te. Anche Hakiko venuta dal Giappone in Italia per l’ar- te, fu affascinata dal volto di Gesù che vedeva spesso in quadri e dipinti che la conquistavano ogni volta che li studiava. Tanto che entrò in una chiesa dove c’era- no dei monaci in preghiera e chiese di quell’uomo che aveva amato nelle opere d’arte. Dopo tre anni di ca- tecumenato, fu battezzata: quel volto l’aveva guidata alla salvezza. Anche Salvatore diventò prete perché studiando la parte di basso della Messa da Requiem di Mozart, fu strabiliato dalla bellezza dell’opera di Dio. La via dell’arte è una di quelle attraverso cui Dio, chiama tanti giovani ad amarlo e a donare la vita per Lui. Talvolta è quella che sembra preferire. Francesco Guglietta C La passione per l’arte, via per conoscere Dio L’attesa del Natale: i ragazzi comunicano il valore della festa a pagina 2 Supplemento di ALBANO UNA PASTORALE A TUTELA DEI PICCOLI a pagina 3 ANAGNI UN NUOVO DIACONO, DONO PER LA CHIESA a pagina 4 CIVITA C. LE OPPORTUNITÀ PER I GIOVANI a pagina 5 CIVITAVECCHIA IL POPOLO DI DIO VERSO LA SANTITÀ a pagina 6 FROSINONE LA FELICITÀ NELL’OFFRIRE a pagina 7 GAETA DA CINQUANT’ANNI NELLE PARROCCHIE a pagina 8 LATINA LE FAMIGLIE SONO LA COMUNITÀ a pagina 9 PALESTRINA IN PREGHIERA PER LA NATIVITÀ a pagina 10 PORTO S.RUFINA GESTIRE LE EMOZIONI SI APPRENDE IN AULA a pagina 11 SORA STELLE DI NATALE UNITALSI IN PIAZZA a pagina 13 TIVOLI SESSANT’ANNI FA LA DEDICAZIONE a pagina 14 NELLE DIOCESI RIETI UNA RIVOLUZIONE GENTILE E COLLETTIVA a pagina 12 DI IGOR TRABONI ono diverse le fabbriche e le imprese del Lazio – piccole, medie o grandi – che si occupano di progetti di solidarietà, aprendo ai poveri con varie iniziative, soprattutto in questo periodo di Natale, anche con proposte interessanti. Come quella della Findus a Cisterna di Latina, i cui circa 330 dipendenti, di questo che è l’unico stabilimento in Italia dell’azienda leader nel settore dei surgelati, hanno donato un’ora del proprio lavoro in favore della “Summer School” della Comunità di Sant’Egidio, all’interno del progetto benefico “Scuole della Pace”. L’azienda provvederà, a sua volta, a devolvere un ulteriore importo, pari alla somma di quanto versato dai dipendenti. Queste Scuole sono dei centri, completamente gratuiti, che si qualificano come un ambito familiare che sostiene il bambino nell’inserimento scolastico, aiuta la famiglia, proponendo un modello educativo aperto agli altri, solidale verso i più sfortunati. Alle Scuole della Pace – frequentate ogni anno da migliaia di bambini in vari Paesi d’Europa, America del Sud, Africa e Asia – provvedono dei volontari che affiancano i piccoli nel percorso educativo. Molti di questi bambini sono i classici “minori a rischio” per problemi che vanno dalla devianza all’emarginazione sociale, dalla dispersione scolastica all’analfabetismo, dal lavoro precoce all’allontanamento della famiglia. L’iniziativa della Sant’Egidio costituisce un sostegno alla crescita del bambino, ponendosi vari obiettivi: il recupero scolastico, la socializzazione; l’inserimento di minori con particolari difficoltà (handicap, problemi comportamentali); l’integrazione fra minori di differenti universi culturali; l’educazione sanitaria; il sostegno affettivo; l’educazione religiosa, alla solidarietà, alla mondialità, alla pace; l’integrazione dell’alimentazione. I fondi dei dipendenti Findus e dell’azienda, andranno a finanziare le colonie S estive dei bambini che frequentano le classi d’insegnamento, garantendo la continuità educativa e nutrizionale data dalla Sant’Egidio durante il periodo scolastico. Un’altra grande azienda del Lazio, la Colgate Palmolive di Anzio, la settimana scorsa ha offerto un pranzo ai poveri della zona, invitandone più di 300 in fabbrica; come è stato raccontato da Lazio Sette domenica scorsa nella pagina diocesana di Albano. Un pranzo solidale si è tenuto ieri anche nella mensa della Leonardo Elicotteri, che tra Frosinone e Anagni dà lavoro a 800 persone. Per il decimo anno consecutivo, il Gruppo lavoratori anziani dell’azienda (200 soci, ancora in attività o in pensione) ha offerto un pranzo e un momento di festa a circa 300 disabili e ai loro familiari, appartenenti a varie realtà associative di Frosinone, Castro dei Volsci, Monte San Giovanni. «Noi abbiamo fatto da camerieri – racconta Massimo Ceccarelli, responsabile del Gruppo lavoratori – e l’azienda ci supporta sempre in ogni modo, mettendo a disposizione la mensa, altro personale per la manutenzione ed eventuali strutture che pure potrebbero servirci. Lo facciamo anche per altre realtà solidali, come la Da.Ma.Africa, sempre nella mensa aziendale». Prezioso è anche il contributo della Pellegrini, azienda della ristorazione e già presente in altre attività solidali. Inoltre, accade che, diverse persone in difficoltà, intorno ad una mensa vengono messe gratuitamente, alla vigilia di Natale, anche a Torvaianica, grazie all’iniziativa di Leonardo Di Giorgio che spalanca le porte del suo ristorante “La villa di Venere”. Un momento solidale per decine di barboni, senzatetto, ospiti della vicina casa di accoglienza diretta da suor Tecla Fasano, bambini di famiglie extracomunitarie. Il tutto d’intesa con la parrocchia, guidata da don Gianni Masella, entusiasta dell’iniziativa in una zona in cui la povertà materiale aumenta a vista d’occhio. Attento ai media onsignor Domeni- co Pompili, nato a Roma nel 1963. Ordina- to sacerdote nel 1988, li- cenza e dottorato alla Gregoriana in Teologia morale, materia che ha insegnato al Seminario Leoniano. Ha svolto diver- si incarichi nella diocesi di Anagni- Alatri prima di arrivare in Cei, come aiutante di studio della Segreteria ge- nerale; direttore dell’Ufficio Comuni- cazioni sociali e sottosegretario; non- ché segretario della Fondazione Co- municazione e Cultura