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SOLO I COMUNISTI UNITI POSSONO, E DEVONO, FERMARE IL RINASCENTE NAZI- FASCISMO IN ITALIA, IN EUROPA E ALTROVE, PRIMA CHE SIA TROPPO TARDI! Il compito dei comunisti nell’attuale fase storica dell’Italia. In Italia il 25 aprile e in Europa il 9 maggio 1945 finita la seconda guerra mondiale e annientato il nazi-fascismo - ad opera fondamentale della gloriosa Unione Sovietica, guidata dal compagno Giuseppe Stalin, e attraverso il sovrumano sforzo bellico dell’Armata Rossa, gli immani sacrifici di tutti i popoli sovietici e della Resistenza comunista civile e armata in tutti i paesi europei, che operava sia sul fronte di guerra sia nelle retrovie delle forze armate nazi-fasciste - i governi borghesi, clericali e capitalistici dei paesi europei, tra cui l’Italia, alleati e asserviti agli interessi dell’imperialismo statunitense, oltre che a quello proprio, attraverso la Nato hanno svolto e svolgono il ruolo di gendarmi e guerrafondai al seguito della potenza militare americana dislocata sul pianeta, hanno favorito il riemergere dalla fogna della storia la cultura, la violenza e il pericolo delle passate tragedie mussoliniane e hitleriane. In modo particolare i governi della borghesia sono responsabili - con la preparazione scolastica delle nuove generazioni, la formazione della coscienza civica dei popoli e lo svolgimento dei compiti istituzionali - di non aver difeso i valori dell’antinazi-fascismo, di non aver insegnato abbastanza ai ragazzi e ai giovani studenti la tragedia del nazismo e del fascismo e di non aver mantenuto viva in loro la memoria storica di quanto accaduto e lo hanno fatto per favorire il potere politico ed economico conservatore e reazionario regnante contro le forze del progresso sociale e contro la possibilità delle masse lavoratrici e popolari di conquistare con la rivoluzione socialista il potere politico per costruire la nuova e superiore società, fondata sull’uguaglianza, sulla democrazia proletaria e sulla dignità dell’esistenza umana. Hanno favorito gravemente il progressivo riemergere e diffondersi nelle scuole e nella società, con la complicità diretta dei mezzi di comunicazione stampa-radio-televisivi e web di regime borghese, la cultura nazi-fascista. Inoltre, i governi borghesi tecnici, di centrodestra, di centro e di centrosinistra dei 75 anni trascorsi portano la responsabilità di non aver difeso la natura antifascista della Repubblica e della Costituzione e di non aver perseguitato adeguatamente evidenti iniziative culturali, manifestazioni di piazza e attentati riconducibili a organizzazioni e personaggi di chiara collocazione nazi-fascista. Non sono bastati 60 milioni di morti, di cui 27 dei soli popoli dell’Unione Sovietica, causati dal nazi- fascismo per indurre il potere politico ed economico della borghesia a mantenere viva la memoria storica del tragico passato. 1

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SOLO I COMUNISTI UNITI POSSONO, E DEVONO, FERMARE IL RINASCENTE NAZI-FASCISMO IN ITALIA, IN EUROPA E ALTROVE, PRIMA CHE SIA TROPPO TARDI!

Il compito dei comunisti nell’attuale fase storica dell’Italia.

In Italia il 25 aprile e in Europa il 9 maggio 1945 finita la seconda guerra mondiale e annientato il nazi-fascismo - ad opera fondamentale della gloriosa Unione Sovietica, guidata dal compagno Giuseppe Stalin, e attraverso il sovrumano sforzo bellico dell’Armata Rossa, gli immani sacrifici di tutti i popoli sovietici e della Resistenza comunista civile e armata in tutti i paesi europei, che operava sia sul fronte di guerra sia nelle retrovie delle forze armate nazi-fasciste - i governi borghesi, clericali e capitalistici dei paesi europei, tra cui l’Italia, alleati e asserviti agli interessi dell’imperialismo statunitense, oltre che a quello proprio, attraverso la Nato hanno svolto e svolgono il ruolo di gendarmi e guerrafondai al seguito della potenza militare americana dislocata sul pianeta, hanno favorito il riemergere dalla fogna della storia la cultura, la violenza e il pericolo delle passate tragedie mussoliniane e hitleriane. In modo particolare i governi della borghesia sono responsabili - con la preparazione scolastica delle nuove generazioni, la formazione della coscienza civica dei popoli e lo svolgimento dei compiti istituzionali - di non aver difeso i valori dell’antinazi-fascismo, di non aver insegnato abbastanza ai ragazzi e ai giovani studenti la tragedia del nazismo e del fascismo e di non aver mantenuto viva in loro la memoria storica di quanto accaduto e lo hanno fatto per favorire il potere politico ed economico conservatore e reazionario regnante contro le forze del progresso sociale e contro la possibilità delle masse lavoratrici e popolari di conquistare con la rivoluzione socialista il potere politico per costruire la nuova e superiore società, fondata sull’uguaglianza, sulla democrazia proletaria e sulla dignità dell’esistenza umana. Hanno favorito gravemente il progressivo riemergere e diffondersi nelle scuole e nella società, con la complicità diretta dei mezzi di comunicazione stampa-radio-televisivi e web di regime borghese, la cultura nazi-fascista. Inoltre, i governi borghesi tecnici, di centrodestra, di centro e di centrosinistra dei 75 anni trascorsi portano la responsabilità di non aver difeso la natura antifascista della Repubblica e della Costituzione e di non aver perseguitato adeguatamente evidenti iniziative culturali, manifestazioni di piazza e attentati riconducibili a organizzazioni e personaggi di chiara collocazione nazi-fascista. Non sono bastati 60 milioni di morti, di cui 27 dei soli popoli dell’Unione Sovietica, causati dal nazi-fascismo per indurre il potere politico ed economico della borghesia a mantenere viva la memoria storica del tragico passato. Oggi la situazione è tragicamente precipitata e pericolosa, non c’è altro tempo da perdere, i comunisti e tutte le forze progressive devono passare al contrattacco e presto per barrare la strada alle forze conservatrici e nemiche del progresso sociale, quali sono i neofascisti e neonazisti. Sciaguratamente le nuove generazioni in genere ignorano cosa sono stati il fascismo e il nazismo. Il revisionismo e trasformismo dell’ex partito comunista italiano (PCI) e della sinistra borghese di oggi hanno svolto e svolgono, al governo del paese o all’opposizione, un ruolo di diseducazione antifascista, all’insegna delle parole d’ordine della conciliazione tra le opposte ideologie politiche e sociali, dei morti della Resistenza considerati uguali a quelli della repubblichetta di Salò, della pace sociale, del vogliamoci bene e di tante altre baggianate del genere, finalizzate a gestire in pace il potere e gli interessi del capitalismo e dell’imperialismo. Sono stati, e sono, questi governi a non aver affidato innanzi tutto alla scuola il compito della formazione antinazi-fascista delle nuove generazioni e a perseguire con ogni mezzo qualunque espressione, manifestazione o violenza fascista e nazista. Al contrario abbiamo avuto le complicità della dittatura borghese e capitalistica nella rinascita e nello sviluppo della reazione nazi-fascista. Cominciamo con l’osservare che la caduta del regime e dello Stato monarco-fascista, la vittoria della Resistenza e della Guerra Civile di Liberazione, la proclamazione della Repubblica antifascista e la promulgazione della Costituzione democratica, seppure di natura borghese, anche per colpa revisionista grave dell’allora PCI, non portarono al cambiamento del vecchio Stato, rimasto saldamente nelle mani delle forze conservatrici, con funzionari, ai vari livelli istituzionali, sopravvissuti allo sconfitto regime sabaudo-mussoliniano, a ciò contribuì pesantemente l’amnistia generalizzata di tragica memoria togliattiana, che sostanzialmente lasciava l’apparato dello Stato nelle mani di vecchi volponi monarco-fascisti. Lo Stato rimase quello che era prima e le forze della reazione economica e politica hanno avuto mano libera nel lasciare le cose com’erano. Una situazione burocratica che è sempre di più degenerata,

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sul terreno della formazione dell’apparato legislativo e amministrativo, sino ai giorni nostri. A ciò si aggiunga la progressiva degenerazione ideale e morale della sinistra borghese intellettuale, politica e sindacale. Le forze nazi-fasciste nel loro riemergere e crescere sono state agevolate dal vecchio apparato statale, sino a rappresentare il pericolo attuale dell’estrema destra. Come non ricordare i vari governi di centrodestra guidati dalla democrazia cristiana (DC), in particolare quello famigerato di Fernando Tambroni, sostenuto dal movimento sociale italiano e monarchici vari, i governi della corruzione democristiani e di centrosinistra, dei legami con la mafia, della svendita dei beni della collettività a gruppi monopolistici privati nazionali e internazionali. E’ in questo brodo limaccioso di malgoverni del centro democristiano, del centrosinistra – governi per circa un trentennio formati dalla DC, partito socialista italiano e da altri -, del nuovo centrosinistra succeduto alla retata di tangentopoli degli anni ‘90, del centro e centrodestra dell’ultimo ventennio, che sono sfuggiti al controllo e alla determinazione della volontà popolare, che il neofascismo e il cosiddetto sovranismo alla Tramp o alla Salvini - che non ha nulla da spartire con l’indipendenza e la sovranità nazionale di un popolo, con la lotta ai governi monopolistici sovranazionali, come quello europeo, e all’economia globalizzata capitalistica e imperialistica -, ha preso piede sino a rappresentare un pericolo reale finanche per la democrazia borghese del nostro paese, un sovranismo che è solo sottocultura, populismo, qualunquismo, elettoralismo mercantile e affaristico, neonazi-fascismo e che costituisce una minaccia seria di nuove dittature, persecuzioni, arresti ed esilio per i comunisti e tutte le forze coerentemente democratiche e sostegno alle guerre imperialistiche, un sovranismo che sul piano elettorale si rafforza sempre di più sino a costituire una forza politica, elettorale e istituzionale da governare il paese e rappresentare un pericolo reale e ravvicinato per le libertà e agibilità democratiche, conquistate dopo la sconfitta del regime monarco-fascista nel periodo 1943-1945. E’ stata una storia torbida quella dei primi circa 75 anni della Repubblica democratica e del potere politico borghese, clericale e capitalistico che n’è derivato, che essenzialmente ci ricorda la strage di Portella della Ginestra nel 1947 in Sicilia; la strage di Reggio Emilia del 7 luglio 1960, avvenuta sotto il governo democristiano di Fernando Tambroni, che causò la morte di 5 operai, tutti iscritti al PCI; il tentato golpe fascista di Junio Valerio Borghese, fondatore del Fronte Nazionale e in stretto rapporto con Avanguardia Nazionale, avvenuto tra il 7 e 8 dicembre 1970; la vergognosa organizzazione paramilitare Gladio, appartenente alla rete internazionale denominata Stay-behind (stare nelle retrovie), promossa dalla Nato e organizzata dalla “central intelligence agency”, la famigerata CIA statunitense, per contrastare una ipotetica invasione dell’Europa occidentale da parte dell’Unione Sovietica e dei paesi aderenti al Patto di Varsavia e per fermare una eventuale conquista del potere da parte dei partiti comunisti, in Italia dal PCI, partiti oramai tutti imborghesiti, sulla strada ignobile della socialdemocrazia, del revisionismo, del riformismo, dell’opportunismo e della totale trasformazione capitalistica e imperialistica. Gladio doveva effettuare tale contrasto attraverso atti di sabotaggio, guerra psicologica e guerriglia dietro le linee nemiche, con la collaborazione dei servizi segreti e di altre strutture politiche e militari. E ancora: la cosiddetta “strategia della tensione”, condotta da forze reazionarie e fasciste dell’estrema destra con la complicità di servizi segreti e settori deviati dello Stato; la strage di piazza Fontana a Milano, presso la Banca Nazionale dell’Agricoltura, del 12 dicembre 1969, che causò 17 morti e 88 feriti; l’attentato di piazza della Loggia a Brescia del 28 maggio 1974, che provocò la morte di 8 persone e 102 feriti; l’eccidio del treno Italicus, avvenuto nella notte tra il 3 e 4 agosto 1974 presso San Benedetto Val di Sambro, nella provincia di Bologna, che procurò 12 morti e 48 feriti; l’ecatombe alla stazione ferroviaria di Bologna del 2 agosto 1980, che generò 85 morti e 200 feriti; la strage del rapido 904, ricordata pure come la strage di Natale, avvenuta il 23 dicembre 1984 nella lunga galleria dell'Appennino, subito dopo la stazione del Comune Vernio, nella provincia di Prato, ci furono 16 morti e 267 feriti; gli attentati della mafia di Capaci e via D’Amelio a Palermo in Sicilia rispettivamente del 23 maggio 1992, con 5 morti, e del 19 luglio 1992, con 6 morti 75 anni di Repubblica borghese, clericale, capitalistica e imperialistica - non quella che l’insieme delle forze progressiste dell’Italia auspicarono che uscisse dalla dura lotta antifascista condotta durante il ventennio mussoliniano, dalla caduta della monarchia, dalla Resistenza e dalla Guerra Civile di Liberazione – attraversati dal nascere e crescere di organizzazioni neonazi-fasciste, protette dall’assoluta libertà e impunità in dispregio della natura antifascista della Repubblica e della Costituzione, della mafia, della ‘drangheta, della camorra e di altre organizzazioni criminali imperanti nella politica, nelle attività

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economiche pubbliche e private, nell’affidamento degli appalti pubblici e nella gestione di attività importanti, in modo particolare della speculazione bancaria e finanziaria, della svendita ai monopoli privati dei beni della collettività, cioè le privatizzazioni, del sangue fatto scorrere dalle attività malavitose mafiose, ‘dranghiste e camorriste con gli attentati alle istituzioni e l’imposizione di pizzi e tangenti, della corruzione che ha infestato le istituzioni della Repubblica, degli attentati, delle stragi neonazi-fasciste, del sempre maggiore accentramento della ricchezza nazionale nelle mani di pochi individui sfruttatori e rapinatori del prodotto del lavoro proletario, del creare sempre maggiori disuguaglianze e discriminazioni sociali, negli ultimi decenni dell’aumento progressivo della povertà, che colpisce sempre maggiori settori della popolazione, e della disumanità nei confronti degli emigranti, che fuggono da carestie e guerre scatenate dall’imperialismo statunitense ed europeo: il tutto con la complicità di settori deviati dei servizi segreti e di istituzioni dello Stato, dei vari governi che si sono succeduti e delle forze politiche che li hanno espressi e sostenuti. Negli ultimi anni la situazione politica italiana, coi governi ferocemente antipopolari di Mario Monti, Enrico Letta, Matteo Renzi e Paolo Gentiloni - questi ultimi tre del PD, nuova e non ultima tragedia politica, istituzionale e sociale dell’Italia repubblicana – e con le scelte economiche oppressive degli interessi dei popoli europei da parte del governo, o Commissione europea, imperialistico di Bruxelles si è ulteriormente aggravata e sembra quasi a un punto di non ritorno, ma non bisogna risparmiare nessuna energia di lotta politica rivoluzionaria per il socialismo per fermare il pericolo reale di una svolta autoritaria nazi-fascista molto vicina in Italia e in Europa messa in atto da forze che opportunisticamente possono pure mascherarsi sotto denominazioni indirette, ma che nella sostanza tali sono. Le tragiche politiche dei governi padronali repressive dei bisogni delle masse lavoratrici e popolari italiane, la trasformazione capitalistica e imperialistica della sinistra storica del nostro paese, che ha lasciato il proletariato senza rappresentanza istituzionale, e in presenza di una politica spregiudicata della destra neofascista, populista, qualunquista, razzista, senofoba e repressiva dell’emigrazione da altri paesi e continenti ha determinato un orientamento reazionario della maggioranza dell’elettorato italiano, che ha portato alla formazione del governo cosiddetto gialloverde del movimento 5 stelle (M5S) e della Lega, alla sua probabile caduta, alla crescita elettorale esponenziale della Lega e al pericolo reale di un prossimo governo di destra, o di centrodestra, che evoca i tempi bui del passato. Matteo Salvini, capo della Lega e attualmente vice primo ministro degli Interni, probabile prossimo primo ministro, forte dei sondaggi che lo danno intorno al 35% dei consensi elettorali, dichiara trionfalisticamente e minacciosamente: “Voglio i pieni poteri”, tragicamente già chiesti e ottenuti col consenso elettorale da Benito Mussolini nel 1924 e successivamente da Adolf Hitler in Germania, con tutte le tragedie che ne seguirono e che forse le larghe masse popolari e la prevalente gioventù di oggi, priva di memoria storica, hanno dimenticato. E’ urgente fermare la scalata al potere dell’estrema destra, ancora più pericolosa se assoluta, che già beneficia della simpatia e dell’appoggio di organizzazioni come Casa Pound Italia e Forza Nuova. Negli ultimi tempi sono aumentati gli sfregi, da parte di squadracce di sicura matrice neonazi-fascista, a lapide e monumenti della lotta antifascista, della Resistenza, della Guerra Civile di Liberazione e a sedi operaie e sindacali, che ci ricordano l’assassinio di Giacomo Matteotti e l’assalto delle camicie nere alle camere del lavoro e alle sedi dei partiti antifascisti durante il ventennio della dittatura mussoliniana. Bisogna fermarli prima che sia troppo tardi. Come? Di certo non potranno essere le forze politiche del centro e del centrosinistra, cioè PD, sinistra italiana (SI), eccetera, corresponsabili sino al collo della deriva di destra del nostro paese, a fermare l’ascesa della destra reazionaria al governo della nazione. Non posseggono la cultura politica progressista per poterlo fare né la credibilità popolare, perché giustamente vengono avvicinate al centrodestra con l’espressione elettorale: “Sono tutti uguali politicamente e nella gestione degli affari della ricca borghesia capitalistica e imperialistica”. Solo i comunisti marxisti-leninisti, che si ispirano al pensiero e l’opera dei nostri grandi Maestri del proletariato internazionale Marx, Engels, Lenin e Stalin, ovvero di natura e organizzazione bolscevica, gli intellettuali d’avanguardia, gli operai avanzati e tutte le forze sinceramente e concretamente progressiste posseggono l’attendibilità, l’onestà, la passione e l’abnegazione politica per meritarsi la stima, la fiducia e l’adesione delle più larghe masse lavoratrici e popolari al progetto di radicale cambiamento per fermare il neofascismo - ed evitare che ritorni al governo sottoponendo l’Italia alla ferocia di una nuova dittatura repressiva, come fu quella del periodo 1922-1943 - e avviare il cammino rivoluzionario verso la costruzione della società socialista.

