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I.P.

Emilia Romagna

vacanza biketra i coloridell’arte

Emilia Romagna

vacanza biketra i coloridell’arte

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Nella sua biografia ufficiale èscritto che è nato a Faenza, masolo perché a Solarolo non c’eral’ospedale. Compaesano di LauraPausini, con cui condivide la pas-sione per il proprio lavoro e la pro-pria terra, Davide Cassani è un“appassionato” dell’Emilia Roma-gna. L’ha girata in bicicletta, daprofessionista, partecipando a de-cine di gare e mettendo la propriafirma su alcune delle manifesta-zioni più prestigiose.

Ha ripercorso le strade regionalianche una volta chiusa la paren-tesi con l’agonismo, da “accom-pagnatore” per stage e corsidedicati ai giovani ciclisti e a ciclo-turisti, ma anche da commenta-tore televisivo, raccontando le

corse più prestigiose e i segreti deiciclisti di cui ha mostrato di cono-scere tutto: dai successi ai ritiri, daiparticolari sugli allenamenti allecuriosità.

Il legame con l’Emilia Romagnasi è ulteriormente rafforzatoquando, nel 1997 Luciano Pezzigli propose di diventare addetto

stampa della Mercatone Uno diMarco Pantani. Cassani accettò,ma dopo pochi mesi rinunciò, per-ché si era reso conto dell’incom-patibilità di questo incarico conquello di commentatore televisivo.

Nel gennaio 2014, dopo tantichilometri prima percorsi e poiraccontati, è stato nominatoCommissario tecnico della Nazio-nale azzurra, selezionatore e alle-natore al tempo stesso. Era scrittonel suo destino, visto che quandoancora correva era soprannomi-nato “il commissario” per la pro-fonda conoscenza che aveva deicompagni di squadra e degli av-versari.

“E adesso - commenta Cassani- posso dire che le strade dell’Emi-

Davide Cassani

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Romagnolo doc, la sua “avventura” nel mondo del ciclismo è partita proprio

dai percorsi della regione: chilometro dopo chilometro lo hanno portato

a conquistare tantisuccessi, fino al traguardo

azzurro come Ct

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“L’Emilia Romagnaha le strade ideali per chi ama

la vacanza in bici”lia Romagna sono l’ideale per chidecide di trascorrere una vacanzain sella a una bici. Propongonopercorsi in pianura, ma anche iti-nerari più impegnativi con saliteanche importanti. Il tutto in rela-tiva sicurezza, con strade normal-mente poco affollate”.

Ma qual è il segreto del cre-scente interesse degli appassionatiper le manifestazioni di cicloturi-smo regionali?

“Penso che tra le più impor-tanti motivazioni che spingono icicloturisti verso l’Emilia Romagnaci sia l’ottimo rapporto qualità-prezzo dell’offerta della vacanzain bicicletta. Il tutto condito daquel senso di accoglienza che èuno dei piatti forti dell’ospitalitàemiliano romagnola”.

E poi c’è la forza di attrazionedei sempre più qualificati BikeHotels…

“Tutto è partito dalla Romagnae da esperimento pionieristico èandato pian piano estendendosi.Certo, da questo punto di vista lanostra regione ha tracciato unavia, ma ora non bisogna sedersisugli allori. Ancora molto si puòfare per rendere il movimento ci-cloturistico più trascinante e piùsicuro. Penso, ad esempio, a par-ticolari segnalazione degli itine-rari, ad una maggiore limitazionedel traffico nel corso delle variemanifestazioni e così via”.

Da vent’anni lei dà il nome a

una Granfondo che si corre in Ro-magna e che attira migliaia di ci-cloturisti. In occasione dell’ultimaedizione ha anche lanciato unaproposta, anzi un appello. In pra-tica, ha detto che i cicloamatoridovrebbero dare una mano ai gio-vani ciclisti.

“Sì, perché penso che ogniGranfondo potrebbe diventare ilpunto di riferimento per le so-cietà locali che “allevano” gio-vani ciclisti. Basterebbe il costo diun caffè per ogni iscritto e tuttoil movimento, tutta la realtà cicli-stica locale ne trarrebbe giova-mento: sia sportivo, siaeconomico. Tanti ragazzi in bici-cletta portano infatti passione,ma anche partecipazione”.

Davide Cassani, classe 1961, ha corsotra i pro’ per 14 anni conquistando26 vittorie tra cui due tappe al Girod’Italia, tre Giri dell’Emilia, il Giro delMediterraneo, due Agostoni, la Mila-no-Torino. Per nove volte ha vestito lamaglia azzurra nelle nazionali di Mar-tini. Dopo aver appeso la bici al chiodo,Cassani ha commentato le corse Raiper un ventennio. A gennaio è statonominato Commissario azzurro. Attivoanche sul versante amatoriale, con lasua Gran Fondo (alla 20ª edizione)sostiene il ciclismo giovanile.