e membro del consiglio di amministrazione di Av- venire. Vescovo di Rieti dal 2015, è presidente della Commissione epi- scopale per le Comunicazioni sociali. M Tanti gli esempi di «responsabilità sociale»: dai pasti per chi è in difficoltà, fino al devolvere ore di lavoro a progetti della Sant’Egidio per minori a rischio Una “Scuola della pace” della Comunità di Sant’Egidio, sostenuta dalla Findus e dai dipendenti della fabbrica, situata nel comune di Cisterna di Latina Le aziende del Lazio sempre più solidali IL PRESEPE SEGNO DUMILTÀ E FRATELLANZA DOMENICO POMPILI* gni anno a ridosso del Natale si scatena una polemica trita e ritrita che rischia di rovinare la festa. E così il presepe diventa puntualmente l’oggetto di uno scontro: promosso da alcuni e vietato da altri. In realtà, sbagliano entrambi: sia chi lo brandisce sia chi lo paventa, giacché il presepe non è un simbolo di identità culturale e religiosa, ma semplicemente un fatto da raccontare. Di fronte ad un fatto più che dalla polemica bisogna farsi coinvolgere dallo sguardo e dal silenzio. Si deve tornare al fatto – sia pure con i linguaggi artistici più diversi – per evitare che il Natale sia ridotto ad un generico riferimento al “Generale Inverno” o ad altre corbellerie. San Francesco a Greccio, durante la notte di Natale del 1223, volle appunto raccontare – come fosse la prima volta – quel fatto, al cui centro sta il Bambino in una mangiatoia (“mangiatoia” che è poi l’altro nome del “presepe”). Fu così efficace il Poverello in quella prima nuda rievocazione che il bambinello sembrò materializzarsi tra le sue mani. La scelta del Santo, peraltro, più che dolci emozioni mise in luce due verità rivoluzionarie: una intorno a Dio e l’altra intorno al mondo. Intorno a Dio il fatto che l’Assoluto si rende presente in un Infante nudo sovverte l’abituale concezione del trascendente. E – cosa ancora più importante – lascia intuire che chi vuole incontrare Dio non ha che da incrociare la storia. Non l’utopia o la retrotopia. Intorno al mondo, poi, il Bambino è una silenziosa, ma fragorosa contestazione delle armi e dei conflitti. Al tempo di Francesco si svolsero ben quattro crociate. Dire che Greccio è come Betlemme significava in un colpo solo smilitarizzare ogni tentativo di rendere la terra santa una questione economica e politica. Allora si comprendono le parole di una preghiera contemporanea: «Chi, alla mangiatoia, depone finalmente ogni violenza, ogni onore, ogni reputazione, ogni vanità, ogni superbia, ogni ostinazione, chi sta dalla parte degli umili e lascia Dio solo essere grande, chi, nel bambino nella mangiatoia vede la magnificenza di Dio proprio nell’umiliazione, costui festeggerà l’autentico Natale» (Dietrich Bonhoeffer). Questo l’augurio, inviato dalla valle in cui il Poverello d’Assisi ha rappresentato la meraviglia della rievocazione della Natività, in questa terza domenica d’Avvento che invita particolarmente alla gioia. * vescovo di Rieti O Nel Seminario Leoniano di Anagni conferito il ministero dell’accolitato DI LEONARDO CHIAPPINI* ome da tradizione, il tempo di Avvento è vissuto con par- ticolare intensità dalla comu- nità del Pontificio Collegio Leonia- no di Anagni per l’annuale conferi- mento del ministero dell’Accolita- to. Durante la Messa di mercoledì scorso, quattro giovani delle dioce- si del Lazio – Alessandro Aloè, fra Pietro Graziani, Marco Lombardoz- zi e Andrea Pantone – hanno rice- vuto la benedizione di Mariano Cro- ciata, vescovo di Latina–Terracina– Sezze–Priverno, con cui sono stati i- stituiti al ministero. Nell’omelia, il presule li ha esortati a seguire l’in- vito di Gesù ad imparare da Lui. La sequela di Gesù «non è come ap- prendere una lezione, e poter dire di saperla a menadito; bisogna che di- venti carne della nostra carne e san- C gue del nostro sangue». Alla cele- brazione hanno partecipato fami- liari e presbiteri amici degli accoliti. Con questo ministero, i seminaristi possono assistere il presbitero nella preparazione dell’altare durante la celebrazione e portare la comunio- ne agli infermi. «Lo stile di tale ser- vizio – ha concluso il vescovo – i- neccepibile nell’osservanza delle ru- briche, ma prima ancora per l’inti- ma profonda partecipazione e per la consonanza interiore al ministero a cui avete la grazia e l’onore di colla- borare, a beneficio non solo vostro, ma di tutto il popolo cristiano, tra- smetta il vostro apprendere e il vo- stro voler fare apprendere l’unità di esistenza e culto». Ringraziamo que- sti ragazzi per l’eccomi che hanno donato per la Chiesa. * diacono del sesto anno Pontificio Collegio Leoniano Parole vive Chi è il libro Navarro-Valls, un esempio di protagonista cristiano resentato l’altro giorno a Latina il libro dedicato a “Joaquin Navarro- Valls. Ricordi. Scritti. Testimonianze”, curato da Paolo Arullani, pre- sidente della Fondazione Università Campus Bio-medico di Roma per le edizioni Ares. L’evento è stato organizzato dall’Unione Cristiana Impren- ditori Dirigenti (Ucid), in collaborazione con il club Lions Latina Host e l’as- sociazione Minerva. «La figura dello storico portavoce di papa Giovanni Paolo II ha rappresentato un esempio di leader, comunicatore e uomo cri- stiano, divenendo di fatto uno dei protagonisti della storia recente» ha det- to Francesco Berardi, presidente Ucid Latina. Per Benedetto Delle Site, pre- sidente dei Giovani Ucid Lazio «da imprenditori e dirigenti guardiamo a Navarro-Valls come un modello, testimone dell’impegno a cui noi laici sia- mo chiamati nel mondo e nella vita professionale, cioè incidere positiva- mente a ogni livello della società lasciando traccia nella storia e rispon- dendo alla chiamata universale alla santità in questo tempo, come ci ha esortato a fare anche papa Francesco con la Gaudete et exsultate». P