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Per raggiungere tale obiettivo è prioritario realizzare la massima unità possibile di tutte le organizzazioni comuniste all’interno di un’unica aggregazione e intorno a un comune progetto di svolta rivoluzionaria per l’Italia. L’unità dei comunisti è di estrema urgenza per mobilitare le più ampie masse lavoratrici e conquistarsi il loco consenso e sostegno, per battere la prospettiva di un altro governo fascista e nello stesso tempo per prevenire che tale esecutivo tenti perfino di mettere fuori legge i l’organizzazione e l’attività politica dei comunisti e di perseguitare i suoi oppositori, allo stesso modo come avvenne nel ventennio nero del secolo scorso e come sta tragicamente avvenendo in alcuni paesi dell’est europeo. Di sicuro noi comunisti, assieme a tutte le forze sociali moralmente sane e progressiste del paese, non ci impressioniamo dinanzi a una evenienza del genere, perché siamo stati già vaccinati nel tragico ventennio e come abbiamo vinto allora vinceremmo di sicuro anche adesso, con la differenza che partendo dall’esperienza dei 75 anni di malgoverno della Repubblica borghese questa volta la battaglia proseguirà sino alla totale sconfitta del nemico di classe, sino alla conquista del potere proletario e alla costruzione della società socialista. Come proclamato da Lenin nelle Tesi di aprile del 1917 in Russia, lotteremo affinché tutto il potere passi nelle mani dei Soviet, cioè dei Consigli aziendali e territoriali dei lavoratori operai e intellettuali. Con la prossima possibile caduta del governo, da altri definito gialloverde, ma che noi comunisti preferiamo chiamarlo col doppio aggettivo giallonero, e col prevedibile scioglimento del parlamento e il ritorno al voto – ammenoché non risorga il defunto esecutivo o se ne formi un altro, detto di scopo, tra forze politiche e parlamentari del centrosinistra e centrodestra unite, sempre di natura antipopolare e allo scopo di far pagare ancora alle masse popolari la disastrosa situazione economica dell’Italia, specialmente del Meridione rispetto al Settentrione - i comunisti italiani come devono comportarsi? Premettiamo che le elezioni politiche borghesi oramai sono diventate un vero mercato per chi ha più possibilità di investimento, si parla di circa un milione di euro per un candidato che vuole avere la possibilità di essere eletto. Chi può permettersi una spesa del genere? La classe borghese, i capitalisti e i maggiori partiti, tutti borghesi e capitalistici dalla falsa sinistra all’estrema destra, che ricevono consistenti contributi elettorali dallo Stato. A questo si aggiungano le varie leggi elettorali antidemocratiche, maggioritarie, uninominali e dittatoriali, di stampo fascista, che prevedono uno sbarramento per lista del 3% per poter entrare in parlamento e il premio di maggioranza con il raggiungimento di oltre il 50% dei deputati per effetto dei collegi uninominali. In queste condizioni per i comunisti è quasi impossibile entrare in parlamento, nonostante il dispendio di grandi energie umane, materiali e finanziarie, energie che potrebbero essere impiegate per rafforzare il lavoro politico rivoluzionario che ci avvicini alla rivoluzione proletaria e al socialismo. In questi giorni di anticipata campagna elettorale Lega e M5S del morente governo e gli altri partiti e liste concorrenti alle prossime elezioni politiche si scambiano violenti accuse di mala politica accompagnate alle solite e ingannevoli promesse elettorali per accaparrarsi il maggiore consenso elettorale possibile, poi, come abbiamo imparato dalla secolare esperienza, passate le elezioni e messe al sicuro le poltrone parlamentari, nulla cambia concretamente per risolvere radicalmente, cioè strutturalmente, i problemi reali che rendono infernale l’esistenza dei cittadini. La classe lavoratrice operaia e intellettuale non cada, almeno nella sua maggioranza, per l’ennesima volta nella trappola delle accattivanti promesse elettorali, perché come regolarmente avviene dall’Unità d’Italia nulla può mai cambiare se non si modifica la struttura sociale da capitalistica e imperialistica a socialista prima e comunista dopo, se tutto il potere non passa nelle mani del proletariato, se non vengono aboliti la proprietà privata dei mezzi di produzione e il parassitario profitto da essa derivante e se non si promuove la nuova e superiore economia socialista collettivizzata e centralmente pianificata. In particolare perché se dovesse sopravvivere l’attuale governo giallonero o se ne costituirebbe un altro di scopo, di legislatura o del Presidente ci aspetta una manovra economica per il 2020 di lacrime e sangue o di macelleria sociale per i pensionati, lavoratori e disoccupati, poiché si tratta di prelevare dalle già difficili condizioni di vita degli italiani, dalla scuola, dalla sanità, dai trasporti e dai carenti servizi sociali circa 50 miliardi di euro, così affermano dei commentatori televisivi e della carta stampata. La stessa cosa avverrebbe con un governo scaturito dalle nuove elezioni, poiché i partiti o liste che vinceranno le elezioni sono ugualmente capitalistici e imperialistici, pronti a sacrificare gli interessi delle masse lavoratrici e popolari sull’altare di quelli dei gruppi monopolistici industriali, agrari, bancari e finanziari, così come gli stessi partiti borghesi, clericali e capitalistici hanno fatto sino a questo momento. Di conseguenza l’unica strada valida e percorribile per il proletariato italiano rimane la lotta di classe di natura rivoluzionaria per strappare conquiste di classe e sociali a qualunque governo borghese dovesse succedere a quello attuale, per

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smascherare e delegittimare con la forza della mobilitazione i sindacati di regime capitalistico che da decenni sono acquiescenti verso i governi tecnici, di centrodestra o centrosinistra e per imboccare e percorrere, finalmente, la via vincente del socialismo e del comunismo. Comunque, il P.C.I.M-L. affida alla sopra proposta Organizzazione unitaria dei comunisti di decidere l’eventuale partecipazione alle prossime elezioni borghesi, ma con una bolscevica e leninista condizione, che gli eventuali eletti andranno in parlamento giammai per gestire il potere e lo Stato borghese che vogliamo abbattere, ma unicamente per portare la lotta di classe e rivoluzionaria anche all’interno del potere capitalistico per favorire il miglioramento immediato delle condizioni di vita delle masse lavoratrici e popolari e per avvicinare il tempo della rivoluzione proletaria e del socialismo. Inoltre, ogni eventuale eletto dovrà impegnarsi per iscritto a dimettersi qualora l’Organizzazione comunista unitaria dovesse chiederne le dimissioni, allorché il suo lavoro istituzionale non dovesse corrispondere agli impegni assunti davanti agli elettori e all’Organizzazione che lo ha candidato. Il dimissionario governo nero-verde ha già votato in seconda lettura la riforma costituzionale che riduce il numero dei deputati da 630 a 400 e quello dei senatori da 315 a 200, per essere legge occorre solo la terza lettura, ma con lo scioglimento delle camere la riforma potrebbe, almeno per adesso, saltare. Il M5S, nel confronto elettorale già in atto da mesi, sbraita chiedendo almeno l’approvazione definitiva della riforma, giustificandola col risparmio di circa 500 milioni di euro, naturalmente facendo riferimento ai super stipendi attuali di deputati e senatori. Il P.C.I.M-L. afferma, senza ombra di dubbio, che la riforma è stata dettata dal super potere economico e finanziario capitalistico e imperialistico per poter meglio disporre di un potere parlamentare decisionale a esso favorevole più agile, accentrato e controllabile, è la riduzione della rappresentanza e della volontà popolare, è un attacco spregevole all’istituto della democrazia, anche se di natura borghese, ed è un tentativo anticostituzionale, per quanto attiene la sovranità che appartiene al popolo, di ridurre drasticamente l’attuale livello di rappresentanza parlamentare della popolazione del 36,50%, affossando, così, pesantemente la democrazia rappresentativa, della partecipazione, della sovranità e dei bisogni degli italiani. E’ un’offesa ai valori fondanti della Costituzione, seppur borghese, quale risultato della lotta antifascista, della Resistenza e della Guerra Civile di Liberazione, anzi questa riforma cammina di pari passo con l’avanzata della destra neofascista. Ferma è la nostra opposizione di classe e rivoluzionaria. Per noi comunisti per abbassare consistentemente, nell’ordine di miliardi all’anno, i costi della rappresentanza popolare parlamentare, governativa, della presidenza della Repubblica, delle alte cariche dello Stato e delle istituzioni previste dalla Costituzione, per mantenere l’attuale livello di rappresentanza popolare nelle istituzioni parlamentari, per difendere il grado di democrazia borghese costituzionale sopravvissuta ai 75 anni di malgoverno e per migliorare le condizioni di vita degli italiani il problema non è il numero dei senatori e dei deputati o dei funzionari dello Stato, ma i non più tollerabili ricchi stipendi di questi signori, che devono essere rapidamente ridotti al rango del salario di un operaio specializzato, più tutte le spese di funzione, oltre alla eliminazione di tutti i privilegi di cui costoro godono attualmente e che gravano sulle tasche degli italiani. Dinanzi a tale situazione politica e istituzionale esistente attualmente in Italia, al grave sbandamento ideale e politico a destra della maggioranza dell’elettorato italiano - anche perché oramai da tempo la falsa sinistra, il centro cosiddetto democratico e la destra sono uguali nella cultura politica, nei programmi e nell’asservimento agli interessi dei monopoli capitalistici e imperialistici nazionali e internazionali - e alle leggi elettorali di stampo fascista, che hanno eliminato il proporzionale puro nell’attribuzione dei seggi parlamentari, regionali, provinciali e comunali, i comunisti come devono comportarsi alle prossime elezioni politiche? Il P.C.I.M-L. ritiene che nella situazione data e per quanto sopra premesso non valga la pena partecipare a questa competizione politica, sarebbe solo uno spreco di energie, che possiamo meglio impiegare nella riunificazione immediata e iniziale dei comunisti in un’unica Organizzazione politica - che potremmo chiamare Coordinamento Nazionale tra tutte le forze disponibili e che fanno riferimento al marxismo-leninismo, cioè al pensiero e l’opera di Marx, Engels, Lenin e Stalin, ferma restando, per il momento e sino a una nuova e comune decisione, il permanere dell’autonomia e dell’indipendenza ideologica e politica di ogni Organizzazione aderente -, nel lavoro ideale e politico di preparazione e avvicinamento della Rivoluzione e della società socialista, nell’organizzazione unitaria di iniziative di lotta politica e operaia a livello nazionale, regionale e locale e nel lavoro di proselitismo e di emancipazione ideale e politica della classe operaia, dell’intellettualità d’avanguardia e dei giovani puntando alla formazione di una nuova leva di marxisti-leninisti.

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Sicché in questa fase la battaglia elettorale dei comunisti sarà l’astensionismo attivo e militante - ma intendiamoci bene, mai come scelta di principio, così come sino ad oggi hanno fatto determinate organizzazioni, perché l’astensionismo di principio e contro l’insegnamento di Lenin e l’esperienza storica nazionale e internazionale del movimento operaio e comunista -, sarà la delegittimazione a governare dei nostri nemici di classe per le politiche economiche e sociali contrarie agli interessi del popolo perseguite sino ad oggi, che hanno penalizzato gli interessi popolari e favorito quelli della classe borghese padronale, sarà la preparazione delle masse lavoratrici e popolari al potere della società socialista e alla democrazia proletaria, sarà la messa in guardia del proletariato dal diffidare e perseguitare adeguatamente la classe della borghesia sconfitta, che dopo la Rivoluzione tenterà con ogni mezzo di riappropriarsi del potere, come purtroppo è avvenuto col mondo socialista realizzato nel ventesimo secolo e sarà, quale impegno immediato, la campagna elettorale porta a porta, azienda per azienda, ufficio per ufficio, scuola per scuola, ospedale per ospedale, territorio per territorio affinché dalle urne possa uscire un mare di schede bianche o nulle, tale da delegittimare gli eletti della borghesia sfruttatrice e accumulatrice di profitti rapiti alla classe lavoratrice. Diversa valutazione e scelta politica va fatta per le elezioni amministrative – anche qui laddove i coerenti comunisti, marxisti-leninisti, hanno la possibilità organizzativa di presentare una propria lista e da soli, senza alcuna alleanza con le forze elettorali borghesi, revisioniste, opportuniste e movimentiste -, dove le elezioni sono meno dispendiose e il loro svolgimento è più controllabile da parte del Partito, dei candidati e dei cittadini. La parola d’ordine deve essere: “Dare un voto politico, ossia parlamentare, – subito o dopo un eventuale governo detto di “scopo”, tecnico o del Presidente, purtroppo sempre di natura capitalistica e imperialistica - agli attuali partiti presenti o meno in parlamento, tutti tragicamente borghesi, che concorreranno per governare il paese, non serve a costruire una società più equa, giusta e dignitosa; non serve a cambiare la situazione: dell’aumento dell’IVA dal 22 al 23%; della precarietà e della mancanza di lavoro per i disoccupati; del taglio annuale delle pensioni superiori appena a euro 1.500,00 lordi al mese mediante il loro mancato adeguamento all’inflazione riducendone da anni e progressivamente il relativo già basso potere d’acquisto; della costrizione per i giovani di cercare lavoro all’estero; dell’università a pagamento; della mala sanità e del furto dei ticket sulle analisi, sulle visite specialistiche, sugli esami diagnostici e sui medicinali; dello sfruttamento del lavoro altrui; delle pensioni di fame; dell’aumento progressivo dell’età pensionabile; del ripristino della giusta causa nei licenziamenti dei padroni sanguisughe; delle disuguaglianze sociali tra donne e uomini; della povertà dilagante; dell’assistenzialismo di potere per fini elettorali; della proposta sciagurata di applicare una sola aliquota Irpef del 15% sui redditi dei ricchi e dei poveri, così non si potrebbero garantire neppure gli attuali servizi minimi sociali; del finanziamento alle imprese private senza garanzia per il mantenimento dei livelli occupazionali; della gestione operaia delle aziende che chiudono o delocalizzano l’attività lavorativa all’estero – dove i capitalisti possono sfruttare più selvaggiamente la manodopera - e con il sostegno finanziario dello Stato; del carovita e dell’aumento costante dell’energia e dei trasporti pubblici; della divisione dell’Italia in regioni ricche e povere; dell’arretratezza strutturale del Mezzogiorno rispetto al Settentrione, che viene avanti dall’Unità d’Italia del 1860 e che nessun governo della borghesia ha voluto superare; della mancanza di tempo libero per lavoratrici e lavoratori e delle ferie negate a circa il 60% degli italiani; dei salari e degli stipendi di fame; del caro casa; della piaga sociale della mafia, della ‘drangheta, della camorra, della droga, della ludopatia, la patologica dei giochi elettronici o d’azzardo che causa anche morti; della distruzione dell’ambiente con la speculazione edilizia e con l’emissione di gas serra nell’atmosfera; della privatizzazione dell’acqua, delle coste e di altri beni pubblici; della radiotelevisione pubblica italiana, mantenuta dai cittadini e asservita al potere dominante, che penalizza le forze politiche extraparlamentari e non candidate che non possono partecipare ai confronti elettorali e che non vengono invitate ai dibattiti politici, culturali e sociali; del dilagare della corruzione in tutti i livelli istituzionale; del cancro della gestione pubblica col metodo deplorevole politico, partitico ed elettorale del clientelismo, del favoritismo e del nepotismo; degli appalti e dei concorsi truccati e del malgoverno generalizzato della cosa pubblica; eccetera”. Per uscire dall’indebitamento dello Stato - una vera e infinita sanguisuga del lavoro proletario -, formato da interessi-profitti bancari e finanziari parassitari, occorre ricusarlo e presto, fatti salvi i piccoli risparmi-investimenti delle famiglie lavoratrici. L’uscita dell’Italia dalla Nato, dall’Unione Europea e dall’Euro è la strada maestra e obbligata da percorrere per liberare il nostro paese dalla crisi economica ininterrotta e per promuoverne lo sviluppo strutturale, economico e sociale, compresa l’equiparazione del sud al nord.

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Dobbiamo avere la capacità di far capire alle masse lavoratrici e popolari che dal caos e dalla disumanità del sistema capitalistico e della sua espansione imperialistica – avvalendoci costantemente dell’esperienza storica, specialmente degli ultimi secoli, dei popoli in lotta e in cammino verso la conquista-costruzione di una società superiore [che noi comunisti individuiamo prima nella società socialista e poi in quella comunista, escludendo ogni alternativa o fase intermedia diversa da quella socialista] e degli insegnamenti che ci provengono dalla filosofia, scienza, teoria, ideologia, dottrina, strategia e tattica dell’edificio del pensiero comunista e del materialismo storico e dialettico dalle sue origini alle definizioni teoriche e scientifiche di Marx ed Engels – si può uscire solo attraverso la rivoluzione socialista, che spazzi via la struttura e sovrastruttura della millenaria organizzazione sociale basata sulla proprietà privata dei mezzi di produzione e dei beni collettivi, sullo sfruttamento dell’uomo sull’uomo e sull’accaparramento privato della ricchezza socialmente prodotta. Naturalmente tutti sappiamo che la rivoluzione non si inventa, non si improvvisa per essere certi di non mandare allo sbaraglio le energie dell’assalto al vecchio e decrepito regime, perché la sua reazione economica, statale e militare sarà spietata e feroce all’insegna del motto “Col vecchio muoia anche il nuovo, col passato anche il futuro” e bisogna prevenirla per annientarla sul nascere. Le prossime rivoluzioni socialiste trionferanno come quella del 7 novembre 1917 in Russia, anche se diversi potranno essere i tempi attuativi, le modalità di svolgimento e la tattica dello scontro. Ma il materialismo storico e dialettico ci insegna che nel procedere della natura e del genere umano il nuovo finisce sempre per imporsi sul vecchio, il divenire sul passato. Alla rottura rivoluzionaria col putrescente sistema sociale attuale non vi sono percorsi diversi da seguire se non quello rivoluzionario proletario e socialista, non serve l’utilizzo di strade e metodi già utilizzati dalla borghesia, come alleanze, sperimentazioni e strumenti vari messi in campo, che spesso vengono ingenuamente adoperati anche da organizzazioni che si richiamano genericamente alla dottrina comunista e lo fanno attraverso rapporti o alleanze con le organizzazioni della falsa sinistra comunista, col M5S e altri, tutte esperienze contrarie alla strategia e tattica della lotta di classe comunista e destinate a sicura sconfitta, oltre a produrre un grave effetto diseducativo e antirivoluzionario tra le masse lavoratrici e popolari, così come sono falliti e hanno fatto il gioco del nemico di classe il riformismo, il revisionismo, la socialdemocrazia e il movimentismo. La via della rivoluzione socialista è la lotta di classe del proletariato, è la mobilitazione della classe operaia e di tutte le forze del progresso sociale nelle fabbriche, nelle campagne, negli uffici, nei territori e nelle università, sono le rivendicazioni per la conquista subito di un’esistenza più dignitosa dei lavoratori in attesa della rivoluzione e della società socialista ed è la sollevazione popolare per il soddisfacimento dei bisogni di vita quotidiana. Compagni, operai e intellettuali d’avanguardia, non partecipiamo alla farsa di queste eventuali, ennesime elezioni politiche borghesi, che qualunque sia il risultato nulla cambierà per la classe lavoratrice rispetto al passato e a cui noi non partecipiamo per il loro carattere mercantile e di esclusione dalla possibilità di avere degli eletti dei partiti minori, proletari e comunisti, impegniamoci sul fronte di lotta sopra delineato, contribuiamo a trasformare la disperazione popolare, le lotte dei lavoratori, i prossimi scioperi e le manifestazioni contro il regime politico dominante in iniziative rivoluzionarie per la conquista del socialismo e la costruzione del nuovo Stato, lo Stato proletario secondo le indicazioni di Lenin, contenute nel suo libro “Stato e Rivoluzione”, uniamoci in un unico Fronte Unito per una strategia comune alle prossime, probabili elezioni politiche, per definire un percorso di lotta di classe comune, per presentarci uniti alle esigenze di lotta del proletariato italiano, per essere in grado di mobilitare le più ampie masse popolari possibili e per creare sin da subito i Consigli degli operai nelle fabbriche, dei contadini nelle campagne, degli impiegati negli uffici e degli studenti nelle scuole superiori e nelle università all’insegna della parola d’ordine “Conquistare tutto il potere alla classe lavoratrice operaia e intellettuale”.Viva Marx, Engels, Lenin e Stalin! Viva il Marxismo-Leninismo!Viva la lotta di classe per la rivoluzione e la società socialista!Via il socialismo, Viva il comunismo! Il Comitato Centrale del P.C.I.M-L. Segretario generale il compagno Domenico Savio

Forio (Città Metropolitana di Napoli), 17 agosto 2019.Per contatti: [email protected]

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ONLY THE UNITED COMMUNISTS CAN, AND MUST, STOP THE RESURGENT NAZI-FASCISM IN ITALY, IN EUROPE AND ELSEWHERE BEFORE IT IS TOO LATE!

The task of the communists in the current historical phase of Italy.

      In Italy on April 25th and in Europe on May 9th 1945 the Second World War ended and the Nazi-Fascism was destroyed - a fundamental work of the glorious Soviet Union - led by Comrade Joseph Stalin and through the superhuman war effort of the Red Army and the immense sacrifices of all Soviet peoples and of the civil and armed Communist Resistance in all European countries, which operated both on the war front and in the rear of the Nazi-fascist armed forces - the bourgeois, clerical and capitalist governments of European countries, including Italy, allied and subservient to the interests of US imperialism, as well as to its own, through NATO, played and play the role of gendarmes and warmongers following the American military power stationed on the planet, have favored the re-emergence from the sewer of history the culture, violence and danger of past Mussolini and Hitler tragedies.

In particular, the governments of the bourgeoisie are responsible - with the scholastic preparation of the new generations, the formation of the civic conscience of the peoples and for the carrying out of institutional tasks - of not having defended the values of anti-fascism, of not having taught enough to boys and young students the tragedy of Nazism and fascism and of not having kept alive in them the historical memory of what happened and they did it to favor the conservative and reactionary political and economic power reigning against the forces of social progress and against the possibility of the working and popular masses to conquer, with the socialist revolution, the political power to build the new and superior society, based on equality, on proletarian democracy and on the dignity of human existence. They favored seriously the progressive re-emergence and spread in schools and in society, with the direct complicity of the press-radio-television and web media, the nazi-fascist culture. Moreover, the bourgeois governments of the right, center and center-left of the past 75 years bear the responsibility of not having defended the anti-fascist nature of the Republic and of the Constitution and of not having persecuted adequately obvious cultural initiatives, street demonstrations and attacks attributable to organizations and characters of clear Nazi-fascist positioning. 60 million deaths were not enough, of which 27 of the only peoples of Soviet Union, caused by Nazi-fascism to induce the political and economic power of the bourgeoisie to keep alive the historical memory of the tragic past.

    Today the situation is tragically dangerous, there is no time left to lose, the communists and all progressive forces must go to counterattack and soon to clear the way for conservative and enemy forces of social progress, such as neo-fascists and neo-Nazis. Unfortunately the new generations generally ignore what fascism and Nazism were. The revisionism and transformism of the former Italian Communist Party (PCI) and of the bourgeois left today have played and play, in the government of the country or in the opposition, a role of anti-fascist miseducation, under the slogans of conciliation between the opposing political and social ideologies, of the dead of the Resistance considered equal to those of the petty republic of Salò, of social peace, of the desire for good and of so many other nonsense of the kind, finalized to manage in peace the power and the interests of capitalism and of the imperialism. They have been, and are, these governments that have not first of all entrusted the school with the task of antinazi-fascist formation of the new generations and to pursue with every means every expression, manifestation or fascist and Nazi violence.

