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LA TORRE DEL VESCOVOLa torre del vescovo è il monumento storico principale che caratterizza il paese di Pisogne. Durante il medioevo, Pisogne era uno dei principali feudi della Valle Camonica di fazione guelfa, cioè era sotto la giurisdizione del vescovo di Brescia. A causa dei continui attacchi dei ghibellini, i sostenitori del potere politico, il vescovo ordinò la costruzione di una torre che servisse da vedetta per prevenire eventuali invasioni. Opere architettoniche come quella erano molto inusuali qui in valle, infatti, l’unica altra torre che troviamo è quella del castello di Breno. La denominazione "torre del vescovo" risale al 1462 quando il vescovo di allora si riservò la proprietà della torre come simbolo del potere ecclesiastico, proprietà che cessò nel 1805, anno in cui passò al comune di Pisogne. La torre, costruita a partire dal 1299, è in pietra locale di colore ferrigno, è alta 32 metri e 60 centimetri, con mura spesse ben 1 metro e 65. All’epoca, il livello del lago d’Iseo era assai superiore rispetto ad ora ed erano molto frequenti le esondazioni. Ecco spiegato perché la torre alla base è larga 7 metri e 20, mentre quasi tutta la struttura è larga 7 metri e 5 centimetri. Era necessaria una base più forte per non far crollare la torre. La porta d’entrata è situata ad un’altezza di 3 metri dal suolo, nel cortile interno di una casa privata. Oggi la si può raggiungere grazie ad una scala in pietra, ma nel medioevo si arrivava alla porta tramite una scala a pioli che, durante gli attacchi al borgo, veniva tirata dentro la torre. All’origine, ogni lato della torre aveva tre feritoie,una per ogni piano, dalle quali le vedette potevano lanciare frecce o lance per respingere gli invasori. Ora molte di quelle feritoie sono state chiuse a causa della costruzione delle case adiacenti alla torre, ma alcune sono comunque ancora presenti. All’ultimo piano, si trova una stanza con quattro finestre ad arco a tutto sesto, una per ogni lato. Quello era l’alloggio del vescovo quando veniva in visita a Pisogne. Sulla sommità della torre, possiamo trovare la classica merlatura guelfa, ossia squadrata, che si differenziava dalle merlature ghibelline, che erano a coda di rondine. Adesso la torre è sovrastata da un tetto protettivo, che ha la funzione di riparare la cima dalle intemperie e dalle infiltrazioni di acqua piovana, e quindi prevenire eventuali crolli. Esiste anche una stanza, situata sotto l’entrata principale, che fungeva da piccola prigione. Oggi la torre contiene due campane, una più grande e una minore, che suonano regolarmente come fossero di un campanile. Sulla facciata sud si trovano una meridiana, risalente al 13-14 secolo, che è sovrastata da un orologio aggiunto in epoca più recente, verso il 1800. La zona della piazza del Mercato e della torre è anche stata luogo, durante le epoche storiche, di numerosi episodi: due sono quelli principali. Dal 1300 al 1400 su un lato della torre era appesa una gabbia di ferro nella quale venivano imprigionati gli evasori fiscali e ai quali le persone potevano lanciare insulti, frutta o oggetti vari. La torre del vescovo di Pisogne a dietro di se una grande storia, e per chi volesse, è possibile salire i suoi 109 gradini per ammirare la splendida vista del nostro lago e della valle.