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Coordinamento: cooperativa Il Mosaicovia Anfiteatro Romano, 1800041 Albano Laziale (Rm)tel. 06.932684024e-mail: [email protected]

Avvenire - Redazione pagine diocesanepiazza Carbonari, 3 - 20125 Milanotel. 02.67801 - fax 02.6780483www.avvenire.it e-mail: [email protected]

DIFFUSIONE COPIE NELLE PARROCCHIE: PROGETTO PORTAPAROLAe-mail: [email protected] SERVIZIO ABBONAMENTI NUMERO VERDE 800820084

Domenica, 16 dicembre 2018 generazione giovani

è qualcosa di straordinario che può parlare diDio. Il fascino dell’arte. Così capitò a Claire di Ca-

stelbajac, una ragazza francese che in Italia studiò “re-stauro” per seguire un suo desiderio: “fare qualcosa didavvero forte: diventare santa”. Era una ragazza pie-na di vita e sinceramente credente. Dopo un periododi profonda crisi spirituale, un pellegrinaggio in Terrasanta e il lavoro agli affreschi di Simone Martini ad As-sisi le fecero raggiungere vette di grande saggezza spi-rituale che scrisse nei suoi diari e lettere. Sarebbe mor-ta, qualche mese dopo, per una encefalite fulminan-te. Anche Hakiko venuta dal Giappone in Italia per l’ar-te, fu affascinata dal volto di Gesù che vedeva spessoin quadri e dipinti che la conquistavano ogni volta cheli studiava. Tanto che entrò in una chiesa dove c’era-no dei monaci in preghiera e chiese di quell’uomo cheaveva amato nelle opere d’arte. Dopo tre anni di ca-tecumenato, fu battezzata: quel volto l’aveva guidataalla salvezza. Anche Salvatore diventò prete perchéstudiando la parte di basso della Messa da Requiemdi Mozart, fu strabiliato dalla bellezza dell’opera diDio. La via dell’arte è una di quelle attraverso cui Dio,chiama tanti giovani ad amarlo e a donare la vita perLui. Talvolta è quella che sembra preferire.

Francesco Guglietta

’C

La passione per l’arte,via per conoscere Dio

L’attesa del Natale:i ragazzi comunicanoil valore della festaa pagina 2

Supplemento di

◆ ALBANOUNA PASTORALEA TUTELA DEI PICCOLI

a pagina 3

◆ ANAGNIUN NUOVO DIACONO, DONO PER LA CHIESA

a pagina 4

◆ CIVITA C.LE OPPORTUNITÀPER I GIOVANI

a pagina 5

◆ CIVITAVECCHIAIL POPOLO DI DIOVERSO LA SANTITÀ

a pagina 6

◆ FROSINONELA FELICITÀNELL’OFFRIRE

a pagina 7

◆ GAETADA CINQUANT’ANNINELLE PARROCCHIE

a pagina 8

◆ LATINALE FAMIGLIESONO LA COMUNITÀ

a pagina 9

◆ PALESTRINAIN PREGHIERAPER LA NATIVITÀ

a pagina 10

◆ PORTO S.RUFINAGESTIRE LE EMOZIONISI APPRENDE IN AULA

a pagina 11

◆ SORASTELLE DI NATALEUNITALSI IN PIAZZA

a pagina 13

◆ TIVOLISESSANT’ANNI FALA DEDICAZIONE

a pagina 14

NELLE DIOCESI

◆ RIETIUNA RIVOLUZIONEGENTILE E COLLETTIVA

a pagina 12

DI IGOR TRABONI

ono diverse le fabbriche e leimprese del Lazio – piccole,medie o grandi – che si

occupano di progetti di solidarietà,aprendo ai poveri con varieiniziative, soprattutto in questoperiodo di Natale, anche conproposte interessanti. Come quelladella Findus a Cisterna di Latina, icui circa 330 dipendenti, di questoche è l’unico stabilimento in Italiadell’azienda leader nel settore deisurgelati, hanno donato un’ora delproprio lavoro in favore della“Summer School” della Comunitàdi Sant’Egidio, all’interno delprogetto benefico “Scuole dellaPace”. L’azienda provvederà, a suavolta, a devolvere un ulterioreimporto, pari alla somma di quantoversato dai dipendenti. QuesteScuole sono dei centri,completamente gratuiti, che siqualificano come un ambitofamiliare che sostiene il bambinonell’inserimento scolastico, aiuta lafamiglia, proponendo un modelloeducativo aperto agli altri, solidaleverso i più sfortunati. Alle Scuole della Pace – frequentateogni anno da migliaia di bambiniin vari Paesi d’Europa, America delSud, Africa e Asia – provvedono deivolontari che affiancano i piccolinel percorso educativo. Molti diquesti bambini sono i classici“minori a rischio” per problemi chevanno dalla devianzaall’emarginazione sociale, dalladispersione scolasticaall’analfabetismo, dal lavoroprecoce all’allontanamento dellafamiglia. L’iniziativa della Sant’Egidiocostituisce un sostegno alla crescitadel bambino, ponendosi variobiettivi: il recupero scolastico, lasocializzazione; l’inserimento diminori con particolari difficoltà(handicap, problemicomportamentali); l’integrazionefra minori di differenti universiculturali; l’educazione sanitaria; ilsostegno affettivo; l’educazionereligiosa, alla solidarietà, allamondialità, alla pace; l’integrazionedell’alimentazione. I fondi deidipendenti Findus e dell’azienda,andranno a finanziare le colonie

S

estive dei bambini che frequentanole classi d’insegnamento,garantendo la continuità educativae nutrizionale data dalla