On the contrary, we had the complicity of the bourgeois and capitalist dictatorship in the revival and development of the Nazi-fascist reaction. We can start by observing that the fall of the regime and the monarch-fascist state, the victory of the Resistance and the Civil War of Liberation, the proclamation of the anti-fascist Republic and the promulgation of the democratic Constitution, even if of bourgeois nature, also due to grave revisionist guilt of the then PCI, did not lead to the change of the old state, remained firmly in the hands of the conservative forces, with officials, at various institutional levels, survived the defeated Sabaudian-Mussolinian regime, to this contributed heavily the generalized amnesty of tragic memory from Togliatti, which essentially left the apparatus of the state in the hands of old monarch-fascist foxes. The state

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remained what it was before and the forces of economic and political reaction had a free hand in leaving things as they were. A bureaucratic situation that has increasingly degenerated, on the ground of the formation of the legislative and administrative apparatus, up to the present day. Add to this the progressive degeneration of the bourgeois intellectual, political and trade union left.

The Nazi-fascist forces in their re-emergence and growth have been facilitated by the old state apparatus, to the point of representing the current danger of the extreme right. How can we forget the various center-right governments led by Christian democracy (DC), in particular the infamous one of Fernando Tambroni with the Italian social movement and various monarchists, the governments of corruption, of the links with the mafia, of the sale of the assets of the community in groups national and international private monopolies. It is in this muddy soup of bad governments of the Christian Democratic center, of the center-left - governments for about thirty years formed by the DC, the Italian socialist party and others -, of the new center-left that succeeded the raid of tangentopoli of the 90s, center and center-right of the last twenty years, which have escaped to the control and determination of the popular will, that the neo-fascism and the so-called sovereignty of Tramp or Salvini style - that it has nothing to share with the independence and the national sovereignty of a people, with the fight to supranational monopoly governments, such as the European one, or with the globalized capitalist and imperialistic economy, has taken hold until it represents a real danger even for the bourgeois democracy of our country, a sovereignism that is only subculture, populism, indifference, electoralism mercantile, neonazi-fascism and constitutes a serious threat of new dictatorships, persecutions, arrests and exiles or for the communists and all the coherent democratic forces and support for imperialist wars, a sovereignty that on the electoral level is strengthened more and more until it constitutes a political, electoral and institutional force to govern the country and represent a real and close danger for the democratic freedom and viability, won after the defeat of the monarch-fascist regime in the period 1943-1945.       It was a murky story of the first 75 years of the Democratic Republic and of the bourgeois, clerical and capitalist political power that derived from it, which essentially reminds us of the massacre of Portella della Ginestra in 1947 in Sicily; the Reggio Emilia massacre of 7 July 1960, under the Christian Democratic government of Fernando Tambroni, which caused the death of 5 workers, all members of the PCI; the attempted fascist coup of Junio Valerio Borghese, founder of the Fronte Nazionale and in close relationship with Avanguardia Nazionale, which took place between 7 and 8 December 1970; the shameful paramilitary organization Gladio, belonging to the international network Stay-behind (stay in the rear), promoted by NATO and organized by the "central intelligence agency", the infamous US CIA, to counter a hypothetical invasion by the Soviet Union and the countries adherents to the Warsaw Pact and to stop a possible conquest of power by the communist parties, in Italy by the PCI, all now bourgeois parties, on the ignoble road of social democracy, revisionism, reformism, opportunism and total capitalist and imperialistic transformation. Gladio had to carry out this contrast through acts of sabotage, psychological warfare and guerrilla warfare behind enemy lines, with the collaboration of secret services and other political and military structures.And more: the so-called "strategy of tension", conducted by reactionary and fascist forces of the extreme right with the complicity of secret services and deviant sectors of the State; the Piazza Fontana massacre in Milan, at the National Agricultural Bank of 12 December 1969, which caused 17 deaths and 88 wounded; the bombing of Piazza della Loggia in Brescia on 28 May 1974, which caused the death of 8 people and 102 wounded; the massacre of the Italicus train, which took place the night between 3 and 4 August 1974 at San Benedetto Val di Sambro, in the province of Bologna, causing 12 deaths and 48 wounded; the massacre at the Bologna railway station on 2 August 1980, which caused 85 deaths and 200 wounded; the massacre of the rapid 904, also remembered as the Christmas massacre, which took place on December 23, 1984 in the long tunnel of the Apennines, immediately after the station of the Municipality of Vernio, in the province of Prato, there were 16 dead and 267 wounded; the Mafia attacks in Capaci and via D’Amelio in Palermo in Sicily on 23 May 1992, with 5 dead, and on 19 July 1992, with 6 dead.

75 years of bourgeois, clerical, capitalist and imperialist republics - not the one that Italy's progressive forces hoped that would emerge from the tough anti-fascist struggle conducted during the Mussolini twenty years, from the fall of the monarchy, from the Resistance and from the Civil War of Liberation - crossed by the birth and growth of neonazi-fascist organizations, protected by the absolute freedom and impunity in contempt of

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the anti-fascist nature of the Republic and of the Constitution, of the mafia, of the 'drangheta, of the Camorra and of other criminal organizations pertaining to politics, activities public and private economic, in the awarding of contracts and in the management of important activities, in particular banking and financial speculation, of the sale to the monopolies deprived of the community's assets, of the blood made run by the mafia, 'Dranghist and Camorra criminal activities with attacks on the istituition and the imposition of lace and bribes, of the corruption that has infested the institutions of the Republic, of the attacks, of the neonazi-fascist massacres, of the ever greater centralization of national wealth in the hands of a few exploiters and robbers of the product of proletarian labor, of creating more and more social inequalities and discrimination in the last decades of the progressive increase in poverty, which is affecting ever larger sectors of the population, and inhumanity towards emigrants fleeing famine and wars unleashed by US and European imperialism: all with the complicity of deviated sectors of the secret services and institutions of the State, of the various governments that have succeeded and of the political forces that have expressed and supported them.

In recent years the Italian political situation, with the ferociously unpopular governments of Mario Monti, Enrico Letta, Matteo Renzi and Paolo Gentiloni - the latter three of the PD, the new and not least political, institutional and social tragedy of republican Italy - and with the oppressive economic choices of interests of the peoples of Europe on the part of the government, or European Commission, the imperialist of Brussels has further aggravated and seems almost to a point of no return, but we must not spare any energy of revolutionary political struggle for socialism to stop the danger real of a very close Nazi-fascist authoritarian turn in Italy and in Europe, forces that opportunistically can also be disguised under indirect denominations, but which in substance are such. The tragic policies of the master governments, repressive of the needs of the Italian working and popular masses, the capitalist and imperialist transformation of the Italian historical left, which left the proletariat without institutional representation, and in the presence of an unprejudiced policy by the neo-fascist, populist, indifferent, racist, senophobic and repressive right of emigration from other countries and continents has determined a reactionary orientation of the majority of the Italian electorate, which led to the formation of the so-called black-yellow government of the 5-star movement (M5S) and of the League, to its fall, to the exponential electoral growth of the League and the real danger of a next right-wing government, or center-right, which evokes the dark times of the past.       Matteo Salvini, head of the League and currently Deputy Prime Minister of the Interior, probably the next prime minister, thanks to the polls that give him around 35% of the electoral votes, declares triumphantly and threateningly: "I want full powers", tragically already asked and obtained with the electoral consensus by Benito Mussolini in 1924 and later by Adolf Hitler in Germany, with all the tragedies that followed and that perhaps the broad popular masses and the prevailing youth of today, devoid of historical memory, have forgotten. It is urgent to stop the rise to power, especially if it is absolute, of the right wing, which already benefits from the sympathy and support of neo-fascist organizations such as Casa Pound Italia and Forza Nuova. In recent times there has been an increase in disfigurement, on the part of squads of certain neonazi-fascist origins, of tombstones and monuments of the anti-fascist struggle, of the Resistance, of the Civil War of Liberation and of workers' and trade union seats, which remind us of the murder of Giacomo Matteotti and the assault of the black shirts on the labor chambers and the headquarters of the anti-fascist parties during the twenty years of the Mussolini dictatorship. We must stop them before it is too late. Such as? Certainly it cannot be the political forces of the center and the center-left, that is PD, the Italian left (SI), etc., co-responsible up to the neck of the right wing of our country, to stop the rise of the reactionary right to the government of the nation. They do not have the progressive political culture to be able to do it or the popular credibility, because they are rightly approached to the center-right with the electoral expression: "They are all politically equal and in the management of the affairs of the rich capitalist and imperialist bourgeoisie". Only the Marxist-Leninist communists, who are inspired by the thought and work of our great Masters of the international proletariat Marx, Engels, Lenin and Stalin, or of Bolshevik nature and organization, avant-garde intellectuals, advanced workers and all sincerely and concretely progressive forces possess the reliability, honesty, passion and political self-denial to deserve the esteem and adherence of the widest working and popular masses to the project of radical change to stop neo-fascism - and prevent it from returning to the

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government by subjecting Italy to the ferocity of a new repressive dictatorship, as it was that of the period 1922-1943 - and to start the revolutionary path towards the construction of the socialist society.

To achieve this goal it is a priority to realize the maximum possible unity of all the communist organizations within a single aggregation and around a common project of revolutionary change for Italy. The unity of the Communists is of extreme urgency to mobilize the broader working masses and win the consensus and support, to beat the prospect of another fascist government and at the same time to prevent that executive even attempts to outlaw the the organization and political activity of the communists and to persecute its opponents, in the same way as it happened in the black twenty years of the last century and as is tragically happening in some Eastern European countries. Certainly we Communists, together with all the morally healthy and progressive social forces of the country, are not impressed by such an eventuality, because we have already been vaccinated in the tragic twenty years and as we have won then we will certainly win even now, with the difference that starting from the experience of the 75 years of bad government of the bourgeois Republic this time the battle will continue until the total defeat of the class enemy, until the conquest of the proletarian power and the construction of the socialist society. As proclaimed by Lenin in the Theses of April of 1917 in Russia, we will fight for all power to pass into the hands of the Soviets, that is, of the Company and territorial Councils of workers and intellectual workers.

With the next fall of the government, defined by others as Yellow-Green, but which we Communists prefer to call it with the double adjective black-yellow, and with the predictable dissolution of the Parliament and the return to the vote - unless the dead executive rises again or another, so-called purpose, is formed between the political and parliamentary forces of the centre-left and centre-right united, always of an anti-popular nature and with the aim of making the popular masses pay again for the disastrous economic situation of Italy, especially of the south in relation to the north - the Italian communists how should they behave? Let's start by saying that the bourgeois elections have now become a real market for those with more investment opportunities, there is talk of around one million euros for a candidate who wants to have the chance to be elected. Who can afford such spending? The bourgeois class, the capitalists and the major parties, all bourgeois and capitalist from the false left to the extreme right, who receive substantial electoral contributions from the state. Added to this are the various anti-democratic, majority, uninominal, dictatorial, fascist-type electoral laws, which provide for a 3% list barrier to enter parliament and a majority bonus with over 50% of deputies reaching effect of single-member districts. Under these conditions it is almost impossible for the communists to enter parliament, despite the expenditure of great human, material and financial energies, energies that could be used to strengthen revolutionary political work that brings us closer to the proletarian revolution and socialism.

In these days of anticipated electoral campaign Lega and M5S of the dying government and the other parties and lists competing in the next political elections they exchange violent accusations of bad politics accompanied to the usual and deceptive electoral promises to grab the greatest electoral consent possible, then, as we have learned from the centuries-old experience, past the elections and securing the parliamentary seats, nothing changes concretely to solve the real problems that make citizens' lives hellish, that is to say structurally. The working and intellectual working class does not fall, at least in its majority, for the umpteenth time into the trap of captivating electoral promises, because as regularly happens since the Unification of Italy, nothing can ever change if the capitalist social structure is not changed and imperialist to socialist first and later communist, if all power does not pass into the hands of the proletariat, if private ownership of the means of production and the parasitic profit deriving from it are not abolished and if the new and superior collectivized socialist economy is not promoted centrally planned.

In particular, because if the current yellow and black government were to survive or if it would be another purpose, legislature or President expects an economic maneuver for 2020 of tears and blood or social butchery for pensioners, workers and the unemployed, because it is about taking around 50 billion euros from the already difficult living conditions of Italians, from schools, health, transport and poor social services, so they say of television commentators and print media. The same thing would happen with a government arising from the new elections, since the parties or lists that will win the elections are equally capitalistic and

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imperialistic, ready to sacrifice the interests of the working and popular masses on the altar of those of the industrial, agrarian, banking monopoly groups and financial, as the bourgeois, clerical and capitalist parties themselves have done up until now. Consequently, the only viable and viable path for the Italian proletariat remains the class struggle of a revolutionary nature to wrest class and social conquests from any bourgeois government that would succeed the current one, to unmask and de-legitimize the trade unions with the force of mobilization capitalist regime that for decades have been acquiescent towards the technical governments, center-right or center-left and to enter and travel, finally, the winning path of socialism and communism.

However, the P.C.I.M-L. entrusts the aforementioned unitary organization of the communists to decide whether or not to participate in the forthcoming bourgeois elections, but with a Bolshevik and Leninist condition, that any elected officials will go to parliament never to manage the power and the bourgeois state we want to overthrow, but solely for bringing the class and revolutionary struggle even within the capitalist power to favor the improvement of the living conditions of the working and popular masses and to bring the time of the proletarian revolution and socialism closer. Furthermore, each elected person must undertake in writing to resign if the unitary communist organization should request his resignation, when his institutional work does not correspond to the commitments made in front of the voters and the candidate organization.       The outgoing black-yellow government has already voted in second reading the constitutional reform that reduces the number of deputies from 630 to 400 and that of senators from 315 to 200, to be law only the third reading is needed, but with the dissolution of the chambers the reform could, at least for now, jump. The M5S, in the electoral debate already underway for months, barks asking for at least the final approval of the reform, justifying it with savings of around 500 million euros, naturally referring to the current super salaries of deputies and senators. The P.C.I.M-L.affirms, without a shadow of a doubt, that the reform was dictated by the capitalist and imperialist economic and financial super power n order to better dispose of a more agile, centralized and controllable parliamentary decision-making power, is the reduction of representation and popular will, it is a despicable attack on the institution of democracy, even if of a bourgeois nature, and it is an unconstitutional attempt, as regards the sovereignty that belongs to the people, to drastically reduce the current level of parliamentary representation of the population by 36.50%, thus burying, so heavily, the representative democracy of the participation, sovereignty and needs of Italians. It is an offense to the founding values of the Constitution, albeit bourgeois, as a result of the anti-fascist struggle, the Resistance and the Civil War of Liberation, indeed this reform goes hand in hand with the advance of the neo-fascist right. Our class and revolutionary opposition is firm. For us communists to consistently lower, in the order of billions a year, the costs of the parliamentary popular representation, the government, the presidency of the Republic, the high offices of the State and the institutions provided for by the Constitution, to maintain the current level of representation popular in parliamentary institutions, to defend the degree of bourgeois constitutional democracy that survived the 75 years of bad governance and to improve the living conditions of Italians, the problem is not the number of senators and deputies or state officials, but those who are no longer tolerable rich salaries of these gentlemen, which must be rapidly reduced to the level of the salary of a skilled worker, plus all the expenses of function, in addition to the elimination of all the privileges they currently enjoy and which weigh on the pockets of the Italians.

Faced with this political and institutional situation that currently exists in Italy, with the serious political and ideal confusion to the right of the majority of the Italian electorate - also because for some time now the false left, the so-called democratic center and the right are equal in political culture, in the programs and in the enslavement to the interests of national and international capitalist and imperialist monopolies - and to the fascist electoral laws, which have eliminated the pure proportionality in the attribution of parliamentary, regional, provincial and municipal seats, how should the Communists behave in the next political elections? The P.C.I.M-L. believes that in the given situation and given the above, it is not worth participating in this political competition, it would only be a waste of energy, which we can better employ in the immediate and initial reunification of the communists in a single political Organization - which we could call National Coordination among all the available forces that refer to Marxism-Leninism, that is, to the thought and work of Marx, Engels, Lenin and Stalin, without prejudice, for the time being and until a new and common decision, to the persistence of autonomy and 'ideological and political independence of each participating

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Organization - in the ideal and political work of preparation and rapprochement of the Revolution and socialist society, in the unified organization of political and workers' struggle initiatives at national, regional and local level and in the work of proselytism and of ideal and political emancipation of the working class, of the avant-garde intellectuality and of the young i pointing to the formation of a new lever of Marxist-Leninists.

So at this stage the electoral battle of the communists will be active and militant abstention - but let's be clear, never as a choice of principle, as certain organizations have done up to now, because the abstention in principle and against the teaching of Lenin and the historical national and international experience of the labor and communist movement- it will be the de-legitimization to govern our class enemies for the economic and social policies contrary to the interests of the people pursued until now, which have penalized the popular interests and favored those of the bourgeois master class, will be the preparation of the working and popular masses in power of the socialist society and of proletarian democracy, it will be the warning of the proletariat to distrust and adequately persecute the class of the defeated bourgeoisie, which after the Revolution will try by every means to regain power, as unfortunately happened with the socialist world realized in the twentieth century and it will be, as an immediate commitment, the electoral campaign door to door, company by company, office by office, school by school, hospital by hospital, territory by territory so that from the ballot boxes a sea of blank or null cards can come out, such as to delegitimize the elected members of the exploiting bourgeoisie of profits kidnapped from the working class. Different evaluation and political choice must be made for the administrative elections - even here where the coherent communists, Marxist-Leninists, have the organizational possibility to present their own list and alone, without any alliance with the bourgeois, revisionist, opportunist and movementist electoral forces -, where the elections are less expensive and their performance is more controllable by the Party, the candidates and the citizens.

The watchword must be: "Give a political vote, ie parliamentary, - immediately or after a possible government called "purpose", technical or of the President, unfortunately always of a capitalist and imperialistic nature - to the current parties present or not in parliament, all tragically bourgeois, who will compete to govern the country, does not serve to build a more equitable, just and dignified society; it does not serve to change the situation: the increase in VAT from 22 to 23%; of the precariousness and lack of work for the unemployed; of the annual pension cut of just over € 1,500.00 gross per month by not adapting to inflation, reducing its already low purchasing power for years and progressively; of the compulsion for young people to seek work abroad; of the University for a fee; bad health and ticket theft on analyzes, specialist visits, diagnostic tests and medicines; of the exploitation of the work of others; of hunger pensions; of the progressive increase in the retirement age; the restoration of the just cause in the dismissals of the leech masters; of social inequalities between women and men; of rampant poverty; of power support for electoral purposes; of the unfortunate proposal to apply a single income tax rate of 15% on the incomes of the rich and the poor, so that even the current minimum social services could not be guaranteed; financing to private companies without guarantee for maintaining employment levels; of workers' management of companies that close or relocate their work abroad - where capitalists can exploit labor more savagely - and with the financial support of the state; of the high cost of living and the constant increase in energy and public transport; of the division of Italy into rich and poor regions; of the structural backwardness of the South with respect to the North, which comes ahead from the Unity of Italy in 1860 and which no government of the bourgeoisie has wished to overcome; of the lack of free time for workers and workers and about 60% of Italians; of wages and starvation wages; of the dear house; of the social scourge of the mafia, of the "Drangheta, of the Camorra, of drugs, of gambling, the pathological of electronic or gambling games; of the destruction of the environment with building speculation and the emission of greenhouse gases in the atmosphere; privatization of water, coasts and other public goods; of the Italian public radio and television, maintained by the citizens and subservient to the dominant power that penalizes the extra-parliamentary and non-candidate political forces that cannot participate in electoral confrontations and that are not invited to political, cultural and social debates; the spread of corruption at all institutional levels; of the cancer of public management with the deplorable political, party and electoral method of clientelism, favoritism and nepotism; of contracts and rigged competitions, in short, of the general misgovernment of public affairs; etc".

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To get out of the State's indebtedness - a true and infinite leech of proletarian work -, formed by parasitic bank-financial interests-profits, it must be rejected and soon, except for the small savings-investments of working families. Italy's exit from NATO, the European Union and the Euro is the main and obligatory road to travel to free our country from the unbroken economic crisis and to promote its structural, economic and social development, including the equation of the south to north.

We must have the capacity to make the working and popular masses understand that from the chaos and inhumanity of the capitalist system and its imperial expansion - making constant use of historical experience, especially of the last centuries, of peoples struggling and on the way to conquest - construction of a superior society [which we communists identify first in socialist society and then in communist society, excluding any alternative or intermediate phase other than the socialist one] and the teachings that come to us from the philosophy, theory, ideology, doctrine and strategy of the building of communist thought and of historical and dialectical materialism from its origins to the theoretical and scientific definitions of Marx and Engels - one can only go out through the socialist revolution, which sweeps away the structure and superstructure of the millenary social organization based on the private ownership of the means of production and collective goods, s man's exploitation of man and the private hoarding of socially produced wealth.