“Propongono tanti

percorsi, adatti a tutte

le esigenze e in sicurezza:

dalla pianura

alla montagna tra natura

e Città d’Arte.

Il segreto di tanta

partecipazione

alle manifestazioni

cicloturistiche regionali?

L’ottimo rapporto

qualità-prezzo

delle vacanze proposte”

La carriera

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Cartina per inserto cicloturismo.ai 1 28/03/14 11:24

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Città d’Arte: da Piacenza a Riminii percorsi di una terra con l’anima

Emilia Romagna, terra con l’anima e col sorriso, tutta da vivere. E da percorrere.

Una regione che vanta Città d’Arte uniche, antiche e moderne al tempo stesso,

custodi di tradizioni in grado di “raccontare” la loro storia e la loro evoluzione.

Noi vi proponiamo 20 percorsi per andare alla loro scoperta, incontrando castelli,

rocche, abbazie, attraversando valli e pianure, parchi e pinete, scavallando colline

o costeggiando il mare. Per una vacanza attiva seguendo il filo delle emozioni

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Piacenza, pedalando traRomanico e Rinascimento

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Piacenza, ricca di sto-ria e di cultura, offre alturista itinerari affasci-nanti grazie alla prezio-sità del suo centro sto-rico. Le piazze, le chiese,il Duomo, il Palazzo Go-tico, il Palazzo Farnese,simbolo del potere du-cale e oggi sede deiMusei Civici, fanno dariferimento per stimo-lanti soste, consentendouna panoramica tra levarie fasi artistiche, dalRomanico al Rinasci-

mento, fino ai giorninostri.

E poi c’è l’originalitàdella sua provincia chesi esalta tra rocche, for-tezze, castelli e sugge-stivi itinerari naturalistici,ideali per una escursio-ne sia romantica che ci-cloturistica. Nell’uno enell’altro caso, gli sce-nari, che dalle spondedel Po arrivano fino aicrinali dell’Appennino,non si possono dimen-ticare.

Città d’Arte dell’Emilia Romagna

Se chiedete un antipasto o una merenda nelpiacentino vi verrà sicuramente offerto un piattodi salumi locali Dop, vale a dire Coppa, Pancetta eSalame. Accompa-gnati dal pane, mameglio ancora daltradizionale “chiso-lino” (variante delgnocco fritto), fannola gioia del palato.E, restando nel se-gno della tradizione,ai salumi si può as-sociare un buon ros-so piacentino, preferibilmente un Gutturnio, daassaporare nel classico “scodellino” da osteria.

Se invece puntate a un primo piatto, chiedete i“pissarei e fasö”, gnocchetti fatti a mano confarina, pane, acqua e conditi con sugo di fagioli, oi tradizionali tortelli “con la coda” di ricotta espinaci, dalla caratteristica forma a caramella.

Da non perdere

Salumi da primatocon un “chisolino”

Palazzo Gotico, Palazzo Farnese, il Duomo eSanta Maria di Campagna sono tra le eccellenzeartistiche e architettoniche di Piacenza. Spingendosifuori città, tra i castelli meglio conservati dell’Emiliae aperti al pubblico, c’è quello di Rivalta, tutt’oraabitato dalla nobile famiglia Zanardi Landi. Laprincipessa Margaret di Inghilterra è tra i personaggiillustri che ha ospitato.

Da vedere anche il castello di San Pietro a SanPietro in Cerro, circondato da un parco secolare.

La struttura è interamentevisitabile e racchiude oltre30 sale riccamente arre-date. Nel sottotetto hasede il MiM (Museum inMotion), collezione di oltre800 opere esposte a ro-tazione di maestri con-temporanei italiani e stra-nieri con una sezione de-dicata ai pittori piacentini.

Da assaggiare

Dai gioielli della città ai manieri ricchi di sorprese

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Da Piacenza, ricca di una storia millenaria testi-moniata dai suoi palazzi, chiese e opere d’arte,parte un itinerario che si snoda lungo i percorsi ci-clabili adiacenti al Po arrivando, a ovest, alle località

caratteristiche del lungofiume e poi alle bassevalli degli affluenti Tido-ne, Trebbia e Nure, dis-seminate di rocche, di-more signorili e manieri.

Dalla stazione di Pia-

cenza, costeggiando lemura cinquecentesche,l’itinerario raggiunge iprincipali centri di pia-nura e tocca borghi ric-chi di suggestioni arti-stiche e di storia comeRivalta, Grazzano Vi-sconti, San Pietro inCerro e Monticellid’Ongina.