Sant’Egidio durante il periodoscolastico. Un’altra grande azienda del Lazio,la Colgate Palmolive di Anzio, la

settimana scorsa ha offerto unpranzo ai poveri della zona,invitandone più di 300 in fabbrica;come è stato raccontato da LazioSette domenica scorsa nella paginadiocesana di Albano. Un pranzo solidale si è tenuto ierianche nella mensa della LeonardoElicotteri, che tra Frosinone eAnagni dà lavoro a 800 persone.Per il decimo anno consecutivo, ilGruppo lavoratori anzianidell’azienda (200 soci, ancora inattività o in pensione) ha offerto unpranzo e un momento di festa acirca 300 disabili e ai loro familiari,appartenenti a varie realtàassociative di Frosinone, Castro deiVolsci, Monte San Giovanni. «Noiabbiamo fatto da camerieri –racconta Massimo Ceccarelli,responsabile del Gruppo lavoratori– e l’azienda ci supporta sempre inogni modo, mettendo adisposizione la mensa, altropersonale per la manutenzione ed

eventuali strutture che purepotrebbero servirci. Lo facciamoanche per altre realtà solidali, comela Da.Ma.Africa, sempre nellamensa aziendale». Prezioso è ancheil contributo della Pellegrini,azienda della ristorazione e giàpresente in altre attività solidali.Inoltre, accade che, diverse personein difficoltà, intorno ad una mensavengono messe gratuitamente, allavigilia di Natale, anche aTorvaianica, grazie all’iniziativa diLeonardo Di Giorgio che spalancale porte del suo ristorante “La villadi Venere”. Un momento solidaleper decine di barboni, senzatetto,ospiti della vicina casa diaccoglienza diretta da suor TeclaFasano, bambini di famiglieextracomunitarie. Il tutto d’intesa con la parrocchia,guidata da don Gianni Masella,entusiasta dell’iniziativa in unazona in cui la povertà materialeaumenta a vista d’occhio.

Attento ai mediaonsignor Domeni-co Pompili, nato a

Roma nel 1963. Ordina-to sacerdote nel 1988, li-cenza e dottorato allaGregoriana in Teologia

morale, materia che ha insegnato alSeminario Leoniano. Ha svolto diver-si incarichi nella diocesi di Anagni-Alatri prima di arrivare in Cei, comeaiutante di studio della Segreteria ge-nerale; direttore dell’Ufficio Comuni-cazioni sociali e sottosegretario; non-ché segretario della Fondazione Co-municazione e Cultura e membro delconsiglio di amministrazione di Av-venire. Vescovo di Rieti dal 2015, èpresidente della Commissione epi-scopale per le Comunicazioni sociali.

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Tanti gli esempi di «responsabilitàsociale»: dai pasti per chi è in difficoltà,fino al devolvere ore di lavoro a progettidella Sant’Egidio per minori a rischio

Una “Scuola della pace” della Comunità di Sant’Egidio, sostenuta dalla Findus e dai dipendenti della fabbrica, situata nel comune di Cisterna di Latina

Le aziende del Laziosempre più solidali

IL PRESEPESEGNO D’UMILTÀ

E FRATELLANZA

DOMENICO POMPILI*

gni anno a ridosso delNatale si scatena unapolemica trita e ritrita che

rischia di rovinare la festa. E cosìil presepe diventa puntualmentel’oggetto di uno scontro: promossoda alcuni e vietato da altri. Inrealtà, sbagliano entrambi: siachi lo brandisce sia chi lopaventa, giacché il presepe non èun simbolo di identità culturale ereligiosa, ma semplicemente unfatto da raccontare. Di fronte adun fatto più che dalla polemicabisogna farsi coinvolgere dallosguardo e dal silenzio. Si devetornare al fatto – sia pure con ilinguaggi artistici più diversi –per evitare che il Natale siaridotto ad un genericoriferimento al “GeneraleInverno” o ad altre corbellerie.San Francesco a Greccio, durantela notte di Natale del 1223, volleappunto raccontare – come fossela prima volta – quel fatto, al cuicentro sta il Bambino in unamangiatoia (“mangiatoia” che èpoi l’altro nome del “presepe”).Fu così efficace il Poverello inquella prima nuda rievocazioneche il bambinello sembròmaterializzarsi tra le sue mani.La scelta del Santo, peraltro, piùche dolci emozioni mise in lucedue verità rivoluzionarie: unaintorno a Dio e l’altra intorno almondo. Intorno a Dio il fatto chel’Assoluto si rende presente in unInfante nudo sovverte l’abitualeconcezione del trascendente. E –cosa ancora più importante –lascia intuire che chi vuoleincontrare Dio non ha che daincrociare la storia. Non l’utopiao la retrotopia. Intorno al mondo,poi, il Bambino è una silenziosa,ma fragorosa contestazione dellearmi e dei conflitti. Al tempo diFrancesco si svolsero ben quattrocrociate. Dire che Greccio è comeBetlemme significava in un colposolo smilitarizzare ogni tentativodi rendere la terra santa unaquestione economica e politica.Allora si comprendono le paroledi una preghiera contemporanea:«Chi, alla mangiatoia, deponefinalmente ogni violenza, ognionore, ogni reputazione, ognivanità, ogni superbia, ogniostinazione, chi sta dalla partedegli umili e lascia Dio soloessere grande, chi, nel bambinonella mangiatoia vede lamagnificenza di Dio proprionell’umiliazione, costui festeggeràl’autentico Natale» (DietrichBonhoeffer). Questo l’augurio,inviato dalla valle in cui ilPoverello d’Assisi harappresentato la meraviglia dellarievocazione della Natività, inquesta terza domenica d’Avventoche invita particolarmente allagioia.