Of course we all know that the revolution is not invented, it is not improvised to be sure not to send the energies of the assault on the old and decrepit regime into disarray, because its economic, state and military reaction will be ruthless and fierce under the motto "With the old also the new dies, with the past also the future" and we must prevent it in order to destroy it in the bud. The next socialist revolutions will triumph like that of November 7, 1917 in Russia, although the implementation times, the modalities of execution and the tactics of the conflict may be different. But historical and dialectical materialism teaches us that in the progress of nature and the human race the new always ends up by imposing itself on the old, the becoming on the past. The revolutionary rupture with the putrid current social system does not have different paths to follow except the proletarian and socialist revolutionary, it does not serve the use of roads and methods already used by the bourgeoisie, such as alliances, experiments and various tools put in place, which often they are naively used also by organizations that refer generically to the communist doctrine, as relationships or alliances with the organizations of the false communist left, with the M5S and others, all experiences contrary to the strategy and tactics of the communist class struggle and destined to sure defeat, beyond to produce a serious anti-educational and anti-revolutionary effect among the working and popular masses, just as reformism, revisionism, social democracy and movementism have failed and made the game of the class enemy.

The way of the socialist revolution is the class struggle of the proletariat, it is the mobilization of the working class and of all the forces of social progress in the factories, in the countryside, in the offices, in the territories and in the universities, they are the claims for the immediate conquest of a more dignified existence of workers waiting for the revolution and socialist society and is the popular uprising for the satisfaction of everyday life needs. Companions, avant-garde workers and intellectuals, we do not participate in the farce of these umpteenth bourgeois political elections, that whatever the result nothing will change for the working class compared to the past and to which we do not participate for their mercantile character and exclusion from the possibility of having elected representatives of the minor, proletarian and communist parties, let us commit ourselves to the struggle front outlined above, contribute to transforming popular despair, workers' struggles, coming strikes and demonstrations against the dominant political regime into revolutionary initiatives for the conquest of socialism and the construction of the new state, the proletarian state according to Lenin's indications, contained in his book "State and Revolution", let us unite in a single United Front for a common strategy in the next political elections, to define a common class struggle path , to present ourselves united to the struggle needs of the Italian proletariat , to be able to mobilize the widest possible masses of people and to create right from the start the workers' councils in the factories, the peasants in the countryside, the office workers and the students in high schools and universities in the name of the word 'order "Conquer all power to the working and intellectual working class".

Long live Marx, Engels, Lenin and Stalin! Long live Marxism-Leninism!14

Long live the class struggle for revolution and socialist society!

Long live Socialism, Long live Communism!                                                                                              The Central Committee of P.C.I.M-L.                                                                                    Secretary General Comrade Domenico Savio

Forio (Metropolitan City of Naples), 19 August 2019.For contacts: [email protected]

SEULS LES COMMUNISTES UNIS PEUVENT, ET DOIVENT, ARRÊTER LE NAZI-FASCISME RENAISSANT EN ITALIE, EN EUROPE ET AILLEURS AVANT QU’IL NE SOIT TROP TARD!

La tâche des communistes dans la phase historique actuelle de l’Italie.

En Italie, le 25 avril et en Europe, le 9 mai 1945, terminée la deuxième guerre mondiale et anéanti le nazifascisme - œuvre fondamentale de la glorieuse Union soviétique - guidée par le camarade Joseph Staline et par l’effort de guerre surhumain de l’Armée rouge et les sacrifices énormes de tous les peuples soviétiques et de la Résistance communiste civile et armée dans tous les pays européens, qui opérait tant sur le front de guerre que dans l’arrière-pays des forces armées nazi-fascistes - les gouvernements bourgeois, cléricaux et capitalistes des pays européens, dont l’Italie, alliés et asservis aux intérêts de l’impérialisme états-unien, en plus de l’impérialisme propre, à travers l’OTAN, ils ont joué et jouent le rôle de gendarmes et de guérilleros à la suite de la puissance militaire américaine déployée sur la planète, ont favorisé la résurgence de la culture de l’égout de l’histoire, la violence et le danger des tragédies musulmanes et hitlériennes passées.

Les gouvernements de la bourgeoisie sont particulièrement responsables - avec la préparation scolaire des nouvelles générations, la formation de la conscience civique des peuples et l’accomplissement des tâches institutionnelles - de ne pas avoir défendu les valeurs de l’antinazi-fascisme, e ne pas avoir suffisamment enseigné aux enfants et aux jeunes étudiants la tragédie du nazisme et du fascisme et de ne pas avoir maintenu vivante en eux la mémoire historique de ce qui s’est passé et l’ont fait pour favoriser le pouvoir politique et économique conservateur et réactionnaire dominant contre les forces du progrès social et contre la possibilité des masses laborieuses et populaires de conquérir, par la révolution socialiste, le pouvoir politique pour construire la nouvelle et supérieure société, fondée sur l’égalité, la démocratie prolétarienne et la dignité de l’existence humaine. Ils ont fortement favorisé la résurgence progressive et la diffusion dans les écoles et dans la société, avec la complicité directe des médias presse-radio-télévisés et web, la culture nazi-fasciste. 

En outre, les gouvernements bourgeois de droite, de centre et de centre-gauche au cours des 75 années écoulées portent la responsabilité de ne pas avoir défendu la nature antifasciste de la République et de la Constitution et de ne pas avoir poursuivi des initiatives culturelles suffisamment évidentes, des manifestations de rue et des attentats impliquant des organisations et des personnalités clairement nazies. 60 millions de morts n’ont pas suffi, dont 27 des seuls peuples de l’Union soviétique, causés par le nazifascisme pour amener le pouvoir politique et économique de la bourgeoisie à maintenir vivante la mémoire historique du passé tragique.

Aujourd’hui la situation est tragiquement dangereuse, il n’y a pas d’autre temps à perdre, les communistes et toutes les forces progressistes doivent passer à la contre-attaque et bientôt pour barrer la route aux forces conservatrices et ennemies du progrès social, telles que les néo-fascistes et néonazis. Malheureusement, les nouvelles générations ignorent généralement ce qu’ont été le

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fascisme et le nazisme. Le révisionnisme et la transformation de l’ancien parti communiste italien (PCI) et de la gauche bourgeoise d’aujourd’hui ont joué et jouent, au gouvernement du pays ou à l’opposition, un rôle de désertion antifasciste, à l’enseigne des paroles de l’ordre de la conciliation entre les idéologies politiques et sociales opposées, des morts de la Résistance considérés comme égaux à ceux de la petit république de Salò, de la paix sociale, du bien-aimé et de tant d’autres chicaneries du genre, visant a gérer en paix le pouvoir et les intérêts du capitalisme et de l’impérialisme. Ce sont ces gouvernements, et ce sont eux, qui n’ont pas confié d’abord à l’école la tâche de la formation antinazi-fasciste des nouvelles générations et de poursuivre, par tous les moyens, toutes les expressions, manifestations ou violences fascistes et nazies.

Au contraire, nous avons eu les complicités de la dictature bourgeoise et capitaliste dans la renaissance et le développement de la réaction nazi-fasciste. Commençons par observer que la chute du régime et de l’État monarco-fasciste, la victoire de la Résistance et de la Guerre Civile de Libération, la proclamation de la République antifasciste et la promulgation de la Constitution démocratique, même de nature bourgeoise,même par une faute révisionniste grave de l’époque PCI, ils ne portèrent pas au changement de l’ancien État, resté solidement entre les mains des forces conservatrices, avec des fonctionnaires, aux différents niveaux institutionnels, survivants du défait régime sabaudo-Mussolinien, l’amnistie généralisée d’une tragique mémoire lénalienne y contribua lourdement, laissant essentiellement l’appareil de l’État aux mains de vieux Volons monarco-fascistes. L’Etat est resté ce qu’il était avant et les forces de la réaction économique et politique ont eu un coup de main pour laisser les choses en place. Une situation bureaucratique qui a de plus en plus dégénéré, sur le terrain de la formation de l’appareil législatif et administratif, jusqu’à nos jours. À cela s’ajoute la dégénérescence progressive de la gauche bourgeoise intellectuelle, politique et syndicale.

Les forces nazi-fascistes dans leur réémergence et leur croissance ont été facilitées par le vieil appareil d'État, au point de représenter le danger actuel de l'extrême droite. Comment pouvons-nous oublier les différents gouvernements de centre-droit conduits par la démocratie chrétienne (DC), en particulier celui de Fernando Tambroni avec le mouvement social italien et divers monarchistes, les gouvernements de la corruption, des liens avec la mafia, de la vente des avoirs de la communauté en groupes monopoles privés nationaux et internationaux. C’est dans cette boue boueuse de mauvais gouvernements du centre démocrate-chrétien, du centre-gauche - gouvernements formés depuis une trentaine d’années par le DC, le parti socialiste italien et d’autres -, du nouveau centre-gauche qui a succédé au raid de tangentopoli des années 90, centre et centre de la Ces vingt dernières années, qui ont échappé au contrôle et à la détermination de la volonté populaire, que le néofascisme et le prétendu sovranisme au Tramp ou au Salvini - qu’il n’a rien à partager avec l’indépendance et la souveraineté nationale d’un peuple, avec le combat des gouvernements monopolistiques supranationaux, tels que celui d'Europe, ou de l'économie capitaliste et impérialiste mondialisée, ont résisté jusqu'à représenter un danger réel, même pour la démocratie bourgeoise de notre pays, un souverainisme qui ne soit que sous-culture, populisme, indifférence, électoralisme mercantile, néonazi-fascisme et constitue une menace sérieuse de nouvelles dictatures, persécutions, arrestations et exilés ou pour les communistes et toutes les forces démocratiques cohérentes et le soutien aux guerres impérialistes, une souveraineté qui se renforce au niveau électoral jusqu'à devenir une force politique, électorale et institutionnelle pour gouverner le pays et représenter un danger réel et proche pour le pays. la liberté démocratique et la viabilité, remportées après la défaite du régime monarque-fasciste de 1943 à 1945.

C’était une sombre histoire des 75 premières années de la République démocratique et du pouvoir politique bourgeois, clérical et capitaliste qui en découlait, qui rappelle essentiellement le massacre de Portella della Ginestra en 1947 en Sicile; le massacre de Reggio Emilia du 7 juillet 1960, sous le gouvernement démocrate-chrétien de Fernando Tambroni, qui a causé la mort de 5 travailleurs, tous membres du PCI; la tentative de coup d'Etat fasciste de Junio Valerio Borghese, fondateur du Fronte Nazionale et en relation étroite avec Avanguardia Nazionale, qui s'est déroulée du 7 au 8 décembre 1970; la honteuse organisation paramilitaire Gladio, appartenant au réseau international Stay-behind (soutenu par l'arrière), promue par l'OTAN et organisée par "la principale agence de renseignement", la tristement célèbre CIA américaine, pour contrer une hypothétique invasion de l'Union soviétique et de ses pays adhérents au Pacte de Varsovie et à mettre fin à une éventuelle conquête du pouvoir par les partis communistes, en Italie par le PCI, tous des partis désormais bourgeois, sur la voie ignoble de la social-démocratie, du révisionnisme, du réformisme, de

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l'opportunisme et de la transformation capitaliste totale imperialiste. Gladio a dû faire face à ce contraste par des actes de sabotage, de guerre psychologique et de guérilla derrière les lignes ennemies, avec la collaboration des services secrets et d'autres structures politiques et militaires.

Et encore une fois: la soi-disant "stratégie de tension", menée par des forces d'extrême droite réactionnaires et fascistes, avec la complicité de services secrets et de secteurs déviants de l'État; le massacre de la Piazza Fontana à Milan, à la Banque nationale d'agriculture du 12 décembre 1969, qui a fait 17 morts et 88 blessés; le bombardement de la Piazza della Loggia à Brescia le 28 mai 1974, qui a coûté la vie à 8 personnes et à 102 blessés; le massacre du train Italicus, qui a eu lieu la nuit du 3 au 4 août 1974 à San Benedetto Val di Sambro, dans la province de Bologne, faisant 12 morts et 48 blessés; le massacre perpétré à la gare de Bologne le 2 août 1980, qui a fait 85 morts et 200 blessés; le massacre du rapide 904, également connu comme le massacre de Noël, qui a eu lieu le 23 décembre 1984 dans le long tunnel des Apennins, immédiatement après la gare de la municipalité de Vernio, dans la province de Prato, fait 16 morts et 267 blessés; les attaques de la mafia à Capaci et via D’Amelio à Palerme en Sicile le 23 mai 1992, avec 5 morts, et le 19 juillet 1992, avec 6 morts.

75 ans de républiques bourgeoises, religieuses, capitalistes et impérialistes - pas celle que les forces progressistes italiennes espéraient voir émerger de la dure lutte antifasciste menée pendant les vingt ans de Mussolini, de la chute de la monarchie, de la Résistance et de la guerre civile de libération - traversé par la naissance et la croissance d'organisations néonazi-fascistes, protégés par l'absolue liberté et l'impunité, au mépris de la nature antifasciste de la République et de la Constitution, de la mafia, de la 'drangheta, de la Camorra et des autres organisations criminelles dominant la politique, les activités économiques publiques et privées, l'attribution de la gestion d'activités importantes, en particulier la spéculation bancaire et financière, la vente de monopoles privés de biens collectifs, le sang coulant sous l'action criminelle mafieuse, 'Dranghists et Camorra avec des attaques contre des institutions et l'imposition de dentelles et de pots-de-vin , de la corruption qui a infesté les institutions de la République, des attentats, des massacres néonazi-fascistes, de la centralisation croissante de la richesse nationale entre les mains de quelques individus exploiteurs et voleurs du produit du travail prolétarien, de la création d'inégalités toujours plus grandes et de la discrimination sociale, au cours des dernières décennies L’augmentation progressive de la pauvreté, qui touche de plus en plus de secteurs de la population, et l’inhumanité envers les émigrés fuyant la famine et les guerres déclenchées par l’impérialisme américain et européen: tous avec la complicité de secteurs diversifiés des services secrets et institutions de l’État, des différents gouvernements successifs et des forces politiques qui les ont exprimés et soutenus.      Dans ces dernières années, la situation politique italienne, avec les gouvernements férocement impopulaires de Mario Monti, Enrico Letta, Matteo Renzi et Paolo Gentiloni - les trois derniers du PD, la nouvelle et non la moindre tragédie politique, institutionnelle et sociale de l'Italie républicaine - et avec les choix intérêts économiques oppressifs des peuples de l'Europe de la part du gouvernement ou de la Commission européenne, l'impérialisme bruxellois s'est encore aggravé et semble sur le point de ne pas revenir, mais nous ne devons épargner aucune énergie de la lutte politique révolutionnaire menée par le socialisme pour enrayer le danger Réelles d'un virage autoritaire nazi-fasciste très étroit en Italie et en Europe, des forces qui, de manière opportuniste, peuvent aussi être déguisées sous des dénominations indirectes, mais qui le sont en substance. La politique tragique des maitres gouvernements répressifs des besoins des masses travailleuses et populaires italiennes, la transformation capitaliste et impérialiste de la gauche historique italienne, qui laissa le prolétariat sans représentation institutionnelle et en présence d'une politique sans préjugés de la part de la droite néo-fasciste, populiste et indifférente raciste, sénophobe et répressive de l’émigration d’autres pays et continents a déterminé une orientation réactionnaire de la majorité de l’électorat italien, qui a conduit à la formation du soi-disant gouvernement jaune-noir du mouvement 5 étoiles (M5S) et de la Ligue, à sa chute, au la croissance électorale exponentielle de la Ligue et le danger réel d'un prochain gouvernement de droite, ou de centre-droit, évoquant les temps sombres du passé.

Matteo Salvini, chef de la Ligue et actuellement vice Premier ministre de l'Intérieur, probablement le prochain Premier ministre, grâce aux sondages qui lui donnent environ 35% des suffrages, déclare

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triomphalement et menaçant: "Je veux des pleins pouvoirs", tragiquement déjà demandé et obtenu avec le consensus électoral de Benito Mussolini en 1924, puis d'Adolf Hitler en Allemagne, avec toutes les tragédies qui ont suivi et que les grandes masses populaires et la jeunesse dominante d'aujourd'hui, sans mémoire historique, ont peut-être oubliées. Il est urgent d'arrêter la montée au pouvoir, surtout s'il est absolu, de la droite, qui bénéficie déjà de la sympathie et du soutien d'organisations néo-fascistes telles que Casa Pound Italia et Forza Nuova. Ces dernières années, les escouades de certaines origines néonazo-fascistes, de pierres tombales et de monuments de la lutte antifasciste, de la Résistance, de la Guerre civile de la libération et des sièges de travailleurs et de syndicats se sont de plus en plus défigurés, rappelant ainsi le meurtre de Giacomo Matteotti. et l'assaut des chemises noires contre les chambres de travail et le siège des partis antifascistes pendant les vingt ans de la dictature de Mussolini. Nous devons les arrêter avant qu'il ne soit trop tard. Comment?

Certes, il ne saurait s'agir des forces politiques du centre et du centre-gauche, à savoir PD, la gauche italienne (IS), etc., co-responsables jusqu'au cou de la droite de notre pays, d'empêcher la montée de la droite réactionnaire au gouvernement de la nation. Ils n'ont pas la culture politique progressive pour pouvoir le faire ni la crédibilité populaire, car ils sont correctement abordés avec le centre-droit avec l'expression électorale: "Ils sont tous politiquement égaux et dans la gestion des affaires de la riche bourgeoisie capitaliste et impérialiste". Seuls les communistes marxistes-léninistes, inspirés par la pensée et le travail de nos grands maîtres du prolétariat international Marx, Engels, Lénine et Staline, ou de la nature et de l’organisation bolchéviques, des intellectuels d’avant-garde, des ouvriers avancés et tous sincèrement et concrètement, les forces progressistes possèdent la fiabilité, l’honnêteté, la passion et le renoncement politique nécessaires pour mériter l’estime et l’adhésion des masses populaires et populaires les plus larges au projet de changement radical visant à arrêter le néo-fascisme - et l’empêcher de revenir au gouvernement en soumettant l'Italie à la férocité d'une nouvelle dictature répressive, comme celle de 1922-1943 - et d'engager la voie révolutionnaire vers la construction de la société socialiste.

Pour atteindre cet objectif, il est prioritaire de réaliser l'unité la plus grande possible de toutes les organisations communistes au sein d'une même agrégation et autour d'un projet commun de changement révolutionnaire pour l'Italie. L'unité des communistes est d'une extrême urgence à mobiliser les masses laborieuses plus larges et à gagner le consensus et le soutien, à déjouer la perspective d'un nouveau gouvernement fasciste et à empêcher en même temps cet exécutif de tenter de proscrire le l'organisation et l'activité politique des communistes et à persécuter leurs opposants, de la même manière que cela s'est passé dans les vingt années noires du siècle dernier et que cela se produit tragiquement dans certains pays d'Europe orientale. Certes, nous, communistes, ainsi que toutes les forces sociales progressistes et en bonne santé morale du pays, ne sommes pas impressionnés par une telle éventualité, car nous avons déjà été vaccinés au cours des vingt dernières années et, comme nous avons gagné, nous allons certainement gagner, même maintenant, avec la différence. que, à partir de l'expérience des 75 ans de mauvais gouvernement de la République bourgeoise cette fois, la bataille se poursuivra jusqu'à la défaite totale de l'ennemi de classe, jusqu'à la conquête du pouvoir prolétarien et la construction de la société socialiste. Comme l'a proclamé Lénine dans les thèses d'avril 1917 en Russie, nous nous battrons pour que tout le pouvoir passe entre les mains des Soviets, c'est-à-dire de la compagnie et des conseils territoriaux des ouvriers et des ouvriers intellectuels.

À la prochaine chute du gouvernement, défini par d’autres comme jaune-vert, mais que nous, les communistes, préférons appeler ainsi le double adjectif noir-jaune, la dissolution prévisible du Parlement et le retour au vote - à moins que le défunt exécutif ne ressuscite ou ne se forme un autre, dit de but, entre forces politiques et parlementaires du centre gauche et du centre-droit unis, toujours de nature antipopulaire et dans le but de faire payer encore aux masses populaires la désastreuse situation économique de l’Italie, spécialement du sud par rapport au nord - les communistes italiens, comment doivent-ils se comporter? Commençons par dire que les élections bourgeoises sont maintenant devenues un véritable marché pour ceux qui ont plus d'opportunités d'investissement. On parle d'environ un million d'euros pour un candidat qui veut avoir la chance d'être élu. Qui peut se permettre de telles dépenses? La classe bourgeoise, les capitalistes et les grands

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partis, tous bourgeois et capitalistes de la fausse gauche à l'extrême droite, qui reçoivent d'importantes contributions électorales de l'État. À cela s’ajoutent les diverses lois électorales antidémocratiques, majoritaires, uninominales, dictatoriales et de type fasciste, qui prévoient une barrière de 3% pour entrer au Parlement et un bonus majoritaire avec plus de 50% des députés effet des circonscriptions uninominales. Dans ces conditions, il est presque impossible pour les communistes d'entrer au Parlement, malgré les dépenses d'énergie humaine, matérielle et financière considérables, qui pourraient être utilisées pour renforcer le travail politique révolutionnaire qui nous rapproche de la révolution prolétarienne et du socialisme.