Si pedala tra campa-gna, centri abitati, an-tichi insediamenti e ca-stelli (secondo un cen-simento sono 331 lerocche, i manieri e lefortificazioni sul territo-rio) che fanno della pro-vincia di Piacenza una“piccola Scozia”.

Il percorso, circolare, dalla stazione porta aPiazza Duomo dove sorge la Cattedrale, gioiellodel romanico emiliano. Da via Scalabrini, sul trattopiù orientale del tracciato urbano della Via Franci-gena, si giunge in piazza Sant’Antonino con labasilica dedicata al patrono.

All’inizio di via Verdi si scorge il Teatro Municipale.Poco distante (via San Siro) c’è la Galleria D’ArteModerna Ricci Oddi. Si prosegue in Piazza Cavalli(prende il nome dalle statue equestri in bronzo,dedicate a Ranuccio e Alessandro Farnese) dominata

dal Palazzo Gotico. Se-guendo a ovest la ViaFrancigena, si giunge aPiazzale delle Crociatecon la Basilica rinasci-mentale di Santa Maria

di Campagna. Poi si ar-riva alla chiesa di Cam-posanto Vecchio, nel-l’area del Parco del Treb-bia, e s’imbocca la ci-clabile lungo l’argine delPo, puntando su PortaSoccorso. Dopo PiazzaCittadella, col magnificoPalazzo Farnese, si at-traversa Viale Risorgi-mento, Piazzale Milanoe Viale Sant’Ambrogioper tornare alla stazione.

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Dalla città ai castelli di pianura - Km. 154

Road book: www.cycle-r.it/it/piacenza/

Percorso 1

Indietro nel tempo

tra i castelli di pianuraArgine Maestro - Km. 14,40

Road book: www.cycle-r.it/it/piacenza/

Percorso 2

Lungo il tracciatourbano

della via Francigena

Giorgia Bronzini, nataa Piacenza il 3 agosto1983, rappresenta unodei fiori all’occhiello dellosport piacentino. E’ unaciclista su strada e pi-stard, velocista. Ha ini-ziato la carriera agoni-stica a 8 anni, prima sustrada, poi su pista emountain bike.

Notevole il suo pal-mares: ha vinto il Rundum die Nurnberger Al-

tstadt nel 2005, il Cam-pionato del mondo inlinea Elite nel 2010 enel 2011 e 5 tappe delGiro d’Italia. Vanta inol-tre la conquista delMondiale su pista nellacorsa a punti (2009) enella stessa specialità3 Coppe del Mondo(2009, 2010, 2011).

Quando non è in bici,Giorgia fa parte del Cor-po Forestale dello Statoe in ambito scolasticoha conseguito il Diplomadi operatrice turistica.Nel 2012 ha ottenutoun altro... oro: quellodella medaglia al valoreatletico del Coni.

Bronzini, Campionessa diplomata in turismo

Il personaggio

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Parma, quando l’arteentra nella Food Valley

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Una enogastronomiache è musica per il pa-lato e una musica, quel-la di Giuseppe Verdi,unica al mondo. EccoParma, erede di un du-cato i cui fasti, nel nomedi Maria Luigia d’Au-stria, si ritrovano so-prattutto nell’architet-tura e nella cura di par-chi e giardini. In questacittà antico e modernoconvivono in un’atmo-sfera elegante. E l’artesi esprime anche nella

forte tradizione alimen-tare che ha regalato nu-merose eccellenze amarchio europeo Dop,Doc e Igp.

Parma, cuore dellaFood Valley italiana, èda vivere e gustare inmodo slow. Numerosi ipercorsi e le piste cicla-bili. E dunque cosa c’èdi meglio di una bici-cletta per immergersinelle sue grandi tradi-zioni e nel suo patri-monio artistico?

Città d’Arte dell’Emilia Romagna

La culla dell’enogastronomia italiana vanta ec-cellenze conosciute (e imitate) in tutto il mondo:dal Parmigiano Reggiano Dop al Prosciutto diParma Dop, dal Culatello di Zibello Dop alla Coppadi Parma Igp. Ben sei iMusei del Cibo dellaprovincia di Parma: Pro-sciutto di Parma a Lan-ghirano, ParmigianoReggiano a Soragna,Salame di Felino a Fe-lino, Vino a Sala Ba-ganza, Pasta e Pomo-doro a Collecchio. Questi luoghi speciali vi accolgonoper raccontarvi la storia degli uomini e dei prodottiche hanno reso unico questo territorio.

I Musei (www.museidelcibo.it) si trovano insplendide e suggestive location, aree protette, ca-stelli, corti agricole, e sono tutti a pochi km daParma. Alcuni sono comodamente raggiungibili inbicicletta, come il Museo del Prosciutto a Langhirano.