* vescovo di Rieti

O

Nel Seminario Leoniano di Anagniconferito il ministero dell’accolitatoDI LEONARDO CHIAPPINI*

ome da tradizione, il tempodi Avvento è vissuto con par-ticolare intensità dalla comu-

nità del Pontificio Collegio Leonia-no di Anagni per l’annuale conferi-mento del ministero dell’Accolita-to. Durante la Messa di mercoledìscorso, quattro giovani delle dioce-si del Lazio – Alessandro Aloè, fraPietro Graziani, Marco Lombardoz-zi e Andrea Pantone – hanno rice-vuto la benedizione di Mariano Cro-ciata, vescovo di Latina–Terracina–Sezze–Priverno, con cui sono stati i-stituiti al ministero. Nell’omelia, ilpresule li ha esortati a seguire l’in-vito di Gesù ad imparare da Lui. Lasequela di Gesù «non è come ap-prendere una lezione, e poter dire disaperla a menadito; bisogna che di-venti carne della nostra carne e san-

Cgue del nostro sangue». Alla cele-brazione hanno partecipato fami-liari e presbiteri amici degli accoliti.Con questo ministero, i seminaristipossono assistere il presbitero nellapreparazione dell’altare durante lacelebrazione e portare la comunio-ne agli infermi. «Lo stile di tale ser-vizio – ha concluso il vescovo – i-neccepibile nell’osservanza delle ru-briche, ma prima ancora per l’inti-ma profonda partecipazione e per laconsonanza interiore al ministero acui avete la grazia e l’onore di colla-borare, a beneficio non solo vostro,ma di tutto il popolo cristiano, tra-smetta il vostro apprendere e il vo-stro voler fare apprendere l’unità diesistenza e culto». Ringraziamo que-sti ragazzi per l’eccomi che hannodonato per la Chiesa.

* diacono del sesto anno Pontificio Collegio Leoniano

Parole vive

Chi è

il libro

Navarro-Valls, un esempio di protagonista cristianoresentato l’altro giorno a Latina il libro dedicato a “Joaquin Navarro-Valls. Ricordi. Scritti. Testimonianze”, curato da Paolo Arullani, pre-

sidente della Fondazione Università Campus Bio-medico di Roma per leedizioni Ares. L’evento è stato organizzato dall’Unione Cristiana Impren-ditori Dirigenti (Ucid), in collaborazione con il club Lions Latina Host e l’as-sociazione Minerva. «La figura dello storico portavoce di papa GiovanniPaolo II ha rappresentato un esempio di leader, comunicatore e uomo cri-stiano, divenendo di fatto uno dei protagonisti della storia recente» ha det-to Francesco Berardi, presidente Ucid Latina. Per Benedetto Delle Site, pre-sidente dei Giovani Ucid Lazio «da imprenditori e dirigenti guardiamo aNavarro-Valls come un modello, testimone dell’impegno a cui noi laici sia-mo chiamati nel mondo e nella vita professionale, cioè incidere positiva-mente a ogni livello della società lasciando traccia nella storia e rispon-dendo alla chiamata universale alla santità in questo tempo, come ci haesortato a fare anche papa Francesco con la Gaudete et exsultate».

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Anche lelucine sonoimportantiperché mirendonogioiosa epiù buona.Mi aiutanoa metterein pratical’amore, ilsignificatodella festa.(Camilla,16 anni)

Com’è unbambinoquandonasce? Lacreatura piùfragiledell’universo,che ascoltirespirare iltempo d’unattimo eterno.È Natale.(Benedetta, 19 anni)

La semplicitàdel cero mi ricordal’umiltà diGesù, venutocome vera lucedel mondo:fiamma cheillumina,rischiara edona calore(Federica, 18anni, Lanuvio)

È la gioia che nasce dal vivere, amaree sperare assieme affinché anchequest’anno il Natale possa essere un evento più che una ricorrenza.(Alessio, 29 anni)

Una festa con deigiovani rifugiati.Pensare ai proprisogni. Le difficoltàdi affermarlidavanti allaprecarietà. Vogliad’immaginare unmondo diverso.(Gruppo Castrodei Volsci)

Il Natale raccontato dai giovaniimmagini.L’incontro fra generazioni,in un abbraccio il segno di comunione

L’Avvento ècome uncountdowned alla finepotremmorivedere unfratello cheper lavoroè lontano epensareanche acoloro chevivono insolitudine.(Zeno, 20anni)

2 LAZIOLAZIO dalla regioneDomenica, 16 dicembre 2018

Dalle diocesi di Lazio Settesono arrivate le prime sei fotoche rappresentano il sensodella Natività. Le successive,

domenica prossima. Non solocon lo «scatto», ma anche conil pensiero parlano della fede,dell’amicizia, della famiglia

«Airgloss» arriva dallo spazio per portare aria pulitauando parliamo di ariainquinata il nostropensiero va subito allemetropoli, alle loro

strade, al traffico, insomma,all’ambiente esterno. Se invecefosse anche all’interno ilproblema? Sì, proprio nellenostre case. Piani di cottura,caldaie, camini e stufe a pellet,senza dimenticare prodotti perla pulizia ed altri compostichimici, possono diffonderepiù di 900 sostante dannoseper la salute nell’ambientedomestico. Cosa fare? Lasoluzione c’è e viene dallospazio, ma non è fantascienza;al contrario è creatività,innovazione, competenza ecapacità imprenditoriale,rappresentata dalla “Airgloss”.Una startup italiana fondata

nel 2014, presente per laseconda volta consecutivaall’Ifa next di Berlino, la piùgrande fiera di elettronica diconsumo.”Airgloss” ha sviluppato ebrevettato una tecnologiabasata sull’Intelligenzaartificiale in grado diidentificare molteplici sostanzeinquinanti e migliorare laqualità dell’aria ed il benesserenegli ambienti interni. La suatecnologia “Multisense” vienedalla Stazione spazialeinternazionale, dove incollaborazione con la Nasa,sono stati sviluppati dispositiviper la salute e la sicurezza degliastronauti. Perché allora nonriportare sulla Terra quantofatto nello spazio? Ci sonovoluti 5 anni di lavoro, e

passione, ma alla fine è nataAirgloss, incubata nello spazioattivo Roma Tecnopolo, grazieal progetto EsaBic Lazio. I suoi prodotti, primi a ricevereil brand Space solutions da Esa,sono controllabili tramite appmobile, con la possibilità diconoscere in tempo reale lostato dell’aria, oltre a gestire ilconfort termico negli ambientichiusi. Un monitoraggiocostante e un sistema dinotifiche istantaneopermettono di manteneresempre alti gli standard dellaqualità dell’aria e del benessereattraverso un giustobilanciamento di temperatura eumidità interna, un adeguatolivello dell’illuminazione e lariduzione della rumorositàambientale.