En ces temps de campagne électorale anticipée, les Lega et les M5S du gouvernement mourant et des autres partis et listes en lice pour les prochaines élections politiques échangent de violentes accusations de mauvaise politique accompagnées des promesses électorales usuelles et trompeuses consistant à obtenir le plus grand consentement électoral possible. Tirant les leçons de l'expérience séculaire, des élections et de la sécurisation des sièges parlementaires, rien ne change concrètement pour résoudre les véritables problèmes qui rendent la vie des citoyens infernale, c'est-à-dire structurellement. La classe ouvrière intellectuelle et travailleuse ne tombe pas pour la énième fois, du moins dans sa majorité, dans le piège des promesses électorales captivantes, car, comme cela se produit régulièrement depuis l’unification de l’Italie, rien ne pourra jamais changer si la structure sociale capitaliste n’est pas changée et si impérialiste au socialiste premier et ensuite communiste, si tout le pouvoir ne passe pas entre les mains du prolétariat, si la propriété privée des moyens de production et le profit parasite qui en dérive ne sont pas abolis et si la nouvelle économie socialiste collectivisée supérieure n'est pas promue centralement planifié.

En particulier, parce que si le gouvernement actuel jaune et noir devait survivre ou si cela devait être un autre objectif, le législateur ou le président s'attend à une manœuvre économique pour 2020 de larmes et de sang ou de boucherie sociale pour les retraités, les travailleurs et les chômeurs, car il s'agit de prendre environ 50 milliards d'euros des conditions de vie déjà difficiles des Italiens, des écoles, de la santé, des transports et des services sociaux médiocres, disent-ils des commentateurs de télévision et de la presse écrite. La même chose se produirait avec un gouvernement issu des nouvelles élections, puisque les partis ou les listes qui remporteront les élections sont également capitalistes et impérialistes, prêts à sacrifier les intérêts des masses laborieuses et populaires sur l'autel de ceux des groupes monopolistes industriels, agraires et bancaires. et financiers, comme l'ont fait jusqu'à présent les partis bourgeois, clérical et capitaliste. Par conséquent, la seule voie viable et viable pour le prolétariat italien reste la lutte de classe de nature révolutionnaire pour arracher les conquêtes de classe et sociales à tout gouvernement bourgeois qui succéderait à l'actuel gouvernement, pour démasquer et délégitimer les syndicats avec la force de la mobilisation. régime capitaliste qui pendant des décennies a accepté les gouvernements techniques, de centre-droit ou de centre-gauche, pour entrer et voyager, enfin, sur la voie gagnante du socialisme et du communisme.

Cependant, le P.C.I.M-L. confie à l'organisation unitaire des communistes susmentionnée de décider de participer ou non aux prochaines élections bourgeoises, mais avec une condition bolchevique et léniniste, les représentants élus n'iront jamais au parlement pour gérer le pouvoir et l'État bourgeois que nous voulons renverser, mais uniquement pour amener la lutte de classe et la lutte révolutionnaire même au sein du pouvoir capitaliste pour favoriser l'amélioration des conditions de vie des masses laborieuses et populaires et pour rapprocher le temps de la révolution prolétarienne et du socialisme. En outre, chaque élu doit s’engager par écrit à démissionner si l’organisation communiste unitaire doit demander sa démission, alors que son travail institutionnel ne correspond pas aux engagements pris envers les électeurs et l’organisation candidate.

Le gouvernement noir-jaune sortant a déjà voté en deuxième lecture la réforme constitutionnelle qui réduit le nombre de députés de 630 à 400 et celle des sénateurs de 315 à 200. Pour être loi, seule la troisième lecture est nécessaire, mais avec la dissolution des chambres, le la réforme pourrait, au moins pour le moment, sauter. Le M5S, dans le débat électoral déjà engagé depuis des mois, demande au moins l'approbation finale de la réforme, en le justifiant par des économies d'environ 500 millions d'euros, faisant naturellement référence aux super salaires actuels des députés et des sénateurs. Le P.C.I.M-L. affirme sans l'ombre d'un doute que la réforme a été dictée par le super-pouvoir économique et financier capitaliste et impérialiste afin

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de mieux disposer d'un pouvoir décisionnel parlementaire plus agile, centralisé et contrôlable, soit la réduction de la représentation et de la volonté populaire, c'est une attaque ignoble contre l'institution de la démocratie, même si elle est de nature bourgeoise, il s’agit d’une tentative inconstitutionnelle, en ce qui concerne la souveraineté appartenant au peuple, de réduire de manière radicale le niveau actuel de représentation parlementaire de la population de 36,50%, enterrant ainsi si profondément la démocratie représentative du peuple. participation, la souveraineté et les besoins des Italiens. C'est une offense aux valeurs fondatrices de la Constitution, même bourgeoise, du fait de la lutte antifasciste, de la Résistance et de la guerre civile de libération, en fait cette réforme va de pair avec l'avancée de la droite néofasciste. Notre opposition de classe et révolutionnaire est ferme. Pour nous, communistes, baisser constamment, de l'ordre de milliards par an, les coûts de la représentation populaire parlementaire, du gouvernement, de la présidence de la République, des hautes fonctions de l'État et des institutions prévues par la Constitution, afin de maintenir le niveau actuel de représentation populaire dans les institutions parlementaires, pour défendre le degré de démocratie constitutionnelle bourgeoise qui a survécu aux 75 années de mauvaise gouvernance et pour améliorer les conditions de vie des Italiens, le problème n'est pas le nombre de sénateurs et de députés, ni les représentants de l'État, mais ceux qui ne sont plus supportables les riches salaires de ces messieurs, qui doivent être rapidement réduits au niveau du salaire d'un ouvrier qualifié, plus tous les frais de fonctionnement, en plus de la suppression de tous les privilèges dont ils jouissent actuellement et qui pèsent sur les poches des Italiens.

Face à cette situation politique et institutionnelle qui existe actuellement en Italie, à la confusion politique grave et idéale à la droite de la majorité de l'électorat italien - également parce que, depuis quelque temps, la fausse gauche, le prétendu centre démocratique et la droite sont égaux en culture politique, programmes et dans l’esclavage aux intérêts des monopoles capitalistes et impérialistes nationaux et internationaux - et aux lois électorales fascistes, qui ont éliminé la pure proportionnalité dans l'attribution des sièges au parlement, aux régions, aux provinces et aux municipalités, comment les communistes devraient-ils se comporter lors des prochaines élections politiques? Le P.C.I.M-L. estime que dans la situation donnée et compte tenu de ce qui précède, il ne vaut pas la peine de participer à cette compétition politique, ce ne serait qu'un gaspillage d'énergie, que nous pourrions mieux utiliser pour la réunification immédiate et initiale des communistes au sein d'une seule organisation politique - que nous pourrions appeler Coordination nationale entre tous. les forces disponibles qui font référence au marxisme-léninisme, c'est-à-dire à la pensée et au travail de Marx, Engels, Lénine et Staline, sans préjudice pour le moment et jusqu'à une nouvelle décision commune, à la persistance de l'autonomie et 'indépendance idéologique et politique de chaque organisation participante - dans le travail idéal et politique de préparation et de rapprochement de la révolution et de la société socialiste, dans l'organisation unifiée des initiatives de lutte politique et ouvrière aux niveaux national, régional et local et dans le travail du prosélytisme et de l'émancipation idéale et politique de la classe ouvrière, de l'intellectualité d'avant-garde et des jeunes Je pointe vers la formation d'un nouveau levier des marxistes-léninistes.

Donc, à ce stade, la bataille électorale des communistes sera une abstention active et militante - mais soyons clairs, jamais par choix de principe, comme certaines organisations l'ont fait jusqu'à présent, à cause de l'abstention de principe et contre l'enseignement de Lénine. et l'expérience historique nationale et internationale du mouvement ouvrier et communiste - seront la délégitimation de gouverner nos ennemis de classe pour les politiques économiques et sociales contraires aux intérêts du peuple poursuivis jusqu'à présent, qui ont pénalisé les intérêts populaires et favorisé ceux de la classe ouvrière bourgeoise, ce sera la préparation des masses laborieuses et populaires au pouvoir de la société socialiste et de la démocratie prolétarienne, ce qui permettra au prolétariat de ne pas se méfier de la classe de la bourgeoisie vaincue et de la persécuter de manière adéquate. regagner le pouvoir, comme cela s’est malheureusement passé avec le monde socialiste réalisé au XXe siècle et qui sera, comme engagement immédiat, la campagne électorale porte à porte, entreprise par entreprise, bureau par bureau, école par école, hôpital par hôpital, territoire par territoire, de sorte que des cartons blancs sortent des cartons blancs Null, de manière à délégitimer les élus de la bourgeoisie exploiteuse de profits enlevés à la classe ouvrière. Différentes évaluations et choix politiques doivent être faits pour les élections administratives - même ici où les communistes cohérents, les marxistes-léninistes, ont la possibilité organisationnelle de présenter leur propre liste et seuls, sans aucune alliance

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avec les forces électorales bourgeoises, révisionnistes, opportunistes et mouvementistes. -, où les élections sont moins chères et leur performance est plus contrôlable par le parti, les candidats et les citoyens.

Le mot d'ordre doit être: "Donnez un vote politique, c'est-à-dire parlementaire, - immédiatement ou après un gouvernement éventuel appelé "but", technique ou du président, malheureusement toujours de nature capitaliste et impérialiste - aux partis actuels présents ou non dans le parlement, tragiquement bourgeois, qui se disputera la férule pour gouverner le pays, ne sert pas à édifier une société plus équitable, juste et digne; cela ne sert pas à changer la situation: l'augmentation de la TVA de 22 à 23%; de la précarité et du manque de travail pour les chômeurs; de la réduction annuelle des retraites d’un peu plus de 1 500,00 € bruts par mois en ne s’adaptant pas à l’inflation, réduisant ainsi son pouvoir d’achat déjà faible pendant des années et progressivement; de la contrainte pour les jeunes de chercher du travail à l'étranger; de l'Université moyennant des frais; mauvaise santé et vol de billets lors d'analyses, de visites chez des spécialistes, de tests de diagnostic et de médicaments; de l'exploitation du travail d'autrui; des pensions de faim; de l’augmentation progressive de l’âge de la retraite; la restauration de la juste cause dans les licenciements des maîtres de sangsues; des inégalités sociales entre les femmes et les hommes; de la pauvreté rampante; de soutien du pouvoir à des fins électorales; de la proposition malheureuse d'appliquer un taux d'imposition unique de 15% sur les revenus des riches et des pauvres, de sorte que même les services sociaux minimaux actuels ne puissent être garantis; financement aux entreprises privées sans garantie de maintien des niveaux d'emploi; de la direction ouvrière des entreprises qui ferment ou délocalisent leur travail à l’étranger - où les capitalistes peuvent exploiter le travail plus sauvagement - et avec le soutien financier de l’État; du coût de la vie élevé et de l’augmentation constante de l’énergie et des transports en commun; de la division de l'Italie en régions riches et pauvres; du retard structurel du Sud par rapport au Nord, qui découle de l’unité de l’Italie de 1860 et qu’aucun gouvernement de la bourgeoisie n’a voulu surmonter; du manque de temps libre pour les travailleurs et les travailleurs et environ 60% des Italiens; des salaires et des salaires de famine; de la chère maison; du fléau social de la mafia, du Drangheta, de la Camorra, de la drogue, du jeu, de la pathologie du jeu électronique ou du jeu; de la destruction de l'environnement avec la spéculation immobilière et l'émission de gaz à effet de serre dans l'atmosphère; la privatisation de l'eau, des côtes et d'autres biens publics; de la radio et de la télévision publiques italiennes, maintenues par les citoyens et subordonnées au pouvoir dominant qui pénalise les forces politiques extra-parlementaires et non candidates qui ne peuvent pas participer aux affrontements électoraux et ne sont pas invitées aux débats politiques, culturels et sociaux; la propagation de la corruption à tous les niveaux institutionnels; du cancer de la gestion publique avec les méthodes déplorables de clientélisme, de favoritisme et de népotisme politiques, partisans et électoraux; des contrats et des concours truqués, en bref, de la mauvaise administration générale des affaires publiques; etcetera".

Pour sortir de l’endettement de l’Etat - véritable sangsue du travail prolétarien -, formé de parasites entre intérêts financiers et financiers, il faut le rejeter rapidement, à l’exception des faibles investissements d’épargne des familles de travailleurs. La sortie de l'Italie de l'OTAN, de l'Union européenne et de l'euro est la voie principale et obligatoire pour sortir notre pays de la crise économique ininterrompue et pour promouvoir son développement structurel, économique et social, y compris l’assimilation du sud au nord.

Nous devons avoir la capacité de faire comprendre aux masses ouvrières et populaires que, du chaos et de l'inhumanité du système capitaliste et de son expansion impériale, nous utilisons constamment l'expérience historique, en particulier des siècles derniers, de peuples en lutte et sur le chemin de la conquête. construction d'une société supérieure [que nous, communistes, identifions d'abord dans la société socialiste, puis dans la société communiste, en excluant toute phase alternative ou intermédiaire autre que celle socialiste] et les enseignements qui nous viennent de la philosophie, de la théorie, de l'idéologie, de la doctrine et de la stratégie du bâtiment de la pensée communiste et du matérialisme historique et dialectique depuis ses origines jusqu'aux définitions théoriques et scientifiques de Marx et Engels - on ne peut sortir que par la révolution socialiste, qui balaye la structure et la superstructure de l'organisation sociale millénaire fondée sur la propriété privée des moyens de production et biens collectifs, s l'exploitation de l'homme par l'homme et l'accumulation privée de richesses produites socialement.

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Bien sûr, nous savons tous que la révolution n’est pas inventée, il n’est pas improvisé de ne pas envoyer les énergies de l’assaut contre l’ancien régime décrépit, parce que ses réactions économiques, étatiques et militaires seront impitoyables et féroces sous le slogan "Avec l'ancien aussi, les nouvelles matrices, avec le passé aussi, l'avenir" et nous devons l'empêcher afin de le détruire dans l'œuf. Les prochaines révolutions socialistes triompheront comme celle du 7 novembre 1917 en Russie, bien que les temps de mise en œuvre, les modalités d'exécution et les tactiques du conflit puissent être différents. Mais le matérialisme historique et dialectique nous enseigne que dans le progrès de la nature et du genre humain, le nouveau finit toujours par s'imposer à l'ancien, le devenir sur le passé.La rupture révolutionnaire avec le système social actuel putride n’a pas de voie à suivre sauf celle du révolutionnaire prolétarien et socialiste, elle ne sert pas l’utilisation des chemins et méthodes déjà utilisés par la bourgeoisie, tels que les alliances, les expériences et les divers outils mis en place qui elles sont également utilisées naïvement par les organisations qui se réfèrent génériquement à la doctrine communiste, en tant que relations ou alliances avec les organisations de la fausse gauche communiste, avec le M5S et d’autres, toutes expériences contraires à la stratégie et à la tactique de la lutte de la classe communiste et destinées à la défaite certaine, produire un effet anti-éducatif et anti-révolutionnaire sérieux parmi les masses laborieuses et populaires, tout comme le réformisme, le révisionnisme, la social-démocratie et le mouvementisme ont échoué et ont rendu le jeu de la classe ennemie.

La voie de la révolution socialiste est la lutte de classe du prolétariat, c'est la mobilisation de la classe ouvrière et de toutes les forces du progrès social dans les usines, à la campagne, dans les bureaux, dans les territoires et dans les universités, ce sont les revendications pour la conquête immédiate de une existence plus digne de travailleurs en attente de la révolution et de la société socialiste et constitue le soulèvement populaire pour la satisfaction des besoins de la vie quotidienne. Compagnons, ouvriers et intellectuels d’avant-garde, nous ne participons pas à la farce de cette énième élection politique bourgeoise, à savoir que quel que soit le résultat, rien ne changera pour la classe ouvrière par rapport au passé et à laquelle nous ne participons pas pour leur caractère mercantile et leur exclusion de la possibilité de en tant que représentants élus des partis mineur, prolétarien et communiste, engageons-nous dans la lutte décrite ci-dessus, contribuons à transformer le désespoir populaire, les luttes ouvrières, les grèves à venir et les manifestations contre le régime politique dominant en initiatives révolutionnaires pour la conquête du socialisme et la construction du nouvel Etat, l'Etat prolétarien selon les indications de Lénine, contenues dans son livre "Etat et révolution", unissons-nous dans un Front unique pour une stratégie commune lors des prochaines élections politiques, afin de définir un chemin de lutte de classe commun , pour nous présenter unis aux besoins de lutte du prolétariat italien , pour pouvoir mobiliser les masses les plus larges possible et créer d'emblée les conseils de travailleurs dans les usines, les paysans à la campagne, les employés de bureau et les étudiants des lycées et universités 'order "Conquérir tout le pouvoir à la classe ouvrière intellectuelle et travailleuse".

Vive Marx, Engels, Lénine et Staline! Vive le marxisme-léninisme!

Vive la lutte de classe pour la révolution et la société socialiste!

Vive le socialisme, vive le communisme!                                                                                              Le comité central de P.C.I.M-L.                                                                                    Secrétaire général le camarade Domenico Savio

Forio (métropole de Naples), 19 août 2019.Pour les contacts: [email protected]

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¡SOLO LOS COMUNISTAS UNIDOS PUEDEN Y DEBEN DETENER EL RESURGIMIENTO DEL NAZI-FASCISMO EN ITALIA, EN EUROPA Y EN OTRA PARTE ANTES DE QUE ES DEMASIADO TARDE!

La tarea de los comunistas en la fase histórica actual de Italia.

      En Italia, el 25 de abril y en Europa, el 9 de mayo de 1945, terminó la Segunda Guerra Mundial y se destruyó el nazi-fascismo, una obra fundamental de la gloriosa Unión Soviética, dirigida por el camarada Josif Stalin y a través del esfuerzo de guerra sobrehumano del Ejército Rojo y los inmensos sacrificios de todos los pueblos soviéticos y de la resistencia comunista civil y armada en todos los países europeos, que operaban tanto en el frente de guerra como en la retaguardia de las fuerzas armadas nazi-fascistas: los gobiernos burgueses, clericales y capitalistas de los países europeos, incluidos la Italia, aliados y subordinados a los intereses del imperialismo estadounidense, así como a los suyos, a través de la OTAN, desempeñaron y desempeñan el papel de gendarmes y belicistas siguiendo el poder militar estadounidense estacionado en el planeta, han favorecido el resurgimiento del alcantarillado de la historia, la cultura, la violencia y el peligro de las tragedias pasadas de Mussolini y Hitler.

   En particular, los gobiernos de la burguesía son responsables, con la preparación escolar de las nuevas generaciones, de la formación de la conciencia cívica de los pueblos y de la realización de las tareas institucionales, de no haber defendido los valores del antifascismo, de no haber enseñado lo suficiente para niños y jóvenes estudiantes la tragedia del nazismo y el fascismo y de no haber mantenido viva en ellos la memoria histórica de lo sucedido y lo hicieron para favorecer el poder político y económico conservador y reaccionario que reina contra las fuerzas del progreso social y contra la posibilidad de las masas trabajadoras y populares de conquistar con la revolución socialista el poder político para construir una sociedad nueva y superior, basada en la igualdad, la democracia proletaria y la dignidad de la existencia humana. La cultura nazi-fascista favoreció el resurgimiento progresivo y la difusión en las escuelas y en la sociedad, con la complicidad directa de la prensa, la radio, la televisión y los medios web. Además, los gobiernos burgueses de derecha, centro y centroizquierda de los últimos 75 años tienen la responsabilidad de no haber defendido la naturaleza antifascista de la República y de la Constitución y de no haber perseguido iniciativas culturales, manifestaciones callejeras y ataques adecuadamente obvios atribuibles a organizaciones y personajes de claro posicionamiento nazi-fascista. 60 millones de muertes no fueron suficientes, de las cuales 27 de los pueblos de la Unión Soviética, causados por el fascismo nazi para inducir al poder político y económico de la burguesía a mantener viva la memoria histórica del pasado trágico. 

Hoy la situación es trágicamente peligrosa, no queda tiempo que perder, los comunistas y todas las fuerzas progresistas deben ir a contraatacar y pronto despejar el camino para el progreso social de las fuerzas conservadoras y enemigas, como los neofascistas y los neonazis. Las nuevas generaciones generalmente ignoran lo que eran el fascismo y el nazismo. El revisionismo y el transformismo del antiguo Partido Comunista Italiano (PCI) y de la izquierda burguesa de hoy han jugado y juegan, en el gobierno del país o en la oposición, un papel de mala educación antifascista, bajo los lemas de conciliación entre las ideologías políticas y sociales opuestas, de los muertos de la Resistencia considerados iguales a los de la república de Salò, de la paz social, del deseo de bien y de tantas otras tonterías de este tipo, finalizadas para gestionar en paz el poder y los intereses del capitalismo y del capitalismo. imperialismo. Han sido, y son, estos gobiernos que, en primer lugar, no le han encomendado a la escuela la tarea de la formación antinazi-fascista de las nuevas generaciones y perseguir con todos los medios cada expresión, manifestación o violencia fascista y nazi.