Da non perdere

Dal Culatello ai “sapori” dei sei Musei del Cibo

Curve dolci tra le colline, lunghi rettilinei in pia-nura: per gli amanti delle due ruote pedalare nelverde e veder apparire in lontananza un castelloche, piano piano, si fa più vicino, è davvero

un’esperienza unica.La può vivere chi arrivanella provincia di Par-ma con l’AssociazioneCastelli del Ducato diParma e Piacenza(www.castellidelduca-to.it) che propone un“viaggio nel tempo”

grazie alla presenza di ben 23 castelli, dalla pianuraall’Appennino.

Tanti gli itinerari offerti ai cicloturisti. Si possono,ad esempio, percorrere le strade della Bassa par-mense nel magico Triangolo dei 3 Castelli (tutti a7 km circa l’uno dall’altro): verso la Rocca MeliLupi di Soragna, la Rocca dei Rossi di San SecondoParmense, la Rocca Sanvitale di Fontanellato.

Da assaggiare

Il fascino dei castellidalla pianura all’Appennino

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Si parte dal Teatro Re-gio, inaugurato nel 1829da Vincenzo Bellini e oggitra i più acclamati teatridi tutta l’opera italiana,si prosegue su Strada Ga-ribaldi passando davanti alla Chiesa della Steccata esi gira a sinistra per raggiungere Piazza Garibaldi, sucui si affacciano il Palazzo del Governatore e il Mu-nicipio. Svoltando su Via Cavour, centro delloshopping cittadino, prendendo poi la quarta stradaa destra si raggiungePiazza Duomo per unavisita alla Cattedrale, ini-ziata verso il 1059, de-dicata all’Assunta. Ac-canto c’è il Battistero diforma ottagonale.

Ripercorrendo a ritrosoStrada al Duomo si pro-segue in Piazzale dellaPace (spingendo per unbreve tratto la bici amano), passando sottogli archi per poi attra-versare il Ponte Verdi edentrare nel Parco Ducale.Prendendo il viale di de-stra ci si trova di fronteal Palazzo Ducale, volutoda Ottavio Farnese nel1561 e costruito su pro-getto del Vignola. Tuttoil parco può essere per-corso in bici e racchiudenon solo il laghetto conla storica fontana delTrianon, ma anche le pre-ziose statue di Boudard.

Il percorso ciclabile per mountain-bike la “Vola-dora”, percorribile anche a piedi e a cavallo, si svi-luppa lungo la golena del torrente Parma, permet-tendo il collegamento in totale assenza di traffico,nei due sensi, da Parma a Langhirano, localitàprincipe per la stagionatura del Prosciutto di Parma.“Voladora” è il termine usato, in dialetto parmigiano,per indicare la piena del torrente Parma: giungeimprovvisa quando il torrente è quasi in secca.

La ciclabile, alternando strade bianche a stradecomunali asfaltate e tratti su argine in single

track, parte da Marano(alle porte di Parma dovesi trovano le casse diespansione del torrente)per poi toccare Basilica-nova, Mamiano - sede

della prestigiosa Fonda-zione Magnani Rocca -Santa Maria del Piano,Lesignano de' Bagni,Mulazzano Ponte e Lan-ghirano. Oltre Langhi-rano si può proseguirelungo la Val Parma finoall’antico Mulino di Ar-nano dove il percorso sicollega ai tracciati delGrande Giro MTB del-l’Appennino parmense.

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Itinerario urbano - Km 4,13

Road book: www.cycle-r.it/it/parma/

Percorso 1

Quanti capolavoridal Teatro Regioa Palazzo Ducale

Da Parma a Langhirano - Km 25

www.provincialgeographic.it/564-voladora-2014

Percorso 2

Dalla cittàun tuffo nella natura

con la “Voladora”

Vittorio Adorni hainiziato a correre in bi-cicletta nel 1954, a 17anni, iscrivendosi al-

l’Audax di Parma cheorganizzava uscite ci-cloturistiche. Nel 1955,dopo la vittoria allaReggio-Casina, comin-ciò la sua carriera ci-clistica vera e propria.

Gli allenamenti diven-tarono più lunghi e im-pegnativi e passò tra idilettanti. Nel 1960 fuconvocato per le Olim-piadi di Roma come ri-serva dell’inseguimentoa squadre su pista el’anno successivo passòprofessionista. I risultatiiniziarono ad arrivare,culminando col titolodi Campione del Mon-do su strada nel 1968,a Imola. Attualmenteè membro della Com-missione Culturale edEducazione Olimpicadel CIO e si occupadelle Pubbliche Rela-zioni del Giro d’Italia.

Adorni, da cicloturistaa Campione del Mondo

Il personaggio