«Una minore esposizione adagenti inquinanti – dice CiroFormisano, Ceo di Airgloss ecofondatore assieme a MarynaLotsman –, o a condizioniambientali sfavorevoli riducedrasticamente l’insorgenza didiverse patologie alcune dellequali molto gravi». Si va dalmal di testa ai disturbi delsonno o alla perdita dellaconcentrazione, fino aalterazioni del sistemaimmunitario o nervoso, con unrischio di malattie oncologichee cardiocircolatorie. «Il nostroobiettivo – continua Formisano– è quello di ridefinire glistandard di benessere, confort esicurezza nelle abitazioniprivate, negli uffici e nellescuole attraverso una linea diprodotti accessibili a tutti».

Con le sue tre soluzioni latecnologia risponde ai bisognidi ogni ambiente. AirglossProSense è adatto a uffici, saleriunioni o altri spazi pubblicicome le scuole, dove la qualitàdell’aria agisce sul benessere ela salute di studenti einsegnanti con un impattodiretto sull’apprendimento. Poic’è Airgloss ComfortKit idealeper la casa, oltre all’aria sioccupa anche di controllointelligente del riscaldamento edel raffreddamento degliambienti. Infine, c’è AirglossOem progettato per essereintegrato ai purificatori d’aria,cappe da cucina o sistemiportatili per il monitoraggioambientale. Per saperne di piùc’è il sito: www.airgloss.com.(14. continua)

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Una tecnologiaavanzata, basatasull’intelligenzaartificiale, pensata per migliorare la qualità di vitain case, alberghi,scuole e uffici

Oltre l’ostacolo. Storie di startupdi Simone Ciampanella

engono dalle diocesi di Fro-sinone, Albano, Tivoli, Gae-ta, Anagni e Latina. Hanno

tra i 16 e i 29 anni. Si sono messiin gioco inviando delle immaginiche per loro descrivono i senti-menti che li accompagnano versoil momento della nascita di Gesù.In alcune foto vi sono ritratti il pre-sepe e l’albero, fatti nella propriacasa, simboli d’attenzione verso ilfocolare, gli affetti familiari; in al-

tre l’abbraccio, come due mani u-nite tra nonne e nipoti, a signifi-care l’incontro tra generazioni, do-ve l’una insegna la vita e lascia iltestimone all’altra. L’abbraccio ele mani che sono segno del valo-re dell’amicizia verso persone lon-tane, che si aspettano con gioia perrivederle almeno una volta l’an-no; ricordo di coloro che per vi-cissitudini della vita sono soli e deiquali quasi nessuno se ne accorge,

ma che sono ben presenti nel cuo-re di questi ragazzi e ragazze. E’certezza per una memoria viva cherichiama l’importanza del saperaccogliere l’altro, chiunque essosia, da qualsiasi parte del mondoprovenga, perchè è un fratello inumanità, non è uno scarto, ma do-no prezioso che merita rispetto.Non occorre lasciarsi soffocare dalsuperfluo e dal clamore delle città,che distraggono dall’ascolto di

quel vagito che invita a fermarsi evivere pienamente la nascita di Ge-sù. Nelle foto e nei pensieri di que-sti giovani c’è forte la presenza disperanze e sogni per il futuro cheanimano il loro cammino e li spin-gono ad amare ogni uomo e don-na che incontrano nelle strade del-l’esistenza, specie se debole e sof-ferente, perchè, dicono, è propriolì che è nata la nostra Salvezza.

Costantino Coros

V

I dispositivi «Airgloss»

LATINA

FROSINONE - VEROLI - FERENTINO

ANAGNI - ALATRI TIVOLI

ALBANO

GAETA

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Page 3: Le aziende del Lazio sempre più solidali · stauro” per seguire un suo desiderio: “fare qualcosa di davvero forte: diventare santa”. Era una ragazza pie- na di vita e sinceramente

Un percorso di formazione che insegna apotenziare le capacità di ascolto dell’altro

«Come gestiree svilupparele emozioni»

Al lavoro nella biblioteca della Pontificia facolta di scienze del’educazione Auxilium

Dall’aula alla pratical corso sulla gestione emotivaall’Auxililum è articolato in

moduli tematici, in insegnamen-ti, giornate esperienziali, studiopersonale e si concluderà con l’e-laborazione e la discussione diun project work finale. Il tuttoper complessive 1.500 ore corri-spondenti a 60 Ects (EuropeanCredit Transfer System). Il percor-so prevede 9 moduli mensili (ve-nerdì e sabato) per un totale di180 ore di lezioni e 770 di studio(38 Ects). Un modulo sarà resi-denziale e comporterà rielabora-zione individuale dell’esperienzae attività di pratica meditativa,30 ore nel corso del seminarioresidenziale e 170 di rielabora-zione e pratica (8 Ects). Una ma-ster class sarà sul tema dell’auto-biografia ed intelligenza emoti-va, 75 ore di lezione e di studio(3 Ects). Poi un convegno sul te-ma dell’ascolto empatico, 25 oredi lezione e riflessione successiva(1 Ects). Maggiori informazionisono reperibili sul sito www.pfse-auxilium.org. (M.Chi.)

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il corso

Si svolge per tutto il 2019l master sulla gestione emotiva pro-mosso dall’Auxilium si svolgerà a Ro-

ma, presso la sede dell’università in viaCremolino, 141. Durerà da gennaio a di-cembre 2019. Le lezioni si terranno nelfine settimana: venerdì, dalle 8.30 al-le 19 e sabato, dalle 9 alle 18. Al master saranno ammessi coloro cheposseggono la laurea magistrale o spe-cialistica (o laurea quadriennale/quin-quennale secondo il vecchio ordina-mento) in psicologia, medicina, scien-ze dell’educazione, pedagogia, serviziosociale e sociologia, scienze infermie-ristiche, lettere, giurisprudenza. Potranno essere ammessi a partecipa-re anche laureati in altre discipline o,ad alcune condizioni, quanti posseg-gono un diploma di scuola secondariasuperiore. A costoro potrà essere rila-sciato solo un diploma di qualifica oun attestato di frequenza. Chi volesse maggiori informazioni, puòvisitare il sito dell’ateneo: www.pfse-auxilium.org. (M.Chi.)