Por el contrario, tuvimos la complicidad de la dictadura burguesa y capitalista en el renacimiento y desarrollo de la reacción nazi-fascista. Comencemos por observar que la caída del régimen y el estado monarca-fascista, la victoria de la Resistencia y la Guerra Civil de Liberación, la proclamación de la República antifascista y la promulgación de la Constitución democrática, incluso de naturaleza burguesa, también debido a la grave

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culpa revisionista. del entonces PCI, no condujo al cambio del viejo estado, permaneció firmemente en manos de las fuerzas conservadoras, con funcionarios, en varios niveles institucionales, sobrevivió al derrotado régimen sabaudiano-musussoliniano, a esto contribuyó en gran medida la amnistía generalizada de la memoria trágica de Togliatti, que esencialmente dejó el aparato del estado en manos de los viejos zorros monarca-fascistas.El estado seguía siendo lo que era antes y las fuerzas de reacción económica y política tuvieron la libertad de dejar las cosas como estaban. Una situación burocrática que se ha degenerado cada vez más, sobre la base de la formación del aparato legislativo y administrativo, hasta nuestros días. A esto se suma la degeneración progresiva de la izquierda intelectual, política y sindical burguesa.

Las fuerzas nazi-fascistas en su resurgimiento y crecimiento han sido facilitadas por el viejo aparato estatal, hasta el punto de representar el peligro actual de la extrema derecha. ¿Cómo podemos olvidar los diversos gobiernos de centroderecha liderados por la democracia cristiana (DC), en particular el infame de Fernando Tambroni con el movimiento social italiano y varios monárquicos, los gobiernos de corrupción, los vínculos con la mafia, la venta de los activos de la comunidad en grupos? monopolios privados nacionales e internacionales. Es en esta sopa turbia de malos gobiernos del centro demócrata cristiano, de centroizquierda (gobiernos formados durante aproximadamente treinta años por el DC, el partido socialista italiano y otros), de la nueva centroizquierda que sucedió a la incursión de tangentópolis de los años 90, centro y centro de la últimos veinte años, que han escapado y al control y determinación de la voluntad popular, que el neofascismo y el llamado sovranismo al Vagabundo o al Salvini - que no tiene nada que compartir con la independencia y la soberanía nacional de un pueblo, con la lucha a los gobiernos monopolistas supranacionales, como el europeo, o con la economía capitalista e imperialista globalizada, se ha apoderado hasta que represente un peligro real incluso para la democracia burguesa de nuestro país, un soberanismo que es solo subcultura, populismo, indiferencia, electoralismo mercantil, neonazi-fascista y constituye una seria amenaza de nuevas dictaduras, persecuciones, arrestos y exiliados o para los comunistas y todas las fuerzas democráticas coherentes y el apoyo a las guerras imperialistas, una soberanía que a nivel electoral se fortalece cada vez más hasta que constituya una fuerza política, electoral e institucional para gobernar el país y representar un peligro real y cercano para el Libertad democrática y viabilidad, ganadas después de la derrota del régimen monarca-fascista en el período 1943-1945.

Fue una historia turbia de los primeros 75 años de la República Democrática y del poder político burgués, clerical y capitalista que se derivó de ella, lo que esencialmente nos recuerda la masacre de Portella della Ginestra en 1947 en Sicilia; la masacre de Reggio Emilia del 7 de julio de 1960, bajo el gobierno demócrata cristiano de Fernando Tambroni, que causó la muerte de 5 trabajadores, todos miembros del PCI; el intento de golpe fascista de Junio Valerio Borghese, fundador del Fronte Nazionale y en estrecha relación con Avanguardia Nazionale, que tuvo lugar entre el 7 y el 8 de diciembre de 1970; La vergonzosa organización paramilitar Gladio, perteneciente a la red internacional Stay-behind (permanecer en la retaguardia), promovida por la OTAN y organizada por la "agencia de inteligencia central", la infame CIA de los Estados Unidos, para contrarrestar una hipotética invasión de la Unión Soviética y los países. adherentes al Pacto de Varsovia y para detener una posible conquista del poder por los partidos comunistas, en Italia por el PCI, todos los partidos ahora burgueses, en el camino ignorable de la socialdemocracia, el revisionismo, el reformismo, el oportunismo y la transformación capitalista total y imperialista. Gladio tuvo que llevar a cabo este contraste a través de actos de sabotaje, guerra psicológica y guerrillas detrás de las líneas enemigas, con la colaboración de servicios secretos y otras estructuras políticas y militares.

Y nuevamente: la llamada "estrategia de tensión", llevada a cabo por las fuerzas reaccionarias y fascistas de la extrema derecha con la complicidad de los servicios secretos y los sectores desviados del Estado; la masacre de Piazza Fontana en Milán, en el Banco Nacional de Agricultura del 12 de diciembre de 1969, que causó 17 muertos y 88 heridos; el bombardeo de la Piazza della Loggia en Brescia el 28 de mayo de 1974, que causó la muerte de 8 personas y 102 heridos; la masacre del tren Italicus, que tuvo lugar la noche del 3 al 4 de agosto de 1974 en San Benedetto Val di Sambro, en la provincia de Bolonia, causando 12 muertos y 48 heridos; la masacre en la estación de tren de Bolonia el 2 de agosto de 1980, que causó 85 muertos y 200 heridos; La masacre del rápido 904, también recordada como la masacre de Navidad, que tuvo lugar el 23 de

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diciembre de 1984 en el largo túnel de los Apeninos, inmediatamente después de la estación de la Municipalidad de Vernio, en la provincia de Prato, hubo 16 muertos y 267 heridos; los ataques de la mafia en Capaci y a través de D'Amelio en Palermo, Sicilia, el 23 de mayo de 1992, con 5 muertos, y el 19 de julio de 1992, con 6 muertos

75 años de repúblicas burguesas, clericales, capitalistas e imperialistas, no la que las fuerzas progresistas de Italia esperaban que surgiera de la dura lucha antifascista llevada a cabo durante el Mussolini veinte años, de la caída de la monarquía, de la Resistencia y de la Guerra Civil de Liberación - atravesado por el nacimiento y el crecimiento de organizaciones neonazi-fascistas, protegidas por la libertad absoluta y la impunidad en el desprecio de la naturaleza antifascista de la República y de la Constitución, de la mafia, de la 'drangheta, de la Camorra y de otras organizaciones criminales relacionadas con la política, actividades económica pública y privada, en la adjudicación de contratos y en la gestión de actividades importantes, en particular la especulación bancaria y financiera, de la venta a los monopolios privados de los activos de la comunidad, de la sangre que dirige la mafia, las actividades criminales de Dranghist y Camorra con ataques contra el isti matrícula e imposición de encajes y sobornos, de la corrupción que ha infestado las instituciones de la República, de los ataques, de las masacres neonazi-fascistas, de la centralización cada vez mayor de la riqueza nacional en manos de unos pocos explotadores y ladrones del producto del trabajo proletario, de crear más y más desigualdades sociales y discriminación en las últimas décadas del aumento progresivo de la pobreza, que está afectando a sectores cada vez más grandes de la población, y la inhumanidad hacia los emigrantes que huyen del hambre y las guerras desatadas por el imperialismo estadounidense y europeo: todos con la complicidad de sectores desviados de los servicios e instituciones secretas del Estado, de los diversos gobiernos que han tenido éxito y de las fuerzas políticas que los han expresado y apoyado.

En los últimos años, la situación política italiana, con los gobiernos ferozmente impopulares de Mario Monti, Enrico Letta, Matteo Renzi y Paolo Gentiloni, los últimos tres del PD, la nueva y no menos importante tragedia política, institucional y social de la Italia republicana, y con las opciones Los intereses económicos opresivos de los pueblos de Europa por parte del gobierno, o la Comisión Europea, el imperialista de Bruselas se ha agravado aún más y parece casi un punto sin retorno, pero no debemos ahorrar ninguna energía de lucha política revolucionaria por el socialismo para detener el peligro. real de un giro autoritario nazi-fascista muy cercano en Italia y en Europa, fuerzas que de manera oportunista también pueden disfrazarse bajo denominaciones indirectas, pero que en esencia son tales. Las trágicas políticas de los gobiernos maestros represivas de las necesidades de las masas obreras y populares italianas, la transformación capitalista e imperialista de la izquierda histórica italiana, que dejó al proletariado sin representación institucional y en presencia de una política sin prejuicios de la derecha neofascista, populista, indiferente, Racista, feminista y represivo de la emigración de otros países y continentes ha determinado una orientación reaccionaria de la mayoría del electorado italiano, que condujo a la formación del llamado gobierno amarillo-verde del movimiento de 5 estrellas (M5S) y de la Liga, a su caída, a la crecimiento electoral exponencial de la Liga y el peligro real de un próximo gobierno de derecha, o centro-derecha, que evoca los tiempos oscuros del pasado.

Matteo Salvini, jefe de la Liga y actualmente viceprimer ministro del Interior, probablemente el próximo primer ministro, gracias a las encuestas que le otorgan alrededor del 35% de los votos electorales, declara triunfante y amenazadoramente: "Quiero plenos poderes", trágicamente ya preguntado y obtenido con el consenso electoral de Benito Mussolini en 1924 y luego por Adolf Hitler en Alemania, con todas las tragedias que siguieron y que tal vez las grandes masas populares y la juventud prevaleciente de hoy, desprovistas de memoria histórica, hayan olvidado. Es urgente detener el ascenso al poder, especialmente si es absoluto, de la derecha, que ya se beneficia de la simpatía y el apoyo de organizaciones neofascistas como Casa Pound Italia y Forza Nuova. En los últimos tiempos ha habido un aumento de la desfiguración, por parte de escuadrones de ciertos orígenes neonazi-fascistas, de lápidas y monumentos de la lucha antifascista, de la Resistencia, de la Guerra Civil de Liberación y de los asientos de trabajadores y sindicatos, que nos recuerdan el asesinato de Giacomo Matteotti y el asalto de las camisas negras en las cámaras de trabajo y la sede de los partidos antifascistas durante los veinte años de la dictadura de Mussolini. Debemos detenerlos antes de que sea demasiado tarde. ¿Cómo?

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Ciertamente, no pueden ser las fuerzas políticas del centro y la centroizquierda, es decir, la PD, la izquierda italiana (SI), etc., corresponsables hasta el cuello de la derecha de nuestro país, para detener el ascenso de la derecha reaccionaria al gobierno de la nación.No tienen la cultura política progresista para poder hacerlo o la credibilidad popular, porque son abordados correctamente con el centro-derecha con la expresión electoral: "Todos son políticamente iguales y en la gestión de los asuntos de la rica burguesía capitalista e imperialista". Solo los comunistas marxista-leninistas, inspirados por el pensamiento y el trabajo de nuestros grandes Maestros del proletariado internacional Marx, Engels, Lenin y Stalin, o de naturaleza y organización bolchevique, intelectuales de vanguardia, trabajadores avanzados y todos Las fuerzas progresistas sinceras y concretas poseen la fiabilidad, la honestidad, la pasión y la abnegación política para merecer la estima y la adhesión de las más amplias masas trabajadoras y populares al proyecto de cambio radical para detener el neofascismo, y evitar que regrese al gobierno al someter a Italia a la ferocidad de una nueva dictadura represiva, como sucedió en el período 1922-1943, y comenzar el camino revolucionario hacia la construcción de la sociedad socialista.

Para lograr este objetivo, es una prioridad lograr la máxima unidad posible de todas las organizaciones comunistas dentro de una sola agregación y alrededor de un proyecto común de cambio revolucionario para Italia. La unidad de los comunistas es de extrema urgencia para movilizar a las masas trabajadoras más amplias y ganar el consenso y el apoyo, para vencer la perspectiva de otro gobierno fascista y, al mismo tiempo, evitar que ese ejecutivo intente ilegalizar al La organización y la actividad política de los comunistas y perseguir a sus oponentes, de la misma manera que sucedió en los veinte años negros del siglo pasado y como está sucediendo trágicamente en algunos países de Europa del Este. Ciertamente, nosotros los comunistas, junto con todas las fuerzas sociales moralmente saludables y progresistas del país, no estamos impresionados por tal eventualidad, porque ya hemos sido vacunados en los trágicos veinte años y, como hemos ganado, ciertamente ganaremos incluso ahora, con la diferencia que a partir de la experiencia de los 75 años de mal gobierno de la República burguesa, esta vez la batalla continuará hasta la derrota total del enemigo de clase, hasta la conquista del poder proletario y la construcción de la sociedad socialista. Como proclamó Lenin en las Tesis de abril de 1917 en Rusia, lucharemos para que todo el poder pase a manos de los soviéticos, es decir, de la Compañía y los Consejos territoriales de trabajadores y trabajadores intelectuales.

Con la próxima caída del gobierno, definida por otros amarillo-verde, pero que los comunistas preferimos llamarlo con el doble adjetivo negro-amarillo, y con la disolución predecible del Parlamento y el retorno a la votación, a menos que el ejecutivo muerto se levante de nuevo u otro, así llamado propósito, se forma entre las fuerzas políticas y parlamentarias del centro-izquierda y centro-derecha unidos, siempre de naturaleza anti-popular y con el objetivo de hacer que las masas populares paguen de nuevo por la desastrosa situación económica de Italia, especialmente del sur en relación con el norte -¿cómo deberían comportarse los comunistas italianos? Comencemos diciendo que las elecciones burguesas se han convertido en un mercado real para aquellos con más oportunidades de inversión, se habla de alrededor de un millón de euros para un candidato que quiere tener la oportunidad de ser elegido. ¿Quién puede pagar ese gasto? La clase burguesa, los capitalistas y los principales partidos, todos burgueses y capitalistas de la falsa izquierda a la extrema derecha, que reciben contribuciones electorales sustanciales del estado. A esto se suman las diversas leyes electorales antidemocráticas, mayoritarias, uninominales, dictatoriales, de tipo fascista, que proporcionan una barrera de la lista del 3% para ingresar al parlamento y una bonificación mayoritaria con más del 50% de los diputados llegando efecto de distritos uninominales. En estas condiciones, es casi imposible para los comunistas ingresar al parlamento, a pesar del gasto de grandes energías humanas, materiales y financieras, energías que podrían usarse para fortalecer el trabajo político revolucionario que nos acerca a la revolución proletaria y al socialismo.

    En estos días de la campaña electoral anticipada, Lega y M5S del gobierno moribundo y los otros partidos y las listas que compiten en las próximas elecciones políticas intercambian acusaciones violentas de malas políticas acompañadas de las habituales y engañosas promesas electorales para obtener el mayor

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consentimiento electoral posible, entonces, como lo hemos hecho Aprendí de la experiencia centenaria, pasado las elecciones y asegurando los escaños parlamentarios, nada cambia concretamente para resolver los problemas reales que hacen que la vida de los ciudadanos sea infernal, es decir estructuralmente. La clase obrera intelectual y trabajadora no cae, al menos en su mayoría, por enésima vez en la trampa de cautivar las promesas electorales, porque como sucede regularmente desde la Unificación de Italia, nada puede cambiar si no se cambia la estructura social capitalista y imperialista a socialista primero y luego comunista, si todo el poder no pasa a manos del proletariado, si la propiedad privada de los medios de producción y las ganancias parásitas derivadas de ellos no se eliminan y si no se promueve la nueva y superior economía socialista colectivizada planeado centralmente.

En particular, porque si el actual gobierno amarillo y negro sobreviviera o si fuera otro propósito, la legislatura o el presidente esperan una maniobra económica para 2020 de lágrimas y sangre o carnicería social para pensionistas, trabajadores y desempleados, porque se trata de tomar alrededor de 50 mil millones de euros de las condiciones de vida ya difíciles de los italianos, de las escuelas, la salud, el transporte y los servicios sociales deficientes, dicen los comentaristas de televisión y los medios impresos. Lo mismo sucedería con un gobierno derivado de las nuevas elecciones, ya que los partidos o listas que ganarán las elecciones son igualmente capitalistas e imperialistas, dispuestos a sacrificar los intereses de las masas trabajadoras y populares en el altar de los de los grupos de monopolios industriales, agrarios y bancarios. y financiero, como lo han hecho hasta ahora los partidos burgueses, clericales y capitalistas. En consecuencia, el único camino viable y viable para el proletariado italiano sigue siendo la lucha de clases de naturaleza revolucionaria para arrebatar las conquistas sociales y de clase de cualquier gobierno burgués que sucedería al actual, para desenmascarar y deslegitimar a los sindicatos con la fuerza de la movilización. régimen capitalista que durante décadas ha sido complaciente con los gobiernos técnicos, centro-derecha o centro-izquierda y para entrar y viajar, finalmente, el camino ganador del socialismo y el comunismo.

Sin embargo, el P.C.I.M-L. confía en la organización unitaria de los comunistas antes mencionada para decidir si participará o no en las próximas elecciones burguesas, pero con una condición bolchevique y leninista, que los representantes electos nunca irán al parlamento para administrar el poder y el estado burgués que queremos derrocar, pero solo por acercar la lucha de clases y revolucionaria incluso dentro del poder capitalista para favorecer la mejora de las condiciones de vida de las masas trabajadoras y populares y acercar el tiempo de la revolución proletaria y el socialismo.Además, cada persona elegida debe comprometerse por escrito a renunciar si la organización comunista unitaria solicita su renuncia, cuando su trabajo institucional no se corresponde con los compromisos asumidos con los votantes y con la organización candidata.

El gobierno saliente negro-amarillo ya votó en segunda lectura la reforma constitucional que reduce el número de diputados de 630 a 400 y el de senadores de 315 a 200, para ser ley solo se necesita la tercera lectura, pero con la disolución de las cámaras el La reforma podría, al menos por ahora, saltar. El M5S, en el debate electoral que ya lleva meses en marcha, ladra pidiendo al menos la aprobación final de la reforma, justificándola con un ahorro de alrededor de 500 millones de euros, naturalmente refiriéndose a los súper salarios actuales de diputados y senadores. El P.C.I.M-L. afirma, sin lugar a dudas, que la reforma fue dictada por la superpotencia económica y financiera capitalista e imperialista para disponer mejor de un poder de toma de decisiones parlamentarias más ágil, centralizado y controlable, es la reducción de la representación y la voluntad popular. Es un ataque despreciable contra la institución de la democracia, incluso si es de naturaleza burguesa, y es un intento inconstitucional, en lo que respecta a la soberanía que le pertenece al pueblo, reducir drásticamente el nivel actual de representación parlamentaria de la población en un 36.50%, enterrando así, en gran medida, la democracia representativa de la población. participación, soberanía y necesidades de los italianos. Es una ofensa a los valores fundacionales de la Constitución, aunque burguesa, como resultado de la lucha antifascista, la Resistencia y la Guerra Civil de Liberación, de hecho, esta reforma va de la mano con el avance de la derecha neofascista. Nuestra clase y oposición revolucionaria es firme. Para nosotros, los comunistas, reducir constantemente, en el orden de miles de millones al año, los costos de la representación popular parlamentaria, el gobierno, la presidencia de la República, los altos cargos del Estado y las instituciones previstas por la Constitución, para mantener el nivel actual de representación

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popular en las instituciones parlamentarias, para defender el grado de democracia constitucional burguesa que sobrevivió a los 75 años de mala gobernanza y para mejorar las condiciones de vida de los italianos, el problema no es el número de senadores y diputados o funcionarios estatales, sino aquellos que ya no son tolerables ricos salarios de estos señores, que deben reducirse rápidamente al nivel del salario de un trabajador calificado, además de todos los gastos de la función, además de la eliminación de todos los privilegios que disfrutan actualmente y que pesan en los bolsillos de los italianos.

Ante esta situación política e institucional que existe actualmente en Italia, con la seria confusión política e ideal a la derecha de la mayoría del electorado italiano, también porque desde hace algún tiempo la falsa izquierda, el llamado centro democrático y la derecha son iguales en la cultura política, en el programas y en la esclavitud a los intereses de los monopolios capitalistas e imperialistas nacionales e internacionales, y a las leyes electorales fascistas, que han eliminado la pura proporcionalidad en la atribución de escaños parlamentarios, regionales, provinciales y municipales, ¿cómo deben comportarse los comunistas en las próximas elecciones políticas? El P.C.I.M-L. cree que en la situación dada y dado lo anterior, no vale la pena participar en esta competencia política, solo sería un desperdicio de energía, que podemos emplear mejor en la reunificación inmediata e inicial de los comunistas en una sola organización política, lo que podríamos llamar coordinación nacional entre todos las fuerzas disponibles que se refieren al marxismo-leninismo, es decir, al pensamiento y el trabajo de Marx, Engels, Lenin y Stalin, sin prejuicios, por el momento y hasta una decisión nueva y común, a la persistencia de la autonomía y 'independencia ideológica y política de cada Organización participante: en el trabajo ideal y político de preparación y acercamiento de la Revolución y la sociedad socialista, en la organización unificada de iniciativas de lucha política y de trabajadores a nivel nacional, regional y local y en el trabajo de proselitismo y de la emancipación ideal y política de la clase obrera, de la intelectualidad vanguardista y de los jóvenes. Estoy señalando la formación de una nueva palanca de marxistas-leninistas.

Entonces, en esta etapa, la batalla electoral de los comunistas será una abstención activa y militante, pero seamos claros, nunca como una elección de principio, como lo han hecho ciertas organizaciones hasta ahora, porque la abstención en principio y contra la enseñanza de Lenin y la experiencia histórica nacional e internacional del movimiento obrero y comunista, será la deslegitimación para gobernar a nuestros enemigos de clase por las políticas económicas y sociales contrarias a los intereses de las personas perseguidas hasta ahora, que han penalizado los intereses populares y favorecido a aquellos de la clase maestra burguesa, será la preparación de las masas trabajadoras y populares para el poder de la sociedad socialista y la democracia proletaria, será la advertencia del proletariado de desconfiar y perseguir adecuadamente a la clase de la burguesía derrotada, que después de la Revolución intentará por todos los medios recuperar el poder, como desafortunadamente sucedió con el El mundo socialista se realizó en el siglo XX y será, como compromiso inmediato, la campaña electoral puerta a puerta, compañía por compañía, oficina por oficina, escuela por escuela, hospital por hospital, territorio por territorio para que de las urnas pueda salir un mar de tarjetas en blanco o nulas, como deslegitimar a los miembros elegidos de la burguesía explotadora de las ganancias secuestradas de la clase trabajadora. Se deben hacer diferentes evaluaciones y elecciones políticas para las elecciones administrativas, incluso aquí, donde los comunistas coherentes, marxistas-leninistas, tienen la posibilidad organizativa de presentar su propia lista y solos, sin ninguna alianza con las fuerzas electorales burguesas, revisionistas, oportunistas y movimiento. -, donde las elecciones son menos costosas y su desempeño es más controlable por el Partido, los candidatos y los ciudadanos.

La consigna debe ser: "Dar un voto político, es decir, parlamentario, inmediatamente o después de un posible gobierno llamado" propósito ", técnico o del Presidente, desafortunadamente siempre de naturaleza capitalista e imperialista, a los partidos actuales presentes o no en el parlamento, todos trágicamente burgueses, que competirán para gobernar el país, no sirve para construir una sociedad más equitativa, justa y digna; no sirve para cambiar la situación: el aumento del IVA del 22 al 23%; de la precariedad y falta de trabajo para los desempleados; del recorte anual de las pensiones de poco más de 1.500,00 € brutos por mes al no adaptarse a la inflación, reduciendo su poder adquisitivo ya bajo durante años y progresivamente; de la obligación de que los jóvenes busquen trabajo en el extranjero; de la universidad por una tarifa; mala salud y

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robo de boletos en análisis, visitas a especialistas, pruebas de diagnóstico y medicamentos; de la explotación del trabajo de otros; de pensiones de hambre; del aumento progresivo de la edad de jubilación; la restauración de la causa justa en los despidos de los maestros de sanguijuela; de desigualdades sociales entre mujeres y hombres; de pobreza desenfrenada; de apoyo al poder para fines electorales; de la desafortunada propuesta de aplicar una tasa única de impuesto sobre la renta del 15% sobre los ingresos de los ricos y los pobres, de modo que ni siquiera los servicios sociales mínimos actuales pudieran garantizarse; financiamiento a empresas privadas sin garantía para mantener los niveles de empleo; de la gestión de los trabajadores de las empresas que cierran o reubican su trabajo en el extranjero, donde los capitalistas pueden explotar la mano de obra de manera más salvaje, y con el apoyo financiero del estado; del alto costo de vida y el aumento constante de la energía y el transporte público; de la división de Italia en regiones ricas y pobres; del atraso estructural del Sur con respecto al Norte, que surge de la Unidad de Italia en 1860 y que ningún gobierno de la burguesía ha querido superar; de la falta de tiempo libre para trabajadores y trabajadores y alrededor del 60% de los italianos; de salarios y salarios de hambre; de la querida casa; del flagelo social de la mafia, de la "Drangheta, de la Camorra, de las drogas, del juego, lo patológico de los juegos electrónicos o de juego; de la destrucción del medio ambiente con la especulación de edificios y la emisión de gases de efecto invernadero en la atmósfera; privatización del agua, las costas y otros bienes públicos; de la radio y televisión públicas italianas, mantenidas por los ciudadanos y subordinadas al poder dominante que penaliza a las fuerzas políticas extraparlamentarias y no candidatas que no pueden participar en confrontaciones electorales y que no están invitadas a debates políticos, culturales y sociales; de la propagación de la corrupción en todos los niveles institucionales; del cáncer de la gestión pública con el deplorable método político, partidario y electoral de clientelismo, favoritismo y nepotismo; de contratos y competencias manipuladas, en resumen, del mal gobierno general de los asuntos públicos; etcétera".

Para salir del endeudamiento del Estado, una verdadera e infinita sanguijuela de trabajo proletario, formado por parásitos intereses bancarios-financieros, ganancias, debe ser rechazado y pronto, a excepción de las pequeñas inversiones de ahorro de las familias trabajadoras. La salida de Italia de la OTAN, la Unión Europea y el Euro es el camino principal y obligatorio para viajar para liberar a nuestro país de la crisis económica ininterrumpida y promover su desarrollo estructural, económico y social, incluida la ecuación de de sur a norte.

Debemos tener la capacidad de hacer que las masas trabajadoras y populares entiendan eso por el caos y la inhumanidad del sistema capitalista y su expansión imperial, haciendo un uso constante de la experiencia histórica, especialmente de los últimos siglos, de los pueblos que luchan y en el camino hacia la conquista. construcción de una sociedad superior [que los comunistas identificamos primero en la sociedad socialista y luego en la sociedad comunista, excluyendo cualquier fase alternativa o intermedia que no sea la socialista] y las enseñanzas que nos llegan de la filosofía, teoría, ideología, doctrina y estrategia del edificio del pensamiento comunista y del materialismo histórico y dialéctico desde sus orígenes hasta las definiciones teóricas y científicas de Marx y Engels: uno solo puede salir a través de la revolución socialista, que barre la estructura y superestructura de la organización social milenaria basada en la propiedad privada de los medios de producción y bienes colectivos, s la explotación del hombre del hombre y el acaparamiento privado de la riqueza producida socialmente.

Por supuesto, todos sabemos que la revolución no se inventa, no es improvisado asegurarse de no enviar las energías del asalto al antiguo y decrépito régimen en desorden, porque su reacción económica, estatal y militar será despiadada y feroz bajo el lema. "Con lo viejo también muere lo nuevo, con el pasado también el futuro" y debemos evitarlo para destruirlo de raíz. Las próximas revoluciones socialistas triunfarán como la del 7 de noviembre de 1917 en Rusia, aunque los tiempos de implementación, las modalidades de ejecución y las tácticas del conflicto pueden ser diferentes. Pero el materialismo histórico y dialéctico nos enseña que, en el progreso de la naturaleza y la raza humana, lo nuevo siempre termina imponiéndose en lo viejo, el devenir en el pasado. La ruptura revolucionaria con el pútrido sistema social actual no tiene diferentes caminos a seguir, excepto el revolucionario proletario y socialista, no sirve para el uso de caminos y métodos ya utilizados por la burguesía, tales como alianzas, experimentos y diversas herramientas implementadas, que a menudo Son ingenuamente utilizados también por organizaciones que se refieren genéricamente a la doctrina

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comunista, como relaciones o alianzas con las organizaciones de la falsa izquierda comunista, con el M5S y otros, todas experiencias contrarias a la estrategia y tácticas de la lucha de la clase comunista y destinadas a una derrota segura, más allá de para producir un serio efecto anti-educativo y anti-revolucionario entre las masas trabajadoras y populares, así como el reformismo, el revisionismo, la socialdemocracia y el movimiento han fracasado y han convertido el juego en el enemigo de clase.

El camino de la revolución socialista es la lucha de clases del proletariado, es la movilización de la clase obrera y de todas las fuerzas del progreso social en las fábricas, en el campo, en las oficinas, en los territorios y en las universidades, son los reclamos para la conquista inmediata de Una existencia más digna de trabajadores que esperan la revolución y la sociedad socialista y es el levantamiento popular para la satisfacción de las necesidades de la vida cotidiana. Compañeros, trabajadores de vanguardia e intelectuales, no participamos en la farsa de estas enésimas elecciones políticas burguesas, que cualquiera sea el resultado, nada cambiará para la clase trabajadora en comparación con el pasado y en el que no participamos por su carácter mercantil y exclusión de la posibilidad de Habiendo elegido representantes de los partidos menores, proletarios y comunistas, comprometámonos con el frente de lucha descrito anteriormente, contribuyamos a transformar la desesperación popular, las luchas de los trabajadores, las próximas huelgas y manifestaciones contra el régimen político dominante en iniciativas revolucionarias para la conquista del socialismo. y la construcción del nuevo estado, el estado proletario según las indicaciones de Lenin, contenido en su libro "Estado y Revolución", unámonos en un solo Frente Unido para una estrategia común en las próximas elecciones políticas, para definir un camino de lucha de clases común , presentarnos unidos a las necesidades de lucha del proletariado italiano , para poder movilizar a la mayor cantidad posible de personas y crear desde el principio los consejos de trabajadores en las fábricas, los campesinos en el campo, los trabajadores de oficina y los estudiantes en las escuelas secundarias y universidades en nombre de la palabra 'orden "Conquistar todo el poder a la clase obrera intelectual y trabajadora".

¡Viva Marx, Engels, Lenin y Stalin! ¡Viva el marxismo-leninismo!

¡Viva la lucha de clases por la revolución y la sociedad socialista!

¡Viva el socialismo, ¡viva el comunismo!                                                                                              El Comité Central de P.C.I.M-L.                                                                                    Secretario general el camarada Domenico Savio

Forio (Ciudad Metropolitana de Nápoles), 19 de agosto de 2019.Para contactos: [email protected]

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APENAS OS COMUNISTAS UNIDOS PODEM, E DEVEM PARAR O NAZI-FASCISMO QUE RESSURGE NA ITÁLIA, NA EUROPA E EM OUTRO LUGAR, ANTES QUE ESTEJA MUITO TARDE!

A tarefa dos comunistas na atual fase histórica da Itália.

      Na Itália em 25 de abril e na Europa em 9 de maio de 1945 a Segunda Guerra Mundial terminou e o nazi-fascismo foi destruído - uma obra fundamental da gloriosa União Soviética - liderada pelo camarada Josif Stalin e pelo esforço de guerra sobre-humano do Exército Vermelho e os sacrifícios de todos os povos soviéticos e da resistência comunista civil e armada em todos os países europeus, que operavam tanto na frente de guerra quanto na retaguarda das forças armadas nazi-fascistas - os governos burgueses, clericais e capitalistas dos países europeus, incluindo a Itália, aliados e subservientes aos interesses do imperialismo dos EUA, assim como o seu, através da OTAN, desempenhou e desempenam o papel de gendarmes e belicistas, seguindo o poder militar americano estacionado no planeta, favoreceram o ressurgimento do esgoto da história, a cultura, a violência e o perigo das tragédias passadas de Mussolini e Hitler.

Em particular, os governos da burguesia são responsáveis - com a preparação escolar das novas gerações, pela formação da consciência cívica dos povos e pela realização de tarefas institucionais - de não defender os valores do antifascismo, de não ter ensinado o suficiente meninos e jovens estudantes a tragédia do nazismo e do fascismo e de não ter guardado neles a memória histórica do que aconteceu e fizeram para favorecer o poder político e econômico conservador e reacionário reinando contra as forças do progresso social e contra o a possibilidade de as massas trabalhadoras e populares conquistarem com a revolução socialista o poder político de construir uma sociedade nova e superior, baseada na igualdade, na democracia proletária e na dignidade da existência humana. A cultura nazi-fascista favoreceu o ressurgimento progressivo e disseminou-se nas escolas e na sociedade, com a cumplicidade direta da imprensa-rádio-televisão e da mídia web. Além disso, os governos burgueses da direita, centro e centro-esquerda dos últimos 75 anos têm a responsabilidade de não ter defendido a natureza antifascista da República e da Constituição e de não ter perseguido iniciativas culturais adequadamente óbvias, manifestações de rua e ataques imputáveis às organizações. e personagens de claro posicionamento nazi-fascista. Não bastaram 60 milhões de mortes, das quais apenas 27 dos povos da União Soviética, provocados pelo nazi-fascismo, induziram o poder político e econômico da burguesia a manter viva a memória histórica do passado trágico.       Hoje a situação é tragicamente perigosa, não há tempo a perder, os comunistas e todas as forças progressistas devem ir contra-atacar e logo abrir caminho para as forças conservadoras e inimigas do progresso social, como neofascistas e neonazistas. As novas gerações geralmente ignoram o que era o fascismo e o nazismo. O revisionismo e o transformismo do antigo Partido Comunista Italiano (PCI) e da esquerda burguesa de hoje jogaram e jogam, no governo do país ou na oposição, um papel de miscigenação antifascista, sob os slogans da conciliação entre as ideologias políticas e sociais opostas, dos mortos da Resistência considerados iguais aos da república de Salò, da paz social, do desejo pelo bem e de tantos outros disparates do tipo, finalizados para administrar em paz o poder e os interesses do capitalismo e do imperialismo. Foram e são esses governos que, antes de mais nada, confiaram à escola a tarefa de formação anti- -fascista das novas gerações e de perseguir com todos os meios toda expressão, manifestação ou violência fascista e nazista.

Pelo contrário, tivemos a cumplicidade da ditadura burguesa e capitalista no reavivamento e desenvolvimento da reação nazi-fascista. Comecemos por observar que a queda do regime e do Estado monárquico-fascista, a vitória da Resistência e da Guerra Civil de Libertação, a proclamação da República antifascista e a promulgação da Constituição democrática, ainda que de natureza burguesa, também devida a grave culpa revisionista do então PCI, não levou à mudança do velho estado, permaneceu firmemente nas mãos das forças conservadoras, com funcionários, em vários níveis institucionais, sobreviveu ao derrotado regime sabaudiano-Mussolino, a isso contribuiu fortemente para a generalizada anistia de trágica memória de Togliatti, que essencialmente deixou o aparato do estado nas mãos das velhas raposas monarca-fascistas.

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O estado permaneceu como era antes e as forças da reação econômica e política tiveram liberdade para deixar as coisas como estavam. Uma situação burocrática que degenerou cada vez mais, com base na formação do aparato legislativo e administrativo, até os dias de hoje. Acrescente a isso a degeneração progressiva da esquerda intelectual, política e sindical burguesa.

As forças nazi-fascistas em seu ressurgimento e crescimento foram facilitadas pelo aparato estatal antigo, a ponto de representar o perigo atual da extrema direita. Como podemos esquecer os vários governos de centro-direita liderados pela democracia cristã (DC), em particular o infame de Fernando Tambroni com o movimento social italiano e vários monarquistas, os governos da corrupção, das ligações com a máfia, da venda dos bens da comunidade em grupos? monopólios privados nacionais e internacionais. É nesta sopa enlameada de maus governos do centro democrata cristão, dos governos de centro-esquerda- há cerca de trinta anos formados pelo DC, o partido socialista italiano e outros -, da nova centro-esquerda que sucedeu a incursão dos tangentopoli dos anos 90, centro e centro da últimos vinte anos, que escaparam e ao controle e determinação da vontade popular, que o neofascismo e o chamado sovranismo ao Tramp ou aos Salvini - que não tem nada para compartilhar com a independência e a soberania nacional de um povo, com a luta governos monopolistas supranacionais, como o europeu, ou com a economia capitalista e imperialista globalizada, se firmam até representar um perigo real mesmo para a democracia burguesa de nosso país, um soberanismo que é apenas subcultura, populismo, indiferença, eleitoralismo. mercantil, neonazi-fascista e constitui uma séria ameaça de novas ditaduras, perseguições, prisões e exílios ou para os comunistas e todas as forças democráticas coerentes e apoio às guerras imperialistas, uma soberania que no nível eleitoral é reforçada cada vez mais até constituir uma força política, eleitoral e institucional para governar o país e representar um perigo real e próximo para o país. liberdade democrática e viabilidade, conquistada após a derrota do regime monarca-fascista no período 1943-1945.      Foi uma história sombria dos primeiros 75 anos da República Democrática e do poder político burguês, clerical e capitalista que dela derivou, o que essencialmente nos lembra o massacre de Portella della Ginestra em 1947 na Sicília; o massacre de Reggio Emilia de 7 de julho de 1960, sob o governo democrata-cristão de Fernando Tambroni, que causou a morte de 5 trabalhadores, todos membros do PCI; a tentativa de golpe fascista de Junio Valerio Borghese, fundador da Fronte Nazionale em estreita relação com a Avanguardia Nazionale, que ocorreu entre 7 e 8 de dezembro de 1970; a vergonhosa organização paramilitar Gladio, pertencente à rede internacional Stay-behind (ficar na retaguarda), promovida pela OTAN e organizada pela "agência central de inteligência", a infame US CIA, para combater uma invasão hipotética da União Soviética e dos países adeptos do Pacto de Varsóvia e para impedir uma possível conquista de poder pelos partidos comunistas, na Itália pelo PCI, todos os partidos agora burgueses, na estrada ignóbil da social democracia, revisionismo, reformismo, oportunismo e total transformação capitalista e imperialista. Gladio teve que realizar esse contraste por meio de atos de sabotagem, guerra psicológica e guerrilha atrás das linhas inimigas, com a colaboração de serviços secretos e outras estruturas políticas e militares.

E novamente: a chamada "estratégia de tensão", conduzida por forças reacionárias e fascistas da extrema direita com a cumplicidade de serviços secretos e setores desviantes do Estado; o massacre da Piazza Fontana em Milão, no National Agricultural Bank de 12 de dezembro de 1969, que causou 17 mortes e 88 feridos; o bombardeio da Piazza della Loggia, em Brescia, em 28 de maio de 1974, que causou a morte de 8 pessoas e 102 feridos; o massacre do trem Itálico, que ocorreu na noite entre 3 e 4 de agosto de 1974 em San Benedetto Val di Sambro, na província de Bolonha, causando 12 mortes e 48 feridos; o massacre na estação ferroviária de Bolonha em 2 de agosto de 1980, que causou 85 mortes e 200 feridos; o massacre do rapid 904, lembrado também como o massacre de Natal, ocorrido em 23 de dezembro de 1984 no longo túnel dos Apeninos, imediatamente após a estação do Município de Vernio, na província de Prato, havia 16 mortos e 267 feridos; os ataques da Máfia em Capaci e via D'Amelio em Palermo na Sicília em 23 de maio de 1992, com 5 mortos, e em 19 de julho de 1992, com 6 mortos.

75 anos de repúblicas burguesas, clericais, capitalistas e imperialistas - não a que as forças progressistas italianas esperavam emergir da dura luta antifascista conduzida durante os vinte anos de Mussolini, da queda da monarquia, da Resistência e da Guerra Civil de Libertação. - atravessada pelo nascimento e crescimento de organizações neonazistas-fascistas, protegidas pela absoluta liberdade e impunidade no

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desprezo da natureza antifascista da República e da Constituição, da máfia, da drangheta, da Camorra e de outras organizações criminosas pertencentes à política, às atividades economia pública e privada, na adjudicação de contratos e na gestão de atividades importantes, em particular especulação bancária e financeira, da venda aos monopólios privados de bens da comunidade, do sangue operado pela máfia, 'Dranghist e Camorra ataques no isti instrução e a imposição de renda e subornos, da corrupção que infestou as instituições da República, dos ataques, dos massacres neonazis-fascistas, da centralização cada vez maior da riqueza nacional nas mãos de alguns exploradores e ladrões do produto do trabalho proletário, de criar mais e mais desigualdades sociais e discriminação nas últimas décadas do aumento progressivo da pobreza, que está afetando setores cada vez maiores da população, e a desumanidade em relação aos emigrantes que fogem da fome e das guerras desencadeadas pelo imperialismo americano e europeu: com a cumplicidade de setores desviados dos serviços e instituições secretas do Estado, dos vários governos que foram bem sucedidos e das forças políticas que os expressaram e apoiaram.

Nos últimos anos, a situação política italiana, com os governos ferozmente impopulares de Mario Monti, Enrico Letta, Matteo Renzi e Paolo Gentiloni - os três últimos do PD, a nova e não menos política, institucional e social tragédia da Itália republicana - e com as escolhas interesses econômicos opressivos dos povos da Europa por parte do governo, ou Comissão Europeia, o imperialista de Bruxelas agravou ainda mais e parece quase um ponto de não retorno, mas não devemos poupar qualquer energia da luta política revolucionária para o socialismo para parar o perigo real de uma virada autoritária nazi-fascista muito próxima na Itália e na Europa, forças que oportunisticamente também podem ser disfarçadas sob denominações indiretas, mas que em substância são tais. As políticas trágicas dos governos dominantes reprimem as necessidades das massas operárias e populares italianas, a transformação capitalista e imperialista da esquerda histórica italiana, que deixou o proletariado sem representação institucional e na presença de uma política sem preconceitos da direita neofascista, populista, indiferente, racista, senofóbico e repressivo da emigração de outros países e continentes determinou uma orientação reacionária da maioria do eleitorado italiano, o que levou à formação do chamado governoamarelo-verde giallonero do movimento 5 estrelas (M5S) e da Liga, a sua queda, ao crescimento eleitoral exponencial da Liga e o perigo real de um próximo governo de direita, ou centro-direita, que evoca os tempos sombrios do passado.