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DI MARIA ANTONIA CHINELLO

estione e sviluppo delle risorseemotive» è il master di 2° livellopromosso dal centro studi Hänsel

e Gretel di Torino e dalla Pontificia facoltà discienze dell’educazione Auxilium di Roma.«Il master si rivolge a operatori che siconfrontano con il disagio degli adulti nellaprevenzione, nella tutela, nell’assistenzasociale, nell’educazione, nell’istruzione,nell’intervento psicologico e sanitario»,spiega Pina Del Core, preside dell’ateneo,che ha raccontato questo percorsoformativo.Perché è importante gestire le emozioni eascoltare empaticamente?

G«Nella nostra cultura dello sballo si tende aevacuare il pensiero ed a esaltare in modostrumentale le emozioni. L’ascolto empaticodelle emozioni è invece la premessa delprendersi cura. Il rispetto di tutte leemozioni, è il fondamento dell’intervento diaiuto alle persone, soprattutto di quelle piùfragili e bisognose come i bambini.In che modo l’intelligenza emotiva può

favorire l’aiuto alle persone con disagi?L’intelligenza emotiva nel lavoro educativo esociale, nell’impegno scolastico, nell’ascoltodi chi ha subito un trauma è una prospettivae, nello stesso tempo una metodologia, perfavorire la comunicazione tra adulti ebambini, tra bambini e bambini, fra adulti eadulti. Perché la sofferenza del bambinovenga contenuta, riciclata e trasformata inoccasione di crescita bisogna che la menteabbracci il cuore e che i genitori, glieducatori, i professionisti dell’infanziasviluppino non solo competenze tecniche eculturali, ma anche e soprattuttocompetenze emotive e relazionali.L’intelligenza emotiva nel programma diquesto master viene presentata, sperimentatae appresa secondo il modello proposto dalCentro Studi Hänsel e Gretel di Torino.A cosa abilita il master?Il master permette di acquisire un’ampiagamma di competenze culturali e tecniche,comunicative, emotive e relazionali chepermettono di potenziare la capacità diascolto, di affrontare i conflitti e i problemi,di far emergere soluzioni, di ottimizzare lacomunicazione e il lavoro di gruppo, dimigliorare la qualità e l’efficaciadell’intervento di ascolto, di aiuto e cura,d’applicare nei diversi ruoli e contestiprofessionali e istituzionali.

Il vescovo al «Bambino Gesù»DI SIMONE CIAMPANELLA

na cappella piena ha ac-colto giovedì scorso ilvescovo Reali al Bam-

bino Gesù di Palidoro. Daqualche anno per la festa disanta Lucia il presule celebraqui la Messa insieme al repar-to di oculistica; la funzione èanche l’occasione per unoscambio di auguri di Natale.All’ingresso il vescovo è statoricevuto da don Felice Riva,cappellano dell’ospedale e daldirigente Alessio Calandrelli.Medici, infermieri, ammini-strativi, tutti insieme alle 8 dimattina per pregare una mar-tire «che dà luce alle nostre vi-te al nostro lavoro», ha detto ilpresule durante l’omelia. Mon-signor Reali ha indicato nellasanta di Siracusa un esempioper il «lavoro coraggioso chesvolgete con impegno in que-

sta struttura». La sua testimo-nianza è una guida per ali-mentare la speranza, messa adura prova di continuo in que-sto luogo. Ogni giorno la gioiae il dolore riempiono i corri-doi affollati della struttura, lecamere e le vite. «Da santa Lu-cia – ha detto il vescovo – im-pariamo a trovare la forza peraccogliere le famiglie che quicercano aiuto nella medicinae sostegno nella sofferenza».Ma, stare accanto ai piccoli èanche un privilegio perché «co-me ci dice Gesù, i bambini ciricordano Dio».Sull’altare col vescovo e donFelice anche don Salvatore Riz-zo, della sede di Santa Mari-nella del Bambino Gesù.La luminosità di tale “visione”,ha fatto da filo conduttore aquesta intensa preghiera. «Lavita è una grande avventuraverso la luce», cita Claudel Lu-

ca Buzzonetti, primario di o-culistica, nel saluto al vescovoalla fine della funzione. Il me-dico ha dato voce all’esperien-za di fede vissuta nell’ospeda-le, parlando di una famigliache cresce insieme, dove ognimembro fa forza sugli altri. Ipiù giovani imparano da quel-li con tanti anni alle spalle, ri-cevendo un sapere tecnico dialto livello, oltre che umanodi profonda passione. Conquesta premessa Buzzonettiapprofitta dell’occasione persalutare le persone che an-dranno in pensione: EnricoMarchetti, infermiere caposa-la oculistica, MichelangeloRazzino, fisioterapista e CarloMoretti, impiegato. Sono a-mici, fratelli non solo colleghi.Il Bambino Gesù è proprioquesto: lavorare insieme ac-canto ai malati e ai loro cariper essere segni del Vangelo.

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storie di speranza

Senza casa e solo,Luigi trova amicinei «terminal»DI SERENA CAMPITIELLO

ll’aeroporto di Fiumicino c’è chiparte e chi arriva, ma anche chici dorme, perché non ha una

casa. Luigi è nato a Roma nel 1956;un’infanzia difficile seguita daun’adolescenza complicata. Si sposa,ma a 42 anni rimane vedovo. «Daallora la mia vita è diventata un verodisastro, dopo la morte di mia mogliesono tornato da mia madre epurtroppo dopo un anno è venuta amancare anche lei». Le cose sicomplicano, deve lasciarel’appartamento. L’istituto delle casepopolari lo aveva fatto restare solo perl’assistenza al genitore. «Hocominciato a vivere per strada, unanno alla stazione Termini, tre mesi inun centro di emergenza freddo delcomune di Roma. Dopo sono andatoa stare da amici a Lavinio, dove hofatto cose che non vorrei raccontare.Torna a Roma, d’estate dorme all’Eur,vicino alle Tre Fontane. D’invernotrova rifugio all’aeroporto diFiumicino. All’inizio è stata dura.Luigi prova a cambiare vita, ma entrain un periodo buio. «Ne sono uscitograzie ad una signora di nome Laurache lavora in un impresa di pulizie inaeroporto, poi nel 2015 conobbil’ingegnere Ruggero Poli di Adr che hacominciato ad aiutarmi facendomiconoscere don Giovanni Soccorsi,parroco dell’aeroporto. Assieme adaltri lavoratori dell’aeroporto mihanno aiutato ad avere una casa aFiano Romano». Intanto CaritasPorto–Santa Rufina e Adr avviano ilprogetto Casa Santa Maria degli angeliper i senza dimora dell’aerostazione,nei locali della parrocchia. «Sono 11mesi che mi trovo lì, svolgo le miemansioni per cui ho dato la mia pienadisponibilità, e credetemi, mi stannoaiutando in tutti i modi. Mi hannofatto fare la dentiera e adesso mi trovoin ospedale dove grazie a donGiovanni e alla Caritas ho fattol’intervento all’anca. Devo ringraziaredi cuore tutte queste personemeravigliose, soprattutto donGiovanni che ha creduto in me ed iocercherò di non deluderlo mai».