Matteo Salvini, chefe da Liga e atualmente vice-primeiro-ministro do Interior, provavelmente o próximo primeiro-ministro, graças às pesquisas que lhe dão cerca de 35% dos votos eleitorais, declara triunfante e ameaçador: "Quero plenos poderes", tragicamente já solicitado e obtido com o consenso eleitoral de Benito Mussolini em 1924 e depois por Adolf Hitler na Alemanha, com todas as tragédias que se seguiram e que talvez as largas massas populares e a juventude predominante de hoje, destituídas de memória histórica, tenham esquecido. É urgente impedir a ascensão ao poder, especialmente se for absoluta, da direita, que já se beneficia da simpatia e apoio de organizações neofascistas como Casa Pound Italia e Forza Nuova. Nos últimos tempos tem havido um aumento da desfiguração, por parte de esquadrões de certas origens neonazis-fascistas, de lápides e monumentos da luta antifascista, da Resistência, da Guerra Civil de Libertação e de assentos de trabalhadores e sindicatos, que nos lembram o assassinato de Giacomo Matteotti. e o ataque das camisas pretas nas câmaras de trabalho e na sede dos partidos antifascistas durante os vinte anos da ditadura de Mussolini. Precisamos detê-los antes que seja tarde demais. Como?

Certamente não podem ser as forças políticas do centro e da centro-esquerda, isto é, o PD, a esquerda italiana (SI), co-responsável até o pescoço da ala direita de nosso país, para impedir a ascensão do direito reacionário ao governo da nação. Eles não têm a cultura política progressista para poder fazê-lo ou a credibilidade popular, porque são corretamente abordados com o centro-direita com a expressão eleitoral: "Eles são todos politicamente iguais e na administração dos negócios da burguesia capitalista e imperialista". Apenas os comunistas marxistas-leninistas, inspirados pelo pensamento e pelo trabalho de nossos grandes mestres do proletariado internacional Marx, Engels, Lênin e Estaline, ou da natureza e organização bolchevique, intelectuais de vanguarda, trabalhadores avançados e todos as forças sincera e concretamente progressistas possuem a confiabilidade, honestidade, paixão e abnegação política para merecer a estima e a adesão das massas populares e trabalhadoras mais amplas ao projeto de mudança radical para deter o neofascismo - e impedir que ele retorne ao governo submetendo a Itália à ferocidade de uma nova ditadura repressiva, como

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era o período de 1922-1943 - e para iniciar o caminho revolucionário rumo à construção da sociedade socialista.

Para alcançar este objetivo, é uma prioridade realizar a máxima unidade possível de todas as organizações comunistas dentro de uma única agregação e em torno de um projeto comum de mudança revolucionária para a Itália. A unidade dos comunistas é de extrema urgência para mobilizar as massas trabalhadoras mais amplas e conquistar o consenso e o apoio, para vencer a perspectiva de outro governo fascista e, ao mesmo tempo, impedir que o executivo tente até mesmo proibir o governo fascista. a organização e atividade política dos comunistas e perseguir seus oponentes, da mesma forma como aconteceu nos vinte anos negros do século passado e como acontece tragicamente em alguns países do Leste Europeu. Certamente nós comunistas, juntamente com todas as forças sociais moralmente saudáveis e progressistas do país, não ficamos impressionados com tal eventualidade, porque já fomos vacinados nos trágicos vinte anos e, como vencemos, certamente venceremos agora mesmo, com a diferença. que a partir da experiência dos 75 anos de mau governo da República burguesa, desta vez a batalha continuará até a derrota total do inimigo de classe, até a conquista do poder proletário e a construção da sociedade socialista. Como proclamado por Lenin nas Teses de abril de 1917 na Rússia, lutaremos por todo o poder para passar nas mãos dos Sovietes, isto é, da Companhia e dos Conselhos territoriais de trabalhadores e trabalhadores intelectuais.

Com a próxima queda do governo, definida por outros amarelo-verde, mas que nós comunistas preferimos chamá-lo com o adjetivo duplo preto-amarelo, e com a previsível dissolução do Parlamento e o retorno à votação - a menos que o falecido executivo seja ressuscitado ou outro, chamado de propósito, seja formado entre forças políticas e parlamentares do centro-esquerda e centro-direita unidos, sempre de natureza antipopular e com o objetivo de fazer as massas pagarem a desastrosa situação econômica do país. Itália, especialmente no Sul em relação ao Norte - os comunistas italianos como eles deveriam se comportar? Vamos começar dizendo que as eleições burguesas agora se tornaram um mercado real para aqueles que têm mais oportunidades de investimento, fala-se em cerca de um milhão de euros para um candidato que quer ter a chance de ser eleito. Quem pode pagar esses gastos? A classe burguesa, os capitalistas e os principais partidos, todos burgueses e capitalistas da esquerda falsa à extrema direita, que recebem contribuições eleitorais substanciais do Estado. Somam-se a isso as várias leis eleitorais antidemocráticas, majoritárias, não-uninominais, ditatoriais, fascistas, que prevêem uma barreira de lista de 3% para entrar no parlamento e um bônus majoritário com mais de 50% dos deputados atingindo efeito dos distritos de um único membro. Sob essas condições, é quase impossível para os comunistas entrarem no parlamento, apesar do gasto de grandes energias humanas, materiais e financeiras, energias que poderiam ser usadas para fortalecer o trabalho político revolucionário que nos aproxima da revolução proletária e do socialismo.

Nestes dias de campanha eleitoral antecipada Lega e M5S do governo moribundo e os outros partidos e listas que competem nas próximas eleições políticas eles trocam acusações violentas de política ruim acompanhada às promessas eleitorais habituais e enganosas agarrar o consentimento eleitoral maior possível, então, como nós temos Aprendeu com a experiência secular, com as eleições e com as cadeiras parlamentares, nada muda concretamente para resolver os verdadeiros problemas que tornam a vida dos cidadãos infernal, isto é, estruturalmente. A classe trabalhadora e intelectual não cai, pelo menos em sua maioria, pela enésima vez na armadilha de cativar promessas eleitorais, porque, como acontece regularmente desde a Unificação da Itália, nada pode mudar se a estrutura social capitalista não for mudada e imperialista ao socialista primeiro e depois comunista, se todo o poder não passar para as mãos do proletariado, se a propriedade privada dos meios de produção e o lucro parasitário que daí deriva não forem abolidos e se a nova e superior economia socialista coletivizada não for promovida centralmente planejado.

Em particular, porque se o atual governo amarelo e preto sobrevivesse ou se fosse outro propósito, a legislatura ou o presidente espera uma manobra econômica para 2020 de lágrimas e sangue ou carnificina social para aposentados, trabalhadores e desempregados, porque trata-se de tirar cerca de 50 bilhões de euros das já difíceis condições de vida dos italianos, das escolas, da saúde, dos transportes e dos serviços sociais pobres, dizem os comentaristas de televisão e a mídia impressa. O mesmo aconteceria com um governo decorrente das novas eleições, já que os partidos ou listas que vencerão as eleições são igualmente

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capitalistas e imperialistas, prontos a sacrificar os interesses das massas trabalhadoras e populares no altar dos grupos monopolistas industriais, agrários e bancários. e financeira, como fizeram os próprios partidos burgueses, clericais e capitalistas até agora. Consequentemente, o único caminho viável e viável para o proletariado italiano continua a ser a luta de classes de natureza revolucionária para arrancar as conquistas de classe e sociais de qualquer governo burguês que suceder o atual, para desmascarar e deslegitimar os sindicatos com a força de mobilização. Regime capitalista que por décadas tem sido aquiescente em relação aos governos técnicos, centro-direita ou centro-esquerda e para entrar e viajar, finalmente, o caminho vencedor do socialismo e do comunismo.

  No entanto, o P.C.I.M-L. encarrega a supracitada organização unitária dos comunistas de decidir se participará ou não nas próximas eleições burguesas, mas com uma condição bolchevique e leninista, que os representantes eleitos nunca irão ao parlamento para gerir o poder eo estado burguês que queremos derrubar, mas unicamente trazer a luta de classes e revolucionária, mesmo dentro do poder capitalista, para favorecer a melhoria das condições de vida das massas trabalhadoras e populares e para aproximar o tempo da revolução proletária e do socialismo. Além disso, cada eleito deve comprometer-se, por escrito, a demitir-se se a organização comunista unitária solicitar a sua demissão, quando o seu trabalho institucional não corresponder aos compromissos assumidos com os eleitores e com a organização candidata.

A saída do governo negro-verde já votou em segunda leitura a reforma constitucional que reduz o número de deputados de 630 para 400 e a de senadores de 315 para 200, para ser lei apenas a terceira leitura é necessária, mas com a dissolução das câmaras a a reforma poderia, pelo menos por enquanto, pular. O M5S, no debate eleitoral já em andamento há meses, grita pedindo pelo menos a aprovação final da reforma, justificando-a com uma economia de cerca de 500 milhões de euros, naturalmente referindo-se aos atuais super salários de deputados e senadores. O P.C.I.M-L. afirma, sem sombra de dúvida, que a reforma foi ditada pela superpotência económica e financeira capitalista e imperialista a fim de melhor dispor de um poder de decisão parlamentar mais ágil, centralizado e controlável, é a redução da representação e da vontade popular, é um ataque desprezível à instituição da democracia, mesmo que de natureza burguesa, e é uma tentativa inconstitucional, no que diz respeito à soberania que pertence ao povo, reduzir drasticamente o atual nível de representação parlamentar da população em 36,50%, enterrando assim, tão fortemente, a democracia representativa da população. participação, soberania e necessidades dos italianos. É uma ofensa aos valores fundantes da Constituição, embora burguesa, como resultado da luta antifascista, da Resistência e da Guerra Civil de Libertação. De fato, essa reforma anda de mãos dadas com o avanço da direita neofascista. Nossa classe e oposição revolucionária é firme. Para nós comunistas reduzirmos consistentemente, na ordem de bilhões por ano, os custos da representação popular parlamentar, do governo, da presidência da República, dos altos cargos do Estado e das instituições previstas pela Constituição, para manter o nível atual de representação. popular em instituições parlamentares, para defender o grau de democracia constitucional burguesa que sobreviveu aos 75 anos de má governança e melhorar as condições de vida dos italianos, o problema não é o número de senadores e deputados ou funcionários do Estado, mas aqueles que não são mais toleráveis ricos salários desses senhores, que devem ser rapidamente reduzidos ao nível do salário de um trabalhador qualificado, além de todas as despesas de função, além da eliminação de todos os privilégios de que gozam atualmente e que pesam sobre os bolsos dos italianos.

Diante desta situação política e institucional que atualmente existe na Itália, com a grave confusão política e ideal à direita da maioria do eleitorado italiano - também porque há algum tempo a falsa esquerda, o chamado centro democrático e o direito são iguais na cultura política, no e na escravização aos interesses dos monopólios capitalistas e imperialistas nacionais e internacionais - e para as leis eleitorais fascistas, que eliminaram a pura proporcionalidade na atribuição de assentos parlamentares, regionais, provinciais e municipais, como devem os comunistas se comportar nas próximas eleições políticas? O P.C.I.M-L. acredita que, na situação dada e dado o acima, não vale a pena participar neste concurso político, seria apenas um desperdício de energia, que podemos empregar melhor na reunificação imediata e inicial dos comunistas em uma única organização política - que poderíamos chamar de Coordenação Nacional entre todos as forças disponíveis que se referem ao marxismo-leninismo, isto é, ao pensamento e obra de Marx, Engels, Lênin e Stalin, sem preconceito, por enquanto e até uma nova e comum decisão, à persistência da autonomia e da

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autonomia. 'independência ideológica e política de cada organização participante - no trabalho ideal e político de preparação e aproximação da Revolução e da sociedade socialista, na organização unificada de iniciativas políticas e de luta dos trabalhadores a nível nacional, regional e local e no trabalho de proselitismo e da emancipação política e ideal da classe trabalhadora, da intelectualidade de vanguarda e dos jovens Apontando para a formação de uma nova alavanca dos marxistas-leninistas.

Assim, nesta fase, a batalha eleitoral dos comunistas será ativa e militante abstenção - mas vamos ser claros, nunca como uma escolha de princípio, como certas organizações têm feito até agora, porque a abstenção em princípio e contra o ensino de Lênin e a histórica experiência nacional e internacional do movimento trabalhista e comunista - será a deslegitimação para governar nossos inimigos de classe por políticas econômicas e sociais contrárias aos interesses dos povos perseguidos até agora, que penalizaram os interesses populares e favoreceram aqueles do maestro burguês, será a preparação das massas trabalhadoras e populares para o poder da sociedade socialista e da democracia proletária, será o aviso do proletariado de desconfiar e perseguir adequadamente a classe da burguesia derrotada, que após a Revolução tentará por todos os meios recuperar o poder, como infelizmente aconteceu com o mundo socialista realizado no século XX e será, como compromisso imediato, a campanha eleitoral porta a porta, empresa por empresa, escritório por escritório, escola por escola, hospital por hospital, território por território, para que das urnas um mar de cartões vazios ou nulos possa sair, como para deslegitimar os membros eleitos da burguesia exploradora dos lucros seqüestrados da classe trabalhadora. Diferentes avaliações e escolhas políticas devem ser feitas para as eleições administrativas - mesmo aqui onde os comunistas coerentes, marxistas-leninistas, têm a possibilidade de apresentar sua própria lista e sozinhos, sem nenhuma aliança com as forças eleitorais burguesas, revisionistas, oportunistas e de movimento. -, onde as eleições são menos dispendiosas e o seu desempenho é mais controlável pelo Partido, pelos candidatos e pelos cidadãos.

A palavra de ordem deve ser: "Dar um voto político, ou seja, parlamentar, - imediatamente ou depois de um possível governo chamado" propósito ", técnico ou do presidente, infelizmente sempre de natureza capitalista e imperialista - para os partidos atuais presentes ou não em o parlamento, todos tragicamente burgueses, que competirão para governar o país, não serve para construir uma sociedade mais justa, justa e digna; não serve para mudar a situação: o aumento do IVA de 22 para 23%; da precariedade e falta de trabalho para os desempregados; do corte anual de pensão de pouco mais de € 1.500,00 brutos por mês por não se adaptar à inflação, reduzindo seu já baixo poder aquisitivo por anos e progressivamente; da compulsão dos jovens em buscar trabalho no exterior; da Universidade por uma taxa; má saúde e roubo de bilhetes em análises, visitas especializadas, testes de diagnóstico e medicamentos; da exploração do trabalho dos outros; de pensões de fome; do aumento progressivo da idade de aposentadoria; a restauração da causa justa nas demissões dos mestres da sanguessuga; das desigualdades sociais entre mulheres e homens; da pobreza desenfreada; de apoio de poder para fins eleitorais; da desafortunada proposta de aplicar uma alíquota única de imposto de renda de 15% sobre a renda dos ricos e dos pobres, de modo que até mesmo os atuais serviços sociais mínimos não pudessem ser garantidos; financiamento a empresas privadas sem garantia de manutenção do nível de emprego; da administração dos trabalhadores de empresas que fecham ou realocam seu trabalho no exterior - onde os capitalistas podem explorar o trabalho de forma mais violenta - e com o apoio financeiro do Estado; do alto custo de vida e do aumento constante de energia e transporte público; da divisão da Itália em regiões ricas e pobres; do atraso estrutural do Sul em relação ao Norte, que vem à frente da Unidade da Itália em 1860 e que nenhum governo da burguesia quis superar; da falta de tempo livre para trabalhadores e trabalhadores e cerca de 60% dos italianos; de salários e salários de fome; da querida casa; do flagelo social da máfia, da "Drangheta, da Camorra, das drogas, do jogo, do patológico dos jogos eletrônicos ou do jogo; da destruição do meio ambiente com a construção de especulação e a emissão de gases de efeito estufa na atmosfera; privatização de água, costas e outros bens públicos; da rádio e televisão pública italiana, mantida pelos cidadãos e subserviente ao poder dominante que penaliza as forças políticas extraparlamentares e não candidatas que não podem participar de confrontos eleitorais e que não são convidadas a debates políticos, culturais e sociais; a propagação da corrupção em todos os níveis institucionais; do câncer da administração pública com o deplorável método político, partidário e eleitoral de clientelismo, favoritismo e nepotismo; de contratos e competições fraudulentas, enfim, do desgoverno geral dos negócios públicos; etcetera".

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Para sair do endividamento do Estado - uma verdadeira e infinita sanguessuga do trabalho proletário -, formado por interesses financeiros-bancários parasitas -, deve ser rejeitado e logo, exceto pelos pequenos investimentos em poupança das famílias trabalhadoras. A saída da Itália da OTAN, da União Européia e do Euro é o principal e obrigatório caminho a percorrer para libertar nosso país da ininterrupta crise econômica e promover seu desenvolvimento estrutural, econômico e social, incluindo a equação do sul a norte.

Devemos ter a capacidade de fazer entender às massas trabalhadoras e populares que do caos e da desumanidade do sistema capitalista e sua expansão imperial - fazendo uso constante da experiência histórica, especialmente dos últimos séculos, dos povos em luta e em caminho para a conquista - construção de uma sociedade superior [que nós comunistas identificamos primeiro na sociedade socialista e depois na sociedade comunista, excluindo qualquer fase alternativa ou intermediária que não a socialista] e os ensinamentos que nos chegam da filosofia, teoria, ideologia, doutrina e estratégia do prédio do pensamento comunista e do materialismo histórico e dialético desde suas origens até as definições teóricas e científicas de Marx e Engels - só se pode sair pela revolução socialista, que varre a estrutura e a superestrutura da organização social milenar baseada na propriedade privada dos meios de produção e bens coletivos, s a exploração do homem pelo homem e a acumulação privada de riqueza socialmente produzida.

É claro que todos nós sabemos que a revolução não foi inventada, não é improvisada para ter certeza de não enviar as energias do ataque ao velho e decrépito regime à desordem, porque sua reação econômica, estatal e militar será impiedosa e feroz sob o lema. "Com o velho também o novo morre, com o passado também o futuro" e devemos preveni-lo para destruí-lo pela raiz. As próximas revoluções socialistas triunfarão como a de 7 de novembro de 1917 na Rússia, embora os tempos de implementação, as modalidades de execução e as táticas do conflito possam ser diferentes. Mas o materialismo histórico e dialético nos ensina que, no progresso da natureza e da raça humana, o novo acaba sempre impondo-se ao velho, ao devir do passado.A ruptura revolucionária com o atual sistema social pútrido não tem caminhos diferentes a seguir, exceto o revolucionário proletário e socialista, não serve ao uso de estradas e métodos já utilizados pela burguesia, como alianças, experimentos e várias ferramentas postas em prática, que muitas vezes eles são ingenuamente usados também por organizações que se referem genericamente à doutrina comunista, como relações ou alianças com as organizações da falsa esquerda comunista, com o M5S e outros, todas experiências contrárias à estratégia e tática da luta de classes comunista e destinadas à derrota certa, além produzir um efeito anti-educacional e anti-revolucionário sério entre as massas trabalhadoras e populares, assim como o reformismo, o revisionismo, a social-democracia e o movimentismo fracassaram e fizeram o jogo do inimigo de classe.   O caminho da revolução socialista é a luta de classes do proletariado, é a mobilização da classe trabalhadora e de todas as forças de progresso social nas fábricas, no campo, nos escritórios, nos territórios e nas universidades, são as reivindicações pela conquista imediata de uma existência mais digna de trabalhadores à espera da revolução e da sociedade socialista e é a insurreição popular para a satisfação das necessidades da vida cotidiana. Companheiros, trabalhadores de vanguarda e intelectuais, não participamos da farsa dessas enigmáticas eleições políticas burguesas, que qualquer que seja o resultado, nada mudará para a classe trabalhadora em relação ao passado e ao qual não participamos por seu caráter mercantil e exclusão da possibilidade de tendo eleito representantes dos partidos menor, proletário e comunista, comprometemo-nos com a luta esboçada acima, contribuindo para transformar o desespero popular, as lutas operárias, as greves e manifestações contra o regime político dominante nas iniciativas revolucionárias para a conquista do socialismo. e a construção do novo estado, o estado proletário de acordo com as indicações de Lenine, contidas em seu livro "Estado e Revolução", vamos nos unir em uma única Frente Unida para uma estratégia comum nas próximas eleições políticas, para definir um caminho comum de luta de classes , para nos apresentarmos unidos às necessidades de luta do proletariado italiano , para poder mobilizar as massas mais vastas possíveis e criar desde o início os conselhos de trabalhadores nas fábricas, os camponeses no campo, os trabalhadores de escritório e os estudantes nas escolas secundárias e universidades em nome da palavra "ordem" Conquiste todo o poder para a classe operária e intelectual ".

Viva Marx, Engels, Lenin e Stalin! Viva o marxismo-leninismo!

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Viva a luta de classes pela revolução e pela sociedade socialista!

Viva o socialismo, Viva o comunismo!                                                                                              O Comitê Central de P.C.I.M-L.                                                                                    Secretário Geral o camarada Domenico Savio

Forio (cidade metropolitana de Nápoles), 19 de agosto de 2019.Para contatos: [email protected]

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