A

da sapere

aeroporto. Concerto di Natale dei bambiniper la ricorrenza della Madonna di Loreto

DI DARIO NOTTOLA

ambini protagonisti nelpomeriggio del 10 dicembre,all’aeroporto di Fiumicino, per

il Concerto di Natale nella chiesaparrocchiale aeroportuale “SantaMaria degli Angeli”. All’eventohanno partecipato autorità e moltilavoratori del settore con le lorofamiglie. In onore ed in occasionedella memoria liturgica dellaMadonna di Loreto, protettricedell’aviazione civile e militare ed inpreparazione al Natale. Il concerto,ideato dalla parrocchia e daAeroporti di Roma, incollaborazione con l’associazionemusicale “L’Insieme” e “l’Orchestradei Piccoli Musici”, ha vistoesecuzioni, su musiche natalizie,con violini e violoncelli.Particolarmente sentita l’esibizionedi Alessio, un ragazzo non vedente,che si è cimentato con l’Ave Mariadi Schubert.

«Avvicinandoci al Santo Natale – hadetto il parroco don GiovanniSoccorsi – la preghiera è quellasoprattutto che il lavoro, nellarealtà aeroportuale e non solo, siaespressione di speranza e fraternitàe che sia stabile e giusto per tutti glioperatori e le famiglie. Preghiamoaffinché il lavoro sia duraturo epermanente. Il Signore lo benedicae benedica ogni famiglia affinchépossa vivere il Natale con fede etrascorrere le festività con serenità».Il concerto è stato preceduto lamattina nella cappella “Maria,Madre di Misericordia” al Terminal3 dello scalo, sempre in occasionedella memoria liturgica dellaMadonna di Loreto, dal rosario,dalle lodi mattutine e dalla Messa,il tutto trasmesso in diretta daRadio Maria. Nella cappella,durante l’Anno Santo dellamisericordia, il vescovo Reali avevaaperto una delle quattro porte santedella diocesi.

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Intervista a Pina Del Core,preside dell’ateneo pontificioAuxilium: spiega le finalitàdel progetto per gli operatoriche si occupano del disagiodegli adulti nella relazione e nell’educazione dei figli

Infopoint sul trenonaugurata l’8 dicembrenel borgo Valadier a

Fiumicino la locomotivad’epoca (foto Lentini), del1880, che ospiterà ilnuovo infopoint Pro Locodella città. Alla cerimoniasu via Torre Clementina,presenti decine dipersone, il sindacoMontino ed il vescovoReali. La locomotiva,donata dal collezionista,Vittorio di Giacomo, èstata posizionata suivecchi binari dellaferrovia, riaffioratidurante i lavori diriqualificazione dellastrada. La motrice,avvolta nel tricolore e lacarrozza sono statebenedette dal vescovo.(D.Not.)

Ia Fiumicino

La «Maccarese» inaugurail nuovo archivio storico

Passato e futurol 7 dicembre l’aziendaagricola Maccarese di

Fiumicino ha inauguratola sede del suo archiviostorico con lacollaborazione scientificadella FondazioneBenetton (foto Lentini).Mezzo chilometro didocumenti che unisceuna grande realtàimprenditoriale allastoria del Paese. Presentiil presidente LucianoBenetton con membridella famiglia, il sindacoMontino e il vescovoReali, che ha benedettola sede. (M.Lid.)

I

memorie del territorio«St. Joseph’s choir»compie venti anni

omenica prossima il “St. Joseph’s little choir”festeggia i suoi primi 20 anni. Nasce nel no-

vembre 1998 per animare la Messa domenicale nel-la parrocchia di San Giuseppe a Santa Marinella. IlSt. Joseph’s è una formazione mista aperta a tutti,composta da persone digiune di educazione musi-cale e di tecnica corale, ma dotate di un grande en-tusiasmo. In tutti questi anni, sotto la guida del di-rettore Francesco Giuli, è cresciuto musicalmente,ha svolto il servizio musicale in parrocchia, settima-na dopo settimana, quasi senza interruzioni ed hagarantito l’animazione liturgica, da solo o con altreformazioni, anche in altre sedi della diocesi e nellepiù importanti solennità. Dal febbraio del 2013 il St. Joseph’s little Choir par-tecipa inoltre ad un progetto di adozione a distanzagestito dall’Associazione Italia solidale di padre An-gelo Benolli. È del 2018 l’ultima conquista: il coro siè dotato di un sito web, raggiungibile all’indirizzowww.stjosephchoir.eu, che è un vero e proprio por-tale dedicato all’animazione liturgica.

Martino Lidi

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OGGICresima agli adulti, presso la Cattedralealle 18.30.

18 DICEMBRERitiro mensile del clero al Centropastorale con inizio alle 9.30.

19 DICEMBREIl vescovo celebra la Messa per il Nataleal Comune di Fiumicino alle 11.30.

20 DICEMBREScambio degli auguri di Natale con ilvescovo al Centro Caritas di Ladispoli.

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PORTO SANTA RUFINA

Pagina a cura di don Giovanni Di Michele Curia diocesana

via del Cenacolo 5300123 Roma

e-mail: [email protected] www.diocesiportosantarufina.it

Domenica, 16 dicembre 2018

L’agenda

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